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Pride e spirito di partecipazione etero


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Guarda entrambi i film, pensando a Fassbinder prima spettatore, poi autore

 

 

lo farò senz'altro.

A me il film è piaciuto, mi sono piaciute tante cose, la fotografia, la scelta degli attori e il loro modo di interpretare i personaggi. Come i bimbi, preferisco i finali, se non allegri, con almeno un respiro di speranza, ma avendo prima letto il racconto sapevo già cosa aspettarmi, quindi mi ha fatto decisamente meno effetto in quel senso.

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Ilromantico

Hinzelmann forse ti sfugge l'implicito significato di "radical chic" che è solo un termine elegante per dire "trashata pseudo-culturale noiosa dove si gioca a fare gli intellettuali". La cultura reale può anche essere interessante ed utile, ma le cose radical chic non credo proprio.

Il problema delle iniziative culturali è duplice:

 

- servono persone con un livello culturale adeguato per idearle, organizzarle e proporle nel modo giusto;

 

- servono persone con un livello culturale adeguato per apprezzarle.

 

Se c'è una carenza in entrambi gli ambiti, è evidente che si abbia l'impressione che non ne valga la pena ...

Edited by wasabi

Farò la figura del saccente pedante però:

 

Radical chic è un'espressione idiomatica, mutuata dall'inglese, per definire gli appartenenti alla ricca borghesia o gli snob provenienti dalla classe media, che, al fine di seguire la moda del momento, per esibizionismo o per inconfessati interessi personali, ostentano idee anticonformistiche e tendenze politiche affini alla sinistra radicale o al radicalismo, generalmente avulse o diametralmente opposte ai valori culturali e sociali del ceto di appartenenza. ( wikipedia)

 

Trasposto in ambito di militanza LGBT 

 

Quindi Radical chic, per me è un gay che fa sue le posizioni degli etero omofobi

o per interessi personali o per anticonformismo rispetto agli altri gay, o per mero

esibizionismo...non so se qualcuno ci si può riconoscere.

 

Io non ci vedo Almadel....poi magari Almadel potrà pure organizzare un

incontro culturale che vien fuori trash, ma il trash non è affatto implicito

a radical chic....semmai potrebbe essere implicitato in qualche modo a gay

 

Insomma...stai a vedere che la colpa di tutto ancora una volta è della

omosessualità di Almadel??? XD

Designo con il neologismo gay radical shock, con espressione ispirata al termine inglese radical chic,  gli appartenenti alle associazioni gay provenienti dalla classe media, che, al fine di imitare tutto ciò che è anglo-americano nella lotta per i diritti, ostentano idee anticonformistiche e tendenze politiche affini al radicalismo politico gay, generalmente avulse o diametralmente opposte ai valori culturali e sociali della società di appartenenza.

 

Dunque se l'italiano Almadel (per esempio, ma la definizione calza a pennello anche a chi i pride non li organizza) quando partecipa all'organizzazione di un gay pride, dietro il paravento delle molteplici iniziative culturali ha in mente Folsom Street ( e nessuno riuscirà a dissuadermi da questa convinzione personale) è un radical shock.

E la strategia politica sottesa a questo modo di agire è a mio avviso fallimentare, come dimostra l'esperienza di questi lustri, perché l'omosessuale italiano se vuole essere legittimato nella sua richiesta di diritti deve avere un atteggiamento soft, quindi non radicale né shockante. E non si tratta di complesso d'inferiorità (che sciocchezza!) ma di strategia politica.

 

La colpa non è della "omosessualità del (povero - perché ademplum ideale e sempre tirato in ballo da tutti) Almadel ma  di una visione omonormativa della realtà che ha acquisito, come tanti altri, assimilando passivamente la sottocultura gay d'oltreoceano. Che è stata identificata, nel sentire comune del gay medio, come unica espressione di cultura omosessuale. Al punto che si hanno dei dubbi se Saffo o Proust siano gay...

