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Ciao! Quello di cui sto per scrivere e' qualcosa di molto personale, ma che voglio condividere con voi perché primo mi trovo bene in questo, se pur virtuale, ambiente e poi perché ho maledettamente bisogno di consigli e di nuovi punti di vista. Breve presentazione: ho 18anni e sto per finire (2 giorni) la quarta liceo scientifico. Ho sempre avuto una grande difficoltà ad accettare la mia omosessualità prima dei 15 anni, la vedevo come una cosa sporca, diversa, assimilabile ad un peccato. Poi sono riuscito ad accettarmi per quello che sono, ho iniziato a piacermi, a curare la mia persona in quanto tale. E' stato relativamente un periodo normale e pacifico, ma oggi la situazione e' cambiata. Ma non per variabili diciamo personali, ma esterne. Mi sento sempre DIVERSO, fuoriluogo, un pesce fuor d'acqua, un alieno appena sbarcato sulla Terra. Il problema e' soprattutto legato alle persone con cui (ahimè) sono costretto a vivere: i compagni e miei coetanei. Mi sento sempre un asociale, non perché me ne stia zitto e solo in un angolo, anzi con i miei amici sono sempre loquace e scherzoso. Ma ho notato che tra me e i mieiamici e in generale con i miei coetanei, c'è un grande abisso, nel modo di pensare, nei desideri, nei pensieri. Se per la maggior parte dei miei compagni ubriacarsi e fumare  sono considerati il massimo del divertimento, io preferisco passare la serata in un bel ristorante o bere un drink e farsi due chiacchere. Se per loro avere la maglietta firmata a tutti i costi e' una questione vitale, per me basta che i vestiti siano funzionali e comodi. Se per loro andare in discoteca solo per slinguarsi qualcuno e' fonte di attesa per tutta la settimana, per me non e' affatto così. E se nemmeno a livello di amicizia riesco a stabilire rapporti forti credo che anche in amore ci dovro' rinunciare, scegliendo persone più mature. Infatti la maggior parte dei 18enni che io conosco , cerca rapporti occasionali o comunque relazioni molto, come dire, leggere e poco impegnative. Io vorrei invece una relazione importante, vorrei donarmi ad un uomo, non solo condividere parte del mio tempo e di me stesso. E' una situazione che , credetemi,  e' frustrante: l'essere diversi e magari speciali e' si un bel pregio, ma anche un faticoso peso da portare. Certe volte il mio sentirmi diverso mi porta un po'a essere apatico e terribilmente chiuso e lunatico, altre volte sprofondo nella tristezza. Mi sento solo e anche se vivo una vita più che soddisfacente , mi sento qualche volta proprio apatico, come se tutto mi scivolasse addosso sul piano inclinato della mia indifferenza.  Forse io enfatizzo un poco, ma se qualcuno ha contatti diretti con i miei coetanei potrà grosso modo concordare. Cerco sempre di puntare al mio futuro, all'università quando spero di essere a contatto con gente sicuramente più variegata e spero di trovare fra i tanti anche qualcuno di più maturo. Forse e' un momento di transizione, o forse no. Cosa dovrei fare? Omologarmi ai comportamenti dei più, seppur non condividendoli, o invece mantenere questa mia diversità nell'attesa di qualcuno di più simile a me?
Vorrei precisare che in nessun modo voglio mettermi su un piedistallo per essere elogiato della mia maturità. Mi considero  semplicemente un po' diverso dal resto dei miei colleghi coetanei.

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Purtroppo o per fortuna, questa è una sensazione che esperiamo in tanti. Per me c'è stato un periodo di solitudine vera e propria (no amici) che è poi diventata una solitudine impropria (solo in mezzo a tante persone). Ora ho trovato alcune persone con le quali davvero non mi sento più «solo».

Alcuni di noi sono portati a crescere in fretta, a vedere la realtà più scetticamente e schiettamente di altri perché fondamentalmente ce l'hanno dentro. Il modo in cui hai descritto la tua serata ideale rispecchia anche un modo di intendere il divertimento che è molto più maturo dei tuoi coetanei. Molte persone, e quando dico «persone» non parlo di un genere e di una sessualità specifici ma di tutti, sono portate al rifiuto della comunicazione. Le discoteche offrono quanto di più immediato di possa desiderare: alcol, disinibizione, poter «usare» l'altro senza dovere comunicare. E purtroppo i ragazzi più giovani sono spesso anche quelli che vogliono tutto qui-e-ora.

