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i rapporti amorosi, per quanto intensi, non sono destinati in fondo a durare a lungo?


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Vi è mai capitato di pensare che i rapporti amorosi, per quanto intensi, non siano destinati in fondo a durare a lungo? 

Mi spiego meglio: l'amore è egoista, per definizione. L'innamoramento, che ha vita breve, nella stragrande maggioranza dei casi, se non alimentato dalla volontà di condividere, dalle passioni comuni, dalla quotidianità, se non supportata dalle "giuste condizioni" (esigenze affini, età compatibili, distanze ridotte, insomma... ostacoli esterni, come nelle più rosee immaginazioni, pressochè nulli), spesso lascia spazio alle priorità, ossia, al proprio benessere, al lavoro, alle ambizioni personali, etc.

Dopo questo contorto sproloquio, volevo sapere: quanto investite in amore? In rapporto all'età, alla situazione lavorativa, etc.

 

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Se ci sono le condizioni favorevoli a costruire qualcosa di stabile, certo. Ma... faccio un esempio concreto: se lei stesse a 500 km di distanza? E mettiamo il caso che non sia così facile trasferirsi, ricominciare una vita altrove.

Se tutto fosse rimandato a un futuro incerto... Quanto vi sacrifichereste? 

Io sono una di quelle classiche persone che quando si innamora di una persona sacrifica tutto per la felicità della coppia...anche se il mio ipotetico ragazzo stesse a 500 km di distanza da me,tutte le decisioni della mia vita lavorativa e/o altro le prenderei comunque considerando lui e il nostro rapporto.Metto sempre l'amore al primo posto xD

Mr.Londoner

Vi è mai capitato di pensare che i rapporti amorosi, per quanto intensi, non siano destinati in fondo a durare a lungo? 

Mi spiego meglio: l'amore è egoista, per definizione. L'innamoramento, che ha vita breve, nella stragrande maggioranza dei casi, se non alimentato dalla volontà di condividere, dalle passioni comuni, dalla quotidianità, se non supportata dalle "giuste condizioni" (esigenze affini, età compatibili, distanze ridotte, insomma... ostacoli esterni, come nelle più rosee immaginazioni, pressochè nulli), spesso lascia spazio alle priorità, ossia, al proprio benessere, al lavoro, alle ambizioni personali, etc.

Dopo questo contorto sproloquio, volevo sapere: quanto investite in amore? In rapporto all'età, alla situazione lavorativa, etc.

 

io ho sempre sostenuto che l'amore non esiste...proprio per le ragioni da te sottolineate...certo il colpo di fulmine ci può stare, si fa quel mesetto o più insieme dove non si può vedere null'altri se non il partner...ma poi?...finita la fiammata iniziale tutto inesorabilmente decade in una quotidianità monotona in cui non si può far altro che farsi trasportare dall'inerzia degli eventi (vedi matrimonio e figli per gli etero, vedi l'avanzare dell'età e la decadenza del fisico per noi gay), il tutto per portarci a 10 o 15 anni di distanza in cui non ci possiamo più vedere a vicenda ed ogni occasione è buona per litigare! se questo è l'amore, io dico NO GRAZIE!

io ho sempre sostenuto che l'amore non esiste...proprio per le ragioni da te sottolineate...certo il colpo di fulmine ci può stare, si fa quel mesetto o più insieme dove non si può vedere null'altri se non il partner...ma poi?...finita la fiammata iniziale tutto inesorabilmente decade in una quotidianità monotona in cui non si può far altro che farsi trasportare dall'inerzia degli eventi (vedi matrimonio e figli per gli etero, vedi l'avanzare dell'età e la decadenza del fisico per noi gay), il tutto per portarci a 10 o 15 anni di distanza in cui non ci possiamo più vedere a vicenda ed ogni occasione è buona per litigare! se questo è l'amore, io dico NO GRAZIE!

