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Aperture importanti dalla Chiesa italiana?


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Notizia fresca di oggi, mons. Vincenzo Paglia, presidente del Consiglio Pontificio per la famiglia fa un apertura importante ai diritti gay, in particolare pur rimanendo fermamente contrario al matrimonio dice esplicitamente si «al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e omosessuali secondo il Codice civile e all’ammissione dei divorziati risposati alla Comunione».

 

http://www.avantionline.it/2013/02/la-chiesa-apre-ai-gay-ma-casini-resta-indietro/#.URD4xqXiJUU

 

Sembra un'apertura molto importante, considerando che non sono parole di un parroco di campagna ma di un potente cardinale del Vaticano, cosa ne pensate in merito?

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https://www.gay-forum.it/topic/22804-aperture-importanti-dalla-chiesa-italiana/
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Penso che sia solo un'apertura d'apparenza. In questo modo

potranno giustificare ulteriori discriminazioni dicendo che "Una volta

un tale si è espresso a favore, quindi...". Mi pare la stessa tecnica

collaudata del discriminare l'atto omosessuale ma non l'omosessuale in sé.

Mah. Mi può anche far piacere, le aperture sono sempre una cosa positiva. Ma in tutto quello che dice Paglia c'è comunque il sottofondo che "si, si possono dare alcuni diritti MA che siano una cosa di serie b". Ecco a me questa cosa dei "figli di un Dio minore" mi indispone tantissimo. Che siano loro figli di serie b...

Su Casini non parlo, cattolico divorziato e risposato, a chi vuole fare la morale?

Sembra un'apertura molto importante, considerando che non sono parole di un parroco di campagna ma di un potente cardinale del Vaticano, cosa ne pensate in merito?

sta ca°°ata la consideri un apertura? <_<  LoL per me apertura è quando la chiesa si sfascia in due e cade in mille pezzi :sisi: ovviamente fino a quando ci sarà l'8 per 1000 da devolvere alla chiesa, la si potrà sempre ricostruire :asd: un azienda immortale :sisi: 

Edited by Aizen

Si si, voglio proprio vedere cosa succederà se si inizierà a discuterne non nei salotti dei talkshow ma in parlamento, come suggerito da @coeranos

 

 

Poi l'altra apertura dove sarebbe? Ammissione dei divorziati risposati alla comunione?

 

E' già praticamente così, solo che dipende da quanto è importante il divorziato in questione che sta in fila per la comunione.

mah.... una rondine non fa primavera si dice.

 

bisogna vedere se parla a nome personale o se alti dirigenti vaticani sono coinvolti e lo mandano in avanguardia.

 

forse il matrimonio gay francese c'entra un po' in tutto ciò.

Apertura?


Il diritto romano stabiliva cos'è il matrimonio.

Questi parlano della nostra vita applicando le leggi di 2000 anni fa. E sarebbe un'apertura?

 

«In oltre venti paesi l’omosessualità è ancora perseguita come un reato». Una situazione intollerabile rispetto alla quale la Chiesa invita a essere vigili.

Questa poi è in assoluto la frase più offensiva della mia ragione nonché della mia pazienza contenuta nelle farneticanti dichiarazioni di quest'uomo. Nel caso ce lo fossimo scordato, rammentiamo come il Vaticano votò no al progetto di depenalizzazione universale dell'omosessualità da parte dell'ONU. Dov'era 'sto Paglia, quel giorno? Pare Berlusconi con l'IMU.

 Nel caso ce lo fossimo scordato, rammentiamo come il Vaticano votò no al progetto di depenalizzazione universale dell'omosessualità da parte dell'ONU. Dov'era 'sto Paglia, quel giorno?

Magari era nello stesso posto dov'era quando Benedetto XVI ha dato la sua benedizione a Rebecca Kadaga, avvocato promotrice di una legge contro l'omosessualità in Uganda, proprio uno di quei paesi dove l'omosessualità è un reato...

privateuniverse

Le posizioni di monsignor Paglia sono dello stesso tono di quelle del defunto (e, almeno per quanta riguarda me, compianto e rimpianto, cardinal Martini), da me riportate in un'altra discussione qualche tempo fa.

