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I soldi nella coppia.


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Da persona mantenuta non riuscirei a sopportarmi, non mi andrebbe proprio di campare grazie ad altri (che sia parente o moroso).

Un lavoro, uno!, me lo sarei trovato, anche il più umile.

 

Purtroppo capita di essere sostenuti dalle risorse economiche dell'altro/a, specie se in convivenza e uno perde il lavoro...

Ma se ad esempio un mio amico o conoscente facesse il mantenuto (e mi viene da dire "per scelta" come il ragazzo di marco77) perderebbe automaticamente tutta la serietà e stima che ho nei suoi confronti.

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Credo dipenda dai bisogni, se come dici te sono necessità, non credo sia così tanto un problema accettare la cosa.

Ripeto come già detto, se uno decide di andare a convivere queste cose già le sa, sa a cosa sta andando incontro.

Ma soprattutto è così tanto un problema sapere che a fine mese X ha speso mille euro e Y ne ha spesi 500?


Da persona mantenuta non riuscirei a sopportarmi, non mi andrebbe proprio di campare grazie ad altri (che sia parente o moroso).

Un lavoro, uno!, me lo sarei trovato, anche il più umile.

 

 

Credo sia troppo facile giudicare così, senza sapere.

I motivi per cui una persona è "mantenuta" possono essere disparati.

Io per esempio lo sto facendo perché per ora non abbiamo altra scelta, ci siamo trasferiti in un paesino di provincia perché lui ha trovato lavoro qua, viviamo in un posto non raggiunto da autobus e l'unica macchina a disposizione che abbiamo la usa lui per andare a lavoro.

A conti fatti prendersi un'altra macchina, pagarci su l'assicurazione, la benzina ed il bollo e cercarmi un lavoro, umile quanto dici tu, ci comporterebbe solo più spese di quante ne abbiamo ora.

Questa situazione potrebbe durare anche tutta la vita se lui venisse assunto a tempo indeterminato, non per questo mi sento una scansafatiche, perché una cosa è farsi mantenere pretendendo la macchina, lo shopping e i gioielli, e una cosa è farsi mantenere per mancanza di lavoro o per motivi che poi uno nella vita di tutti i giorni non sta sempre a dire agli altri, anche perché non son fatti degli altri quello che si decide in coppia.
Tra l'altro la situazione di Marco è completamente diversa, se si fa mettere i piedi in testa ha la percentuale di colpa più alta per la situazione in cui vive.

Perchè hai quotato solo quello che ti ha fatto comodo evidenziare? o non hai letto tutto?

Ad esempio avrei scritto questo:

Purtroppo capita di essere sostenuti dalle risorse economiche dell'altro/a, specie se in convivenza e uno perde il lavoro...

specifico meglio và: in casi particolari è difficile trovare lavoro e non se ne può dare una colpa! Non sopporto i comportamenti dove una persona potrebbe benissimo trovare un qualsiasi lavoro al mondo, anche il più brutto, ma non lo fa!

Ho sbagliato il quote, anzi, volevo quotare proprio questa parte (tanto che ho anche fatto l'esempio di marco77)


Purtroppo capita di essere sostenuti dalle risorse economiche dell'altro/a, specie se in convivenza e uno perde il lavoro...

Ma se ad esempio un mio amico o conoscente facesse il mantenuto (e mi viene da dire "per scelta" come il ragazzo di marco77) perderebbe automaticamente tutta la serietà e stima che ho nei suoi confronti.

 

Semplicemente non capisco perché si parla di serietà e stima, se una coppia decide che la situazione gli va bene così com'è perché dovresti cambiare idea su quella persona?

Se qualcuno dei miei amici mi venisse a fare dei problemi perché mi faccio mantenere credo che sarei io a mandarlo a quel paese.

Anche perché quello che si decide in una coppia non dovrebbe essere giudicato da altre persone, proprio perché potrebbero esserci situazioni che non si ha voglia di raccontare in giro.