Oddio, non sono ancora così disillusa, tuttavia... Ascoltando anche storie di conoscenti, amici, amici di amici... Sto arrivando alla conclusione che i fattori esterni incidono eccome sulla durata dell' "entusiasmo in amore". Quello che molti chiamano innamoramento, insomma. Vero anche che se si tratta di fiammata, fugace, della durata di un fuoco d'artificio, allora non era vero innamoramento, ma infatuazione. Ma io parlo anche di storie durate anni, eh. Che però, per forze esterne, a furia di tira e molla, di insoddisfazioni per lontananze, impegni lavorativi, vite diverse, insomma... erano destinate a finire.

Questo mi rattrista.

Posso spostare il topic in amore e relazioni?

Mi sembra un argomento di ampio respiro a cui dovrebbero partecipare sia uomini che donne...

 

Sì, in effetti è vero! Ho sbagliato io la sezione.

Grazie...

questa è una bella domanda, ti racconto la mia esperienza: sto con un ragazzo da qualche anno, viviamo in città diverse e per quanto amore ci possa essere io so che nel momento in cui finirò l'università e i trasferirò all'estero questa situazione metterà fine alla nostra relazione. ne sono consapevole eppure non sono il tipo di persona che rinuncia al proprio obiettivo "per una questione di cuore".

questa è una bella domanda, ti racconto la mia esperienza: sto con un ragazzo da qualche anno, viviamo in città diverse e per quanto amore ci possa essere io so che nel momento in cui finirò l'università e i trasferirò all'estero questa situazione metterà fine alla nostra relazione. ne sono consapevole eppure non sono il tipo di persona che rinuncia al proprio obiettivo "per una questione di cuore".

Esatto. Era proprio questo quello che intendevo.

Posso farti una domanda personale? 

Vi è mai capitato di pensare che i rapporti amorosi, per quanto intensi, non siano destinati in fondo a durare a lungo?

 

si certo é normale.

Io investo molto nell'amore fin troppo ma non deve contrastere

con gli interessi personali e il lavoro sopratutto al giorno d'oggi..

 

Ps. Per me l'amore è il contrario di egoismo ma c'è giá una discussione apposta.

Dragon Shiryu

Vi è mai capitato di pensare che i rapporti amorosi, per quanto intensi, non siano destinati in fondo a durare a lungo?

 

alcune volte è vero che ci penso, ma quando io cerco una persona spero che la storia vada avanti il più a lungo possibile...

Parecchie cose non durano a lungo.
La stessa durata della vita, se ci pensi bene, è generalmente un po' scarsina.

 

Se ci sono i fattori che citi, che possono portare alla divisione, ce ne sono altrettanti che invece favoriscono l'unione. Tutto sta a saperli vedere, rintracciarli, riscoprirli nella quotidianità, volerli far venire a galla, non volersi arrendere alla routine, alla noia, alla facilità del chiudere qualcosa per ripartire da single.

 

Nessun oggetto o cosa materiale e vivente sfugge alla corrosione del tempo. Anche l'uomo, che si crede padrone del proprio destino e del mondo, e' destinato a sparire. Ogni oggetto che ci circonda prima o poi si romperà, i vestiti si consumeranno e anche gli alimenti hanno una data di scadenza..

 

Ma proprio per questo c'è solo una cosa che rimane: l'amore. Un sentimento se e' vero e intenso, non può morire con noi,ma ci sopravvive.  Pensiamo all'amore per i nostri cari che non sono più qui e che invece comunque ricordiamo con affetto anche se non ci sono più vicini fisicamente.

 

Ok, forse sono un illuso, forse e' il mio carattere da sognatore, ma credo ancora nell'amore. Crederci e' un impegno, faticoso e arduo, ma penso che alla fine ne valga la pena..

 

L'amore e' l'unica cosa che veramente l'uomo non e' ancora in grado di descrivere, di controllare e nemmeno di fermarlo.

 

Se l'amore e il sentimento sono veri, sacrificarsi lo considero quantomai scontato. Abbiamo solo una vita e dobbiamo viverla non nei tentennamenti ma nell'agire!

