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L'italia multietnica fra 50 anni..


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1comune ceppo antropologico: caucasico

2comune ceppo linguistico: indo-europeo

3comune tradizione religiosa: cristiana.

4comune origine culturale: greco-romana.

5comune appartenenza continentale: europea. 

1 io sono italiano ed europeo e non sono caucasico..

2 io parlo italiano e non capisco il cinese come il russo, che appartenga allo stesso ceppo linguistico non porta nessuna differenza, non lo capisci se non lo impari.

3 la religione cristina esiste anche fuori dall'europa.

4 ridicolo.. nessuno si mette li con il libro di storia mentre si relaziona con un'altra persona.

5 non siamo gli USA, non parliamo la stessa lingua e non abbiamo la stessa cultura, perciò da come si puo vedere nei punti qui sopra una persona normale troverebbe le stesse differenze a relazionarsi con un russo che con un cinese..

Try again

Edited by Samir

abbi chiesto avevi chiesto quali sono gli elementi che ci accomunavano...

 

 

1. hai detto una cosa ridicola: "caucasico"  è il modo con cui si definiscono in antropologia tutto un arco di popolazioni che va dagli anglosassoni agli indiani...

 

2. il fatto che tu non capisca il russo o il cinese non significa che le lingue italiane e russe non siano accomunate-

 

 

3. la relgione cristiane è universale

 

ma guarda caso italiani russi romeni sono di tradizione cristiana,  italiani, marocchini e cinesi no...

 

4. per molti le radici culturali sono importanti. è appunto una questione di cultura...

 

5. si parla di unità europea, e in passato si parlava di estendere la ue fino ai paesi circostanti alla russia quindi non è una cosa assurda

 

Samir, è impossibile relazionarsi con un razzista. Avrà sempre la risposta pronta e di certo le tue argomentazioni non gli faranno cambiare idea.

 

 

il discorso non è sulle origini razziali ma sulle dinamioche dell'economia:

 

25% di disoccupazione giovanile

 

automazione: le macchine distruggono i posti di lavoro

 

dislocazione delle industrie: le industrie se ne vanno in corea e cina...

 

 

risultato: l'Europa non è terra d'immigrazione...

 

 

alcuni (tipo me) potrebbero essere avvantaggiati da una immigrazione selvaggi

 

ma molti altri tipo voi sarebbero terribilmente danneggiati.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
abbi chiesto avevi chiesto quali sono gli elementi che ci accomunavano...

 

 

1. hai detto una cosa ridicola: "caucasico"  è il modo con cui si definiscono in antropologia tutto un arco di popolazioni che va dagli anglosassoni agli indiani...

 

2. il fatto che tu non capisca il russo o il cinese non significa che le lingue italiane e russe non siano accomunate-

 

 

3. la relgione cristiane è universale

 

ma guarda caso italiani russi romeni sono di tradizione cristiana,  italiani, marocchini e cinesi no...

 

4. per molti le radici culturali sono importanti. è appunto una questione di cultura...

 

5. si parla di unità europea, e in passato si parlava di estendere la ue fino ai paesi circostanti alla russia quindi non è una cosa assurda

1 Ma se ti ho detto che io NON sono caucasico.. e SONO italiano culturalmente e legalmente

2 Ma non puoi fare una differenza!.. Che differenza ha la lingua russa e quella cinese per un italiano??.. quella russa la capisce perchè è accumunata?.. ma sei serio?!!.

3 Marocchini no.. altri paesi africani sono cristiani.

4 Te prego. forse non hai capito bene.. io ti ho chiesto quali sono le differenze che porterebbo un italiano ad accettare un russo meglio di un cinese.. cosa c'entrano i greci e i romani?.. "ah si!, mi sento rassicurato perchè 3.000 anni fa i greci si sono estesi fino a quei paesi, quindi riesco proprio a sentirlo ".. -_- ma sei serio?

 

il discorso non è sulle origini razziali ma sulle dinamioche dell'economia:

Non mi sembra

1comune ceppo antropologico: caucasico

2comune ceppo linguistico: indo-europeo

4comune origine culturale: greco-romana

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
mi ci hai portato tu chiedendo cosa ci accomuna a un russo...

