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è etico cambiare se stessi


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spottiesvirus7

In questi giorni ho scoperto che per chi reputa l'omosessualità una malattia ci sono delle "cure". Una di queste consiste nella somministrazione di un ormone che stimola una parte della noce cenebrale,quella che genera il senso di innamoramento e di eccitazione;a quel punto durante l'effetto del farmaco si devono avere rapporti sessuali con una donna. La terapia continua in questo modo.

 

Quello che ho scritto sopra,apparte l'introduzione,è una citazione da un articolo che leggevo su un giormale. Sono schifato dal fatto che l'omosessualità venga considerata una malattia,ma non è questo il punto.

Vorrei chiedervi secondo voi è etico,se fosse possibile,cambiare quello che si è?

Edited by spottiesvirus7
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https://www.gay-forum.it/topic/22477-%C3%A8-etico-cambiare-se-stessi/
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se il cambiamento viene fatto volontariamente e non su pressione di altri per me sarebbe etico si.

 

nessuno o pochi dicono che la chirurgia estetica sia eticamente sbagliata.

 

anche una psicoterapia può essere vista come un cambiare se stessi e anche questo non viene discusso se sia etico o no.

 

anche operare via un cancro è cambiare se stessi e va bene.

 

il fatto è che in ogni caso questi cambiamento di orientamento sessuale penso facciano più male che bene e andrebbero analizzati i motivi per cui qualcuno vuole cambiare.

Una psicoterapia seria non è volta a cambiare se stessi ma ad accettarsi. I cambiamenti ci possono essere ma devono riguardare il proprio io, non il proprio essere. Faccio un esempio. Io sono sempre stato una persona timida ma ad un certo punto mi sono accorto che questo mio modo di pormi nei confronti degli altri non mi portava da nessuna parte, ho così cominciato un cammino di introspezione che mi ha portato a superare, almeno in parte, questa mia timidezza. Ciò non ha cambiato quello che sono ma l'ha semplicemente migliorato. A questo serve la psicoterapia. Se sono collerico la psicoterapia deve aiutarmi a controllare la collera, pur tuttavia non la elimina, ma se sono gay non mi può aiutare ad essere meno gay (che tra l'altro non significa niente) o ad eliminare la mia sessualità.

Al memento non esistono terapie capaci di invertire l'orientamento sessuale di una persona, ciò non toglie che probabilmente saranno possibili in futuro.

È indubbio che il nostro cervello si modifichi nel tempo e non sia affatto plastico tuttavia cambiare radicalmente una componente così importante mi sembra deleterio, per la propria coscienza di sé stessi.

A nessuno viene in mente questa scena?

 

http://www.youtube.com/watch?v=6F_6MD22uNg

@ulisse62

 

io penso che una psicoterapia cambia sempre la persona anche se lo scopo della psicoterapia non è cambiare la persona.

 

se hai cambiato in parte la tua timidezza hai cambiato.

 

il proprio io e il proprio essere per me sono la stessa cosa.

In questi giorni ho scoperto che per chi reputa l'omosessualità una malattia ci sono delle "cure". Una di queste consiste nella somministrazione di un ormone che stimola una parte della noce cenebrale,quella che genera il senso di innamoramento e di eccitazione;a quel punto durante l'effetto del farmaco si devono avere rapporti sessuali con una donna. La terapia continua in questo modo.

 

Quello che ho scritto sopra,apparte l'introduzione,è una citazione da un articolo che leggevo su un giormale. Sono schifato dal fatto che l'omosessualità venga considerata una malattia,ma non è questo il punto.

Vorrei chiedervi secondo voi è etico,se fosse possibile,cambiare quello che si è?

 

 

 

secondo me ci sono modi morbosi di vivere sia l'omosessualità sia l'eterosessualità

 

anzi considerando che l'eterosessualità è statisticamente più diffusa ci sono forse più modi morbosi di viverla.

 

 

ciò detto se qualcuno - ovviamente - adulto (non un ragazzo costretto dai genitori)  vuol cambiare qualcosa di sè, è libero di rivolgersi al signor Nicolosi, mi pare si chiami così l'autore delle ultime teorie rieducative.

 

 

secondo me il povero Nicolosi non riuscirebbe a sradicare mai  una bisessualità contenta e soddisfatta di sè

 

dal momento che il bisessuale mette in atto con gioia alcune indicazioni positive della sua terapia 

 

(ad esempio il coltivare l'amicizia tra maschi senza riferimenti al contatto fisico). 

Ne ho sentite tante a riguardo, comprese le str*****e di nicolosi ma di questo tipo di "cura" non sapevo niente, quali sono le fonti?

