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"Due Tipi di Gay..."


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@@Ilromantico Se un certo tipo di discorso non ti interessa, non sei obbligato ad intervenire.

In tutta onestà, non frega niente a nessuno di paragonare tuo marito o i tuoi amici alle "sfrante",

come non interessa a nessuno forzarti a fartele piacere.

 

Si tentava di fare un discorso più generale sul perchè l'effeminatezza dà tanto fastidio sia agli etero che ad alcuni gay,

se tu vuoi provare a creare flame in ogni discussione, parlando sempre e solo di te, è un altro problema.

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A me sembra che in questa difesa non richiesta della sfranta si celi un eccesso di politicamente corretto. Così come si eccede con il politicamente scorretto, si può eccedere con l'esatto contrario.

Un conto è cristallizzare uno stereotipo e credere che sia un sintomo quantitativamente rilevabile dell'omosessualità di qualcuno. Questo è un problema di ristrettezza mentale, un conto dire che una persona possa legittimamente risultare poco piacevole per via di determinati atteggiamenti. Gli antichi romani dicevano: "de gustibus non disputandum". Ergo, finché la mettiamo sul piano dei gusti personali son discriminazioni del tutto legittime e, magari, persino legate a dei pregiudizi. Faccio un esempio banale: a me non piace il baccalà, il suo odore mi disgusta. Voi potrete benissimo dire che finché non lo assaggio non potrò sapere se mi piaccia o no. Giustissimo. Ma è altrettanto giusto e legittimo che basi la mia scelta su un pregiudizio che lega presuntivamente una sensazione olfattiva sgradevole ad una sensazione gustativa altrettanto sgradevole. Magari se lo assaggiassi potrei cambiare idea, ma non è che se non mangio il baccalà non vivo. E' una pietanza di cui posso fare tranquillamente a meno. Pertanto, posso fare così anche con le persone. Non sta scritto da nessuna parte che mi debba far piacere chiunque. Così, anche se sulla base di un pregiudizio, non mi piacciono le sfrante allo stesso modo in cui non mi piacciono le oche giulive e gli etero che perdono 3\4 della loro giornata a sbandierare al mondo intero la loro presunta abilità nell'infilare il loro organo riproduttivo in una vagina. Poi, potrei tranquillamente ricredermi su singole persone prese da ciascuna di queste categorie, sia chiaro, ma nessuno può venirmi a dire quale sia il metodo di selezione giusto. Questo lo decido io autonomamente, punto.

La discriminazione si combatte su altri fronti: innanzitutto smettendola di fare delle stupide equazioni tra orientamento sessuale e stereotipi negativi. Se qui si contesta l'immagine della sfranta è perché viene assunta per metonimia quale sinonimo di gay. Ora se tutte le sfrante sono gay (e nessuno vieta loro di esserlo) non è vero il contrario, cioè non tutti i gay sono sfrante. E gli etero sono tranquillamente in grado di capirlo, perché non sono tutti retrogradi e bigotti quanto pensiamo. E'pure ora di smetterla con questo vittimismo, altrimenti non si va da nessuna parte.

Edited by nak9
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Io sono abbastanza d'accordo sulla "mission" di tolleranza e di apertura, e anche su un certo tipo di applauso a chi se ne frega di alcune convinzioni.

Sono d'accordo pienamente che ognuno viva come vuole la sua vita e applausi a chi sceglie scelte coraggiose.

E tuttavia non dimentichiamoci che alcune vie sono coraggiose appunto perchè subiscono ostacoli grandi, in questo caso di gusti personali, e quando si accede a forme di comportamento ostentivo più estreme, il gusto personale conta.

 

Però in un discorso generale sulla gradevolezza di alcuni gay rispetto agli etero, si fa secondo me un errore fondamentale, ovvero essere troppo centrati sulla questione omofoba.

 

Voglio dire, se prendiamo un certo tipo di ragazza, ovvero molto frivola e con comportamenti superficiali, molto attenta all'aspetto femminile e poco al contenuto, questa ragazza sarà si considerata come interessante dal punto di vista strettamente sessuale, ma viene considerata di poco valore nell'ambito più sociale.

Parlo, par capirsi con modelli comuni, delle "Pupe" dalla pupa e il secchione, delle "Attrici da rotocalco", e così via. Modelli estetici, quando hanno dell'estetica da mostrare, altrimenti ridicoli, possibilmente da mostrare a bocca chiusa perchè poi se aprono bocca ed esprimono un concetto, eh, nasce il panico.

 

Questo modello di donna è già caratterizzato e se vuoi "relegato" ad un ruolo sociale definito e stretto.

 

Quando un gay si propone con lo stesso modello, subisce lo stesso trattamento sociale, e in più gli manca anche, lato etero, quella attrattiva sessuale che lo potrebbe in alcuni casi affrancare dallo stereotipo e dal pregiudizio.

Se vogliamo, il pregiudizio non nasce dall'essere gay, ma dall'essere "bionda", che poi sia aggravato ulteriormente dall'essere gay è evidente.

 

Su questo credo bisogna rifletterci un po', anche nella visione generale delle cose. Poi nel mio commento c'è da considerare l'esperienza di dove si vive. Nella mia zona, di provincia, con grande influenza "modaiola", per varie ragioni sociali culturali e di passato benessere economico, la disapprovazione per canoni estetici eccessivi, siano essi di gay, etero, ragazzi, adulti, è molto elevata, mentre è relativamente meno sentita la pressione sull'omosessualità, che non dico sia affrancata dal pregiudizio, è anzi legata al chiacchiericcio e al gossip di paese, ma che non presenta le ronde per andare a irrompere nella festa gay-friendly (almeno per quanto riguarda la mia conoscenza dei fatti).

Per me, che sono figlio della mia zona, è altrettanto e anzi molto più disapprovato il ragazzo con 100 piercing e i tatuaggi lungo tutte le braccia, che viene etichettato come drogato e fannullone del tizio effemminato che si sa che si veste da donna, che fa sorridere e sparlarci dietro ma alla fine "l'è una brava persona".

 

@@Almadel no. Non è come dici tu. Però sono stufo di dover difendermi in qualche modo da cose che io avrei o non avrei vissuto. La scelta di ignorarti è sempre la migliore, anche se è un peccato perchè qualche volta, rare volte, dici anche cose interessanti. 

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Come vale la pena nel discorso di @@korio distinguere tra chi è "diverso da noi" e chi "ci molesta"

così è opportuno distingue nel discorso di @@nak9 chi "non ci attrae" da chi "ci disgusta".

