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perchè continuo a farlo??!!


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Buona sera ragazzi, stasera ho trascorso una piacevole serata dalla mia amica.. l'ho conosciuta da poco perchè frequentavamo un corso comune all'uni e da subito c'è stato un  certo feeling.. Ci piacciamo, parliamo molto come se ci conoscessimo da una vita!! Stasera mi inizia a parlare di un suo ex che purtroppo non riesce a togliersi dalla testa.. Mi ha raccontato tutta la storia, in pratica si vedevano segretamente perchè lui aveva 20 anni in più, divorziato e con un bambino!! Classica trama da film d'amore!! Infatti più la sentivo e più mi sembrava frutto della sua fantasia!! =D

Comunque nel parlare spunta l'argomento ragazza, e lei mi fa: "dai ora raccontati un po tu, hai avuto una ragazza? Vi siete baciati? ecc."

Io da subito silenziosissimo e rossissimo, perchè ripetevo tra me e me che era l'occassione giusta quella e di confidarmi.. Invece??? Niente ho continuato a stare zitto e far finta di niente e lei l'ha presa con un: vabbè ho capito non ne vuoi parlare..

Ora mi chiedo perchè??? perchè continuo a comportarmi in questo modo, perchè non prendo le cose di petto, perchè devo sempre cercare di fuggire da me stesso!!! Non lo so a volte sembra voglia farmi del male con le mie stesse mani! secondo voi sono represso?=(

 

 

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/22835-perch%C3%A8-continuo-a-farlo/
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Malgrado l'indiscutibile feeling, magari inconsciamente percepisci ugualmente quanto l'amicizia sia nata di recente e di conseguenza ti senti ancora diffidente nel confidarti con lei su argomenti così personali.

Non essere severo con te stesso e non etichettarti come represso, dai! :)

Piuttosto datti tempo, non tutti siamo pronti a parlare delle nostre relazioni (qualunque esse siano) fin dai primi istanti di una nuova amicizia!

Se capita, esci con lei più spesso, potrebbe rivelarsi un'ottima amica e confidente sulle lunghe distanze, parlate di tutto approfittando della bella intesa che si è subito creata tra voi e, lentamente, vedrai che l'argomento si ripresenterà e, se ti sentirai pronto, coglierai l'occasione per raccontarle di te, senza paura.

 

In bocca al lupo! :)

econdo voi sono represso?=(

se rinneghi quello che sei sicuramente sei represso, non è il manifestare il proprio orientamento sessuale a renderti tale,alla base c'è accettazione da parte tua? c'è una base dove costruire l'io? 

 

 

 

Non lo so mi piacerebbe essere magari più faccia tosta

"per faccia tosta" è rispondere a tono oppure svincolarti dalla paura ed esprimere quello che senti?

 

 

secondo me alla base c'è paura, paura di quello che possono pensare di te, forse a incidere è anche la mancanza di autostima, la sicurezza non potranno mai dartela gli altri, ma devi trovarla tu. 

 

discorso differente, e secondo me, fondamentale è il non poter esprimere le proprie "avventure", le "amicizie" si basano sul raccontarsi tutto, come ha fatto la tua amica, che ti ha parlato di una storia finita, storia che ugualmente ha vissuto e tu probabilmente no, il poter dire io ho baciato, io ho vissuto come te, non sono diverso. 

Edited by Aizen
se rinneghi quello che sei sicuramente sei represso, non è il manifestare il proprio orientamento sessuale a renderti tale,alla base c'è accettazione da parte tua? c'è una base dove costruire l'io? 

 

 

 

"per faccia tosta" è rispondere a tono oppure svincolarti dalla paura ed esprimere quello che senti?

 

 

secondo me alla base c'è paura, paura di quello che possono pensare di te, forse a incidere è anche la mancanza di autostima, la sicurezza non potranno mai dartela gli altri, ma devi trovarla tu. 