Detto ciò anche io vado in discoteca, d'altra parte ho vent'anni, ma non ne faccio certo la mia raison d'etre. È una serata come lo possono essere molte altre e non vede da parte mia nessun tipo di preferenza. 

 

Quel che ti posso consigliare è di cercarti delle persone più grandi come ho fatto io, o di cercare delle persone mature della tua età (rare proprio perché «della tua età») con le quali instaurare i rapporti per come  li intendi tu. Purtroppo è un po' la maledizione di chi è più maturo... si paga la maturità al prezzo di un po' di solitudine.

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@Karnaim

 

Ciao. Questa situazione non dipende dal fatto che tu sia gay o no, semplicemente hai gusti che si differenziano da una sorta di standardizzazione. Quindi, si, sei diverso, sei un individuo, e vanne fiero. Ci sono molti ragazzi come te che hanno altri interessi, per cui abbi la tranquillità e il coraggio di coltivarli, uscendo dal protettivo ma "banale" cerchio standard dei compagni di scuola.

Iscriviti a un corso di teatro, o a un club di poesia o di scrittura creativa, o fai un corso di sommelier, cerca il club di boardgames più vicino, oppure trova un gruppo che fa gioco di ruolo, o quello che, insomma, ti piace di più fare nella vita. Insomma, cerca i tuoi simili e troverai la felicità, e nel frattempo, non trascurare i soliti che ogni tanto due salti in discoteca non fanno male :)

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Hinzelmann

Spesso essere gay ci priva di una serie di esperienze

legate all'adolescenza

 

Perché essere apertamente gay in un gruppo di amici etero

e cazzeggiare con loro....implica una serie di difficoltà non da poco.

 

Allora ci si isola per proteggersi e giustamente magari si approfitta

di questa situazione per sviluppare molti interessi non legati alla

socialità, la qual cosa è certamente positiva e può essere produttiva.

 

Il risultato è che quel sentimento di diversità, ha in effetti prodotto una

persona diversa...perchè però questa tua apparente maturità è apatica?

Perché non è solo maturità....e questo è bene che tu lo sappia da chi è

più grande di te e ci è passato

 

La maturità in sé è qualcosa di positivo, non possiamo dire niente contro

la maturità ed a favore del piatto cazzeggio, ma esistono anche le emozioni

ed il cazzeggio adolescenziale è una forma di comunicazione solo emotiva

 

Di fatto sei emotivamente un po' bloccato, perchè le emozioni positive e

negative fondamentalmente nascono dalle relazioni con le altre persone

e durante l'adolescenza da quelle con gli amici e la-le fidanzate.

 

Una parte della tua maturità è "pesante" perchè non è maturità, ma

autoprotezione dalle tue emozioni e di questa parte di maturità, dovrai

alleggerirti sviluppando una tua socialità, possibilmente una socialità gay

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Filippo B95

Ciao @Karnaim . Leggendo la tua storia P.s. Abbiamo la stessa età) mi è sembrato come di vedermi allo specchio. Stesse identiche situazioni,stesse tematiche. Anche io non riuscivo fino a febbraio,ad uscire di casa,ad essere più aperto. Poi mi sono accettato (facendo CO) ed ora le cose (scuola PURTROPPO permettondo) sono migliorate parecchio. Per la prima volta nella mia vita ho,finalmente :D,degli amici sinceri,di cui posso fidarmi. Per cui,il mio consiglio è BUTTATI! Buttati nelle situazioni che sono piu congeniali e in cui ti senti più a tuo agio. Detto questo,spero che la tua "apatia e tristezza" passi il prima possibile. E poi:se ci sono riuscito io,puoi riuscirci anche tu! ;)

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Ciao, l'abisso che tu descrivi non dipende dal fatto che tu sia gay o meno, fidati, ma dal livello di maturità delle persone: conosco individui (sia eterosessuali che omosessuali) che a 40 anni la pensano esattamente come i tuoi compagni di classe. Non fasciarti già la testa prima del tempo: sei ancora giovane, vedrai che incontrerai sicuramente una persona con il tuo stesso modo di pensare!

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M...vediamo. 

Pensarla in termini di "maturità" è qualcosa che effettivamente può un po' "proteggerti" da un'esposizione a potenziali traumi emotivi.

Io più passa il tempo più divento scemo, perciò @Karnaim non mi sento di dar consigli specifici.

 

Solo, se questo fosse il caso, non idealizzare troppo le tue aspettative sulla possibilità di conoscere qualcuno dotato di troppe buone qualità.