E' inutile far finta che quello verso gli effeminati sia solo un "gusto personale";

perché io non sono attratto dalle donne, ma sono lontanissimo dal trovarle repellenti.

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Voglio dire, se prendiamo un certo tipo di ragazza, ovvero molto frivola e con comportamenti superficiali, molto attenta all'aspetto femminile e poco al contenuto, questa ragazza sarà si considerata come interessante dal punto di vista strettamente sessuale, ma viene considerata di poco valore nell'ambito più sociale.
Parlo, par capirsi con modelli comuni, delle "Pupe" dalla pupa e il secchione, delle "Attrici da rotocalco", e così via. Modelli estetici, quando hanno dell'estetica da mostrare, altrimenti ridicoli, possibilmente da mostrare a bocca chiusa perchè poi se aprono bocca ed esprimono un concetto, eh, nasce il panico.

 

Ok, tu qui ti riferisci a persone frivole e poco intelligenti,

queste cose però non sono così strettamente collegate all'effeminatezza.

Conosco diversi gay parecchio effeminati, che spezzano il polso e parlano con tono "frufru",

vestano alla moda, sono fissati con la linea e sono estremamente riconoscibili,

ma, allo stesso tempo, sono persone molto intelligenti, serie e stimate sul lavoro

(per esempio, uno dei manager dell'ufficio dove lavora il mio ragazzo).

 

 


un conto dire che una persona possa legittimamente risultare poco piacevole per via di determinati atteggiamenti. Gli antichi romani dicevano: "de gustibus non disputandum". Ergo, finché la mettiamo sul piano dei gusti personali son discriminazioni del tutto legittime e, magari, persino legate a dei pregiudizi. Faccio un esempio banale: a me non piace il baccalà, il suo odore mi disgusta.

 

E' ovvio che i gusti personali non si commentano, ognuno ha i suoi,

il punto è quando dai gusti personali si passa all'insofferenza e al fastidio.

Lì mi viene il dubbio che ci sia il timore di essere assimilati, nell'immaginario collettivo,

ad una categoria dalla quale ci si vuole distinguere.

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@@wasabi stai dicendo esattamente quello che sostengo io: c'è molta gente molto effemminata che può e non può essere gay, e su cui pesa un minimo di iniziale "sfottò" ma che poi, andando a vedere i fatti, si vede come non ci sia questa gran discriminazione perchè la maggior conoscenza, o il lavoro o il ruolo o semplicemente il comportamento sociale non eccessivo fanno si che la cosa passi in secondo piano.

Se il tuo amico manager non eccede e non ostenta ma semplicemente "è", credo che non ci siano problemi a parte la solita nicchia di estremisti che però fanno caso a se e non rientrano nel discorso. Però se il tuo amico manager un giorno entrasse in ufficio con il tacco dodici e il boa rosa e si mettesse a lanciare bacetti ai clienti, la cosa non passerebbe inosservata e senza effetti. Ma sono certo che al tuo amico manager non passa neanche nell'anticamera del cervello di fare una cosa del genere, ed è anche per questo che è uno stimatissimo manager nel posto dove lavora.

 

Per dirti: ho un amico di famiglia che è effemminatissimo, ha un negozio di pellicce e oltre ad avere questa tendenza naturale, è abituato anche dalle clienti ad accentuare un certo tipo di "snobbismo" nei toni della voce (pur essendo altrimenti una persona squisita e molto simpatica). Ha 3 figli, in gioventù era un noto trombeur, viene preso allegramente in giro per il suo essere un po' così, nessuno pensa sia gay, anche se è naturale che la gente sussurri che sia bisessuale, ma senza che questo causi niente di più che qualche chiacchiera da bar.

Chissà quante cose si diranno di me in giro, ma questo non mi da nessuna forma di discriminazione.

Non c'entra molto l'essere gay, capisci? non è l'essere gay che rende la cosa più discriminatoria.

 

Ogni aspetto che è al di fuori di un canone preciso suscita una iniziale sorpresa che viene quasi sempre esorcizzata con il chiacchiericcio o lo sfottò. Valeva per i primi maschi con l'orecchino o per i piercing e i tatuaggi, vale per la donna molto intraprendente ed aggressiva, vale per le coppie aperte o di fatto. Per dire l'altra sera su Masterchef si è presentata una donna con un marito e un compagno, tutti e tre insieme a fare una sorta di famiglia allargata e che stavano tutti bene. Una cosa che è "normale" ma che è anche inizialmente suscettibile di "mormorii".

 

Quello che causa la reazione più forte è l'ostentazione più "rumorosa" e la disabitudine della gente. E cos'è l'ostentazione rumorosa? quella che si discosta massimamente da un canone di normalità che è relativo ad un dato contesto.


A scuola ai miei tempi non mi facevano entrare con i calzoni corti, se vado a scuola in gonna mi prendo la reazione del posto. Ed andare a scuola in gonna non è l'espressione di quello che si è: non si è quello che va a scuola in gonna, la natura interiore non è quella, non serve andarci e non è il posto giusto dove "ostentare" una identità, quando spesso l'ostentazione, quella si, deriva da una insicurezza interiore, dal voler urlare più forte quando dentro di se non c'è l'accettazione completa di quel che si urla.

 

Il rispetto dei canoni di comportamento non è un errore, non è una cosa sbagliata. Si chiama rispetto, educazione, buon senso. Non è difficile fregarsene di tutto e fare quello che la mattina ci si sveglia e si ha voglia di fare, con atto distruttorio di ogni cosa. Non è, in generale, il gay che ostenta la propria femminilità che rende l'omosessualità più o meno accettata. E' il manager del tuo ragazzo che invece contribuisce di più a sdoganare la questione sessuale nella testa degli altri. 


Sono convinto che tra i miei amici, il fatto che io sia gay/bisessuale e che abbia portato il mio ex alle serate con loro senza problemi e senza dare chissà quante spiegazioni, e senza dover fare chissà quale preparazione tipo serata introduttiva di c.o., ma presentandolo come il mio compagno e basta, abbia reso per tutti molto meno imbarazzante e facile entrare in un nuovo contesto in cui "ehi, abbiamo un amico gay, i gay esistono realmente", e abbia portato nel mio gruppo un momento di evoluzione e di sdoganamento in più della questione, piuttosto che qualunque altra cosa. 

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Sono convinto anch'io che stiamo dicendo cose molto simili, anche se partiamo da punti di vista differenti.

