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A quanti piace l'antropologia?


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tempo fa ho pensato persino di iscrivermi a una specialistica in antropologia, purtroppo in Italia i corsi davvero validi si contano sulle dita di una mano.

 

per quanto riguarda le letture, direi imprescindibile Levi Strauss, il papa dell'antropologia contemporanea, testi scorrevolissimi che spalancano la mente, mi vengono in mente "Tristi Tropici" e "Il cotto e il crudo". O ancora "Il ramo d'oro" di Fraser (più mattone però) sulle religioni, e il profilo storico della disciplina di Fabietti!

 

tu come ci sei arrivato/a?

A me piace abbastanza. Sto approfondendo la materia giusto ultimamente nonostante abbia avuto modo di dare uno sguardo generico già in passato. E direi che Geertz è quello che finora mi ha colpito di più. Questa disciplina mi affascina perché è vasta, dinamica, processuale, profonda, legata alla Sociologia, alla Filosofia ed alla Psicologia. E' utile per una marea di "cose", tra cui anche il capirsi ed il comprendere meglio gli altri, com'è l'essere umano nei vari contesti o fuori dai contesti, vari tipi di "fenomeni". Imparare ad osservare in maniera neutrale chi ci sta attorno. Dopodiché, un ramo dell'antropologia che mi attrae e che inizierò presto ad approfondire è l'antropologia medica.

BoyWithJadeEyes

Per Tiukurrpa

Io mi sono accostato all'antropologia semplicemente per curiosità intellettuale, durante l'adolescenza. Gli usi e i costumi dei vari popoli mi hanno sempre affascinato e, in particolar modo, il rapporto uomo-donna nell'aggregazione di uomini che siamo usi chiamare società. Personalmente, ho trovato molto interessanti due opere di Malinowski: "Argonauti del Pacifico occidentale.Riti magici e vita quotidiana nella società primitiva" e "Sesso e repressione sessuale tra i selvaggi". Devo ammettere che soprattutto la prima opera risulta affascinante per le diverse considerazioni che l'autore fa sul concetto di paternità biologica e non esistente presso le tribù delle Isole Trobriand... Come è facile intuire, sono un patito degli studi antropologici svolti sulle popolazioni dell'Oceania!

Io ho la triennale in antropologia. Tornassi indietro, farei anche la specialistica dato che ho preferito studiare altro :(

Ti consiglio anche i libri di Ernesto De Martino come Sud e Magia e La terra del rimorso.

Se ti interessa il rapporto uomo-donna, anche Margaret Mead ha scritto qualcosa in proposito.

 

Di saggi interessanti e ben scritti ne esistono parecchi, caso mai ne cerco qualcuno tra gli scaffali e li posto ;)

BoyWithJadeEyes

@@Naveed

Ovviamente anche Margaret Mead rientra tra i miei autori preferiti. "Sesso e temperamento" è una pietra miliare per gli studi di antropologia.

P.S. Hai la laurea triennale in antropologia? Esiste un corso di laurea interamente dedicato all'antropologia in qualche università italiana?

@@BoyWithJadeEyes Sì, io ho studiato presso La Sapienza di Roma, che offre corsi di laurea triennale e specialistica in Antropologia (prima si chiamava Teorie e pratiche dell'antropologia, ora non so è stato modificato).

 

Non è un corso di laurea offerto da tutti gli atenei, mi pare che si trovi anche a Bologna, Milano, Genova e Cagliari. Non so se negli ultimi anni anche altre Università hanno istituito lauree simili.

BoyWithJadeEyes

@@Naveed

Purtroppo da me a Napoli, alla Federico II, non c'è assolutamente nulla per chi intende effettuare gli studi antropologici. Il brutto è che vengono eliminati sempre più corsi. Pensa che a me sarebbe piaciuto molto studiare civiltà bizantina e numismatica, ma gli insegnamenti sono stati entrambi soppressi giusto un anno fa... :(

esisteva anche a Firenze e Perugia, quest'ultima ahime è stata chiusa, quella di Firenze accorpata con Geografia...  :look:

rovistando un po' tra i piani di studio, Bologna mi pare al momento quella più caruccia, chissà che a settembre non mi decida per il master...

