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La mela di Eva. Tradimento e fedeltà :)


Amor-fati

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Ho controllato se esistessero altri post come questo, e ho visto che il tradimento, come evento che avviene tra due persone, non viene mai trattato in assoluto ma sempre applicandolo a casi particolari. La fedeltà d'altro canto risulta altrettanto problematica. Io ho una mia personale opinione, ma credo che la posterò più avanti. Prima voglio sentire le vostre.

 

Vi do qualche linea guida:

 

Cos'è il tradimento per voi? Quando si può parlare di tradimento?

In cosa può differire farlo e subirlo? Lo avete mai fatto?

Le colpe del tradire sono sempre condivise da entrambi gli appartenenti alla relazione oppure sono polarizzate?

 

La fedeltà invece cos'è? Come si può sentirne la presenza all'interno di una coppia? Su cosa è basata, nel vostro caso o in generale? Soprattutto: conta per voi?

 

Ditemi un po'... :)

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Fedeltà o complicità? Quale dei due termini si applicherebbe meglio ?   Fedele è un cane, che dona incondizionatamente e scodinzola. Complice è un compagno, che tutto sa di te e tutto accetta, felice di quello che siete, di quel nuovo individuo che si crea dall'unione dei due.

 

Tradimento per me è già solo il mentire (es. fingere di esser stati a casa e magari esser usciti con gli amici) . L'atto sessuale è giusto una cosa in più che, come corollario del tradimento mentale, può al massimo mettermi in condizioni di rischio per eventuali malattie. Ma un pompino non fa più grave un tradimento rispetto a una menzogna e basta.

 

Tutto questo ovviamente in una coppia che funziona.  Nelle relazioni agonizzanti forse il discorso può cambiare. Certo è sempre vigliacchetta la scappatella, ma non so se si possa chiamare "tradimento" quando già di base non vi sia più una vera unione di coppia.

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Fedeltà o complicità? Quale dei due termini si applicherebbe meglio ?   Fedele è un cane, che dona incondizionatamente e scodinzola. Complice è un compagno, che tutto sa di te e tutto accetta, felice di quello che siete, di quel nuovo individuo che si crea dall'unione dei due.

 

Fedeltà deriva da Fede, che a sua volta sgnifica «credere». In realtà, quando si parla di fedeltà di un cane si parla di obbedienza, che è ben diversa dalla fede. La fede è fondamentalmente il credere in quella promessa iniziale che determina l'essere-una-coppia e non semplicemente due individui che agiscono atomisticamente uno sull'altro (come nel sesso occasionale). Questo credere in una promessa è la condizione senza la quale una coppia non avrebbe ragion d'essere. Il contenuto di quella promessa però varia. C'è chi vuole che si «consegni» il proprio corpo all'altro e chi si accontenta di un certo rapporto privilegiato, che va oltre la propria corporeità, lasciando che il corpo possa anche corrompersi come succede nei cicli di produzione e distruzione che regnano il mondo.

 

Ma se il tradimento fosse anche rilegabile a fenomeni mentali (fantasie, immaginazione) perderebbe la propria perentorietà no? Cioè, se anche il più piccolo atto che non è fatto in nome dell'essere-coppia viene considerato tradimento, si finirebbe con lo sdoganarlo al punto tale che perderebbe la propria importanza.

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Stiamo parlando di tradimento sessuale, giusto?

 

E' chiaro che deve tradursi in un comportamento, in

una condotta materiale, che viola una proibizione.

 

La fantasia, l'immaginazione attengono ad una sfera

diversa quella del "peccato"

 

L'autoerotismo di per sè non implica l'interazione con

un'altra persona, ma non la esclude del tutto ( se un

altro mi guarda o se io lo guardo ) nel primo caso non

c'è tradimento, nel secondo caso ad essere rigorosi si

potrebbe dire di sì.