 

Certo uno potrebbe essere scoraggiato da tante cose nella propria vita per essere portato poi a credere che l'amore finisca sempre e che alla fine non esista nemmeno. Eppure credo di essere uno degli ultimi 18enni che riversa le sue speranze in una relazione sentimentale che possa davvero durare a lungo ;)

Edited by Karnaim

Se ci sono le condizioni favorevoli a costruire qualcosa di stabile, certo. Ma... faccio un esempio concreto: se lei stesse a 500 km di distanza? E mettiamo il caso che non sia così facile trasferirsi, ricominciare una vita altrove.

Se tutto fosse rimandato a un futuro incerto... Quanto vi sacrifichereste? 

Hai aperto questa dicendo che l'amore è egoista per definizione ma perchè mai te ne sei convinta? Per quanto mi riguarda piuttosto comparerei l'amore al sacrificio, e non nel senso più spietato del termine, provo a spiegarmi meglio. Non ti parlo di compromessi, ma di qualche rinuncia o cambiamento che sia per raggiungere un unico scopo, condividere te stessa con l'altra persona. Condividersi, questo è l'amore secondo il mio umile punto di vista. Altro appunto, ho tanta voglia di farti uno sgambetto! Ho citato il tuo commento perchè la persona che amavo non voleva e non poteva stare con me per i motivi da te elencati, mi ha chiesto di attendere due anni ossia il termine dei suoi studi. Aiutami a capire cosa vi passa per la testa, semplice paura? Magari non riguarda te personalmente quello che hai scritto e me ne scuso in anticipo se sono sembrata arrogante!

@Sabbri, premetto che quando ho scritto questo post ero in piena fase "crisi esistenziale". Spiego io, ora, cosa intendo per "amore egoistico": è risaputo che nella fase di innamoramento, quella iniziale, in cui l'oggetto del tuo desiderio è la luce dei tuoi occhi, l'unica tua fonte di luce anzi, per te esiste solo lei etc. etc. e VUOI lei, e faresti di tutto pur di tenerla sempre con te, per te, magari con troppa ingordigia a volte. Magari, dico magari perchè non è legge universale, sei talmente accecato dal desiderio di averla sempre al tuo fianco, che non ti rendi conto delle esigenze dell'altro. L'egoismo è nel bisogno, costante, dell'altro. Perchè sei TU che ne hai necessità.

Ora: ovvio che in un rapporto di COPPIA ci debba essere condivisione, perchè altrimenti, non la considero coppia. Non è stare insieme, per me...

Però non sempre è tutto è così semplice, come hai potuto provare anche tu, sulla tua pelle; inoltre (forse ora mi salvo in corner dallo sgambetto) io... la penso come te. ;-)

Per quanto effimera possa essere la vita, ne abbiamo una sola e se non la viviamo credendo in ciò in cui vogliamo tanto vale saltare giù da un ponte.

In verità il "niente dura" è un concetto relativo che prende importanza solo se paragonato all'uomo che purtroppo non dura tanto quanto il resto delle cose (una bottiglia di plastica vive di più) ma questo di sicuro non pone tutto sotto il medesimo ombrello.

C'è una profonda differenza tra il lasciare che le cose deperiscano e accettare il decadimento delle stesse.

Si deve accettare che si invecchi e che la persona con cui dividiamo la vita cambi, invecchi e muoia.. ma decidere che questi sia la persona con cui dividiamo la vita dipende solo da noi.

Questo topic, per interessante che sia, tende, per sua natura, a raggiungere la generalizzazione. In ogni caso, tenterò di delineare il mio pensiero attuale a riguardo :)

 

Si è detto, inizialmente, che l'amore è un concetto egoistico. Ma questa parola, «amore», usata in milioni di canzoni, in milioni di libri, in milioni di miliardi di frasi, designa sempre un oggetto che ha come unica caratteristica l'indefinibilità delle proprie manifestazioni. Quando ci si innamora, per dirla come la si dice volgarmente, «si perde la testa, non si capisce più niente». Ma allora com'è possibile concettualizzare e cristallizzare, per dir così, in una parola una serie di sentimenti che sono spesso contrastanti ma al contempo in linea fra loro, a volte presenti e a volte assenti, insomma, delle vere e proprie bufere?

