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chi siamo stati è effettivamente quello che siamo diventati?


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BruisePristine

poco fa stavo pensando al giorno che mi sono definitivamente accettato, cioè moooolto tempo fa.

parte 1
nonostante avessi sempre saputo dentro di me di essere gay vedevo il mondo gay e i porno su cui mii masturbavo con leggerezza come dire 'è un momento passerà', quando mi sono reso conto che la mia vita sarebbe stata basata anche su quello e su quel modo di vedere la sessualità ho fatto un balzo indietro chiedendomi se davvero era quello che mi piaceva,
(esempio alcune varie pratiche ecc...)
in quanto il mio mondo gay che sognavo era tutto arcobaleni e my little pony! (LOL)

da quel momento sono passati 8/9 anni e tuttavia certe pratiche ora mi fanno anche un certo sangue.
(es: bdsm)

quindi.. come mi spiego questo?

parte 2
mi sono spesso anche detto che il buon costume e il 'cosa è giusto e cosa no' possa aver influito in parte della mia testa da ragazzino a farmi schifare certe cose del mondo gay..
c'è da dire che io da piccolo anche se sapevo cosa colpisse la mia attenzione io mi vedevo sempre diverso e distante, quindi non riuscivo a identificare cosa mi piacesse con il mondo gay.
esempio molto  banale: a me piacciono i bears, prima che io mi sono detto "ok mi piacciono è così è inutile che guardo i miei coetanei e provo a parlarci (per poi paccarli il giorno che devo vederli)" sono passati tanti anni, devo dire che nel 2011 ho iniziato a guardare in una direzione e nel 2012 mi sono detto "ok mi piacciono praticamente solo quella cerchia di gay" e bellamente a dirlo subito e blabla..
ma prima di questo oltre a stupidamente essere caduto nel clicé gay = checca = io forever alone non mi identificavo in nulla di effettivo e questo mi FRUSTRAVA.
è successo ad altri?

BruisePristine

@@Psicopompo detto banalmente era un ok sono gay mi piacciono i tipi è il cazzo, ma il mondo  gay di cui vedevo per esempio la sessualità attraverso i porno (ovviamente avevo 13/14 anni) non mi rispecchiava, cioè non mi piacevano da vedere.
pensavo un 'CHE SCHIFO, QUESTO DOVREI FARLO IO?'
 

Hinzelmann

Non è che sia del tutto sicuro di aver capito neanche io.

 

Guardavi i porno gay, ti masturbavi però non riuscivi ad 

identificarti nel passivo...suppongo il problema fosse questo.

Questo problema probabilmente era accentuato in te dalla

convinzione che fare il passivo implicasse una sottomissione

compromissione della propria virilità.

 

Al contempo vagheggiavi un mondo gay irrealistico un po'

da favola, senza avere in testa una immagine alternativa

agli stereotipi sulle checche che ti facevano sentire diverso,

ma in cui non riuscivi ad identificarti.

 

Il divieto di prenderlo, l'idea che questo implicasse necessariamente

di essere una femminuccia o un mezzo maschio, sono due tipici input

omofobici, a cui hai reagito da un lato erotizzando la differenza di età,

dall'altro individuando nella sottocategoria bear un gruppo lontano dagli

stereotipi sui gay, vigenti, in cui poterti identificare.

 

Se è così ci sarebbe una logica in ciò che sei diventato, anche se ovviamente

ti potresti tranquillamente accontentare di : è solo una questione di gusti.

Ilromantico

Penso di essere passato per lo stesso 'percorso'. Sei stato solo confuso dai porno e dai cliché/omologazioni gay.

 

Il porno non rappresenta il sesso reale in quanto è pur sempre un banale video. Inoltre le percezioni vedendo dei video porno possono pure essere falsate e/o negative rispetto al corrispettivo reale del sesso in carne ed ossa. A me ad esempio non sono mai piaciuti i video porno gay e "preferivo" quelli etero in cui potevo vedere una donna e un uomo. E ho detto "preferivo" perché all'epoca li guardavo per curiosità, ma il sesso che si 'respira' dentro un porno l'ho sempre percepito poco interessante e fuorviante come atmosfere/sensazioni. Inoltre mi hanno sempre provocato una sorta di tristezza e compassione gli attori/attrici di un porno proprio per quello ne ho visti di sfuggita pochissimi in vita mia. Alla fine mi veniva sempre un senso di tristezza per loro.

