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L'ho detto a mio padre


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Ebbene sì, alla veneranda età di 26 anni mi son confessato con papà. Non credevo l'avrei mai fatto.

ehm...prima del coming out, ho passato un periodaccio di recente. Non so se qualcuno nel forum qui ha mai sofferto di attacchi di panico...almeno, credo fossero attacchi di panico, i medici dicono così. E poi una forte ansia anticipatoria. Insomma, sono arrivato al pronto soccorso convinto che fosse giunta la mia ora.

Dopo qualche resistenza, ho iniziato ad assumere un ansiolitico e a fare psicoterapia.

I miei si son rivelati molto comprensivi, specialmente mio padre è stato molto dolce e rassicurante.

Ma io sono un tipino diffidente e, come si sa, resistere all'ansia non fa che aumentarla.

Tra un controllo medico e l'altro m'è venuto da pensare che, se davvero è solo ansia somatizzata, devo rimuovere un po' di ostacoli. Così, dato che mio papà mi parlava rammaricandosi che io e lui non si sia mai parlato seriamente delle 'cose della vita' -lavoro, aspettative, famiglia...- ho sentito che era arrivato il momento di smascherarmi.

La reazione è stata migliore del previsto: ha fatto una lacrimuccia, ma mi ha detto di star tranquillo, ché lui lo sa che è una cosa con cui uno nasce e che non sceglie...mi fa proprio "sì, penso succeda come ad uno che nasce mancino"...un po' di delusione c'era, e questa me l'aspettavo, mica posso pretendere miracoli, però dai, mi pare che in questi due giorni dopo la dichiarazione mi parli come faceva prima.

L'unico mio timore è che, siccome per mio padre io non faccio mai abbastanza -non lavoro, sono in ritardo con la tesi, non sono abbastanza pronto, spendo troppo, e quando invece tutto andava meglio, avevo comunque scelto la facoltà sbagliata secondo lui e mia madre- questa notizia non rischi d'aggravare le sue periodiche esplosioni di collera in cui mi vengono rinfacciati tanti errori.

Insomma, i miei non capiscono benissimo che io so di aver avuto molto da loro -ad esempio, una macchina (che ho purtroppo ho sfasciato) un appartamento dove però non vivo più, generosa disponbilità economica- ma che se magari se mi davano 'meno' o erano più chiari su cosa volevano darmi e cosa no anche la mia autostima ne avrebbe guadagnato; vista in altra maniera, è come se l'aver avuto tante comodità, anche non richieste, comporti che io debba rispondere a certe 'alte' aspettative.

Magari qualcuno penserà che sto sragionando, ma davvero penso che aver avuto tanto mi abbia rovinato il carattere; aver tante facilità credo mi abbia reso meno attento, meno prudente...m...

se volevano che imparassi a guadagnarmi il pane dovevano tenermi più a stecco, ma son persone troppo arrendevoli credo...

Quando l'avevo detto anni fa a mia madre era andata peggio, aveva iniziato ad andar dalla psicologa, piangeva sempre..

Edited by schopy
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ché lui lo sa che è una cosa con cui uno nasce e che non sceglie..
allora non sa nulla <_<

 


sì, penso succeda come ad uno che nasce mancino
infatti uno quando nasce mica sa con quale mano scriverà... e l'apprendimento a stabilire l'orientamento <_<  

 

mi sono bastati questi due punti per smettere di leggere.

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Non vorrei essere troppo duro riguardo la tua situazione, ma non posso fare finta di non averci pensato: hai 26 anni, non sei laureato, ti hanno dato una macchina, una casa e, per quanto io abbia capito, non hai fatto molto per averle. Penso di aver ragione di pensare che probabilmente il tuo problema è il mondo ovattato nel quale vivi... Prova a uscire da questa situazione e mettiti un po' in gioco.
Per quanto riguarda il tuo C.O sono contento, alla fine sei stato fortunato. Suvvia la strada è solo che in discesa da ora!
 

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Hai ottenuto un buon traguardo, e il fatto che anche tuo padre lo sappia (e sia venuto a saperlo direttamente da te) è senz'altro positivo.

