Jump to content

Non provare nulla per nessuno


justme88

Recommended Posts

Non so cosa ho oggi. Sono incazzato. Incazzato con il mondo, con gli amici, con i conoscenti e con qualunque persona con cui ho a che fare. Sono incazzato perché a nessuno frega nulla di quanto io sento. La cosa peggiore è che questo non dipende dal fatto che io sia gay ma dal fatto che io sia vivo. Negli ultimi tempi ho cercato di far capire ai miei amici che sento che qualcosa non va in me indipendentemente dalla mia omosessualità. Il fatto è che non riesco a provare niente per nessuno. Che si tratti di amicizia, legami familiari, legami di amicizia stretti al punto di essere equiparabili a legami familiari, relazioni che coinvolgano il sesso o solo l'affettività, io non riesco a provare nulla ed è tremendo che indipendentemente dalla persona con cui parlo la risposta sia sempre la stessa. "E' lo stesso per me". Solo che poi non è così nei fatti.

 

Ma come cazzo è possibile che sia lo stesso per tutti? Da 25 anni vengo bombardato dall'idea di relazione di coppia,di amicizia e di rapporti intimi. Io non posso fare a meno di credere che ci sia qualcosa di profondamente giusto in queste cose ma al tempo stesso non riesco a provare queste emozioni e se provo ad spiegarmi con le persone che mi sono vicine trovo solo un muro fatto di conformismo del tipo: "anche per me è così".

 

Col cazzo che per te è così. E' palese che tu provi qualcosa di diverso rispetto a quel che provo io (quantomeno provi qualcosa). Per te è facile/difficile avere relazioni (di qualsiasi genere; amicizia, amore, fiducia , etc), cosa che per me è impossibile avere. Non per una questione pratica ma semplicemente perché non sento nulla di simile. Ad esempio potrei dire che qualche anno fa mia madre è caduta dalle scale spaccandosi cinque vertebre. Nulla. Perché io sono stato solo in grado solo di "RECITARE" il mio ruolo e non sono stato in grado di SENTIRE? Perché alla fine della fiera tutto ciò che sono stato capace di fare è stato comportarmi come ci si aspettava da me in quella situazione senza che nulla mi venisse da dentro?

 

Tu (estraneo/conoscente/amico) mi dici di capire ma alla fine ti comporti in modo naturale, nel modo in cui ho visto comportarsi tutte le persone che conosco. Io so di recitare e so di farlo benino ma per me è palese la differenza. Cosa significa? Fingono tutti o sono solo le persone con cui ho stretto amicizia. Sono io ad aver cercato persone simili a me o è il mondo a girare al contrario rispetto a quanto la gente sostiene.

 

Perché se così fosse. Se tutti sentissero il mondo come lo sento io inizierei a dubitare di tutte le cose che rendono bella la vita. Di tutte le cose che inseguo da sempre pur non avendole mai provate. Se voi mi confermaste che è così, che non sentite per un cazzo queste cose e che il cercare persone con cui affrontare il travagliato viaggio che è la vita è semplicemente una recita nella quale vince il miglior attore o comune chi si adatta meglio....beh, davvero non saprei che pesci pigliare.

 

Non datemi consigli, ditemi solo che sbaglio, voglio questo. Voglio che me lo diciate in tanti esattamente quanto NON me l'hanno detto i miei amici perché ho davvero bisogno di sentirlo dire.

 

Non può essere così perché è veramente privo di senso, deve esserci qualcosa di più di quanto non senta, il problema devo essere io (così potrò risolverlo/risolvermi). Devo poter rimediare, ma se tutte le persone con cui parlo di questo mi dicono che è così anche per loro non riesco a capire quanto sia colpa mia o quanto sia effettivamente un deficit dell'uomo come specie. Ho bisogno di capire a cosa posso rimediare e a cosa no.

 

Forse il gay-forum non è il posto adatto. Forse qui potrò trovare risposte e forse ne troverei di migliori in un forum a riguardo ma in effetti non so distinguere quanto non sono in grado di sentire a causa del mio "mimetismo" tra gli etero e quanto non sono in grado di sentire a causa del mio "essere me stesso".

