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I soldi nella coppia.


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Non è vietato, ma alcune cose che scrivi le attribuisci a fattori (tipo la mancanza di fiducia o rispetto) che non è detto siano presenti nell'effettivo.

Tu giudichi triste quel "temporaneamente", però ti posso dire che per indole si potrebbe considerare altrettanto triste o fastidioso il non disporre di soldi propri o il dover dipendere dall'altro, a lungo o per un breve periodo.

Fare paragoni con le compagnie di amici che pagano in proporzione non mi sembra carino o calzante, tutto qui.

Bullfighter4

Non è vietato, ma alcune cose che scrivi le attribuisci a fattori (tipo la mancanza di fiducia o rispetto) che non è detto siano presenti nell'effettivo.Tu giudichi triste quel "temporaneamente", però ti posso dire che per indole si potrebbe considerare altrettanto triste o fastidioso il non disporre di soldi propri o il dover dipendere dall'altro, a lungo o per un breve periodo.Fare paragoni con le compagnie di amici che pagano in proporzione non mi sembra carino o calzante, tutto qui.

 

Totalmente d'accordo sul fatto che sia triste il non poter disporre di soldi propri o di dover dipendere dall'altro se e' dovuto ad una forma di pigrizia o un tentativo di "sfruttare" i soldi dell'altro. Ma non capisco tutta questa voglia di individualita' economica in una coppia. Se c'e' un progetto comune per le cose importanti ( casa, pensione, figli, istruzione), non vedo perche' gli hobbies o gli interessi debbano essere una cosa individuale dal punto di vista economico. Lui fa quello che gli piace con i nostri soldi, e io pure. Se per caso i suoi hobbies costano di piu' dei miei, ma non minano l'economia della famiglia, non mi importa se sta usando anche i "miei" soldi. La mia posizione e' che tutto sto "mio, tuo, mio, tuo" e' triste. E' la mia posizione, che non mi sembra poi cosi' lontana da quella espressa da Viola77.

 

Fra l'altro, non ho avuto molte risposte sulla mia domanda su cosa succederebbe se nel futuro uno dovrebbe lasciare il lavoro per occuparsi dei figli, o dei genitori malati, e l'altro/a sarebbe l'unico a portare i soldi a casa. E non glissiamo sul fattore temporaneo, dato che abbandonare una carriera per allevare i figli a volte e' una scelta definitiva, soprattutto quando non piu' giovanissimi.


Se c'e' un progetto comune per le cose importanti ( casa, pensione, figli, istruzione), non vedo perche' gli hobbies o gli interessi debbano essere una cosa individuale dal punto di vista economico.

 

Perché magari non si hanno gli stessi hobby o interessi.

Ti faccio un esempio banale: io da svariato tempo mi dedico alla fotografia, che tra le varie attività non è certo la più economica. Nel volerla sviluppare come passione, sempre in linea con le priorità - quindi non facendolo venire prima della famiglia -, di certo mi troverei ad affrontare delle spese di un certo tipo e che andrebbero indicate come "personali" (a meno che non mi trovi un giorno una ragazza dedita alla fotografia).

 


Se per caso i suoi hobbies costano di piu' dei miei, ma non minano l'economia della famiglia, non mi importa se sta usando anche i "miei" soldi. La mia posizione e' che tutto sto "mio, tuo, mio, tuo" e' triste.

 

Al di là del precedente quote, ho per caso mai parlato di voler fare un "mio, tuo, mio, tuo"? Non mi sembra.

Semmai, ho espresso (appoggiandomi anche ad un post di penna) la mia opinione secondo alcuni presupposti, che possono essere l'indole o il non voler stare in caso a discutere con il/la partner sull'utilità del comprare che so, un mobile o un vestito (perché non è detto che all'altra vada bene la mia idea di spendere, che so, 600€); senza contare che io, ad esempio, non acquisterei qualcosa di "personale" con soldi che possono essere anche quelli mia compagna o idealmente rivolti alle spese di casa, per il semplice fatto che non vedrei l'utilità in quanto persona adulta con un mio stipendio. 

Poi un conto è il volerlo fare, trovarsi una volta senza carta di credito/soldi/bancomat/assegno/etc. e avere l'altra/o che ti dice "dai, compralo, pago io", ma sarebbe più una eccezione che la regola.

