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Bello con bello, brutto con brutto.


Amor-fati

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Te l'ho fatto...i maschi etero.

 

Ma non parlerei di ossessione per la bellezza, mi limiterei

a "preoccupazione" crescente.

 

Le lesbiche certo sembrano meno preoccupate, nella misura

in cui però sono anche le meno socialmente visibili, tanto è vero

che la identità lesbica è queer - può piacere o meno - ma è così.

 

Probabilmente un peso sostanziale è dato dal fatto che la

loro identità è la più recente e fragile, soprattutto rispetto

alla alternativa bisessuale. Ma insomma sono considerazioni

complesse, che ci porterebbero molto OT

 

Io considero comunque le lesbiche una eccezione, che sottraggo

alla regola generale ( ovviamente si può dissentire )

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Al di là che la bellezza è sempre soggettiva ecc., e magari qualcuno mi vede bellissimo perché corrispondo ai suoi canoni soggettivi, nonostante io oggettivamente non lo sia... quando ero single mi domandavo se quello o quell'altro era alla mia portata. Anche oggi, se fossi single, credo che eviterei proprio di contattare ragazzi che mi sembrano molto belli e senza difetti, perché mi vorrebbe il sospetto che siano proprio fuori dalla mia portata ^^

Edited by Krad77
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Ragazzi, la cosa che ho scritto all'inizio non dice ''nel mondo etero è sempre così'' ma che spesso lo ho visto accadere. Ho voluto parlare della bellezza per un motivo specifico: in una analisi puramente esistenziale de ''La vita della mente'' Hannah Arendt spiega come la condizione umana sia caratterizzata, dal punto di vista del puro e semplice essere vivi, dal comparire in un mondo di apparenze che precedeva la nostra venuta e dallo scomparire da tale mondo, che sopravviverà alla nostra dipartita. Insomma, l'apparenza (non intendendo con questo termine l'idea frivola che ne abbiamo oggi, ma il puro fatto di essere-nel-mondo, di essere apparenze in una realtà) è l'unica cosa che riconferma la nostra tangibilità nel mondo.

 

La bellezza è qualcosa che è substratificato in noi perché non siamo solo apparenze, ma anche parvenze (cioè esseri costretti ad ''apparire ad altri esseri'' cioè a ''parvere''). Se ci limitassimo a valutare il puro e semplice apparire e scomparire nel mondo, il concetto di bellezza sarebbe vano; il fatto è che così non è, perché siamo appunto anche delle parvenze, un ''mi pare'' nei confronti di qualcun altro.

 

E dice bene @Almadel, quando dice che ci facciamo le stesse paranoie di una ragazza. A volte me ne faccio più io delle mie compagne di università, le quali evidentemente non abituate a sentire un maschio parlare male di certe parti di sé, mi guardano stranite. Non mi sento esattamente brutto, ma mi sento un non-meglio-di-altri. Forse comunque la cosa dipende dal fatto che non essendo dichiarato, e mettendo, a detta di alcuni, ''soggezione'' quando parlo, forse certi ragazzi si bloccano nell'entrare in relazione con me o anche solo ad ammiccare, per come mi vedono. Non sono chiuso o antisociale, al contrario. È che devo dare l'impressione di essere un bastardo tagliagole a chi non mi conosce. Questo argomento è molto complesso come vedete; entrano in gioco per forza di cose delle dinamiche relazionali/psichiche/culturali.

 

Posso limitarmi a dire quel che è il mio gusto personale e soggettivo: equilibrio oscillante. Non puoi avere pettorali incredibili ed essere tonico e avere al contempo la testa vuota così come non puoi avere la testa piena e le tette di Mike Bongiorno. Sono per le persone che sanno darsi un equilibrio tra le due cose, senza mai smettere di oscillare in entrambe per periodi - io ci sono periodi in cui mi acculturo e mollo un po' me stesso e periodi in cui faccio la capra e la vanità regna sovrana nel mio cervello ;)

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Probabilmente dai esattamente l'idea di chi sei, una persona sulla

difensiva e respingente ( bastardo tagliagole ) atteggiamento che

difficilmente una ragazza etero al posto tuo avrebbe.

 

Se le ragazze con cui parli sapessero che sei gay, non ci vedrebbero

niente di strano nel fatto di confidarsi con loro, appare loro strano questo

livello di confidenza perchè un maschio etero in genere non ce l'ha, anzi

recita la parte del bastardo, ciò che tu fai -essendo gay- coi maschi.