 

L'unica cosa che so è che sono un fottuto insensibile di merda. So che questo non mi porterà nulla nella vita e so di non volerlo (non mi piace). Voglio capire se è cosa comune (e quanto) per poter cambiare perché per quanto io voglia vivere e fare tutto quello che possa essere fatto non sono sicuro di poterlo fare fino a quanto non chiarisco questo punto.

 

Mi viene in mente la storia dell'albero che cade nella foresta senza che nessuno lo senta....se nessuno l'ha sentito l'albero cadendo ha fatto rumore? ovvero gli altri (voi) sentono quello che sento io (poco)?

 

Non è che tutti dicano di sentire quello che sento io solo per conformismo? Ho parlato con un decina di persone e mi sembra impossibile che tutti siano insensibili quanto dicono di essere. Tutti sostengono di recitare perché così gli è stato insegnato a quanto pare.

Dicono la verità o mentono perché prima di dire questo io gli ho detto di SENTIRE questo?

 

Scusate per le pippe ma oggi ne sentivo il bisogno....

 

 

 

Link to comment
Share on other sites

Scusa, ma se davvero non provi nulla: cosa te ne frega?

 


Di tutte le cose che inseguo da sempre pur non avendole mai provate.

A me pare che il problema sia questo:

insegui delle cose che non provi;

quindi evidentemente le insegui perché qualcuno

ti ha detto che dovevi inseguire quelle e non altre.

E infatti dici anche:


Da 25 anni vengo bombardato dall'idea di relazione di coppia,di amicizia e di rapporti intimi.

 

Il mondo in realtà è pieno di esempi importanti

di persone che non hanno avuto coppie, rapporti intimi o amicizie significative.

Così su due piedi mi viene in mente Rita Levi Montalcini.

Basta semplicemente occupare la propria vita con qualcosa

- la Scienza, la Religione, la Politica, il Lavoro -

che ci sembri più importante dei rapporti interpersonali.

 

Se sei anaffettivo non vedo dove sia la tragedia, anzi.

Eh già: sono sicuro che la maggioranza delle persone siano insensibili quanto te

e che parlino tanto di amicizia e amore - stavolta sì - solo per conformismo.

E che - soltanto per conformismo - fingano di ritenerli importanti, proprio come fai tu.

 

Quindi smetti di fingere e dedicati a qualcosa che ti interessi davvero

e - già che ci sei - fregatene se le persone sono come te o no

(tanto che ti importa del loro giudizio o se fingono o meno?).

Link to comment
Share on other sites

Qualcuno dei tuoi amici sa che tu sei gay?

Te lo chiedo per questa cosa che hai detto:


Forse il gay-forum non è il posto adatto. Forse qui potrò trovare risposte e forse ne troverei di migliori in un forum a riguardo ma in effetti non so distinguere quanto non sono in grado di sentire a causa del mio "mimetismo" tra gli etero e quanto non sono in grado di sentire a causa del mio "essere me stesso".

 

Personalmente, tante volte anche io ho pensato di non essere in grado di sentire nulla, perché nei rapporti con gli altri c'era sempre un muro che mi impediva di essere spontaneo. Dopo i vari coming out qualcosa è cambiato senza che neanche me ne accorgessi, e sono stati i miei amici e la mia famiglia i primi a farmelo notare.

Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Stessa domanda che volevo fare! Hai fatto CO o hai avuto rapporti al di là del sesso? Magari questo anaffettismo deriva dal fatto che tu nasconda o metta un muro davanti agli altri per difenderti. Se così non fosse sarebbe una cosa abbastanza grave, una vita passata a non riuscire a provare emozioni è una vita di merda. Inutile scomodare la Montalcini, per quanto uno possa mantenersi impegnato una vita senza affetti è una vita tristissima e vuota. Spero non sia davvero il tuo caso NESSUNO merita questo :/

Link to comment
Share on other sites

Un discorso è la freddezza emotiva, un altro discorso

il fatto che non provando emozioni gli affetti ed i sentimenti

restano solo degli obblighi morali.

 

Ma un mondo fatto solo di obblighi morali e di convenzioni

sociali è un mondo senza omosessualità.