Bene invece che tu adoperi questa percepita "diversità" per coltivare qualcosa che sia solo tuo...ma che sia un progetto più che un sogno.

Naturalmente le mie son solo opinioni.

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Beh ti capisco perchè è successo anche a me

e sopratutto nella mia fase "etero" (cioè non

Consapevole). Mi giravano le balle a sentire

i loro discorsi da minorati mentali, sopratutto

le ragazze erano davvero senza personalitá.

 

Poi con il mio scoprirmi e accettarmi bi

ho ascoltato con orecchio diverso certe battute

e certi discorsi omofobi e mi son sentito ancora

più apatico e disinteressato.

 

Ci stavo dentro solo per non fare la muffa in casa.

Da poco ho rotto tutti i ponti e non sento piú

nessuno di quelli.

 

L'unico consiglio è trovati delle persone piú mature

(e non parlo di etá perchè pure i cinquantenni possono

esser immaturi) e con interessi simili ai tuoi.

 

Buona fortuna! :-)

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Ciao ragazzi! Grazie di tutti i consigli e le opinioni, tornare da scuola e trovarsi cosi tanti messaggi veramente mi ha fatto un gran piacere e mi fa sentire coccolato :) . Vorrei chiarire però un paio di cose, anche per rendervi più partecipi della mia situazione. Innanzitutto tendo a chiarire che amici ne ho, siamo una bella compagnia e con tutti i compagni di classe intrattengo conversazioni, se pur banali, tutto sommato piacevoli. Ma quello che manca e' quella affinità di obbiettivi/sogni/speranze/ideali che mi distanzia sempre più dai miei coetanei. Le discoteche sono solo un esempio, ci sono stato qualche volta, ma proprio perché popolate da miei coetanei trogloditi non mi piacciono. Cercare amici più grandi e' quello che cerco di fare, ma trovarne e' davvero difficile: detto terra terra non stanno ad ascoltare le ragioni di un 18enne, ma cercano invece di terminare la serata in un altro modo. Forse sono io che mi pongo nel modo sbagliato, forse loro che non riescono a sganciarsi dall'idea del 18enne figo da farsi, tutti i miei tentativi sono risultati fallimentari. Poi ecco non e' che io non abbia i miei momenti scemi-idioti, ma semplicemente sono MOMENTI non tutto il giorno. Secondo voi frequentando l'università cambierà qualcosa?

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Questa situazione non dipende dal fatto che tu sia gay o no, semplicemente hai gusti che si differenziano da una sorta di standardizzazione. Quindi, si, sei diverso, sei un individuo, e vanne fiero. Ci sono molti ragazzi come te che hanno altri interessi, per cui abbi la tranquillità e il coraggio di coltivarli, uscendo dal protettivo ma "banale" cerchio standard dei compagni di scuola.

Quoto totalmente...

 

Hai provato a cercare fra il gruppo dell'oratorio del tuo paese? Lo so che sembra un controsenso per chi è omosessuale, ma per esperienza quelli sono i ragazzi più "tranquilli" e con interessi comuni ai tuoi (e anche ai miei, visto che mi riconosco in quello che hai detto). Poi il fatto del contesto cattolico è secondo me molte volte un pretesto per stare con persone così. Mi spiego meglio, io ho trovato persone nel gruppo dell'oratorio del mio paese che avevano gli stessi interessi che hai detto (trovarsi, chiacchierare insieme, uscire senza eccessi).

 

Tra l'altro mi è capitato di assistere ad alcune loro discussioni e ho scoperto che quasi tutti sono favorevoli ai matrimoni gay e alcuni anche alle adozioni (anche se molti di meno, tipo uno su tre)... io li ho stuzzicati un po' con la scusa che sono ateo (ma la Chiesa non dice che non bisognerebbe pensarla così, ecc). La risposta che uno di loro mi ha detto una volta? "La Chiesa su certi temi deve cambiare se vuole continuare ad avere sccesso...

 

Quindi, in definitiva, fai una prova in questa direzione, non hai nulla da perdere, spesso si trovano persone molto aperte e disponibili...