Non fasciarti la testa prima di essertela rotta!

Non è detto che questa notizia destabilizzerà la situazione emotiva di tuo padre, quindi limitati (per modo di dire, :D) a vederla come una liberazione positiva.

Edited by Euphoria
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Un genitore, alla fin fine, non può mai volere il male assoluto dei propri figli (eccezioni a parte, chiaro), ma non mi sembra il caso di tuo padre :look: .
E come ha detto Fra, esci da questo mondo ovattato il più presto possibile (che volendo, può essere una cosa banale e semplice)

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@Aizen:

non mi pareva il caso di intavolare una gran discussione sull'eziologia dell'omosessualità. Mi basta che lui capisca che non si tratta di una cosa che posso scegliere...la storia del mancino dimostra in effetti un po' d'incoerenza nel suo ragionamento, ma era un momento delicato.

@Fra93:

sì, sei stato un po' duro, ma io ho sottolineato gli aspetti più deteriori della mia vita recente...la cosa su cui discutevo riguarda proprio il merito e demerito...ti assicuro che son tipo facile a cader preda nel senso di colpa, però non hai torto quando parli di recidere il cordone ombelicale. 

@Almadel

Sì...ma ci sono un sacco di cose che potevo far prima :)

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@schopy

 

Felicissima per te :-)

Per non parlare che su molti dei punti su cui hai fatto le dovute riflessioni, siamo affini.

 

Non è importante chiedersi se la cosa andasse fatta prima, semplicemente prendere atto che ormai è fatta e andare avanti con la prossima :-D

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@Aizen:
non mi pareva il caso di intavolare una gran discussione sull'eziologia dell'omosessualità. Mi basta che lui capisca che non si tratta di una cosa che posso scegliere...la storia del mancino dimostra in effetti un po' d'incoerenza nel suo ragionamento, ma era un momento delicato.
effettivamente hai ragione... se te coglieva un attacco di panico era il colmo... giovane pisellino è giunta l'ora di diventare una fava :uhsi:
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infatti uno quando nasce mica sa con quale mano scriverà... e l'apprendimento a stabilire l'orientamento <_<

 

mi sono bastati questi due punti per smettere di leggere.

Manco per niente! Informati =)

 

 

@@schopy Sono molto contento per te :)

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caro @schopy

Sono contento tu abbia preso il coraggio per dirlo a tuo padre. Non mi pare che 26 anni siano troppi per fare co con un genitore, anche perchè io ho appena iniziato con i miei coming out e ne ho 27, ed inoltre non penso di dirlo a breve ai miei genitori. Il fatto che abbia reagito in maniera tutto sommato positiva, è perchè ti vuole bene, e non penso tu sia una delusione per lui. Io durante questi anni mi sono sempre molto impegnato in ambito scolastico e lavorativo,  mi sono sempre comportato come un figlio modello, nonostante abbia sempre dovuto lottare con la figura fin troppo perfetta di mia sorella, ma sono sicuro che il rivelargli della mia omosessualità gli causerà un'enorme delusione. Per loro l'omosessualità non esiste, o fanno finta che non esista. Cmq in bocca al lupo per tutto

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Insomma, i miei non capiscono benissimo che io so di aver avuto molto da loro -ad esempio, una macchina (che ho purtroppo ho sfasciato) un appartamento dove però non vivo più, generosa disponbilità economica- ma che se magari se mi davano 'meno' o erano più chiari su cosa volevano darmi e cosa no anche la mia autostima ne avrebbe guadagnato; vista in altra maniera, è come se l'aver avuto tante comodità, anche non richieste, comporti che io debba rispondere a certe 'alte' aspettative.

Magari qualcuno penserà che sto sragionando, ma davvero penso che aver avuto tanto mi abbia rovinato il carattere; aver tante facilità credo mi abbia reso meno attento, meno prudente...m...

