akinori Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 (edited) @Hinzellmann, Dall'Orto non è una mia fonte, per quanto riguarda la teoria queer. E' vero il contrario. E' lui ad essere un gayologo (rispettabile, l'ho già scritto) che adopera elementi della teoria queer e li stravolge per adattarli al suo pensiero. E lo scopro grazie al tuo link. Che dimostra innanzitutto che il Nostro è un probabile lurker di siti gay, dove è comparsa per la prima volta la parola "omonormatività", la quale non è stata affatto coniata da lui - è noto, en passant, che partecipava anni fa anche alle discussioni sul forum gay.it; in seguito, dopo una polemica con alcuni utenti, abbandonò il mondo dei forum omosessuali - ma solo come partecipante attivo, a quanto sembra... Dall'Orto scrive: "Esiste un solo modo per definire questo comportamento: omonormatività, ossia il simmetrico esatto di quella "eteronormatività" di cui (peraltro a ragione) i neoinvenzionisti accusano la società eterosessuale. Peccato che a loro volta siano attivissimi nell'imporre norme e definizioni". Ma il termine omonormatività non ha nulla a che fare con il "fascismo neoinvenzionista" di Dall'Orto: chi ha coniato questo termine ( e prima di Dall'Orto sono state solo due persone virtuali ad usarlo pubblicamente, me compreso) intendeva semplicemente un concetto simmetrico a quello di società eteronormativa, riferito però al ghetto (o alla giudecca, che dir lui voglia) omosessuale. Poi Dall'Orto fa una grande confusione: da un parte se la prende con il modello imperante di omosessualità, che è quello americano, ed ha ragione. Ma solo perché, secondo lui, la queer theory sarebbe frutto della cultura omosessuale americana - mentre in realtà essa ha radici nella filosofia continentale, specialmente quella francese contemporanea. Senza contare che uno dei maggiori teorici è un'italiana, la De Lauretis, che però ha avuto la possibilità di fare ricerche del genere solo in America (classico caso di fuga di cervelli). Eppure non dovrebbe ignorarlo completamente, visto che nel suo articolo mette la foto di Foucault come nume tutelare. Ma il suo scopo è presentare la queer theory come parto mostruoso della cultura omosessuale americana, la stessa che, d'altra parte, lo ha depatologizzato - tipica contraddizione gay. Dall'Orto fa confusione perché rifiuta il modello omosessuale americano quando rivela che il genere è solo una costruzione sociale. D'altra parte sembra non rendersi conto che la cultura che lui esprime viene proprio da quel modello americano che tanto detesta quando si evolve! Accetta il gay pride, ma non accetta la queer thory, eppure sono entrambi espressione della stessa cultura omosessuale che lo ha colonizzato intellettualmente. Tant'è vero che non sembra sapere esattamente cosa sia una "macchina desiderante", termine che qualche teorico queer italiano ha diffuso per primo nei forum gay. Altrimenti non parlerebbe di "fascismo neoinvenzionista", perché per Deleuze la macchina desiderante era un concetto rivoluzionario - e lo è ancora.Dall'Orto infine compie un falso sociologico molto pesante: non è vero che il femmenella napoletano e lo hijra indiano siano unguali in tutto all' "omosessuale moderno" (che sarebbe quello americano, che lui però contradditoriamente rifiuta): ci sono delle differenze fondamentali. Omonormativa, è appunto, un affermazione del genere: stabilire l'identificazione tra femmenella, hijra e gay. Mentre è vero il contrario: hijra, femmenella e aggiungo l' onnagata goapponese - ma si potrebbero fare ancora altri esempi - sono abusivi della modernità, della modernità omonormativa appunto, ovvero del pensiero gay unico e omologante, di cui Dall'Orto si erge a massimo rappresentante, non si capisce con quanta consapevolezza.Io inviterei Dall'Orto a confrontarsi lealmente sui forum gay come faccio io, e non a lurkare le discussioni che legge qua e là da parte dei pochissimi e preparatissimi teorici queer italiani, che non si contano nemmeno sulle dita di mezza mano.Troppo comodo nutrirsi delle elaborazioni teoriche più fresche, decontestualizzandole, mistificandole e piegandole ai suoi scopi, e poi servirsene per scrivere i suoi libri.Con l'obiettivo di ridurre il tutto alla ormai bolsa e sterile celebrazione dell'omonormatività. Edited March 28, 2013 by akinori Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 Non ho mai sostenuto che la tua fonte fosse dall'Orto è una cosa che ho trovato....e mi ha fatto sorridere. Quindi tu sosterresti che è lui che ha lurkato i forum in cui scrivi te? XD Comunque sia detto per inciso non è che quanto scrive dall'orto mi convinca molto...qualunque sia la sua fonte, ma in onestà non mi convince neanche quello che scrivi tu. Per cui per certi versi mi dichiaro neutrale XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
