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Grosso problema di relazione


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salve a tutti, sono pietro e mi sono iscritto ieri. Ho bisogno dell'aiuto di tutti quelli che mi vorranno dare qualche consiglio. all'età di 24 anni per la prima volta ho deciso di stare con un uomo: un ragazzo mio coetaneo con cui ho passato momenti belli ma tragici allo stesso tempo perché non sono mai riuscito a superare i miei scrupoli di fede, per i quali mi sentivo sempre sporco e ingiusto. Proprio per questa situazione l'ho lasciato ed è stato durissimo farlo perché lo amo. Ora mi sento disperato, perché non voglio pensare di passare la mia vita per sempre da solo, d'altro canto non mi sento più male. anche voi vi siete trovati in una situazione simile? come risolvereste questa situazione? un grazie anticipato a tutti. 

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https://www.gay-forum.it/topic/22497-grosso-problema-di-relazione/
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Tu passeresti una vita da solo solo perché su un libro, per di più scritto da uomini, c'è scritto "non giacerai con maschio come la femmina", che l'omosessualità è abominio (levitico) ecc ecc?

 

Non voglio essere tacciato di diavolo tentatore.. ma sai da te qual è la felicità.

 

Ci vuole tempo per tutto e alla fine troverai un equilibrio.. io da frequentatore di Chiese sono finito per uscirne.. ;)

Tu passeresti una vita da solo solo perché su un libro, per di più scritto da uomini, c'è scritto "non giacerai con maschio come la femmina", che l'omosessualità è abominio (levitico) ecc ecc?

 

Non voglio essere tacciato di diavolo tentatore.. ma sai da te qual è la felicità.

 

Ci vuole tempo per tutto e alla fine troverai un equilibrio.. io da frequentatore di Chiese sono finito per uscirne.. ;)

ma sai cos'è l'assurdità? che più cerco di stare lontano dal mondo gay più mi manca. il mio è un problema interiore, vorrei davvero superarlo... grazie

Ora chiariamo alcuni punti.

Cristiani e cattolici praticanti vivono la loro vita nella piena consapevolezza che fondamentalmente possono fare quello che vogliono.

Fanno sesso prima del matrimonio, prendono precauzioni durante il matrimonio per non procreare, divorziano e continuano ad andare in chiesa, tradiscono la moglie o il marito e peccano di ogni singolo peccato capitale.

Tu a chi fai del male? A te stesso lo fai solo reprimendoti. Agli altri con chi vai a letto non interesserebbe nemmeno se fossi etero.

Quindi non userò parole confortanti, datti una svegliata perché altrimenti rimarrai e morirai da solo.

E fidati che non ci sarà Dio a farti gli applausi una volta morto.

@Northern  direi che ha fatto un pò il punto della situazione.

Ma allargo volentieri la percentuale di peccatori a circa il 99,9% dei cattolici viventi, se prendiamo alla lettera tutto il levitico: occhio quindi a come si cucina la carne (e occhio che diventi immondo con la lepre o il maiale), a farti tatuaggi, fra le altre cose occhio pure a mandar a quel paese babbo o mamma, perchè si rischia la pena di morte per direttissima.

 

Lo so che tu in linea teorica potresti rispondere con un "ma io devo pensare alla mia salvezza personale", solo però chiediti per quale motivo si fanno sconti su svariati versetti della bibbia  e quelli dedicati alla nostra condizione continuano ad esser tenuti da conto.

Secondo me non c'è nulla di sbagliato in quello  che sei o in quello che fai. Credi in Dio? Bene, Lui ti ha fatto così ed è così che devi vivere. Io mi ritengo abbastanza credente e con ciò non credo che ci sia nulla di sbagliato nell'amare un'altra persona, qualsiasi sia il suo sesso. Per cui ti suggersisco di vivere la tua vita per quello che sei, perchè vivendo la tua vita da gay non farai male a nessuno e soprattutto a te stesso...

Guarda caro potrei mettermi qua a parlarti della vaquità delle opinioni ecclesiali sul tema, del fatto che storicamente parlando c'è una percentuale non piccola che Gesù e gli apostoli fossero omosessuali, che nessun papa ha parlato ex cathedra del tema, e quindi non vi è sopra il cappello dell'infallibilità papale, che le posizioni di altre chiese cristiane(immagino tu sia cattolico) sono di altro tenore, ma francamente non credo sia utile.

