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i rapporti amorosi, per quanto intensi, non sono destinati in fondo a durare a lungo?


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Quello che volevo sottolineare io è che, innanzitutto, un sacrificio "sano" in amore è quello che viene spontaneo,

 

Ovviamente tutti abbiamo in mente una idea di sacrificio che è quella

della donna-madre obbligata al sacrificio per il suo uomo e la sua famiglia

che è una certa idea tradizionale e consolidata che tutti - credo - riteniamo

negativa

 

Questo prototipo di amore "sacrificale", ritenuto Sommo e virtuoso sulla

base dell'esemplazione cristiana del sacrificio: Gesù ci ama fino al punto di

sacrificare la propria vita per noi...questo sacrificio si replica nella simbiosi

della Comunione noi lo mangiamo e...

 

...su queste basi noi identifichiamo come virtuoso qualcosa che così virtuoso

non è

 

Sappiamo benissimo che la donna-madre che tutta dedita al suo uomo

ed alla sua famiglia riceve in cambio da questa un premio che è il "controllo"

su un marito tendenzialmente inetto ed un figlio tendenzialmente immaturo

 

In realtà non so se si possa affermare che questo tipo di sacrificio ci

appaia  "spontaneo" nella misura in cui "l'obbligo a sacrificarsi"  sia

stato interiorizzato, certo a questo modello si giustappone quello

romantico. Il sacrificio dell'Eroe, totalmente volontario

 

Ma l'amore romantico non è stato ideato per poter essere immaginato

come una relazione quotidiana, è sempre un puro sentimento. Se nel

primo caso temiamo la co-dipendenza, nel secondo ci appare qualcosa

di non spontaneo ed idealizzato.

 

In realtà non c'è niente di più egotico dell'amore dell'eroe romantico

per cui alla fine dobbiamo ricorrere forse a parole nuove o diverse.

Immaginare una "vicinanza" che sia al contempo rispettosa del partner

ma anche "feconda" ( non un unilaterale sacrificio ma qualcosa di creativo )

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  • Goethiana

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Ieri sera ho parlato di questa discussione col mio compagno

ed è stato tutto uno scherzare sulla birra.

"Mi passi la birra?" "Sì, amore: mi sacrifico volentieri per te".

"Nono ti prego, lascia che la finisca io e te ne prenda una più fredda!"

:D

Diciamo che io non credo nel "potere salvifico" del sacrificio, non credo nella realizzazione di sé tramite il martirio, credo che per poter far star bene gli altri bisogna innanzitutto star bene in prima persona. Non vedo il sacrificio come un ideale nobile, e non mi piace fare sacrifici per qualcuno (che mi sembra una potenziale subdola forma di ricatto), così come non mi piace dare a qualcuno la responsabilità delle mie azioni. Amo fare tutto ciò che faccio perchè liberamente mi va di farlo e perchè lo ritengo il meglio anche per me ... Non so se questo sia più egoistico di altri comportamenti ...

Edited by wasabi

Sulla questione del sacrificio mi avete fatta riflettere molto, non avevo mai analizzato questo aspetto comunque sono sempre stata me stessa con le mie compagne solo che non avevo mai riflettuto sul tema quindi vi ringrazio.

E' OT scusatemi.

  • 2 weeks later...

 

 


non mi piace fare sacrifici per qualcuno (che mi sembra una potenziale subdola forma di ricatto), così come non mi piace dare a qualcuno la responsabilità delle mie azioni.

 

La penso uguale. In fondo un sacrificio è una latente richiesta di Ricompensa da parte di chi si sta sacrificando.

Credo invece che ogni nostro gesto non debba volere alcunché in cambio.

Per cui anche il minimo gesto di "sacrifico" fatto per il partner credo invece che debba essere un atto di volontà pesato e del tutto disinteressato. O almeno, con l'unico scopo del benessere di coppia. Non è un sacrificio ma una scelta. E siamo liberi di fare la scelta che vogliamo.

Il disinteresse in coppia, per me, è una chimera, equivale al raggiungimento dell'ascesi: suvvia, non si tratta né di fare la carità, né di sacrificio dell'eroe tragico che si immola per la patria o perché sente che è "giusto" così; come dice @Wasabi, ciò che si fa per il proprio compagno/a, persona amata, si fa anche per se stessi. Ma non perchè il gesto di generosità ha come scopo ultimo quello di ottenere qualcosa in cambio, bensì (almeno per me) perchè fare felice l'altro, per definizione dell'Amore stesso, dovrebbe apportare felicità a noi stessi e benessere alla coppia.

QuintoEmendamento

 

 


Questo è il mio pensiero unico sull'amore: esso è l'indefinibile volontà di altro da sé, e in quanto tale rifiuta ogni determinazione che l'uomo vorrebbe affibiargli. Ne deriva che, sempre secondo il mio pensiero, l'amore non può essere egoistico per sua natura.

 

chiedendoti scusa qualora tu avessi già espresso il concetto, mi piacerebbe sapere la tua opinione in merito all'amore verso se stessi.

Ritengo sia definibile come "egoismo" o piuttosto esercizio d'amore in quanto precipuo dovere dell'essere umano.

E' off topic, mi scuso e passo a rispondere a Goethiana.

 

Una sola frase basterà? te la scrivo lo stesso:

Ogni volta che mi innamoro - e accade di continuo, perchè io mi innamoro di tutto - non mi chiedo dove vado e quando arriverò alla meta, perchè mi godo sempre la bellezza del viaggio.

Ogni volta che amo so che potrebbe non essere per sempre ma voglio crederlo possibile.

L'amore per sé stessi coincide con la volontà di essere ancora vivi, a mio dire. Diviene egoismo nel momento in cui ti fa chiudere i rapporti con l'esterno e supera la quantità di libido che puoi investire sugli altri. Psicoanaliticamente parlando, c'è una quantità di libido narcisistica che dev'essere conservata e che deve dar luogo all'impulso alla vita...

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