AndrejMolov89 Posted May 29, 2013 Share Posted May 29, 2013 Ultimamente le mie letture si sono focalizzate su argomenti al quanto pessismistici e distopici. Questa riflessione è un rosario eterno che mi porto da quando ho finito Il signore delle mosche ed è stato nutrito anche da alcuni dialoghi che ho presenziato. La questione è semplice, quanto il benessere influisce sulla nostra percezione morale? è possibile che senza benessere ci possa essere etica, moralità e una nozione didiritto?EDIT: mi sono reso conto di aver scritto male il titolo: Quanto influisce il benessere sulla moralità umana? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted May 29, 2013 Share Posted May 29, 2013 Cosa intendi per "Benessere" e per "Moralitá umana"? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted May 29, 2013 Share Posted May 29, 2013 Di sicuro se ho fame e freddo la mia idea che rubare sia sbagliato viene messa piuttosto in crisi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreakyFred Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Dovunque esista ancora una società civile, esisterà anche una morale. Ma muterà radicalmente a seconda delle circostanze; in circostanze diverse non si diventa necessariamente meno morali, quanto piuttosto si formano nuove categorie morali. Io sono nietzscheano, credo che il benessere favorisca la costruzione di sistemi morali in cui trionfano valori "ricettivi" (femminili?), mentre una società che vive la difficoltà da vicino costruirà sistemi morali molto "attivi" (maschili?). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
prefy Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Secondo me non esistono connessioni tra le 2 cose Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AndrejMolov89 Posted May 30, 2013 Author Share Posted May 30, 2013 Esprimo meglio il pensiero, oggi non sono così tanto rincoglionito.Le mie riflessioni nascono da alcune discussioni che ho lurkato ( in cui si faceva un esempio molto triste, ovvero che se non ci fossero i mezzi attuali, lo schiavismo ritornerebbe, e che è solo grazie al progresso e al relativo benessere che si è eliminato) e da una discussione che si è tenuta al mio circolo, in cui una simpatica ragazza affermava che era inutile lottare, se il potere ti opprime e non ti da' da mangiare e che bisogna accontentarsi di sopravvivere. Questa serie di discussioni mi fanno porre una domanda: se tutto ciò che abbiamo ottenuto in questi anni di lotte è sacrificabile sull'altare della necessità in tempi di miseria. E quanto il benessere copre con una coperta una realtà cruda, ovvero un mondo in cui la sopraffazione è una proprietà sostanziale della vita. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Okay ora traduci per gli ignorantoni come me! XD Ci sono persone che non hanno nessun bene materiale o benessere fisico e che fanno una vita in miseria (barboni o come vuoi chiamarli) Che hanno piú morale (in termine semplicistico e generale, perchè ognuno ha una propria morale) Di ricchi figli di papá.. Quindi direi che non c'è relazione tra benessere e morale ma semplicemente dipende dalle persone. Ps. É ovvio che uno pur di non morire ruba un panino ma eviterei questi casi estremi in quanto entra in gioco l'istinto di sopravvivenza.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
katy91 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Mmm credo di non aver capito bene il vero punto della discussione...non riesco a capire che relazione ci possa essere tra le due cose... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 è possibile che senza benessere ci possa essere etica, moralità e una nozione didiritto? Se per etica intendi il pensare al benessere altrui, direi che sia una propensione individuale, condizionata da un benessere personale. Un padrone di schiavi nell'antica Roma poteva ritenere del tutto morale e lecito lo schiavismo, ma avere un'etica nel trattamento dei suoi schiavi. Salvo il fatto che magari potendo sfruttarli e maltrattarli questa propensione altruistica cedeva in caso di situazioni di difficoltà proprie oggettive o di malesseri personali ( sadico frustrato etc.) Allo stesso modo io so che rubando la mela reco un danno all'ortolano, ma se muoio di fame, la rubo. Quindi in tempi di crisi, di guerra, di necessità si tende a pensare prima a se stessi. Se però questo stato di conflitto sociale perdura, secondo me probabilmente ha ragione Freaky....nel medio-lungo periodo si