akinori Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 (edited) @Hinzelmann, hai scritto che io prendo una fonte e poi la rovescio, quindi hai citato una fonte: Dall'Orto, appunto. Forse c'è stato un equivoco, perché non ti sei espresso molto chiaramente a causa della tua notoria elusività, nondimeno ti ho dimostrato che è vero il contrario: è Dall'Orto che cerca di rovesciare il concetto di omonormatività per piegarlo ai suoi scopi. Per il resto, il mio fine non è convincere te, ma rinnovare il dibattito sulla questione omosessuale, come teorico queer. @Rouck, citandomi, scrive:"E i bambini? Nessuno pensa ai bambini?!?E' davvero uno spasso leggere le righe di chi vuole imbracciare le armi e gli ormoni per poi scrivere queste righe davvero stucchevoli..."Stucchevoli un profilattico! Non puoi rivendicare un diritto conculcando i diritti di un altro soggetto, specialmente se si tratta di un soggetto debole. Questa è la base della democrazia, la stessa che ti dà la possbilità di frocizzare la società, secondo il tuo progamma di attivista gay! Quindi in questo caso armi e ormoni si fanno da parte, per ragioni di forza maggiore. Per il resto condivido naturalmente la tua posizione autenticamente frocia, e in senso politico, il coraggio di voler insidiare l'etero a partire dal significante della Sacra Famiglia, ossia da quello che tu chiami il "pisello" :-)Assumendo il rsichio che la Blasfema Famiglia possa essere il correlativo di quella Sacra - se la pratica rivoluzionaria si istituzionalizza. Quindi no al Mulino Rosa, sì alla catechizzazione degli etero!Sui centimetri d'affetto si può discutere, perché se poi si dipende solo da quell'affetto, o solo dai centimetri, meglio tagliarselo. Sarebbe più utile un novello Attis che la versione à la checche di Rocco Siffredi :-)Ad Hinzelmann tutto ciò ricorda Mario Mieli? Che ben venga lo spirito di Mieli, istituzionalizzato da un circolo che di suo ha solo il nome (non si offendano quelli del Mieli, ma dove sono finiti gli elementi di critica omosessuale? Su sono persi nei tacchi della Luxuria durante una serata al Mukkassassina? :-)@Almadel, manchi il bersaglio: nomadismo sessuale non si oppone a impegno sentimentale. E' la coppia frocia contemporanea istituzionalizzata a non coincidere con il concetto di sentimento che abbiamo noi. E' il rito del gay pride come innocuo carnevale che è controrivoluzionario. Raccontare la propria pratica sessuale non serve a nulla. Non c'è nulla di cui non si sappia. L'esperienza personale non produce niente se non è inserita in un contesto più ampio di rivendicazione identitaria che abbia il coraggio di prescindere dalla sessualità stessa per mettere in gioco il Sistema. Preferisco mille volte chi abbia letto e capito Foucault che chi pensa di applicare quotidianamente il suo pensiero perché gode solo attraverso le pratiche bdsm e crede di essere rivoluzionario. Edited March 28, 2013 by akinori Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 Mario Mieli sarà stato anche istituzionalizzato ma mai fino al punto di diventare Paolo Mieli Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
akinori Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 (edited) Lapsus freudiano esemplare...Ma nel merito? Possibile che tu, @Hinzelmann, ti sia fossilizzato nell'inerte opacità del cristallo che riflette pallidamente un "già letto", "già visto", "già vissuto"? Dì qualcosa di frocio, come Roucx! Le mie orecchie queer si drizzerebbero d'incanto :-) Edited March 28, 2013 by akinori Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
