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Cercare una cura per l'omosessulità


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la razionalità non ha niente a che fare con la sessualità, la quale è necessariamente cieca e libera da ogni costrizione: ogni essere umano è un mero 'accadimento' il che significa che non può essere ingabbiato in quanto tale all'interno di categorie-dicotomie proprie della ragione; un omosessuale o un eterosessuale non è giusto o sbagliato, utile o inutile, creato o non creato per l'amore di Dio o chissà cos'altro: ogni esistenza determinata semplicemente è.

 

Due giri d'applausi grazie! :uhsi:  Anche la Arendt aveva intuito, ne «la vita della mente» che la profondità che l'uomo continua a cercare e in se stesso e nelle cose lo avrebbe potuto rovinare. Per questo mi oppongo a certi modi che vorrebbero passare per introspettivi ma in realtà sono tesi a imprigionare tutti noi.

 

 

per questo, ogni pensiero che tu possa formulare non è di nessuna utilità: non riuscirai a convincere il tuo bassoventre che tu hai ragione e lui torto

 

E non ci vorrà molto per capirlo: «la natura è irresistibile».

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Ma perchè l'amor proprio deve essere voler essere omosessuale? Chi lo ha deciso?

 

Perché non esistono motivi seri per rovinarsi la vita a causa dell'orientamento sessuale. Ma davvero uno deve soffrire perché non è accettato dagli altri? Capisco nell'adolescenza, ma poi si deve crescere e fregarsene.

Ci sono cose ben più gravi nella vita, se affronti un lutto che fai, prendi la pillola contro il dolore? E se gli amici ti abbandonano prendi quella per la disaffezione? Non ti accorgi che sarebbe delirante?

Comunque, penso che @NewMarc non legga più questo topic.

Ha trovato in akinori (.... appunto ...) e nella delirante proposta del ricondizionamento mentale la risposta che voleva, così come il giusto atteggiamento che cercava.

 

Comprendo il disagio del ragazzo, e i suoi problemi. Lo comprendo molto profondamente, come credo tutti, perchè nella sofferenza, nella paura, nel rischio "ghetto" ci siamo passati tutti, chi più chi meno, chi da ragazzino chi a età più avanzata.

Però in questo caso la cura è nettamente peggiore del presunto male.

AndrejMolov89

 Da un lato posso concepire il fatto che lui si senta un po' frustrato dal fatto di essere tacciato da represso. Però, l'idea di base che sta a monte di questo topic è proprio per l'appunto che l'omosessualità sia una malattia e una condizione di inferiorità, posto che questo concetto non è vero, credo che la maggioranza dei problemi legati alla discussione sia di formalismo, magari se fosse stato formulato in maniera totalmente a-vittimistica e repressa, l'argomento poteva assumere questo taglio:
"E' possibile decidere di cambiare orientamento razionalmente?" 
Questo comporta che
-l'omo/bi, non sia un problema in sé stessa

Cioè, mi spiego, se, nonostante io non abbia problemi con la mia omosessualità, posso o meno cambiare le mie pulsioni. Le motivazioni che hanno portato Marc a chiederlo non sono razionali, sono emozionali e negative, quindi dalla sua premessa, dai suoi ragionamenti, non si può affermare che lui razionalmente possa desiderare altro. Secondo me, se si è a posto con la propria omosessualità, non vi è la necessità di porsi questa domanda, ma come discorso generale, magari potrebbe essere uno spunto interessante, ma come argomento puramente teoretico con nessuna valenza pratica.

Non può esistere un'associazione scientifica per far diventare i gay... etero. Questo perché è - letteralmente - impossibile.

Se un gay diventa etero, non è mai stato gay. E se un etero diventa gay, non è mai stato etero. 

Questo perché non si "diventa", non si "cambia" e non ci si "trasforma". In quanto non malattia, ma orientamento, non c'è nulla da curare e anzi, forzando una persona a credere di essere qualcosa che non è, la si costringe ad esserlo ancora di più.

 

Io sono gay, e se potessi rinascere, vorrei essere gay. Questo perché so che sono felice così, e soprattutto, che mi va bene così. Non vogliamo essere "normali", vogliamo diventare "normali":

Penso che Newmarc ci abbia raccontato di se stesso molto più di quanto possa immaginare. La chiave di interpretazione dei suoi post, del suo modo di fare aggressivo, è quella di una rabbia rivolta per molto tempo contro di sè, una rabbia che non si può contenere.

