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Renzi: non basta essere cattolici per il Colle


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http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/04/15/news/renzi_lettera_a_repubblica_non_basta_essere_cattolici_per_il_colle-56658821/

 

Vi linko questo articolo, è una lettera che Renzi ha scritto a Repubblica.

In sostanza, si dichiara cattolico, però se la prende con i politici cattolici troppo moralisti e chiarisce che quando governa lo fa da laico.

Vi consiglio comunque di leggerlo.

 

Un colpo al cerchio e uno alla botte. Cosa ne pensate?

E' un buon segno, perché ha preso le distanze dai politici cattolici e ha detto che non gli serve un cattolico come presidente della repubblica?

O è un brutto segno perché comunque ha dichiarato di ispirarsi al Vangelo, e quindi resteremo fregati in ogni caso?

letta

colgo un'inesattezza dove dice

 

"vivo la mia fede davanti alla coscienza"

 

fa qualche confusione ed esprime un punto di vista chiaramente non cattolico ma protestante

 

per il resto completerei il titolo dell'articolo... "Non basta essere cattolici per il Colle .... bisogna proprio essere preti" :uhsi:

Edited by conrad65

Certo è la fotografia del PD : sono cattolico anche se

mi oppongo a Marini ( Renzi ) non sono cattolico ma

candido Marini ( Bersani )

 

Detto ciò Renzi ha ragione : Marini non è stato eletto

in Abruzzo, dover era stato candidato in deroga ed è

stato -per il solo fatto di essere il segretario effettivo dei

popolari ( nonostante i vari Castagnetti, Rutelli era il D'Alema

dei cattolici ) candidato già 14 anni fa.

 

Obiezioni simili potrebbero essere mosse però alla candidatura Prodi

a cui Renzi invece niente oppone. 

 

Il motivo è che Prodi fa riferimento ai "Prodiani" e non alle ACLI

e alla CISL che notoriamente appoggiano il segretario pro tempore

cioè Bersani. Inoltre una elezione Prodi - secondo molti - significherebbe

voto ad Ottobre con governo di minoranza ( data utile ad una candidatura

Renzi )

Sono d'accordo con Hinzelmann. C'è da notare che sparando a zero contro Marini, che potrebbe essere gradito

al Pdl, e contro la Finocchiaro, non sgradita alla Lega, e lanciando invece Prodi, notoriamente sgradito al Pdl, Renzi

fa anche un'altra operazione: poiché è odiato da una grossa parte del Pd, e soprattutto dal popolo del Pd, che non

lo considera «disinistra», cerca di scavalcare Bersani appunto a sinistra, presso la base, bruciando ogni candidatura

che possa sapere di accordo tra Pd e Pdl. L'operazione è lecita, ma l'interpretazione politica errata, perché Renzi

dimentica che il capo dello stato è per definizione, o almeno dovrebbe essere, a norma di Costituzione, condiviso dal

più largo schieramento possibile.

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