 


Fra l'altro, non ho avuto molte risposte sulla mia domanda su cosa succederebbe se nel futuro uno dovrebbe lasciare il lavoro per occuparsi dei figli, o dei genitori malati, e l'altro/a sarebbe l'unico a portare i soldi a casa. E non glissiamo sul fattore temporaneo, dato che abbandonare una carriera per allevare i figli a volte e' una scelta definitiva, soprattutto quando non piu' giovanissimi.

 

In quei casi auspicherei giusto di poter far fronte alle varie spese e non far sentire la mia compagna un peso o che altro, anche se non vedrei al meglio una scelta come quella del lasciare il lavoro per crescere i figli.

Questa idea del mio e del tuo mi ricorda quando vedi le compagnie Che escono a cena e poi invece Che dividere equamente iniziano I conteggi tipo," ma tu hai preso il filetto reale e io solo pane raffermo".

 

 

Infatti, anche in questo caso, non è di certo una divisione equa accollare agli altri spese nostre: un conto è se tutti prendono cose simili, e quindi è scontato dividere per tutte le persone, ma se alcuni prendono patatine e coca cola,  mentre altri filetto e brunello, è normale pagare in base a quello che uno ha preso.

Quindi già il fatto che difendi gli scrocconi lascia perplessi.

Idem per gli hobby: mettiamo che io o il mio ragazzo avessimo ciascuno un hobby costoso:  sarebbe ovvio che ognuno se lo pagasse da solo.

Mio cugino (sposato con un figlio) ha l'hobby della fotografia, ha una reflex, parecchie ottiche, e altri accessori.

Ovviamente macchina e accessori (eccetto alcuni regali) se li è comprati piano piano coi suoi risparmi, mica li ha fatti pagare per metà alla moglie. Come del resto la moglie non gli chiede di farsi dare metà della cifra che spende dall'estetista.

Edited by ben81
Bullfighter4

In Che senso? Ho riportato quello Che hai scritto. Hai scritto Che tu non compreresti nulla Di " personale" con I soldi Che possono anche essere quelli Della tua compagna in quanto persona adulta con il tuo stipendio. Mio, tuo, mio tuo. Poco " nostro".

Ripeto, e' la Mia opinione. Io non riuscirei a mettere su famiglia con questi presupposti. Non ti sto mica dicendo Che sei una brutta persona.

Idem per gli hobby: mettiamo che io o il mio ragazzo avessimo ciascuno un hobby costoso:  sarebbe ovvio che ognuno se lo pagasse da solo.

Mio cugino (sposato con un figlio) ha l'hobby della fotografia, ha una reflex, parecchie ottiche, e altri accessori.

Ovviamente macchina e accessori (eccetto alcuni regali) se li è comprati piano piano coi suoi risparmi, mica li ha fatti pagare per metà alla moglie. Come del resto la moglie non gli chiede di farsi dare metà della cifra che spende dall'estetista.

Per me è comunque una questione di punti di vista e di indole, come dice lanthe. Lo stesso ragionamento di tuo cugino si può fare con i soldi in un unico conto, comprando sempre un pezzo alla volta in base alle finanze della famiglia e magari rinunciando a comprarsi qualcos'altro.

Noi siamo partiti con i conti separati, dopo un po' abbiamo visto che la divisione non ci serviva, che andavamo bene lo stesso, sentendo rispettate le nostre individualità e la nostra autonomia, nonostante abbiamo su alcune cose (anche impegnative dal punto di vista economico) idee diverse. Era l'esempio dell'auto, sono state acquistate entrambe con i soldi di casa benchè abbiano due prezzi decisamente differenti. Ma io l'ho comprata perchè era verde limone ;) (per dire che a me dell'auto interessava ben poco)

Ma ripeto, fui io a volere i conti separati, non amavo certo mio marito meno di adesso :D è solo che poi è diventato inutile per noi e abbiamo cambiato. Quello che volevo dire è che ci si può sentire liberi lo stesso :D

Edited by Viola77
Completamente d'accordo con Viola.

abbiamo una visione dell'economia domestica molto simile :D

però non sono d'accordo che sia un fatto di "amore", non so se riesco a spiegarmi. Io mi ricordo bene perchè avevo voluto mantenere i conti separati, non amavo mio marito di meno, mi sembrava all'epoca il modo migliore per avere un'indipendenza, senza che per questo mancasse la fiducia nella coppia, eravamo già insieme da 7 anni.