 

Fare e subire un tradimento è utile come lasciare ed

essere lasciati a ristabilire un equilibrio. Essere stati

una volta almeno in entrambi i panni ridimensiona la

ferita egoica, l'idea che un altro è stato preferito a me.

 

E' anche vero ciò che dice Ghost, cioè che se si tradisce

o si viene traditi...prima della violazione della proibizione,

c'è già stato lo smarrimento di una complicità e di una

sincerità, che potrebbe prescindere dal divieto stesso.

 

Però forse si potrebbe rovesciare il suo discorso: esiste

una proibizione anche per il fatto che si dubita di poter

da soli e con le proprie forze reggere all'impatto del

quotidiano, mantenendo sempre e a lungo questa complicità.

 

Perché la coppia ha problemi esterni ( l'affitto da pagare, i casini

del lavoro etc. ) che spesso ci condizionano anche al di là della

nostra volontà...quindi serve un supporto, una salvaguardia per i

cattivi momenti, la proibizione. 

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Fedeltà è riuscire a resistere all'impulsi di fare qualcosa con qualcuno di carino che ti sta sadicamente tentando. Se ci riesci, sei veramente fedele.

 

Tuttavia il fatto stesso che questo tizio carino ti tenti potrebbe essere considerato tradimento mentale, perchè anche se tu non fai niente per fedeltà (che bravo) comunque il desiderio c'è e questo significa che il tuo attuale ragazzo non ti basta e/o non è proprio quello che vuoi. Sarebbero da riconsiderare le basi della relazione.

 

Tradimento mentale a parte, il tradimento reale è quando il tuo ragazzo, se la coppia è chiusa, fa qualcosa di sessuale/amoroso con qualcuno. Questo per me include anche  sesso in cam (perchè anche se non c'è nessuno fisicamente lui comunque si sta masturbando guardando un altro e qualcun altro su di lui) e baci con la lingua con chicchessia. Baci a stampo, per quel che mi riguarda, e tutti gli abbracci del mondo sono concessi.

 

Questo ovviamente secondo la mia personale idea di "coppia chusa", per le coppie aperte... tutto cambia...

 

Una cosa che pretendo in un rapporto è la sincerità e il rispetto, anche più dell'esclusiva. 

 

Le colpe sono di entrambi, tuttavia uno pecca attivamente, l'altro semplicemente fallisce nell'essere abbastanza per il partner. 

 

Beh, io si una volta ho sbagliato e ho "tradito" ma non era previsto, è capitato e basta. E il giorno dopo gliel'ho detto subito.

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Fedeltà o complicità? Quale dei due termini si applicherebbe meglio ?   Fedele è un cane, che dona incondizionatamente e scodinzola. Complice è un compagno, che tutto sa di te e tutto accetta, felice di quello che siete, di quel nuovo individuo che si crea dall'unione dei due.

 

 

Sono sostanzialmentein sintonia con questa impostazione. “Tutto sa di te e tutto accetta” … non è affatto una cosa da poco, è una conquista preziosissima, che si costruisce giorno per giorno, con impegno e dedizione.

 

 

 

Cos'è il tradimento per voi? Quando si può parlare di tradimento?

 

Tradire, per me, significa venir meno al patto di fiducia che si ha con il partner, rompere l'impegno che ci si è presi l'uno verso l'altro.

La fedeltà, specularmente, implica il sentirsi vincolati dalla fiducia che l’altro ripone nei nostri confronti.

 

Con questo tipo di definizione, il sesso con altre persone non è per forza tradimento e, viceversa, il tradimento non è obbligatoriamente di tipo sessuale, anche se quest’ultimo è il più facile da individuare e da riconoscere.

 

 

 

In cosa può differire farlo e subirlo? Lo avete mai fatto?