No io ti ho detto che differenze troveresti a relazionarti con un russo invece che con un cinese, dato che hai detto che sarebbe meglio perchè con loro ci si accomuna di piu. NON PUOI DIRMI CHE IL RUSSO PROVIENE DA UN CEPPO LINGUISTICO UGUALE! veramente non si puo sentire!!.. perchè non porta vantaggio rispetto a quella cinese... quale è il vantaggio?? cosi come dell'origine caucasica? quale è il vantaggio??!!

La risposta dovrebbe essere.. Un'italiano si sentirebbe piu accumunato rispetto ad una lingua che proviene dallo stesso ceppo linguistico perchè....        bho, come non capisci il russo non capisci il cinese.

Edited by Samir

Il pizzaiolo cinese che canta in napoletano stretto?Ottimo esempio! Come detto il problema non è l'immigrazione moderata e soprattutto non riguarda chi si integra nella cultura di un paese, il problema riguarda l'immigrazione massiccia e la strafottenza (scusatemi il termine) per il paese in cui si vive. Non è certo la piccola famiglia cinese che si trasferisce che crea problemi, ma la piccola comunità cinese che crea ghetti, banche proprie, annunci in metro in cinese (WTF??) e compra negozi locali con soldi di dubbia provenienza (mafia cinese?). Mi risulta poi che solo una piccola parte si preoccupi di integrarsi nella cultura del paese ospitante e i soldi e lavori che generano sono a puro appannaggio loro.

 

Ogni etnia ha ovviamente i suoi pro e contro (parliamo sempre di immigrazioni massicce vi ricordo!), ad esempio ha ragione @@Haider quando parla di immigrati che 'rubano' i lavori umili che potrebbero fare i giovani o gente che ha bisogno di lavorare. L'esempio dei sudamericani è lampante (dire sudamericani è MOLTO generico, ma mi riferisco a un certo tipo), parlano spagnolo (nella loro variante locale) e non avendo in genere un certo tipo di istruzione e avendo bisogno dei permessi di soggiorno sono in genere "ricattabili" a fare dei lavori modesti (McDonald, cameriere, inservienti,ecc) venendo sottopagati. Se al datore di lavoro conviene tantissimo (un hispanohablante sottopagato), il giovane spagnolo (o chi cerca disperatamente lavoro) risulta paradossalmente tagliato fuori da questo mercato del lavoro nel suo paese. Inoltre i problemi di un'immigrazione sudamericana massiccia non sono solo economici, ma riguardano soprattutto un degrado della civiltà e della sicurezza. Per il degrado sociale, mi limiterò a fare esempi di maleducazione quotidiana o di "poco stile" che nel lungo periodo cominciano ad irritare, gruppi di ragazzi sudamericani che ascoltano reggaeton a tutto volume in metro o signore sudamericane che ti spingono per rubarti il posto in metro, sono esempi stupidi, ma è giusto per darvi un'idea del concetto (riguarda MOLTE altre cose ed atteggiamenti che agli spagnoli in genere non appartengono). Il problema maggiore invece credo sia la ventata di criminalità e 'bandismo' che i ghetti sudamericani possono portare, non è raro sentire di un accoltellamento a settimana in una discoteca latina e non credo che gli spagnoli avessero l'usanza di avere bande latine (e non parlo di gruppi musicali) che si fanno la guerra tra loro.

 

Io sono poi il primo che ascolta reggaeton, ha molti amici sudamericani e vado nelle zone cinesi e sudamericane a passeggiare o fare acquisti (anche spesso direi), ma devo ammettere che certi aspetti negativi di questi immigrazioni massicce sono oggettivi.

 

Che dire poi del degrado che portano certe immigrazioni africane massicce in alcune zone delle città?

 

Ripeto, critico l'aspetto dell'immigrazione solo quando vedo che la situazione stia sfuggendo di mano e non si integri nella società ospitante, ma ci si beffa dello stesso paese ospitante. Non ho nulla contro le immigrazioni moderate, anzi sottolineo che ne sono un grande fan, ma il rispetto per i costumi locali e la capacità di adattarsi per me devono essere essenziali. Io ad esempio odio gli italiani che vivendo qui da anni si lamentano sempre della pasta e pizza.