Penso che non sia etico cercare di operare questi cambiamenti  ma è anche giusto che un adulto possa fare ciò che ritiene più opportuno per se stesso

Fino a quando sono terapie da non svolgere obbligatoriamente ma fatte sotto libera scelta di chi è omosessuale, affari loro.

 

Il problema etico queste persone le hanno solo verso sé stesse, quando decidono di intraprendere una terapia come quella: prendere un ormone e obbligarsi ad avere rapporti eterosessuali non sono moralmente decisioni semplici da prendere, ma relativo al rispetto che si ha della propria persona.

spottiesvirus7

@@prefy sono "cure" che ha "inventato" uno pseudopsichiatra giapponese,il farmaco esisteva già prima,ma non era stato creato per questo.

@@Haider la differenza tra questo metodo e quello di Nicolosi è che Nicolosi utilizza solo la psicologia,mentre questo utilizza sopratutto un fattore biochimico,per questo che anche un omosessuale possa essere convertito contro la sua volontà.

Non esistono "cure" in tal senso e vorrei che i gay fossero i primi a non prendere come veritiere queste cose.

Per il resto se uno non accetta la sua omosessualità il problema non è l'orientamento sessuale quanto la mancanza di accettazione di sé, e dovrebbe quindi rivolgersi a uno psicologo serio. Tra l'altro dubito fortemente che se fosse possibile farlo risolverebbe i suoi problemi. Quindi no, non è nemmeno accettabile rivolgersi ai "curatori" anche se fosse possibile.

@spottiesvirus7

 

 

certo anche qui se un adulto volontariamente vuol prendere farmaci nessun problema.

 

 

io farei una proposta assolutamente equa:

 

non si possono somministrare a nessuno farmaci per modificare il "gender" sotto i 25 anni

 

questo ovviamente vale sia per quelli che dal sesso maschile vogliono transitare a qualcosa di diverso

sia per quelli che possono diventare oggetto di terapie riparative per l'omosessualità.

E' come domandare se sia etico il suicidio (dopotutto un cambiamento molto radicale è sostanzialmente identico alla morte). Sì, lo è, ma non è etico proporlo come una soluzione auspicabile ai problemi della vita. Soprattutto visto che non sempre è praticabile.

E cosa centra il cambiamento di genere con il discorso del topic? orientamento sessuale e identità di genere sono due cose completamente diverse che non andrebbero messe nello stesso calderone.

E non vedo perché una persona che vuol cambiare genere debba aspettare i 25 anni.

E cosa centra il cambiamento di genere con il discorso del topic? orientamento sessuale e identità di genere sono due cose completamente diverse che non andrebbero messe nello stesso calderone.

E non vedo perché una persona che vuol cambiare genere debba aspettare i 25 anni.

 

 

equità

 

 

se da una parte penso che nessuno debba prendere psicofarmaci per "correggere" il proprio orientamento sessuale (cazzata solenne, l'orientamento sessuale è quello che è, basta viverlo serenamente)

 

nello stesso tempo penso che nessuno prima di una certa età debba ingozzarsi di ormoni per "trasformarsi"  - come pensa lui - in "donna" (cazzata solenne: nessuna cura ormonale può realmente trasformare in donna...)

Mr_Silkworm92

Con le adeguate cautele non mi sembra ci dovrebbe essere nessun impedimento per chi volesse consapevolmente cambiare orientamento, anche se non vedo perchè in un ipotetico mondo giusto e tollerante qualcuno dovrebbe desiderarlo.

In fondo non ci si batte perchè ciascuno possa "scegliere" (passatemi il termine) orientamento o di poter cambiare chirurgicamente sesso senza essere discriminato? E' una questione di libertà personale...

 

Ammesso e non concesso che la terapi funzioni davvero, tuttavia il vero punto è: perchè voler cambiare orientamento sessuale? Non penso si possano portare argomentazione mediche o di salute, quindi le motivazioni sarebbero etiche. In questo caso si vorrebbe fuggire da un "perversione" (e già questo si commenta da sè). Ma in che modo poi? Curare la l' "immorale" omosessualità facendo sesso promiscuo con avvenenti terapeute? Per un bene superiore? Mi sembra un ragionamento da caserma del tipo: " per guarire dall'omosessualità bisogna andare a pu***ne ", niente di particolarmente sofisticato e in netta contraddizione con l'intento moralistico e bigotto della presunta terapia.

 

L'unico interesse che questo studio potrebbe avere sarebbe di tipo scientifico, anche se temo che qui le cavie sarebbero umane...