 

non sempre la generosità dei genitori è un fatto "sano" (non sto necessariamente parlando della tua situazione che non conosco)

a volte regali così importanti nascondono il tentativo di "impossessarsi" della vita dei figli, imponendo scelte che mai i figli avrebbero fatto e lasciando loro la sensazione di un debito che mai riusciranno a colmare

se l'intento dei genitori è prolungare così l'infanzia dei figli, tenendoseli legati, è necessario a un certo momento dire un secco e brusco "no, grazie" e procedere per la propria strada

Edited by conrad65
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Benvenuto e complimenti, anche per il fatto che metti la tua foto ;-)

Mi sembra di risentire me alla tua età, rimproveravo molte cose ai miei, tra le altre l'avermi "viziata" troppo. Ok, poi ce l'ho fatta ad uscire i casa e a trovare un lavoro, ed è stato un bellissimo momento.

 

Ma parliamo di te. Com'è che hai "sfasciato" la macchina che i tuoi ti hanno regalato?

E non abiti più per conto tuo?

Ok, forse i tuoi vogliono mantenerti come in un'eterna infanzia coprendoti di regali, però non credo che distruggendo quei regali diventi più autonomo...

Se loro vogliono controllarti tu puoi però sottrarti al loro controllo, altrimenti la prossima volta che tuo padre si incazza ti rifaccerà, tra gli altri tuoi "errori", pure l'essere gay...

@Aizen

ma che ci importa se uno è gay dalla nascita o no? Sarà che ho studiato troppo psicologia ma almeno a me non importa più di tanto

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'Dopo la tempesta c'è sempre la quiete'  per fortuna aggiungerei! =)

 

 Complimenti per il come out e speriamo che vada tutto sempre meglio!

 

 

Io mi dissocio molto da quello che pensano gli altri che hanno commentato prima di me. I tuoi genitori, avendo disponibilità economica, ti hanno concesso alcune comodità e fatto dei regali che magari altri genitori non possono permettersi, ma loro come gli altri dimostrano semplicemente il loro affetto ( non è tanto l'oggetto con il suo valore intrinseco, bensì il motivo e il valore che loro gli hanno dato), secondo me, è un modo come un altro  per dirti ' Ti vogliamo bene' ;) .

 

I genitori vorrebbero sempre il meglio per il loro figlio: vorrebbero  vederlo con un lavoro  ben retribuito, con una donna al suo fianco e dei bambini; le precedenti situazioni si presentano quando , insieme a una buona dose di fortuna,  ottieni dei buoni risulti nel percorso di studi in breve tempo e sei etero, Tu magari non sei riuscito nel tuo percorso come loro avrebbero voluto, o come tu stesso avresti voluto, non hai sfruttato al massimo tutte le potenzialità e tutti i mezzi che ti sono stati messi a disposizione, ma non per questo non sono fieri di te.

 

Una persona a me cara mi ha insegnato che i bilanci nella vita si fanno al più per  5 minuti, dopo ciò si dà una raddrizzata al tiro e ci si gode serenamente il viaggio in attesa della metà, l'importante è non vivere in funzione della metà bensì godersi il viaggio ;)   ( poi si gode parecchioa nche quando si raggiunge la meta xD )

 

PS:

 

Una cosa che non mi stancherò mai di dire rivolta ai grandi giudici che si ergono qua e là nel mondo reale e virtuale, i presunti virtuosi:  l'ambizione consuma l'anima, un conto è essere propositivi, un altro è essere ossessivi.

 

Chi vuol capire capisca....

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cioè spiegati meglio bambolotto? o.O

aahhah "Bambolotto", che sei mio fratello?

 

Non è l'apprendimento a far diventare una persona mancina o destrimana, ma è lo sviluppo maggiore di un determinato emisfero del cervello (il destro nei casi dei mancini, il sinistro nel caso dei destrimani). Vi sono inoltre altre teorie sull'acquisizione di una lateralizzazione rispetto un'altra, una di queste riguarda il livello di testosterone nel cervello, infatti sono molti di più gli uomini mancini rispetto alle donne mancine; un'altra teoria riguarda l'origine genetica, infatti è stato scoperto un gene che quando è presente aumenta di molto le probabilità di essere mancini.