 

discorso differente, e secondo me, fondamentale è il non poter esprimere le proprie "avventure", le "amicizie" si basano sul raccontarsi tutto, come ha fatto la tua amica, che ti ha parlato di una storia finita, storia che ugualmente ha vissuto e tu probabilmente no, il poter dire io ho baciato, io ho vissuto come te, non sono diverso. 

Si alla base c'è paura è scarsissima autostima--

@@danny93 ovviamente ciò che incide sull'autostima sono le esperienze passate, che ti hanno portato a non aver fiducia in te stesso, eh si i bambini possono essere crudeli, ti possono escludere dal "gruppo" possono farti apparire diverso, quindi uno è portato ad avere paura ad esternare quello che vuole, ma ciò mi porta a chiedere, fisicamente come ti trovi? hai amici maschi con cui confrontarti? la sessualità quanto incide sulla tua psiche? 

 

il punto della situazione è come trovare l'autostima? e come far scoprire la paura e/o l'insicurezza? tu cosa faresti? 

danny xó manca d sapere chi é questa tua amica cn precisione.. cmq cn le ragazze dichiararsi di solito presenta solo vantaggi secondo la mia esperienza, xó bisogna stare attenti e dare x scontato che quelle tra loro si dicono SICURAMENTE tutto e che poi magari qualche amica lo dice al suo ragazzo, capito?

 

tt qua, io (sn 1 ragazzo) l'ho detto a piu d una tipa che ero bi. Ogni volta mi hanno detto che anche loro erano bi.....

Ma Danny, ma che dici?! :D

Non sei stato "sbagliato", semplicemente ti ha fatto una domanda che t'ha lasciato un po' spiazzato..

Non devi essere duro con te stesso, e sicuramente non sei represso, altrimenti mica stavi a pensare le cose in questo modo? :D

Sei semplicemente un ragazzo ok, che forse si, dovrebbe trattarsi un po' meglio... ma non hai sbagliato mica in niente!!

Assolutamente no :). Lo dovrai dire alla persona giusta in un momento - abbastanza preparato e "metabolizzato" - in cui ti sentirai abbastanza pronto per dirlo.. E' ovvio che "così" non ti viene... E poi non è detto che lo devi dire a tutti, o a lei in particolare... Specie se la conosci da poco, forse sarebbe il caso di imparare a conoscerla meglio.. ;).

Ma stai tranquillo che si legge che sei un tipo proprio apposto... Solo che ti fai un po' di problemi che non ci sono, questo si (ma è anche cosa comune, purtroppo :( ) :D.

Beh perché effettivamente non sai ancora cosa pensa dell'omosessualità. In ogni caso, nel peggiore dei casi, non è una tua amica intima!

Però vai tranquillo, prendi i tuoi tempi. Non vorrei che lei si aspetti altro da te, piuttosto... XD


E poi non è detto che lo devi dire a tutti, o a lei in particolare... Specie se la conosci da poco, forse sarebbe il caso di imparare a conoscerla meglio.. .

 

Non sono per niente d'accordo con questa affermazione. Non penso che il CO vada fatto solo con persone che si conoscono bene.

E inoltre penso che si, bisognerebbe dirlo a tutti (per vivere meglio, non per fare un favore a me o alla comunità).

Mi spiego meglio:

Le persone OUT vivono molto più serenamente e hanno molte meno ansie di chi è IN.

Chiunque ora è out, è stato prima in. E penso che chiunque ha fatto questo passaggio può affermare di vivere molto meglio ora.

 

E' vero che ognuno vive in realtà diverse. In città più o meno aperte, circondato da persone più o meno aperte.

Non entro nel merito di ogni situazione particolare. Capisco che per ambiente o per indole ci sono persone più propense al CO e altre meno.

Capisco anche che alle volte il CO con la famiglia è il più difficile e alcuni non lo faranno mai. Sono decisioni che rispetto.

Però penso anche che spesso le paure ce le creiamo da soli.

 

Non so la situazione particolare del ragazzo che ha postato.

Volevo chiedergli se è uno studente fuori sede o se vive ancora con i suoi.

