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Educazione sessuale in Croazia


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Vi linko un articolo di un giornale "cattolico" (leggermente bigotto a mio dire) dove si parla delle proposte inerenti il tema dell'educazione sessuale in Croazia da parte del governo di sinistra. 

 

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-croazia-gli-ex-comunisti-la-buttano-sul-sesso-5650.htm#.UP_CeXUsxoY.facebook

 

A me l'articolo è parso molto interessante. O meglio, mi è parso interessante l'insieme delle riforme che il governo croato vuole adottare. Trovo del tutto ridicole le preoccupazioni di chi ha scritto l'articolo. Più nel dettaglio, il mio commento al mio "amico" su FB che ha linkato l'articolo con la seguente descrizione

 

"Da leggere assolutamente... Uno scenario inquietante di quello che la sinistra sta facendo in Croazia e di quello che potrebbe succedere da noi nel caso vincessero Bersani e Vendola. "

 

è stato il seguente:

 

 

secondo me sei un po' esagerato... a prescindere dalle idee personali che ciascuno di noi ha, molte proposte mi paiono intellienti "a livello oggettivo". Esempio: la distinzioen tra zone "toccabili" o non: se un bambino sa quando è "toccato" in modo corretto (per esmpio una carezza sulla guancia o un bacino), e quando invece vengono toccate altre parti con finalità chiaramente diverse (e non serve fare esempi), può tutelarsi meglio. Certom un bambino di 9 anni non è in grado di fermare fisicamente un violentatore, ma se sa che certe zone non devono essere toccate allora ne parlerà con i genitori. Certo, mi dirai, "anche ora i genitori dicono ai bambini di avvisarli se vengono toccate in certe zone". Certo, è vero. Ma ora come ora molti crmini del genere passano impuniti perché c'è "vergogna" di parlare dell'argomento. Molte ragazzine vengono violentate e non dicono nulla per paura di essere viste LORO come le colpevoli. Nel momento in cui invece l'argomento diventa "argomento di discussione", di cui " se ne parla", ecco che chi subisce un torto del genere riesce meglio ad esprimersi. Se un bambino sa che non deve essere toccato ma viene toccato e gli viene detto "è un gioco speciale, non dirlo a nessuno", magari il bambino non lo dice. Se invece vengono fatt diverse ore di apprendimento in cui si fa capire al bambino che quelli NON sono giochi, e che se qualcuno li tocca in quel modo bisogna parlarne, deve dirlo ai genitori... ecco io penso che tutto questo sia positivo. Altro esempio, l'aborto. Tu sai benissimo che io, sia per motivi cristiani ma anche a prescindere dalla religione, sono contrario, fermamente contrario. Ma il dialogo deve esserci, è parlandone che le varie posizioni emergono. partiamo dal presupposto che l'aborto sia sbagliato (giusto per trovare un terreno comune). Non è che dicendo "l'aborto è sbagliato, è illegale abortire" si risolve il problema. Si è sempre abortito illegalmente e lo si farà ancora. Piuttosto vediamo di promuovere associazioni che si occupino di aiutare una donna che ha una gravidanza "non desiderata" e che possa occuparsi del figlio quando sarà nato. Ma nel frattempo il dialogo ci deve essere, anche perché così almeno le donne che rimangono incinta e desiderano abortire, se non vedono l'essere rimast aincinta come una vergogna (molte abortiscono dopo gli stupri perché la considerano una vergogna), ecco che allora, anche se continuerà a non volere il figlio, potrà andare in una di queste associazioni (esistono associazioni del gnere ma sono poche). Lo stesso stato garantisce (almeno in Italia) che una donna, dopo aver partorito, può lasciare il bambino all'ospedale senza comunicare la sua identità (cioè l'identità rimane anonima). Da una parte nell'articolo di parla di "imposizione", (es. "imposizioen della cultura gender", espressione che trovo tra l'altro assai discutibile), ma poi si vuole denunciare il fatto che di discuta di certe tematiche. Non ho capito, deve esserci il silenzio assoluto su certe questioni? o peggio ancora una ferma condanna da alcune persone (come, giustamente o a torto, c'è stata finora), senza possibilità di replica?

