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Un movimento LGBT grillino?


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Non credevo che avrei mai pensato una cosa del genere ma forse se il movimento gay

fosse un po' più "grillino" ne avrebbe giovamento. Sia chiaro che con "grillino" non intendo

associato in alcun modo al M5S, ma al contrario contro tutto e tutti senza se e senza ma.

 

Lo chiedo a chi forse può saperlo: E' vero che molte sedi dell'arcigay sono di proprietà

pubblica? A cominciare dalla sede principale di Bologna?

 

L'arcigay dovrebbe rinunciarci come il M5S rinuncia al finanziamento pubblico. Come si

può essere indipendenti quando lo stato ti paga la sede?

Ma ovviamente i problemi dell'arcigay sono mille.

E' più che altro sull'atteggiamento delle associazioni gay che mi interrogo.

Opinioni?

Edited by NewMarc
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https://www.gay-forum.it/topic/23340-un-movimento-lgbt-grillino/
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Mah, lo Stato e altri enti pubblici non fanno niente per i gay che almeno concedano qualche sede

La tua obiezione sulla concessione di spazi pubblici ai gay è tipicamente portata avanti dai partiti di destra...

Poi non è che lo Stato conceda questi spazi solo ai gay, neh!

@prefy

 

Davvero non cogli la contraddizione di una associazione gay che combatte contro la discriminazione da parte dello stato

ma ha la sua sede principale regalatagli proprio dallo stato stesso? Non sarebbe più orgoglioso dire "no, grazie. Vogliamo

diritti non unità immobiliari"?

@NewMarc MI risulta che le associazioni non combattano contro lo Stato ma siano dentro lo Stato e penso che rientri nei compiti di quest' ultimo aiutare le aggregazioni sociali la cui attività consista nella rimozione di pregiudizi che impediscono l' effettiva  uguaglianza dei cittadini, quindi non vedo contraddizioni nell'accettare le sedi

 

Sul discorso della concessione dei diritti, vedrei più coerente uno Stato che dicesse ai suoi cittadini gay: Siccome non vi riconosciamo diritti, non vogliamo neanche le vostre tasse!

Edited by prefy

@@prefy A dire il vero di contraddizione ne hai sollevata un'altra: 

 

 

 

penso che rientri nei compiti di quest' ultimo aiutare le aggregazioni sociali la cui attività consista nella rimozione di pregiudizi che impediscono l' effettiva  uguaglianza dei cittadini

Salvo che è lo stato stesso a discriminare i cittadini gay... Quindi secondo te lo stato aiuta i cittadini a far sì che questi non siano più discriminati

dallo stato stesso!? Non ha senso.

Si, in parte è proprio lo Stato che, negando diritti, discrimina i cittadini, in parte sono i singoli o gruppi a farlo ma comunque rientra nei compiti dello Stato rimuovere tutti i motivi di ordine sociale che favoriscano discriminazioni: lo dice la Costituzione ed anche se dentro l'istituzione Stato operano diverse anime, essa resta la retta via, diciamo che, nella concessione di questi aiuti, ripara, in parte, ai propri errori

 

Ma lo scatto d'orgoglio di rifiutare aiuti dovuti lo troverei controproducente, io penso che le associazioni debbono rimanere dentro lo Stato e dialogare con esso anche aspramente per il pieno riconoscimento dei diritti perchè le richieste glbt sono conformi al dettato costituzionale

 

Se vogliamo tirarcene fuori non paghiamo più le tasse, ovvero emigriamo

Innazitutto ogni associazione gay locale è un caso a sé.

 

Spesso le sedi delle associazioni sono di proprietà del Comune

(del Comune, non dello Stato) e molto spesso pagano l'affitto.

Di norma - trattandosi di APS (associazione di promozione sociale)

gli affitti sono agevolati: non solo per i gay, ma per tutte le associazioni

che non abbiano finalità di lucro.

 

In alcuni casi le sedi sono condivise con altre realtà associative

alle quali si dà un contributo in denaro o in manodopera.

(Ad esempio: il mercoledì la CGIL ti presta la sede che a loro non serve

e durante l'estante i militanti gay danno una mano alle feste del Sindacato).