 

La radicalità è utile a livello teorico. Sul piano politico non paga .

 

Rozzamente: - Fassbinder + Machiavelli! Vi sto imboccando con il cucchiaino , ma siete de coccio :bye:

Edited by akinori

Tu puoi tenerti tutte le tue personali convinzioni

però se si deve valutare una organizzazione, bisogna

farlo alla luce di ciò che è stato veramente organizzato e fatto

e non sulla base dell'idea che ciò che si fa, sia solo un paravento

 

Altrimenti Almadel, come chiunque altro....scrolla le spalle

dice "pazzE tanto non vi andrà mai bene, nulla" e fa di

testa sua...come è giusto e naturale che sia.

Io non sono uno che "organizza le cose per i Pride":

il massimo che ho fatto è stato mettere il logo del Pride Veneto

alle iniziative che normalmente facciamo durante l'anno,

contribuire a scrivere la piattaforma politica,

scrivere il discorso che il nostro portavoce legge sul palco

e mettere in contatto altre realtà interessate col Comitato Organizzativo.

 

Per "organizzare un Pride" bisogna abitare nella città in cui si svolge

per ovvi motivi di logistica, ma sono discorsi troppo pratici :)

 

Inoltre io "non faccio di testa mia".

Le decisioni vengono prese in modo democratico in un'assemblea

e sono condizionate non solo dalla disponibilità e dalle idee dei singoli associati,

ma anche dalle decisioni prese da altri gruppi che intendono partecipare o ci fanno proposte

(generalmente collettivi studenteschi, centri sociali, locali commerciali e partiti sul "versante etero"

o ArciGay, laboratori queer, gruppi gay di altre estrazioni politiche, associazioni lesbiche, consultori trans

o associazioni analoghe alla nostra in altre città sul "versante GLBT").

 

Se "fare di testa mia" significa decidere con altri soggetti di persona

senza rendere conto ai troll che trovo in internet, allora sì:"faccio di testa mia".

Il fatto che una decisione sia presa in modo democratico

non esclude la possibilità di errori...il PD praticamente non

fa altro dalla sua costituzione Lol

 

Però certamente le critiche irricevibili o cretine, sono e restano

irricevibili e cretine...

Le critiche non fanno mai piacere, però è stupido fare le vittime sentendosi sempre attaccati dai famigerati "troll" (qui mi pare che ci sia solo qualche coboldo, creatura affine, ma troll non ne vedo...) :4:
Questo non toglie che un troll o un coboldo debba necessariamente fare delle critiche cretine. Magari sono cretine perché chi le riceve si arrabbia e fa la figura del cretino...
E come si fa a dire che una critica è irricevibile?  E' come se uno dicesse: "sono una frocia attivissima, io non prendo, do solo" e gira le spalle con movimento da gran cortigiana alzando la gonna...

 

Stringete meno le chiappette, siate meno frigide e vedrete che le critiche saranno indolori, stimolanti & ricevibilissime (scusate il linguaggio queer, ma visto che siamo su questo tono :lol2:

Mirrimaazduur

Oh, oh, oh :taunt:.......che domande, suvvia!  O forse vuoi significare che si AUTO-ispira?  :angel:  

ma poi cosa sarebbe questa reclame alle tue st....ehm... teorie? <_<

Perché non sono due persone diverse Soledamore e Akinori?

Vedo che soledamore frequentava anche questo sito. Chissà perché l'avrà abbandonato. Forse adesso con la presenza di Akinori ritornerà. Visto che sta già dialogando con lui nel suo blog.

Ma Soledamore è stato bannato da questo forum? *_* Perché?

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/17482-de-divini-platonis-symposio/

Edited by Mirrimaazduur

Più che buffo, lo trovo paradossale...ma dimostra il fatto che certe battaglie non sono

affatto semplici se i condizionamenti culturali "bloccano" i gay per primi.