costruirà un nuovo sistema morale Come questo sia o potrebbe essere è ben più arduo stabilirlo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fantom Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 (edited) Secondo me è questione di empatia, c'è chi crepa di fame ma nonostante questo non ruberebbe mai. Se un ortolano vede che stai morendo di fame e non ti regala una mela è lui ad essere immorale (ma per questo non c'è già la Caritas?) Lo schiavismo esiste ancora, gli schiavi sono quelli che si fanno il mazzo 8 ore in fabbrica per guadagnare 50 euro, mentre i politici prendono stipendi a 5 cifre, siamo schiavi del benessere, della macchina, delle vacanze, dei beni di lusso che ci propinano come primari ecc. Edited May 30, 2013 by Fantom Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mr.Londoner Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 @ naturale che se fossi in una condizione di indigenza dove non avrei nulla da perdere non ci penserei due volte a killare qualcuno e servirmi delle sue risorse (mamma come sono cattivo! O_O) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Kador88 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Beh, secondo me più stiamo "bene" e più ci viene spontaneo pensare agli altri, visto che i nostri bisogni primari sono soddisfatti. Se invece stiamo un po' peggio, cominceremo a pensare a noi, senza più curarci come prima di chi ci sta intorno. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Non sono mica così d'accordo. VI sono due società molto simili: quella Europea e quella Statunitense che si differenziano su questioni morali piuttosto importanti: pena di morte, armi da fuoco, ripudio della guerra e stato sociale. Gli ideologi repubblicani credono che questi "valori maschili" che hanno gli USA siano dovuti al fatto che rispetto a essi l'Europa è una società decadente e quindi "femminile". Di sicuro il confronto con il benessere materiale non può essere fatto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Nel caso della geopolitica, la differenza la fa la potenza. Ciò che certi americani addebitano oggi all'Europa è esattamente ciò che certi europei in passato addebitavano agli USA: di essere deboli. La potenza europea muore nel 1914-1918, quando caddero in un botto le 5 superpotenze europee, chi viene debellato ( Austria Ungheria ) chi sconfitto ( Germania e Russia ) chi crede di vincere ma di fatto al costo di una dipendenza finanziaria dagli USA ( Francia e Inghilterra ) E' il nazionalismo militarista e eurocentrico, che per certi versi ha portato al suicidio dell'Europa e non stupisce che poi nel 1945 si sia andati in una direzione diversa Al contrario gli USA hanno vinto la prima, la seconda e la terza guerra mondiale...sino a diventare l'unica potenza del mondo e questo li ha a loro volta trasformati Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Direi piuttosto che ha impedito loro di trasformarsi, lasciandoli nello stato di cowboy dal quale erano partiti. Quale che sia il motivo (per te l'essere potenza egemone, per me l'assenza di una socialdemocrazia) ciò significa che i valori morali non sono solo frutti del benessere materiale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Certamente i valori morali non sono solo il frutto di benessere materiale. Su questo siamo d'accordo. Di letteratura sulla trasformazione degli USA in Impero ce n'è....generalmente diciamo che potrebbe essere ritenuta una lettura critica "liberal", ascrivibile a ciò che dicevo io La socialdemocrazia....diciamo che non ha mai goduto di grandissima fama, attaccata da sinistra dai veri marxisti e da destra per ovvi motivi, diciamo che mi risulterebbe una ipotesi nuova ( ma questo certo non basterebbe ad escludere la tua ipotesi ) La lettura marxista classica sarebbe quella che vuole essere l'imperialismo il naturale sviluppo del Capitalismo. Ha avuto una sua fortuna....ed un suo declino. Direi che - ad oggi - conserva una sua limitata validità nell'analisi dei rapporti del Nord America nei confronti di alcuni paesi del Centroamerica o del Sudamerica ( questo perchè il rapporto fra USA e Guatemala o Cuba o altre realtà sudamericane è stato di fatto una forma di colonialismo indiretto, io direi non "naturale" ma "voluto" - "deciso", forse... ) Io sarei più portato a ritenere che l'americano, cresciuto in contesti in cui spesso il governo era "lontano" si è formato in modo certamente individualistico ( non dimentichiamoci che noi veniamo alla democrazia per una serie di autolimitazioni di stati assolutistici e loro per una serie di addizioni in situazioni al limite dell'autarchia ) Però è anche vero....che questo popolo armato era quasi privo di un esercito, di un corpo di polizia etc. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Laen Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Di sicuro se ho fame e freddo la mia idea che rubare sia sbagliato viene messa piuttosto in crisi. Touché, in tre righe ha riassunto perfettamente come la penso anch'io! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Touché, in tre righe ha riassunto perfettamente come la penso anch'io! se uno sta fisicamente per morire puó essere anche il dalai lama ma se puó ruba il panino e la coperta ma è semplicemente istinto di sopravvivenza e non si discute. Sarebbe piú utile fare quello stesso paragone (freddo e fame) con una cavia che non sta per morire ma è solo non-benestante.. E qui le cose cambiano perché dipende dall'etica di quella persona e la sua condizione NON incide sulla sua scelta.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Laen Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 @faby91 La fattispecie che ha portato Almadel è puramente un esempio, estremizzato ma applicabile anche ad altre situazioni meno drammatiche. Quel che penso io è molto facile: la morale viene accantonata quanto più il malessere che la seguirebbe è ingravescente. Di riflesso, più una persona è benestante e ha il cosiddetto "culo parato", più può sentirsi incoraggiato a seguire una morale che spesso è confinante. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 @euphoria ehmm pardon @lean XD non c'è alcun legame.. Esempio nel caso contrario: Il benessere economico-fisico-ecc non è direttamente proporzionale alla comune etica della societá, infatti come uno potrebbe fare molta beneficenza, così un altro potrebbe usare i soldi per drogarsi ecc.. (che per la societâ non è un comportamento etico) Dipende solo dal carattere/educazione/personalitá della persona.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Laen Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 @faby91 Sicuro, direi che nel 99% dei casi il tutto sta nella scelta singola di ciascun individuo. Il rapporto tra benessere e moralità sussiste solo quando uno può svantaggiare l'altro, e viceversa. E' per questo che non ho parlato di scelte, perchè mi sono limitato soltanto a quando tra le due esiste un rapporto. :P P.S. LAEN, non Lean. Ahaha! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Okay si @@Laen il rapporta diretto c'è solo nel caso estremo piú stai crepando e piú te ne freghi di ogni etica e regola. Il resto sono solo scelte.. ;-) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 (edited) Socrate o Gesù han resistito fino in fondo...ma d'altra parte quelli erano santi più che creature morali... Io credo che l'avvio della conversazione fornitoci dalle domande che Greed si pone dopo aver letto romanzi distopici c'entri, più che col benessere, con situazioni estreme dove ogni morale sembra essere messa al bando. Ci riflette su dopo aver letto il signore delle mosche, ma ci si potrebbero porre gli stessi interrogativi dopo aver letto I sommersi e i salvati di primo levi... Edited May 30, 2013 by schopy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 Distinguiamo tra "morale sociale" e "morale individuale", ok? Se io sono ricco e faccio beneficienza, la gente dirà: "Eh, facile così! Sono tutti bravi a essere di sinistra col culo al caldo!" Se io sono ricco e spendo tutto in cocaina e puttane, la gente dirà: "Beh ovvio! Con tutti quei soldi che doveva fare? La ricchezza corrompe sempre" Questo è un esempio di "immoralità sociale". Se io sono povero e rubo, la gente dirà: "Ecco vedi? Non ha voglia di lavorare e vuole solo approfittarsi!" Se io sono povero e non rubo, invece dirà: "Visto? Chi è tre volte buono è coglione; il mondo è fatto per i furbi" Altro esempio di "immoralità sociale". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted May 30, 2013 Share Posted May 30, 2013 @@Almadel io ho fatto riferimento alla moralitá sociale non avrebbe senso parlare di moralitá individuale.. E nella moralitá sociale intendo beneficenza buono, droga cattivi in modo totalmente semplicistico perchè altrimenti ci sono moltissime sfumature sull'argomento.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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