 

Quindi in effetti prima di tutto devi chiederti: non è che io sono così,

perchè sto sopprimendo la mia omosessualità? Perchè in effetti mi

sono solo rassegnato al fatto di essere omosessuale, ma non ho

scelto di esserlo fino in fondo.

Link to comment
Share on other sites

Non capisco i commenti che alcuni di voi hanno lasciato:

-chi elogia l'anaffettività di questo ragazzo, nonostante lui comprenda la gravità della situazione;

-chi crede si tratti di una questione legata all'omosessualità...certo, gli etero in effetti non vivono emozioni, affetti, etc...;

 

@@justme88 ha riportata un esempio importantissimo proprio per dimostrare che non si tratta solo o soltanto di relazioni sentimentali ma anche amichevoli e familiari: è il caso della madre che cade e si rompe 5 vertebre! Quindi, scusate ma qui l'omosessualità non c'entra un emerito cazzo! E' un problema legato alla personalità sua e non alla sua identità sessuale!

 

Ad ogni modo, se davvero coloro che ti rispondono vivono la stessa identica tua situazione, inizio davvero a preoccuparmi per il futuro del genere umano. Che ciascuno possa vivere momenti di anaffettività, apatia verso il genere umano, credo sia una cosa normale, capita a tutti. Tu non hai chiesto consigli ma vorresti sapere se effettivamente è così anche per noi. Per quanto mi riguarda, ti rispondo di no, non è questa la mia situazione. Ho vissuto casi della mia vita (dolorosi e non) con grande trasporto emotivo, sentimentale, etc... Lo sviluppo della sfera emotiva è importante.

 

Ma giusto per capirci: se un tuo amico sparisse improvvisamente, te ne potrebbe fregare ralmente qualcosa?

Link to comment
Share on other sites

Secondo me c'è qualcosa che non va nella tua vita. Devi individuare cos'è questa cosa. Può essere, come ha detto qualcuno, il CO, ma potrebbe essere anche il lavoro, lo studio, la famiglia magari il luogo dove vivi. Cerca dentro te stesso con onestà senza aver paura di niente, perhè affrontare i fantasmi che si hanno dentro è sempre positivo anche se può essere doloroso.

Link to comment
Share on other sites

Leggendo quello che hai scritto mi sono venute in mente un po' di cose che mi riguardano... ho fatto qualche ricerca e guarda che ho trovato! Forse uno psicologo sarebbe la scelta più indicata, anche perché le ricerche fai da te sono sempre un disastro. Dacci un occhiata... 

PS: da non confondere "schizoide" con "schizofrenico", sono due cose molto diverse XD.

 

 

Disturbo schizoide di personalità

 

Il disturbo schizoide di personalità (così come definito secondo i criteri diagnostici DSM-IV–TR e, similmente, nel ICD-10) è un disturbo di personalità del Gruppo A, il cui tratto principale è la mancanza del desiderio di relazioni strette con altri esseri umani, e il “distacco” emotivo del soggetto rispetto alle persone e alla realtà circostante.

 

 

Il DSM-IV-TR indica il riconoscimento del disturbo schizoide in base ai seguenti parametri:

  • A. Un pattern pervasivo di tendenza al distacco dalle relazioni sociali e una gamma ristretta di espressioni o modalità emotive nelle situazioni interpersonali. Questa caratteristica compare nella prima età adulta, e si manifesta in diverse modalità e contesti (talvolta anche solo in alcuni ambiti della vita del paziente) dove compaiono, in modo prolungato e stabile, almeno quattro dei seguenti sintomi:
  • Il soggetto non prova desiderio o piacere ad avere relazioni strette con altre persone, inclusa la famiglia
  • Predilige quasi sempre attività solitarie o che implicano relazioni del tutto superficiali.
  • Ha poco o nessun interesse in relazioni ed esperienze sessuali reali.
  • Non prova vero piacere in nessuna o quasi nessuna attività.
  • Manca di amicizie strette o confidenti oltre ai parenti di primo grado.
  • Appare emotivamente indifferente a critiche o elogi.
  • Dimostra “freddezza” emozionale, distacco oppure appiattimento emotivo.
  • B. Quando tali sintomi non sono dovuti: a cause neurologiche; non sono associati a schizofrenia, né a un disturbo psicotico dell'umore (v. anche Disturbi dell'umore); essi devono riguardare un paziente adulto dovendo escludere un disturbo dell'età evolutiva. Inoltre, deve essere esclusa la diagnosi di autismo e la sindrome di Asperger. Le forme meno gravi di autismo possono essere facilmente confuse con il disturbo schizoide in mancanza di informazioni sulla storia clinica del paziente.

