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Ciao a tutti. Spero in un consiglio dato da persone comprensive e sensibili


lithium29

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Ciao....

sono un ragazzo di 29 anni.

Volevo solo trovare qualche parola d'aiuto, magari...o consigli...o anche opinioni, che mi aiutino a fare chiarezza.

 

La mia situazione è molto complessa....Vivo in una famiglia in cui la mia condizione di omosessuale non è accettata da nessuno, è ritenuta una cosa vergognosa, un taboo da celare a tutti i costi....anche a costo della mia stabilità e salute, morale e fisica.

Sono anni che va avanti e sta diventando insostenibile x me. Ora che sono "un giovane uomo", come ama definirmi la mia psicoterapeuta....è palese a tutti che non ho una ragazza da secoli, che sono solitario, scontroso, molto instabile...HO PAURA di farmi vedere felice e contento perchè trapela in qualche modo il mio essere un tantino sopra le righe...e so che devo nasconderlo, per non imbarazzare i componenti della mia famiglia.

 

Ho passato anni di inferno, tra psicoanalisti, psichiatri, ricoveri forzati, psicofarmaci di tutti i tipi, lavande gastriche nel pieno della notte....alcool...e droghe.

Ho una estrema difficoltà a rapportarmi con gli uomini....o con i ragazzi. Tendo a vederli solo come oggetti o è come se mi ci specchiassi dentro, quasi x avere un raffronto ed allontanarli subito...e sono consapevole che non è sano. La mia vita sessuale è stata vergognosa, spregiudicata e completamente promiscua. Non ho legami degni di nota da 10 anni. Non riesco ad amare nessuno. Sarà un clichè dire che se non si ama noi stessi, non si potrà mai amare il prossimo? non lo so.

Purtroppo il mio umore non è stabile, prendo molti farmaci che lo tengono sotto controllo. Non sono pazzo...sia chiaro. 

Solo che ho la convinzione ora, dopo 4 anni....in cui mi hanno prescritto di tutto...e dico TUTTO...che non sia la strada giusta.

Anche la psicoanalisi è fallita....così come la fantomatica "psicoterapia socio-comportamentale"

Sento che sto buttando nel cesso anni della mia vita...e mi vedo quasi invecchiare, imbruttire tutti i giorni di più. E' orrendo quando ti svegli...e ti guardi in viso...e ti fai schifo. 

Eppure....sono un ragazzo sensibile, attento, desidero molto condividere...ma quando si tratta di farlo mi vergogno...perchè sento che tutto ciò che fa riferimento a me...le mie azioni, ciò che produco...mi fa schifo. E quindi mi tengo tutto per me.

 

Comunque non voglio allungare tanto il discorso...so che è molto difficile capire quello che ho scritto....una persona ci deve passare prima, a volte....

Cerco da tempo una via d'uscita...che non trovo. Forse se me ne andassi da qui....da solo, x conto mio...lontano da chi dice di amarmi, ma è orripilato al pensiero che io sia un frocio.....riuscirei a trovare una via...vorrei andare tanto lontano. Tutta la mia famiglia, i miei parenti...sento che mi osservano..e chiedono...e intuiscono...e questo è ancora peggio.

Ma...dopo un intero giorno a sognare un "qualsiasi altro, lontano luogo"...arriva una domanda da dentro che dice che tanto i tuoi problemi ti seguiranno ovunque...e tornerai, fallendo...al punto di inizio.

 

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DoctorNievski

mmm..inanzitutto di dove sei??nella tua città non ci sono asoociazioni LGBT a cui puoi rivolgerti??.la tua situazione credo che sia al limite della legalità per quello che hai subito, senza contare che se sei stato curato per la tua omosessualità  (!) potresti far radiare alla velocità della luce quei ciarlatani di psichiatri che hanno provato "a guarirti".. -.-

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Ciao e benvenuto.

Sicuramente metti tanta carne al fuoco che meriterebbe di essere un po' spezzettata per farla cuocere tutta per bene.

