Peg Posted March 19, 2013 Share Posted March 19, 2013 -Si devono pur sopportare dei bruchi se si vogliono vedere le farfalle... Dicono siano così belle! -Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite -I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: "Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?" Ma vi domandano: "Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?" Allora soltanto credono di conoscerlo -È molto più difficile giudicare se stessi che gli altri, se riesci a giudicarti bene è segno che sei veramente un saggio. -"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!" E rise ancora. "E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere... e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai" Sì, le stelle mi fanno ridere! "E ti crederanno pazzo. T'avrò fatto un brutto scherzo..." e rise ancora. "Sarà come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere..." -Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua piccola vita malinconica. Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti. Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto: "Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto..." "Ma bisogna aspettare..." "Aspettare che?" "Che il sole tramonti..." Da prima hai avuto un'aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto: "Mi credo sempre a casa mia!..." Infatti. Quando negli Stati Uniti è mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia. Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Sfortunatamente la Francia è troppo lontana. Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo. E guardavi il crepuscolo tutte le volte che volevi... "Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte!" E più tardi hai soggiunto: "Sai... quando si è molto tristi si amano i tramonti..." "Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?" Ma il piccolo principe non rispose. -Amare non è guardarsi a vicenda, ma guardare nella stessa direzione! -Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino... e non trovano quello che cercano... e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore! -È il tempo che si è perduto per una persona a determinare la sua importanza. -Allora mi domando: Che cosa sarà successo sul suo pianeta? Forse la pecora ha mangiato il fiore... Tal altra mi dico: certamente no! Il piccolo principe mette il suo fiore tutte le notti sotto la campana di vetro, e sorveglia bene la sua pecora. Allora sono felice, e tutte le stelle ridono dolcemente! Tal altre ancora mi dico: una volta o l'altra si distrae e questo basta! Ha dimenticato una sera la campana di vetro, oppure la pecora è uscita senza far rumore durante la notte... Allora i sonagli si cambiano tutti in lacrime! E tutto un grande mistero! Per voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia nell'universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, si o no, mangiato una rosa. Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o no il fiore? E vedrete che tutto cambia... Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta imporanza. -Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio. -Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi. -Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Speedy. Posted May 20, 2013 Share Posted May 20, 2013 Per me la migliore è questa... "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa". È esattamente quello che penso io della storia d'amore che sto vivendo :)e tra l'altro ho dedicato alla mia ragazza tutto il capitolo del dialogo tra il Piccolo Principe e la Volpe...c'è amore ovunque in questo capitolo secondo me!!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Viola77 Posted May 21, 2013 Share Posted May 21, 2013 la parte del libro a cui sono più affezionata è la dedica iniziale “domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il miglior amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini; e ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stato. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (ma pochi di essi se ne ricordano)". Perciò correggo la mia dedica: A Leone Werthquando era un bambino" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
itsangi Posted May 21, 2013 Share Posted May 21, 2013 -Vivere significa nascere lentamente. Sarebbe troppo comodo valersi di anime già confezionate. -Un solo lussi vero esiste ed è quello dei rapporti umani. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
agorà Posted July 18, 2013 Share Posted July 18, 2013 Che bello il Piccolo Principe! Lo abbiamo anche recitato in musical, è stupendo :) a me è sempre rimasta impressa questa frase della volpe: "La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano..." Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ellen Posted November 13, 2013 Share Posted November 13, 2013 Oltre a quella con la volpe già citata, la mia parte preferita è quando parla del suo rapporto con la rosa, verso l'inizio. Le frasi che mi piacciono di più sono in questa parte: "Le spine a che cosa servono?" Il piccolo principe non rinunciava mai a una domanda che aveva fatto. Ero irritato per il mio bullone e risposi a casaccio: "Le spine non servono a niente, e' pura cattiveria da parte dei fiori". "Oh!" Ma dopo un silenzio mi getto' in viso con una specie di rancore: "Non ti credo! I fiori sono deboli. Sono ingenui. Si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine..." e anche in questa: Aveva preso sul serio delle parole senza importanza che l'avevano reso infelice. "Avrei dovuto non ascoltarlo", mi confido' un giorno, "non bisogna mai ascoltare i fiori. Basta guardarli e respirarli. Il mio, profumava il mio pianeta, ma non sapevo rallegrarmene. Quella storia degli artigli, che mi aveva tanto raggelato, avrebbe dovuto intenerirmi." E mi confido' ancora: "Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono cosi' contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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