 

Mi ci posso mettere per primo anche io, se vuoi...son più vecchio di te figurati se

non ne ho dovuti superare un bel po'...ma tu sei intelligente e avrai notato che se

si parla di sesso, quasi la maggioranza degli utenti ritiene vietata una serie di cose 

che vietata non è, è più realista del re, più moralista di un prete etc. etc.

 

Questo porsi in una situazione tale per cui noi si debba dimostrare di essere meglio

di un etero "potenzialmente abusante" riflette un sentimento di inferiorità, comune alla

maggioranza di noi. Sentimento che poi individualmente si proietta verso argomenti

diversi, ma si riconosce in quasi tutti ( ovviamente in % diverse, con diversi approcci

e qualità di interventi )

 

" Se mai si dà cultura gay" ( già me lo metti in dubbio: esiste veramente? )

 

Ma se partiamo da questo dato - il dubbio - "esiste, non esiste, in cosa consiste..."

ed è un dubbio sollevato da uno studente di filosofia...questo significa che il 99%

dei gay di fatto ritiene che non esista

 

Ritiene che la cultura gay sia una commediola a tema americana, che svaga come

un locale a tema...non meraviglia  -se la situazione è questa- che Isher possa inorridire

Non capisco chi sarebbe bloccato da condizionamenti sociali...non io.

Come dicevo, io rifiutavo l'idea -paventata da alcuni compagni di classe-, che fosse preferibile essere adottati da una coppia gay anziché da una coppia etero potenzialmente abusante...o che l'esistenza di coppie etero abusanti fosse ragion sufficiente per aprire l'adozione alle coppie gay.

Son d'accordo con te se affermi che rivendicare l'adozione per i gay sulla base dell'esistenza di coppie etero abusanti sia sintomo di complesso d'inferiorità. Di qui quel che scrivevo, troviamo argomenti diversi, Perché quella è un'argomentazione poco cogente...perciò @Viola77 sono stato frainteso: se rileggi ho scritto "io per primo mi schierai contro l'idea che fosse meglio essere adottati da una coppia gay anziché da genitori etero potenzialmente abusanti". Perché è stupido voler competere con una coppia abusante, è scontato che qualsiasi cosa sia meglio di due genitori abusanti...è più chiaro adesso?

Io non ho in tasca la strategia vincente e, ripeto, attorno al tema c'è talmente tanta "ideologia" che credo che il diritto all'adozione si possa discutere in Italia una volta visto riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

A proposito della cultura gay...non credo che l'aver studiato filosofia mi renda più semplice ed evidente riconoscerla, forse è proprio il contrario. Perché son più portato a mettere in discussione quel che mi viene spacciato come cultura gay.

Non credo che l'omosessualità di un autore ne faccia, di per sé, un esponente di "cultura gay".

Se devo rintracciare un criterio "vagamente" oggettivo che mi faccia discernere questa pretesa cultura gay da cultura non-gay, mi appellerei alla tematica dell'opera e/o al fatto che l'opera -letteraria, audiovisiva, pittorica...- possa aver acquisito un significato particolare per la comunità gay perché ne ha potuto/voluto fruire maggiormente, di qui il mio riferimento a Brokeback Mountain...che ho trovato sì diseducativo (per me giovane gay) ma che ho molto apprezzato per altre qualità.

D'altro canto nemmeno Morte a Venezia ti risolleva troppo il morale...l'omosessualità dell'autore non prova affatto che l'opera detenga un valore educativo per un ragazzo gay. Il film a tematica gay più "ecumenico" che ho visto di recente è una commedia di qualche anno fa intitolata Good As You...piuttosto mediocre.

 

Tornando a bomba, i gay non sono un popolo...non è che Visconti o Pasolini sono i nostri avi che con le loro opere hanno dato lustro alla nostra "causa"...ecco perché non regge il tuo paragone coi nativi americani ed i film di John Ford.