Vorrei provare a frappormi tra due idee un po' troppo agli estremi, quella di Samir e quella di Haider. Io parto dal presupposto che tutti gli uomini sono uguali senza distinzioni di sesso, etnia, lingua... (anche se certe volte mi viene di "discriminare" in base al grado di appartenenza religiosa più per paura che per altro, nel senso che sono seriamente preoccupato dall'esistenza di certi cattolici praticanti, ebrei ortodossi e musulmani osservatori delle norme più proibitive del Corano.) Chiusa questa parentesi...

Detto questo mi piace avere una visione personale a metà tra quella di Haider, che mi ricorda troppo certe aree politiche verso le quali mi sento molto poco democratico, e quella di altri (molti) utenti di questo forum, che mi sembra pregna di un pacifismo molto superficiale e molto "hippy", capite il significato di questa parola in questo contesto.

 

Premetto che il mio motto è "L'Italia agli Italiani" dove per Italiani non intendo quelli che si chiamano Mario, Francesco, Luca (insomma che hanno nomi italiani) e che parlano la nostra lingua, ma per Italiani intendo "gente che contribuisce al bene del nostro Paese rendendolo una Nazione", quindi all'incirca l'1% delle persone che stanno in Italia. Della loro provenienza, sia essa nord italiana, meridionale, araba, francese, scandinava me ne sbatto, non mi interessa quando sono venute, ma cosa vogliono fare in Italia.

 

Detto questo, vorrei rispondere ad Haider dicendo che l'Italia ha bisogno di gente che si dà da fare, non di giovani che stanno ad aspettare il lavoro seduti sul proprio divano a vedere la TV, perchè sai benissimo che fin troppi giovani nel nostro paese vogliono un certo tipo di lavoro: quello da "scrivania" seduti a non fare un cazzo, quello che ottieni quando c'è papà che conosce un funzionario del ministero che fa entrare il figlio idiota, quel lavoro che il figlio idiota non sa fare e che, puntualmente, porta allo sfacelo completo delle Istituzioni pubbliche e del nostro paese. Molti immigrati vanno a fare lavori che per molto tempo i giovani italiani hanno altamente snobbato, riuscendo in questi lavori e spesso sfondando in questi campi. Non a caso molti rumeni ora sono capi-cantiere E GUADAGNANO BENE (faccio l'esempio dei rumeni). Culturalmente, a livello di lavoro e impegno sociale, l'Italiano medio è messo molto indietro: guarda il proprio orticello senza pensare che fuori dal proprio orto c'è il deserto.

Passiamo all'altro, Samir. Hai detto: "come puoi pensare di lasciare gli immigrati nel loro paese a beccarsi le bombe, la fame, la miseria ecc.". L'Italia ha i problemi che ha. L'Italiano (e per italiano intendo l'Italiano del nord, quello del sud, quello con il padre algerino o marocchino, quello con i genitori filippini, quello di padre italiano e madre ucraina, quello che te pare) spesso ottiene titoli di studio e trova lavoro, ma sono lavori di poco conto, che non rispecchiano il suo impegno a livello accademico. Spesso ha una valenza di tipo artigianale MOLTO ELEVATA e questo talento viene distrutto dal barbaro sfruttamente della manifattura cinese a basso prezzo, senza diritti dei lavoratori e, soprattutto, di pessima qualità. Quanto al lasciare gli immigrati al loro paese, ti dico di più! Vada per i centri di soccorso in prossimità del mare, per soccorrere migranti sbarcati con i barconi, perchè ciò è obbligatorio, ma non ce li possiamo tenere tutti, bisogna rimpatriarli poi. L'Italia ha problemi molto seri, e in questa crisi siamo stati lasciati praticamente soli, abbiamo dovuto ricorrere ad un rimedio poco democratico come quello di Mario Monti per risolvere la nostra situazione, non siamo autosufficenti e quindi non possiamo nemmeno pretendere di uscire dall'Europa, siamo stati comandati per anni da politicanti ladri che, in quanto a corruzione, sono secondi soltanto ai politici dei paesi africani in questo mondo. Dimmi Samir, in questa situazione, possiamo permetterci di prenderci carico dei peccati di tutto il mondo?