Imporre il torto con la violenza è grave, ma anche imporre la verità con la violenza è grave... sei sicuro di essere nella ragione? bene, allora perché temi il dialogo?

 

Tenete presente che ho risposto ad un cattolico ultra-conservatore. La cosa che non ho detto chiaramente è che mi auguro che anche in italia si applichino misure "simili" (certo, un po' più "soft", per così dire, ma cmq la direzione corretta mi pare questa). Voi cosa ne pensate? Sia della riforma croata che delle preoccupazioni di chi ha scritto l'articolo

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https://www.gay-forum.it/topic/22684-educazione-sessuale-in-croazia/
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Ok, questa:

 

In terza elementare – quindi a nove anni di età – gli alunni apprendono quali sono i toccamenti ‘accettabili’ e quelli ‘inaccettabili’. Gli insegnanti inviteranno i bambini a toccarsi gli uni gli altri in determinate parti del corpo, ivi incluse quelle ‘indesiderabili’; in seguito vi sarà una discussione nella quale gli alunni saranno invitati ad analizzare se e per quale motivo essi si sono sentiti a disagio.

 

è una mia fantasia sessuale da sempre xD

 

...al di là di questo, non so se la descrizione trovata in quel sito cattolico è realistica, ma messa così è un pochino inquietante, in effetti.


...al di là di questo, non so se la descrizione trovata in quel sito cattolico è realistica, ma messa così è un pochino inquietante, in effetti.

 

Messa così certo che è inquietante, ma considera la fonte... per quello ho parlato di misure "un po' più soft". Ma tieni presente anche che dire "l'omosessualità non è contro natura e non è un crimine" nel linguaggio cattolico-bigotto si trasforma in "fate sesso con ogni essere che respira, umano o animale, di qualunque sesso, anche in gruppo, che l'importante è godere e provare sentimento".

 

Cmq quella cosa del toccarsi (come ho già scritto nel mio commento), se fatta nel modo corretto è utilissima a prevenire gli stupri. mia zia insegna in un asilo (e lei è tutta casa e chiesa) e mi ha detto che anche da loro fanno cose del genere. Certo, non così, però fanno ore in cui "si danno la mano" "si accarezzano il viso" "si danno i bacini" (ovviamente sulle guance)". Tutto nel modo "gioco", senza mai obbligare nessuno se non vuole, ma per aiutare a capire quali atti fisici sono "giusti" e quali no. Detto così può sembrare inquietante, ma, ripeto, la cosa ha un senso.

Che l'educazione sessuale sia fondamentale per la sicurezza dei bambini è cosa nota. Del resto lasciare l'argomento tabù non solo non da i mezzi ai bambini per capire, ma non gli permette di parlarne coi genitori. E' impensabile che un bimbo di 9-10 anni intavoli un discorso sul sesso per primo, se l'argomento è tabù in famiglia. Per paura non se ne parla, non capendo che spesso il silenzio è proprio la porta per disastro.

 

Certo ci sono margini di follia in quell'articolo. Ma io nutro forti dubbi che sia realistico.

 

Ad ogni modo da noi non esiste niente di tutto ciò, figurarsi.

Per quanto riguarda l'educazione sessuale io ho sempre pensato che alla fine sia come avere una piscina in giardino. Puoi anche dire "non ci andare", mettere cancelli, quello che vuoi. Io però un bel corso di nuoto glielo farei lo stesso ;) non si sa mai! (poi perchè i genitori si dimentichino di aver avuto 14 anni non si sa...)

"E' solo un gioco segreto tra di noi, Giacomino..."

"Eh no, Don Luigi! Questo è sesso orale, me l'hanno insegnato a scuola.

Ora lei deve scusarsi con me e promettermi che proverà la psicoterapia.

E se lo fa un'altra volta devo dirlo alla maestra"

 

L'unica controindicazione della educazione sessuale a nove anni

è che i pedofili punteranno ai bambini più piccoli.

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