Edited by Tjukurrpa
  • 3 weeks later...

Studente di Antropologia a Bologna, magistrale.

La triennale l'ho fatta a Firenze e confermo, è stata da parecchi anni accorpata a Geografia e purtroppo gli esami di Antropologia vera e propria sono due o tre. Firenze ha la fortuna di avere Pietro Clemente (ancora per poco) ad insegnare Storia dell'antropologia; la sua fama lo precede e posso dire che l'ho personalmente trovato molto preparato e disponibile, una cultura immensa unita ad una profonda umanità.

 

Lo stesso non posso dire di Maria Elena Giusti, l'altra grande docente di Antropologia a Firenze (ce ne sono altri, ma Clemente e la Giusti sono i più "anziani" e gli altri ruotano bene o male intorno a loro); la Giusti non è, per usare un eufemismo, molto preparata; in compenso è superbamente presuntuosa e molto poco avvezza a lavorare con gli studenti. Ho avuto la sfortuna di chiederle la tesi (non conoscevo molti lati della sua personalità, e del resto non c'era grande scelta, per quello che intendevo fare io), ed è stata un'esperienza che non augurerei al mio peggior nemico.

 

Bologna è un salto di qualità: i professori sono preparati, gli esami sono particolarmente incentrati sulle religioni (ambito che a me comunque piace molto, quindi mi ci trovo bene), ma non mancano esami più incentrati alla storia della disciplina, ai processi politici, alla comunicazione dell'antropologia con altri ambiti disciplinari, all'antropologia medica, alla formazione pedagogica, all'approccio più incentrato sul teatro e lo spettacolo.

L'antropologia è bellissima perché ci si può sbizzarrire: la disciplina ti dà un metodo di studio e di ricerca, ti dà, per così dire, un'impostazione mentale che tu poi puoi applicare veramente a qualsiasi ambito, puoi studiare tutto ciò che vuoi. Dalle religioni alla politica, all'arte, alla filosofia, alla medicina, alla letteratura, al teatro, alla storia. La carriera è molto libera, conviene certo avere già un'idea di cosa ci appassiona e di cosa vorremmo studiare durante la nostra carriera, perché ogni corso di laurea in antropologia tende ad avere un'impostazione predominante - Bologna ad esempio, come già detto, batte parecchio sulle religioni.

 

Di nomi di antropologi che si possono leggere per farsi un'idea della disciplina ce ne sono parecchi, alcuni importanti sono stati già nominati in questo topic; in generale quasi tutte le librerie hanno ormai la sezione dedicata all'antropologia, chiunque può farsi da sé un'idea della vastità della letteratura antropologica esistente e può leggersela a piacimento. Personalmente ritengo però che l'antropologia non possa essere approcciata solo dai libri: un insegnamento universitario alla base è molto importante. Molte cose che dai libri non sono chiare, lo stesso approccio di ricerca sul campo (il metodo privilegiato della disciplina etno-antropologica) non possono che essere spiegate faccia a faccia, e l'antropologia in generale va vissuta in un ambiente che sia fecondo, creativo e dinamico. Bisogna poi subito praticare ricerca sul campo, lasciare l'università, poggiare i libri e "sporcarsi le mani di terra": essendo disciplina molto pratica, l'antropologia vera e propria si capisce soltanto facendola, praticandola.

  • 1 month later...

ci sono anche io!!! io mi sono laureata in antropologia culturale, a Perugia (laurea specialistica) :) Dario, che bello rincontrarti!!!

 

io penso che mai come oggi, in un periodo così critico e complesso, sia importante lo studio di scienze umane come antropologia e sociologia, per iniziare a vivere in un'ottica interculturale e di cittadinanza planetaria.

 

riguardo le letture dipende se volete un approccio leggero o impegnativo. Per iniziare, io direi che libri di Marco Aime vanno benissimo perchè non sono nè lunghi nè pesanti, anzi, e comunque sono ben scritti. Lui poi per me è un grande.

Edited by Divine

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