 


 

Non concordo molte delle cose che ha detto Samir, ma @@Haider il fatto che il sistema europeo è completamente diverso da quello cinese, non significa che sia molto simile a quello russo. Sappiamo benissimo che dopo la caduta del comunismo in Russia, avvenuta in maniera drastica, praticamente da un giorno all'altro (visto che Gorbachev dovette "accellerare" visti i vari tentativi di golpe i tempi delle riforme, la perestroijka, ovvero quella che avrebbe dovuto portare all'omissione dello stato russo-sovietico dalle imprese) la Russia è stata di fatto SVENDUTA come se fosse stata un azienda in fallimento a gruppi di oligarchi che tutt'oggi, con l'appoggio di Putin, tengono la sua economia in mano. Praticamente si è passati da un misto tra comunismo e dittatura militare ad un capitalismo selvaggio. Credimi, la Russia ci è distante quanto la Cina.

@Lucky.Walker

Io sono d'accordo con quello che hai detto prima.. pero ti dico, che se i paesi del terzo mondo sono stati sfruttati colonizzatti e derubati dalle loro materie prime (mi piacerebbe sapere se loro dicessero "prenditi il petrolio al tuo paese, non ce l'hai, problema tuo, abbiamo ben altri problemi qua"... ciao mare a tutti!) e per questo costretti a non evolvere come abbiamo fatto noi, che ora loro prendono una barca e vengono qua (che poi si mettano a lavorare come la maggior parte o facciano casino è un'altra cosa), momento di crisi o meno, lo trovo giusto.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale

Io sono tendenzialmente di sinistra ma sono contrario ad un immigrazione incontrollata, specie nei periodi di crisi economica, non per razzismo ma per insostenibilità della stessa. Sarebbe da adottare il sistema australiano che regola gli ingressi in base alla richiesta di determinate categorie.

Non sono assolutamente d'accordo su chi vuole la corsia preferenziale per gli europei : da dati del ministero (e simili anche nel resto della UE) gli immigrati più "ligi alla legge", ovvero con tassi di criminalità addirittura minori di quelli italiani sono gli asiatici, in particolare cinesi e filippini. Io preferisco far entrare in Italia questi rispetto ad albanesi, bosniaci, marocchini ecc... anche se più simili a noi etnicamente e culturalmente. I pochi asiatici con cui ho avuto a che fare sono dei veri e propri muli da lavoro.

@Fabius81

Vorrei farti notare che nei periodi di crisi economica non arriva nessuno.

Tutti i miei amici Romeni e Albanesi che non sono nati qui, se ne sono già andati.

E i Cinesi non vedono l'ora di tornare nel loro Paese.

 

Accettiamolo: ci sono Paesi più ricchi e accoglienti dell'Italia.

tasso di disoccupazione

 

C'è un piccolo particolare, nonostante il fatto che in Calabria il tasso della disoccupazione femminile arrivi in alcune zone fino al 60 per cento non vedo tante donne di origini italiane pronte a cominciare la gloriosa carriera delle collaboratrici domestiche. Potresti dire che questo è dovuto al fatto che le straniere sono sottopagate; invece no: nella mia zona una COLF se si tratta delle pulizie prende 7 euro l'ora, se svolge le mansioni della Babysitter o Badante prende da 11 a 15 euro l'ora! I A me e a molti miei colleghi musicisti per l'insegnamento delle  discipline musicali  pagano in media 15 euro l'ora (o di meno) se si tratta della scuola privata o travolta anche pubblica, ed il nostro lavoro è molto più difficile, non solo perché ci vogliono le competenze specifiche per svolgerlo; ma perché le responsabilità sono di più, personalmente insegno esercitazioni corali e ho 10-15 marmocchi in classe; non devo solo controllare che non si ammazzino a vicenda ma che imparino pure a cantare. Un'altro esempio; la mia conoscente calabrese doc guadagna come commessa in un mese molto di meno che riesce a guadagnare una COLF, ma non va di corsa per cambiare il mestiere... Devi riconoscere che gli stranieri svolgono il lavoro che anche gli italiani più poveri non vogliono fare, quindi non "rubano"  il posto di lavoro a nessuno...