Forse è stata l'anaffettività a portarlo a questa rabbia, forse l'opposto, chi può dirlo. Probabilmente sono semplicemente due condizioni che coesistono in uno stato d'essere unico.

 

Credo che le idee di Newmarc sull'omosessualità siano figlie del suo mondo, del modo in cui ha vissuto e in cui è stato educato. Per questo non credo siano assurde quanto sembrano a noi: il nostro mondo è semplicemente diverso dal suo. Ora, lui ha due modi per cambiare questa situazione: 1) cambiare il suo mondo 2) cambiare se stesso. Cambiare il suo mondo richiederebbe una considerevole energia, forse tranciare legami familiari, distruggere schemi mentali ai quali si aggrappa come un naufrago ad un tronco. Non tutti sono in grado di farlo. E la differenza non la fa il coraggio, o la "forza di volontà", ma l'intensità della corrente opposta.

Cambiare se stessi è evidentemente più facile e meno doloroso. Significa salire su quel tronco per stare almeno un pò all'asciutto. E magari sperare che quel tronco lo porti lontano dalla corrente, in un posto dove trovare rifugio, dove dimenticare tutte queste avversità che adesso sta vivendo.

 

Diventare "etero". Io non credo che sia impossibile fare questo cambiamento, per quanto lo trovi stupido e non lo trovi un "cambiamento". Ho sempre pensato che la sessualità non sia una cosa fissa ma mutevole, a meno che non sia fissata dall'abitudine. Però è essenziale che Newmarc capisca una cosa: ciò che più lo fa star male non è la paura. Certo, c'è anche quella, ma il suo malessere risiede in gran parte nell'incapacità di amare. E non importerà che gli altri lo ritengano un bravo ragazzo, uno sciupafemmine ecc. ecc., perché finché non amerà qualcuno non sarà mai completo. Potrà essere anche un amore non corrisposto. Uno di quelli che ti strappa il cuore dal petto, il mio primo amore per la ragazzina a cui ho fatto i compiti di matematica per un estate intera per poi vederla mettersi con un altro insomma. Cose che ti scaldano il cuore, che ti fanno capire che esiste qualcosa per cui vale la pena di vivere.

 

E che esiste un altro modo di vivere la vita: non attraverso aridi schemi mentali ed ergendo muri difensivi, ma sostenuti dalla forza della flessibilità e dell'amore incondizionato per se stessi.

sono stupefacenti le dichiarazioni riportate del presidente di Exodus:

 

Il Presidente di Exodus Alan Chambers si è ufficialmente scusato con l’intera Comunità LGBT per l’infinità di “storie di vergogna, violenze sessuali e false speranze” vissute da coloro che, spesso convinti dalle loro famiglie, sono entrati in Exodus, per poi uscirne, spiega Chamber, “solo con un trauma in più”. Lo stesso Chambers oggi si dichiara omosessuale e si accetta così com’è. “Mi dispiace”, dice Chambers, “che molti abbiano interpretato quello che è un rifiuto religioso da parte di cristiani come se venisse da Dio”. Chambers conclude il suo messaggio giurando di dedicare la sua vita “alla pace e al bene comune”.

 

questo evidentemente ha dormito fino a poco tempo fa, adesso ha visto la luce e ne siamo tutti felici ma certo se io fossi uno dei "traumatizzati" esplorerei con qualche buon avvocato se ci siano responsabilità perseguibili penalmente

 

 

Diventare "etero". Io non credo che sia impossibile fare questo cambiamento, per quanto lo trovi stupido e non lo trovi un "cambiamento". Ho sempre pensato che la sessualità non sia una cosa fissa ma mutevole, a meno che non sia fissata dall'abitudine. 

 

Ecco, questa è un'altra cosa che non capisco. Se la sessualità è mutevole, perchè non si può cambiarla? Mi sembra una contraddizione.

Non voglio riaprire la discussione ma voglio solo sottolineare che Chambers  non ha cambiato

idea sull'omosessualità, ha solo ammesso che la preghiera non la cura.

