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Dichiaratamente gay: pro e contro


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Mr_Silkworm92

Non voglio dilungarmi su quanto sia spiacevole non conscere personalmente nessun altro gay in quanto il forum già trabocca di discussioni di questo tipo. Questa, tuttavia, è la mia situazione e, mi sembra di capire, non solo la mia.

 

Da tempo rimuginavo sul fatto che se il mio orientamento fosse noto, sarebbe più facile conoscere altri gay. Non ho dubbi sul fatto che divulgarlo sarebbe abbastanza facile e che non sarebbero necessarie ridicole "confessioni" a mezzo mondo se è vero che "una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale". E in Italia credo che l'omosessualità sia ancora una notizia molto originale.

 

Purtroppo, il mio ambiente universitario – benché composto da persone che in buona parte stimo umanamente e intellettualmente - sembra non essere affatto così aperto e tollerante come sognavo qualche anno fa. Se il c.o. dovesse generare situazioni sgradevoli, non potrei "fuggire" dall'ambiente, visto che, alla fine, le facce che si vedono in università sono sempre le stesse. Inoltre, dato che è statisticamente irrealistico che io sia l'unico gay nella mia facoltà, devo dedurre che gli altri siano in "incognito" :ph34r: e quindi potrebbero rifuggire quello che ritenessero un gay dichiarato, poiché potrebbe "smascherarli". Questo ovviamente vanificherebbe lo sforzo.

 

Insomma, mi chiedevo se essere dichiarati possa portare qualche vantaggio e se aiuti o meno a trovare amici gay e, magari, anche (o soprattutto?? :hm: ) un partner...

 

Voi cosa ne pensate?

 

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/22481-dichiaratamente-gay-pro-e-contro/
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Mi pare di capire che non c'è quindi nessuno dichiarato apertamente nella tua facoltà e che quindi tu saresti eventualmente il primo a scendere nella fossa dei leoni, giusto?

 

E' indubbio che qualora tu faccia C.O, è probabile che attireresti le attenzioni anche volendo discrete e silenziose di altri non dichiarati.

Insomma, è sicuramente più semplice trovare persone del medesimo orientamento sessuale se tu inequivocabilmente ti metti dall'altra parte della barricata.

 

Il fatto è: ti comporta qualche reale difficoltà il dichiararti?

Mi spiego meglio: pensi che la tua carriera universitaria ne possa risentire in qualche modo? O non vuoi semplicemente perdere i tuoi compagni di corso? Perchè nel primo caso, ti direi di lasciar perdere, prenderti la laurea e cercare fuori dall'ambiente universitario compagnie più affini. Nel secondo caso, entriamo in una questione più personale e solo tu puoi quantificare i pro ed i contro di un coming out del genere, perchè bisogna vedere quanto sei disposto a rischiare per queste persone.

 

Inoltre non c'è bisogno che metti eventualmente i cartelloni all'entrata di facoltà, anche perchè notizie del genere poi appunto girano di bocca in bocca

Malgrado, in seguito a un CO, tu possa trovare all'università delle persone intolleranti o omofobe, pensa che ci avresti a che fare ugualmente. E per di più dovresti subire in silenzio loro eventuali espressioni omofobe o discriminatorie, il che è peggio, perché una simile situazione avrebbe in sé qualche cosa di umiliante.

 

Il vantaggio di fare CO pubblico lo hai chiaro tu stesso: è un inizio, e inoltre ti toglierà il peso di ridicole "confessioni" ripetute.

 

Quanto a gay nascosti, a tal punto nascosti da evitarti perché potresti 'smascherarli', o perché sarebbero smascherati automaticamente, frequentandoti, è decisamente meglio evitarli. Qualcosa di buono (in tutti i regimi: amicale, sentimentale, sessuale) può nascere solo con persone o che si accettano o che sono incerte, non con persone così ingarbugliate.

 

Soprattutto all'età che hai, e frequentando un'università, i vantaggi di fare un CO pubblico sono moltissimi: psicologici, ma anche concreti, per quanto basse possano essere le probabilità di trovare altri amici o un partner.