Negli anni Novanta noi ci appoggiavamo all'Università di Padova

e all'Associazione Stutendi Universitari.

 

Nel caso specifico della mia associazione (uscita da ArciGay a novembre scorso)

siamo ospiti nella serata di chiusura di un locale, diamo un piccolo contributo,

teniamo pulito e pubblicizziamo il locale stesso (che non è un locale gay).

 

Altre realtà - credo il Mario Mieli - sono riusciti ad acquistare la sede

con i proventi del locale gay che gestiscono (ma non ne sono sicuro).

Altre ancora hanno addirittura okkupato spazi dismessi

come il Collettivo Smaschieramenti al Centro Sociale Atlantide a Bologna

O sono legati ad altri Centri Sociali che li ospitano (a Milano e a Padova).

 

@NewMarc, come vedi ci sono diverse possibilità.

Mi sembrerebbe strano venire a sapere che ArciGay Nazionale

non paghi l'affitto al Comune di Bologna.

In ogni caso se non ti piace ArciGay non sei obbligato a rimanerci:

molte grandi realtà dell'associazionismo gay non sono affiliate ArciGay.

(E la maggioranza dei politici gay: Vendola, Scalfarotto e la Concia - per esempio -

non ci sono neanche iscritti)

Sia chiaro che con "grillino" non intendo

associato in alcun modo al M5S,

 

 

Le parole sono importanti è_é 

 

{so benissimo che è un monoriga, ma mi infastidisce l'uso pressapochistico del vocabolario}

Edited by dreamer_

@prefy

Mai detto che le ass. gay debbano lottare contro lo stato. Ma a me il dubbio

che le ass. gay facciano più i loro interessi che i mie quando ottengono privilegi

dallo stato che mi discrimina il dubbio viene. E cosa succede quando ci si trova 

in un conflitto di interessi? Può l'associazione seriamente scontrasi con il Comune

che gli paga l'affitto e può toglierlo in ogni momento?

 

@Almadel

Ci sono certamente tanti casi diversi. Complimenti a voi che vi siete resi indipendenti.

Intendevo un movimento di rottura e senza compromessi.

 

@Aizen

Peggiorare? E come?

Non sempre le Associazioni GLBT si scontrano contro i Comuni:

motli Comuni anzi sostengono la causa glbt.

 

A Verona ad esempio c'è un Sindaco di Destra

piuttosto ostile agli omosessuali

e una delle due associazioni GLBT (il PINK,

che non è affiliata ArciGay) è in affitto da una signora...

 

Le attività di un'associazione gay hanno tre fronti istituzionali principali:

il Comune (case popolari alle coppie gay, registro delle coppie di fatto, spazi per l'associazionismo)

la Regione (formazione nelle scuole, progetti sanitari sull'HIV)

e lo Stato (legge anti-omofobia e matrimonio paritario).

 

Si va contro una istituzione nel caso non ci ascolti.

Se ci ascolta e ci ha come interlocutori,

non ha molto senso andarci contro...

 

A meno che non si voglia fare un "collettivo antagonista"

e in quel caso però non ci si configura come "associazione"

e le modalità di intervento nel territorio sono diverse

(ma lo scontro istituzionale è quasi solo col Comune

e riguarda occupazioni e manifestazioni non autorizzate).

@Almadel

 

Mai parlato di scontro istituzionale. Le amministrazioni poi cambiano, e quindi hanno idee 

poi differenti. Non credo sia nemmeno tanto giusto distinguere fra governo e enti locali. Lo stato

è sempre quello.

 

Detto sinceramente in poche parole.

Se con "grillino" si intende un movimento buono a incazzarsi su tutto, che dice no a prescindere ed è totalmente inconcludente, tanto vale lasciar perdere.

 

E a cosa dovremmo dire si? Ai dico?

@NewMarc, posso solo supporre

che tu non abbia esperienza politica

o che tu stia immaginando qualcosa

che non coincide propriamente con una "associazione".

 

L'idea che tu non voglia un affitto agevolato - a Parma - dal Sindaco del M5S

per l'unico motivo che Monti - a Roma - non vuole darti i matrimoni civili

dicendo "lo Stato è sempre quello" non è una affermazione che ha senso.

