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Manifesto dei privilegi quotidiani degli Eterosessuali


Ainelif

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Bullfighter4

Non ho ancora capito cosa voglia dire essere dichiatamente bisessuale. Se sei sposato o accoppiato con un uomo ovviamente la gente pensa Che sei gay, mica bisessuale. A meno Che tu faccia osservare alla gente Che, pue essendo sposato con un uomo, ti piace anche la figa. Mah! Mi sembrava UNO dei punto del manifesto postato all'inizio.

Ancora, sembra Che in questo forum ci siano I Pochi esemplari di gay( e bisessuali, ovvio) che non hanno Mai avuto discriminazioni, risatine, insulti, o quant'altro.

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Ma quanto la fate tragica? :)

Io mi sono dichiarato a Padova e non a Teheran

e a parte in un caso non ho mai avuto problemi.

 

Fate un bel miscuglio di "omofobia sottovalutata"

(che è la questione dei diritti civili, a cui pare che importi a pochi)

e di "omofobia sopravvalutata"

(che è la paura delle prese in giro, delle botte della perdita di amici e parenti...)

 

Inoltre - pur di non ammettere che potevate fare qualcosina in più -

devo pure sentirmi dire che sono un "super-eroe guru ribelle"

solo perché ho scelto di vivere nella stessa condizione

in cui si troverebbe un qualsiasi ragazzo effeminato o una ragazza mascolina.

 

Senti, ma tu davvero credi di essere un eroe padovano semplicemente perche' fai volontariato gay? Trovati un lavoro vero! Confrontati con la societa' adulta invece che coi ragazzini al primo coming out e scoprirai una realta' completamente diversa. Questo non vuole essere un attacco personale, ma sei tu che personalizzi il discorso, quindi non te la prendere.

 

L'Italia era prontissima ad accettare i PaCS gia' 10 anni fa quando io convivevo col mio compagno di allora fra Milano e Firenze. Il problema resta squisitamente politico: abbiamo la classe politica piu' corrotta, ammanicata ed ignorante d'Europa che disgusta gli italiani tutti. 

 

Fra l'altro in tutto il mondo occidentale se vivi in un buco di culo ti trovi a scontrarti col pensiero del provincialotto medio, qualunque cosa tu sia o tu faccia. La vita resta piu' facile per il coglioncello normalizzato. Tutto qui.

 

Fra l'altro non avrei potuto fare di piu' di quello che fatto per la comunita' gay, fondamentalmente ignorante, livorosa, complessata ed incattivitasi. Io ho vissuto - essendo parte integrante del tessuto sociale - la mia omosessualita'.

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Fra l'altro non avrei potuto fare di piu' di quello che fatto per la comunita' gay, fondamentalmente ignorante, livorosa, complessata ed incattivitasi. Io ho vissuto - essendo parte integrante del tessuto sociale - la mia omosessualita'.

 

Giuuuusto! Non sono stati il Medioevo, l'era politica disunita dominata dal clero e dall'aristocrazia, il Fascismo e cinquant'anni di Democrazia Cristiana e diciotto anni di Berlusconismo. E' stata la comunità gay ad essere ignorante, livorosa e complessata. Tu non sai davvero da che parte sei girato. Curati.

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Giuuuusto! Non sono stati il Medioevo, l'era politica disunita dominata dal clero e dall'aristocrazia, il Fascismo e cinquant'anni di Democrazia Cristiana e diciotto anni di Berlusconismo. E' stata la comunità gay ad essere ignorante, livorosa e complessata. Tu non sai davvero da che parte sei girato. Curati.

E tu fai parte di quella comunita' da cui mi sono felicemente disgiunto da anni. Fra l'altro sei un perfetto italiata, bravo ad estrapolare frasi solo per titillare il tuo Super-Ego. Impara a leggere ed a capire. Cresci.

 

I PaCS non passarono per colpa del cilicio della Binetti. La realta' resta piu' semplice e meschina di quello che sembra.  Una povera pazza complessata con le manie di grandezza, proprio come la maggioranza degli italiani, puo' fare danni enormi.

Edited by HugeUnicum
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Bullfighter4

Fra l'altro non avrei potuto fare di piu' di quello che fatto per la comunita' gay, fondamentalmente ignorante, livorosa, complessata ed incattivitasi.

 

Hugehunicum, ti riferisci all'Italia o in generale?