Se ha fatto CO con molte persone o con poche, se ha amici gay. Se ha fatto CO con i suoi.

E soprattutto, se gli va di dirlo, dove studia.

Sono elementi che possono aiutare a dargli qualche consiglio.

 

Io qui vedo una persona che ha voglia di parlare di sé con un'altra persona con cui si trova bene. E secondo me andrebbe aiutato a farlo.

Non andrebbe incoraggiato a non parlarne.

Se la persona la dovesse prendere male io lo troverei un bel metodo di selezione degli amici. Io sinceramente con un'omofoba non voglio essere amica. Voi?

 

Volevo dirgli però che non è facile fare CO a bruciapelo, soprattutto se non è abituato ai CO. Quindi non si deve incolpare o dare addosso perché non è riuscito a fare una cosa che voleva. Perché non è facile agli inizi.

 

Il mio consiglio, se può valere qualcosa, è (se lui se la sente) di dirlo a questa sua amica o comunque cominciarlo a dire (se ancora non lo ha fatto) agli amici più stretti. Però programmandolo

Agli inizi i CO sono un po' più facili se si programma di farli.

I CO a bruciapelo arriveranno. Ma per quelli bisogna lavorare un po' di più. Bisogna aver macinato molti CO per poi parlare liberamente della propria sessualità con persone appena conosciute.

 

Inoltre non vorrei che il mio discorso fosse sviato. Secondo me per vivere al meglio la propria vita bisogna arrivare ad un punto in cui il CO non venga più vissuto come una confidenza o come una confessione. Ma semplicemente, parlare di sé o della propria vita sessuale/sentimentale come tanti etero fanno ogni giorno.

 

E non voglio, ribadisco, dire che sia un dovere di un omosessuale vivere senza ansie e paure e senza nascondersi, non è un suo dovere fare CO. Penso sia un suo diritto.

Ma purtroppo è un diritto che non ci piove dal cielo e purtroppo siamo costretti tutti a lavorarci, dato che nella nostra società è scontato essere etero e non lo è affatto esser gay.

per conto mio spesso è più facile fare CO con una persona che si conosce da poco che con un amico che si conosce da tanto tempo e che inizia magari a fare un mucchio di domande sul perchè non lo si ha detto prima ed altre domande.

 

se per disgrazia la persona si rivela omofoba al CO è anche più dolorosa la reazione dell'amico di lunga data rispetto al rifiuto di un amico che si ha da poco.

Edited by marco77
Non sono per niente d'accordo con questa affermazione. Non penso che il CO vada fatto solo con persone che si conoscono bene.

E inoltre penso che si, bisognerebbe dirlo a tutti (per vivere meglio, non per fare un favore a me o alla comunità).

Mi spiego meglio:

Le persone OUT vivono molto più serenamente e hanno molte meno ansie di chi è IN.

Chiunque ora è out, è stato prima in. E penso che chiunque ha fatto questo passaggio può affermare di vivere molto meglio ora.

 

E' vero che ognuno vive in realtà diverse. In città più o meno aperte, circondato da persone più o meno aperte.

Non entro nel merito di ogni situazione particolare. Capisco che per ambiente o per indole ci sono persone più propense al CO e altre meno.

Capisco anche che alle volte il CO con la famiglia è il più difficile e alcuni non lo faranno mai. Sono decisioni che rispetto.

Però penso anche che spesso le paure ce le creiamo da soli.

 

Non so la situazione particolare del ragazzo che ha postato.

Volevo chiedergli se è uno studente fuori sede o se vive ancora con i suoi.

Se ha fatto CO con molte persone o con poche, se ha amici gay. Se ha fatto CO con i suoi.

E soprattutto, se gli va di dirlo, dove studia.

Sono elementi che possono aiutare a dargli qualche consiglio.

 

Io qui vedo una persona che ha voglia di parlare di sé con un'altra persona con cui si trova bene. E secondo me andrebbe aiutato a farlo.

Non andrebbe incoraggiato a non parlarne.