 

 

@wasabi stai dicendo esattamente quello che sostengo io: c'è molta gente molto effemminata che può e non può essere gay, e su cui pesa un minimo di iniziale "sfottò" ma che poi, andando a vedere i fatti, si vede come non ci sia questa gran discriminazione perchè la maggior conoscenza, o il lavoro o il ruolo o semplicemente il comportamento sociale non eccessivo fanno si che la cosa passi in secondo piano.
Se il tuo amico manager non eccede e non ostenta ma semplicemente "è", credo che non ci siano problemi a parte la solita nicchia di estremisti che però fanno caso a se e non rientrano nel discorso. Però se il tuo amico manager un giorno entrasse in ufficio con il tacco dodici e il boa rosa e si mettesse a lanciare bacetti ai clienti, la cosa non passerebbe inosservata e senza effetti. Ma sono certo che al tuo amico manager non passa neanche nell'anticamera del cervello di fare una cosa del genere, ed è anche per questo che è uno stimatissimo manager nel posto dove lavora.

 

 

Non è esattamente mio amico, l'ho incontrato qualche volta, per il resto me ne parla il mio ragazzo :-)

Comunque, se entrasse in ufficio con tacco dodici e il boa rosa e lanciasse bacetti ai clienti, sarebbe un pazzo...

D'altronde, esistono gay che fanno cose simili? (beh, esistono pazzi di ogni tipo, ma grazie al cielo sono casi isolati).

 

Atteggiamenti come quelli che hai descritto si possono vedere nei locali gay o in contesti più "scherzosi", 

sul lavoro (parlando di lavori comuni, dove è richiesta una certa sobrietà) non ho mai sentito di casi simili.

 

 

Non c'entra molto l'essere gay, capisci? non è l'essere gay che rende la cosa più discriminatoria.

 

 

Su questo sono d'accordo solo in parte. 

E' vero che è l'essere "fuori dai canoni" a destabilizzare, ma è altrettanto vero che l'essere gay predispone ancora ad un certo tipo di pregiudizi, c'è poco da fare.

 

 

Il rispetto dei canoni di comportamento non è un errore, non è una cosa sbagliata. Si chiama rispetto, educazione, buon senso. Non è difficile fregarsene di tutto e fare quello che la mattina ci si sveglia e si ha voglia di fare, con atto distruttorio di ogni cosa.

 

 

Qui non ti ho capito tanto ...

O meglio, chi ha mai parlato di mancare di rispetto, di essere maleducati, di fregarsene di tutto e di fare ciò che ci passa per la testa?

Io ho detto che stimo chi se ne frega degli schemi, nel senso che non si impone di nascondere i propri lati femminili,

che si veste come gli piace (sempre rispettando il contesto in cui si trova), che non ha paura di spezzare il polso e non teme di avere un tono di voce troppo da femminuccia.

Mai e poi mai giustificherei la maleducazione e la mancanza di rispetto.

 

 

Sono convinto che tra i miei amici, il fatto che io sia gay/bisessuale e che abbia portato il mio ex alle serate con loro senza problemi e senza dare chissà quante spiegazioni, e senza dover fare chissà quale preparazione tipo serata introduttiva di c.o., ma presentandolo come il mio compagno e basta, abbia reso per tutti molto meno imbarazzante e facile entrare in un nuovo contesto in cui "ehi, abbiamo un amico gay, i gay esistono realmente", e abbia portato nel mio gruppo un momento di evoluzione e di sdoganamento in più della questione, piuttosto che qualunque altra cosa. 

 

 

Anch'io ho sempre cercato di comportarmi con naturalezza, sia da solo che in coppia, e credo che, per i nostri amici, l'avere a che fare con noi sia stato un ottimo modo per comprendere che l'omosessualità non è niente di così strano o di fuori dal mondo. Ma esistono anche i gay femminili, che non per forza devono essere considerati "strani", "anomali" o desiderosi di ostentare.

 

In definitiva, tu non credi che ci sia da parte di noi gay una paura eccessiva di essere considerati poco maschi, per colpa delle "checche"?

Secondo me questo aspetto non è trascurabile ...

Edited by wasabi
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@@wasabi non posso parlare per tutti i gay. Parlo per quelli che conosco: non credo che ci sia questo problema per gente oramai "gay adulta", nel senso della propria autoaffermazione. Non credo che ci si senta meno maschi perchè giovanni che è gay è una checca, alla stessa maniera per cui io che sono un tifoso della Juventus non mi sento meno gay per il fatto che la maggioranza dei gay è disgustata dal calcio.

 

Il problema del raffronto non c'è. E chiariamoci: come ho già detto, per me la "sfranta" non è colui che ha degli atteggiamenti femminili e basta, ma quello che li ostenta anche fuori luogo. Ora l'esempio che ti ho fatto è esagerato. Ma se il manager del tuo ragazzo in ufficio, in orario di lavoro, parlando con un importante cliente per una commessa, si mettesse a fare strilletti, a dare lunghe occhiate al pacco del tipo, o a chiedere confidenziamente al segretario se ha mai provato l'esperienza del massaggio della prostata, sarebbero cose alquanto fuori luogo e di fatto "impossibili". Probabilmente è un comportamento che non farebbe neanche a cena con persone con cui ha una confidenza sommaria ma che una "sfranta" purtroppo fa e ho visto fare, con l'imbarazzo e la "sopportazione" di colleghi e amici.


Questo è ciò che definisco un esagerato ostentare, o quel che definisco perdere il senso dell'educazione e del buon modo di comportarsi per il contesto.

 

E' chiaro che un forte ostentare da parte di una sotto-categoria fa si che poi a soffrirne è la categoria intera. Ci sono ultras infuocati che poi sono in realtà professionisti a modo, che al di fuori del contesto calcistico sono persone normali, gentili, con famiglia e figli. Eppure in questioni calcistiche sono in grado di impedirti di fare un dato lavoro o di rompere amicizie perchè sei della squadra nemica (esempio oggi classico Inter vs Juventus).  Tutti i tifosi sono così? assolutamente no, eppure l'immagine generale risente degli eccessi maniacali dei pochi.

 

Tutti i calciatori sono ignoranti e dediti a droga sesso e stravizi? Ovviamente no. Ci sono calciatori che riescono a combinare gli impegni della professione con lo studio e a laurearsi, oppure dedicarsi ad attività collaterali di impegno sociale. Però sono i Cassano e i Balottelli che poi caratterizzano, con le loro ostentazioni, la categoria.

 

Per i gay è uguale. Certo, nel caso dell'effemminatezza, il limite fra ostentazione e atteggiamento naturale sta nell'occhio di chi guarda. E' innegabile, come ho detto più sopra, che ci sia un legame stereotipato fra passività ed effemminatezza, e fra debolezza e passività. 