Mr_Silkworm92

@Madoka

Non mi sembra sia questo il problema... è  però pericoloso, come nooi ben sappiamo, limitare la libertà altrui in nome di ciò che noi riteniamo giusto, se non per motivi molto rilevanti che però possono esistere (danni a terzi o anche mancanza di consapevolezza ecc... l'elenco si può estendere a piacere). Forse vale la pena di discuterne

 

 

 

Comunque mi sembra che 25 anni sia un età troppo avanzata per affrontare la cosa (cambio di sesso), visto che la pubertà (con tutti i suoi problemi e i suoi disagi) inizia molto prima...

Edited by Loup-garou
Unito post doppio

Non lo so, forse l'età è così alta per evitare di sottoporsi ad interventi troppo invasivi durante un'età in cui si è ancora in "crescita"?

E' un argomento su cui so poco e niente.

 

Comunque tornando in topic


tuttavia il vero punto è: perchè voler cambiare orientamento sessuale?

 

Possono essere svariate le motivazioni e ritengo che comunque sia una scelta anche quella di decidere di sottoporsi a determinate terapie.

Mi spiego meglio, io non sono a favore di cialtroni che cercano di farti passare come una malata mentale che deve prendersi ormoni o rinchiudersi in qualche gruppo strano di sostegno, ma non credo neanche che sia giusto obbligare una persona a doversi accettare percorrendo una strada che terzi hanno stabilito per lei.

Come dire, non vedo differenza fra chi dice "devi curarti" e chi dice "devi accettarti".

 

Ma dovrebbero esistere più strade da poter percorrere con la possibilità di scegliere in totale e completa autonomia quale sia quella giusta da seguire.

 

Perchè anche l'accettazione rischierebbe paradossalmente di "condannare" ad un'esistenza infelice qualcuno.

 

Non lo so, sinceramente è un discorso che ho confuso persino nella mia testa.

ragazzi semplicemente affermo una questione di oggettività e di equità di pensiero.

 

 

ingozzarsi di ormoni o di sostanze chimiche per me è una cosa terribilmente seria e andrebbe fatta dopo attenta riflessione.

 

 

questo vale sia per chi vorrebbe costringere un ragazzo a correggere il suo orientamento omo, sia per chi con assoluta leggerezza pensa di potersi trasformare in una "donna".

 

 

esperienza personale: C. bellissimo ragazzo. Lo conosco quando avevo 28 anni io e 19 lui. Vuole diventare "donna", comincia ad ingozzarsi di estrogeni: gli crescono ridicole tette su un corpo di maschietto. Perde tutta la sua grazia. Ora per fortuna ha smesso: è in pace con sè stesso. Le tette un pò sono rientrate, la grazia che aveva prima ovviamente non ce l'ha più (vabbè sono passati pure dieci anni)


esperienza personale: C. bellissimo ragazzo. Lo conosco quando avevo 28 anni io e 19 lui. Vuole diventare "donna", comincia ad ingozzarsi di estrogeni: gli crescono ridicole tette su un corpo di maschietto. Perde tutta la sua grazia. Ora per fortuna ha smesso: è in pace con sè stesso. Le tette un pò sono rientrate, la grazia che aveva prima ovviamente non ce l'ha più (vabbè sono passati pure dieci anni)

 

gli ormoni gli li avevano prescritti dei medici con esperienza con altri transessuali e con una "perizia" da parte di psicologi / psichiatri specializzati nella tematica o li ha comprati lui in internet ?

 

ci sono parecchi centri specializzati che trattano anche minori prima che la pubertà cambi loro la voce ad esempio e io non trovo sia una cosa negativa.

neanche io , nei limiti della razionalità

 

 

il mio discorso in generale verteva sul fatto che troppo facilmente si somministrano farmaci per plasmare l'organismo secondo i desideri propri o di qualcun altro...

 

 

però per equilibrio aggiungevo che quello che vale per le terapie riparative vale anche nel caso degli aspiranti transgender. tutto qui. 

Edited by Haider
E cosa centra il cambiamento di genere con il discorso del topic? orientamento sessuale e identità di genere sono due cose completamente diverse che non andrebbero messe nello stesso calderone.

Non condivido affatto, Madoka. Sono cose diverse, è vero, ma se parliamo di cambiare se stessi, in generale, non è una distinzione che abbia senso. O meglio, può averlo, ma lo devi giustificare. Molti non considerano il proprio corpo parte della propria identità quanto la propria anima, e se si adotta questo punto di vista, ci può stare che parlare di cambiare la propria anima e il proprio corpo siano cose diverse. Ma un simile punto di vista va giustificato. Così come va specficato cosa si intende per "cambiamento". Io l'ho inteso come qualcosa di estremamente radicale, qualcosa che la persona avverta quasi come contro la propria stessa più intima natura. Ma bisogna accordarsi un attimo anche su questo punto.

