privateuniverse Posted February 9, 2013 Share Posted February 9, 2013 Infatti Termometro Politico non attribuisce seggi al Senato a Rivoluzione Civile (che dovrebbe ottenere almeno l'8 per cento per averne, ma questa è solo condizione necessaria perché, nella mia regione, anche con l'8 per cento Rivoluzione Civile non otterrebbe seggi), ma ne attribuisce a SEL. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted February 10, 2013 Share Posted February 10, 2013 Quello che intendevo dire io è che il sistema ( complicatissimo indubbiamente ) mi pare svantaggiare i partiti minori non so come se attraverso il recupero dei resti o quale calcolo matematico per quozienti, oltre che attraverso il meccanismo delle soglie di sbarramento nel momento in cui vengono attribuiti i seggi. Chiaro che stare in Coalizione conviene, rispetto a non stare in coalizione tuttavia se Rivoluzione civile prende zero seggi al Senato nonostante si stimi faccia l'8% in certe Regioni ed al contempo simulano che SEL prenda il 4% dei Seggi in totale avendo il 3,9% nei sondaggi....il vantaggio di SEL sarebbe + 0,1-0,2 % Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted February 10, 2013 Share Posted February 10, 2013 La stima di seggi per SEL al Senato è influenzata dal fatto che, in alcune regioni, la coalizione di cui fa parte beccherà il premio di maggioranza e, di conseguenza, SEL sarà sovrarappresentata. In altre regioni, pur facendo parte della coalizione probabilmente vincente, SEL non otterrà alcun seggio, quindi l'ipotetico 4 per cento non produrrrà risultati. In altre regioni ancora SEL farà parte della coalizione perdente, quindi sarà sottorappresentata. Probabilmente, alla fine, questi effetti finiranno per compensarsi. Quel che svantaggia i piccoli partiti al Senato, al di là della legge elettorale, è la ripartizione dei seggi su base regionale, che rende pressoché impossibile, per un partito piccolo, ottenere seggi in alcune regioni (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Molise e Basilicata, regioni che totalizzano circa il 10 per cento della popolazione italiana) e lo rende molto difficile in altre, a cominciare da Liguria e Marche. Poi, è evidente che una legge elettorale che stabilisca soglie di sbarramento molto disuguali a seconda che un partito sia coalizzato oppure no, al punto che, per ottenere seggi, un partito non coalizzato debba ottenere l'8 per cento mentre a un partito non coalizzato basta ottenere una percentuale anche molto più bassa, purché la coalizione di cui fa parte ottenga almeno il 20 per cento dei voti, non è un sistema elettorale ma una vergognosa lotteria. Del resto, una delle colpe principali di questa destra che abbiamo è l'aver fatto passare l'idea che sia non solo legittimo, ma persino doveroso legiferare per tutelare i propri interessi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted February 10, 2013 Share Posted February 10, 2013 Quel che svantaggia i piccoli partiti al Senato, al di là della legge elettorale, è la ripartizione dei seggi su base regionale, che rende pressoché impossibile, per un partito piccolo, ottenere seggi in alcune regioni (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Molise e Basilicata, regioni che totalizzano circa il 10 per cento della popolazione italiana) e lo rende molto difficile in altre, a cominciare da Liguria e Marche. Questo è probabilmente l'effetto, diciamo più fisiologico in un sistema di circoscrizioni regionali, che però sommato a quello patologico della legge elettorale, determina il risultato complessivo, a cui facevo riferimento. D'altronde la ragione è da individuare nel fatto che il sistema deve premiare potenzialmente un piccolo partito, ma a forte radicamento in regioni popolose ( la Lega Nord ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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