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:azz: :azz: :azz: :azz: :azz: :azz: :azz:  :hm: :hm: :hm:  butei, se qui i moderatori iniziano a "sanzionare" gli OT siamo fottuti. xD

 

In ogni caso, noto con piacere che @@Ainelif mantiene la sua famigerata fama di gran democratico interlocutore.

 

Mi trovo d'accordo con la lista, anche se si deve sottolineare che molte cose stanno migliorando progressivamente.

 

Per il resto....................... e fattela 'na scopata ogni tanto (cit. Anonimo) :angel: :angel:

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Ma quali OT. Io contesto assolutamente la lista, quindi resto in tema. Fra l'altro in due regioni del Sud abbiamo due Governatori apertamente gay. Ce ne sarebbe un altro in Lombardia, ma quello lo lasciamo da parte. Dove starebbe tutta questa discriminazione? Una legge sul riconoscimento delle coppie di fatto non e' mai passata sempre e solo per pochi singoli megalomani contro il resto della comunita'. Difficilissimo e' stato dovunque in Europa approvare una legge contro l'omofobia. In Italia ostacolata trasversalmente da singoli individui che si accavillano su stronzate ideologiche credendo di essere i detentori di qualche caca-verita'.

 

Il provincialismo in Italia resta sovrano. Solo qualche anno fa sembrava chissa' quale conquista che Berlino e Parigi avessero dei sindaci gay. Adesso noi in Italia abbiamo due governatori di regione apertamente gay.

 

La Chiesa Anglicana non e' meno omofoba di quella Cattolica. Solo che in UK i politici stanno al posto loro invece di credersi dei messia come quelli italiani (quando non sono solo dei papponi immondi).

Metti in politica quattro stronzi megalomani ed un mucchio di corrotti e ti fotti tutti i diritti sociali. Credete che gli stranieri - e tutte le minoranze in generale - vivano meglio in Italia?

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Non entro nel merito delle scelte personali di chi, ragionevolmente

facendo la cosa giusta, ha deciso di andare in Spagna o in Inghilterra

o di trasferirsi dalla provincia in un qualunque centro di grandi dimensioni.

Probabilmente è una decisione che ha coinciso anche con una crescita

personale, d'altronde nessuno ha mai detto che sia ragionevole seppellirsi

in nessuna provincia.

 

E però una volta cancellata la possibilità di una prospettiva gay

sui privilegi eterosessuali, ecco che scatta puntuale...come un

orologio l'effetto pollaio!

 

"sento puzza di comunità gay" ; "trovati un lavoro" ; "cresci";

"fatti una scopata ogni tanto"...

 

...l'Italia è perfettamente uguale al resto d'europa sono i gay

italiani che sono delle me**e ( questa è la conclusione che traggo

io dal complesso di questi interventi, mi pare sia legittima però )

 

Il risultato su un piano strettamente logico è questo, ma non si capisce

quale sia la fonte di questa peculiare debolezza intrinseca del "gay italiano"

perchè il gay italiano è un bambino livoroso frustrato e senza palle? E' una

questione biologico-razziale?

 

E quando il gay italiano tira fuori il carattere, visto che suppongo che ognuno

di noi ritenga di aver fatto del proprio meglio rispetto ad altri gay,come si comporta,

cosa fa? Perchè questo bisogno di dare addosso agli altri?

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ma non si capisce
quale sia la fonte di questa peculiare debolezza intrinseca del "gay italiano"
perchè il gay italiano è un bambino livoroso frustrato e senza palle? E' una
questione biologico-razziale?

Scusa questa non l'ho proprio capita, mi stai dicendo che non aderire al mainstream sulla questione è essere livorosi e frustrati? Che gli italiani sono più "infelici e deboli" degli omosessuali del resto dell'occidente?

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La mia è una domanda ed è rivolta a chi ha scritto in sequenza:

lavora, cresci, fai più sesso...

 

Tu in effetti hai scritto "sento puzza di comunità" - affermazione che

trovo non condivisibile come noto, ma non hai un atteggiamento

paragonabile.