 

Una persona effemminata, aldilà delle sue attività sessuali, sarà normalmente approcciata come debole e, in alcuni contesti, vulnerabile. E data l'associazione tra passività e sessualità anale, la persona effemminata sarà soggetta ad essere individuata come amante della passività anale, quindi gay, ma non solo gay, gay passivo, che, nella mentalità etero, è il massimo della debolezza (e anche qui ne ho parlato più sopra), indipendentemente dal fatto che poi la persona sia o no eterosessuale.

 

Quindi già per sua natura, l'effemminatezza è soggetta a una vulnerabilità maggiore. L'essere gay E essere effemminato comporta un rafforzamento di questa vulnerabilità. 

 

Figuriamoci poi nel caso di una ostentazione di questa vulnerabilità..

 

Cosa ne consegue? Che la sottocategoria dei gay effemminati che ostentano in maniera eccessiva comporta un rafforzamento del pregiudizio negativo sul mondo gay.


Ci si può fare qualcosa? Assolutamente no. Non è che si può andare a combattere i pregiudizi, questi nascono da soli, così come d'estate aumentano le zanzare. E se uno è effemminato, lo è. Sarà il suo comportamento, nel tempo, a smussare e diluire la questione nel proprio ambiente e contesto, e comportarsi "con buon senso" aiuterà lo scopo.


Certo, per un gay "giovane", non ancora autodeterminato e impaurito dal problema del farsi vedere, questo meccanismo comporta terrore, ed è comprensibile che adotti una sorta di protezione e fuga concettuale dalla questione, indipendentemente dai soggetti o dal contesto. Sbagliato, ma comprensibile. Come ha detto l'autore del post in una risposta "essere meno gay".

 

Ma per un gay "adulto", non c'è la questione di essere più o meno gay.

 

C'è la questione dei gusti personali però, e se uno come me ama le figure maschili non grasse e dotate di pelo e non ama gli effemminati e non ama gli atteggiamenti da sfranta, saranno ben cavoli suoi e sue preferenze personali. Non possiamo piacere a tutti e non ci deve piacere chiunque.

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Io difendo a spada tratta la checca adolescente (col padre macho) che deve affermare se stessa e farsi spazio nel mondo.

Come capisco la povera sfranta di provincia che non ha trovato altro modo di farsi accettare che piegarsi al piu' volgare degli stereotipi, credendo invece di vivere brillantemente da ribelle.

MA in un contesto leggermente piu' evoluto non c'e' nessuna ragione (se non l'aver interiorizzato una certa omofobia) di essere delle povere effeminate come i frocioni pre-Stonewall, tutte battutine acide e filmettini hollywoodiani e musica classica e cultura pop.

 

Inoltre a me le persone che flirtano pubblicamente divertono solo per cinque minuti. Dopo devi fare uno sforzo enorme per tollerarle, infine accettarle, cercando di andare oltre, concentrandoti su quello che alla fine conta veramente, cioe' lo scambio o la condivisione.

 

A me non piacciono neanche le donne che si conciano come le zoccole e neanche i maschi etero stereotipati che devono sicuramente avere poca autostima per conciarsi e comportarsi in un certo modo.

 

Comunque non giudico nessuno  e cerco sempre di andare oltre.

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C'è la questione dei gusti personali però, e se uno come me ama le figure maschili non grasse e dotate di pelo e non ama gli effemminati e non ama gli atteggiamenti da sfranta, saranno ben cavoli suoi e sue preferenze personali. Non possiamo piacere a tutti e non ci deve piacere chiunque.

 

Ah, ci mancherebbe, questo è sacrosanto ...

 

Stiamo descrivendo delle "sfrante" talmente stupide, fastidiose e ridicole che sicuramente non possono che stare antipatiche a tutti.

Indubbiamente, dietro a figure di questo tipo c'è tanto desiderio di autoaffermazione e di ribellione contro l'oppressione, ma mi sembra che stiamo un po' andando agli estremi. Io parlavo delle diverse forme (che poi sono tante sfumature più o meno marcate) di effeminatezza, che non sono strettamente collegate alla maleducazione o alla stupidità, per le quali alcuni gay vengono criticati o ridicolizzati sia dagli etero che (ancora più triste) dai gay stessi.

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Ah, ci mancherebbe, questo è sacrosanto ...

 

Stiamo descrivendo delle "sfrante" talmente stupide, fastidiose e ridicole che sicuramente non possono che stare antipatiche a tutti.

Indubbiamente, dietro a figure di questo tipo c'è tanto desiderio di autoaffermazione e di ribellione contro l'oppressione, ma mi sembra che stiamo un po' andando agli estremi. Io parlavo delle diverse forme (che poi sono tante sfumature più o meno marcate) di effeminatezza, che non sono strettamente collegate alla maleducazione o alla stupidità, per le quali alcuni gay vengono criticati o ridicolizzati sia dagli etero che (ancora più triste) dai gay stessi.

 

Ma io credo che dal conto dobbiamo escludere gli "estremi" da tutte le parti. Escludiamo quindi sia le sfrante stupide sia gli etero o i gay che sono anche loro eccessivi nelle critiche e nel ridicolizzare le scelte altrui.

 

Se escludiamo questo, guardiamo la realtà. Il mondo è pieno storicamente di gente più o meno effemminata ma pienamente etero, e questa gente viene un po' sfottuta, amabilmente e cordialmente. E' inevitabile, perchè è il gioco dei ruoli, così come le donne molto maschili. Parliamo di un evento normale che fa parte della vita di tutti i giorni. Il differente viene sempre esorcizzato con la beffa. 

 

Io che sono grasso, vengo amabilmente perculato per l'adipe che mi circonda. Chi è magrissimo ha lo stesso trattamento. Chi è palestrato gli si dice ce ce l'ha piccolo come il cervello, e così via.

 

Ora, un minimo di "stare al gioco" tocca pure averla.

Sei effemminato, vai in giro con la maglietta piena di paillettes, vai in giro canticchiando Lady Gaga, la tua voce è leggeremente sui toni alti.

 

Riconosci dentro di te che rappresenti un tipo parecchio bizzarro per gli standard del mondo dove vivi.

Sorridi alla vita e basta, sei una persona che ha uno stile e vai avanti consapevole che questo stile non è gratis.

 

Troverai lungo la tua strada persone che ti apprezzeranno e persone che non ti apprezzeranno, come capita a tutti.

 

Ti prenderanno per i fondelli, e se ce la fai, gioca con loro e fatti rispettare e conoscere. Se non ce la fai, allora magari mettiti una maglietta più normale e canticchia sottovoce.

Non cambia la tua natura, cambia solo il tuo adattamento all'ambiente. 