 

Un'apertura indubbiamente c'è; ma può essere interpretata come un'apertura della chiesa cattolica solo nel senso che mons. Paglia è un esponente della gerarchia cattolica, non nel senso che egli parli a nome della chiesa cattolica. Interpreta quel che una parte dei cattolici pensa, anche tra gli appartenenti alle gerarchie e tra i membri del clero "minuto", per non parlare dei singoli fedeli; ma dubito che la sua si possa considerare un'apertura "della chiesa cattolica" in quanto istituzione.

Edited by privateuniverse

ratzinger ha 85 anni e non credo durerà ancora 15 anni. morto un papa se ne fa un altro. finché c'è questo le aperture penso saranno solo a titolo personale dei vari ecclesiastici e non come posizione ufficiale. col prossimo papa si vedrà.

@quint

Il problema è che gli italiani hanno la memoria fallace e credono a qualsiasi slogan stile pubblicitario venga loro proposto senza minimamente curarsi della coerenza di chi lo ha pronunciato.

 

@marco77

Io non credo che sia solo la questione di papa, alla fin fine credo che il problema sta proprio in tutto l'apparato gestito dalle toghe più importanti.

Diciamo che ci sono delle timidi aperture sia sul tema dell'anti-discriminazione omofobica quando dice:

 

«In oltre venti paesi l’omosessualità è ancora perseguita come un reato». Una situazione intollerabile rispetto alla quale la Chiesa invita a essere vigili.

 

Sia sul tema dei diritti alle coppie di fatto quando dice:

 

L’arcivescovo definisce «molteplici» «le convivenze familiari» fuori dal vincolo del matrimonio, specificando che la Chiesa è pronta a riconoscere che «in quest’ottica si aiutino a individuare soluzioni di diritto privato e prospettive patrimoniali all'interno dell’attuale Codice civile».

 

Sono ancora blande e timide aperture però visto che vengono dalla Chiesa Cattolica(che non è mai stata un esempio in ambito di riconoscimenti agli omosessuali) è già qualcosa.

Anche perchè queste frasi non provengono da un monsignor qualsiasi ma da Vincenzo Paglia che è presidente del Consiglio Pontificio per la famiglia, cioè è l'organo della curia romana deputato ad occuparsi di questioni sulla famiglia(facendo un parallelismo al governo italiano è un po' come un ministro del governo ad esempio il ministro della giustizia che si occupa appunto di giustizia), per cui le sue non sono le posizioni a titolo personale di un monsignor qualsiasi.

Edited by Sbuffo

Anche perchè queste frasi non provengono da un monsignor qualsiasi ma da Vincenzo Paglia che è presidente del Consiglio Pontificio per la famiglia, cioè è l'organo della curia romana deputato ad occuparsi di questioni sulla famiglia(...), per cui le sue non sono le posizioni a titolo personale di un monsignor qualsiasi.

 

vabbé: anche il cardinal martini non era l'ultimo vescovo dell'africa ma la sua posizione ufficialmente non era condivisa da nessun altro vescovo / cardinale credo....

vabbé: anche il cardinal martini non era l'ultimo vescovo dell'africa ma la sua posizione ufficialmente non era condivisa da nessun altro vescovo / cardinale credo....

 

Ma è una cosa diversa Martini era un cardinale importante ma parlava a titolo personale, senza ricoprire un ruolo in Vaticano per aver titolo a parlare di quella materia, non ricopriva l'incarico di presidente del Consiglio Pontificio per la famiglia, qui invece abbiamo il "ministro della famiglia" vaticano che fa aperture(molto blande) in tema di coppie di fatto omosessuali, è una cosa un po' diversa.

Io non perderei altro tempo dietro alle effimere esternazioni di questo o quel prelato

Il punto è che le istituzioni italiane dovrebbero essere laiche e, conseguentemente, prendere le proprie decisioni nell' interesse di tutti i cittadini, indipendentemente dagli umori di una confessione religiosa

Edited by prefy

@prefy

 

si però se la posizione vaticana cambiasse e diventasse favorevole ad unioni civili la strada nel parlamento italiano diventa meno in salita sul tema, dai siamo onesti su questo come sul fatto che attualmente il matrimonio gay nel parlamento italiano non è di sicuro maggioritario.....