Edited by Addie Pray

Sulle colf/badanti: confermo per esperienza personale che, anche offrendo un lavoro ben pagato, in regola,  con ferie pagate, contributi, vitto incluso, ecc. le donne italiane non si trovano proprio, ormai si sentono troppo signore per andare a fare le ore o pulire il sedere agli anziani.

 

 

 

 

E i Cinesi non vedono l'ora di tornare nel loro Paese.

 

 

 

Mah, premesso che la crisi è mondiale, e anche in paesi che un tempo erano ricchi adesso si fatica a trovare lavoro, tutti i cinesi che conosco  dalla Cina sono letteralmente scappati e, a loro dire, non ci tornerebbero piu'.

Motivo?

Non c'è democrazia e si fa la fame. Qui lavorano 12 ore al giorno ma mangiano, li manco quello.

 

 

p.s. parlo di intere famiglie etero, non di ragazzi gay.

Edited by ben81

Ma in effetti, io questi famigerati rumeni che tornano a casa o cinesi che vogliono tornare in Cina non li ho visti. Io li vedo tanto a loro agio nelle loro comunità ricostruite in terra straniera, sfruttano le libertà e il clima meno oppressivo del paese ospitante, ma continuano a vivere sempre e solo coi loro costumi, comunità, cibo e stile di vita. A volte mi capita di vedere cinesi più integrati nella società spagnola, soprattutto alcuni giovani, ma una rondine al momento non fa primavera.

io sono emmigrato da 4 anni e fortunatamento in un paese piu' accogliente del nostro.

mai sono stato accusato di rubare il lavoro a qualcuno

 

per buona parte del tempo frequento italiani, mangio ancora la pasta e ascolto musica italiana
quindi non mi comporto molto diversamente dalle tante etnie presenti in italia

Edited by marcCA

Il mito dell'italiano puro a mio parere non esiste. Gli italiani ( o almeno la maggior parte ) sono un mix di etnie e di popoli, data la centralità del territorio nel panorama geopolitico antico e moderno. Quindi perché non considerare i figli di immigrati e chi si stabilisce per anni, italiani? Ovviamente queste persone devono essere integrate perfettamente nella società, parlare bene la lingua... Non mi piacciono invece gli immigrati che si ghettizzano in gruppi della loro gente, quelli che continuano ad usare la loro lingua e quelli che lavorano qui per poi tornare in patria con i soldi guadagnati. Per me sono quelli ad essere socialmente inutili e deleteri per il lavoro nostrano.

Caucasico negli USA non è inteso come abitante del Caucaso ma come "Bianco europeo", quindi sì siamo caucasici.

 

So cosa vuol dire caucasico.. ma dicevo a lui che la ritiene una cosa essenziale per venire in italia, io sono italiano ma non sono caucasico.. un russo appena immigrato è straniero per me come per tutti, a me nessuno mi dice che sono uno straniero o che riuscirebbe ad accomunarsi di piu con lui che con me perchè lui è caucasico e io no. non esiste.

@@Fabius81

Vorrei farti notare che nei periodi di crisi economica non arriva nessuno.

Tutti i miei amici Romeni e Albanesi che non sono nati qui, se ne sono già andati.

E i Cinesi non vedono l'ora di tornare nel loro Paese.

 

Accettiamolo: ci sono Paesi più ricchi e accoglienti dell'Italia.

 

 

questo concorda con l'idea di fondo:

 

in un periodo di crisi non ha senso continuare a parlare di immigrazione di massa...

 

penso che andrebbe stabilizzato il numero di presenze reali e andrebbero chiuse le frontiere. 

 

anche per evitare che in tutta una serie di situazioni di lavoro la presenza di una manodopera straniera distrugga gli utlimi residui di tutela sindacale.

 

è anche vero però che molti immigrati hanno riempito un vuoto, fanno lavori che i giovani italiani non vogliono più fare.