Come prima cosa voglio dirti che nemmeno la Chiesa Cattolica addita come peccaminoso la persona omosessuale o l'amore sessuale, ma la sodomia come atto. Ora accettato questo ti troveresti nella posizione in cui vivono gli eterosessuali che fanno sesso non finalizzato alla procreazione, non commettere atti che non siano puri, cioè non disperdere il seme, oppure che si masturbano. Fortunosamente per i cattolici esiste la confessione e la remissione dei peccati.

 

Ciò detto, non avendo grande valore le mie parole in quanto non credente, ti riporterò alcuni passi di un'intervista al Card. Martini, che oltre ad essere Cardinale era anche uno studioso ed un teologo.

"I: Cosa distingue un buon cristiano?

M: Un buon cristiano si distingue perchè crede in Dio, ha fiducia, conosce Cristo, impara a conoscerlo sempre meglio e lo ascolta. conoscerlo significa leggere la Bibbia, parlare con lui, lasciarsi chiamare da lui, diventare simile a lui. Un cristiano sente che il suo amore per Gesù diventa sempre più forte. Lo spingerà sempre più ad agire socialmente, a interceder eper gli altri, come ha fatto Gesù, che ha operato guarigioni, chiamato gli apostoli, criticato i potenti, ammonito i ricchi e accolto gli stranieri. Così diventerà una persona che sente di essere sostenuta da Dio. Spero che in punto di morte possa dire a Dio: tu mi sostieni, mi proteggi mi accogli"

Ora ti domanderai perchè ti ho riportato questo passo. Martini, in accordo con la visione della chiesa, afferma che il buon cristiano è colui che agisce e dona il suo amore agli altri, amarai il prossimo tuo perchè egli è come te, ma sarai d'accordo con me che solo chi ha amore può donarlo, solo chi ama se stesso ed ha una fonte d'amore, vive immerso nell'amore, può concederlo ad altri ed alleviarne le sofferenze, e francamente il tuo gesto mi sembra sia solo generatore di sofferenza per te e per altri, e Dio è innanzittutto amore. Inoltre il cristiano deve amare Dio, e come ma potresti amare un Dio che ti preclude la felicità, che ti impedisce d'amare? Come potresti amare un Dio Tiranno? Immagino che non potresti.

"I: Un principio fondamentale del cristianesimo, anzi il vero e proprio principio di vita, è l'amore per Dio e per il prossimo. L'amore è il più alto dei sentimenti?

M:[...]Niente e più prezioso dell'amore. Quando penso agli amici, ai miei genitori, ai giovani: di chi posso dire che mi vuole bene, che gli voglio bene, che ne ho fiducia? Oppure esiste qualcosa di più grande dei giovani quando sono innamorati?

I: In cosa consiste il vero amore?

M: Vi sono momenti in cui sentiamo se l'amore è profondo e forse perfetto. Per esempio in un conflitto, in un confronto di quelli che ricorrono nella vita. Quando un rapporto è duraturo, quando un coppia di sposi, una famiglia, discute, ma per questo non si spezza, anzi diventa ancora più unita, allora potrà ben dire: il nostro amore è stato più forte di tutti i conflitti. Un amore che teme ed evita in conflitti è meno forte. 

I: L'amore è qualcosa di sconfinato?

M: Sì, l'amore è qualcosa di sconfinato. Se si interpreta sconfinato in senso letterale, l'amore conduce a Dio. Al tempo stesso, tuttavia, è qualcosa di assai concreto. I giovani devono imparare come rapportarsi fra loro, anche sotto l'aspetto fisico. [...] Bisognerebbe ascoltare sempre il proprio io interiore, capire se una cosa avviene per amore o per una mera voglia effimera. La risposta te la danno il tuo cuore e l'appartenenza alla Chiesa. Posso avere una relazione sensuale e poi capire che non si trattava di amore. E' importante essere autocritici ed imparare, anche dalle esperienze negative. In questo modo si progredisce fino al coronamento dell'amore. Non sono cose che sia possibile imparare al tavolino. In questo ambito, il compito della Chiesa è accompagnare gli uomini nel cammino verso l'amore, interrogarli, stare al loro fianco, spesso anche in silenzio, affinchè possano proseguire in questa scoperta, passo dopo passo nel cammino dell'amore e dunque nel camino verso Dio."