Edited by marco77
@Sbuffo

 

si è diverso ma un cardinale è un ministro mentre un arcivescovo è un sottosegretario per dire....

 

vedremo in futuro che succede. se son rose fioriranno.....

 

Ma cardinale e vescovo non sono incarichi di governo come lo è il "presidente del Consiglio Pontificio per la famiglia".

@ marco77

Se la chiesa cambiasse idea in Italia sarebbe più facile

ma per me puntare in un cambiamento di rotta della chiesa su questo tema per ottenere diritti è una battaglia persa in partenza, le esperienze degli altri paesi europei dimostrano che la laicità è la strada giusta

@prefy

 

si ma se la chiesa si apre un po' autonomamente di sicuro aiuta.

 

mai fare calcolo sui nemici ma se loro mollano delle posizioni aiuta.

 

alla fine ci vuole le maggioranze alle camere e se dei deputati cambiano idea perchè la chiesa si dice favorevole alle unioni civili la probabilità che la legge si faccia è maggiore.

Edited by marco77

@marco77

Ma la chiesa fa (sembra fare) un passetto avanti e due indietro, è da anni, per non dire edecenni che va avanti questo balletto e le parole di un singolo esponente non sono quelle dell' istituzione,  in definitiva, con gli ultimi due pontificati abbiamo assistito a una restaurazione

 

Poi mettiamo caso che oggi la chiesa dica sì a qualche diritto per le coppie gay e in base a ciò i parlamentari legiferino, se domani dicesse di no a tutto che succederebbe?

...e se domani prendesse piede una cultura di tipo islamica nel nostro paese?

I diritti acquisiti oggi non lo sono per sempre, ecco perchè è indispensabile una solida cultura laica a guidare le scelte di uno Stato libero e democratico

@prefy

 

in italia per qualsiasi legge devi avere la maggioranza parlamentare. in svizzera ci sono altre possibilità ma in italia no e allora chiunque aiuti per la legge sulle coppie di fatto benvenga secondo me.

 

certo lo stato deve essere indipendente dalle religioni ma i parlamentari si fanno influenzare da tante influenze.

Io tutta questa apertura non la vedo....attenzione

al lessico "pretesco"

 

"soluzioni di diritto privato" e "prospettive patrimoniali

all'interno del codice civile" significa:

 

no matrimonio, no unioni civili, no PACS, no DiCo

forse DiDoRe 

 

La proposta di una parte del CDX -prontamente abbandonata-

di un contratto dal notaio per regolamentare la convivenza. Cioè

la possibilità di amministrare aspetti patrimoniali in comune 

 

Tralasciamo il fatto che Francia ed Inghilterra stanno approvando

il matrimonio gay...ma in realtà neanche si parla di "diritti" e non si

parla di diritti non a caso :se non esiste una coppia di diritto pubblico

non possono esistere diritti imputabili alla coppia in quanto tale, ma

solo atti dispositivi di diritti individuali

 

La differenza allora quale sarebbe?

 

Già oggi posso fare atti dispositivi dei diritti individuali che ho

sarebbe soltanto il fatto che esisterebbe uno strumento giuridico

preventivo che mi consente di avere una "prospettiva"

 

Ad esempio invece di mettere in comune ogni singolo bene nel momento

in cui compro potrei optare per un regime di comunione dei beni ed invece

di fare testamento potrei nominare il mio erede nel medesimo atto...i vantaggi

sono a dir poco MINIMI

 

Attenzione perchè vi stanno a gabellare....chi è ricco e possiede molto ci guadagna qlcs

perchè dispone di uno strumento che gli consente una economia di atti giuridici, chi non

ha niente di cui disporre o ha - come molti- una unica casa con mutuo non ci guadagna

neanche questo.

 

Queste non sono Unioni di serie B, sono una presa per i fondelli

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