 

Credo dipenda dal fatto che tu te la giochi tutta su un piano "politico"

razionale ed dal fatto che per temperamento non tendi ad essere aggressivo

quindi in effetti "livoroso e frustrato" non ti si attaglia personalmente, nondimeno

hai attaccato il "vittimismo" dell'autore del topic, denunciando un tuo fastidio personale

il chè segnala che non si tratta semplicemente di "non aderire al mainstream" ( che come

affermazione è molto autoconsolatoria nel senso che pare un atteggiamento anticonformistico )

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Penso che stia sfuggendo il punto principale della questione. Qui non si sta dando "addosso" a nessuno, ma il manifesto dei privilegi eterossessuali fa storcere il naso per certi motivi, perché dice cose VERE e CONDIVISIBLI, ma è l'atteggiamento e l'attitudine estremamente tragica di alcuni gay che mi sembra fin troppo esagerata. Lasciando da parte alcune situazioni gay veramente tragiche (l'effemminato nel paesino in montagna o il ragazzo gay chiuso in casa dai genitori),che NON metto in discussione e ne vedo veramente un problema tragico, nonostante realtà e situazioni meno felici per altri gay non viviamo più negli anni 80 e lavorando sodo e reagendo si può comunque costruire una vita gay abbastanza serena. Non dico che non ci siano ingiustizie o che l'omofobia non sia un problema, ma nemmeno mi sento di promuovere quest'immagine così pessimista del mondo gay!

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@@Hinzelmann , si combatte il peccato non il peccatore(Versione riveduta e corretta di una massima cristiana XD)

Come mi pare di aver scritto, potrei sbagliarmi, cioà che mi da fastidio della lista, parola invero eccessiva, è il senso di inferiorità e sudditanza verso la società, o meglio parte della società, che mi comunica, difatti molti dei limiti denunciati si possono tranquillamente superare con prese di posizioni personali, per quanto esse possa risultare dolorose. Mi darebbe ovviamente maggior irritazione se fosse un'iniziativa pubblica di sensibilizzazione, cosa che non ho ancora capito, perchè per quanto io non mi senta rappresentato da taluni portavoci "del mondo gay", e non mi senta parte di una presunta "comunità LBGT", le loro campagna ricadono inevitabilmente, in maniera più o meno attenuata su di me, ed una campagna del suddetto genere mi darebbe non poca stizza.

Ad ogni modo con Mainstream intendevo la strategia comunicativa scelta dalla maggioranza delle associazioni LGBT, o almeno le più visibili, e alcuni caposaldi "culturali scelti", ad esempio l'esistenza di una comunità LBGT, quando non esiste una cultura fondante e tradizioni cementificanti, ma solo qualche richiamo culturale, ma ben lungi dal costituire il retroterra per una comunità.

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Non entro nel merito delle scelte personali di chi, ragionevolmente

facendo la cosa giusta, ha deciso di andare in Spagna o in Inghilterra

o di trasferirsi dalla provincia in un qualunque centro di grandi dimensioni.

Probabilmente è una decisione che ha coinciso anche con una crescita

personale, d'altronde nessuno ha mai detto che sia ragionevole seppellirsi

in nessuna provincia.

 

E però una volta cancellata la possibilità di una prospettiva gay

sui privilegi eterosessuali, ecco che scatta puntuale...come un

orologio l'effetto pollaio!

 

"sento puzza di comunità gay" ; "trovati un lavoro" ; "cresci";

"fatti una scopata ogni tanto"...

 

...l'Italia è perfettamente uguale al resto d'europa sono i gay

italiani che sono delle me**e ( questa è la conclusione che traggo

io dal complesso di questi interventi, mi pare sia legittima però )

 

Il risultato su un piano strettamente logico è questo, ma non si capisce

quale sia la fonte di questa peculiare debolezza intrinseca del "gay italiano"

perchè il gay italiano è un bambino livoroso frustrato e senza palle? E' una

questione biologico-razziale?

 

E quando il gay italiano tira fuori il carattere, visto che suppongo che ognuno

di noi ritenga di aver fatto del proprio meglio rispetto ad altri gay,come si comporta,

cosa fa? Perchè questo bisogno di dare addosso agli altri?

 

Senti, puoi fare volontariato gay quando sei all'universita' ed hai aspirazioni politiche. Se sei uno studente fuori corso resta ancora accettabile, fino ai 30 anni magari, ma dopo devi trovarti un lavoro e farti una vita, se il mondo della politica ti ha sbattuto le porte in faccia. Non e' dignitoso a 35 anni vivere come dei diciottenni, senza lavoro, sentendosi ancora degli eroi.