 

Lo si fa per convenzione, a mio dire. Insomma, non si è mai saputo, e tuttora nessuno lo sa, cosa questo «amore» sia in sé.  Ci si può limitare a oggettivare le sensazioni che si esperiscono al suo sopraggiungere, a dire che «non si capisce più nulla». Tentare di cristallizzare l'amore in una parola, in una definizione, è come tentare di mettere un tornado in una scatola: anche quando si riuscisse, questo non avrebbe più aria da aspirare e svanirebbe. L'unica cosa che si può dire, è che è indefinibile. Ma questa sensazione, nella sua indefinibilità, trova la sua matrice esistenziale fuori di sé.

 

L'amore si presenta infatti come l'indefinibile sensazione di volere l'altro. E questa, più che una definizione, è una struttura che all'amore è intrinseca: esso ha sempre un oggetto, un qualcosa verso cui tende e ci fa tendere. L'amore è pertanto qualcosa che non è per sé stesso, ma che dipende sempre da altro da sé. Questo è il mio pensiero unico sull'amore: esso è l'indefinibile volontà di altro da sé, e in quanto tale rifiuta ogni determinazione che l'uomo vorrebbe affibiargli.  Ne deriva che, sempre secondo il mio pensiero, l'amore non può essere egoistico per sua natura. Così come non può per sua sola natura essere «buono», «profondo», «frustrante» ecc.

 

Tutto ciò che trascende questa sensazione, questa volontà indefinibile dell'altro da me, è determinata da me medesimo. Proprio perché l'amore in sé rifiuta ogni determinazione, quello che provo per chi ho dinanzi è il mio amore. È mio perché al di là della sua indefinibilità mi appartiene, sono io che lo esperisco e non esperisco mai quello dell'altro da me. Vorrei, ma non posso.

 

Quindi: l'amore è mio, è indefinibile e in quanto tale indeterminabile. Ma tutto ciò che lo trascende (che va oltre quella sensazione, il «puro sentire») è da me determinabile. Ciò che è determinabile da me, è frutto delle mie scelte. In tale prospettiva, può mai esserci una vita di coppia? No: proprio perché l'amore è mio e non quello che prova, che so, il mio amico Federico. Il mio amore lo interpreto io e nessun altro. Ogni relazione, in questa prospettiva, è a sé, unica, proprio perché i soggetti coinvolti sono interpreti ognuno a suo modo del proprio amore e di quello dell'altro: ogni combinazione interpretativa, cioè ogni relazione, è unica e stabilisce regole a sé. L'altra sintesi che posso fare quindi per quel che riguarda il rapporto di coppia è: non esistono regole fisse; ogni coppia, in quanto combinazione unica di due modi di interpretare l'amore unici a loro volta, è a sé e non può dettare regole universalizzanti. 

 

Spero sia tutto chiaro; se non comprendete qualcosa, sapete come quotare... :)

Mi rendo conto di aver investito moltissimo in alcuni rapporti, poi naufragati probabilmente anche a causa del mio eccessivo investimento, non solo emotivo...

Provo a spiegarmi meglio.

Quando mi iscrissi all'Uni scelsi la facoltà che ho scelto -ANCHE- perché a Padova ci viveva il mio ragazzo dell'epoca, ma ahimé in questa città universitaria stranota all'epoca non esisteva un corso di laurea in architettura -quel che mi sarebbe piaciuto fare...- né una seria scuola di recitazione -per cui sarei dovuto andare a Roma-

Quando tre anni fa mi sono fatto in quattro per recuperare un rapporto che non funzionava, ho nuovamente messo da parte un po' alcuni obiettivi per andar dietro ad un ragazzo che non mi voleva, ma che un filino mi teneva in sospeso...

