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Ho fatto coming out un anno esatto fa, con amici intimi e familiari (precedentemente sapeva di me solo mia sorella). Il motivo che mi ha spinto a farlo è stato il fatto che nel giugno dell'anno scorso, quando meno me l'aspettavo, ho conosciuto un ragazzo come sempre l'avevo atteso, che già dal primo momento mi ha dato una bellissima sensazione di complicità, di attrazione, di simpatia, di affinità, come mai mi era capitato prima, con nessun altro. Precedentemente avevo sempre detto che, siccome non mi sono mai sentito represso, sebbene non ero dichiarato con nessuno in pratica o quasi, mi sarei dichiarato solo quando avrei trovato una persona per la quale valesse la pena espormi, perché non vi nascondo che avevo molta paura della reazione di familiari e amici. Al tempo stesso però, sentivo comunque che ero arrivato ad un punto della mia vita nel quale volevo aprirmi con le persone a me care, per essere totalmente sincero con loro. Mi serviva solo uno stimolo, un incentivo, e io l'ho trovato in questo ragazzo. E lui l'ha trovato in me. Ci siamo dichiarati con i nostri rispettivi amici e familiari contemporaneamente, dopo meno di un mese che ci conoscevamo. Tutti ci hanno accolto a braccia aperte, nonostante entrambi avessimo paura. Io credevo che i miei genitori non mi avrebbero accettato, specie mio padre, per i discorsi che gli sentivo fare in generale. Non avendo il coraggio di parlare con lui a voce, come ho fatto invece pochi giorni prima con mia madre e i miei amici, gli ho scritto una lettera a mano, dicendogli tutto quello che volevo dirgli, in modo tale che potesse leggerla con calma, e poi parlare dopo insieme. Ero agitatissimo quando gliel'ho data. Dopo sono uscito, e sono tornato a casa qualche ora dopo. Lui mi ha semplicemente abbracciato dicendomi che quando mi aveva visto così agitato, con quel foglio, pensava chissà che fosse e si era preoccupato. E invece mi fa: "Tutto qui? Se tu sei felice, lo sono anche io per te, perché voglio solo la tua felicità". Questo per dirvi che le persone, anche quelle più vicine a noi, non smettono mai di sorprenderci.

Io e questo ragazzo siamo stati fidanzati seriamente, nel vero senso della parola, per quasi 8 mesi. Abbiamo conosciuto i nostri rispettivi amici a vicenda (tutti ragazzi/e etero), i rispettivi genitori, lui è stato molte volte a casa mia a cena e a dormire qualche volta, abbiamo fatto due mini vacanze insieme io e lui. Io sono stato innamorato, per la prima volta in vita mia, e credo che a modo suo anche lui lo è stato di me, anche se mi ha lasciato lui alla fine perché diceva di non sentirsi pronto per relazioni serie, perché voleva fare più esperienze. Io ci ho sofferto, è logico, e anche tanto. Ma non mi sono pentito del mio coming out, fatto per me, ma con l'incentivo dato dal voler vivere alla luce del sole una storia con lui, di volerlo far entrare a far parte della mia vita, facendogli conoscere le persone che fanno parte della mia vita. Diciamo che mi rimane comunque un bel ricordo di tutti i momenti trascorsi, e posso dire che ci siamo dati la forza a vicenda per un passo importante, affrontandolo insieme e sereni, e perché lo volevamo noi due, senza che nessuno premesse sull'altro. Abbiamo deciso entrambi perché volevamo portare l'uno nella vita dell'altro. Poi l'amore è eterno finché dura, ma pur sempre amore rimane ciò che è stato, se c'era un tempo veramente :) Il coming out va fatto per se stessi, non per accontentare qualcun altro. Però nel mio caso, lo stimolo, la spinta, me l'ha data l'amore e la voglia di condividere un persona speciale con altre persone per me importanti, senza dover mentire o nascondere nulla, perché credo non si debba nascondere una cosa bella come l'amore :)

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