 

Inoltre, vivi a Milano, non in uno sperduto paesello da cui ti puoi aspettare solo oppressione o scoraggiamento. 

 

Infine: meglio farlo ora, che, comunque, tra qualche anno. 

Edited by Isher

@Mr-silkworm92

 

caro amico internet risolve oggi facilmente tutti i tuoi problemi

 

 

crea una pagina su due tre siti di incontri

 

creati un secondo profilo facebook se vuoi mantenere la discrezione

 

nel giro di una settimana conoscerai decine di persone del tuo stesso orientamento nell'arco di 15 kilometri.

Oltre a tutto quello che ti ha detto @@Isher , con il quale concordo in pieno, posso aggiungere che ti sentirai talmente più libero e più te stesso quando non dovrai più porti il problema del CO, perchè sarai "pubblicamente" gay, che rimpiangerai gli anni in cui non lo avevi ancora fatto.

 

Se troverai alcuni omofobi (intolleranti veri, non solo persone non abituate ad avere a che fare con gay) tra i compagni di università, benissimo, saprai chi evitare, non sono persone che meritano la tua attenzione.

 

Io ho sempre vissuto il mio essere "out" con tutti come un atto di orgoglio e di affermazione personale. Le persone che avrai al tuo fianco in questo modo ti potranno apprezzare davvero per quello che sei, a 360°.

Mr_Silkworm92

@nowhere

Mi pare di capire che non c'è quindi nessuno dichiarato apertamente nella tua facoltà e che quindi tu saresti eventualmente il primo a scendere nella fossa dei leoni, giusto?

Mi sembra improbabile anche se nel caso sarebbero proprio pochi... io ho sentito in realtà qualche voce (non sempre amichevole) girare e proprio questo mi ha fatto pensare...

 

pensi che la tua carriera universitaria ne possa risentire in qualche modo? O non vuoi semplicemente perdere i tuoi compagni di corso?

Le due cose non possono essere facilmente separate perché la mancanza di cooperazine fra compagni di corso renderebbe tutto molto più difficile. Inoltre, dato che passo gran parte del mio tempo in università, preferirei che questa fosse un ambiente amico.

 

@Isher

 

Quanto a gay nascosti, a tal punto nascosti da evitarti perché potresti 'smascherarli', o perché sarebbero smascherati automaticamente, frequentandoti, è decisamente meglio evitarli

Su questo punto hai ragione, ora che ci penso...

 

Inoltre, vivi a Milano, non in uno sperduto paesello da cui ti puoi aspettare solo oppressione o scoraggiamento.

Lo so, lo so... ma al di là della tolleranza di facciata per molti l'insulto preferito è "gay" o "brutto gay" con tante variazioni sul tema

 

@Haider

Lo so ed è una cosa che ho in programma di fare. Ma non ho letto in genere storie molto incoraggianti e rimane il fatto che, poichè appunto, l'università è dove passo le mie giornate, è anche il luogo dove vorrei sentirmi a mio agio

 

@wasabi

 

omofobi (intolleranti veri, non solo persone non abituate ad avere a che fare con gay)

in effetti...

 

@Ainelif

In linea di principio, ma mentre ho sentito spesso l' "insulto" "gay", non ho mai sentito l'insulto "etero"

 

Intanto grazie a tutti, comunque

ma sai su quei siti ci sono un po  tutti - dal romanticone perso al maniaco delle orge -  per cui le esperienze possono diversificate

 

può anche accadere che incontri su internet il ragazzo che non sospetti che ti siede accanto all'università per cui il cerchio si chiude,,,,

 

 

ad ogni modo la tecnologia per comunicare c'è ed è fantastica....

 

mi sembra realistico approfittarne. 

Le due cose non possono essere facilmente separate perché la mancanza di cooperazine fra compagni di corso renderebbe tutto molto più difficile. Inoltre, dato che passo gran parte del mio tempo in università, preferirei che questa fosse un ambiente amico.

 

 

Guarda, io non ho incontrato nessuna vera ostilità nell'ambiente universitario.

Sì, i commenti stupidi, le battute fatte senza riflettere si sentono, ma francamente io me ne frego.