 

Senza dubbio le terapie sono fallite perchè non hai trovato qualcuno che con te facesse alleanza, che ti desse comprensione vera, e non soltanto comprata.

 

Ma le vie di uscita dal nucleo familiare, nel caso, le avresti? Hai un ingresso finanziario ? Potresti affittarti un buco, anche in condivisione, per iniziare a cambiare qualcosa?

 

 

 

@@DoctorNievski forse ho compreso male io, ma non credo che lithium abbia subito terapie riparative o abbia preso farmaci per la sua omosessualità, quanto per la sua condotta "antisociale" . Lithium dimmi se sbaglio.

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esatto...asocialità...apatia...depressione combinata ad asia e angoscia, con fasi maniacali alternate---si chiama disturbo bipolare...Ma ribadisco, io non sono pazzo...detto in parole povere: alcuni periodi sono apatico e molto depresso. Altri sono iperproduttivo, non dormo, non mangio e sto a mille.

non sono stato curato per la mia omosessualità....li avrei mandati a cagare.

Ma io non sono un ragazzo "fortunato"...con una famiglia conciliante. Sono molto duri su questo aspetto. Quando scoprirono...io avevo 18 anni...e mi picchiarono.

Da li...rimase un argomento da occultare...tutta la mia famiglia odia le persone omosessuali. Io mi sento con un laccio alla gola...sudo freddo se solo si accenna la questione, in tv ad esempio. Sto andando fuori di testa sul serio. E non voglio continuare a imbottirmi di farmaci...perchè sto fatto....e non connetto.

Ho rischiato la vita...2 o 3 volte. e mi vergogno tanto di averlo fatto. Ma non vedevo via d'uscita.

Ora ho solo questo sogno: andare via. Lontano.

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che tenerezza mi fai ç.ç 

 

sarebbe scontato dire "tutti i  migliori sono i pazzi" cit padre di Alice xD oltre a guardarti brutto quando ti svegli la mattina, non hai altri pensieri?  secondo me il problema non è la famiglia, ne la tua omosessualità, il problema è quello che tu pensi dell'omosessualità che pensano loro e ti vedi come un criceto in gabbia...  dovresti evadere da quelle gabbie che ti stanno strette, toglierti i vestiti da criminale (con la palla al piede) e vivere come tu vuoi vivere... cerca di cambiare zona, se non ti accettano per quello che sei... a che serve chiamarli "famiglia e familiari" ? talvolta una famiglia si crea anche con persone che non hanno lo stesso sangue...  cercati prima qualche amico e poi a gattoni arriva all'amore... fare tutto in una volta equivale a morire :)

 

ovviamente prima comprendi che non hai nessun tipo di problema, legato alla sfera sessuale prima riesci a uscire da questo tunnel... perchè effettivamente l'uscita finale non è rosa e fiori... ma a 29 anni, non hai un lavoro, studi? cioè dovresti essere mentalmente stabile per poter iniziare una nuova vita, e qui sorge la domanda lo sei? 

 

ps: ti picchiavano per la tua omosessualità? :o ma che sei del sud? :asd:  e le ferite ( non esterne ) ma quelle interne non ti hanno spronato ad andartene? a vederli "con odio" ?a fregartene di loro? stranamente l'effetto a me è stato questo :uhsi:  forse dipende anche il fattore caratteriale :sisi:  

 

daje riprendite bello de zio!

Edited by Aizen
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che tenerezza mi fai ç.ç 

 

sarebbe scontato dire "tutti i  migliori sono i pazzi" cit padre di Alice xD oltre a guardarti brutto quando ti svegli la mattina, non hai altri pensieri?  secondo me il problema non è la famiglia, ne la tua omosessualità, il problema è quello che tu pensi dell'omosessualità che pensano loro e ti vedi come un criceto in gabbia...  dovresti evadere da quelle gabbie che ti stanno strette, toglierti i vestiti da criminale (con la palla al piede) e vivere come tu vuoi vivere... cerca di cambiare zona, se non ti accettano per quello che sei... a che serve chiamarli "famiglia e familiari" ? talvolta una famiglia si crea anche con persone che non hanno lo stesso sangue...  cercati prima qualche amico e poi a gattoni arriva all'amore... fare tutto in una volta equivale a morire :)

 

ovviamente prima comprendi che non hai nessun tipo di problema, legato alla sfera sessuale prima riesci a uscire da questo tunnel... perchè effettivamente l'uscita finale non è rosa e fiori... ma a 29 anni, non hai un lavoro, studi? cioè dovresti essere mentalmente stabile per poter iniziare una nuova vita, e qui sorge la domanda lo sei? 