purospirito Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 Come al solito leggervi diventa faticoso, deludente e quel che è peggio argomentate riprendendo sempre questioni che sembra non vogliate definire. Ovviamente chi più chi meno, non me ne vogliate, mi piace quando la discussione è partecipata, ma poi sembra scadere in uno sfoggio di saperi concetti e cavilli che poco si accostano a quello che è la realtà oggettiva. In ogni caso sono seriamente convinto che alcuni provvedimenti in determinate situazioni vadano presi, per garantire una rinnovata qualità e fruizione di questo forum. L'argomento del topic è la domanda sull'etica ( che poi a me i discorsi su etica e morale fanno veramente ca***re) del cambiare sé stessi, in funzione di identità sessuale, orientamento sessuale e comportamento sessuale, di cui spero almeno tutti conoscano la differenza. Vorrei dare il mio contributo e iniziare dicendo che il mio parere personale al riguardo sarebbe questo, ma dico una stronzata perché il mio non è un parere personale, né un giudizio, bensì la visione concreta della realtà. Seguendo il metodo empirico che il sommo Galileo, padre della scienza, ci insegna, ditemi: Cosa nella vostra esperienza di vita non è mai mutato? Signori è inutile riaffermare che tutto scorre, il cambiamento è naturale, l'evoluzione umana ne è la prova. Indagare su quali degli aspetti del cambiamento si può porre un giudizio di merito è pertanto una grossa fesseria. Possiamo davvero con il nostro senno fermare o vincolare l'evoluzione umana? (La storia insegna che questo processo è già attivo nella società da almeno 800 anni se non di più) Quindi se vogliamo dare una risposta sull'eticità del cambiamento, beh non possiamo che affermare che il cambiamento avviene a prescindere del nostro volere. Anche quando un "regime superiore" tenda di imporre la sua dottrina per sua natura la società umana risponderà con un conseguente stravolgimento dell'ordine impostato. Questo penso, e vedo studiando la storia del mondo, sia un dato di fatto, oggettivo e per altro ripetitivo nella storia dell'uomo che sembra non rendersi conto di sé stesso. Le possibili discussioni di merito in base a ciò mi sembrano vuote e senza alcun vero progresso e significativo apporto alla discussione. Sempre come oggetto del topic vi era la considerazione scaturita dall'argomento principale, cioè un articolo sull'omosessualità come malattia. Dopo ben più di 50 anni mi pare o potrei sbagliarmi, un organismo internazionale che prima ha definito il fenomeno malattia, poi lo ha depennato dalla lista delle stesse. Quindi chi ancora oggi afferma che l'omosessualità sia una malattia contraddice la scienza storica, la ragion comune, o meglio la natura delle cose... insomma alla stregua di chi direbbe che la peste è la punizione di Dio per i peccati dell'uomo... in fondo a molti basta solo crederci per pensare che sia reale. Poi si è passato all'eticità dei comportamenti sessuali. Vorrei non spendere parole su questo argomento ma nel mio stile do una sintetica motivazione. Possibile che la ristrettezza del pensiero non vi lasci spazio a capire che ogni essere senziente può fare quello che vuole nel suo letto? E' una domanda retorica ovviamente. Non necessita risposta. A volte credo che la libertà di pensiero sia sopravvalutata. La ragione è meglio. Per concludere dopo gli aspetti oggettivi vorrei soffermarmi su un ragionamento soggettivo e tutto mio. Il cambiamento è necessario laddove porti miglioramento. Dunque se penso a questo ambiente come possibilità di educazione per chi si trova in un limbo di insicurezza e ignoranza e vedo scritte delle cose che non faccio fatica a reputare oscenità del pensiero umano, allora decreto che è necessaria e urgente un'operazione di cambiamento. Basta fare strage sulla mente dei giovani e inesperti froci. Non si dovrebbe permettere di in un forum di cultura e orientamento omosessuale di pubblicare le vostre ca**ate!!! Mi adopererò affinché il cambiamento avvenga presto. Vi lascio con una sempre verde citazione: Cambiare si può, a volte si deve... Il vostro affezionatissimo Purospirito Buon camino... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
D. Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 inutile, come spesso accade costruzioni razionali troppo labirintiche finiscono col rendere sterile il pensiero, e, di conseguenza, ogni argomentazione stantia è etico cambiare se stessi? la domanda in sé è posta male, dal momento che parliamo di sessualità certo, possiamo mascherare la questione e parlare di etica quando dovremmo discutere di economicità/utilità della faccenda: a conti fatti 'trasformarsi' non è propriamente 'giusto', quanto utile all'individuo che voglia adattarsi ad un contesto più permissivo e meno problematico, ma questo tipo di scelta ci porta, a rigor di termini, a giudicare all'interno delle categorie legittimo-illegittimo molto diverse da giusto-sbagliato ciò però è possibile solo trascendendo dal problema principale, che si fa