 

E' normale poi che l'omologazione gay e/o i tipi cliché di qualche anno fa portassero alcuni a un senso di non-identificazione. Mi ricordo che affacciandomi al mondo gay ne rimasi delusissimo, ma dopo ,con la conoscenza e l'evoluzione dello stesso mondo gay, ti rendi conto che c'è gente simile a te e c'è gente che non lo è. Io ad esempio, come te, non riuscivo a trovare interessanti tipi che non fossero affini a me e decisi che il mio target poteva solo essere un gay 'falso etero'.

@BruisePristine

sì, credo di capire bene quello che dici.

Tant'è che un po' mi ci rivedo, e non sono sicuro d'aver compiuto il deciso passaggio da parte 1 a parte 2,

sentendomi ancora piuttosto ondeggiante.

Non mi piacciono i bears, ma comunque ragazzi tendenzialmente virili...e, ammesso e non concesso che la spiegazione di Hinzelmann si attagli alla tua situazione, potrei estenderla anche al mio caso, giacché avrei individuato nella sottocategoria "virili" il tipo di persona che più mi erotizza per compensare quegli -ipotetici- input omofobici. Tuttavia non penso sia solo questo il punto...quando scrivi io gay=checca=forever alone pare tu ti riferisca ad una preoccupazione che non è tanto di essere una "mezza femmina" ma di non riuscire a sentirti parte di un gruppo.

E mi pare di intuire che questo senso di solitudine non derivasse solo dall'ipotesi "non avrò mai un ragazzo", ma "non avrò mai un gruppo di amici in cui ci riconosciamo simili tra di noi". E' una logica da club, tant'è che ora ti rivolgi ai bears...un club piuttosto "riconoscibile".

Edited by schopy
BruisePristine
Tuttavia non penso sia solo questo il punto...quando scrivi io gay=checca=forever alone pare tu ti riferisca ad una preoccupazione che non è tanto di essere una "mezza femmina" ma di non riuscire a sentirti parte di un gruppo.

E mi pare di intuire che questo senso di solitudine non derivasse solo dall'ipotesi "non avrò mai un ragazzo", ma "non avrò mai un gruppo di amici in cui ci riconosciamo simili tra di noi". E' una logica da club, tant'è che ora ti rivolgi ai bears...un club piuttosto "riconoscibile".

forse.. o meglio questo è stato un po' il pensiero che avevo nella mia testa intorno all'anno 2002, per esempio in quegli anni (dal 2000 al 2005) massimo mi dicevo come che il fatto che fossi gay era un segreto e che nessuno fosse come me e se lo era poteva essere uno stile quello dei porno e blabla :\

il che portava in me effettivamente un senso di "ma chi sono?" come se non ci fossero altre realtà al di fuori e gabriele (io) era costretto ad avere un fardello

Hinzelmann

Beh, ma l'idea di essere diversi e soli, è un sentimento

attraverso cui tutti i gay sono passati a quella età.

 

Certo si spera che le cose cambino in futuro, ma non può

certo bastare la pornografia a rompere un senso di accerchiamento

culturale complessivo e generale ( il mondo di un preadolescente

è un mondo ristretto e ogni adolescente ha dei problemi di identità )

 

Se i gay fossero nella realtà così omologati, non esisterebbero tutte

queste tipizzazioni di gay diverse, che gli etero ignorano ma noi poi

apprendiamo esistere. E' che a quella età, non lo sappiamo ancora.

 

Tralascio - volutamente - il target "falso etero", perchè irredimibile.

 

Però oggi come oggi, che quasi chiunque può diventare un bear, se

lo vuole...che problema c'è? Non c'è bisogno di essere veramente un

metalmeccanico o un portuale o un agricoltore...basta avere un certo

look, certi gusti etc.

Però oggi come oggi, che quasi chiunque può diventare un bear, se

lo vuole...che problema c'è? Non c'è bisogno di essere veramente un

metalmeccanico o un portuale o un agricoltore...basta avere un certo

look, certi gusti etc.