 

Nel mondo reale l'adattamento è un aspetto importante, lo abbiamo fatto tutti. 

Così come è un aspetto importante il fatto che non si può piacere a tutti. E maggiormente tu ti poni in evidenza, maggiore sarà il contrasto delle reazioni.

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Ma che significa è il gioco dei ruoli?

 

Questo topic sta come di consueto degenerando fra caricature

di soggetti patologici ed un qualunquismo di maniera...a cui si

contrappone - detto o non detto da alcuni, esplicito o implicito

in altri-l'addebito a chi cerca di porre degli argini, di essere 

"politically correct"

 

Chi si vuole adattare al contesto sociale in cui vive si adatti

ma non aderiamo almeno al discorso egodifensivo di chi, 

sentendosi inferiore ai più, deve trovare una minoranza da

scansare, per alimentare la propria autostima.

 

Noi dobbiamo partire dal presupposto che la nostra autostima

non ha bisogno di essere alimentata dal disprezzo nei confronti

di nessuno, al peggio se una persona si comporta in modo ridicolo

rideremo, sorrideremo di lei, stop

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Noi dobbiamo partire dal presupposto che la nostra autostima
non ha bisogno di essere alimentata dal disprezzo nei confronti
di nessuno, al peggio se una persona si comporta in modo ridicolo
rideremo, sorrideremo di lei, stop

 

Ecco, questo mi premeva sottolineare.

E' particolarmente brutto volerci differenziare dalle "tipologie" di gay

che ci appaiono scomode, per sentirci meno diversi.

 

Non è questione di essere politically correct,

è questione di non farci incastrare in una "guerra tra poveri" 

che ci vede impegnati a discriminarci anche tra di noi.

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Ragazzi io non voglio cercare di giustificare nessuno, però mettetevi un po' anche nei panni di un gay qualsiasi che giá deve sopportare le difficoltà e i problemi dell'essere gay nella società, non è che può farsi carico anche dei problemi delle 'sfrante'. Anzi da un certo punto di vista è pure naturale che sia 'infastidito' perché le sfrante alimentano stereotipi negativi ,che ostacolano più che facilitare, il suo affermarsi come gay in una società.

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Ma che significa è il gioco dei ruoli?

 

Questo topic sta come di consueto degenerando fra caricature

di soggetti patologici ed un qualunquismo di maniera...a cui si

contrappone - detto o non detto da alcuni, esplicito o implicito

in altri-l'addebito a chi cerca di porre degli argini, di essere 

"politically correct"

 

Chi si vuole adattare al contesto sociale in cui vive si adatti

ma non aderiamo almeno al discorso egodifensivo di chi, 

sentendosi inferiore ai più, deve trovare una minoranza da

scansare, per alimentare la propria autostima.

 

Noi dobbiamo partire dal presupposto che la nostra autostima

non ha bisogno di essere alimentata dal disprezzo nei confronti

di nessuno, al peggio se una persona si comporta in modo ridicolo

rideremo, sorrideremo di lei, stop

 

Posso sapere in quale parte io abbia sostenuto qualcosa differente da questo ultimo concetto?

Mi sembra abbastanza chiaro che tuttavia, se da una parte la nostra autostima non ha bisogno di essere alimentata dal disprezzo nei confronti di nessuno, non abbiamo neanche bisogno di sostenere una modalità che riteniamo non corretta per gusto personale per la stessa ragione di indipendenza di idee.

Anzi, credo che chi è effemminato, come chiunque altro, proprio per questa autostima non ha bisogno di avere la "tolleranza pietosa e silenziosa " del prossimo. 

Lasciamo a tutti il diritto di essere come vuole e di lottare strenuamente per i propri diritti. Su questo c'è il mio massimo appoggio.

Ma lasciamo il diritto di tutti di apprezzare o meno senza l'obbligo di dover "per scelta di fazione" sostenere e dire "che bello" a qualcosa che invece irrita profondamente.

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Ragazzi io non voglio cercare di giustificare nessuno, però mettetevi un po' anche nei panni di un gay qualsiasi che giá deve sopportare le difficoltà e i problemi dell'essere gay nella società, non è che può farsi carico anche dei problemi delle 'sfrante'. Anzi da un certo punto di vista è pure naturale che sia 'infastidito' perché le sfrante alimentano stereotipi negativi ,che ostacolano più che facilitare, il suo affermarsi come gay in una società.

 

Guarda, le sfrante alimentano lo stereotipo rassicurante che certi maschi etero coltivano  per non sentirsi minacciati. E bisogna avere poca autostima per ridursi in questo stato.

Tutti i gay hanno una qualche effeminatezza. Va bene cosi': bisogna viverla con serenita', ma senza affettazione adolescenziale. Poi se a 40 anni vuoi essere una povera patetica sono fatti tuoi. Ma stai combattendo solo contro i tuoi fantasmi. E molti ti ameranno per questo. 

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Ragazzi io non voglio cercare di giustificare nessuno, però mettetevi un po' anche nei panni di un gay qualsiasi che giá deve sopportare le difficoltà e i problemi dell'essere gay nella società, non è che può farsi carico anche dei problemi delle 'sfrante'. Anzi da un certo punto di vista è pure naturale che sia 'infastidito' perché le sfrante alimentano stereotipi negativi ,che ostacolano più che facilitare, il suo affermarsi come gay in una società.

 

Io mi metto nei panni delle "sfrante".

Che già devono sopportare le difficoltà e i problemi di essere effeminati nella società

e che devono anche farsi carico dei nostri problemi (come hanno fatto a Stonewall).

Magari è pure infastiditA da certi "gay normali" che ostacolo - più che facilitare -

la sua messa in discussione dei ruoli di genere della società.

 

Fatta chiarezza su cosa ci dovrebbe disturbare veramente ( la violenza degli etero e le molestie dei gay);

chiarito che se spendi migliaia di euro per il "macchinone" o per "la borsa Louis Vuitton" sei un superficiale;

tutto quello che ci rimane è un fastidio irrazionale.

I gay che ascoltano Lady Gaga alimentano un pregiudizio? Sì, ma anche i Neri che ascoltano il rap.

Ma né nel rap né in Lady Gaga, né nel reggae né nell'opera lirica c'è nulla di sbagliato.

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in un mondo senza sfrante ci sarebbe più tolleranza, rispetto e diritti civili per i gay ? io non credo e allora se non ci danneggiano perchè prendersela con loro ? solo perchè ad alcuni gay ed etero danno fastidio ? se questi hanno loro dei problemi con le sfrante affari loro, se vogliono risolverli vadano loro dallo psicologo invece che mobbizzare le sfrante.