 

Il bambino che ha aperto questa discussione mi ha detto che sono malato e che devo curarmi, quindi parla lo stesso linguaggio della gentucola che popola il contesto sociale in cui esprime il suo disagio. Nessuno mai mi ha detto di curarmi o ha messo in discussione la mia identita' sessuale. MAI. Tutti l'hanno accettata come una mia scelta. Senza fare tante storie. E credo sia cosi' per la maggioranza dei gay italiani. Mia madre e mio padre sono felici se ho un compagno, una relazione stabile.

 

Il livello dei gay italiani e' bassissimo, come quello dell'associazismo. Provincialissimo. Disunito. Disorganizzato.

 

Io a Londra vivo la mia omosessualita' esattamente come la vivevo a Milano o Firenze. Dal paesello natio sono emigrati tutti quelli della mia generazione per diverse ragioni non strettamente legate all'orientamente sessuale. Questo avviene dovunque nel mondo. Se poi l'Italia ti fa schifo emigri all'estero per ragioni diverse dal tuo orientamento sessuale.

 

Le minoranze in genere hanno una vita difficile, specialmente quando vivono in paesi corrotti.

 

Non me la sento di dire che viviamo in una societa' eterosessista perche' quella societa' si sta inesorabilmente disgregando. Sta al gay ritagliarsi il suo spazio in un mondo incattivitosi per tutti.

Edited by HugeUnicum
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Bullfighter4

Ancora non ho capito se I giovani gay in italia vivano bene o no. Ognuno scrive la proprio esperienza, non capisco come una valga piu' di un'altra. Che sappiate, ci sono alcune ricerche o sondaggi fatte al riguardo?

Le esperienze personali lasciano il tempo Che trovano.

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Fare volontariato è una cosa solo da diciottenni? Ah, bella questa. Decisamente interessante, chi fa volontariato è un fallito e evidentemente non lavora. Vale solo per i gay, o che so, anche per chi sta in Crocerossa, Caritas, Greenpeace? Sarebbe interessante capire se il problema è semplicemente nel fare qualcosa senza avere nulla in cambio o nel fare qualcosa per la maledetta comunità gay. 

Io però direi la solita banalità mascherata da perla di saggezza che nessuno vuole mai seguire, e cui ha già accennato Bullfighter: le esperienze di ciascuno sono le sue esperienze! Arrivano due tipi qualunque, a raccontarti la storia della loro vita evidentemente abbastanza agevole e di come loro non hanno MAI subito discriminazioni, di come è sempre stato tutto rose e fiori, e di come noialtri ci sogniamo le cose, e ci sentiamo vittime e perseguitati senza ragione, e questo maschera solo senso di inferiorità e vittimismo. E sì, maschera senso di inferiorità anche se effettivamente fai attivismo per cambiarla la tua situazione e ottieni i risultati che vuoi, perché proprio l'errore sembra che sia pensare che possa anche solo ESISTERE un problema per i gay in Italia da affrontare. Che problema? Quando mai? IO sto bene, devono star bene tutti!

Onestamente quando sento 'sta roba non so mai se pensare che siamo di fronte a un gay che ha avuto la vita meravigliosamente facile pur essendo (è un dato di fatto indiscutibile) un cittadino di serie B, oppure a uno di quei repressoni che anche se sei gay e stai male devi stare zitto perché un pochino te lo meriti. 

Edited by FreakyFred
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Ma va a capire: molti gay, quando dici loro che essere omosessuali è una condizione drammatica, se la prendono perché pensano che vittimizzarli sia un'espressione di omofobia. Altri, quando dicono di aver vissuto serenamente la loro omosessualità, persino in Italia, vengono attaccati violentemente perchè la cosa non sarebbe possibile. Io penso che alla fine sia una questione di carattere. Alla fine, se hai carttere, riesci a sopravvivere anche in una realtà omofoba e se non hai carattere aspirerai al sucidio anche nella più gay friendly della società.

Non credo che ci sia nulla di eroico nel vivere la propria omosessualità e non giudico le scelte di nessuno: c'è chi si è radicato nella propria realtà, per quanto sia squallida, con l'illusone di cambiarla. Chi è andato via perché giustamente pensava che all'estero avrebbe avuto condizioni di vita più favorevoli. Chi ha deciso di lavorare e chi ha deciso di non farlo. Non vedo nessuno eroiismo in queste scelte e non ho nessuna voglia di giudicare. Tendenzialmente però penso che il lavoro sia fondamentale nel definire se stessi, addirittura prima del proprio orientamento sessuale.