Solo che poi è diventato inutile, non avevamo mai questionato sulle spese, e togliendolo non abbiamo perso niente. Tutto qua.

Edited by Viola77

Mio, tuo, mio tuo. Poco " nostro". Ripeto, e' la Mia opinione. Io non riuscirei a mettere su famiglia con questi presupposti.

 

E' la tua opinione e mi sta bene, però ho notato che a più riprese hai commentato giudicando la questione del non volere (solo) un conto unico attribuendo anche dei giudizi o parlando di "fiducia" e "rispetto".

Lo stipendio è il "mio" in quanto non va certo la mia compagna a guadagnarlo (e viceversa), alcune spese sono "personali" in quanto non è un qualcosa di strettamente voluto dalla mia partner, ma ciò non toglie che contribuirei per qualcosa di "nostro"; allo stesso modo, non penso che il voler mantenere una certa indipendenza economica intacchi una coppia o possa quantificare il modo in cui si ama l'altro/a.

 

Non ti sto mica dicendo Che sei una brutta persona.

 

... E ci mancherebbe altro!

In Che senso? Ho riportato quello Che hai scritto. Hai scritto Che tu non compreresti nulla Di " personale" con I soldi Che possono anche essere quelli Della tua compagna in quanto persona adulta con il tuo stipendio. Mio, tuo, mio tuo. Poco " nostro". Ripeto, e' la Mia opinione. Io non riuscirei a mettere su famiglia con questi presupposti. Non ti sto mica dicendo Che sei una brutta persona.

 

 

Anche quando uno si fidanza o si sposa, ci sono cose che sono di coppia, e ci sono cose che rimangono personali.

Oggi siamo stati in un mobilificio, abbiamo comprato lampadine, utensili per la casa, e altre cose, ovviamente abbiamo diviso la spesa, perchè sono cose di entrambi.

E, vivendo insieme, non è vero che c'è principalmente un mio ed un tuo:  tutte le spese per la vita comune sono in comune, dalla spesa alimentare alle bollette, dalle manutenzioni all'acquisto di oggetti, mobili, ed elettrodomestici per la casa.

Sono solo le spese per gli oggetti di singola proprietà (es. cellulare, pc, macchina) che rimangono divise.

 

p.s. non capisco cosa c'entri il riuscire a mettere su famiglia con le spese personali o di coppia. Uno si mette insieme se c'è sentimento, mica solo come coinquilini.

Edited by ben81
Bullfighter4

Ben, l'ultima tua frase rafforza il mio pensiero. Non il tuo.

 

C'e' sentimento, ma cio' che e' tuo e' tuo e cio' che e' mio e' mio. io non la penso coi'.

 

Poi fino a prova contraria in Italia legalmente tu sei un coinquilino con il tuo partner. Non sono un esperto in leggi italiane, ma penso Che tu possa mollare baracca a e burattini senza nessun obbligo giuridico. Le famiglie riconosciute dalle leggi hanno degli obblighi.

 

Ma per caso usi google translate? Perchè a quanto pare c'è un problema di comunicazione.

Io, poco sopra, ho scritto che tutte le spese sono in comune, eccetto le (poche) spese per oggetti/servizi personali.

 

p.s. aldilà del fatto che purtroppo non esista ancora il matrimonio gay in Italia, credi che sia un conto corrente in comune a tenere unita una coppia? Una coppia resta unita se c'è amore, mica in base alla presenza di conti condivisi o beni cointestati.

Nemmeno i figli in comune tengono unite le coppie, figuriamoci un conto in comune.

E per la cronaca: in Italia esiste la separazione dei beni, quindi anche le coppie etero, ovvero quelle che possono sposarsi legalmente, possono essere sposate pur mantenendo separati i capitali di ognuno. Ed è una formula molto diffusa.

Edited by ben81
Bullfighter4
Ma per caso usi google translate? Perchè a quanto pare c'è un problema di comunicazione.