 

ps: ti picchiavano per la tua omosessualità? :o ma che sei del sud? :asd:  e le ferite ( non esterne ) ma quelle interne non ti hanno spronato ad andartene? a vederli "con odio" ?a fregartene di loro? stranamente l'effetto a me è stato questo :uhsi:  forse dipende anche il fattore caratteriale :sisi:

 

daje riprendite bello de zio!

Beh...io ho vissuto per tanto tempo fuori di casa. da quando avevo 23 anni...fino a 28. poi sono stato molto male, ho fatto vari ricoveri come dicevo...molti erano in TSO...quindi non potevo neanche andare via. il tso è trattamento sanitario obbligatorio. Avevo un lavoro...pochissimi amici, forse 2,3. Tantissimi ragazzi nella mia vita, mai nessuno avesse contato un centesimo per me. con la mia malattia ho perso tutto. La gente si stanca poi di te. 

Ho accennato che forse un giorno, se trovo un lavoro....me ne vado. A casa mi hanno detto che io sono malato, e non posso partire. Ma a me non interessa.....So che potrebbe essere un duro colpo per uno dall'animo fragile come il mio, allontanarsi da chi ama. Perchè x me rimangono sempre la mia famiglia. Ma evidentemente...è un prezzo che io devo pagare paradossalmente x evolvere ed essere piu sereno. 

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ci vuole coraggio a dire che rimangono la tua famiglia... non so se considerarti effettivamente malato o meramente sciocco.... cioè tu consideri FAMIGLIA le persone che ti vogliono far morire lentamente (interiormente intendo) ? <_< autolesionista proprio eh? <_<

Edited by Aizen
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Ciao caro , ho letto più volte il tuo post d apertura e devo ammettere che come presentazione non c' e che dire : molto esaustiva.

Mi rendo conto che in un post non si possono riassumere anni di vita però , da ex depresso, potrei cercare di comprendere la tua situazione.

Bisogna vedere però se TUTTI i tuoi problemi derivino dal fatto che ti sentì imprigionato in una parte che non sentì tua e che se dovessi vivere la tua vita come dovrebbe essere naturalmente sentiresti il peso della delusione ( o totale disapprovazione) dei tuoi cari.

Io non credo . Penso invece che alla base ci sia un altro problema e che il fatto che tu sia gay sia semplicemente un aggravante .

Quello che posso consigliati, con i pochi strumenti che ci dai, é di affrontare un problema alla volta.

Posso dirtelo in tutta franchezza ? Non puoi più permetterti di indugiare .. Gli anni corrono e tu , mi spiace dirlo, ma non sei più giovane.

Se la tua psicoterapeuta non ci capisce niente o é perché non sei stato sincero con lei, oppure é un incompetente . In ogni caso sei tu l artefice della tua vita e non voglio in nessun caso che te la distruggi . Pure io ero un debole. Ma se ti guardi dentro troverai la forza che ti serve. Non avere paura di chiedere aiuto