Nel DSM-IV (che è la versione precedente al DSM-IV-TR) i criteri elencati avevano una leggera variante: al punto A.1. si notava che il paziente schizoide può provare solitudine e desiderio di relazionarsi ad altri, tuttavia non agisce o non è in grado di agire in pratica per modificare la condizione di solitudine. Inoltre secondo il DSM-IV il soggetto potrebbe mostrarsi sensibile a critiche altrui.

Edited by Haunted
Link to comment
Share on other sites

A me pare che invece le critiche gli interessino...

 

Si... ma questo c'è scritto dopo... sarebbe una variante dello stesso caso, anzi una variante a quanto pare che precede il caso più estremo:

 

"Nel DSM-IV (che è la versione precedente al DSM-IV-TR) i criteri elencati avevano una leggera variante: al punto A.1. si notava che il paziente schizoide può provare solitudine e desiderio di relazionarsi ad altri, tuttavia non agisce o non è in grado di agire in pratica per modificare la condizione di solitudine. Inoltre secondo il DSM-IV il soggetto potrebbe mostrarsi sensibile a critiche altrui."

Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Beh secondo me haunted ha centrato il punto. Tra l'altro leggendo sta cosa ho riflettuto che un paio di conoscenti miei hanno i sintomi di questo disturbo.

Link to comment
Share on other sites

scusate è un argomento molto delicato e sinceramente fare diagnosi a qualcuno mi sembra esagerato e vi invito a non ripetere la cosa.

 

altresì mi sembra offensivo dichiarare subito un disturbo qualora qualcuno si senta sconnesso dal tessuto sociale, e non offensivo perché ci sia nulla di male nell'avere bisogno di uno psicologo, ma offensivo perché è troppo facile buttarla in ambito patologico piuttosto che spenderci due minuti a capire la questione. è come quando a inizio 900 alle donne veniva diagnostica l'isteria appena non volevano sottostare a certe cose perché era molto più facile che stare a sentire il loro disagio.

 

 

 

 

justme88: spesso la vita o le persone che hai intorno non sono granché e questo potrebbe causare intere frazioni della tua esistenza immerso in una sorta di acquario dai cui vetri guardi tutto quello che ti succede con un certo distacco. può succedere perché durante l'infanzia sono mancate impalcature di comportamento, e quindi la tua vita di adulto si è stabilizzata in modo sfasato da quella degli altri non permettendoti quindi di sentire, provare o anche solo empatizzare con il prossimo. questa è la versione ufficiale, che se confermata magari appunto da un supporto psicologico potrebbe condurre anche a un riallineamento con la media delle sensazioni che gli "altri", dici, provano e su cui fondano la loro vita. oppure, la versione ufficiosa su cui ti chiedo di riflettere anche solo per trenta secondi, è che potrebbe non esserci nulla di sbagliato in te. potresti avere capacità cognitive superiori alla media che, permettendoti di analizzare gli incroci relazionali che avvengono attorno te con impietosa razionalità e drammatica facilità, sanno andare così oltre i primi tessuti di apparenza sociale che scardinano i concetti più elementari e te li fanno vedere per quello che sono, ovvero che la maggior parte della gente vive vite prive di significato, i cui rapporti sono dettati dall'inerzia e i cui intrecci sono sorretti solo dall'idea di dover sottostare a emozioni comandate in accordo con l'evento che si manifesta. il tuo non provare dispiacere per qualcuno che soffre un incidente o il tuo non riuscire a legarti intimamente con qualcuno, è vero, possono essere campanelli d'allarme di una personalità incapace di connettersi al prossimo. ma questo potrebbe essere semplice conseguenza del fatto che i tuoi processi cognitivi, magari anche a livello inconscio, hanno già analizzato i tuoi 25 anni di esperienze e concluso che, nella vita, vince chi si adatta, chi si mescola e chi fa finta meglio degli altri, vince chi sa reagire adeguatamente alla situazione anche se solo per apparenza e vince chi si sottomette volontariamente alle "linee guida" di comportamento che gli altri si aspettano di noi. tutti questi ragionamenti, che magari sono avvenuti al di fuori del tuo controllo, potrebbero avere le conseguenza in superficie di non permetterti di connetterti agli altri. ci sarebbe moltissimo da dire sull'argomento, e questo te lo dico non da un lato psicologico ma come consiglio personale da un utente all'altro. non è detto che tu debba essere per forza "disturbato", a volte a fronte dell'ovvio c'è chi potrebbe preferire starsene in un angolo anche se fa male. sei l'unico che può ragionare su questo, e anche se le mie sono state poche righe ti auguro che possano essere utili anche 1% per far chiarezza presto così da poter cominciare a incanalare i tuoi sforzi verso persone e situazioni che sapranno farti sentire qualcosa a livello emozionale, e non mi riferisco a psicologi o psichiatri ma semplicemente persone e situazioni che nella vita di tutti i giorni sapranno stimolarti sufficientemente fuori dagli schemi e farti capire che c'è moltissimo per cui vale la pena non smettere mai di confrontarsi, solo che nel tuo caso è un po' più difficile da trovare. scrivi quando vuoi, ciao.