Se va bene alla persona che mantiene, perché il mantenuto dovrebbe sentirsi un poco di buono?

Non mi è ancora capitato di ritrovarmi in una convivenza, ma penso che - forse in maniera poco romantica - opterei per il mantenere i conti separati.

Poi di certo non avrei problemi a dire alla mia compagna quanto guadagno, aiutarla in caso di necessità e sostenere con lei le spese relative alla casa, solo che come indicato da ben81, sono per il mantenere una certa individualità all'interno della coppia; non è detto che due persone abbiano gli stessi interessi o le stesse "necessità", quindi non vedo perché dovrei finire con l'attingere a delle finanze comuni per comprare qualcosa che magari riguarda solo me (o viceversa).

Io ho detto quello che succederebbe a me. Io mi sentirei un poco di buono a essere un mantenuto.

Essere mandato a quel paese (da una persona che non si sforza neanche un po' di cercare lavoro) per me vale 0

e di certo non vado in giro a puntare il dito sulla gente: Ah! Tu non lavori! Sparisci....

 

Ribadisco: a me fa specie chi ha la possibilità di cercare e iniziare un lavoro, ma non lo fa.

Per quanto riguarda ciò che succede nella coppia non metto dito, se va bene a loro niente da eccepire.

 

A parte il fatto che secondo me è da stupidi fare "la bella vita dei nulla facenti" quando da un momento all'altro (facciamo le corna) potrebbe succedere qualcosa al partner che lavora e ritrovarsi col culo per terra.

Bullfighter4

Se la relazione e' seria e duratura a me fa un po' tristezza che non ci sia fiduciae/o rispetto. Io non riuscirei a vivere con le finanze separate, e avere discussioni ogni volta che uno dei due deve comprare qualcosa. Sara' che quando c'e' qualcosa di importante da comprare ovviamente ci si consulta ( a parte quando lui ha cambiato macchina mentre ero via per una settima, ma era gia' nell'aria e comunque la macchina la usa piu' lui per lavoro e, pur nuova, lo aveva lasciato a piedi per la batteria-ibrdi di minchia).

Le nostre entrate sono pressoche' uguali, con la differenza che io ho uno stipendio, lui e' un lavprtaore autonomo. percio' a volte guadagna il doppio di me, altre la meta'. Bene o male alla fine e' un po' la stessa cosa. Io non avrei nessun problema a farmi mantenere, mentre lui si sentirebbe a disagio se non dovesse contribuire.

 sono per il mantenere una certa individualità all'interno della coppia; non è detto che due persone abbiano gli stessi interessi o le stesse "necessità", quindi non vedo perché dovrei finire con l'attingere a delle finanze comuni per comprare qualcosa che magari riguarda solo me (o viceversa).

perchè avere un unico conto farebbe perdere individualità ai membri della coppia? Io spendo una fortuna in libri (e in librerie dove metterli...), mio marito ha preso un' auto che costa tre volta la mia. Più individualità di così ;)

Ognuno spende in ciò che ama :D

Sul concetto del "mantenere", è una parola che mi piace pochissimo in una relazione tra pari. Nell'investimento che si fa in una coppia non contano solo i soldi, si può fare uno sforzo e cercare di vedere oltre le dinamiche più evidenti.

Edited by Viola77
perchè avere un unico conto farebbe perdere individualità ai membri della coppia? Io spendo una fortuna in libri (e in librerie dove metterli...), mio marito ha preso un' auto che costa tre volta la mia. Più individualità di così ;)

 

...Secondo me hanno punti di vista radicalmente differenti coloro che hanno un lavoro e soldi "in avanzo" rispetto a chi fa i conti stretti per arrivare a fine mese. In quest'ultimo caso, se tuo marito si prende un'auto che costa tre volte la tua.... tu non puoi più comprarti nessun libro, e fine della TUA individualità.