ontologico e poi ontico.. prima di ogni sua azione e/o riflessione, ognuno di noi in qualche modo è un essere dettato direttamente dalla natura, ed è qui che mi interessa puntualizzare: madre natura può permettersi ogni genere di sperpero di energie senza chiedere conto alla sua rigenerazione, in altre parole sa come rapportarsi a se stessa; ogni suo fenomeno non è e non ha perché, semplicemente accade e basta.. non opera all'interno o secondo criteri razionali, men che meno morali la natura non si chiede in se stessa se quanto accade è giusto o no ed in questo senso è l'uomo ad essere arrogante e molto - ma molto - stupido, è l'uomo il deviato nel momento in cui pretende di misurare il tutto con i suoi metri di giudizio validi e neanche troppo solo all'interno della circoscritta realtà umana: 'normale' e 'deviato' sono solo parole del nostro linguaggio, di per sé infedele e poco fruttuoso quando vuole estendersi laddove non c'è niente da misurare/analizzare tutta questa tiritera serve a dire che l'omosessualità è una condizione, un accadimento, ed in quanto tale non ha morale (figurarsi etica), e non ne ha neanche ogni modifica apportata razionalmente quindi, ora che ci siamo liberati delle zavorre morali(stiche), possiamo ragionare in altri termini: cambiare se stessi può essere avvertito come 'utile' per ragioni che non esporrò visto che sono palesi, ma, per quanto mi riguarda, è anche stupido l'imprinting iniziale datoci dalla biologia non muta a nostra discrezione, siamo ciò che siamo e festa finita, il teatrino può funzionare per un poco ma prima o poi si mostra nella sua essenza di messinscena, ed allora tutto quel che era sembrato funzionale allo scopo si dimostrerà disastroso nel lungo periodo, utile nell'immediato e esiziale nel futuro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
akinori Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 (senza offesa vi stimo tutti davvero)Onore a Purospirito che esce dal ca**eggio rituale per dire la sua, da leader...cioè bannarmi, (ovvero bannare un custode) perché possa chiocciare nel suo ghetto su misura. E bannare chiunque metta in discussione la sua omonormatività e quella degli altri. Apprendiamo che l'evoluzione dell'umanità tutta sarebbe ammettere che l'omosessualità è il futuro dell'uomo, solo perché negli ultimi 50 anni è stata depatologizzata dagli psicologi americani!In parole povere, gli Americani hanno inventato i gay, hanno detto che non sono malati, poi hanno elaborato la teoria queered è tutto giusto, darwiniano, magnificamente progressivo... tranne la teoria queer!e attenzione, chi discute di teoria queer è un pericolo per i gay ventenni, mentre chi parla di fisting e omogenitorialità rappresenta il padre ideale del bambino del futuro (da adottare).Ma complimenti, davvero! (piccolo OT) Ma vogliamo uscire da questo armadio? Ma veramente credete che crogiolandovi nell'ovatta virtuale abbiate la possibilità di incidere sulla realtà? Credete veramente che questo sito abbia vinto la guerra dell'ordine omosessuale e che gli altri siano falliti o sul punto di? Se questo sito non si rinnova e non si confronta, chiudendosi nel suo guscio, vi ritroverete solo a sessantanovizzarvi nei raduni urbani ciclici. A mangiare la pizza o il sushi, ma con gli occhi fissi sull'ombelico, con un mondo che vi gira sul culo, scusate la volgarità. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreakyFred Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 @Freak, nessuno può stabilire a priori la capacità genitoriale di una coppia gay. Quando i figli saranno cresciuti si potranno trarre delle conclusioni, adesso è troppo presto. L'ottimismo della volontà non basta, perché in gioco c'è la vita di soggetti terzi, indifesi. Quindi, meglio il pessimismo della ragione in questo caso. Tranne te XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nak9 Posted March 28, 2013 Share Posted March 28, 2013 Per il resto condivido naturalmente la tua posizione autenticamente frocia, e in senso politico, il coraggio di voler insidiare l'etero a partire dal significante della Sacra Famiglia, ossia da quello che tu chiami il "pisello" :-)Assumendo il rsichio che la Blasfema Famiglia possa essere il correlativo di quella Sacra - se la pratica rivoluzionaria si istituzionalizza. Quindi no al Mulino Rosa, sì alla catechizzazione degli etero! Quoto al 100% Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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