Quindi, anche non pronunciando giudizi di valore sulla scelta in sé, ho più stima di chi ha trovato una sua dimensione esistenziale e lavorativa autonoma, ( superata una certa età, sia chiaro, non voglio dire 18 anni come in America, ma insomma quando ci si avvicina alla trentina e non si è ancora concluso niente di concreto...) . Quindi, tendenzialmente, mi ritrovo nelle esperienze di il Romantico e di HugeUnicum, probabilmente anche perchè ho fatto una scelta simile anch'io, ho pensato a trovarmi un lavoro innanzitutto e poi un compagno stabile. Penso sia difficile costruire una coppia omo se entrambi non lavorano, una coppia seria intendo. e questa realizzazione ti fa capire tante cose, ti matura, non ragioni più come un ragazzino, comprendi che non puoi cambiare il mondo ma che è il mondo a cambiare te, intendo il "mondo italiano omosessuale", sia chiaro. Condivido anche la valutazione fatta, mi sembra sempre da hugeUnicum, sulla comunità omosessuale italiana, sì in fondo un ghetto livoroso, pieno di gente spocchiosa e politicanti inconcludenti (questo è dimostrato dall'arretratezza rispetto agli altri paesi europei riguardo ai diritti).

Non nutro molte speranze per la situazione dei gay in Italia. Il paese è gestito da un gerontocrazia politico-curiale  prona ad un papato reazionario e decisamente omofobo. I giovani saranno sempre meno in futuro, la maggior parte dei 30enni 40enni non crede molto nei diritti gay e i nuovi giovani appartengono a culture omofobe come quella musulmana, per esempio. insomma direi che "L'Italia non è un paese per i gay", parafrasando un titolo di un film. E penso non lo sarà mai. Credo che se anche si raggiunga qualche tiepido risultato nel breve periodo nel periodo medio e lungo si ritornerà indietro. Inoltre credo sia sbagliato fare sempre paragoni con gli etero, penso sia una forma inconscia di eteronormativizzazione. il modello etero è stato così introiettato da molti, che si riesce a percepre l'identità omosessuale solo in corrispondenza a quella eterosessuale e nei terminiun po sempliciotti del "tutto quello che hanno gli etero dobbiamo averlo noi". Ma chi se ne frega degli etero, dei loro valori, del loro concetto di famiglia, del loro volere figli per avere l'illusione dell'immortalità prolungando se stessi e generando figli nevrotici, spesso, se non peggio?

Inoltre inviterei a moderare i toni, credo che ci sia stata molta maleducazione in alcune risposte che sono state date ad HigeUnicum. ma come si può definire una persona "esecrande abominio"? mi meraviglio del fatto che di solito la Moderazione, così puntuale nel rilevare le infrazioni della policy della board, non abbia preso alcun provvedimento. E, scusate il piccolo OT, ma spesso ho l'impressione che si adottino due pesi e due misure a seconda dell'utente...spero sia solo un'impressione.

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Sì, ma forse non è chiaro... UNA COSA è dire "ho carattere e dunque ho saputo gestirmi i problemi connessi con l'essere gay in questo paese", un'altra è dire "NON ESISTE nessun problema o difficoltà nell'essere gay in questo paese". 

E' direi quasi banale (anche se spesso non viene ammesso) che se stiamo messi così male è colpa anche di un movimento e di una comunità assolutamente disorganizzati e inconcludenti, ma far presente le magagne della nostra situazione alla popolazione che per lo più le ignora è giusto e doveroso. Perché NON E' la stessa cosa che per un etero, accidenti!

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Bullfighter4

Boh. Tutto e' partito da un elenco Di presunti "priviegi" Che gli eterosessuali hanno rispetto ai gay. La frase" se hai carattere, riesci a sopravvivere" e la lunga serie Di cose negative Sui gay italiani non mi sembra dipingano un ritratto poi cosi' felice.

E a parte chi vive a casa Della mamma, chi minchia non ha un lavoro dopo i trentanni.

Da alcuni interventi poi sembra Che I problemi dei gay sia causati dai gay Che si lamentano piu' Che dalla societa' Che e', ovviamente, piu' a misura Di etero Che gay.