Poco da aggiungere Dio è amore, e niente è più prezioso dell'amore stesso, in quanto manifestazione del Divino e al contempo Divinità stessa. Il contatto del divino, ancor prima che pratica esteriore è rapporto intimo, e solo nell'introspezione, e per un credente nella preghiera, troverai risposta se stia offendendo realmente Dio, e francamente non credo. Nell'ultima sottolineatura che ti ho fatto Martini dice che la Chiesa deve accompagnare e stare in silenzio, io penso per due motivi. Il primo è che l'uomo è stato creato da Dio libero, libero persino dalla volontà divina, e quindi nessuno ha il diritto di imporgli niente e renderlo schiavo, l'uomo deve poter sbagliare, poter peccare per un credente, per poi rinascere come vero cristiano, perchè solo nella consapevolezza si è cristiani; quindi solo il tuo giudizio personale sulla tua esperienza è reale metro per il tuo amore per Dio. Secondo è che la Chiesa, essendo fatta da uomini, è fallibile, e quindi anch'essa sbaglia e spesso non capisce. La parte sottolineata prima dove parla di un amore meno forte se evita conflitti lo evidenziata per farti notare che lo stesso Cardinale fa notare che un amore privo di dolori e difficoltà è meno forte, meno vicino a Dio, e i conflitti non sono solo quelli all'interno della relazioni ma anche quelli verso la società; un credente parlerebbe di prove messe da Dio per provare il tuo amore, sia terreno che divino, e la tua fede.

"I: Quali sono le domande più importanti che una persona dovrebbe porsi?

M: Come posso trovare la strada giusta per me, qual'è lo scopo della mia vita? Come posso imparare ad amare me stesso e gli altri? Come posso arrivare ad avere l'energia di non soccombere in situazioni di conflitto, nel mondo reale così com'è, bensì diventare più saldo, di cambiare qualcosa con la forza della speranza? Come posso avanzare ogni giorno, nella fede, nella speranza e nell'amore? Com'è l'amore che ho e che posso donare?"

Domande alle quali puoi rispondere solo tu, non un prete, non un vescovo, non il papa. 

Infine permettimi di dirti che Gesù fu prima di tutto un rivoluzionario, un uomo(per me) che sfidò le convenzione della sua epoca e anche della sua chiesa, e quindi dimostrazione che non sempre l'interpretazione delle presunte parole di Dio sia corretta, anzi che spesso non lo è, perchè Dio non è cattolico, evangelista, ebraico, musulmano, ma qualcosa di più, e che l'uomo essendo corruttibile spesso si fa scudo di Dio per i suoi interessi.

Io ti ho risposto come potevo sul piano della religiosità e dell'amore, se il problema invece è di auto-accettazione legata alla paura di una società non pronta che ti circonda, è tutto un altro paio di maniche. Personalmente io se fossi in te mi fare una nottata a pensar,e e se concludessi di aver abbondonato un amore cercherei di recuperarlo il più velocemente possibile.

 

P.s./ Mi scuso per gli eventuali errori, ma a ricopiare dal libro iniziavo a vedere doppio XD

 
non sono mai riuscito a superare i miei scrupoli di fede, per i quali mi sentivo sempre sporco e ingiusto.

 

 

Quali sono i tuoi scrupoli di fede?

In cosa credi? Credi in un Dio che ti vuole infelice?

Immagino di no ...

Credi in un Dio che ti ha fatto sbagliato? 

Immagino di no ...

Credi che la tua omosessualità sia una tua scelta?

Spero di no ...

 

Tu hai una solo scelta in mano: vivere la tua vita o buttarla via.

E, credimi, non esiste peccato più grande che gettare la propria vita, non realizzandosi per quello che davvero si è.