Se la persona la dovesse prendere male io lo troverei un bel metodo di selezione degli amici. Io sinceramente con un'omofoba non voglio essere amica. Voi?

 

Volevo dirgli però che non è facile fare CO a bruciapelo, soprattutto se non è abituato ai CO. Quindi non si deve incolpare o dare addosso perché non è riuscito a fare una cosa che voleva. Perché non è facile agli inizi.

 

Il mio consiglio, se può valere qualcosa, è (se lui se la sente) di dirlo a questa sua amica o comunque cominciarlo a dire (se ancora non lo ha fatto) agli amici più stretti. Però programmandolo

Agli inizi i CO sono un po' più facili se si programma di farli.

I CO a bruciapelo arriveranno. Ma per quelli bisogna lavorare un po' di più. Bisogna aver macinato molti CO per poi parlare liberamente della propria sessualità con persone appena conosciute.

 

Inoltre non vorrei che il mio discorso fosse sviato. Secondo me per vivere al meglio la propria vita bisogna arrivare ad un punto in cui il CO non venga più vissuto come una confidenza o come una confessione. Ma semplicemente, parlare di sé o della propria vita sessuale/sentimentale come tanti etero fanno ogni giorno.

 

E non voglio, ribadisco, dire che sia un dovere di un omosessuale vivere senza ansie e paure e senza nascondersi, non è un suo dovere fare CO. Penso sia un suo diritto.

Ma purtroppo è un diritto che non ci piove dal cielo e purtroppo siamo costretti tutti a lavorarci, dato che nella nostra società è scontato essere etero e non lo è affatto esser gay.

Io studio a Parma ragazzi, sono stato anche un giorno a  un incontro lgbt ma non ci sono tornato per mancanza di tempo. Per quanto riguarda i CO ahimè non ho molta dimestichezza, l'ho detto a soli pochi amici intimi e sono ancora terorizzato all'idea di dirlo un giorno a mia madre. Comunque confermo il fatto di sentirsi meglio dopo un CO, prima di dirlo a i miei amici vivevo sempre mille ansie e paranoie, ora posso dire di vivere più tranquillo e mi piacerebbe farlo anche con gli altri=)

Beh perché effettivamente non sai ancora cosa pensa dell'omosessualità. In ogni caso, nel peggiore dei casi, non è una tua amica intima!

Però vai tranquillo, prendi i tuoi tempi. Non vorrei che lei si aspetti altro da te, piuttosto... XD

Spero vivamente di no, altrimenti in tal caso sarebbe un problemaXD

Comunque mi ha rassicurato sul fatto che lei pensa ancora a questo ragazzo più grande di lei e quelli della mia età li vede più come degli amici o "fratelli".. spero la pensi cosìXD

Poi non so per quale motivo, vivo ancora ogni cosa  legata alla mia sessualità come una sorta di sbaglio, ad esempio anche quando sono andato all'incontro lgbt continuavo a dire"perchè sto quà" "perchè l'ho fatto"..

Era così perchè era la prima volta? Bho penso sempre a una possibile delusione nei confronti dei miei genitori


fisicamente come ti trovi? hai amici maschi con cui confrontarti? la sessualità quanto incide sulla tua psiche? 
 
il punto della situazione è come trovare l'autostima? e come far scomparire la paura e/o l'insicurezza? tu cosa faresti? 

 

@@danny93 poi rispondere LoL

Non sono per niente d'accordo con questa affermazione. Non penso che il CO vada fatto solo con persone che si conoscono bene.

E inoltre penso che si, bisognerebbe dirlo a tutti (per vivere meglio, non per fare un favore a me o alla comunità).

Mi spiego meglio:

Le persone OUT vivono molto più serenamente e hanno molte meno ansie di chi è IN.

Chiunque ora è out, è stato prima in. E penso che chiunque ha fatto questo passaggio può affermare di vivere molto meglio ora.

In linea di principio hai pienamente ragione; nel caso particolare, fare CO con sconosciuti quando non ancora tutti sanno di te è abbastanza controproducente.