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Anzi da un certo punto di vista è pure naturale che sia 'infastidito' perché le sfrante alimentano stereotipi negativi ,che ostacolano più che facilitare, il suo affermarsi come gay in una società.

 

 

Eccolo qui.

 

E' da due pagine che sto sostenendo che alla base del fastidio che alcuni gay (o bisessuali) provano nei confronti delle "sfrante" c'è questo pensiero. Non neghiamolo, il fastidio nasce soprattutto da questo, non è solo questione di gusti personali.

 

Con buone pace di tutti i discorsi sull'apertura mentale e la presunta maggior solidarietà dei gay ....

 

 

solo perchè ad alcuni gay ed etero danno fastidio ? se questi hanno loro dei problemi con le sfrante affari loro, se vogliono risolverli vadano loro dallo psicologo invece che mobbizzare le sfrante.

 

Pienamente d'accordo.

Cercare di piacere a tutti i costi alla società eteronormativa, nascondendo le parti che riteniamo scomode o "imbarazzanti", è controproducente e tutto il contrario di quello spirito di orgoglio gay, che dovrebbe invece portarci a difendere le varie forme di "diversità" anche al nostro interno.

 

 

 

Ma lasciamo il diritto di tutti di apprezzare o meno senza l'obbligo di dover "per scelta di fazione" sostenere e dire "che bello" a qualcosa che invece irrita profondamente

 

 

Non è questione di dire "che bello" anche di ciò che non ci piace, è questione di difendere la libertà di tutti di essere in un modo che non ci piace, senza dover temere anche il "fuoco amico", esattamente come difendiamo il nostro diritto di essere qualcosa che non piace a tanti etero. Poi, nella discussione sul "ragazzo ideale", se uno vuol dire che gli effeminati non lo attirano, ci mancherebbe, ma è un altro discorso ...

Edited by wasabi
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Cerchiamo di fare dei passi avanti mettendo dei paletti:

 

1) il disprezzo o il fastidio-sprezzante che trova ragione

     in una debole autostima del gay più maschile può essere

     compreso, ma non approvato.

 

a questo ipotetico gay dobbiamo chiedere di sottrarsi al discorso

egodifensivo di matrice eterosessuale ovviamente spiegandogli i

motivi ( che a 15-20 anni possono sfuggire per mille ragioni...)

 

2) l'irritazione o il fastidio generalizzato non può essere

    giustificato perchè è il "gioco dei ruoli" della società

 

in questo caso direi sulla base del mero presupposto che noi

questa società la vogliamo anche cambiare in parte, forse non tutta

ma neanche per niente

 

3) Residua la possibilità di un fastidio o di una irritazione contestualizzata

    e qui se si indica il contesto preciso ed un comportamento veramente

    "fuori luogo" si può essere più elastici, perchè certamente non si può

    sempre sorridere e prendere le cose con ironia

 

qui direi si debba stare attenti a non amplificare il concetto di "rappresentanza"

per cui per il solo fatto di essere entrambi gay, io mi sento ostacolato nella mia

autorappresentazione e quindi sempre irritato al di là di contesto e comportamento.

 

Tuttavia se stiamo facendo qualcosa insieme - un lavoro un discorso al sindaco etc. - e

c'è un comportamento fuori luogo è chiaro che questo mi irriterà e magari non la prendo

con la stessa ironia che ci metterei se fossimo a tavola tra amici.

 

Farei poi una ulteriore considerazione sul cambiamento delle reazioni a seconda che si sia

tra gay o in presenza di eterosessuali, cioè sul grado di incoerenza.

 

Perchè va detta una ulteriore verità, secondo me. A volte un ragazzo meno maschile o più

femminile o al limite dell'effeminatezza ( ovviamente tutto è relativo quindi metto tre possibili

valutazioni in scala ) può piacere proprio per queste sue caratteristiche in un rapporto a due.

Mi tira fuori certe caratteristiche maschili etc, in realtà crescendo il discorso dovrebbe articolarsi

ed arricchirsi, diciamo "di base" e/o "da giovane"

 

Ma questa valutazione positiva ( mi piace ) cambia se poi lo devo presentare in famiglia

o ai colleghi o agli amici eterosessuali, perchè ciò che di lui prima mi faceva gioco, poi

diventa "scomodo".

 

Questo lo dico perchè gli effeminati o i più femminili non sono realmente così isolati

come emerge da queste discussioni, fermo restando che si può sempre fare una eccezione

per il proprio partner senza cambiare idea sugli altri o spostare i paletti.

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E' da due pagine che sto sostenendo che alla base del fastidio che alcuni gay (o bisessuali) provano nei confronti delle "sfrante" c'è questo pensiero

 

E' da due pagine che si fanno esempi su esempi e si analizzano mille aspetti eppure basta riportare il solito esempio spinoso per strumentalizzare l'intero topic e far finta che prima non si sia detto nulla.

 

Fastidio è un parolone, ma almeno di non voler fare i buonisti e gli ipocriti a tutti i costi, è realista e sincero ammettere che un gay che ha personalità diversa da una sfranta non accetta certo di buon occhio dover combattere una serie di problemi e pregiudizi che non gli appartengono. Inoltre una "sfranta" non fa male a nessuno, ma non si può certo ammettere che aiuti a dare una certa immagine che appartiene a determinati gay. Per quale motivo una coppia omogenitoriale (prendo un esempio abbastanza estremo) oltre ai tanti ostacoli della vita e della società deve pure preoccuparsi dei problemi delle sfrante in cui gli unici problemi della vita sembrano essere se madonna è brava quanto lady gaga o se con la nuova accociantura è 'divina'. Sto volutamente esagerando, ma sappiate leggere tra le righe l'esempio estremo.

 


Con buone pace di tutti i discorsi sull'apertura mentale e la presunta maggior solidarietà dei gay ....

 

E l'apertura mentale che c'entra?Io posso essere solidale quanto vuoi, ma nel momento in cui un determinato gay deve estirpare pregiudizi che non ha fomentato e non gli appartegono è naturale che poi agisca di conseguenza. Anche perché qui si gioca a fare i buonisti con le 'sfrante', ma vorrei capire in tutto questo buonismo cosa fanno le sfrante per aiutare e demolire i pregiudizi di quei gay che non sono come loro. Io sono solidale con le persone che mi piacciono e stimo che siano etero o gay, ma non rompo certo le palle alle 'sfrante' o le obbligo a dover farsi piacere i gay "noiosi"/"seri" (chiamamoli così se volete). E ripeto, non mi pare che dalla loro parte ci sia il minimo interesse ad aiutare chi è fuori dal loro Mondo.

 


Io mi metto nei panni delle "sfrante".