 

 

però domanda che fanno i giovani italiani?   tutti ballerini, modelli, organizzatori di eventi, cantanti da maria de filippi??

 

 

la disoccupazione giovanile è al 25% dunque i giovani devono tornare a fare i lavori che concretamente fanno gli immigrati.

 

per questo torno a dire - e mi dispiace che il mio ragionamento risulti duro, anzi, non me ne spiace affatto:

 

molti immigrati sono di troppo

e molti giovani italiani non sono al posto giusto...

Diciamo anche che molti giovani italiani dovrebbero imparare a volar basso, ed idem le famiglie che fanno montare loro la testa.

Anni fa un mio amico, a 19 anni, voleva andare d'estate a raccogliere il tabacco per racimolare qualche soldo: i genitori glielo vietarono tassativamente, perchè per loro era una vergogna...con questa mentalità non si va da nessuna parte...Io, finchè non ho trovato di meglio, tra i vari lavori ho anche lavorato in fabbrica, senza fare tanto lo schizzinoso...

 

@ilromantico: cosa voglio dire è chiaro: non è una cittadinanza data a chiunque che fa diventare Italiani...tanto per fare un esempio, gli altoatesini sono cittadini italiani a tutti gli effetti di legge, ma, dopo circa un secolo che la loro terra è in Italia, non si sentono (perchè in effetti non lo sono) di nazionalità italiana. Appunto suggerivo di approfondire il significato dei due termini, in particolare a chi la fa facile e pensa che basti una residenza e/o una cittadinanza a fare un popolo.

Edited by ben81
Io sono d'accordo con quello che hai detto prima.. pero ti dico, che se i paesi del terzo mondo sono stati sfruttati colonizzatti e derubati dalle loro materie prime (mi piacerebbe sapere se loro dicessero "prenditi il petrolio al tuo paese, non ce l'hai, problema tuo, abbiamo ben altri problemi qua"... ciao mare a tutti!) e per questo costretti a non evolvere come abbiamo fatto noi, che ora loro prendono una barca e vengono qua (che poi si mettano a lavorare come la maggior parte o facciano casino è un'altra cosa), momento di crisi o meno, lo trovo giusto.

 

E' vero... allora mandiamo di violenza tutti in Francia, Belgio e Gran Bretagna, visto che sappiamo bene cosa hanno fatto per anni e anni in Africa i loro governi zozzi! Peggio de Hitler a momenti... e mica solo il colonialismo da Ottocento, eh, parlo anche dei vari dittatori militari africani pagati per stare al potere e mandare petrolio e uranio alle potenze europee. Se vuoi vatti a leggere qualcosa riguardo ad Idi Amin, Bokassa, Sese Seko Mobutu, Sani Abacha ecc. e chi stava dietro questi terribili personaggi...

Diciamo anche che molti giovani italiani dovrebbero imparare a volar basso, ed idem le famiglie che fanno montare loro la testa.

Anni fa un mio amico, a 19 anni, voleva andare d'estate a raccogliere il tabacco per racimolare qualche soldo: i genitori glielo vietarono tassativamente, perchè per loro era una vergogna...con questa mentalità non si va da nessuna parte...Io, finchè non ho trovato di meglio, tra i vari lavori ho anche lavorato in fabbrica, senza fare tanto lo schizzinoso...

 

@ilromantico: cosa voglio dire è chiaro: non è una cittadinanza data a chiunque che fa diventare Italiani...tanto per fare un esempio, gli altoatesini sono cittadini italiani a tutti gli effetti di legge, ma, dopo circa un secolo che la loro terra è in Italia, non si sentono (perchè in effetti non lo sono) di nazionalità italiana. Appunto suggerivo di approfondire il significato dei due termini, in particolare a chi la fa facile e pensa che basti una residenza e/o una cittadinanza a fare un popolo.

E io non ho colto ancora....

Io non ho detto che gli immigrati che poi ricevono la cittadinza sono italiani in tutto se non legalmente, io ho parlato dei figli di immigrati che nascono e crescono e vivono qua, parlano solo questa lingua e conoscono solo questa cultura... come nel mio caso, io sono italiano, nessuno puo dirmi di no.

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