Io credo che, per prima cosa, sia importante parlarne alle persone che ci stanno a cuore, per evitare che lo vengano a sapere da terzi. Dirlo in prima persona ti permette di controllare la notizia, di spiegarti; il passaparola fa spesso danni.

Quando si fa CO con una sola persona, bisogna essere consci del fatto che, da quel momento in poi si è scatenata una reazione a catena che presto o tardi renderà il fatto noto a tutti; il "presto" o "tardi" dipende dalle persone con cui si decide di fare CO, perciò, se non si è pronti a farlo sapere al mondo, è meglio evitare di dirlo a persone non fidate.

asd del tipo? non vedo  sta gran distinzione a meno che tu non abbia più amicizie femminili xD 

scusa aizen, non mi faceva mandare i messaggi.. comunque fisicamente mi sono sempre sentito a mio agio, più che altro ho avuto diverse esperienze negative in passato, sono stato spesso oggetto di derisione e prese in giro.. e ora sono quello che sono, ovvero un ragazzo molto insicuro e con scarsissima autostima.. io più che altro vorrei capire se l'autostima è un qualcosa che si acquisisce piano piano, io non mi sono mai sentito invogliato nel fare qualcosa, ad esempio mio padre non mi ha mai detto un "BRAVO" o mai mi ha incoraggiato a fare qualcosa.. può derivare da ciò la mia mancanza di autostima? E come se mi sentissi sempre inferiore agli altri, però voglio cambiare in qualche modo. Di amici maschi ne ho diversi, ma mi son trovato sempre meglio con le ragazze!!=D

Sai com'è.. e poi con i miei amici maschi, non potrei mai parlare tranquillamente di certe cose, perchè per quanto possano far finta di comprendere non mi capiranno MAI a pieno!!

Edited by danny93

può derivare da ciò la mia mancanza di autostima
certo tutto influisce su un individuo, e quindi sulla concezione della persona all' interno della società stessa. Se ti hanno fatto sempre sentire una merda, è più che normale che ti veda come una merda. 

 


E come se mi sentissi sempre inferiore agli altri, però voglio cambiare in qualche modo.
sinceramente è tutto una cosa a livello psicologico, non essendo uno psicologo non so come aiutarti, e fortunatamente non vivo la tua stessa situazione xD per il cambiamento devi cambiare te, se puoi anche forzare il tuo carattere, sembrerà difficile ma devi fregartene di quello che gli altri pensano di te, se no vivrai sempre con gli occhi degli altri e mai con i tuoi. 

 


poi con i miei amici maschi, non potrei mai parlare tranquillamente di certe cose, perchè per quanto possano far finta di comprendere non mi capiranno MAI a pieno!!
cosa non potrebbero capire? il tuo essere gay? cosa che è ben vista dalle ragazze? 

mi azzardo a fare una supposizione, non è che hai paura del confronto con i ragazzi? magari sei messo in difficoltà per via delle tue movenze poco mascoline, o da qualche altra cosa che ti avvicina più al genere femminile che a quello maschile?  

certo tutto influisce su un individuo, e quindi sulla concezione della persona all' interno della società stessa. Se ti hanno fatto sempre sentire una merda, è più che normale che ti veda come una merda. 

 

sinceramente è tutto una cosa a livello psicologico, non essendo uno psicologo non so come aiutarti, e fortunatamente non vivo la tua stessa situazione xD per il cambiamento devi cambiare te, se puoi anche forzare il tuo carattere, sembrerà difficile ma devi fregartene di quello che gli altri pensano di te, se no vivrai sempre con gli occhi degli altri e mai con i tuoi. 

 

cosa non potrebbero capire? il tuo essere gay? cosa che è ben vista dalle ragazze? 

mi azzardo a fare una supposizione, non è che hai paura del confronto con i ragazzi? magari sei messo in difficoltà per via delle tue movenze poco mascoline, o da qualche altra cosa che ti avvicina più al genere femminile che a quello maschile?  