 

Coerentemente con quanto detto sopra, sì, ho tradito, anche se non c’è mai stato niente di carattere sessuale con la persona con cui ho tradito. Posso dire che, per il mio ragazzo, è stato anche peggio, è stato straziante ai massimi livelli, perché non c’era neanche la scusa degli ormoni …

 

Le insidie più grandi di questi tipi di tradimento, autentici e profondi, sono:

 

a)     si fa fatica a riconoscerli fin dal loro inizio e, quindi, si rischia di ritrovarsi coinvolti prima ancora di rendersene conto (nel tradimento sessuale, invece, è molto più evidente il “punto di non ritorno”);

 

b )    Individuare le cause (o colpe, che dir si voglia) è tendenzialemente più complicato e recuperare la relazione richiede una riflessione e un ripensamento più profondi.

 

Non sono mai stato “dall’altra parte”, quindi non so davvero cosa si prova, non so se riuscirei ad essere all’altezza di quello che ha fatto il mio ragazzo, della sua straordinaria capacità di immedesimazione e di comprensione.

 

Una cosa in cui credo fermamente, che ritengo la base di ogni rapporto, senza la quale per me non esiste nulla, è la sincerità, anche quando è molto costosa, anche quando è scomoda. E’ vero che a volte omettere (nascondere) qualcosa può evitare molte sofferenze al partner, ma per me in questo modo vengono proprio a mancare le basi per un rapporto in cui si possa dire di conoscersi davvero, di essere realmente una cosa sola.

Edited by wasabi
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M vediamo...

tendenzialmente, di "natura", sarei un tipo molto passionale, geloso, vendicativo e con tendenze da stalker.

Siccome mi propongo come tipo civilizzato, devo contenermi...

Sono più geloso se il mio -ipotetico- ragazzo ha a che fare con un ragazzo che io reputo più carino di me -indice di scarsa autostima, lo so-

Non considererei il sesso in cam tradimento, né posso proibire ad uno che sta con me che fantastichi su altri.

 

Quand'ero fidanzato ero molto geloso quando il mio ragazzo usciva con un tipo molto carino.

Insomma, tutt'e due gay, conosciutisi in chat, sapevo che si piacevano molto, il mio ragazzo mi diceva che non sapeva bene cosa provava per me...era tutto piuttosto triste per me.

Mi sentivo un filino umiliato sapendo che uscivano insieme...perché non era affatto un'uscita tra amici, ma un'uscita di pseudo-coppia...non credo d'esser stato fisicamente tradito. O meglio, non lo so, perché il mio ragazzo all'epoca negava decisamente l'evidenza, salvo stupirsi delle mie rimostranze. Un rapporto pressoché fallimentare. Detto ciò, poi son stato io a tradirlo, andando con uno sconosciuto in un locale.

 

Ecco, proprio per "contenere" la mia natura un po' fragile, spesso non ho ben presente quale sia la "giusta misura" in questo genere di cose. M'ero figurato un mondo più semplice...invece il tradimento è relativamente frequente a quel che sento.

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Sascha Vykos

La parola tradimento deve essere intesa come tale e fine a sè stessa. Nel rapporto tra individui, ci deve essere complicità ed apertura, conoscenza ed accettazione; si può quindi palare di tradimento quando una delle parti volontariamente viola i termini con cui la relazione è stata impostata, e quindi per varie ragioni, fa un torto volontario a colui/colei cui invece aveva dato parola.

 

Vedo che i più intendono il tradimento solo come tale quando sfocia in un rapporto carnale.

Non penso di poter concordare con questo, ma suppongo che non sia il centro della questione.

 

Se si parte dal presupposto che la relazione amorosa debba essere formalizzata in una coppia, e che il sentimento sia come un vincolo, allora penso sia facile stimare i termini di definizione per tradimento, riprendendo i primi pensieri che ho scritto come risposta.

 

Ognuno desidera qualcuno o qualcosa che gli faccia provare felicità ed appagamento; questo poi comporta un necessità di privatizzare e vincolare questo soggetto, in modo da esserne unici beneficiari.