Ma se ad esempio un mio amico o conoscente facesse il mantenuto (e mi viene da dire "per scelta" come il ragazzo di marco77)

 

non è proprio per scelta che è mantenuto. prima di conoscerlo lavorava, lo licenziarono e provò inutilmente a trovare un altro lavoro. poi ha conosciuto me e a parte la vicenda fallimentare della ditta che ha provato a costruire non ha più cercato realmente un lavoro dicendo che non lo avrebbe trovato. io penso che se si adattasse qualcosa bene o male troverebbe (ad esempio come aiuto in una casa per anziani magari solo a metà tempo) ma lui oramai trova un po' la vita comoda così....

Penna ha sicuramente ragione. 

Però i conti stretti fanno entrare proprio in una condizione di stress in generale che va gestita al meglio, prendendola come temporanea e cercando di costruire un futuro in ottica di non doverli avere più, così stretti.

Io mi considererei 'ricca' se anche solo riuscissimo a tirare su 1000 euro al mese a testa, ora come ora - non sarebbe più un'utopia pensare di poter fare tante cose, e non succederebbe come ieri (giusto per portare un esempio di vita reale xD) in cui abbiamo discusso perché per me sarebbe vitale una vacanza che voglio fare da tanto, mentre lei dà la precedenza a un tour di concerti per la sua band preferita. Alla fine si conclude tutto con l'aspettare perché tanto non sappiamo quale sarà il budget totale per allora...

 

P.S. Bullfighter, è piuttosto O.T. più che offensivo...però t'informo che:

1) Un/a eterosessuale può essere interessato/a alla comunità LGBT perché conosce qualcuno che vi appartiene;

2) Esiste la bisessualità;

3) Esiste anche la transessualità e quindi potrebbero essere MtF...

Insomma, direi che non c'è bisogno di essere confusi se c'è una varietà di utenti con orientamenti sessuali e di genere tra i più svariati.


Se la relazione e' seria e duratura a me fa un po' tristezza che non ci sia fiduciae/o rispetto. Io non riuscirei a vivere con le finanze separate, e avere discussioni ogni volta che uno dei due deve comprare qualcosa.

 

Qual è il collegamento tra il mantenere le finanze separate e la fiducia o, ancora, il rispetto?

Sicuramente è più pratico creare un solo fondo economico per due persone che vivono sotto lo stesso tetto, ma questo significa anche rischiare di intaccare le finanze altrui per togliersi uno sfizio o rendere il conto unico fonte possibile di discussioni (soprattutto se gli stipendi non sono stabili e simili); ancora, sono dell'idea che sarebbe una mancanza di fiducia se impedissi alla mia compagna di prelevare con il mio bancomat/prendere dei contanti da casa in caso di necessità o una assenza di rispetto se le nascondessi quanto guadagno, quale/i fonte/i di reddito ho o quali sono le mie spese individuali.

 

perchè avere un unico conto farebbe perdere indivualità ai membri della coppia? Io spendo una fortuna in libri (e in librerie dove metterli...), mio marito ha preso un auto che costa tre volta la mia. Più individualità di così ;)

Ognuno spende in ciò che ama :D

 

Sarà che caratterialmente tendo ad essere molto indipendente, ma non penso che spendere dei soldi messi in comune sia simile allo spendere quelli derivanti dal proprio conto.

Proprio perché trovo che la parte economica sia importante il giusto in una coppia, non vedo la necessità del far confluire del tutto i propri risparmi/stipendi se ambo le persone sono disposte ad aiutarsi o far fronte alle spese domestiche.

Bullfighter4

Poi di certo non avrei problemi a dire alla mia compagna quanto guadagno, aiutarla in caso di necessità e sostenere con lei le spese relative alla casa, solo che come indicato da ben81, sono per il mantenere una certa individualità all'interno della coppia; non è detto che due persone abbiano gli stessi interessi o le stesse "necessità", quindi non vedo perché dovrei finire con l'attingere a delle finanze comuni per comprare qualcosa che magari riguarda solo me (o viceversa).