Per amor di quella che tu chiami "cultura gay" che, credimi, ha intercettato profondamente il mio interesse -amo alcuni film di Visconti e Pasolini, ho foto della Mangano appese in camera, tra i miei autori preferiti ci sono Thomas Mann e Virginia Woolf, ho iniziato Proust, conosco bene la Dietrich e Valentino-, ritengo che buttare tutto questo nel calderone della "cultura gay", significhi esattamente compiere un'operazione pseudo-culturale che non rende giustizia alla specificità delle opere ciascuna per sé presa. Se si vuol parlare di questi libri o film perché ci son piaciuti facciamolo, ma non spacciamoli come cultura "gay"...o facciamolo sapendo che è retorica. L'etichetta "gay" non può funzionare da discrimine per distinguere una produzione culturale da un'altra... Sennò diventa un po' come quando, fino alla caduta del Muro, alcuni pensatori sovietici ai congressi filosofici si riferivano a Platone come a "pensatore pre-borghese"...

Edited by schopy

Probabilmente sulle adozioni c'è stato un fraintendimento ; visto

che in un topic sostenevi di non avere le idee chiarissime ed in

quello sostenevi, che ci volevano argomenti di maggior consistenza,

io ne avevo dedotto che invece di dire ai tuoi compagni di classe che

i loro discorsi erano omofobi, tu paradossalmente avessi finito per dire

che l'argomento non era idoneo a legittimare l'adozione gay

 

Beninteso se tu anche lo avessi fatto....quel condizionamento sarebbe

anche naturale trovandoti a dover reggere in classe un confronto molto

svantaggioso...di fatto la cd. tesi a favore dei gay già di per sè è omofobica

per cui paradossalmente il gay - tu o un altro - per certi versi incassa da tutte

le parti, sentendosi quasi più umiliato dal paragone che da chi esclude il diritto.

 

Comunque questo sarebbe il condizionamento da me ravvisato...in caso

contrario ho capito male.

 

Sulla cultura gay...mi lascia perplesso il fatto che tu ti metta nella situazione

di un dubbioso rispetto a degli "spacciatori", perchè questo atteggiamento 

avrebbe un senso se si parlasse di "cultura dominante" di establishment

accademico....ma dove è? dove sarebbe?

 

L'establishment semmai dice esattamente ciò che dici tu: i gay non sono un popolo

non sono una comunità. sono un gruppo di persone che nel loro privato scopano

in un modo piuttosto che in un altro....quindi non esiste la cultura gay, al più una

sottocultura legata alla frequentazione di una sessualità diversa ( BSDM battuage )

ed una sensibilità personale....altro non è dato.

 

Pasolini è gay quando va e viene ucciso dalle marchette, stop.

 

Io ti ho tracciato un filo gay sul melodramma che parte da Douglas Sirk, passa

a Fassbinder e potrebbe arrivare ad Almodovar, due autori gay che reinventano

in modo diametralmente opposto tra loro ma in entrambi i casi alternativo il melodramma

d'amore etero

 

E su questa base ho ipotizzato il motivo per il quale ai gay potrebbe essere piaciuto

BBM...è un melodramma d'amore. Ovviamente non è quello alternativo di Fassbinder

e Almodovar, perchè è un melodramma classico-eterosessuale, pur parlando di gay.

 

Per me questa è la traccia di un saggio...di cultura gay

 

Poi magari ai più BBM è piaciuto perchè erano protagonisti due "rudi" cowboys....

ma questo non significa che ci si debba appiattire su una percezione basica

 

Il film era stato proposto a Gus Van Sant e certo come lo avrebbe fatto lui non lo

sapremo mai...( una bella intervista a lui potrebbe coronare il saggio )però ci sono

sufficienti elementi per dire che "etichetta" è un termine sprezzante e fuori luogo...

come se un singolo autore omosessuale si svilisse ( ma dove sta scritto che io in

quanto omosessuale ho un valore in quanto persona-individuo e lo perderei se

vengo gettato - da chi?- nel calderone gay? ) invece di essere meglio apprezzato

e valutato.

