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Affrontarlo o non affrontarlo? questo è il dilemma


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Salve a tutti amici. Innanzitutto voglio dirvi che siete tutti molto simpatici e che per questo qui ho trovato una valvola di sfogo riguardo i miei problemi. A proposito, vorrei raccontarvi un episodio accadutomi diversi anni fa: andavo al liceo classico e durante il terzo anno di studi perdo la testa in maniera pesante per un mio compagno di classe (etero, come accade nel 99% dei casi). era un tipo diciamo rozzo, ma nascondeva dentro di sé un mondo di tenerezza che mi aveva fulminato. A poco a poco riesco, con diverse difficoltà, a farmi volere bene da lui in maniera molto profonda: pensate, mi chiamava tutte le sere, parlavamo per ore e io ero felicissimo. Qualche volta uscivamo e tutto filava liscio. Dopo un anno e mezzo decido di dirgli la verità sui miei sentimenti: non perché nutrissi speranze che potesse stare insieme a me, ma soltanto perché  mi sentivo una botte stracolma che doveva in qualche modo scoppiare. Lui la prende malissimo e, senza dirci niente, dal giorno dopo diventiamo perfetti estranei. Morale della favola? dopo un anno vengo a scoprire che lui aveva rivelato tutto ai miei compagni di classe e che l'intera scuola mi rideva alle spalle. Sono stato malissimo, tanto tanto male perché avevo capito che tutti quei bei visi sorridenti celavano in realtà una cattiveria molto forte. non gli dissi niente, e da quell'episodio sono passati sei anni  nei quali ho potuto superare questo brutto momento. Ma volete sapere cosa mi dà ancora fastidio? il fatto che all'università lo incontro spesso e ogni volta che lo rivedo mi viene in mente tutto quello che è successo. A VOLTE vorrei fermarlo e chiedergli: ma cosa ti ho fatto di male al punto da tradirmi così? perché lo hai fatto? sono queste le domande che vorrei porgli. E voi cosa fareste? aFFRONTERESTE una parte del vostro passato che ancora un po vi fa male o, proprio perché è passato troppo tempo, lascereste perdere e andreste avanti? Grazie mille a tutti quelli che vorranno consigliarmi. 

ciao,

aldilà del fatto che lui ha reagito come immaturo (diciamo così a non voler approfondire)

 

puoi vedere se, tanti anni dopo, la pensa ancora così. magari anche insultarlo di rimando ti farà sentire meglio, oppure ti deluderà maggiormente nel renderti conto che il mondo di tenerezza e sensibilità lo avevi visto solo tu

Cari amici, la verità che ho scoperto dopo diverso tempo è che lui non voleva svergognarmi (diciamo così) di propria volontà, ma solo dopo essersi ubriacato e riempito di canne. eravamo  ad una festa di 18 anni e i miei simpatici compagni di classe (simpatici davvero) hanno approfittato della situazione per fargli dire il reale motivo per cui io e lui non ci parlassimo più. insomma, devo dire che sono capitato in una classe di persone davvero eccellenti. 

non penso otterai mai la risposa che vuoi sentirti dire..

secondo te che risposta vorrei ricevere da lui? onestamente l'unica cosa che vorrei è che mi chiedesse scusa. Cmq provo tanta simpatia per te perché mi sono piaciute alcune tue discussioni. Inoltre, a pelle mi ispiri molta simpatia.

Edited by rayman88

Sono passati SEI anni... cioè, ormai potrebbe essere tutta un'altra persona - e potrebbe anche ricordare a mala pena quell'incidente.

 

Secondo me dovresti parlargli. Generalmente all'università anche i peggiori bulletti si sono dati comunque un tono "civile", è probabile che non sarà scortese, anzi, forse sarà imbarazzato al ricordare quel suo gesto immaturo.

 

La cosa peggiore che può capitare è che lui ormai dia pochissima importanza all'episodio e lo liquidi con scuse di circostanza (e tu ci resteresti male, perché tu invece ne sei stato segnato), ma poco male.

Però è anche possibile che ormai si sia reso conto da un pezzo di aver fatto una cazzata. In questo caso potrebbe scusarsi; se è timido però potrebbe anche sentirsi a disagio e non essere capace di esprimerti il suo dispiacere (scusarsi apertamente, quando non c'è nemmeno più confidenza, è difficile per tutti).

 

Quindi, se ti aspetti delle scuse, ti consiglio di riavvicinarlo senza aggredirlo, in un contesto tranquillo, magari iniziando col parlare d'altro... insomma, cercando di costruire un clima rilassato con lui prima di affrontare l'argomento direttamente. Le persone che si sentono aggredite raramente si scusano, anche se vorrebbero farlo.