 

Lanthe, la mia idea di coppia e' che quando lui spende i nostri soldi per i suoi interessi o necessita', io li considero anche i miei interessi e le mie necessita' , seppur indirettamente. Niente riguarda veramente solo me, anche se e' una attivita' che a me piace e a lui fa schifo. E viceversa. Evidentemente abbiamo delle idee sulla coppia che sono diverse. Non c'e' nulla di male.

...Secondo me hanno punti di vista radicalmente differenti coloro che hanno un lavoro e soldi "in avanzo" rispetto a chi fa i conti stretti per arrivare a fine mese. In quest'ultimo caso, se tuo marito si prende un'auto che costa tre volte la tua.... tu non puoi più comprarti nessun libro, e fine della TUA individualità.

Le spese familiari devono rientrare nel budget, questo è chiaro. E chiaramente più è stretto il budget più è difficile farci stare dentro ciò che serve a entrambi. Ma per me non è il conto diviso o unico a fare la differenza, in fatto di rimanere "individualità", almeno questa è stata la mia esperienza, sia quando  soldi c'erano sia quando non c'erano.

 

@lanthe

quando ci siamo sposati avevamo già i nostri conti personali, ne creammo uno per la "casa" dove confluiva una quota per le spese comuni. Anch'io sono una donna molto indipendente, mi piaceva avere il mio conto. Poi dopo un po' abbiamo fatto un conto unico, eliminando quelli personali, perchè era una divisione che non sentivamo più, era un impiccio e basta. Ovviamente questo è il modo in cui l'abbiamo vissuta noi, quello che volevo dire è che quella sensazione di soldi "propri" da poter gestire può rimanere al di là del conto o no.

Edited by Viola77
non succederebbe come ieri (giusto per portare un esempio di vita reale xD) in cui abbiamo discusso perché per me sarebbe vitale una vacanza che voglio fare da tanto, mentre lei dà la precedenza a un tour di concerti per la sua band preferita.

 

Ecco, questo è il genere di cosa che ricorrerebbe nei miei incubi :D

Ho presente la vostra situazione e quindi mi rendo conto che per voi sia difficile fare diversamente, avendo entrambe stipendi così incerti l'unico modo per salvare la possibilità di vivere insieme è essere pronte a "tappare i buchi" l'una dell'altra, quando capita, e per questo è necessario decidere insieme anche su scelte personali, come quella che citi.

 

Avendo la possibilità di immaginare uno scenario leggermente più roseo per il mio futuro, ammetto che eviterei con tutte le mie forze di condividere gli stipendi proprio per evitare scontri come quello.

Non mi piace che qualcuno "si metta a sindacare" su cosa è importante per me, né io vorrei ritrovarmi a farlo sulle scelte del partner. Per me è vitale mantenere uno spazio di libertà individuale, un angolino di me stessa che la mia ragazza deve accettare così com'è, che mi gestisco in totale autonomia. Naturalmente ci sono molte cose sulle quali, quando si è in coppia, non si può più decidere da soli; e va bene così. Ma su alcune cose, almeno.. quelle che si comprano, beh, vorrei mantenere un controllo, e avere soldi esclusivamente miei mi pare l'unico mezzo per riuscirci.

Così, se mi innamoro di qualche lampada fantastica dell'ikea posso comprarmela e basta, senza dovermi vergognare perché è una cosa frivola, senza dovermi accertare che le piaccia o che la ritenga una spesa degna. Non credo sopporterei emotivamente una costante concertazione, un costante giudizio.

Razionalmente so che non incorrerei in terribili censure morali, a meno che non abbia acquistato un coccodrillo di tre metri da tenere in giardino, e tuttavia se usassi soldi comuni non mi sentirei veramente libera dentro di me. Probabilmente rinuncerei a un sacco di cose ancora prima di chiedere alla morosa, per evitare anche solo il rischio di sentirmi dire che il mio desiderio è "sbagliato".