Già. Trovo la cosa francamente adolescenziale.

O giocosa. Ecco, definirla "giocosa" me la fa sembrare più seria.

Edited by schopy

Io parto da una posizione molto diversa

rispetto a quella dell'adolescente medio

che avrebbe voluto conformarsi al branco.

 

Io non mi sentivo solo diverso: volevo essere diverso.

Adoravo tutto quello che non era bianco, etero e cattolico;

provavo un sincero ribrezzo prima per la cultura mainstream etero (calcio e motori)

e poi per quella gay (discomusic e shopping).

Hinzelmann

Già. Trovo la cosa francamente adolescenziale.

O giocosa. Ecco, definirla "giocosa" me la fa sembrare più seria.

 

Probabilmente sono vere entrambe, è prima adolescenziale

e quindi vissuta con un eccesso di serietà e poi giocosa in

un secondo momento, quando la persona è più seria-matura.

 

Questo partendo dal presupposto che stiamo parlando di

identità sociali, vissute in modo diverso a seconda dell'età.

E che su un piano logico non si può fare parte di un "gruppo"

senza al contempo allontanare degli "altri da sè" ( chiunque

siano questi altri e qualunque sia il gruppo )

 

Ovviamente può essere anche soltanto un allontanamento

metaforico o figurativo.

 

Per questo un adolescente ( chiunque sia ) "tende" anagraficamente

alla intolleranza e per questo acquisita una certa sicurezza di sé, poi,

può vivere le stesse dinamiche e portarsi con più leggerezza

 

Il "bello" delle identità moderne è che sono tutte più o meno "disponibili"

essendo dei look costruibili, questo però non credo sia immediatamente

percepito a quella età o almeno non serve più di tanto a sdrammatizzare

( lo si vede quando un ragazzino o una ragazzina per aderire ad un look

sacrifica ogni esigenza di stile ignorando le proprie caratteristiche anche

fisiche individuali che implicherebbero un adattamento )

Rispondo anche io, sperando di avere capito bene....è un post molto filosofico :)

Io non mi sento gay, cioè tutti i gay si sentono uomini ma sono attratti dagli altri uomini, secondo me anche i passivi, alla fine per quando facciano "la parte della femmina" si sentono sempre maschi nella loro interezza. O no?

Io invece non mi sono mai sentito un uomo, fin da piccolo ho sempre amato stare con le bambine, sono sempre stato attratto dalle cose femminili, giocavo a fare la principessa, ecc ecc. Inizialmente pensavo fosse un momento cosi di passaggio, e ad un certo punto ho anche pensato di "fare il maschio" veramente, provandoci con alcune ragazze....e in alcuni casi mi è anche andata bene :) Ma poi con gli anni ho capito che non era la mia natura. Vabè potrei continuare all'infinito.

 

Come vivo adesso la mia sessualità, per andare al sodo? Vuoi o non vuoi debbo per forza essere gay, visto dall'esterno, perchè se mi tocco in basso purtroppo vedo un pene e due testicoli, quindi sono maschio. Ma io mi reputo "donna eterosessuale". Cio' non vuol dire che sia represso, quindi non sono un trans, perchè le tranessuali transitano al sesso opposto, io non ho intenzione di farlo (certo mai dire mai) ma non è una cosa che vedo nel futuro. Riesco ad essere tranquillo anche cosi fortunatamente :) Forse è anche per questo che tendo ad avere fidanzati dai 30 anni in su,,,loro capisco meglio questa mia cosa e gli piace anche.

Vabè spero di non essere andato fuori tema :)

BruisePristine

Io non mi sento gay, cioè tutti i gay si sentono uomini ma sono attratti dagli altri uomini, secondo me anche i passivi, alla fine per quando facciano "la parte della femmina" si sentono sempre maschi nella loro interezza. O no?

direi di sì

 

 

 Forse è anche per questo che tendo ad avere fidanzati dai 30 anni in su,,,loro capisco meglio questa mia cosa e gli piace anche.