Capisco di poter aver dato adito a fraintendimenti sul fronte "adozioni"

Però è vero, io per primo non ho le idee chiarissime.

So per certo che non apprezzo argomentazioni che fan leva sul fatto che ci sono anche genitori etero pessimi,

perché so che a questo genere di argomentazione si potrà sempre replicare che non si può guardare "al meno peggio" per tutelare l'adottato...ed io son di questo parere. Beninteso, ciò non implica che io ritenga che una coppia di genitori gay sia "meno peggio" di una coppia etero abusante. Solo che non mi va affatto di mettere le due cose sullo stesso piano.

Poi, non mi sarei sognato di spiegare ai miei compagni che forse la loro posizione era larvatamente "omofoba", perché ritenevo troppo complesso spiegare tutto questo a ragazzi/e non gay.

 

Per quanto concerne la cultura gay...rimango scettico.

Perché mi par sempre che significhi proiettare categorie di cui facciamo uso oggi su autori del passato, le cui intenzioni probabilmente differivano molto tra loro. Ho come l'impressione che sia un modo per ricostruire, artificialmente, una costellazione di riferimenti atti a provare, come scriveva Isher in post precedenti che "l'omosessualità è anche produzione culturale"...ed io non voglio sentir l'esigenza di provare che lo sia. O, se lo si fa, lo si faccia con la consapevolezza che si sta facendo retorica.

Detto ciò, la costellazione Sirk-Almodovar-Brokeback Mountain è, te ne do atto, meno peregrina di altre.

@schopy, l'unica argomentazione accettabile sulle "adozioni gay"

è che non si sta parlando veramente di adozioni,

ma della presa d'atto che i figli di coppie omogenitoriali esistono già

e in Italia sono già decine di migliaia.

 

 


Detto ciò, la costellazione Sirk-Almodovar-Brokeback Mountain è, te ne do atto, meno peregrina di altre.

 

Scrivici un saggio in inglese e mandalo a qualche campus in Canada...

usa la "mia idea" per andartene dall'Italia e trovare lavoro laggiù XD

 

Almodovar guardava i film di Amedeo Nazzari puoi collegarti

pure alla tradizione latina del melodramma...altro che "retorica"

potrebbe essere la svolta della tua vita Lol

Ecco la tesi di @Almadel la conosco e la trovo già più "sensata"...

@Hinzelmann fallo tu va...non mi piace scippare idee.

Al momento fatico ad allontanarmi dal mio paesello,

il Canada lo vedo ancora lontano...

Probabilmente sono un po' rompicazzo,

m'accorgo che a volte son poco propositivo...

No, beh....io son troppo vecchio - temo-

per la carriera accademica, se parto posso

aprire una pizzeria XD

 

Temo però che chiamarla "La paura MANGIA

l'anima" possa essere poco commerciale...Lol

Certo sarebbe originale...

 

Quella di almadel è una "argomentazione", quella

sì che - pur essendo valida - è retorica....una cosa che

supporrei raggiunto il risultato su un piano culturale,

nessuno userà più.

"La paura mangia l'anima"...mmm...mi stai dando del fifone in modo indiretto o sono io che colgo sarcasmo dove non ce n'è? :D

 

No, quel che dice Almadel è "esistono già coppie omogentioriali, troviamo un modo per tutelare i loro bambini" e la trovo giusta.

Perché ragiona in termini di futuro anteriore, a me non pare retorico.

Hinzelmann

No, non c'era sarcasmo... :angel:

Veramente

 

Nel film di Fassbinder recita El Hedi ben Salem

amante a cui Fassbinder dedicherà Querelle, dopo

il suo suicidio in carcere...ed incarna l'immigrato inassimilabile

( nel film è etero per la precisione ha una relazione con una donna

molto più vecchia di lui ) Se l'immigrato cerca di integrarsi viene

accusato di voler prendere il sopravvento, se tiene le distanze

viene invece accusato di ghettizzarsi...così alla fine si ammala.