 

Io, poco sopra, ho scritto che tutte le spese sono in comune, eccetto le (poche) spese per oggetti/servizi personali.

 

 

 

p.s. aldilà del fatto che purtroppo non esista ancora il matrimonio gay in Italia, credi che sia un conto corrente in comune a tenere unita una coppia? Una coppia resta unita se c'è amore, mica in base alla presenza di conti condivisi o beni cointestati.

 

Nemmeno i figli in comune tengono unite le coppie, figuriamoci un conto in comune.

 

E per la cronaca: in Italia esiste la separazione dei beni, quindi anche le coppie etero, ovvero quelle che possono sposarsi legalmente, possono essere sposate pur mantenendo separati i capitali di ognuno. Ed è una formula molto diffusa.

 

 

A parte l'elegante battutina su google translate che preferisco sorvolare, l'associazione conti in comune=coppia unita per sempre  io non l'ho mai fatta. Me l'avete mesa in bocca voi, probabilmnete vi da fastidio quello che ho scritto.A questo punto io potrei accusarvi di dire che avere un conto comune distrugge la propria individualita'. E sarebbe fare lo stesso giochino che state facendo voi. Onestamente pensavo che in un forum uno scrive quello che pensa, non quello che gli altri vogliono sentire.

 

Io rimango della mia idea che per me sia meglio ci sia un budget familiare, e non fondi per spese "comuni" e "personali", perche' pur non avendo gli stessi interessi di mio marito, non mi interessa che siano piu' o meno costosi dei miei. Mi interessa che sia contento, e se i suoi interessi non mi impediscono di avere anche i miei hobbies, non mi importa se usa, per dirla come voi, solo  i soldi che ha guadagnato lui ma anche un po' di quelli che ho guadagnato. Viola77 ha fatto riferimento alle macchine che hanno comprato con i soldi della famiglia, anche se una costa molto piu' dell'altra. E' una visione di come condurre un budget familiare che e' molto vicino a quello che faccio io.

 

Ho fatto un paio di domande alle quali ho avuto risposte evasive, percio' le rifaccio. mettiamo che tu e il tuo compagno decidiate di avere figli. Per motivi pratici sarebbe piu' facile per uno lavorare ( ovviamente se guadagna abbastanza da supportare economicamente la famiglia, e per l'altro rimanere a casa e badare ai figli. Cos'e', cerchereste di quantificare economicamente il prezzo dell'allevare i figli e farvi pagare dal partner per avere la vostra indipendenza economica, oppure vivreste in una situazione di "inferiorita'" economico-familiare?

Perdete il lavoro, e decidete di tornare a scuola per avere migliori possibilita' di impiego in futuro. Usereste i soldi del nucleo familiare, o solo i vostri risparmi? E se i risparmi non sono abbastanza?

Vi ammalate, e dovete ridurre drasticamente le ore di lavoro se non abbandonarlo in maniera definitiva. I vostri hobbies verrebbero eliminati, niente piu' cellulare figosi perche' non ve li potete permettere con i vostri soldi, mentre il vostro partner puo' continuare a fare le proprie cose con i sui soldi " personali"?

 

I tre esempi che ho riportato non sono fantascienza, ma cose che accadono tutti i giorni a molte coppie, etero o gay che siano.

Edited by Bullfighter

Io ero curiosa di sapere, cosa si intende per dividere le spese di casa.

Significa che se arriva una bolletta di 40 euro si danno 20 euro a testa per pagarla?

O che si crea un fondocassa comune da cui si prelevano i soldi per le spese comuni?

 

Poi volevo aggiungere che non sono molto d'accordo con chi ha detto che avere due conti significhi avere indipendenza economica.

Io per indipendenza economica intendo dire che, anche con un conto in comune, se un domani la coppia dovesse lasciarsi, entrambi i componenti potrebbero continuare a vivere grazie ai loro stipendi, senza dover chiedere soldi all'ex o a qualche parente.

Io ero curiosa di sapere, cosa si intende per dividere le spese di casa.

Significa che se arriva una bolletta di 40 euro si danno 20 euro a testa per pagarla?

O che si crea un fondocassa comune da cui si prelevano i soldi per le spese comuni?