 

mi sembra che abbia ammesso qualcosa in più: che l'azione ascrivibile a queste sedicenti "cure riparative" che la sua organizzazione propagandava e metteva in atto hanno indotto traumi nelle persone, ovvero, se le parole hanno un senso, danni psicologici rilevanti

Nessun dubbio su questo. Ma lui rimane sposato con una donna e continua

a pensare che tutti i gay debbano astenersi dal sesso omosessuale. Ne consegue che ritenga che un trattamento 

EFFICACE per rendere i gay etero sarebbe auspicabile.

Ecco, questa è un'altra cosa che non capisco. Se la sessualità è mutevole, perchè non si può cambiarla? Mi sembra una contraddizione.

 

Ti ho fatto presente il link perchè vorrei evitarti di cadere nelle mani di sedicenti psicologhi armati di PNL che pensano di essere in grado di cambiare le persone con uno schiocco di dita.

Se essere gay non è una malattia, allora non c'è cura. 

Essere gay è una caratteristica di se. E' chiaro che tu hai un disagio con questa caratteristica ed è inutile credo parlare sul fatto che questo disagio ha origini nella tua bassa autostima o nella paura della disapprovazione della tua famiglia o del tuo ambiente circostante. E' un disagio e basta.

Il che si può affrontare convenientemente in tanti modi, comprendendo però che la sessualità è mutevole nel momento in cui c'è interesse per uno o l'altro sesso. Se le donne non ti piacciono, puoi essere un "etero" che pratica l'astinenza, ma la tua sessualità non muterà in quella direzione.

 

Aldilà di tutti i discorsi che si possono fare, il problema della tua "non felicità" non lo risolvi, secondo me, affrontando la falsa questione "non voglio essere gay quindi come faccio a non esserlo" che ti porta in strade complicate e oscure. 

 

Il problema lo "risolvi" proattivamente andando ad analizzare cosa il tuo "essere gay" ti impedisce di fare e trovare strategie per limitare il danno da questo impedimento.

Nessun dubbio su questo. Ma lui rimane sposato con una donna e continua

a pensare che tutti i gay debbano astenersi dal sesso omosessuale. Ne consegue che ritenga che un trattamento 

EFFICACE per rendere i gay etero sarebbe auspicabile.

 

Lui è cattolico e ha un condizionamento religioso molto forte alle spalle. 

Queste dinamiche vanno al di la del problema gay in se, in quanto incorpora un giudizio che non è condiviso dalla maggioranza della popolazione sulla Terra e che è ambito di una soggettività e di un approccio alla spiritualità che non può essere generalizzato (per quanto ci provino) in un'ottica moderna.

 

Essere gay è peccato è un condizionamento che forse anche tu subisci, ma che non è qualcosa di valido da un punto di vista fisico, medicale, scientifico, quindi non può esserci una risposta dal punto di vista fisico, medicale e scientifico.

Edited by korio

Ti ho fatto presente il link perchè vorrei evitarti di cadere nelle mani di sedicenti psicologhi armati di PNL che pensano di essere in grado di cambiare le persone con uno schiocco di dita.

Se essere gay non è una malattia, allora non c'è cura. 

Essere gay è una caratteristica di se. E' chiaro che tu hai un disagio con questa caratteristica ed è inutile credo parlare sul fatto che questo disagio ha origini nella tua bassa autostima o nella paura della disapprovazione della tua famiglia o del tuo ambiente circostante. E' un disagio e basta.

Il che si può affrontare convenientemente in tanti modi, comprendendo però che la sessualità è mutevole nel momento in cui c'è interesse per uno o l'altro sesso. Se le donne non ti piacciono, puoi essere un "etero" che pratica l'astinenza, ma la tua sessualità non muterà in quella direzione.

 

Aldilà di tutti i discorsi che si possono fare, il problema della tua "non felicità" non lo risolvi, secondo me, affrontando la falsa questione "non voglio essere gay quindi come faccio a non esserlo" che ti porta in strade complicate e oscure. 

 

Il problema lo "risolvi" proattivamente andando ad analizzare cosa il tuo "essere gay" ti impedisce di fare e trovare strategie per limitare il danno da questo impedimento.

 Questo non risponde alla mia domanda.

 Questo non risponde alla mia domanda.

 

Alla tua domanda gli hai dato tu stesso una risposta. 

Essere gay è una malattia? No, lo hai detto anche tu.

Se non è una malattia allora il fatto che tu provi disagio non dipende dall'essere gay, ma da qualcos altro. 