Dato Che si estremizza, lancio la polemica( per gioco, niente borsettate). Conoscete un gay Che si e' dichiarato in tenere eta' Che non fosse effeminato, tipico secchione al Liceo Classico, alternativo, non amante dello sport a parte la pallavolo? Perche' io Di ragazzini piccole stars Di calcio, rugby, o molto " cool" ai miei tempi non li ho Mai visti. Sono ovviamente stereotipi Che ho scritto Di proposito per scaldare un po' gli animi. Poi potete raccontarmi che nonostante il vostro CO a 11 anni eravate dei machiacci super popular in un paesino siciliano Di trecento anime.

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Sì, ma forse non è chiaro... UNA COSA è dire "ho carattere e dunque ho saputo gestirmi i problemi connessi con l'essere gay in questo paese", un'altra è dire "NON ESISTE nessun problema o difficoltà nell'essere gay in questo paese".

 

Ok, ma una cosa sono delle difficoltà e problemi anche gravi di omofobia e discriminazione ed un'altra è istigare ed autocommiserarsi nel coltivare questo sentimento di inferiorità e di tragedia estrema che ossessiona certi gay che sembrano vivere male la loro condizione di omosessuale. Ovvio che concordo sul fatto che ci siano molti problemi ed ingiustizie per i gay e che bisogna lottare e farsi sentire per cambia, ma non penso che i problemi, per quanto gravi, debbano essere utilizzati per odiarsi, sentirsi inferiori, autocolpevolizzarsi e bloccarsi nel vivere una vita a metà perché magari poi si è primi a non credere nella 'validità' del proprio orientamento sessuale. Posso comprendere un certo periodo per digerire la propria omosessualità, ma sprecare 3-5-10 anni o metà della propria vita nell'angoscia dei problemi e della paura di essere gay mi sembra sinceramente un bell'insulto alla vita che merita sempre di essere vissuta al massimo, nonostante i problemi e nonostante tutti. Che poi il "noi contro tutti" è uno dei pilastri del romanticismo :)

 

La comunità poi è mal organizzata non solo Italia, ma anche in tutto il Mondo credo. Che senso ha fare i "leoni per un giorno" (leggasi gay pride) se poi 364 giorni all'anno moltissimi conducono una vita gay semi-out che si limita ad andare nei locali gay, gli amici che lo sanno e qualche incontro 'rapido'?Se il giornalaio non lo sa, il salumiere neppure, i tuoi familiari neppure e al lavoro neppure è un po' come vivere più che da semi-out da semi-velati no? Poi penso che la gente abbia fradicio in testa il messaggio generale del gaypride "Siamo tanti e siamo orgogliosi di essere quello che siamo", ok "mission accomplished" la gente ha capito che i gay esistono, ma non sarebbe il caso di trasmettere altri messaggi e articolare in modo più dettagliato ciò che si rivendica?A me poco frega se 1 milione e mezzo di persone sfilano nella capitale spagnola per un giorno quando poi il resto dell'anno in manifestazioni più serie si è al massimo da 30 a qualche centinaio.

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Bullfighter4

A me sembra Che la stiate menando ad un 19enne o 20enne Che sta ancora facendo il suo processo Di cresciuta sia come gay, Che come persona. Forse per qualche bega da forum( non lo so, ipotizzo). La lista Di per se' la vedere negativa piu' per chi l'ha scritta Che per quello Che dice. Forse mi sbaglio, sono 3 giorni che leggo questo forum, comuque...non prendiamocela troppo.

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Io ho capito che il disagio di molti gay dipende sostanzialmente dalla impossibilita' di vivere serenamente e senza essere questionati a casa dei genitori fino a 40 anni. Cosa che resta chiaramente piu' facile per un eterosessuale pur dovendo rinunciare a tante cose. Insomma nostro fratello eterosessuale deve sbattersi di meno! Il privilegio dei falliti. Peccato che in Italia sostanzialmente vi rispetteranno tutti solo quando avrete la vostra indipendenza economica ed affettiva ed un piccolo castello tutto vostro - fosse anche un buco - dove le regole le fate voi.

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Insomma il problema dei gay italiani è quello che sono dei "bamboccioni" ?

 

Ovviamente ad un giovane si dice che deve lottare per guadagnarsi la

sua autonomia, vorrei ben vedere si dicesse di restare in famiglia.