 

Si, tu a parole ti metti nei panni di tutti, salvo poi scoprire puntualmente che non ti relazioni con nessuno di quelli fuori "dai tuoi giri".

 


Che già devono sopportare le difficoltà e i problemi di essere effeminati nella società
e che devono anche farsi carico dei nostri problemi (come hanno fatto a Stonewall).

 

Quelli di Stonewall erano altri tempi ed è vero che all'inizio il merito è stato tutto loro. Hanno gettato importanti basi per far uscire allo scoperto altri tipi di gay, ma appunto i gay e la società non sono più quelli di Stonewall. Ormai ci sono gay che hanno esigenze diverse da quelli storici di Stonewall, è inutile voler riportare logiche passate su una società e un mondo LGBT che è profondamente cambiato in 30 anni.

 

 

 


Fatta chiarezza su cosa ci dovrebbe disturbare veramente ( la violenza degli etero e le molestie dei gay);
chiarito che se spendi migliaia di euro per il "macchinone" o per "la borsa Louis Vuitton" sei un superficiale;
tutto quello che ci rimane è un fastidio irrazionale.
I gay che ascoltano Lady Gaga alimentano un pregiudizio? Sì, ma anche i Neri che ascoltano il rap.
Ma né nel rap né in Lady Gaga, né nel reggae né nell'opera lirica c'è nulla di sbagliato.

 

La solita demagogia spicciola. Si citano problemi più gravi per far apparire i temi trattati nel topic come ingiusti e stupidi. Io non provo nessun fastidio finchè lo stile di vita di qualcuno non danneggia direttamente o indirettamente anche il mio. In soldoni è altamente improbabile che possa avercela con una sfranta, ma in un pensiero generale magari potrei pure pensare che un elevato numero di sfrante possano pure minare la credibilità di gay diversi da loro. Se per ipotesi in un paesino di 1.000 abitanti ci fossero 30 gay di cui 20 sfrante, 5 "seri" e 5 "sesso&discoteca" sarebbe altamente probabile che le sfrante finirebbero per oscurare le altre categorie di gay.

 

Anche il coltello è un semplice strumento per intagliare il legno o tagliare il pane. Il danno di uno strumento dipende sempre dal modo in cui lo si usa. Questo per dire che le canzoni di Lady Gaga sono semplici canzoni, ma possono risultare fastidiose se poi la gente ne diventa così ossessionata da vestirsi come Lady Gaga, parlare sempre di Lady Gaga o cantare a squarciagola ovunque le sue canzoni. Ed è triste vedere che anche tu la prendi come esempio di cantante per "sfrante" perché è quello che purtroppo la gente l'ha fatta diventare. A me piaceva quando ancora non era molto famosa e sono arrivato presto a non sopportarla più per i suoi fan davvero troppo esaltati e per il fatto che da artista innovativa si è rapidamente trasformata in una pagliaccia. E' morta del suo successo come si dice da queste parti. Lo stesso discorso vale per qualsiasi artista di altri generi, a me piacciono hip-hop, elettronica, reggaeton, country, ecc., ma non per questo mi vesto da gangster, vado a "perrear" (ballare sbattendo il davanti sul culo di qualcun@), mi faccio di ecstacy o sono un conservatore della famiglia tradizionale. Prendere fin troppo sul serio la musica che si ascolta a tal punto da volerla imitare nella vita reale non lo trovo molto sano sinceramente.

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privateuniverse

Ma siamo proprio sicuri che il fastidio sia solo dei gay "non sfrante" nei confronti delle "sfrante", e non il contrario?

 

Non è anche possibile, e non avviene di fatto, che il gay modaiolo, discotecaro o madonnaro giudichi a sua volta negativamente il suo contrario?

 

Che lo ritenga poco "figo", per esempio, perché, in base ai suoi personali criteri, una persona che non sia "flamboyant" è poco interessante? Che non sia in grado di andare oltre le apparenze perché, per lui, le apparenze, in fondo, sono l'unica cosa che conti veramente?

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Fastidio è un parolone, ma almeno di non voler fare i buonisti e gli ipocriti a tutti i costi, è realista e sincero ammettere che un gay che ha personalità diversa da una sfranta non accetta certo di buon occhio dover combattere una serie di problemi e pregiudizi che non gli appartengono. Inoltre una "sfranta" non fa male a nessuno, ma non si può certo ammettere che aiuti a dare una certa immagine che appartiene a determinati gay. Per quale motivo una coppia omogenitoriale (prendo un esempio abbastanza estremo) oltre ai tanti ostacoli della vita e della società deve pure preoccuparsi dei problemi delle sfrante in cui gli unici problemi della vita sembrano essere se madonna è brava quanto lady gaga o se con la nuova accociantura è 'divina'.

 

 

Stai confermando esattamente quello che io sostengo.

Io ho sempre detto che il rifiuto dei gay verso le "sfrante" nasce proprio dalla paura del pregiudizio

e tu non fai altro che confermarlo.

Cioè, nel tentativo di darmi torto stai esattamente dimostrando che ho ragione ...

 

 

Io sono solidale con le persone che mi piacciono e stimo che siano etero o gay,

 

 

Questa tua affermazione si commenta da sè ...

Anche i razzisti sono solidali tra loro bianchi e gli omofobi tra loro etero ...

 

Ti consiglio vivamente di smetterla di darmi del buonista e dell'ipocrita solo perchè 

non sei d'accordo con me, altrimenti mi costringi a risponderti che ti dimostri, come al solito,

un grande arrogante, un saccente e un insopportabile altezzoso, che pensa di essere

l'essere perfettissimo e pretende di sparare giudizi sul prossimo dall'alto del suo piedistallo.

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Stai confermando esattamente quello che io sostengo.
Io ho sempre detto che il rifiuto dei gay verso le "sfrante" nasce proprio dalla paura del pregiudizio
e tu non fai altro che confermarlo.
Cioè, nel tentativo di darmi torto stai esattamente dimostrando che ho ragione ...

 

Stiamo giocando a chi ha torto o ragione?Cosa c'è in palio?Non ho replicato per darti torto o ragione. Ho ampliato solo un concetto che tu hai provveduto a striminzire a tuo piacimento. Continui a non voler capire, non è paura del "pregiudizio", ma di doversi sorbire problemi o paragoni che in tutta onestà ci riguardano ben poco, niente di drammatico, ma sono comunque seccature che a volte stancano. Può essere un gay che è realmente è convinto che un gay nasconde pur sempre una parte femminile o che nessun gay possa amare il calcio, un etero che si stupisce se un gay si intende di calcio o se non si "vede" che è gay. Nei casi più estremi invece potrebbe essere una perdita di credibilità di una data coppia perché molta gente ha conosciuto altri gay molto "divertenti" e costa magari doppia fatica convincerli che non tutti sono così. Alla fine sono i soggetti che hanno situazioni delicati e/o importanti che hanno qualcosa da perdere non certo delle "sfrante" che vivono in un loro Mondo egocentrico.