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@Aizen
ma che ci importa se uno è gay dalla nascita o no? Sarà che ho studiato troppo psicologia ma almeno a me non importa più di tanto
sarà che io non ho studiato ne medicina ne psicologia che mi interessa xD 

 


aahhah "Bambolotto", che sei mio fratello?
tutto può essere ma non sarebbe una bella cosa xD 

 

a parte tutte le teorie che sussistono, in ambito economico non ti dico quante teorie relative al profitto esistono, lo sviluppo del proprio corpo (quindi sessuale, fisico, ecc) si sviluppa con l'età... man mano che uno apprende, e come la prima volta che vai a mangiare il gelato, non sai se ti piace di più quello a vaniglia o quello  a cioccolato ma assaggi e poi preferisci chi più chi meno.

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non sempre la generosità dei genitori è un fatto "sano" (non sto necessariamente parlando della tua situazione che non conosco)

a volte regali così importanti nascondono il tentativo di "impossessarsi" della vita dei figli, imponendo scelte che mai i figli avrebbero fatto e lasciando loro la sensazione di un debito che mai riusciranno a colmare

se l'intento dei genitori è prolungare così l'infanzia dei figli, tenendoseli legati, è necessario a un certo momento dire un secco e brusco "no, grazie" e procedere per la propria strada

Eh già. Io invece non ho sempre avuto molto carattere, di fronte a quello che mi veniva dato ho sempre faticato a limitarmi diciamo così.

Avere un'auto e una casa mi ha spinto anche a condurre per un po' una vita un po' allegra...come del resto succede a molti studenti universitari.

Considerate alcune mie fragilità forse era meglio che avessi delle regole più chiare da seguire....

I genitori vorrebbero sempre il meglio per il loro figlio: vorrebbero  vederlo con un lavoro  ben retribuito, con una donna al suo fianco e dei bambini; le precedenti situazioni si presentano quando , insieme a una buona dose di fortuna,  ottieni dei buoni risulti nel percorso di studi in breve tempo e sei etero, Tu magari non sei riuscito nel tuo percorso come loro avrebbero voluto, o come tu stesso avresti voluto, non hai sfruttato al massimo tutte le potenzialità e tutti i mezzi che ti sono stati messi a disposizione, ma non per questo non sono fieri di te.

 

PS:

 

Una cosa che non mi stancherò mai di dire rivolta ai grandi giudici che si ergono qua e là nel mondo reale e virtuale, i presunti virtuosi:  l'ambizione consuma l'anima, un conto è essere propositivi, un altro è essere ossessivi.

 

Sto cercando appunto di liberarmi di qualcuna delle mie ossessioni :)...comunque sì, mi avrebbero voluto proprio come tu descrivi.

Possibilmente medico o ingegnere, perché a loro dire 'le capacità intellettuali non mi mancano'.

Su questo do loro ragione, ma non è che andare a fare il medico sia proprio da tutti...

comunque fino a quando non mi son incartato con la tesi lo scorso anno, all'uni son sempre stato uno studente discreto, viaggiavo sulla media del 29.7...studiando filosofia le opportunità di lavoro non son molte. Lo scorso anno pensavo di tentare il dottorato dopo la laurea, ma proprio per questo, in modo un po' ingenuo, pensavo che la mia tesi dovesse essere qualcosa di 'difficile' anche per me. Quel che scrivevo mi pareva non andasse mai bene, ero devastato dall'ansia....fino a quando il prof, vedendomi in difficoltà, non mi ha suggerito di cambiare tesi. E di qui un grande disinteresse...mi stavo rimettendo a studiare per bene, sulla nuova tesi, quando poi quel maledetto incidente mi ha gettato nello sconforto... Ora ci sto lavorando con più dedizione, mi impongo di scrivere anche se non mi sento mai molto 'preparato' a farlo.

 

Ma parliamo di te. Com'è che hai "sfasciato" la macchina che i tuoi ti hanno regalato?

E non abiti più per conto tuo?

Ok, forse i tuoi vogliono mantenerti come in un'eterna infanzia coprendoti di regali, però non credo che distruggendo quei regali diventi più autonomo...