Nono i miei amici lo sanno!!=D

E non sono assolutamente femminile, il fatto è che mi trovo proprio meglio a dialogare con le ragazze è un po il mio mondo ecco!!


Non lo so spiegare!
probabilmente è il senso di inferiorità aggiunto anche all'esclusione e alla concezione della tua sessualità che ti spingono a stare più con le ragazze. 

 


Con le ragazze riesco ad essere più me stesso
ti sei mai chiesto il perchè? 

 


ma non perchè voglio essere un ragazza!!=D
se devo essere sincero l'ho pensato, però ovviamente se ti hanno indirizzato verso una strada, fai retromarcia e torna sulla giusta corsia :sisi:

 fisicamente mi sono sempre sentito a mio agio, più che altro ho avuto diverse esperienze negative in passato, sono stato spesso oggetto di derisione e prese in giro.. e ora sono quello che sono, ovvero un ragazzo molto insicuro e con scarsissima autostima.. io più che altro vorrei capire se l'autostima è un qualcosa che si acquisisce piano piano, io non mi sono mai sentito invogliato nel fare qualcosa, ad esempio mio padre non mi ha mai detto un "BRAVO" o mai mi ha incoraggiato a fare qualcosa.. può derivare da ciò la mia mancanza di autostima? E come se mi sentissi sempre inferiore agli altri, però voglio cambiare in qualche modo. Di amici maschi ne ho diversi, ma mi son trovato sempre meglio con le ragazze!!=D

Sai com'è.. e poi con i miei amici maschi, non potrei mai parlare tranquillamente di certe cose, perchè per quanto possano far finta di comprendere non mi capiranno MAI a pieno!!

 

Certo che la mancanza di autostima dipende dallo scarso o nullo riconoscimento che hai avuto da tuo padre. Questo è un bagaglio negativo che tu hai ricevuto e che, purtroppo, segnerà la tua vita, anche se hai ancora qualche anno di tempo per modificare in meglio, per emulsionare, questa eredità psichica che hai ricevuto. Essendo tu ancora in una fase di crescita, hai questa possibilità. Come in una minestra, quando, prima che sia definitivamente cotta, puoi aggiungere un pizzico di sale, o un aroma, o qualche cosa che modificherà leggermente l'impasto.

 

Dopo avrai una sola alternativa mediante la quale correggere e migliorare il tuo bagaglio di autostima ricevuto in sorte, per così dire: riconoscere i tuoi successi, le tue prestazioni. In altri termini, se l'autostima non ti sorge come un a priori, avrai la possibilità di farla sorgere come un aposteriori, qualcosa cioè di cui si prende atto di fronte alle tue prestazioni positive, di fronte al riconoscimento, tuo e da parte di altri, dei tuoi valori.

 

Il fatto che tu ti rifugi in un mondo femminile dipende da questa scarsa autostima che ti fa sentire poco a tuo agio, forse in difficoltà, quasi sicuramente in stato di inferiorità, rispetto ai tuoi coetanei.

 

Non accentuare, dunque, questa tua tendenza. Semmai, cerca di fare un'operazione più complessa. Dal riconoscimento, dal benessere che ti verrà dal frequentare amiche e donne, cerca (ancora una volta è il discorso di cui sopra) di trarre più sicurezza onde affrontare il mondo maschile. All'interno di questo mondo, devi poi distinguere gli amici etero, dagli amici gay: non sono rapporti identici, ovviamente. 

 

L'autostima, per concludere, è di due tipi: c'è una parte che riceviamo in sorte, e quella è; e c'è una parte che, più o meno faticosamente, acquistiamo, lungo tutto il corso della nostra vita. Se la prima è scarsa, la seconda potrà compensarne la mancanza: questo è un punto che devi tenere per fermo.


Non sono per niente d'accordo con questa affermazione. Non penso che il CO vada fatto solo con persone che si conoscono bene.
E inoltre penso che si, bisognerebbe dirlo a tutti (per vivere meglio, non per fare un favore a me o alla comunità).
Mi spiego meglio:
Le persone OUT vivono molto più serenamente e hanno molte meno ansie di chi è IN.
Chiunque ora è out, è stato prima in. E penso che chiunque ha fatto questo passaggio può affermare di vivere molto meglio ora.