Sono passati SEI anni... cioè, ormai potrebbe essere tutta un'altra persona - e potrebbe anche ricordare a mala pena quell'incidente.

 

Secondo me dovresti parlargli. Generalmente all'università anche i peggiori bulletti si sono dati comunque un tono "civile", è probabile che non sarà scortese, anzi, forse sarà imbarazzato al ricordare quel suo gesto immaturo.

 

La cosa peggiore che può capitare è che lui ormai dia pochissima importanza all'episodio e lo liquidi con scuse di circostanza (e tu ci resteresti male, perché tu invece ne sei stato segnato), ma poco male.

Però è anche possibile che ormai si sia reso conto da un pezzo di aver fatto una cazzata. In questo caso potrebbe scusarsi; se è timido però potrebbe anche sentirsi a disagio e non essere capace di esprimerti il suo dispiacere (scusarsi apertamente, quando non c'è nemmeno più confidenza, è difficile per tutti).

 

Quindi, se ti aspetti delle scuse, ti consiglio di riavvicinarlo senza aggredirlo, in un contesto tranquillo, magari iniziando col parlare d'altro... insomma, cercando di costruire un clima rilassato con lui prima di affrontare l'argomento direttamente. Le persone che si sentono aggredite raramente si scusano, anche se vorrebbero farlo.

le esperienze aiutano molto a diventare pazienti: mi viene in mente un episodio relativo al filosofo Socrate: quando alcuni gli chiesero come facesse a sopportare la moglie che gridava tutto il giorno egli rispose:" Io devo ringraziare mia moglie, perché grazie a lei posso sopportare qualsiasi cosa". Ritornando all'argomento, io sono strasicuro che lui non abbia dimenticato quell'episodio: mi guarda spesso quando ci scontriamo lungo il ponte universitario e una mia cara amica, che con lui ancora parla, mi riferisce che spesso, quando è capitato che si parlasse di me, a lui sono scappate delle lacrime. Detto questo, io sono molto arrabbiato con lui lo stesso, ma non lo aggredirei se ci parlassi (almeno credo)

Io ho una situazione simile alla tua (ad eccezione del fatto che non mi ha spoilerato ed ero in ottimi rapporti con lui già prima di innamorarmene).

Dipende essenzialmente da ciò che cerchi. Penna ha più o meno anticipato quanto stavo per scrivere. Aggiungo solo che le scuse dovranno essere reciproche perché immagino che tu, similmente a me, abbia gestito la dichiarazione in maniera incauta e senza pensare alle sue reazioni emotive.

Quando c'è un rapporto molto stretto è probabilmente difficile metabolizzare di colpo una rivelazione del genere.

Sono passati sei anni, questo potrebbe essere un bene e un male. Quasi sicuramente avrà capito i suoi sbagli ma probabilmente potrebbe non aver voglia di rievocare una situazione che vi ha fatto stare male.

 

È quello che trattiene anche me, sono sempre tentato di chiedergli scusa e tentare di ricucire un rapporto ma nello stesso tempo non voglio immaginare di farlo soffrire una seconda volta.

Il rancore ...la rabbia.., cosa portano? Ulteriore sofferenza, ulteriore disprezzo, ricordi..A cosa servirebbe? Credo tu ti sià già comportato da perfetto "signore" non trascendendo e sorvolando sul suo comportamento del tutto di cattivo gusto e umanamente ignobile. Probabilmente (ma ne dubito, considerato il tipo) si sentirà lui stesso in grave difetto e forse proverà una certa vergogna ripensando al suo "tradimento"...chissà...di certo a sentirsi umiliato dovrebbe essere lui, e forse deve portarsi dietro anche un'importante dose di vergogna. Il tuo silenzio gli ricorda il tuo "rimprovero"? Forse. Ma il tuo sputargli addosso il risentimento di questi anni gli darebbe un'importanza immeritata, non pensi?

Io ho una situazione simile alla tua (ad eccezione del fatto che non mi ha spoilerato ed ero in ottimi rapporti con lui già prima di innamorarmene).

Dipende essenzialmente da ciò che cerchi. Penna ha più o meno anticipato quanto stavo per scrivere. Aggiungo solo che le scuse dovranno essere reciproche perché immagino che tu, similmente a me, abbia gestito la dichiarazione in maniera incauta e senza pensare alle sue reazioni emotive.

Quando c'è un rapporto molto stretto è probabilmente difficile metabolizzare di colpo una rivelazione del genere.