Edited by wasabi

Ciao rayman88 ,

Vorrei darti un unico consiglio sul quale ti chiedo di riflettere veramente bene, mi sento di dartelo perchè ho vissuto quello che stai vivendo in prima persona.

Sono nato in una famiglia iper cattolica, scuole cattoliche fino alla vneranda età di 18 anni e molta, molta chiesa intorno a me.

Fortunatamente la mia fede nonostante tutto non era altrettanto incrollabile , anzi.

 

"Purtroppo" le relazioni sentimentali vanno di pari passo con l'accettazione personale di ciò che si è realmente, dei propri obiettivi e della propria maturità.

 

Un compagno merita al proprio fianco una persona almeno capace di accettarsi nella vita "comprensione del propro ruolo" , nesuno può sostituirti in questo compito arduo, se ciò accadesse non avresti mezzi per conosceerti così profondamente .

 

La non accettazione porta alla sofferenza di ambe due i componenti di una coppia e credo sia giusto imbarcarsi in una relazione quando persiste una stabilità di benessere emotivo e accettazione , altrimenti si finisce per illudere e ferire a volte in modo molto profondo l'altro.

grazie di cuore a tutti. io capisco quello che cercate di dirmi: credo mi rivolgerò a qualche medico per tentare di risolvere questo problema, altrimenti non riuscirò mai a vivere davvero la mia vita. vi saluto.

 

Scusa ma...quale medico?

Ciao rayman88 , Vorrei darti un unico consiglio sul quale ti chiedo di riflettere veramente bene, mi sento di dartelo perchè ho vissuto quello che stai vivendo in prima persona. Sono nato in una famiglia iper cattolica, scuole cattoliche fino alla vneranda età di 18 anni e molta, molta chiesa intorno a me. Fortunatamente la mia fede nonostante tutto non era altrettanto incrollabile , anzi. "Purtroppo" le relazioni sentimentali vanno di pari passo con l'accettazione personale di ciò che si è realmente, dei propri obiettivi e della propria maturità. Un compagno merita al proprio fianco una persona almeno capace di accettarsi nella vita "comprensione del propro ruolo" , nesuno può sostituirti in questo compito arduo, se ciò accadesse non avresti mezzi per conosceerti così profondamente . La non accettazione porta alla sofferenza di ambe due i componenti di una coppia e credo sia giusto imbarcarsi in una relazione quando persiste una stabilità di benessere emotivo e accettazione , altrimenti si finisce per illudere e ferire a volte in modo molto profondo l'altro.

 

concordo pienamente su quanto hai detto: in effetti io mi ero sforzato di passare oltre il mio problema e di superarlo stando accanto ad un altra persona visto che per ben 24 anni della mia vita sono stato solo e ho rifiutato la mia omosessualità. purtroppo non ci sono riuscito, e il mio malessere a stare con un uomo è andato via via crescendo fino a divenire insopportabile, credimi. 

 

 
Beh prova a parlarne con uno psicoterapeuta informato sull'omosessualità.

Ma è solo un problema di sesso o con lui stai male in tutto per tutto? Ne hai provato a parlare con il tuo lui?

non è solo un problema di rapporto completo: ogniqualvolta abbiamo un contatto (anche un bacio) comincio a sentirmi male  (perché mi sembra di fare qualcosa di peccaminoso) e per questo non mi è stato possibile continuare la nostra storia. Lui è un angelo, mi ha detto che possiamo astenerci da qualsiasi forma di contatto fisico ma per mio e suo bene ho deciso di non optare per questa soluzione perché un rapporto tra due persone senza fisicità non può durare troppo. 

non è solo un problema di rapporto completo: ogniqualvolta abbiamo un contatto (anche un bacio) comincio a sentirmi male  (perché mi sembra di fare qualcosa di peccaminoso) e per questo non mi è stato possibile continuare la nostra storia. Lui è un angelo, mi ha detto che possiamo astenerci da qualsiasi forma di contatto fisico ma per mio e suo bene ho deciso di non optare per questa soluzione perché un rapporto tra due persone senza fisicità non può durare troppo. 