Cerca di capire da cosa viene questo disagio e avrai le tue risposte.

Potresti diventare asessuale...mi pare più facile

 

In effetti non si capisce perchè il tragitto debba

essere da gay a etero

 

Se non ti va bene essere gay diventa asessuale

in fondo esistono un sacco di asessuali che limitano

la propria sessualità alla masturbazione

 

Nessuno ti costringe a praticare del sesso gay

Ecco, questa è un'altra cosa che non capisco. Se la sessualità è mutevole, perchè non si può cambiarla? Mi sembra una contraddizione.

Non sei molto brillante vero?

 

L'idea che la sessualità sia mutevole non è un'idea del forum, ma un'idea mia.

L'idea che non si possa "cambiare" l'orientamento sessuale non è una mia idea ma quella di altre persone che hanno scritto.

 

Forse dovresti iniziare a rivolgerti a noi come se fossimo delle persone. Stai parlando con degli individui, non con "il mondo gay", grazie.

"Exodus" ha chiuso per una decisione del consiglio di amministrazione, è scritto chiaramente. Sapete che significa? Che non hanno ricevuto più finanziamenti. La posizione dell'attuale amministrazione Obama è un posizione "progressista". Questa amministrazione è giunta al potere con l'appoggio della potente lobby gay americana, i cui diktat non potevano essere disattesi (parliamo di lobby, non di citizen) una volta occupata la Casa Bianca. :keeporder:

 

Probabilmente, sotto un'amministrazione di tipo conservatrice, avremmo assistito a ben altro teatrino. Sveglia!

@akinori

 

Obama non c'entra nulla. Exodus non è mai stata finanziata dal governo degli Stati Uniti.

 

Exodus era finanziata dalle associazioni anti-gay che la usavano come strumento di propaganda.

Da quando Chambers ha iniziati a dire cose strane, l'hanno abbandonato e ne hanno fiondata una nuova.

Non sei molto brillante vero?

 

L'idea che la sessualità sia mutevole non è un'idea del forum, ma un'idea mia.

L'idea che non si possa "cambiare" l'orientamento sessuale non è una mia idea ma quella di altre persone che hanno scritto.

 

Forse dovresti iniziare a rivolgerti a noi come se fossimo delle persone. Stai parlando con degli individui, non con "il mondo gay", grazie.

E' a te che mi rivolgevo. Se vuoi puoi anche rispondermi oltre a insultarmi.

Sì, ma a parte i complotti politici...

 

Ciò che emerge da tutti questi tentativi è che

ovviamente si propone una conversione da

gay ad etero

 

mentre ciò che si ottiene ed è realistico ottenere

è una trasformazione da gay represso a asessuale

pacificato

 

Insomma non si può cavare il sangue da una rapa, però

puoi forse diventare asessuale

@Thelema 93, il tuo problema è che non ti limiti

a pensare che la TUA sessualità sia fluida;

ma estendi questa fluidità a tutti,

quindi è normale che qualcuno ti chieda

"Se la sessualoità è in continuo mutamento, perché la mia non cambia?"

:)

Non conosco molto bene l'asessulità, ma ho l'impressione che anche tu la fraintenda.

Di una cosa sono sicuro però. Exodus non ha mai trasformato nessuno in un "asessuale

pacificato."

 

Ho capito...ma non è neanche colpa loro se l'unica pratica medica realmente

definitiva ed efficace - la castrazione - è attualmente proibita dalla legge...

diventare frustrati è gratis, non c'è bisogno della defunta exodus o associazioni o psicologi cattolici che, comunque, si basano sull'estrema vulnerabilità (e disperazione) del soggetto per attuare un (volontario) lavaggio del cervello.