 

Il cinema di Fassbinder non è certo ottimistico...BBM in confronto

è uno "spasso" 

Dobbaimo anche intenderci su che significato diamo alla parola "retorico".

 

Pensare che sia meno retorico dire: "Vogliamo le adozioni, perché anche gli etero le hanno"

rispetto a dire: "Voglio condividere col mio compagno l'affido di suo figlio"

è davvero una strana posizione da sostenere.

 

In ogni caso le due argomentazioni sono strettamente connesse.

Perché il confronto è tra la coppia etero che può dare una nuova famiglia al figlio

e la coppia omo che - pur avendo un figlio - manca di tutele.

Hinzelmann

Se parliamo di adozioni alla coppia gay

non stiamo parlando del fatto che già

esistono delle persone che hanno avuto un

figlio e dopo si sono scoperte gay o lesbica

 

Tuttavia dire....guardate che esistono già dei casi

di genitori gay e lesbiche, può rassicurare gli etero

 

Resta il fatto che in effetti è la presa d'atto di una

situazione di fatto, non del riconoscimento di un diritto

di per sè estendibile a tutte le coppie gay

E' un ragionamento giusto, ma è evidente

che è molto più facile per una coppia gay che vuole un figlio

la "gravidanza per altri" rispetto all'adozione.

(Per le coppie lesbiche è "enormemente" più facile).

E' talmente più facile che persino gli etero 

nella maggioranza dei casi ricorrono alle adozioni illegali o all'eterologa.

 

A me sta benissimo l'argomento della parità dei diritti,

ma noto che molto spesso viene confuso con l'idea

che "così si darebbero bambini alle coppie omosessuali".

Mentre nel 99,9% dei casi si legalizzerebbe solo una situazione già esistente.

A parte che non credo d'aver affermato, in merito alle adozioni. cos'è retorico e cosa no, limitandomi ad esprimere una valutazione in termini di maggiore o minore "sensatezza" di alcune argomentazioni.

Non conosco benissimo la realtà delle famiglie arcobaleno, però mi risulta che in italia risiedano coppie gay con prole...

non mi riferisco a genitori scopertisi gay dopo aver formato famiglia...che in realtà son gli unici che conosco personalmente.

È vero ...la gravidanza per altri e' già una realtà praticabile e praticata.

Il risultato e' che si crea una situazione in cui uno dei due membri della coppia e' genitore (biologico, legale e tutto) e l'altro un estraneo.

Normare questo immagino anch'io possa essere il primo passo (non ragionando da un punto di vista di principio, ma da un punto di vista pratico e realista). Soprattutto da un punto di vista di "opinione pubblica", questi bambini già di fatto vivono con una coppia gay, quindi non si tratterebbe di "dare dei bambini in mano a degli omosessuali", ma di prendere atto di ciò che già è un fatto.

Soccia che bordello che è saltato fuori...

Si parlava di partecipazione etero e ho letto 3 pagine di "cavoli a merenda"...

Io sono stato al pride di Bologna, nessun carro, nessun culo e nessun uccello all'aria nè al ritrovo nè al corteo...chi vestito più appariscente chi in jeans e maglietta come il sottoscritto... Finale in piazza del Nettuno con ospiti e gruppi musicali... Abbiamo trovato amici etero durante il percorso, oltre ad una coppia che era con noi, tutti tranquilli e contenti... Ok che Bologna è molto aperta sulla questione ma è anche una cittá studentesca quindi con persone che provengono da tutt'italia e da altri paesi...

Qui si fa sempre la distinzione tra gay platinati, nudi e patinati e gay in giacca, cravatta e calzetti: finché non ci rendiamo conto,noi stessi che siamo comunque tutti gay non ci salteremo mai fuori... Gli etero per caso sono tutti con la puzza sotto il naso o anche per loro esistono varie categorie? Sinceramente io conosco dallo sfattone all'avvocato ma sempre di etero si tratta... "Se devo andare al pride per vedere culi e piselli non ci vado" bravo! Bel ragionamento! Poi lamentati se il gay è visto come pizzi e merletti, metti ti il tuo vestito e vai nel corteo, fai vedere che, come nel mondo etero, anche noi abbiamo le nostre sottoculture...