 

Il fatto poi di essere scisso anche nei comportamenti - se studio mi trascuro

se mi curo non studio - è chiaramente riconducibile al fatto di non aver integrato

nella tua personalità una identità gay.

 

Gay significa psicologicamente per te: libertà, piacere, evasione, cura di sé

in contrapposizione a tutto ciò che significa dovere, cioè eterosessualità.

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@@Hinzelmann è possibile che io associ, come hai detto tu, un certo tipo di sessualità a un certo tipo di comportamento. In realtà però, devo dire che se faccio lo stronzo lo faccio con tutti indiscriminatamente, maschietti o femminucce: per cadere nelle mie grinfie devi essere solo un coglione, indipendentemente dal tuo sesso.

 

 

Il fatto poi di essere scisso anche nei comportamenti - se studio mi trascuro

se mi curo non studio - è chiaramente riconducibile al fatto di non aver integrato

nella tua personalità una identità gay.

 

Non la metterei esattamente in questi termini... semplicemente ho periodi in cui non sto troppo a guardare come mi vesto e com'è conciata la mia faccia, ma perché non ho semplicemente voglia. È vero che associo a certi miei comportamenti un grado maggiore di libertà, ma è anche vero che io sono così: se ho un dovere, cazzo duro e mitra in mano. Non mi interessa se questa cosa sia riconducibile a un eterosessuale (grossa bugia) mi sento bene quando so di poter avere successo; mi sento ancora meglio quando un gay batte un etero in certe cose, quando noto ancora una volta che non ho mai avuto niente di meno rispetto ad altri.  ;)

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Beh il mio intervento era un po' un invito ad uscire da questo

personaggio che ti sei costruito, perchè evidentemente non 

funziona al 100%....altrimenti avresti fatto CO e non ti lamenteresti

del tuo aspetto

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@@Amor-fati da quello che scrivi, mi pare ma posso sbagliarmi, che il tuo discorso sia però troppo centrato sulla proiezione che gli altri fanno di te. Voglio dire, preoccuparsi o domandarsi se gli altri ti percepiscono come un "bastardo tagliagole" o come qualcuno che mette in soggezione, serve a poco se poi non capisci tu stesso quali possono essere i motivi che ti spingono a compontarti in un certo modo (fermo restando che piace un po' a tutti sentirsi dire di essere un po' stronzetto) che, alle volte, è più una cortina levata a difesa che un vero aspetto del carattere.


La questione estetica, il trovarsi difetti o non sentirsi "non-meglio-degli-altri", diventa un problema proprio se posta in rapporto tensivo con quello che sta fuori di te: non si può, credo, ragionare in termini di essere "non meglio degli altri" sennò va a finire che vedrai sempre e solo quello che ritieni "meglio" e non quello che "non è meglio" di te.


Il discorso sull'apparire lascia un po' il tempo che trova, non si può porre al di fuori di noi il significato o supporre che ciò che io sono mi possa essere restituito da come appaio agli altri o da come credo che gli altri mi percepiscano. Credo che se uno ha una buona conoscenza di sé sia molto difficile riuscire a dare all'esterno una immagine completamente opposta: i nostri comportamenti, quando sono coscienti, non possono che esprimere noi stessi, quindi se uno non è un misantropo non può apparire agli altri come un misantropo, a meno che il suo comportamento all'esterno non sia dettato da ciò che lo circonda e non dal suo reale temperamento.

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@Amor-fati

 

La propria "forma" è un insieme di cose, e non è solo una questione fisica. E' come la gente ci conosce, cosa ha sentito dire di noi, in quale contesto noi ci stiamo muovendo e come agiamo e ci comportiamo in quel contesto specifico. 

 

Da come parli è evidente che ti senti "difettoso" da un lato, e che ti senti "troppo osservato" dal segreto della tua omosessualità, vivendo un classico complesso che penso sia comune a molti, di tentare di sembrare contemporaneamente "non gay" verso gli etero e "gay" verso i potenziali gay, e invece di sentirsi troppo "gay" verso gli etero e del tutto invisibile verso i gay.