 

Dunque, non so se ho capito il tuo dubbio, ma direi che le due opzioni tra cui scegliere sono:

 

- si mettono tutti i soldi in comune: io non ho più soldi miei e tu non hai più soldi tuoi, sono tutti soldi nostri, anche per le cose personali (es. l'hobby della fotografia di cui si parlava: anche se l'hobby è solo di un membro della coppia, le macchine fotografiche le compra attingendo ai soldi messi in comune - che sono poi gli unici disponibili, visto che sono tutti messi in comune).

 

- si tengono i soldi separati: solo al momento di affrontare spese comuni (tipo l'esempio della bolletta) ognuno contribuisce per la sua parte. Un po' come tra coinquilini, diciamo.

C'è una terza opzione che è quella descritta in precedenza da Viola.

3 conti: 1 in comune per le spese comuni (in cui i due componenti della coppia versano 50 e 50). E un conto ciascuno in cui ognuno tiene i suoi soldi. Io vorrei chiedere, a chi opta per i conti separati, se preferisce questa opzione da me descritta o la seconda descritta da penna.

Be', allora per me si può dire sia un incrocio...nel senso, mettiamo i soldi in comune, ma non TUTTI, appunto perché io ho delle percentuali sulle mie entrate che mi tengo come risparmio infinito, e delle piccole percentuali che mi tengo per spese 'frivole' che volendo possono essere anche per Ele (il suo regalo di compleanno, le piace una maglietta nel negozio dove sono andata per prendermi una gonna), ma essenzialmente sono 'miei'.

Però non si tratta di conti fisici, solo di divisioni mentali molto morbide, e presenti solo nel mio caso.

 

Aggiungo che però non è una divisione per avere indipendenza, o altro: è per gestire meglio i soldi, assicurandomi di non spenderli tutti, e spendere in cose poco utili solamente una piccola parte di ciò che ho a disposizione.


Così, se mi innamoro di qualche lampada fantastica dell'ikea posso comprarmela e basta, senza dovermi vergognare perché è una cosa frivola, senza dovermi accertare che le piaccia o che la ritenga una spesa degna. Non credo sopporterei emotivamente una costante concertazione, un costante giudizio.

 

 

Ho una domanda prendendo spunto da quanto scritto da penna. ( e mi piacerebbe leggere il punto di vista di tutti quelli che hanno partecipato al topic)

Parlando appunto di indipendenza, hobby e quant'altro, si continua a dire che avendo un proprio conto si ha la possibilità di continuare a coltivare la propria indipendenza, senza sentirsi diciamo in dover di dar spiegazioni al partner, ed il ragionamento che fate lo capisco, ma mi chiedevo: non è la stessa situazione dell'avere un conto in comune? Nel senso, se i soldi son quelli, che si abbia un conto in comune o meno non è la stessa cosa?

Oppure vale il discorso degli stipendi nettamente diversi quindi in un conto in comune si andrebbero a dividere equamente i soldi, e se A guadagna di più B potrebbe permettersi un hobby costoso che con il proprio stipendio non potrebbe permettersi?

 

Poi ho un'altra curiosità:

Avendo conti separati, in caso di bisogno del partner lo si andrebbe ad aiutare? E se la cosa si ripetesse ogni mese come si affronterebbe la situazione?

I redditi mio e del mio ragazzo da alcuni mesi sono particolarmente sbilanciati, lui guadagna almeno cinque volte più di me (calcolando che io faccio solo lavoretti saltuari, a volte anche di più). Da allora lui ha preteso che avessimo il conto in comune e che non ci fosse alcuna distinzione tra "ciò che è mio e ciò che è suo". E' una scelta che presenta i tratti tipici della follia, noi non siamo sposati e non abbiamo vincoli legali di nessun tipo. A mio padre, che è avvocato, si sono rizzati i capelli quando ha saputo questa cosa e ci ha detto che spera che sappiamo quello che stiamo facendo ... Lo sappiamo? Forse no, ma non credo che tra di noi ci siano i presupposti perchè uno dei due abbia mai da recriminare qualcosa nei confronti dell'altro. Ognuno contribuisce al "ménage" con quello che in quel momento può dare, in termini economici ma non solo. Sembra assurdo, ma è molto semplice e naturale ...

Edited by wasabi

Io ho risolto grazie al fatto che non ho nessun hobby

diverso dal quello del mio fidanzato.