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Ciao caro , ho letto più volte il tuo post d apertura e devo ammettere che come presentazione non c' e che dire : molto esaustiva. Mi rendo conto che in un post non si possono riassumere anni di vita però , da ex depresso, potrei cercare di comprendere la tua situazione. Bisogna vedere però se TUTTI i tuoi problemi derivino dal fatto che ti sentì imprigionato in una parte che non sentì tua e che se dovessi vivere la tua vita come dovrebbe essere naturalmente sentiresti il peso della delusione ( o totale disapprovazione) dei tuoi cari. Io non credo . Penso invece che alla base ci sia un altro problema e che il fatto che tu sia gay sia semplicemente un aggravante . Quello che posso consigliati, con i pochi strumenti che ci dai, é di affrontare un problema alla volta. Posso dirtelo in tutta franchezza ? Non puoi più permetterti di indugiare .. Gli anni corrono e tu , mi spiace dirlo, ma non sei più giovane. Se la tua psicoterapeuta non ci capisce niente o é perché non sei stato sincero con lei, oppure é un incompetente . In ogni caso sei tu l artefice della tua vita e non voglio in nessun caso che te la distruggi . Pure io ero un debole. Ma se ti guardi dentro troverai la forza che ti serve. Non avere paura di chiedere aiuto

lo so che non posso indugiare....ma non fanno altro che ripetermi che da solo non me la caverei mai, che finirò in qualche specie di manicomio da solo, perchè loro a lungo andare ne avranno abbastanza, e non hanno intenzione di avere tutta questa pena. E' come essere braccati. Mi sembra che si tenti di terrorizzarmi....o è solo affetto? Voglia di tenermi con loro perchè mi vedono debole, instabile, inevitabilmente solo e fondamentalmente affetto da una patologia che non è curabile e che provoca sbalzi tremendi....e compromette la mia vita sociale, ancora peggio lavorativa e creativa, dato che "sarei" un artista. 

Ma io ho voglia di provare. Per questo vi ho scritto....forse sotto sotto tento di trovare il coraggio che mi manca.

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Solo il fatto che hai provato a scrivere in questo forum, metterti a nudo con noi, é un passo nella giusta direzione.

Per quanto mi riguarda potrei darti dei consigli per vivere meglio la tua condizione da gay ma non ho certo gli strumenti per parlare dei tuoi altri problemi .

Hai quasi trent'anni... Avrai un lavoro o comunque presto lo avrai. Se la vita con i tuoi é insopportabile che bisogno c' é di scappare? Mica devi per forza parlare con loro di chi ti porti a letto! La tua vita privata é PRIVATA. Ricorda che i razzisti oggi sono una minoranza ! Non tutti la pensano come i toi genitori! Io sono dichiarato con tutti , ho un negozio e non ho mai avuto nessun tipo di problema ! I problemi forse ce li avranno alcuni componenti del tuo clan ma fuori...il mondo ... Non é così .

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Se hai la possibilita' di un lavoro decentemente retribuito da un'altra parte, io me ne andrei.

Se per ora non puoi permetterti di andartene, cerca di resistere, e metti da parte tutti i soldi che puoi aspettando il momento giusto per partire.

 

@ cambiapelle: sono d'accordo con il tuo ragionamento, ma adesso come adesso lithium e' in una posizione svantaggiata. Che sia colpa sua o no, si e' infilato in una situazione che non e' facile da superare. Non sapendo di piu' di quello che ha scritto al riguardo, io penso che allontanarsi e provare a diventare indipendente sia la via da percorrere.

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la tua situazione famigliare di certo non ti aiuta.

 

io vedo due possibilità:

1. riesci a far cambiare opinione sull'omosessualità alla tua famiglia con l'aiuto di qualche medico, psicologo o psichiatra che spiega loro che l'omosessualità è una cosa normale e che non è una vergogna e che se loro vogliono aiutarti devono accettarti pienamente come gay e non devono vergognarsi di ciò.

2. lasci l'ambiente famigliare se puoi. Visto il tuo passato e il fatto che hai una malattia (depressione bipolare) secondo me dovresti chiedere ai medici se non hai diritto a una rendita di invalidità che ti aiuta finanziariamente anche se tu lavori un po'. Non so come è la situazione in italia sotto questo aspetto.

 

Io credo (dico credo perchè non sono medico e non sono sicuro) che se hai una depressione bipolare dovrai prendere medicamenti tutta la vita per tenere sotto controllo la malattia e permetterti con questo di avere una vita normale. 