Le persone che ti conoscono e che ti stimano davvero continueranno a farlo, senza il minimo problema, a patto che tu sia tranquillo, sincero e  non "drammatizzi" troppo la rivelazione, come se fosse un fardello pesante da portare. Sii sciolto e naturale e nessuno cambierà atteggiamento verso di te.

Edited by wasabi

Se è solo un problema di "cooperazione" fra compagni, secondo me è un problema facilmente affrontabile, io mi riferivo più a problemi di eventuale discriminazione più pesanti.

La laurea la prendi lo stesso pure se su 10 compagni di corso, 5 improvvisamente hanno deciso di toglierti il saluto perchè ritengono il sapere chi ti porti a letto  un affare di stato.

Anche perchè proprio perchè sei all'università e non più al liceo, il massimo appunto che può accadere è che i suddetti individui non ti passino più  gli appunti universitari o robe così.

 

Se hai sollevato la questione "lo faccio oppure no", significa che comunque senti l'esigenza di essere dichiarato nel tuo ambiente universitario.

Anche l'essere sé stessi ti permette di essere a tuo agio in un ambiente.

Edited by nowhere

Se il tuo scopo è dichiararti così da avere più facilità nel conoscere ragazzi gay all'uni.. allora è tempo perso.

I gay che non conosci perché nascosti come te non cambieranno idea una volta che tu sarai dichiarato, magari ti eviteranno come prima.

 

Se vuoi rimanere un po' nell'anonimato (come si suol dire: tenere lavoro/università separata dalla vita privata) allora non ti conviene dichiararti in facoltà.

Se invece non te ne frega niente e lo vedi come un passo in avanti allora fallo appena ti senti pronto.

il momento più facile o propizio per fare CO secondo me è quando per un qualche motivo si cambia ambiente scolastico o lavorativo come ad esempio passare dal liceo all'università o dall'università al lavoro perchè le persone sono nuove e si hanno meno timori delle reazioni di persone che non si conoscono da anni di conoscenza. Basta dire che si è gay e normalmente non ci sono problemi o commenti idioti. Invece dirlo a persone che si conoscono da anni e che ogni tanto fanno qualche battutina omofoba idiota è molto più difficile.

Io non sono (credo) dichiaratamente gay ma soltanto perché i miei mi hanno (diciamo) costretto a tenere nascosta questa cosa. Comunque credo che quello che siamo non vada nascosto, magari non è giusto fare pubblicità, ma la scelta giusta sia vivere quello che siamo con tranquillità.

 

Quindi ti consiglio di non nasconderti nel caso incontrassi all'università qualcuno di dichiarato, di non commentare ragazze e cose del genere. E' un buon passo intermedio per far capire ai gay che interessi hai e allo stesso tempo non stai facendo alcuna dichiarazione.

 

Altrimenti ci sono sempre altri modi per conoscere ragazzi, se vuoi restare in incognito.
Mr_Silkworm92

Come hanno detto alcuni di voi, sono fortemente convinto che essere dichiarato mi renderebbe più sereno (anche fra gli etero)... ma qunado dico che temo conseguenze negative, non si tratta di appunti (che comunque non chiedo in generale) o di salutare la gente nei corridoi. Per "cooperazione" intendo che una parte non irrilevante del mio corso prevede lavori di gruppo. Quindi l'affiatamento con i "colleghi" fa la differenza fra perdere una settimana per fare male un lavoro e farlo bene in due ore.

 

Sono poi consapevole che la mia paura ha una buona componente irrazioinale, ma il punto è che non so proprio che cosa aspettarmi, quindi nella mia testa frullano idee indefinite su cosa potrebbe accadere. Ho già fatto CO con genitori e amici stretti, ma si trattava di persone di fiducia da me attentamente selezionate.

 

Non c'è nessuno che abbia fatto un CO in una situazione di studio/lavoro simile alla mia?