Link to comment
Share on other sites

Anche io provo molto poco e molto raramente qualcosa per qualcuno. Probabilmente scoprirai che in realtà però qualcosa la provi; non sarà tanto ma c'è.

Io avrei preferito non provarlo, ma poi è successo XD

Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Si, magari non giustifichiamo sempre qualsiasi cosa e non proteggiamo in una campana di vetro sempre tutti perché forse si finisce per far più male che bene. Una cosa è essere anaffettivi in amore o in amicizia, un'altra è essere anaffettivi in tutti i campi a tal punto che nemmeno di tua madre ti frega qualcosa se si rompe delle vertebre. E' grottesco che si voglia dare persino una chiave di lettura 'eroica' dell'utente che non sottostà alle regole di un'ipotetica massa di pecoroni che finge empatie e sentimenti per convenzione sociale. Il Mondo sarà mediamente ipocrita, ma non dipingiamolo per quello che non è. La gente è comunque capace di provare sentimenti e di avere empatia per il prossimo, sarebbe molto raro il contrario. Raccontare favolette irreali all'utente non lo aiuta di certo e per quanto crudele possa sembrare credo che sia più di aiuto aiutarlo a reagire con parole dure. E non lo deve fare certo per convenzione sociale o per fingere, ma devo farlo per lui stesso.

Link to comment
Share on other sites

Io vorrei capire meglio una cosa:

se nessuno (nemmeno dentro di te) ti giudicasse per il fatto che non costruisci relazioni intime,

tu staresti bene così?

 

Cioè, senti di desiderare di più un ideale di isola deserta in cui puoi startene in santa pace

senza che nessuno (anche inconsapevolmente) ti faccia sentire inadeguato in quanto anaffettivo,

 

o l'idea di svegliarti domani col cuore che trabocca amore per il mondo intero, provare finalmente emozioni intense,

non dormire la notte perché aspetti l'sms dell'uomodellatua vita e scoppiare a piangere ogni due per tre?

Link to comment
Share on other sites

Provo a dire la mia.

Concordando molto con R.POST, innanzitutto ti invito ad approfondire la cosa con uno psicologo se per te è una cosa importante (come credo) e la vuoi risolvere.

Ma aldilà di ciò, e mai pensando al fatto che ricorrere ad un professionista sia sinonimo di una colpa o di una pazzia, potrebbe davvero essere che sei circondato da persone che effettivamente non ti dicono niente. Non sarebbe poi così raro.

Ma è anche vero che qualcuno per cui provare un affetto più o meno intenso ci dovrebbe essere comunque.