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Potrei dire di aver aperto io questo topic perché per me vale lo stesso. Io però mi sono perfino accorto non di essere diverso, ma di ricercare questa diversità in qualsiasi cosa (aspetto, hobby, preferenze, comportamenti, scelte) proprio per essere il più diverso possibile dagli "amici" che mi stanno intorno. La maggior parte sono stupidi, insulsi e le uniche persone a non esserlo per me sono la mia migliore amica e altri ragazzi gay che, anche se non di persona, ho conosciuto. Io ho solo 16 anni, ma trovo sempre gli altri immaturi... Vuoi perché per me fumare è solo un modo per morire prima, vuoi perché l'alcol non mi dice nulla, perché preferisco una pizza o una cena assieme ad un'orribile serata in discoteca che impedisce la comunicazione... Insomma, mi trovo continuamente fuori luogo proprio come te, in una società dove non capisco se essere stupidi e pecoroni tutti uguali sia una scelta oppure no.

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BlaineAnd.

È si sono gli altri ad essere sfigati e immaturi... Scusa ma quando sento/leggo questi discorsi mi cascano le braccia. Ricordati che al centro anziani potrai farti tuuuutte le chiacchiere che vuoi davanti a un bel piatto di ministrina. Sta a te/voi decidere se divertirvi ora che è "lecito" o fare i ridicoli a 50 anni nelle discoteche ( la solita frasetta "si cioè ma zi si puo' divertire in un sacco di modi" risparmiatemela). Bevi, drogati, balla, cazzeggia, divertiti, vivi il più intensamente possibile finchè sei in tempo invece di giudicare. Tra le altre cose una persona puo' benissimo essere matura e comportarsi nel modo che secondo te/voi è da immaturi. Per quanto riguarda i coetanei che non cercano relazioni serie boh, non mi risulta. Molti nella mia scuola sono "fidanzati" anche da due o tre anni.

 

PS, IMPORTANTE : i vestiti cosa devono essere ?! Funzionali e comodi ?? Dai su, non esageriamo pero', allora iniziamo tutti ad andare in giro in tuta... Un bel concentrato di "il diavolo veste Prada", ecco cosa ci vorrebbe. L'unica cosa che potrebbe essere funzionale e comoda in un armadio è il pigiama ! Dovresti essere processato.

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Precisamente in cosa consistono questi interessi più maturi?

Ho capito quali sono le cose che giudichi "immature" 

(il ballo, lo sballo, i vestiti e il sesso facile);

ma non ho capito quali siano i tuoi interessi "maturi".

 

Per me uno scacchista che fa il volontario in ospedale

e legge per passione Proust in francese 

può pure - strafatto di vodka- limonare sul cubo

due ragazzi a sera con gli slip D&G addosso...

 

Detto sinceramente se ti consideri maturo

perché "aspetti il principe azzurro",

temo che ci siano molte ragazzine quattordicenni

che potrebbe farti concorrenza su questo piano.

:)

 

Essere "sentimentalmente maturo" non vuol dire affatto

"aspettare un uomo a cui donarti totalmente".

Significa molte altre cose (dialogo, rispetto, forza, umiltà...)

e finché non le metti realmente alla prova non sai se possiedi.

Non puoi dire di essere bravo a fare le torte, 

se non ne hai mai fatta una.

 

La maturità si vede (o si vedrà) dalle cose che fai,

non dalle cose che non fai.

Non si può essere "maturi" e "apatici" nello stesso tempo.

Alla tua età si fanno quelle esperienze che servono a maturare.

E se le esperienze che fanno i tuoi amici sono sciocche, tu fanne altre.

Sto pensando più o meno ai consigli di @korio.

 

"Un drink in un bel ristorante" rispetto a "un cocktail in discoteca"

non è da persone mature: è semplicemente da quarantenni.

E qui sta il punto: ti piacciono gli uomini più grandi di te

e trovi noiosissimi i tuoi coetanei. Io ripartirei da qui.

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Vorrei precisare che in nessun modo voglio mettermi su un piedistallo per essere elogiato della mia maturità.

 

da parte mia non corri il rischio.. non vedo maturità da elogiare

la maturità, per come la intendo io, che pure in passato mi sono foggiato della tua stessa presunzione, altro non è che assumersi le proprie responsabilità

ma tu non te ne assumi nessuna, anzi, le scacci via come fosse tuo diritto e rivestendole di mediocrità: a 18 anni hai già deciso cosa è giusto e cosa è sbagliato, che un'esperienza vale la pena e un'altra no.. sulla base di cosa? del pregiudizio, evidentemente.. perché ogni cosa va provata, solo così puoi darne un parere che valga qualcosa, altrimenti è solo paura

 

tengo a scrivere alcune chiose

 

- dei tuoi coetanei 18enni, tolta qualche percentuale forse che generosa, nessuno è stupido; lo credi perché ti fa comodo, perché tacciare loro di superficialità automaticamente ti pone in posizione di superiorità, ma non lo sei.. non sei peggio né meglio di tutti gli altri