 

@BlaineBlue

non commentare ragazze e cose del genere

Mai fatto in vita mia! :) Ma sembra che - mio malgrado - tutti preferiscano credermi asessuato che gay


ma qunado dico che temo conseguenze negative, non si tratta di appunti (che comunque non chiedo in generale) o di salutare la gente nei corridoi. Per "cooperazione" intendo che una parte non irrilevante del mio corso prevede lavori di gruppo. Quindi l'affiatamento con i "colleghi" fa la differenza fra perdere una settimana per fare male un lavoro e farlo bene in due ore.

 

Non ho idea del tipo di facoltà tu faccia nè del tipo di lavori che ti vengono assegnati in gruppo.

 

Analizziamo allora la cosa un attimo dal punto di vista pratico (e correggimi se sbaglio, visto che vado ad intuito): l'affiatamento con i colleghi  è relativo, non ci devi andare a cena fuori o portarteli per locali, si presuppone che il gruppo debba collaborare per ottenere dei risultati, non per diventare amici per la pelle.

Il problema è che pensi che avresti difficoltà a "trovare" il gruppo? Perchè se non è quello il problema, credo che all'università ci si interessi al prendere la laurea, non badare con chi va a letto l'eventuale collega dei lavori di gruppo.

 

Ma ripeto, non conoscendo il tipo di lavori che fai, posso esprimere un parere generico che si basa esclusivamente sul lato pratico: tu sei là per laurearti, fare CO potrebbe rallentare/compromettere la cosa?

Se la risposta è "si, assolutamente si", allora valuta tu, alla fin fine ti devi solo prendere un pezzo di carta nel più breve tempo possibile e nel mentre puoi tranquillamente coltivare i tuoi interessi fuori dalla facoltà. In altre parole, non andarti ad incasinare la vita universitaria inutilmente.

Se la risposta è "no, assolutamente no", allora direi che sia più importante la tua serenità e mandare eventualmente al diavolo persone che non meritano la tua stima perchè più interessate a sapere chi ti porti in camera da letto che apprezzarti come collega. Come si dice, meglio soli che male accompagnati.

 

Inoltre come ho già scritto, non devi appendere i cartelli per tutta la facoltà ma puoi far uscire la cosa con naturalezza.

Ma cosa intendi per fare CO apertamente? Prendere un megafono e dichiarare dinanzi a tutti il tuo amore per il cromosoma XY?

Nel qual caso eviterei.

Piuttosto lasciati libero, soprattutto con le persone che ti sono più vicine, di esternare il tuo orientamento sessuale come ti viene natuarale con chi sei dichiarato. Se ti chiedono se sei fidanzato, dì che non hai ancora trovato un ragazzo, se vuoi commentare qualcosa attenente al mondo gay non farti problemi. Se te lo chidono espressamente conferma che sei gay e abbi pazienza di dare speigazioni se te le chiedono.

L'ambiente universitario è uno dei più aperti, molto difficilmente troverai persone che ti volteranno la faccia, più frequentemente troverai persone che cadono un po' dalle nuvole e che hanno bisogno di essere istruite sull'universo gay.

Se qualcuno ti dovesse discriminare per il tuo orientamento sessuale corri dall'ufficio pari opportunità del tuo ateneo e loro sapranno consigliarti come agire, ma sono convinto che queste cose non accadranno affattto.

Inoltre molte università hanno un proprio collettivo gay che ti consiglio di visitare. Lì puoi conoscere persone non etero della tua università, sicuro che non saranno poche.

 

 

i miei mi hanno (diciamo) costretto a tenere nascosta questa cosa.

 

Ci avevano provato anche i miei genitori e ovviamente è un cosiglio a fin di bene. Tuttavia non credo sia un consiglio giusto, l'omofobia si sconfigge prima di tutto dichiarandosi. E soprattutto si vive decisamente meglio allo scoperto.

Non so che università frequenti, però penso che nell'ambiente universitario sia difficile trovare SOLO persone ostili all'argomento. Qualcuno di mentalità più aperta ci sarà sicuramente tra le persone che conosci.

Per mia esperienza ti posso dire che diversi miei amici hanno cambiato le loro idee un po' retrograde sull'omosessualità proprio quando all'università sono venuti a contatto con tante realtà diverse.

