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Quando il conforto non arriva!


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Salve a tutti.

Sono nuovo del forum e mi sono presentato nella sezione specifica.

Volevo confrontarmi con voi su un problema che sta creando difficoltà tra me ed il mio ragazzo.

Siamo insieme da quasi un anno. Ci siamo conosciuti ed innamorati in seguito ad un passato che ci ha tolto e ferito tanto e posso giurare che da entrambe le parti ci amiamo tantissimo.

Da parte mia però, c'è un problema! Ho difficoltà quando si tratta di rialzargli il morale perchè, da ciò che ho notato, mi faccio fortemente influenzare dal suo stato d'animo - negativo - ed entro in empatia con lui.

Quando capita magari passo da lui proprio per farlo divagare, distrarre ma i risultati sono disastrosi. Tutte le volte mi zittisco e non riesco a proporre attività che possano farlo riprendere, perchè mi incupisco ed imbarazzo.

A fine serata (qualora riusciamo ad arrivarci, se non vuole essere riaccompagnato prima perchè si innervosisce ulteriormente) finisce con un diverbio e questa cosa mi rattrista molto.

Quale è la vostra esperienza a riguardo? E' capitato anche a voi? Consigli per cercare di affrontarla?

Grazie :)

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https://www.gay-forum.it/topic/23649-quando-il-conforto-non-arriva/
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Ciao caro e benvenuto:)

E' un po' spiacevole questa cosa perchè in una coppia ci si deve "sollevare" a vicenda. Quello che ti consiglio è di cercare di non fargli capire che ti rattristi anche tu....magari sei triste dentro perchè ti lasci coinvolgere troppo, pero' fagli vedere che lo sostieni!

Gius1989, non immagini quanto mi rattristi il fatto di non riuscire a risollevarlo. Dall'esterno può sembrare che da parte mia non ci sia interesse e sarei concentrato su me stesso, ma nel momento in cui si pone il problema mi blocco.

ti succede solo con lui o con tutti? Cioè se fosse un amico o un cugino ti blocchi anche?

Appunto, devi evitare di entrare nel loop dell'ansia da prestazione.

 

E' come se fosse un training autogeno, devi fermarti, ragionare sul fatto che non devi dimostrare niente a nessuno, bensì devi solo essere spontaneo e dire ciò che diresti a qualunque altra persona.

Non è facile se la tua spontaneità ti conduce verso una grigia empatia, devi proprio ragionare e concentrarti. 

 

In bocca al lupo!

Icoldibarin

Innanzitutto si tratta di basso stato d'animo dovuto ad eventi vicini e ben delineabili oppure momenti di depressione con cause non ben identificabili?

Visto che anche io tendo ad entrare in empatia con le persone se le sento tristi l'unica cosa è cercare la compagnia di persone terze, meglio cari amici ovviamente, per creare un'atmosfera serena come magari da solo non si riesce a fare.

Se vedi che s'innervosisce chiedigli cosa preferisce fare, molte volte si preferisce stare da soli a sbollire la tristezza, e, anche se può essere spiacevole per te, è meglio (qualche volta, non sempre) lasciargli una serata per ragionare tra se.

Si tratta di eventi ben precisi che oramai si ripresentanto nella sua vita, non è legato a fattori depressivi. E' vero, parlandone con lui mi ha suggerito come soluzione quella di aggregarci a terze persone.

Quando gli chiedo cosa vuole fare, lui vuole che decida io, ma io proprio perchè voglio rimetterlo di buon umore non riesco a decidere cosa fare, come se mi sentissi sotto pressione, come se lui cercasse di affidarsi a me ed io non devo cercare in tutti i modi di deluderlo.

Ha suggerito lui stesso serate in cui avrebbe preferito rimanere a casa ma sapevo benissimo che voleva uscire e distrarsi.

Così non faccio altro che perderlo.