Non riconosci mai un "grazie" a qualcuno? C'è qualcuno che secondo te si è donato a te, anche in una piccola circostanza, nella tua vita? E ancora, ti guardi intorno o resti chiuso nel tuo mondo, magari in casa?

Link to comment
Share on other sites

Personalmente ci sono stati dei momenti nella mia vita in cui mi sono posto il tuo stesso problema, però sono stati sempre dei momenti passeggeri, e sempre momenti che sono arrivati dopo aver sofferto parecchio...insomma anche se magari sul momento non me ne accorgevo e pensavo a chissà che un motivo di fondo per la mia anafettività c'era...e secondo me è così anche per te. Insomma, per rispondere alla tua domanda, questa cosa non è la normalità fra la gente (per fortuna!)...i sentimenti veri esistono, e spesso sono così potenti da diventare addirittura ingestibili per qualcuno! Il fatto che tu dica di non provarne può essere tutto (anche una patologia) così come niente (una fase passeggera, una ancora non completa auto-accettazione, uno scudo), e per quanto riguarda la storia di tua madre...beh...non necessariamente deve essere legata all'anaffettività, anzi...anche io una volta quando mia madre ha avuto un incidente d'auto non ho provato nulla...e la cosa mi aveva preoccupato...poi però mi sono reso conto che il motivo era semplicemente che le voglio troppo bene. Mi spiego meglio: l'idea di perderla da un momento all'altro dopo averla avuta una vita accanto e avermi protetto, accudito, ecc era così impensabile per me che semplicemente il mio cervello non l'ha elaborata; così, quando l'ho sentita poi al telefono e mi ha detto che a parte lo spavento lei non si era fatta niente (sorvoliamo sulla macchina) io semplicemente sono passato oltre...e non ho provato niente, giusto un po' di preoccupazione (come te) per il fatto, appunto, che non avevo provato sentimenti di alcun genere.

Ora, con questo non ti sto dicendo come i tuoi amici che tu stai necessariamente vivendo una fase comune a molti...potrebbe anche essere altro; quello che ti dico però è, prima di saltare alle conclusioni più apocalittiche, di prendere in considerazione quelle più comuni...di sondarti per bene...e nel caso di parlare anche con uno psicologo per farti dare una mano a farlo meglio ;-)

Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

Beh probabilmente non ti sei mai buttato in qualcosa che venisse veramente da te ed è per questo che non sei riuscito a vivere con particolare trasporto o,a volte, in apatia totale... ma è quello che fanno tutti quando sono coinvolti in situazioni che accettano passivamente! ! Però nessuno è veramente insensibile, non nel contesto che gli interessa ed è probabile che i tuoi amici ti rispondano così solo per conformismo... Comunque anche solo il fatto che tu ti sia reso conto di questa cosa e che abbia sentito il bisogno di risolverla e che tu ti rifiuta di pensare che il mondo è fatto di insensibili attori è la prova che non sei un insensibile!e poi a volte la commozione o la compassione o molte altre reazioni che si scambiano spesso per prova di sensibilità sono più superficiali di quanto si possa pensare... Io a 8 anni piangevo per un sacco di cose un po' deprimenti, persino canzoni dal testo tragico, mentre ora non piango mai, nemmeno con la recente morte di mio nonno e non credo che ciò wucceda per la mia insensibilità! Non è che piangere, commuoversi o andare in visibilio quando si è innamorati comportandosi come i ragazzi delle sitcom siano sintomi di sensibilità o profondità d'animo! Quindi non pensare di essere anormale, sei probabilmente molto più profondo e sensibile di tanta gente che esterna i suoi sentimenti in modalità più appariscenti della tua

Link to comment
Share on other sites

  • 4 weeks later...

Anafettività. Io ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo, scelto con cura, per valutare che cosa nasconda questo tuo tratto,
anche perché se non indagato col tempo potrebbe portare a conseguenze anche spiacevoli.

 

Aggiungo che le persone con cui ti sei consultato molto probabilmente mentono o non sono realmente in contatto con le loro emozioni oppure vogliono spacciarsi per persone emancipate ed indipendenti.La stragrande maggioranza delle persone è iperemotiva e ha la tendenza alla dipendenza affettiva.

 

In bocca al lupo!

Edited by Frodo1980
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...