Sono passati sei anni, questo potrebbe essere un bene e un male. Quasi sicuramente avrà capito i suoi sbagli ma probabilmente potrebbe non aver voglia di rievocare una situazione che vi ha fatto stare male.

 

È quello che trattiene anche me, sono sempre tentato di chiedergli scusa e tentare di ricucire un rapporto ma nello stesso tempo non voglio immaginare di farlo soffrire una seconda volta.

io in realtà non ho voglia di ricucire i rapporti. Considera poi il fatto che avevamo entrambi 16 anni, età in cui non si ha una maturità esagerata. Io cmq non mi sento per niente di chiedergli scusa non per orgoglio o perché mi è difficile farlo, ma semplicemente perché non ne vedo la minima ragione. Capisco che per lui la mia rivelazione può aver rappresentato uno shock, ma tu, se devi sfogarti con qualcuno, non lo fai con tutti i compagni di classe, ma magari con qualche amico intimo. avrei compreso molto di più, ma così non mi va giù davvero. 

Il rancore ...la rabbia.., cosa portano? Ulteriore sofferenza, ulteriore disprezzo, ricordi..A cosa servirebbe? Credo tu ti sià già comportato da perfetto "signore" non trascendendo e sorvolando sul suo comportamento del tutto di cattivo gusto e umanamente ignobile. Probabilmente (ma ne dubito, considerato il tipo) si sentirà lui stesso in grave difetto e forse proverà una certa vergogna ripensando al suo "tradimento"...chissà...di certo a sentirsi umiliato dovrebbe essere lui, e forse deve portarsi dietro anche un'importante dose di vergogna. Il tuo silenzio gli ricorda il tuo "rimprovero"? Forse. Ma il tuo sputargli addosso il risentimento di questi anni gli darebbe un'importanza immeritata, non pensi?

che belle parole che hai detto, le condivido pienamente. credo che tu abbia ragione, grazie di cuore per il consiglio. 

Ma figurati (-: La tua descrizione dei fatti "comunica" perfettamente il quadro della situazione (e del Soggetto)...

Credo che per ogni gesto infimo esista una sorta di giustizia ...Non parlo di giustizia divina, eh! Ma ogni "pena inflitta" ci si ritorce contro e si ripercuote sulla nostra esistenza...Nel senso che, simili persone, nelle loro azioni, atteggiamenti ..ecc..si presentano benissimo per come sono, si rivelano giorno dopo giorno..e il nostro silenzio non significa IGNORARE, bensì sottolineare con forza maggiore, E' proprio il silenzio la vera forza.

Edited by forget_me
Ma figurati (-: La tua descrizione dei fatti "comunica" perfettamente il quadro della situazione (e del Soggetto)...

Credo che per ogni gesto infimo esista una sorta di giustizia ...Non parlo di giustizia divina, eh! Ma ogni "pena inflitta" ci si ritorce contro e si ripercuote sulla nostra esistenza...Nel senso che, simili persone, nelle loro azioni, atteggiamenti ..ecc..si presentano benissimo per come sono, si rivelano giorno dopo giorno..e il nostro silenzio non significa IGNORARE, bensì sottolineare con forza maggiore, E' proprio il silenzio la vera forza

Carissimo, io una cosa vorrei dirtela: io sono straconvinto che lui si sia molto pentito e che non voleva farlo realmente. Ti dico questa cosa da persona che ha riflettuto molto sulla situazione in generale. io più che avercela con lui sono molto più amareggiato dai miei ex compagni di classe: ma che razza di gente è chi ti fa la bella faccia davanti e poi dietro le spalle se la ride di te quasi che tu avessi fatto chissà quale crimine contro l'umanità? e pensare che si ritenevano di mente libera. 

CarissimA, grazie!;-) eh eh... Beh, diciamo che il tuo silenzio e' stata l'arma più potente e incisiva...In ogni caso.

scusa per il carissimo, cmq avevo avvertito una sensibilità tutta femminile nelle tue parole. A presto, e grazie ancora per le tue parole.

secondo te che risposta vorrei ricevere da lui? onestamente l'unica cosa che vorrei è che mi chiedesse scusa.

 

 

deve scusarsi di averti tradito dopo aver bevuto e fatto le canne su pressione dei compagni ?

 

alla fine non era mica obbligato a restare astemio tutta la vita per non tradire i segreti.

 

secondo me quando tu  ti sei dichiarato con lui il fatto che ti tradisse è una cosa che avresti dovuto tenere in conto.