 

O l'idea che tu rifiuti i finanziamento da una regione del PD

- finanziamenti che ti serviranno per dei volantini sull'AIDS -

perché ce l'hai contro i DICO di Rosy Bindi, è assurdo.

 

Avrebbe senso e non sarebbe assurdo

se la tua associazione rinunciasse a chiedere le cose.

Zero legami con le istituzioni e totale conflittualità.

E quando la Polizia di Stato vi coinvolge in un progetto contro l'omofobia violenta,

invece di collaborare rispondiate "Sbirro maiale, il tuo posto è all'ospedale".

 

Conosco molte realtà simili, ma esse non chiedono i matrimoni.

Non chiedono nulla "a questo Stato borghese e patriarcale"

Né sedi, né fondi, né leggi speciali.

@@Almadel I volantini e l'affitto agevolato sono briciole.

Ho l'impressione che queste che in Italia molti iscritti dell ass. gay "giochino" a fare gli attivisti.

E se gli togli la sede dove vanno a giocare?

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. negli ultimo 15 anni in Italia non si è fatto alcun passo in avanti.

Credo proprio di non essere riuscito a spiegare

come sia organizzato il Movimento GLBT in Italia.

 

Ci sono due associazioni-ombrello: ArciGay e ArciLesbica

che riuniscono molte associazioni che operano sul territorio.

I circoli territoriali associati vanno a Congresso

ed eleggono un/a Presidente che fa da portavoce nazionale.

 

Poi ci sono circoli territoriali che non hanno affiliazione nazionale

e che lavorano solo con i Comuni e con le Regioni.

Un livello che pare non interessarti, ma amen.

A volte questi circoli non allineati si federano regionalmente, a volte no.

 

Come fa ArciGay e ArciLesbica Nazionale a trattare con lo Stato?

Presentando ai partiti la loro piattaforma rivendicativa

e promettendo il voto dei loro iscritti a chi l'accoglie.

O organizzando manifestazioni (di norma il Gay Pride)

per mostrare quanti "voti potenziali" avrebbero se fanno una certa cosa.

 

Volendo si possono esaminare i motivi per i quali in Italia

non sono riusciti a far mettere i matrimoni gay nell'agenda del PD.

Riguardano i rapporti tra ArciGay e i partiti

(ma non i rapporti tra ArciGay e il Comune di Bologna, non direttamente almeno).

@Almadel

Le ass. americane hanno decine di iniziative... Mi rendo conto ovviamente che essendo il movimento

gay italiano assai più ridotto (anche in termini economici) e senza offesa "dilettantesco" il paragone 

è difficile. E' ovvio che cose come il "Day Of Silence" o spot televisivi non sono pensabili, ma credo 

comunque che limitarsi a lobbizzare i partiti sia una strategia votata all'insuccesso. 

 

Tutto questo però è off topic, io non penso certo di conoscere la strategia migliore per il movimento

in Italia. Quello che vorrei è un movimento più incazzato, ecco.

 

PS E' una provocazione ma forse non sarebbe male se l'Arcigay chiedesse una consulenza a Casaleggio. ;)

 

PPS L'Arcigay dovrebbe essere solo -gay e non Arci-

Edited by NewMarc
Dream_River

Esistono associazioni LGBT di ispirazione anarchica su vuoi al tempo stesso rivendicare i diritti LGBT e dichiarare guerra allo stato. Per fortuna la realtà del movimento LGBT è molto variegata su posizioni politiche e strategie di azione.

 

L'importante e rimanere concentrati sulla strategia più efficace, e non scadere nell'idealismo da "duri e puri" che non porta mai a niente. Per dirla con una metafora: la rivoluzione francese non è stata fatta con fucili repubblicani.

Io invece la penso diversamente... l'integrazione non la si ottiene facendo quelli "tutti contro tutti", facendo i "ribelli perché si è ribelli"... L'unico modo per ottenere dei diritti, non solo ufficialmente ma anche di fatto (cioè, per avere una società in cui non solo due gay possono sposarci ma in cui il loro "stare insieme" viene visto come qualcosa di normale) è con pacifiche riforme. Bisogna "far capire" all'altro che si chiede il diritto perché è giusto, non ottenerlo con la forza imponendosi. Niente è più forte del giusto e del vero.

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