Se loro vogliono controllarti tu puoi però sottrarti al loro controllo, altrimenti la prossima volta che tuo padre si incazza ti rifaccerà, tra gli altri tuoi "errori", pure l'essere gay..

Preferirei non parlare di quest'incidente in auto...ho sbandato sulla strada sdrucciolevole..

Vivere per conto mio mi era pesante, perché per una serie di ragioni i miei non volevano che affittassi una stanza...e per me vivere solo era molto deprimente, o meglio, passavo un sacco di tempo fuori casa, ogni tanto esageravo con l'alcool. E non ho più quei tempi di ripresa 'brevi', come a 20 anni.

Edited by schopy
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FranceYoung

Indipendentemente dalla tua situazione particolare, non posso che farti i complimenti!

Mi fa piacere che tuo padre non l'abbia presa male e spero che nelle eventuali discussioni future non faccia riferimento a questo.

Come gli altri, anche io ti consiglio di iniziare a rifiutare doni così grandi e di dimostrare quanto tu sia in grado di fare anche senza i loro aiuti non sempre richiesti.

In bocca al lupo! ;)

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Complimenti per il CO!

 

29,7 è direi più che discreta...mi pare oggettivo.

Non voglio dire che tu sia anche un po' troppo

severo con te stesso....ma di fatto te lo dico XD

 

Che poi sia una facoltà con pochi sbocchi, che magari nessun

genitore si augurerebbe che il proprio figlio scegliesse

non deve impedirti di riconoscere il fatto che la media è 

ottima.

 

E' chiaro che un genitore al 99% pensa alla "sistemazione"

alla "sicurezza" ( per loro "meglio" significa questo..soprattutto

di questi tempi ma è umano ed è un meglio per certi versi

venato di legittime paure per il futuro dei propri figli...penso )

 

Ed è a volte un eccesso di severità rivolto contro se stessi

che poi determina un bisogno di evasione-sregolatezza etc.

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se non ho capito male, ti ha un po' deluso il paragone che ha fatto con i mancini. Se è così, stai tranquillo, ha voluto ribadire che è una solo una variante della natura, a meno che tuo padre non sia una suora di un asilo di 50 anni fa XD

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Ed è a volte un eccesso di severità rivolto contro se stessi

che poi determina un bisogno di evasione-sregolatezza etc.

Sì, credo sia proprio così!

Uscendo un attimo dal topic, ma visto che l'ho aperto mi prendo questa libertà, c'erano proprio dei momenti in passato in cui pensavo che dovevo tener duro perché se, ad esempio, facevo una serata con gli amici mi sarei lasciato andare moltissimo, ubriacandomi, etc etc. Cosa che a volte succedeva, a volte no.

Ma è tutto un modo di fare sballato...insomma, si possono perseguire obiettivi e progetti anche facendo vita sociale non-distruttiva.

 

Le paure per il mio futuro sono legittime; ma, ecco, visto che son andato a far filosofia e non medicina, perché mi tengono così 'legato' alla famiglia?

Perché non erano contenti che vivessi per conto mio? Perché ero fuori-controllo, e quindi pensavano che da solo avrei combinato cazzate? M, non lo so.

Comunque ora sono in fase 'ricostruiamo l'autostima'. Il C.O. va in questa direzione.

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Tifo per te! Hai scelto la facoltà che preferivi e hai fatto benissimo secondo me! Io mi sono laureata a 27 anni e mi è successo questo: avevo iniziato una tesi ma arrivata a metà non riuscivo più ad andare avanti!

Ne ho parlato con il professore che mi ha suggerito di cambiare titolo della tesi, e così ho fatto.

Qualcuno mi ha consigliato di leggere un manuale per scrivere la tesi, io ho trovato questo:

 

Come scrivere una tesi di laurea   di Umberto Eco.

 

Un libro FENOMENALE!!! Mi è stato di grandissimo aiuto.

 

@Aizen  siamo tutti diversi fortunatamente, io sono una persona che tende a pensare troppo e per me chiedermi "ma si nasce o si diventa gay" è stato un modo per rompermi la testa e non vedermi dentro.  Mentre invece può essere interessante da scoprire per chi non tende alle "seghe" mentali come me!!