 

Ok, fine della digressione sulla complessa psicologia Pennica.

 

Comunque, l'unica situazione in cui derogherei è appunto quella in cui la sussistenza stessa della coppia convivente fosse messa a rischio da problemi economici: allora è chiaro che la priorità diventerebbe permettere alla mia ragazza di continuare a vivere con me anche se, per dire, ha perso il lavoro e non può pagare la sua parte di affitto. Lo so, è strano, ma tutto sommato preferirei tenermi in casa una morosa anziché una lampada ikea ^^

 

Edited by penna
Giuro che non e' una domanda per offendere o insultare nessuno, ma dagli interventi sia che Viola77 e Northern sono donne sposate con uomini. Sono confuso...

Hai ragione, perfettamente, figurati se mi offendo :D.

La mia presenza qui l'ho spiegata nel post dove mi sono presentata, diciamo che sono arrivata prima sul vostro forum dei libri (anche se sono etero mi sono appassionata alla letteratura omosessuale). Ho letto il forum e ho pensato che avrei potuto partecipare comunque.

 

@marco77

"accesso senza chiedere al conto di famiglia"? ti hanno mandato loro?? ;) 

direi proprio di no ;)

Edited by Viola77
Lanthe, la mia idea di coppia e' che quando lui spende i nostri soldi per i suoi interessi o necessita', io li considero anche i miei interessi e le mie necessita' , seppur indirettamente. Niente riguarda veramente solo me, anche se e' una attivita' che a me piace e a lui fa schifo. E viceversa. Evidentemente abbiamo delle idee sulla coppia che sono diverse. Non c'e' nulla di male.

 

Non questiono il tuo modo di considerare le proprietà o le finanze in quanto tali, ci mancherebbe; semmai, continua a sfuggirmi il perché tenere le "finanze separate" dovrebbe rappresentare una mancanza di fiducia o rispetto nei confronti dell'altro/a.

 

Ovviamente questo è il modo in cui l'abbiamo vissuta noi, quello che volevo dire è che quella sensazione di soldi "propri" da poter gestire può rimanere al di là del conto o no.

 

Il punto è che un'azione come quella di unificare i conti dovrebbe sorgere spontanea e non essere legata allo stato civile di due persone.

Proprio perché la sensazione di "soldi propri" può rimanere come no e l'avere un unico conto corrente sarebbe un po' più pratico - ma non certo vitale o essenziale - ai fini di una famiglia ben organizzata, non vedo perché dovrei fare un passaggio di questo tipo per poi 1) trovarmi ad acquistare qualcosa pensando che sto utilizzando i soldi di entrambe 2) come evidenziato anche da penna, in caso dover rendere conto alla mia compagna delle mie spese.

Poi ognuno la vede come vuole e ben venga se tu ad esempio nel tuo matrimonio/convivenza hai trovato la giusta via di mezzo, ma io per come sono fatta non vedo dei "pro" nell'unificare il conto e neanche riesco a considerarlo un gesto di amore o fiducia.

Bullfighter4

Magari mi sono spiegato male. Quello che intendevo e' Che se in una coppia Che e' assieme da anni, ancora Di piu' se sposata, si ragiona ancora nei termini " I miei soldi e I tuoi soldi", a me fa tristezza. E non penso che sia solo per le coppie in ristrettezze economiche. Se non ti poni un limiti e un budget familiare realistico, I soldi non sono mai abbastanza.

Il punto è che un'azione come quella di unificare i conti dovrebbe sorgere spontanea e non essere legata allo stato civile di due persone.

Concordo con te, infatti noi non l'abbiamo legato allo stato civile, l'abbiamo fatto quando c'è sembrato naturale farlo, e ben dopo esserci sposati.