 

Questo è un discorso sensato. Mi sembri molto preoccupato, inquieto e comprendo forse quello che intendi...però il tuo discorso rimane molto razionale. Vai da uno psicologo allora, ma uno che abbia senno eh? Sono certo che ti sarà di grande aiuto.

 

In bocca al lupo, di cuore!

medico (psicologo almeno) perché io sto male quando ho rapporti con il mio lui, non so spiegare bene: è come se fosse una disperazione che mi sovrasta, non augurerei a nessuno questo stato d'animo

Rayman.. la prima cosa che di getto mi vien da dirti è che questo status, pur orrendo per come sia, non è un male che attraversi solo tu. Questo te lo dico perchè non riguarda solo te come persona ma è una problematica che si viene a creare proprio intorno a situazione come la tua.

 

Non voglio parlarne qui. Scrivi in mp se hai bisogno di parlarne un attimo senza decine di utenti a leggerti.

Questo è un discorso sensato. Mi sembri molto preoccupato, inquieto e comprendo forse quello che intendi...però il tuo discorso rimane molto razionale. Vai da uno psicologo allora, ma uno che abbia senno eh? Sono certo che ti sarà di grande aiuto.

 

In bocca al lupo, di cuore!

grazie, avverto che sei sincero. spero anch'io di uscire da questo tunnel. a presto. 

Ciao Rayman, non ti nego che nel leggere il tuo post ed i relativi commenti ho riflettuto sul tuo grande disagio interiore, sulla sofferenza che stai vivendo e, parallelamente, quella che puoi aver procurato in chi ti stava accanto. Anzitutto, credo che la prima cosa da fare sia intraprendere un percorso (terapia, etc...) che ti permetta di vivere la tua identità in maniera serena ed equilibrata. Prendere atto di ciò che si è a 24 non è tardi ma nemmeno così presto e tu l'hai vissuta e la stai vivendo in maniera terribile. E questo non è un bene per la tua psiche, per la tua buona salute mentale.

 

Mi sento di condividere molti dei commenti che sono stati scritti. Ho avuto diverse relazioni nel corso degli anni, alcune belle e intense, spesso finite per corna, incomprensioni, etc...eppure ciò non mi ha mai portato ad allontanarmi dalla mia fede, sebbene non possa negare la difficoltà nel "conciliare" le due cose. Agostino stesso dice chiaramente: "Ama e fa ciò che vuoi". Ed io penso che quando si ami davvero (e su questo si potrebbe aprire un altro post) non ci possa essere peccato perché chi ama è pronto a dare la vita per colui che ama e non c'è comandamento più grande.

 

Impara a vivere serenamente la tua identità, te stesso per ciò che realmente sei e non per ciò che gli altri vorrebbero che tu fossi, senza per questo smarrire la fede. Essa è importante.

 

Sii forte.

Io ho avuto questo tuo problema quando ho iniziato ad accettarmi, quindi ero single.

Pian piano, da solo, con un lavoro di introspezione e ragionando con la mia testa e non con ciò che è scritto su quel libro, ne sono uscito.

Spero tu possa stare bene e godere di quello che ti piace.

 

 

Per il "medico" sappi che lo psicologo non è un medico.. lo psichiatra è un medico.

Stai attendo a quello che cerchi, se è questa la strada che vuoi seguire, perchè potresti incappare in questo:


E fidati che non ci sarà Dio a farti gli applausi una volta morto.

 

Condivido quanto dice Northern..

 

Se sei davvero credente sei andato oltre il significato denotativo  delle parole e avrai inteso cosa è davvero il peccato e compagnia.

Dio e amore e se lo ami davvero ..non c'è nnt di più sbagliato dallo stare lontano da lui.

 

PS: Ho conoscenze in ambito  teologico se vuoi informazioni scrivimi un pm

Rayman, sono talvolta nella tua stessa situazione. Avverto anche io questa "coltre", anche se in maniera incostante, dipende dal periodo..


Ti invito anche io ad essere forte. @@Frollo ha scritto un post bellissimo. Ti invito a prenderlo in considerazione per i tuoi rapporti con la Chiesa.. e ti invito a fare tanta introspezione, come in realtà faccio anche io.

Dobbiamo rinascere... e lo faremo! Sii forte, mi unisco al coro! :D

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