 

Non posso accusare né il primo né il secondo ragazzo di avermi forzato a far delle cose/impedito a farne altre.

Anzi, la responsabilità è tutta mia. Che dire...si dovrebbero evitare questi compromessi, specie se si è giovani, ed essere più egocentrati...

almeno, questa è l'idea che mi son fatto...evitare che l'altro diventi una scusa/una giustificazione per non fare quel che davvero vogliamo fare.

Perché se poi non va a finir bene ti rendi conto d'aver scommesso su qualcosa di poco controllabile...non sei tu che ti impegni e raggiungi un traguardo, sei tu che torni tristemente ad accettare che certe scelte le hai fatte nella -spesso stupida- convinzione di compiacere l'altro.

Edited by schopy
Filippo B95

Ip dico solo una cosa:i miei ge.itori si sposarono nel lontano 1980;ma si conoscono dal 1975. Non si sono mai fatti le corna,screzi.a vicenda. Certo,ogni tanto hanno le.loro discussioni;ma.non ho mai visto un amore così unito ed indivisibile. Loro sono proprio l'esempio dell'amore illimitato. :D

 

 

L'amore si presenta infatti come l'indefinibile sensazione di volere l'altro. E questa, più che una definizione, è una struttura che all'amore è intrinseca: esso ha sempre un oggetto, un qualcosa verso cui tende e ci fa tendere. L'amore è pertanto qualcosa che non è per sé stesso, ma che dipende sempre da altro da sé. Questo è il mio pensiero unico sull'amore: esso è l'indefinibile volontà di altro da sé, e in quanto tale rifiuta ogni determinazione che l'uomo vorrebbe affibiargli.  Ne deriva che, sempre secondo il mio pensiero, l'amore non può essere egoistico per sua natura. Così come non può per sua sola natura essere «buono», «profondo», «frustrante» ecc.

 

 

E' una spiegazione articolata in maniera molto chiaro, dal punto di vista logico. Complimenti! :-)

Posso chiederti una delucidazione? Dici che l'amore, per sua natura, è indefinibile, e perciò non può esser delineato da nessun aggettivo, che sia egoistico, buono, frustrante, etc.

Però poi affermi anche che, poichè i sentimenti, il turbine di emozioni, sono esperiti da Te e soltanto da Te, ed è quindi effettivamente appartenente all'Io e non all'oggetto del desiderio che è il non-Io, ossia colui che è al di fuori dell'Io, non può esser nemmeno detto egoistico? Inteso come incentrato sull'ego, come qualcosa che è parte stessa dell'ego, che l'ego vuole, per sè.

 

Non mi è chiaro questo passaggio. Forse son io un po' tarda XD

 

Però poi affermi anche che, poichè i sentimenti, il turbine di emozioni, sono esperiti da Te e soltanto da Te, ed è quindi effettivamente appartenente all'Io e non all'oggetto del desiderio che è il non-Io, ossia colui che è al di fuori dell'Io, non può esser nemmeno detto egoistico? Inteso come incentrato sull'ego, come qualcosa che è parte stessa dell'ego, che l'ego vuole, per sè.

 

Pardon! Nel senso etimologico della parola «egoistico» l'amore lo è eccome, proprio in quanto, come dici tu, parte dall'Io, Ego, Me, e crea uno iato colmabile solo con l'assunzione dell'altro da sé . Io avevo dato alla parola il senso di «egoismo» con la connotazione che ne deriva...

L'Innamoramento è dipendenza.

Una dipendenza fisica precisa riferita a una sostanza chimica precisa (l'ossitocina).

Ovviamente non sappiamo definirla: neanche due morfinomani

definirebbero nello stesso modo la dipendenza, l'astinenza e l'assuefazione da morfina.

Che le cose stiano come dico io è anche facile da provare sperimentalmente:

basta un bel bisturi che tagli le parti giuste e "Zac!" non siete più capaci di amare.

 

Il fatto che sia una reazione chimica non toglie nulla alla poesia dell'Innamoramento.

