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Omosessualità a Sanremo: Renzo Rubino e il suo "postino"


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Non è certo una novità. Ci erano passati prima i Pooh nel 1990 con il testo in parte e velatamente dedicato alle diversità sessuali e successivamente nel 1996 Federico Salvatore con un brano decisamente più diretto.
, questo era il titolo, è un brano assai incisivo e che costò a Federico l'allontanamento per boicottaggio esterno dai grandi palcoscenici, in particolare quello dell'MCS dove negli anni precedenti era molto popolare.

Ma per carità! Per me il testo della canzone era orripilante, come osservò anche Grillini, dava dell'omosessualità la solita immagine tragica e ricca di stereotipi, si può solo lodare il tentativo di sdoganare (goffamente)  l'argomento in tempi ormai lontani

Per quanto riguarda Costanzo che aveva lanciato Salvatore, non lo allontanò affatto dal suo palcoscenico, anzi ricordo che lo invitò varie volte dopo la sua partecipazione a Sanremo

Per l'accenno all'omosessualità fatto in "Uomini soli" dei Pooh, si può fare lo stesso ragionamento

Icoldibarin

De gustibus si dice in questi casi...

Quanto a Costanzo ti do ragione, non fu lui ad allontanarlo dallo schermo ed il "merito" più che della canzone di San Remo fu della seguente "Se io fossi San Gennaro" come raccontava anni più tardi in un intervista con Funari.

Altra canzone che secondo me è meritevole d'esser ascoltata e analizzata.

La "canzone omosessuale" presentata all'ultimo Sanremo è semplicemente orribile. Di peggio non si poteva fare: un testo a dir poco ridicolo. Sembra defecato da un'orsa che abbia appena preso consapevolezza dell'ultima mestruazione prima della menopausa. La partitura poi è insulsa e si perde con ignominia in un guazzabuglio cacofonico mescolando pretenziosità liriche e ruffianerie pop. Inascoltabile, indifendibile.

 

Il sottogenere della "canzone omosessuale" sanremese (e sì, perché ormai sta diventando un vero e proprio sotto(de)genere musicale) è una buona espressione dell'ipocrisia, dell'ignoranza e del pregiudizio di fondo con il quale si porge la questione omosessuale ad un pubblico conservatore, piccolo-borghese, incartapecorito nelle sue velleità neo-crepuscolari, qual è il pubblico italiano medio che segue la rappresentazione.

 

Ridateci Renato Zero! - unica espressione del camp autentico, assieme a qualche fugace cometa degli anni '80 finita nel dimenticatoio. Costoro non avevano bisogno di fare C.O. o di piangersi addosso per palesare la loro identità, erano artisti genuini! Ha fatto più un verso ambiguo della "peggio" canzone di Renato Zero, per inculcare nella coscienza etero il rispetto dell'omosessualità, che anni di canzonette esplicite sul tema.

Edited by akinori

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