Credo di essere stato palesemente malintepretato.

Non ho mai detto che non glielo deve dire, ma semplicemente che non ogni momento e non ogni persona li deve considerare per forza buoni. Il che è decisamente DIVERSO.

Ad ogni modo ne approfitto per rispondere anche alla risposta che viene data a quanto da me scritto.

Io penso che una persona debba arrivare al punto di non avere paura né di se stessa, né della reazione degli altri, perché non siamo sbagliati, né colpevoli di nulla.

Ma penso anche che non tutto si dice a tutti, e questo essere "dichiarati con il mondo" è una gran sciocchezza, perché non tutti devono sapere tutto di noi.

Con questo non dico affatto che bisogna nascondersi, ma ritengo che - come tante cose che ci teniamo per noi - anche questa possa essere una realtà di cui far partecipi solo le persone che noi pensiamo debbano sapere una parte intima di noi.

Diciamo a tutti quanto guadagniamo di stipendio? Diciamo a tutti chi è il nostro migliore amico? Diciamo a tutti qual è la cosa che ci fa impazzire di più della persona amata? Esempi semplici per dire che, malgrado la cosa non debba essere vista come problema, non per forza tutti devono sapere di noi fino a questo punto. 

Altrimenti non è sano. E' esibirsi nel tragicomico. E' far arrivare alle persone la conoscenza del nostro orientamento sessuale prima anche della conoscenza di noi stessi.

Molto semplice, credo.

Riguardo l'autostima, Danny, penso che si, tu ci debba lavorare un po' su.

Il tuo vissuto ti ha in qualche modo influenzato, ma ti consiglio di non colpevolizzare nessuno per questo, perché questo non ti aiuterà ad accettare la realtà in maniera sana e propositiva, ma potrebbe soltanto spingerti a serbare rancore verso gli altri, peggio ancora se sono anche i nostri cari.

Molto serenamente ripromettiti soltanto di credere di più in te stesso, nelle tue indubbie potenzialità, in quello che sei e che offri agli altri. A te non manca nessun ingrediente perché tu non possa sentirti al pari o addirittura, in talune cose, meglio degli altri. 

Il segreto per te stesso sei tu. Devi solo imparare a capirlo meglio e a valorizzarti per quello che sei, riconoscendoti i tuoi pregi, accettando serenamente i tuoi difetti... E rimanendo comunque con i piedi per terra, naturalmente.

Un'ultima cosa... In molti di noi, ai primi tempi, c'è stata l'equazione Gay = Sbagliato. Scordatelo, perché non è così, e non è il suo orientamento che ci dice se una persona "vale" poco, o anche viceversa molto.

ma ti consiglio di non colpevolizzare nessuno
semmai dovrebbe avercela un po con se stesso per non riuscire a cambiare o accettare la mancanza d'affetto che non gli è stata data :sisi:

 

e tanto per puntualizzare

Gay = Sbagliato

è meglio dire gay = malato :asd:
semmai dovrebbe avercela un po con se stesso per non riuscire a cambiare o accettare la mancanza d'affetto che non gli è stata data :sisi:

 

e tanto per puntualizzare

è meglio dire gay = malato :asd:

Avercela con se stesso gli abbasserà l'autostima. E sortirà l'effetto opposto. E poi perché mai una persona deve avercela con se stesso? Ha commesso un delitto?

 

Deve anzi volersi bene.... anche perché, vlendo.... chi non si ama, non ama...

 

Riguardo a gay =.... Ho scritto sbagliato perché è un termine alquanto generico, e oltretutto personalmente all'inizio mi son visto sbagliato, MAI malato.. Ma ognuno ci mette la parola che meglio sa, figuriamoci ora se facciamo l'inutile discussione su quale sia quella giusta (considerando che la cosa è anche molto soggettiva)...

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