Ok, questo è quello che penso io del topic primario...

Hinzelmann

Non so in realtà quanto possa suscitare simpatia l'idea della

"gravidanza per altri" perchè in Italia c'è una enorme demonizzazione

su utero in affitto, eterologa etc.

 

Si entra un po' nel campo del "si fa ma non si dice"

 

La realtà è che la coppia etero, approfittando del fatto che un

figlio nato in regime matrimoniale si presume legittimo e figlio

di entrambi i genitori, può far ricorso all'estero a pratiche che

in Italia sono illegali

 

Si utilizza una presunzione di legge, per eludere un divieto di

legge e quindi poi si sta zitti...si fa finta che quel figlio sia un figlio

come gli altri, nato per filiazione naturale etc

 
Altrimenti non si capisce perchè ne dovrebbero parlare proprio i gay
ci sono dei problemi, comunque ripeto non escludo una validità sul
piano della comunicazione.

 

La realtà è che la coppia etero, approfittando del fatto che un

figlio nato in regime matrimoniale si presume legittimo e figlio

di entrambi i genitori, può far ricorso all'estero a pratiche che

in Italia sono illegali

 

Si utilizza una presunzione di legge, per eludere un divieto di

legge e quindi poi si sta zitti...si fa finta che quel figlio sia un figlio

come gli altri, nato per filiazione naturale etc

 

in Italia è illegale quasi tutto in merito di fecondazione assistita, non capisco però cosa voglia dire che si sta zitti. Le coppie etero che ricorrono all'eterologa ritengono il figlio che nasce figlio di entrambi, ma non si mente certo al proprio figlio, non foss'altro che esistono vari problemi di natura sanitaria legati a questa pratica e che non si può tacere. Anzi, esistono numerosi libri e favole volti proprio a questo.

Il divieto di legge esiste, ma esiste anche il bimbo nato aggirandolo, poi lo stato può anche far finta di non vedere, ma le cose stanno così. Ovviamente per gli etero esiste la legge che ti tutela, anche se non è nata per quello, così si finisce per fregarsene se questo non copre tutte le esigenze, una volta che ha coperto le tue...

Hinzelmann

 

 


Ovviamente per gli etero esiste la legge che ti tutela, anche se non è nata per quello, così si finisce per fregarsene se questo non copre tutte le esigenze, una volta che ha coperto le tue...

 

Questo intendevo dire

 

Non certo che non informassero privatamente i figli

....mi sono espresso male.

Questo intendevo dire

 

Non certo che non informassero privatamente i figli

....mi sono espresso male.

purtroppo il fregarsene di ciò che non ti riguarda direttamente è una pratica diffusa, diffusa almeno come le critiche che ci si prende a portare avanti battaglie che non ti riguardano direttamente. Direi che i due fenomeni siano i due lati della stessa mentalità.

Non posso fare a meno di scrivere una cosa su @akinori, che dice che siamo tutti di coccio, ma i suoi ragionamenti mi sembrano pericolosamente omofobici. Il fatto che siano ammantati da teorie supposte queer o neo-queer mi lascia sempre più perplesso

@Viola77 in tutti questi discorsi non ho capito se chi ti ha dato della pazza per il fatto di andare al Pride, fossero persone della tua vita reale o frequentatori di altri forum su internet. Perché, se fosse il secondo caso, ti direi di dare alla cosa meno peso, le chiacchiere virtuali sono, per l'appunto, virtuali e occorre fargli una "tara"... perché è più facile alzare i toni e in tanti casi anche semplicemente sfogarsi e dire qualcosa 'contro' quando si è a casa dietro la tastiera, mentre di persona passa tutto un altro flusso comunicativo molto più complesso, non-verbale compreso.


 

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