Ciao @@New Life

 

Non ti far suggestionare da una crisi di prestazione. Il tuo ragazzo non vuole la perfetta soluzione, vuole solo distrarsi. Quindi non stare a pensare troppo, magari allarga le prospettive informandoti su concerti o feste all'aperto (con la buona stagione), o boh, il circo! o andare chessò a giocare a biliardino o anche solo una serata in cui si prende un bel film commedia, qualche classico o ancora un bel massaggio.

 

L'importante è che non ti metti a pensare anche tu troppo.

 

Ma la cosa molto molto più importante è che tu ci provi, e non ti scoraggi se una sera finisce male. L'importante è che tu ci provi ma con la strategia di fare la prima cosa che capita, non la migliore, ma magari assurda. Perchè non è importante cosa si fa, ma è importante che la faccia tu con lui e con la voglia di farlo stare meglio. Poi il resto va in secondo piano :)

BruisePristine

quando ti chiede di decidere fai la prima cosa che ti passa per la testa, che so un giro in centro, vi beccate con altre persone, disco..
cioè non mi pare complesso.
più che altro perchè è una persona con cui hai una relazione da un po', non il primo estraneo

Hinzelmann

Ovvio che lui deve in qualche modo partecipare, altrimenti sembra

di tirarsi dietro un sacco di patate.

 

Quando sta meglio, cosa gli piace fare? Seleziona degli obiettivi

sulla base delle sue passioni-propensioni di ordine generale e

tiralo fuori di casa ma dandogli un obiettivo preciso che lo motivi

e gli dia l'innesco per smuoversi dal suo stato d'animo

 

Se gli piace cucinare---tutti i preparativi per una cena più complessa

del solito. Tu la proponi, ma deve essere lui a suggerirti come realizzare

la cosa, dove andare a comprare X, come fare Y, perchè quello bravo è lui.

Solo con lui! Mi blocco perchè voglio dargli il massimo ma non ci riesco. E' come se si trattasse di ansia da prestazione.

cerca di essere più spontaneo e/o di farlo uscire facendo cose non troppo devastanti...

mi preoccupa la frase "ci siamo conosciuti in seguito ad un passato che ci ha ferito e tolto molto"...insomma, pare un po' una relazione di mutuo supporto.

Sono indiscreto se chiedo di cosa si tratta? Perché forse sto fondo di malinconia è proprio una componente del rapporto e magari lui ne approfitta un po' -inconsapevolmente- per continuare a trovar rifugio nei suoi stati depressivi.

Non lo so ragazzi. Nei fatti non è così facile come sembra. Anche perchè uno quando è giù di morale non è che abbia voglia di vedere molta gente.

 

In realtà nei fatti e' facile come sembra, nel senso che l'analisi che hai fatto è molto chiara: non sono difficili le cose che devi fare, ma sei tu che ti blocchi nel farle.

Quindi il problema è: io NewLife ho voglia o no di forzarmi e di trovare l'energia per tirar su il morale del mio ragazzo durante le sue crisi, oppure alla fin fine dentro di me c'è qualcosa, un blocco, che mi fa venir voglia di mandarlo a quel paese quando si intristisce?

Nel primo caso tutto è molto chiaro: da domani ci provi e ci provi e ci provi, parlandone con lui nei momenti in cui non sta giù e cercando insieme a lui di inquadrare insieme (parola chiave: INSIEME) delle strategie.

 

Nel secondo caso tutto è molto chiaro: sei stanco dei momenti di crisi del tuo partner e in realtà sei nella parte decadente del tuo rapporto amoroso. Dici oggi che lo ami, ma domani già è un po' meno di oggi e tra n giorni la storia finirà (che rimaniate insieme o meno).

 

 

E capire se è uno dei due casi è semplice? La risposta in realtà è si. Perchè se tu domani inizi a trovare soluzioni, ti sforzi di parlarne con il tuo ragazzo, allora è la 1. Se invece domani posti "eh non è così semplice ragazzi" o "korio che cazzo dici?" o cose del genere, allora è la 2 secondo me.

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