 

Se è così, allora il problema non è "bello" o "brutto", ma "chiuso" o "aperto" agli altri. Da come racconti, infatti, sembra che tu sia molto difensivo/aggressivo. Forse rilassandoti un po' troveresti miglior risultato che preoccupandoti quale combinazione di taglio di capelli e vestiti ti permetta di essere "nongay" e "gay" contemporaneamente

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@@LaMarche , questa cosa dell'essere un po' bastardo mi è stata detta da alcuni, ma solo recentemente, nel senso che io di mio non mi forzo a esserlo. Non ho nessun dover-essere autoimposto proprio perché sarebbe inutile e falsificherebbe la mia identità. Non mi sono mai voluto ''costruire'' attorno nessun personaggio, proprio perché io sono il primo a non sopportare chi, per la totale assenza di una Personalità, si riempie con qualcosa di inventato, che non esiste al di fuori della propria inutile convinzione. 

 

Concordo infatti sull'idea che chi non è psicologicamente una persona con certe caratteristiche non può certo conferirsele solo per rafforzare la convinzione di averle; purtroppo però a volte mi ritrovo a dover combattere con certi complessi di inferiorità che mi bloccano, forse perché per una parte della mia dolescenza mi sono sentito orribile e il mondo esterno non ha fatto altro che confermare tale mia convinzione e ora do maggior credito ai pareri che vengono da fuori, i riscontri nella realtà delle apparenze, piuttosto che quelli che dovrei darmi io. 

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@@korio , un po' devo dire che hai centrato il segno. È un po' difficile a volte gestire una situazione così schizoide: se sembro gay a un etero non va bene; se sembro gay a un gay va bene, ma nel sembrare gay a un gay è spesso inevitabile sembrare gay a un etero - mentre sto scrivendo tutto ciò sto ridendo istericamente - e quindi la situazione è... paradossale! In parte deriva anche dal fatto che per anni io ho tentato di fare l'eterosessuale a tutti i costi per una ragione di sopravvivenza; vivo in un paese dell'hinterland che non sarà mai piccolo quanto la mentalità di chi ci abita. Ho quindi molto interiorizzato il mio rapporto con la realtà come un ''maschio alpha'', e sebbene io di mio sia maschile e non sopporti le... si chiamano ''sfrante''? Questo mio modo d'essere, che mi rende insospettabile dinanzi agli etero, mi allontana dai gay.

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@@Amor-fati il grande segreto è che in realtà son solo pippe mentali.

 

Sii te stesso e basta, e risolvi il problema del rimorchiare cominciando a frequentare posti dove la densità dei gay è maggiore: locali, siti incontri, etc, così da poter essere individuato in quanto nel contesto giusto e non per acrobazie fisiche.

 

Per quanto invece riguarda i difetti, io non so se sei bello o brutto, ma a meno che tu non abbia chiari difetti fisici alteranti (chessò una gobba, degli arti mancanti, una seconda testa), l'apparenza conta, ma conta soprattutto un po' di buon carattere e una gran dose di sfrontatezza. Questo è vero per gli etero come per i gay.

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La bellezza dipende dai punti di vista. Io sono stato con un tipo che per me era bellissimo mentre alcuni miei compagni lo consideravano carino e altro orribile,quindi non potevo dire di stare con uno brutto o uno bello.

Se tu ti riferisci a quei tipi (pochi) che riescono ad essere belli oggettivamente rispettando determinati canoni imposti dal (passami il termine) ''conformismo di gusti'',allora è molto improbabile con qualcuno che riesca a rispecchiare l'inverso di questa definizione appena data. 

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Io sto con un ragazzo oggettivamente meno bello di me,

però è convintissimo di essere uno stragnocco :)

A giudicare dai ragazzi che ha avuto (me compreso)

sembra essere stato anche piuttosto convincente.

Conta la sicurezza in sé stessi? E' probabile.

Probabilmente conta anche investire su altre qualità.

Se adesso lo mollassi, io avrei la fila e lui no.

Ma se lo mollassi fra quindici anni, le posizioni sarebbero invertite.

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@@korio , hai ragione; so bene che sono tutte enormi seghe mentali e autoconvinzioni, e sto cercando attivamente di liberarmene. Sono sempre stato uno un po' sfrontato e di carattere, quello posso dire che non mi manca, così come l'empatia. In realtà ho iniziato a notare solo ultimamente come delle mie amiche non proprio belle o brutte assai si prendessero dei ragazzi molto carini; ho capito che comunque questa ''società materialista e conformista'' non è riuscita a sradicare totalmente il fatto che comunque dietro un bell'aspetto fisico serve comunque una Personalità se si vuole andare oltre.

 

No, non ho nessuno di quei difetti fortunatamente! Solo un cervello un po' bacato, come puoi ben vedere. ;)

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