 

secondo me una cosa molto importante è che stai in cura per la depressione bipolare da terapeuti competenti con cui ti senti a tuo agio. Importante è che ti curi per la malattia perchè questa incide sulle tue relazioni sociali e lavorative come pure famigliari e i tuoi famigliari dovrebbero venire forse "istruiti" sia sulla tua malattia che sul fatto che essere omosessuale è normale e va bene e che devono accettarti come gay e accettare pure i tuoi fidanzati in famiglia se ne avrai. solo così ti sentirai a tuo agio e avrai un ambiente che ti permette di tenere sotto controllo la malattia.

 

una specie di terapia di gurppo in cui la tua famiglia è pure coinvolta potrebbe forse far evolvere la mentalità sbagliata della tua famiglia. certo che dovrebbero partecipare anche loro alla cosa e non è scontato.

 

la situazione ideale sarebbe se appunto si riesce a modificare la famiglia, ma forse è irrealizzabile e in questo caso devi decidere se restare in questa situazione famigliare sfavorevole o lasciare la casa.

 

altra cosa: non esistono in italia delle strutture protette dove un adulto con difficoltà psichiche può vivere con dei comfort che non ha se gli tocca vivere da solo o dei servizi a domicilio che aiutano in questi casi ? io mi informerei.

 

Hai una malattia, hai un passato difficile e una situazione famigliare pure difficile. ti serve aiuto esterno secondo me e dovrebbero esserci dei servizi di sostegno per questi casi nei paesi europei.

 

eventualmente cambia città / regione per andare a vivere in un posto dove puoi avere questi aiuti.

 

forse se scrivi dove abiti circa qualcuno del forum può indicarti se ci sono servizi sociali nella tua zona dove puoi chiedere supporto.

Edited by marco77
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Io sono d'accordo con quanto detto da Aizen.Non puoi considerare FAMIGLIA chi ti fa del male...loro ti considerano malato,ti hanno soggiogato,alla fine ti hanno fatto ammalare sul serio e ti hanno portato a non accettarti per quello che sei.Credo sia impossibile far cambiare idea alla tua famiglia...

 

Guarda dentro di te,dentro al tuo cuore e sono certo che riuscirai a dire a basta,a ricominciare a vivere come meriti,a trovare quel coraggio che in questo momento ti manca e ti fa soffrire,quel coraggio che ti farà capire che una vera famiglia si ha non per legami di sangue,ma quando si riceve e si da affetto,comprensione,complicità,aiuto.Questa è una vera famiglia,non la tua.

 

Perciò ti prego,datti una mossa o ti rovineranno per sempre...un bacio

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@@lithium29 mi associo alle risposte di tutti.

 

Non vuoi dirci di dove sei? immagino un paese piccolo... Però magari può essere un primo passo per farsi aiutare da qualche utente che vive vicino a te.

 

In bocca al lupo.. resisti!

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oggi mi sono un pò calmato...volevo pure ringraziare tutti x le risposte.

A me non piace piangermi addosso, ma certe volte proprio non riesco. E poi...a chi non piace sfogarsi?

Non sono di un paesino, ma di una grande città, Roma.

Sono pure riuscito a non imbottirmi di robaccia, il che è una gran cosa. certo si deve resistere ai crampi allo stomaco, al tremore e alla nausea, ma cerco di dormire quando mi succede. Più sta e piu mi convinco che tutti i dottori che mi seguono non ci capiscono un cazzo.

Al momento non lavoro, lo sto cercando da tempo....ma non ottengo risposte.

Conosco MOLTO BENE l'ambiente gay romano, e non mi fido assolutamente degli "aiuti"....per altro ho conosciuto gente molto in alto, che non ha fatto altro che circuirmi x poi...insomma capirete.

quindi penso che devo fare da me...e che forse è l'unico modo che una persona ha x voltare pagina, lasciarsi tutto alle spalle.

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Cioè Stai a roma? Vieni mercoledì al Mario Mieli che conosci me e la vita ti sembrerà brillare come non mai!!!

 

Anche domani sera se vuoi c'è il cineforum 

 

Ti posso dare appuntamento lì per le 18:00.

 

Fammi sapere, baci baci... e su con la vita!!! :-)

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