 

Piccola parentesi: anche l'insulto "gay", spesso viene usato un po' inconsciamente senza che vi sia una reale ostilità per i gay in generale. Non che ne sia giustificabile l'utilizzo per questo.

Mr_Silkworm92

Io sono della statale - città studi

 

@Nowhere

Beh... ho vissuto 20 anni non dichiarato (io sono uno di quelli che l'ha "sempre" saputo) e sicuramente in qualche modo arriverei alla laurea anche in incognito, il punto è che relazionarsi con gli altri è difficile se ogni volta che si cade sul piano personale io mi chiudo e prendo le distanze per paura. E penso che non sia assurdo sperare di trovare amici - e non solo colleghi - fra coloro che condividono i miei interessi...

alla tua domanda purtroppo non so proprio rispondere, è questo che mi trattiene.

 

Mi conforta comunque sapere che le esperienze in generale (spero di non aver capito male) non sono state negative. Forse dovrei solo (solo!?) cercare il momento opportuno per minimizzare gli eventuali danni. In fondo, penso, proprio se qualche cavernicolo dovesse osteggiarmi, potrei contare sul supporto degli altri, forse.

 

Secondo voi cadere "casualmente" sull'argomento e fare domande specifice a persone specifiche per sondare il terreno è una cosa troppo sospetta?

Mai fatto in vita mia! :) Ma sembra che - mio malgrado - tutti preferiscano credermi asessuato che gay

Escludi che una buona parte, o almeno alcuni, dei tuoi amici, colleghi, di ambo i sessi, già si sia fatta l'idea che tu non sia eterosessuale?

Sappi che da un certo momento della vita in poi non c'è più bisogno di dire "io sono gay" (o meglio, ci sarebbe ancora più bisogno di dirlo...),

perché tutti lo hanno già capito, anche se uno non lo dica. Fatta la debita proporzione con la tua età, io non escluderei che un tuo CO

giunga, almeno ad alcuni, non del tutto inatteso. 

 

Sono poi consapevole che la mia paura ha una buona componente irrazioinale, ma il punto è che non so proprio che cosa aspettarmi

Io crederei, a naso, che il punto è proprio questo: tu hai le idee chiare in testa su quello che dovresti fare, ma esiti per paura, una paura fondamentalmente irrazionale, dato che, come ti dice un altro forumista, difficilmente troverai un ambiente più variegato, meno compatto, quindi anche meno univoco, e più giovane, di quello universitario.

 

Non ti devi aspettare niente, perché tutto dipenderà da te. Devi dire che sai gay, e non aggiungere altro. Comportati con serenità, con quel minimo di rispetto di sé che tutti debbono avere e di cui soprattutto un gay non può mancare, continua a essere disinvolto e aperto, basta. Se qualcuno ti provocasse o facesse lo stronzo, sappiti difendere: tanto più lo farai con poche parole, tanto più saranno efficaci. Continua anzi a cercare nuove amiczie, sia con ragazzi che con ragazze. Il CO deve anche essere un propulsore alla tua espressione globale. 

Secondo voi cadere "casualmente" sull'argomento e fare domande specifice a persone specifiche per sondare il terreno è una cosa troppo sospetta?

 

 

Secondo me il tuo approccio è troppo "sulla difensiva".

La cosa peggiore è mostrarsi timorosi del giudizio altrui, come se dovessi vergognarti di qualcosa.

Più sarai sereno, più agli altri sembrerà tutto normalissimo e per niente sconvolgente.

 

Io credo che sia meglio avere uno sguardo positivo sugli altri e sul mondo, dare fiducia, almeno a priori,

non partire aspettandosi di avere a che fare con degli stronzi (pur sapendo che, statisticamente, se ne incontreranno).

Se tu sarai aperto e positivo, gli altri faranno altrettanto, vedrai :-)

Edited by wasabi

@Mr_Silkworm92

Io ragiono solo per "utile", dicendoti che al momento prendere il pezzo di carta è la cosa più importante, perchè tanto la tua sessualità te la puoi vivere tranquillamente anche fuori dalla tua facoltà in tutta tranquillità, mentre per ora le tue priorità di vita presumo siano quelle di laurearti.