Non ho nessuna esigenza che non sia anche sua:

i soldi vengono spesi in cibo (che mangiamo insieme)

in sigarette (che fumiamo insieme), in alcool (che beviamo insieme)

in giochi (a cui giochiamo insieme) e in vestiti (che ci scambiamo).

 

@Wasabi; beh siete messi anche peggio di noi :)

Io contribuisco percentualmente poco, ma non così poco.

(Anche se probabilmente tu contribuisci in termini assoluti di più).

 E' una scelta che presenta i tratti tipici della follia

Vedi te, qualcuno lo chiama amore ;)

 

Ogni coppia ha le sue alchimie, che si sviluppano e magari cambiano negli anni.

Io confesso che dopo tanti anni continuo a percepire il concetto dei "miei" soldi, o quantomeno delle mie spese. Se un mese esagero coi libri (il che succede spesso...) il mese dopo mi do una regolata (soffrendo taaaaaaaaanto), al di là delle spese di mio marito (che magari nello stesso mese ha speso poco e niente e quindi avrebbe già compensato in quanto a "soldi di famiglia).

@Wasabi; beh siete messi anche peggio di noi :)

Io contribuisco percentualmente poco, ma non così poco.

(Anche se probabilmente tu contribuisci in termini assoluti di più).

 

 

Forse dicendo che guadagna cinque volte più di me sono stato basso,

direi che c'è un fattore moltiplicativo compreso tra cinque e dieci, a seconda dei mesi. :-)

 

Ma sto ancora studiando, immagino che le cose cambieranno quando lavorerò davvero ...

 

Il punto, però, credo sia l'impostazione mentale: quando si passa a ragionare con il "noi",

invece che con il "io+te".

 

@@Viola77 Certamente il buon senso deve sempre essere esercitato da entrambi, altrimenti il sistema non sta in piedi :-)

Edited by wasabi

@@wasabi E' vero, è un gesto estremo, ma evidentemente vede in te il suo futuro, diciamo che quando si sta con una persona anche non convivendo alcune volte si fanno regali di gran peso economico, non è poi così diverso.

Quando ti fidanzi a distanza non stai a pensare a quanto spendi per andare dal tuo lui, e non stai a fare i conti dicendo "eh ma se poi ci lasciamo tutte ste spese valgono la pena?"

Credo che nella tua, così come anche nella mia situazione, si pensa semplicemente che l'altra persona sia più importante di qualunque somma di denaro.

Io per esempio mi sento spesso in difficoltà quando devo spendere dei soldi, sapendo che non sono "miei", ma di mio marito mi pongo sempre mille domande, quando poi c'è da fare regali di compleanno a qualche componente della mia famiglia vado nel panico totale, per i membri della sua spendiamo anche 100-200 euro, ma mi sembra giusto così, io ho vari hobby "fai da te" quindi mi arrangio riciclando roba o comprando materiale base che costa ben poco, e alla fine alla mia famiglia faccio regalini così, ma so di per certo che non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiedergli soldi, che lui non mi proibirebbe mai di fare regali, diciamo che son io che voglio darmi un limite.

Spesso e volentieri questa "discrepanza" si vede anche quando andiamo a fare spesa, per lui compro sempre roba di marca, roba costosa, non bado a quanto costa il cibo che compro per lui, io invece cerco sempre di prendere roba sottomarca, la cosa in offerta, di arrangiarmi con quello che c'è in casa. Se non fosse che andiamo assieme a fare spesa al supermercato probabilmente io andrei a comprarmi il cibo per me al discount, e questa cosa lui non la tollera, volano litigate assurde, perché lui non concepisce come mai se ha deciso di sua spontanea volontà di mantenermi io non debba accettare la cosa, ma alla fine in realtà il peso, almeno per me, si sente, lo sento parecchio, mi sento in colpa per ogni centesimo speso e non sempre è una bella sensazione.

Però questo comportamento lo abbiamo entrambi, così come io cerco di spendere il meno possibile lui cerca di dare a me tutto quello di cui ho bisogno senza badare a spese, per esempio l'anno scorso mi si è rotto il portatile, e con tutto che anche io suo è completamente scassato ha preferito comprarne uno nuovo a me.

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