 

lui da non ubriaco non ti tradì e allora per me lui su questo punto di vista non deve scusarsi.

 

eventualmente dovrebbe scusarsi che non ti parlava più dopo che ti eri dichiarato ma anche questa è una reazione che avresti dovuto tenere in conto per possibile. lui si sarà sentito come sedotto da te, che ne hai approfittato del fatto che avevi una cotta per lui per strappargli un'amicizia.

 

 

mi guarda spesso quando ci scontriamo lungo il ponte universitario e una mia cara amica, che con lui ancora parla, mi riferisce che spesso, quando è capitato che si parlasse di me, a lui sono scappate delle lacrime.

 

se te ci tieni a lui potrebbe rinascere un'amicizia penso. io trovo che non devi colpevolizzarlo per averti tradito da ubriaco. non l'ha fatto apposta.

Edited by marco77

Io avrei molta curiosità, e con molta calma ci parlerei e gli chiederei un bel po' di sospesi in tal senso.

Non gli rinfaccerei nulla, anche perché non avrebbe gran senso dopo anni, ma lo inviterei, non so, a prendere un caffé, così da dargli modo di sentirsi rilassato e non sotto l'occhio del riflettore, ma - interrogato con gentilezza - ascoltato con il cuore.

Probabilmente lui ha solo dispiacere, potrebbe anche un po' odiarsi per questa cosa che ha fatto, potrebbe riconoscere il suo gesto come un atto che lo fa stare anche un po' male, anche se non va di certo dicendolo alla gente.

Parlargli potrebbe quindi essere una grossa curiosità tolta per te... e addirittura una soddisfazione per lui, un'occasione di liberazione, seppur avviata da un tuo (grande) gesto.

Nel caso in cui continuasse a rifuggire e mostrasse disprezzo... Bhé.. sarebbe la voluta buona per togliersi ogni dubbio... e mandarlo definitivamente a quel paese mettendosi l'anima in pace...

Edited by Fe92

Il tuo ex amico ha fatto due cose, non una sola.

 

1. Dopo la tua rivelazione, ti ha abbandonato da un momento all'altro, senza un monosillabo di spiegazione, senza quel minimo di delicatezza con cui non gli sarebbe costato niente accompagnare il suo atto. Liberissimo infatti di allontanarsi (tu hai commesso il solito errore di noi gay, dichiararsi a un giovane amico solo perché ti sentivi «una botte colma che doveva scoppiare» - lo scoppio c'è stato, le conseguenze pure). Però, se eravate tanto amici,  c'è modo e modo. Una parola te la poteva dire.

 

2. Poi è andato a raccontare tutto agli altri, svendendoti al branco di compagni di scuola. Che mi sembra ti abbiano fatto star parecchio male.

 

Ora, a distanza di sei anni, non un gesto di rammarico o di scuse, da parte sua. Tu, piuttosto, sei ancora così tenero e indulgente verso di lui che preferisci scaricare tutta la responsabilità sui compagni, invece che su lui, e vorresti addirittura parlarci. Per che cosa? Nella migliore delle ipotesi, per dargli la possibilità di lavarsi la coscienza? ed uscire da questa storia pure con la tua assoluzione? Nella peggiore, per prenderti un secondo pugno sul naso? 

Inoltre, non scordare che ha commesso la 1. Lì non c'entrano i compagni, e la sbronza.

 

In breve, se c'è qualcuno che dovrebbe sentire il bisogno di affrontare il discorso, o anche solo dire due parole di rammarico, questi è lui. Questo ti proverebbe che ti rispetta, e che ha una qualche affezione per te.

 

Se è vero che ti sei liberato di questo amore giovanile per il migliore amico etero, fai l'ultimo passo: dai tu un giudizio personale sull'intera vicenda, e chiudi tu, con questo giudizio, ogni vertenza. A mio parere, a lui dovresti rimproverare il modo del comportamento, che trovo molto pesante; e tu dovresti farti carico del fatto che non ti sei saputo trattenere dal confessargli un amore che tutto indicava lui non avrebbe accettato.

 

Ora però basta. A lui non ci pensare più, anche perché è pericoloso ritornare sui luoghi, anche psicologici, del passato. Quando avrai veramente superato tutto, non sentirai neppure più il bisogno di pensare o voler ritornare a questo episodio del passato. Fai ancora un piccolo passo, e ne sarai del tutto fuori, né sentirai il bisogno di spiegazioni e assoluzioni postume. 