 

è sufficiente reprimersi e dirsi ogni giorno allo specchio "sono gay perché ho avuto carenze fraterne/paterne/materne/troppi fratelli/troppi zii/nessun padre/nessuna madre/voglio essere accettato dalla società/ho talmente tanto orrore di quello che la gente pensa di me che preferisco cambiare io/etc"

 

come molte cose nella vita, con l'impegno e il sacrificio l'obiettivo si raggiunge. voglio dire, a me non viene in tasca niente a tentare di convincere l'op a farsi crescere il pelo sullo stomaco e affrontare il fatto che se qualcuno arriva a detestarsi così tanto da non volersi bene e preferire tentarle tutte pur di cambiare e vivere di due cuori e una capanna rigorosamente etero, è lui a essere influenzato dalla società etero-normativa, non siamo noi gay che serenamente gli rispondiamo che ci arrocchiamo

 

sulla posizione che essere gay è proprio come essere etero quando chiaramente non è cosi

perche vedi, purtroppo (o per fortuna) essere gay o etero è davvero la stessa cosa. infatti i problemi nascono solo nelle società retrograde, i gay di per sé non hanno difetti nel corpo, nelle analisi cliniche o nella % di mortalità. se hai dei problemi, da gay, li hai unicamente a livello sociale, e i problemi sociali derivano dalle altre persone, non da te stesso.

AndrejMolov89

Il ragionamento di Thelema è semplicemente un dato fenomenologico. La sessualità rimane comunque qualcosa che non è controllabile facilmente, è quasi fosse un destino proprio, mettiamola in questi termini. E' fluida in questo senso, ma non è qualcosa che si imbriglia e direziona facilmente. I tuoi sentimenti sono questi, provi attrazione per gli uomini, non puoi cambiarlo volontariamente, puoi solamente reprimere ciò che tu senti ed è una strada a cui ti abbiamo consigliato seppur abbia un enorme sacrificio in termini di stress e salute mentale. 

Sintetizzando in maniera più comprensibile@NewMarc, attualmente hai questo "destino", questo sentimento, non puoi cambiarlo a tuo piacimento, è come se fosse qualcosa di indipendente dalla tua volontà, puoi solamente accettarlo/rifiutarlo e conseguentemente viverlo e non viverlo. Se si osserva a grande scala la variabilità di comportamenti ed evoluzioni della sessualità, ci possono essere dei casi in cui le traiettorie del proprio desiderio variano, ma non è detto che possa accadere a te o a me. Semplicemente osservando le esperienze di altre persone ho dedotto in maniera grossolana che la sessualità non è necessariamente monolitica e cristallina, ma questi casi che ho conosciuto non corrispondono ad una tendenza generale di tutte le persone che si sentono omosessuali e bisessuali. Ora tu hai diverse scelte: non vivere questo sentimento che hai dentro, oppure non viverlo, però è inutile girarci attorno a questo discorso. 
Altra questione secondaria, capisco la tua esigenza di dover esprimere la tua frustrazione, ma non puoi pretendere che un associazione gay ti aiuti a trovare una cura all'omosessualità, (assimilando il forum ad un associazione gay). Perché già affermando che vuoi una cura scientifica per l'omosessualità, entri in contrasto praticamente con tutti i presupposti della comunità. Non è cattiveria, eh, forse sono stato troppo aggressivo prima, però devi ammettere che è come chiedessi ad un'associazione per i diritti civili dei neri, un modo per diventare un bianco. Detto questo, nonostante i tuoi ragionamenti (totalmente fuori dai crismi), l'argomento del topic si è esaurito: l'unica cosa che possiamo consigliarti dal nostro punto di vista è di reprimerti, se è una tua scelta sei liberissimo di farla, ma non azzardarti più a vomitare quei ragionamenti deliranti, che sono offensivi nei nostri confronti. 

Io credo che il thread invece abbia senso. Non fraintendetemi, non voglio dire che l'omosessualità debba essere curata, non lo direi mai. 

 

Non ho letto tutti i post, troppo pigro, però da quello che ho capito, mi sembra che tu NewMarc voglia poter diventare etero... 

 

Se ho inteso male...sorry... 

 

Se invece ho inteso bene, il mio consiglio, per quel poco che vale, è quello di cercare uno psicologo, NON per terapie riparative ma per cercare di risolvere questa tua difficoltà ad accettarti. Non mi stupisce che tu voglia diventare etero, anche io ho voluto poter essere come "gli altri", per anni... Sono cose che probabilmente mezzo forum ha sperimentato e superato...

Allora lasciamo perdere il termine curare, e diciamo "mofidicare".

L'orientamento sessuale, essendo una preferenza profonda ed innata, non è assolutamente modificabile.

Ci sono caratteristiche con le quali nasciamo (e non parlo di caratteristiche fisiche, ma di inclinazioni) che tali sono e tali restano, nel bene, nel male, e nel neutro.

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