In questi giorni ho scoperto che per chi reputa l'omosessualità una malattia ci sono delle "cure". Una di queste consiste nella somministrazione di un ormone che stimola una parte della noce cenebrale,quella che genera il senso di innamoramento e di eccitazione;a quel punto durante l'effetto del farmaco si devono avere rapporti sessuali con una donna. La terapia continua in questo modo.

 

 

 

ma sembra il cane di Pavlov: allora tanto vale farsi dare una martellata sui coglioni ogni volta che vedi un bell'uomo

così al limite diventi masochista, però potresti anche diventare etero, chissà :hm:

Bella bestiola l'autodeterminazione :)
Brevemente sulle persone trans: non penso che la transizione sia comparabile al cambiamento di orientamento sessuale perchè decidere una transizione significa rispondere al bisogno di cambiare i limiti del proprio corpo, che non bastano a vivere serenamente... e penso anche che sia più auspicabile iniziarla, presa coscienza del fatto che il tuo corpo è diventato galera, in una fase di crescita come quella della pubertà: il corpo si sta già trasformando da solo.
La trappola secondo me nasce dall'idea che esista un binarsimo delle pusioni sessuali e affettive, dalle quali non si può scappare.

In questo senso l'idea che esista un "ormone dell'eterosessualità" mi fa sorridere. Poi in queste cosiddette cure la prassi sembra essere sempre la stessa: noi facciamo una sessione di terapia col dottor Stranamore, tu nel frattempo va' a fare sesso con qualche bambola... vedrai che cambierai.
La battuta di @@conrad65 calza a pennello:


tanto vale farsi dare una martellata sui coglioni ogni volta che vedi un bell'uomo

così al limite diventi masochista, però potresti anche diventare etero, chissà :hm:

Alla fine ciò che vorrebbe essere cambiata è l'omo.sessualità, il presupposto quindi sarebbe quello di voler "invertire" una pulsione sessuale e i momenti di eccitazione. Immagino le parole di un dottore che vuol far diventare la sua cavia un amante del pissing: "Compiti a casa: fatti una pera di questo cocktail di ormoni e poi una bella pisciata in faccia, possibilmente una volta ogni 12 ore, grazie,arrivederci". Se vi sembra assurdo su una pratica sessuale, figuriamoci sull'orientamento sessuale intero...
Oppure, poter pensare di non farsi piacere più le persone basse, i sudamericani, o che so io i tassisti. Non so voi, ma io mi sono innamorato di persone sempre molto diverse tra loro, anche fisicamente.
Avere la libertà di cambiare sè stessi è una delle cose più belle, e la chiave sta nella volontà. Ho voglia? Ne ho DAVERO voglia? Secondo me nell'omosessualità è ancora più difficile... Nella mia esperienza, c'è una forte componente autoerotica. Se sei attratto dal tuo stesso sesso, probabilmente anche ciò che hai in mezzo alle gambe, e che ti rimarrà per tutta la vita. E col nostro corpo, simile a quelli che ci eccitano, ci giochiamo... (hey tu, è inutile che fai finta di niente, segaiolo! :haha: )
Non c'è bisogno di terapia: a seconda delle tante opportunità che incontro nella vita, mi butto. Sperimento, provo qualcosa di nuovo, di diverso... esploro... la mia camera da letto è in fondo a sinistra
  • 2 months later...
neanche io , nei limiti della razionalità

 

 

il mio discorso in generale verteva sul fatto che troppo facilmente si somministrano farmaci per plasmare l'organismo secondo i desideri propri o di qualcun altro...

 

 

però per equilibrio aggiungevo che quello che vale per le terapie riparative vale anche nel caso degli aspiranti transgender. tutto qui. 

 

niccolosi e company non fanno differenza tra orientamento e identità, è sempre un problema di "virilità" per loro.

inoltre è curioso vedere che l'accanimento è solo verso le persone GBT nate maschio...

 

 

Orientamento e identità sono delle costruzioni sociali, secondo la teoria queer più avvertita. Io aggiungo che sono costruzioni anche culturali. Di conseguenza, escluderei ogni discorso ontologico. Tu non sei il sesso che fai - punto

Sfortunatamente, per recepire questa verità, bisogna essere queer, appunto :-)

 

Quindi credere che esclusivamente sulla propria sessualità si possa fare un discorso identitario completo - ovvero ontologico - è un'illusione che generosamente forse dovremmo lasciare alle menti più deboli e fragili. Me ne rendo sempre più conto.

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