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Sì, credo sia proprio così!

Uscendo un attimo dal topic, ma visto che l'ho aperto mi prendo questa libertà, c'erano proprio dei momenti in passato in cui pensavo che dovevo tener duro perché se, ad esempio, facevo una serata con gli amici mi sarei lasciato andare moltissimo, ubriacandomi, etc etc. Cosa che a volte succedeva, a volte no.

Ma è tutto un modo di fare sballato...insomma, si possono perseguire obiettivi e progetti anche facendo vita sociale non-distruttiva.

 

Le paure per il mio futuro sono legittime; ma, ecco, visto che son andato a far filosofia e non medicina, perché mi tengono così 'legato' alla famiglia?

Perché non erano contenti che vivessi per conto mio? Perché ero fuori-controllo, e quindi pensavano che da solo avrei combinato cazzate? M, non lo so.

Comunque ora sono in fase 'ricostruiamo l'autostima'. Il C.O. va in questa direzione.

 

scusa se mi permetto alcuni "psicologismi", criticabilissimi e non necessariamente fondati

secondo me le pulsioni che descrivi (lo "sballo") potrebbero essere legate in un rapporto di "circolo vizioso" con l'eccesso di controllo familiare: dato che nel circolo vizioso la causa diventa anche l'effetto e viceversa, si stabilisce uno stile di vita in cui il "lasciarsi andare" a comportamenti blandamente autolesionistici (come l'ubriacarsi) e "senza freni" è un atto compensatorio che mira a distruggere e fare da contrappeso alla situazione di eccessivo controllo della famiglia

è come se implicamente volessi dire ai tuoi genitori: mi controllate troppo? ed io mi metto in una situazione in cui ve lo impedisco, una situazione in cui non controllo più neanche me stesso (= l'ubriacarsi)

non so come è andata distrutta l'auto di cui parlavi, ma anche la distruzione dell'auto secondo me ha un forte potere simbolico: l'auto é un simbolo del sè, e l'auto che ti hanno regalato è l'immagine di te stesso che i tuoi genitori ti vorrebbero imporre: distruggere l'auto è stato quindi un tentativo di ammutinamento contro questa situazione per ristabilire il tuo vero sé

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NamelessDreamer

@ ma farti una vita invece di stare dietro a un pc a scrivere cose inutili dalla mattina alla sera no, eh?

Ritornando IT credo che tu, @schopy, debba ritenerti fortunato ad avere un padre così visto che la sua reazione è stata più che positiva. Molti di noi, me compreso, vorrebbero un padre come il tuo. Per quanto riguarda il comportamento dei tuoi genitori... beh, anche io la penso come te: dare troppo ai figli (e troppo facilmente) è sbagliato perché si finisce con il non riconoscere il vero valore delle cose. Però è anche vero che fare i genitori è un "lavoro" estremamente difficile, e se loro ci perdonano molte cose, forse dovremmo imparare anche noi a perdonarli e a cercare di capirli ogni tanto. Loro di sicuro credevano di fare la cosa giusta comportandosi in quel modo, anche se, a posteriori, si saranno accorti che non è servito a molto, anzi.
L'unico consiglio che ho da darti è di fissarti degli obiettivi (a me aiuta molto) e pensare meno al passato...

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per me no di certo =)

effettivamente :o

 

 

 

io sono una persona che tende a pensare troppo e per me chiedermi "ma si nasce o si diventa gay" è stato un modo per rompermi la testa e non vedermi dentro.

io sono una persona vuota ho bisogno di riempire il cervello :o

 

 

 

@Aizen ma farti una vita invece di stare dietro a un pc a scrivere cose inutili dalla mattina alla sera no, eh?

se non gradisci i miei commenti vai oltre, non mi offendo se non li leggi :) se poi hai una vita travolgente non perdere tempo a presso a me, che finiresti per assomigliarmi :o

 

 

 

@schopy  auguri 

Edited by Aizen
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Sto cercando appunto di liberarmi di qualcuna delle mie ossessioni :)...comunque sì, mi avrebbero voluto proprio come tu descrivi.