Se pensi che alla laurea ci arrivi comunque senza rischiare chissà quale discriminazione, fai C.O, perchè sicuramente ne guadagni in salute e tranquillità e, appunto, non è detto che siano tutti lupi crudeli quelli che hai intorno.

Certo, rimango dell'idea di dare priorità al pezzo di carta: se il pezzo di carta non è in pericolo... allora non hai niente di cui preoccuparti, anzi, almeno potrai avere un'idea  su quali persone potrai fare affidamento e  stimare per i prossimi anni.


Io ragiono solo per "utile", dicendoti che al momento prendere il pezzo di carta è la cosa più importante,

No, non sono d'accordo. Il pezzo di carta rimane un pezzo di carta, che peraltro in questo frangente temporale sembra servire assai poco. Viveve serenamente e completamente gli anni universitari è una cosa che potrai fare una sola volta nella vita.

Inoltre se non lo fai ora rimanderai a quando sarai al lavoro, e posso quasi scommettere che lì la situazione sarà molto più complicata che in ambito universitario.

Allora, per quanto riguarda conoscere altri gay, sei a Milano o in provincia di milano e dotato di un minimo di autonomia per prendere un treno e una macchina, la città trabocca di gay della tua età, dichiarati o meno e di possibilità ne hai centordicimilioni, senza per questo doverti esporre subito in maniera pubblica. Esempio: arcigay, serate a tema, siti incontri, etc. Il problema sono le paranoie personali, se non superi il problema della tua gaycità rispetto agli altri gay difficilmente riuscirai a procedere con nuove conoscenze.

 

Riguardo a un c.o. pubblico, niente ti obbliga a fare gesti eclatanti e a informare l'universo intero. Ti basta informare le persone che ti stanno intorno, gli amici e i parenti. Poi le voci, è vero, girano, ma il mondo è abbastanza cambiato ed è difficile che qualcuno ti impedisca di fare un esame perchè sei gay, ovviamente questo a meno che non stai facendo Teologia. L'esperienza dei c.o. di altre persone, che puoi leggere sul sito, ti raccontano una storia più positiva che negativa, gli eventuali problemi sono più che altro all'interno della famiglia, nel rapporto con i genitori quando hanno una apertura mentale e culturale ridotta, mentre nei rapporti con gente che non si conosce, insomma le chiacchiere girano ma si possono sopportare.

Escludendo preti e dichiarazioni politiche leghiste, fatte ad uso e consumo di un pubblico, sono relativamente rari i casi in Italia di discriminazione diretta palese ed efficiente (quindi non consideriamo penalizzanti, al massimo fastidiose le chiacchiere dietro le spalle o qualche commento di idioti alla macchinetta del caffè) verso un orientamento  omosessuale in questioni di lavoro o di studio, e se guardiamo la distribuzione in Italia, ne sono ancor meno nelle grandi città e nel centro-nord, quindi da questo punto di vista non mi preoccuperei. 


No, non sono d'accordo. Il pezzo di carta rimane un pezzo di carta, che peraltro in questo frangente temporale sembra servire assai poco. Viveve serenamente e completamente gli anni universitari è una cosa che potrai fare una sola volta nella vita.

 

Punti di vista.

Non vivi solamente pensando alla tua sessualità 24 ore al giorno, perchè prima di essere omosessuale sei una persona che paga le tasse universitarie e deve laurearsi.

Andarti a complicare eventualmente quel percorso per qualcosa che tanto puoi vivere tranquillamente al di fuori delle quattro mura universitarie lo trovo controproducente.
Non sarei per confrontar la situazione con quella lavorativa, perchè in quel caso fai (si spera) sia una scelta duratura.

 

Comunque, ripeto, il mio discorso era riferito a problemi di discriminazioni che potrebbero compromettere la buona riuscita del corso di studi.

 

Se sono invece piccoli inconvenienti, convengo con tutti voi che l'essere in pace con sé stessi e il mondo è la cosa migliore, anche se dovesse significare il sacrificio di rapporti cordiali con qualche collega omofobo imbecille dell'università che, sinceramente, meglio perderli che guadagnarli.

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