All'università tutto è ricominciato e pochi si perdono via deridendo qualcuno per il proprio orientamento sessuale... Io ti consiglio di dimenticarti dell'accaduto ed andare avanti. Se vuoi parlare con il tuo ex amico fallo, ma non vedo a che scopo. Ti arrabbi, ti sfoghi, ma poi? Dimentica e vai avanti, è sempre meglio.

Ma poi "sentirti chiedere scusa" cambierebbe qualcosa? Ti farebbe sentire meglio?

 

Dopo 6 anni le persone cambiano, le amicizie cambiano, alcune proseguono, altre si perdono.. soprattutto all'università.

 

Inoltre se gli hai confessato i tuoi sentimenti di amore nei suoi confronti.. lui ha fatto quello che farebbe ogni persona che non ricambia: allontanarsi... poi in modo brusco o no è un altro discorso.


io in realtà non ho voglia di ricucire i rapporti.

Allora lascia perdere. Riavvicinarti solo per il desiderio di sentirti chiedere scusa, per una cosa successa a 16 anni, farebbe stare solo peggio entrambi.


Capisco che per lui la mia rivelazione può aver rappresentato uno shock, ma tu, se devi sfogarti con qualcuno, non lo fai con tutti i compagni di classe, ma magari con qualche amico intimo

Tu stesso in altri interventi dici che secondo te non voleva farlo e che era ubriaco e drogato. E soprattutto aveva sedici anni, almeno le attenuanti generiche potresti concedergliele.

 Il tuo amico era un adolescente immaturo e un po' stronzo, non so che ragazzo sia diventato ora e non lo sai neanche tu ...

Certo che, se fosse maturato davvero e se avesse acquisito coscienza di ciò che ha fatto, sarebbe venuto lui a chiederti scusa, dato che all'università vi capita di vedervi.

Per come sono fatto io, non lo degnerei neanche più della minima considerazione, lo tratterei come una persona di cui non mi importa niente.

Capisco che a te ancora bruci il suo gesto crudele, ma ti consiglierei di dimostrare dignità e amor proprio, non cercando un ulteriore contatto con lui, neanche per le ragioni più nobili che tu ti possa raccontare.

Edited by wasabi

Ma volete sapere cosa mi dà ancora fastidio?
asd hai detto tutto fino a mo, inutile domandare racconta xD

 


il fatto che all'università lo incontro spesso e ogni volta che lo rivedo mi viene in mente tutto quello che è successo. A VOLTE vorrei fermarlo e chiedergli: ma cosa ti ho fatto di male al punto da tradirmi così? perché lo hai fatto? sono queste le domande che vorrei porgli.
sempre nei limiti del mero rapporto amicale e non lasciando intromettere i tuoi sentimenti? <_<

 


E voi cosa fareste?
sinceramente non me fregerebbe nulla, come ti ha tradito una volta, potrebbe farlo anche se si recuperasse il rapporto... se pero ti piace farti male provare  non costa nulla, hai subito già le battutine alle spalle cosa potresti subire ora di più "doloroso" ? 

Sono pienamente d'accordo con le parole di Isher; tutte le tue analisi, a mio parere, nascondo una verità: e te lui piace ancora, e vorresti che col tempo si fosse 

 

accorto dei suoi errori, delle sue imperdonabili bastardate; Ricordati che l'esistenza delle persone cambia nel tempo, ma non la loro essenza: costui è una persona

 

molto superficiale, e tale rimarrà. Formula un giudizio netto e negativo su di lui sulla base delle brutte cose che ti ha fatto passare e fartelo penetrare dentro. 


Certo che, se fosse maturato davvero e se avesse acquisito coscienza di ciò che ha fatto, sarebbe venuto lui a chiederti scusa, dato che all'università vi capita di vedervi.

Guarda che non è affatto scontato dopo sei anni. Le persone che conoscevi sembrano e sono cambiate, il tempo anestetizza tutto e forse anche lui manifesta un timore nel farti male riproponendo la questione.

 


e fartelo penetrare dentro.

Il giudizio vero?  :P: [ma come sono malizioso oggi...]


Guarda che non è affatto scontato dopo sei anni. Le persone che conoscevi sembrano e sono cambiate, il tempo anestetizza tutto e forse anche lui manifesta un timore nel farti male riproponendo la questione.

 

Sì, capisco. Ma abbi pazienza ... se io capisco di essere stato (parecchio) stronzo con te in passato, ma non ho il coraggio di tirare ancora in ballo la questione con te perchè mi sento una merda (perchè di questo si tratterebbe), devi essere ancora tu a venire a chiarire la questione con me? Ma un sano e liberatorio "Vaffanculo"? 

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