 

Un primo problema - che dovrebbe essere noto - è che l'Italia è un paese

strutturato su un "capitalismo di relazione" e le reti di relazioni sono detenute

dalle famiglie o da altri corpi sociali intermedi. L'individuo in un contesto del

genere rema contro corrente 

 

Agire in un contesto del genere, fortemente ostile al riconoscimento pubblico

dell'omosessualità, significa essere talmente "forti" da dover essere "cinici"

cioè educarsi a ricercare una autoaffermazione che ti spinge a fregartene degli

altri entro i 30 anni?

 

Ma se noi giungiamo ai 30-35 anni in una posizione in cui sarebbe possibile

costituire un corpo intermedio di aiuto e non lo facciamo, la situazione non cambierà

e quindi saremo nella stessa situazione di sempre: tot gay che giungono a Roma-Milano

appoggiati da una famiglia con cui necessariamente sono venuti a patti. Tot gay che

questa famiglia alle spalle non l'hanno e smarchettano...alla ricerca disperata di un lavoro

( che peraltro ora è diventato precario )

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In Italia 'smarchetta' chiunque non abbia una famiglia alle spalle. O chiunque cerchi di elevarsi dal contesto di origine. Questo il sistema sociale di merda con cui tutti devono confrontarsi. L'orientamento sessuale puo' solo rendere le cose piu' difficili. Ma anche no. L'Italia comunque e' pronta da 10 anni ad accettare il riconoscimento pubblico delle coppie omosessuali.

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Vabbè ma messa in questi termini sembra un : siccome io ho dovuto accettare un

sistema sociale di merda, è bene se lo sorbiscano anche gli altri...

 

Che l'Italia sia pronta ad accettare un riconoscimento pubblico delle coppie gay

da 10 anni evidentemente nei fatti non è vero, giacché questo riconoscimento manca.

 

Questo non significa che chiunque incontri per strada in Italia si schifi vedendo una

coppia gay, o peggio la aggredisca...bene o male la questione è sul tavolo grazie ai

risultato ottenuti in altri paesi, generalmente considerati più avanzati di noi.

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Onestamente questa lista, che trovo abbastanza ridicola, e che mi auguro non sia una specie di campagna di sensibilizzazione lanciata da qualche fantasiosa associazione, rivela, a mio modo di vedere, un profondo senso di inadeguatezza ed inferiorità di chi l'ha concepita.

 

pienamente d'accordo.

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Piuttosto farei il manifesto della differenza omosessuale. Penso sarebbe un compito arduo assai: ormail l'identità omosessuale sembra possa definirsi solo in rapporto  imitativo rispetto all'eterosessualità: ovvero l'identità omosessuale non esiste al momento, ma esisterà quando "avrà" tutto quello che "ha" l'identità eterosessuale. Una sorta di bulimia mimetica, basata sul possesso delle cose dell'altro (orientamento). Ancora una volta, una forma di consumismo. Consumismo dell'identità, direi.
Il nuovo spot del Ministero per le pari opportunità dice: sì alle differenze , no all'omofobia. Ma dove sarebbero queste differenze, oggi?

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Una sorta di bulimia mimetica, basata sul possesso delle cose dell'altro (orientamento)
Ancora una volta, una forma di consumismo. Consumismo dell'identità, direi.

 

Mi mancava il paragone fra i diritti civili  e il consumismo.

 

Guarda, tieniti la tua "identità omosessuale" stretta, io rinuncio volentieri alla mia per essere una persona qualunque che non debba veder il proprio orientamento sessuale anteposto alla propria persona.

 

Parlare di identità omosessuale per me equivale a parlare di identità della gente con gli occhi azzurri o i capelli biondi.

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Ma mi chiamo fuori un po' dagli schemi e dico che non condivido.   Cioè io sono una persona e in quanto tale penso, ragiono e agisco ...la sessualità è una parte di me e non la mia intera  vita ( anche se a volte ragiono con ciò che ho fra le gambe). Io non mi sento inferiore a nessuno/a.

 

 

La cosa di cui mi rammarico sono le tutele  giuridiche... quelli sono necessari

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In realtà non sappiamo cosa rimarrà della sottocultura gay

quando l'identità gay avrà smesso di essere una identità politica,

nata da un'oppressione oggettiva.

Forse diventeremo davvero come i mancini :)

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