 

Non paragono certo le sfrante a dei mafiosi (è solo un'esempio eh!!), ma se tu vivessi in un condominio di mafiosi e la gente, nonostante tu sia un cittadino modello, si stupisse continuamente che tu sia un bravo ragazzo o non si fidasse di te o pensasse che anche tu sei un deliquente, tu come la prenderesti?Alla lunga non ti darebbe fastidio e non penseresti che vivere in un altro condominio ti faciliterebbe le cose? Ovviamente non è un esempio né un paragone equivalente e giusto con le "sfrante", ma per capire qualcosa può servire.

 


Questa tua affermazione si commenta da sè ...
Anche i razzisti sono solidali tra loro bianchi e gli omofobi tra loro etero ...

 

Forse non hai ben capito. Io solo solidale con le persone IN GENERALE e l'essere gay o etero non è una scusante per essere più benevolo e/o solidale verso certi atteggiamenti che non condivido. Essere gay rende le persone più giustificabili o non esiste obbligo morale di essere solidali in quanto gay o bisex come gli altri. Ti pregherei di non accostare esempi di razzismo ed omofobia citandomi, lo trovo molto triste.

 


Ti consiglio vivamente di smetterla di darmi del buonista e dell'ipocrita solo perchè
non sei d'accordo con me, altrimenti mi costringi a risponderti che ti dimostri, come al solito,
un grande arrogante, un saccente e un insopportabile altezzoso, che pensa di essere
l'essere perfettissimo e pretende di sparare giudizi sul prossimo dall'alto del suo piedistallo

 

Non era riferito nello specifico a te, ma se ti arrabbi qualcosa vorrà dire. Per il resto ti prego di non fare ricatti, se hai qualcosa da dire dilla e basta. Se pensi che io sia così, dillo ed esprimiti, io apprezzo la sincerità e la dico a costo di sembrare arrogante come tu dici.

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Non era riferito nello specifico a te, ma se ti arrabbi qualcosa vorrà dire.

 

 

Se commenti le mie frasi, citandole, io penso che tu ce l'abbia con me, sai com'è ...

Altrimenti anch'io ti posso dire, riguardo a questo:

 

 

Ti pregherei di non accostare esempi di razzismo ed omofobia citandomi, lo trovo molto triste.

 

 

che non ce l'avevo con te, ma parlavo in generale, anche se ho citato una tua frase.

 

E poi, io non striminzisco nessun concetto a mio piacimento, chiunque ti legga può giudicare da sè ciò che dici ...

 

Per distinguersi da qualcuno che non ci piace, ci basta essere diversi, essere noi stessi, chi ci vede si renderà conto della differenza, non è necessario sparare a zero sulle persone che riteniamo "scomode" per difenderci dai pregiudizi.

Edited by wasabi
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Io non sono molto d'accordo con te, @hinzelmann

Innanzi tutto il gay medio chi è? chi lo definisce? perchè bisogna ritenere un merito fare quel che si stabilisce che è "moda", e moda per chi? E io che non rispetto la moda, ne gaystream ne bear, e non ne rispetto gli usi, che fine faccio? rimango emarginato dal gruppo dei frocioni (cit. Elio e le storie Tese) che dettano le regole e stabiliscono che quest'anno va il blu e la mano piegata per tutti? Chi discrimina chi?

 

E se invece io sono libero di apprezzare o disprezzare qualcosa, perchè dovrei difendere una categoria, le sfrante, che non sono semplicemente i gay effemminati, ma sono quella sottocategoria di gay effemminati modaioli e rispettanti una serie di comportamenti standard dal tono della voce, dal chiamarsi per nome femminile, dal conoscere a memoria tutto Lady Gaga e vestirsi alla stessa maniera, e tutto il resto del pacchetto?

 

Se a me, Korio, per i miei valori culturali, personali, sociali che ritengo validi, queste persone sono ridicole, perchè dovrei dire il contrario? In nome di una solidarietà gay? Ma ha senso una solidarietà a prescindere dai valori?

 

Facendo un discorso più generale, mi sembra che per molti debba dominare un concetto base: "noi siamo gay e verso gli etero, i nemici, dobbiamo mostrare fronte unito, e tutto quello che fanno i gay va bene è giusto è corretto e prendiamo i forconi con gli strass e difendiamoci alé".

Ma non sono d'accordo. Non sono d'accordo che siamo "contro", che dobbiamo giustificare ogni cosa perchè sennò il fronte si spezza. 

Io ritengo che l'essere gay non ti rende categoria a parte nella società, e certamente non crea un vantaggio mantenere le solide pareti del ghetto concettuale che i gay si sono costruiti, con i loro club, i loro posti, i loro amici, le loro cerchie, i loro skiclub, i loro cori etc etc.

Se c'è una cosa peggiore di una prigione, è una prigione che hai costruito con le tue stesse mani.

Come ho detto più sopra, non è che tutto quello che fanno i gay è giusto. Se sei a tavola e ti viene da scorreggiare, anche se è una cosa naturale, scorreggiare è sbagliato e crea disapprovazione.

Così, adesso che iniziamo ad avere il crollo delle mura tese dalla società con una progressiva acquisizione di pari diritti delle coppie gay da quelle etero, mentre già i diritti dei singoli sono protetti e paritari non solo normativamente ma anche piano piano nella testa delle persone, non perdiamoci volendo sostenere per forza anche gli abusi e le cattive abitudini di alcuni gay, perchè se si vuole la parità dei diritti allora essere gay non significa potersi permettere delle cattive abitudini, come tutti gli altri cittadini.

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non perdiamoci volendo sostenere per forza anche gli abusi e le cattive abitudini di alcuni gay, perchè se si vuole la parità dei diritti allora essere gay non significa potersi permettere delle cattive abitudini, come tutti gli altri cittadini.

 

Guarda che credo che nessuno voglia difendere gli abusi e la maleducazione,

@@Hinzelmann (e io mi trovo totalmente d'accordo con la sua analisi ed il suo approccio)

stava difendendo il diritto di essere effeminati, di essere modaioli, di discostarsi dal modello del maschio etero.

 

Non esiste il diritto di essere irrispettosi, fuori luogo e maleducati,

né per i gay, né per gli etero, né per nessuno.

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