- al contrario tuo stanno facendo un percorso di crescita graduale che il porterà un giorno ad uno sviluppo equilibrato di se stessi (nell'ambito gay, questo te lo puoi bellamente scordare).. perché arriverà il giorno, fidati, in cui ti servirà un archivio di esperienze che non avrai, perché sarai fornito di un immenso bagaglio teorico tanto affascinante quanto inutile, la vita vera non è nella teoria

- godono della vita con leggerezza, com'è giusto che sia, e come tu neghi a te stesso

 

certo che poi ti senti solo.. son fasi che hanno da passare come i denti da latte che cascano per lasciare posto ai nuovi

se impedisci ai nuovi denti di crescere, per forza che non sorridi dato che ti senti uno sdentato

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Credo che a forza di sentire le stronzate che dicono gli adolescenti etero (sono pesanti da sentire gli adulti etero pensa gli adolescenti... ) tu abbia associato l'immaturità al divertimento, intanto i tuoi coetanei sono persone capaci di divertirsi a loro modo, tu non sai come farlo perché ancora non ti conosci.

Sentirsi serio e più maturo nell'adolescenza è un boomerang che torna indietro nell'età adulta, la presunta maturità, amplificata certo dai sensi di diversità rispetto agli etero, ti vieta di fare "ragazzate" che in realtà servono per inquadrare sé stessi.

Immagino che i gay 50enni che in discoteca ballano a petto nudo da giovani fossero tutti maturi  "con la testa sulle spalle" "bravi ragazzi casa e chiesa" 

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Io vi darei ragione se lo scopo di tutto questo fosse il divertimento. Peccato che non sempre, ma la maggior parte delle volte è fatto solo per sentirsi fighi, maturi, adulti e seguire gli altri. Ormai tutti si muovono come un gregge di pecore, tutti uguali e tutti a condividere le stesse idee solo perché sono anche le idee degli altri. Nessuno si ferma più a riflettere sulle cose, a pensare se sia giusto o sbagliato, a valutare i pro e i contro di ogni cosa, a ragionare col proprio cervello e non con quello degli altri. Fumare cos'è? Un vizio, una debolezza, schiavi del fumo che non sanno rinunciarvi nonostante siano noti a tutti gli effetti collaterali che ha sul lungo termine. L'alcol? Ok, ci sta, ma perché farlo per perdere la lucidità e per vomitare? Sarebbe divertimento questo? E di nuovo, la discoteca: perché dovrei rinunciare a parlare, ridere e scherzare con i miei amici per guardarli mentre saltano sul posto con la musica a tutto volume che impedisce qualsiasi tipo di comunicazione?

Magari boh, alla fine davvero sono immaturo: ieri sono andato con un gruppo di amici e amiche... Sui tappeti elastici e a giocare a palla in un parco... Ho 16 anni. Eppure non ho mai visto i miei amici divertirsi così tanto e ridere così felici tutti assieme. Sarà una presunzione, ma io credo di essermi divertito molto più di altri miei amici che potrebbero sembrare più fighi e più maturi perché fumano, bevono e vanno in discoteca.

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@Roger, di sicuro i tappeti elastici sono molto più divertenti di una discoteca.

Anche le vasche piene di palline colorate sono molto più divertenti.

 

Se io però mi diverto più sui tappeti elastici che a ballare

non è che io mi senta più "maturo" o più "immaturo".

Semplicemente - come dice @Fantom - mi conosco di più

e so quali sono le cose che preferisco fare.

 

Ti prego solamente di non usare espressioni come "Ormai tutti" e "Nessuno più":

i giovani di oggi non sono peggio di quelli di ieri.

Magari dirlo può farti sentire grande, ma ti assicuro che la gente non ha mai pensato con la sua testa.

Né quando avevo 16 anni io, né quando li aveva mio padre, né quando li aveva mio nonno.

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Cerchiamo di capirci:

 

Maturo non è uguale a differente o snob. Non sei più maturo perchè disdegni la discoteca e i manga e ascolti Battiato e leggi Proust.

 

Essere maturi significa essere più "consapevoli di se". Di chi si è, di cosa ci piace, e soprattutto di come ci azioniamo per realizzare quello che abbiamo in testa. 

 

E' come interagiamo con gli altri, è la comprensione di cosa gli altri stanno facendo, è come affrontiamo il nostro studio/lavoro, come ci poniamo rispetto al prossimo, alla tolleranza, che ci rende maturi.

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