Vabè spero di non essere andato fuori tema :)

ma non credo, onestamente anche io punto ai 30 in sù, ma per il semplice fatto che mi piacciono esteticamente e riesco a fare discorsi interessanti che vanno anche un minimo oltre 'la nuova reginetta del pop' ahahha

Hinzelmann

Io non mi sento gay, cioè tutti i gay si sentono uomini ma sono attratti dagli altri uomini, secondo me anche i passivi, alla fine per quando facciano "la parte della femmina" si sentono sempre maschi nella loro interezza. O no?

 

Sono due cose ben distinte, sentirsi femmina ( questione interiore )

o soffrire per il fatto che altri ti ritengono tale ( questione esteriore )

e magari credere pure - per mancanza di mezzi culturali - che possano

aver ragione loro ( interiorizzazione della pressione esterna ) 

 

Può essere che un over 30 sia più disponibile a capire una posizione

transgender (sei tale anche se non vuoi transitare in senso fisico,

se ti reputi donna ).

 

D'altronde un ipotetico 20nne che avesse impiegato 4 anni a sbarazzarsi di questa

pressione omofobica che gli dice che non è un maschio, tutto desidererà

tranne che relazionarsi con una persona che si definisce "donna eterosessuale"

e "gay per forza" ( sono due percorsi divergenti )

@@Hinzelmann che significa che gli altri mi ritengono tale? Ovvio che agli occhi della gente sono un maschio, seppur con dei lineamenti che non sono certo quelli di un panzuto che rutta seduto davanti alla tv mentre guarda una partita di calcio. Sul fatto di essere transgender, non so' puo darsi che abbia ragione tu. Io l'unica cosa che mi fa pensare di essere trans è la voce :P

 

Non ho capito l'ultimo pezzo del post! Ti chiedo scusa oggi ho difficoltà di comprendonio:) ihihi 

Hinzelmann

Tu ti senti femmina, quindi per te dovrebbe essere una questione

interiore che ti nasce da dentro...sono i gay che possono soffrire

il fatto di sentirsi maschi, ma di vederselo negare dagli etero, non

certo le persone transgender.

 

Non hai il corpo di una trans perchè non prendi gli ormoni etc.

ma psicologicamente sei transgender

 

Tutto qui

 

 

 

 

 

Tu ti senti femmina, quindi per te dovrebbe essere una questione

interiore che ti nasce da dentro...sono i gay che possono soffrire

il fatto di sentirsi maschi, ma di vederselo negare dagli etero, non

certo le persone transgender.

 

Non hai il corpo di una trans perchè non prendi gli ormoni etc.

ma psicologicamente sei transgender

 

Tutto qui

Ah ok ok. Certo è cosi :)

Il "bello" delle identità moderne è che sono tutte più o meno "disponibili"

essendo dei look costruibili, questo però non credo sia immediatamente

percepito a quella età o almeno non serve più di tanto a sdrammatizzare

( lo si vede quando un ragazzino o una ragazzina per aderire ad un look

sacrifica ogni esigenza di stile ignorando le proprie caratteristiche anche

fisiche individuali che implicherebbero un adattamento )

E' quello che le rende anche un po' di cartapesta.

Forse perché non essendomi mai creato un'identità riconoscibile,

(sia pure attraverso il look, le preferenze musicali, etc...)

ci son rimasto un po' male quando qualcuno m'ha fatto notare la mia opacità, chiamiamola così...

mi accorgo d'altra parte che persone che non abbiano una personalità ben riconoscibile attraggono poco anche me.

Hinzelmann

Se entriamo nel campo delle regole dell'attrazione

e ci collochiamo nell'orizzonte temporale di qualcosa

che deve colpire subito, la rapida riconoscibilità è

importante.

 

Oltre ad una certa dose di faccia tosta...e sicurezza.

 

Il massimo credo che sia quando l'altro è attratto da noi

ma non capisce perchè ( vede cioè una serie di tessere

singolarmente attraenti, ma non riesce a comporre il puzzle ) 

a quel punto si diventa irresistibili, ma siamo oltre la mera

attrattiva 

 

Tuttavia mediamente basta la riconoscibilità

 

Non credo che nessuno di noi potrebbe essere contento

di essere definito "opaco", d'altronde se i gay tendono a

tipizzare la propria immagine deve significare che conviene.

Poi certo sulla "cartapesta" non puoi costruire la storia

d'amore di una vita...

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