Possibilmente medico o ingegnere, perché a loro dire 'le capacità intellettuali non mi mancano'.

Su questo do loro ragione, ma non è che andare a fare il medico sia proprio da tutti...

comunque fino a quando non mi son incartato con la tesi lo scorso anno, all'uni son sempre stato uno studente discreto, viaggiavo sulla media del 29.7...studiando filosofia le opportunità di lavoro non son molte. Lo scorso anno pensavo di tentare il dottorato dopo la laurea, ma proprio per questo, in modo un po' ingenuo, pensavo che la mia tesi dovesse essere qualcosa di 'difficile' anche per me. Quel che scrivevo mi pareva non andasse mai bene, ero devastato dall'ansia....fino a quando il prof, vedendomi in difficoltà, non mi ha suggerito di cambiare tesi. E di qui un grande disinteresse...mi stavo rimettendo a studiare per bene, sulla nuova tesi, quando poi quel maledetto incidente mi ha gettato nello sconforto... Ora ci sto lavorando con più dedizione, mi impongo di scrivere anche se non mi sento mai molto 'preparato' a farlo.

 

 

'Excusatio non petita, accusatio manifesta'= Le scuse non richieste sono accuse manifeste ( verso se stessi). Tu hai addotto delle motivazioni al tuo percorso, ma nn ci devi delle spiegazioni: Ogni percorso, ogni vita ha le sue vicissitudini, i suoi alti e i suoi bassi e non ci sono ricette per la sicurezza e la stabilità, così come non c'è per l'amore. Sbaglia sempre per conto tuo e vivi pienamente la tua vita. Meglio pentirsi di aver fatto qualcosa che rimpiangere a vita di non averlo fatto! Quindi prendi il meglio dalle esperienze fatte e  tira avanti ;) . E ricorda o fai bene o fai male qualcuno ti criticherà sempre mentre qualcun'altro tesserà le tue lodi..

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scusa se mi permetto alcuni "psicologismi", criticabilissimi e non necessariamente fondati

secondo me le pulsioni che descrivi (lo "sballo") potrebbero essere legate in un rapporto di "circolo vizioso" con l'eccesso di controllo familiare: dato che nel circolo vizioso la causa diventa anche l'effetto e viceversa, si stabilisce uno stile di vita in cui il "lasciarsi andare" a comportamenti blandamente autolesionistici (come l'ubriacarsi) e "senza freni" è un atto compensatorio che mira a distruggere e fare da contrappeso alla situazione di eccessivo controllo della famiglia

è come se implicamente volessi dire ai tuoi genitori: mi controllate troppo? ed io mi metto in una situazione in cui ve lo impedisco, una situazione in cui non controllo più neanche me stesso (= l'ubriacarsi)

non so come è andata distrutta l'auto di cui parlavi, ma anche la distruzione dell'auto secondo me ha un forte potere simbolico: l'auto é un simbolo del sè, e l'auto che ti hanno regalato è l'immagine di te stesso che i tuoi genitori ti vorrebbero imporre: distruggere l'auto è stato quindi un tentativo di ammutinamento contro questa situazione per ristabilire il tuo vero sé

M be sull'auto...se è andata come dici tu certo dev'essere stato il frutto di una pulsione inconscia, perché non avevo nessunissima intenzione di farle fare quella fine...povera ford.. :(

Un circolo vizioso c'è...in atto da qualche tempo...

ed è vero che mi irritavo moltissimo a sentirmi controllato, vista la mia età...perché avrei tanto preferito un aiuto più 'costruttivo', più orientato a delle mie necessità che alle loro aspirazioni....che ne so "beppe ti diamo meno soldi, cerca di farcela con le tue forze...dai che sappiamo che ce la puoi fare"...insomma, se fossi un genitore le direi cose di questo tipo.

Non so bene quale sia il mio vero sé, spesso ho cambiato 'direzione', nel mio sentire e credere; certo, ora mi trovo a far sempre meno bilanci, perché non sempre portano del buono, e cerco di far più progetti, anche a breve termine.

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