Magari mi sono spiegato male. Quello che intendevo e' Che se in una coppia Che e' assieme da anni, ancora Di piu' se sposata, si ragiona ancora nei termini " I miei soldi e I tuoi soldi", a me fa tristezza. E non penso che sia solo per le coppie in ristrettezze economiche. Se non ti poni un limiti e un budget familiare realistico, I soldi non sono mai abbastanza.

 

Data questa risposta direi che ti eri già spiegato in precedenza, solo che continuo a pensare che non sia il creare un conto unico a rendere i soldi per la casa ed altro "comuni" o, come detto in precedenza, a dare la misura della fiducia presente in un rapporto.

Affermare il contrario lo trovo decisamente "forte", ma rispetto la tua opinione.

Lanthe, la mia idea di coppia e' che quando lui spende i nostri soldi per i suoi interessi o necessita', io li considero anche i miei interessi e le mie necessita' , seppur indirettamente. Niente riguarda veramente solo me, anche se e' una attivita' che a me piace e a lui fa schifo. E viceversa. Evidentemente abbiamo delle idee sulla coppia che sono diverse. Non c'e' nulla di male.

 

 

Beh no, ad esempio gli hobby, se non condivisi, sono "spese personali", e non di coppia.

Mettiamo che io fossi appassionato di modellismo: perchè dovrei mai farmi pagare dal mio compagno metà della spesa per quella è una passione solo mia, e non sua? Ovviamente vale anche al contrario.

Idem per oggetti strettamente personali, quali ad esempio i cellulari: io me lo compro per me coi miei soldi, e lui per se' coi suoi, salvo nel caso si tratti di regali, ad es. di natale o compleanno, come spesso è successo.

Convivo da 13 anni, non abbiamo mai pensato di unificare i conti, anche perché io sono dipendente, mentre lui è imprenditore e non vogliamo mischiare i conti visto che la sua categoria è sempre sotto mira.

 

Le spese essenziali personali vengono fatte in autonomia, le spese comuni (es: abbiamo appena rifatto la cucina) vengono ovviamente condivise.... o gestite. La cucina l'ho pagata tutta io.. e visto che lui fa spesso spese per me (sigarette, giornali ecc. ecc...) andremo a "bilanciare".

 

Per rispondere alla seconda domanda di @@penna , se una delle persone della coppia "necessita" di più soldi per motivi vari... se la coppia è solida, non vedo problemi nel gestire queste cose.

 

@ sei un utente nuovo? non ho visto un tuo post nella sezione presentiamoci... perchè non colmi questa lacuna? :D

Bullfighter4

Boh, continuo ad essere Della mia idea. E se per caso in futuro avrete dei figli, e UNO deve/vuole restare a casa ad allevarli , cosa succede? Vi mettereste al tavolo a quantificare quanto " vale" il lavoro Di genitore a casa contrapposto a chi guadagna I soldi per la famiglia? O se UNO dei due perde il lavoro o si ammala... UNO continua a spendere per I Suoi interessi e l'altro ciuccia?

Questa idea del mio e del tuo mi ricorda quando vedi le compagnie Che escono a cena e poi invece Che dividere equamente iniziano I conteggi tipo," ma tu hai preso il filetto reale e io solo pane raffermo".

 

Comunque sta storia dell'unire I conti non pare essere chiara. Non e' il fatto in se' Di avere un conto in comune, o conti separati. Personalmente abbiamo un conto in comune, e diversi conti separati, ma possiamo attingere o muovere soldi da un conto all'altro liberamente. Il fatto Di avere diversi conti e' un' esigenza pratica, non dovuta al volere separare le entrate.


UNO continua a spendere per I Suoi interessi e l'altro ciuccia?

 

Come stanotte: non vedo perché la presenza di conti separati dovrebbe impedire di assistere/fare regali all'altro o accollarsi temporaneamente buona parte delle spese di casa.

Anche il paragone con le compagnie che pagano in proporzione mi sembra poco calzante, perché è chiaro che cambiando il contesto (quindi dalla "compagnia" alla "famiglia") cambierebbe anche il modo di agire o gestire le spese comuni.

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