Le migliori creazioni artistiche derivano dalle intossicazioni biochimiche:

l'alcool etilico, il cannabinolo, l'acido lisergico, la psylocibina, 

Certo: se preferite Manzoni a Rimbaud, Povia a De Andrè e Bieber a Morrison,

probabilmente avrete un approccio all'Arte molto differente dal mio.

 

Come ogni droga anche l'Innamoramento conosce - oltre alla dipendenza - anche l'assuefazione.

Quindi è possibile che non vi faccia più effetto a un certo punto,

che vi "disintossichiate" o che cerchiate "qualcosa di più forte".

 

L'Amore NON è solo Innamoramento.

Non è una banale intossicazione da ossitocina ed endorfine.

L'Amore è anche un progetto, portato avanti con una persona che lo merita.

Per questo - a un certo punto - diventa ANCHE un contratto (il cosiddetto "matrimonio").

Confondere l'Innamoramento con l'Amore è come confondere

una bottiglia di buon whiskey con un impiego in una distilleria.

 

 

L'Amore NON è solo Innamoramento.

Non è una banale intossicazione da ossitocina ed endorfine.

L'Amore è anche un progetto, portato avanti con una persona che lo merita.

Per questo - a un certo punto - diventa ANCHE un contratto (il cosiddetto "matrimonio").

Confondere l'Innamoramento con l'Amore è come confondere

una bottiglia di buon whiskey con un impiego in una distilleria.

 

E' vero, è una distinzione che va precisata, assolutamente. E io non l'ho fatto nel mio quesito iniziale, nè poi nelle risposte. Grazie per il contributo!

 

 

Come ogni droga anche l'Innamoramento conosce - oltre alla dipendenza - anche l'assuefazione.

Quindi è possibile che non vi faccia più effetto a un certo punto,

che vi "disintossichiate" o che cerchiate "qualcosa di più forte".

 

 

Non sono d'accordo su questo punto. Il tossico-dipendente, quando è assuefatto a una certa dose, ne pretende di più. Proprio per il meccanismo farmacocinetico di "dipendenza".

Quindi la disintossicazione, in questo caso, non la vedo come metafora calzante.

Ci si stufa, semmai. Ma non ci si assuefa.

L'assuefazione, piuttosto, porta a cercarne "di più" (ed è secondo me quell' "ingordigia" da me citata che è caratteristica di una delle prime fasi dell'innamoramento)

privateuniverse

Vi è mai capitato di pensare che i rapporti amorosi, per quanto intensi, non siano destinati in fondo a durare a lungo? 

Mi spiego meglio: l'amore è egoista, per definizione. L'innamoramento, che ha vita breve, nella stragrande maggioranza dei casi, se non alimentato dalla volontà di condividere, dalle passioni comuni, dalla quotidianità, se non supportata dalle "giuste condizioni" (esigenze affini, età compatibili, distanze ridotte, insomma... ostacoli esterni, come nelle più rosee immaginazioni, pressochè nulli), spesso lascia spazio alle priorità, ossia, al proprio benessere, al lavoro, alle ambizioni personali, etc.

Dopo questo contorto sproloquio, volevo sapere: quanto investite in amore? In rapporto all'età, alla situazione lavorativa, etc.

 

Non ho mai creduto all'amore eterno, per quanto riguardava me; ma non ho mai neanche creduto ai rapporti effimeri.

 

Per il resto, io non condivido la premessa: non è vero che l'amore è egoista, per definizione; credo sia vero l'esatto contrario. Lo so perché persino io ci sono passato, perché so cosa ho provato. Non sarei capace di trasferirmi di centinaia di chilometri, o di rinunciare ai miei progetti di vta (ma non sono neanche mai stato messo alla prova); ma, quando si vuole veramente bene a qualcuno, si è capaci di rinunciare a ciò che vorremmo noi per il bene di qualcun altro.

 

Io l'ho fatto, nella misura in cui ho dovuto farlo; e, se ci sono riuscito io, può riuscirci chiunque.

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