La gelosia non è altro che paura della perdita e necessità di controllo: dove c'è fiducia e conoscenza non vedo come possa esserci spazio alla gelosia.

 

Concordo in parte con L33T riguardo ciò che ha scritto.

 

Per  cambiare questione, sono del parere che si possa amare più di qualcuno alla volta, che ci siano diverse sfumature nel e del rapporto, e che essere sinceri con se stessi e con gli altri in questo ambito, senza subire le pressioni e convenzioni sociali, sia veramente arduo.

Ogni persona vede la sessualità e la coppia a suo modo, quindi anche il tradimento. Questo è solo il mio punto di vista.

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Concordo in parte con L33T riguardo ciò che ha scritto.

 

Immagino di essere io :-) Piacere, sono wasabi  ^_^ 

I nostri pareri sostanzialmente coincidono ...

 

 

sono del parere che si possa amare più di qualcuno alla volta, che ci siano diverse sfumature nel e del rapporto, e che essere sinceri con se stessi e con gli altri in questo ambito, senza subire le pressioni e convenzioni sociali, sia veramente arduo.

 

Io pensavo che non fosse possibile ... fino a quando mi è capitato ...

Pur cercando di essere del tutto sincero con me stesso e con le altre persone coinvolte (facile a dirsi, complicatissimo a farsi), ho vissuto questa situazione come uno strazio, mi sentivo dilaniato, come se due persone convivessero dentro di me e fossero in costante conflitto. Non so come si possano conciliare le cose, conciliare i propri sentimenti con quelli delle altre persone coinvolte...

Se provo poi ad immedesimarmi con l'altra parte, quella che vede la persona che ama divisa tra sé e un altro ... un incubo!

No, non sarei mai capace di gestire una cosa del genere, in qualunque posizione mi trovassi ...

Edited by wasabi
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Sascha Vykos

Immagino di essere io :-) Piacere, sono wasabi  ^_^ 

I nostri pareri sostanzialmente coincidono .

 Ah pardon. La mancanza di occhiali mescolata ad un'infreddatura campione si fa notare!

Wasabi...buono.. :Q_______

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@wasabi, in realtà gestire la una situazione di bigamia

è - a parole - facilissimo.

Basta semplicemente che gli altri due provino lo stesso tra loro.

Dico "a parole" perché è piuttosto raro

e dico "facilissimo" perché quando succede nessuno si sente "dilaniato".

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@Almadel Io non parlavo di una storia a tre, che comunque trovo improponibile (per me).

Parlavo di provare sentimenti non equivalenti, ma comunque forti, per due persone che neanche si conoscono tra di loro.

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È mia personale opinione che il tradimento, nella sua etimologia, spieghi benissimo il concetto che ci sta dietro. La parola «tradire» è composta da Trans (=al di là, oltre) + dere (nel senso di dare, consegnare). Il tradimento era infatti anticamente inteso come l'atto di consegnare al nemico qualcosa, come la fortezza, il territorio, dei connazionali ecc. 

 

Quello che viene consegnato a un terzo in una storia d'amore è l'amore stesso, inteso come rapporto privilegiato con qualcuno. Quel rapporto è ben diverso dal corpo che lo esperisce. Il corpo è soggetto a condizioni della realtà che il rapporto d'amore non dovrebbe subire.

Vedo quindi il tradimento vero e proprio come l'atto in cui si consegna un rapporto che era in principio dato a qualcuno, a qualcun altro. In poche parole: il tradimento è stare con un piede in due scarpe.

Tutti converrete con me che una scopata e una relazione sono cose diverse; e diverso infatti è ciò che si «consegna» all'altra persona coinvolta. In un caso un corpo, nell'altro qualcosa di difficilmente definibile, un rapporto, una mente, dei pensieri.

Per come la vedo io una scopata non è un tradimento, quanto semmai il cedere dinanzi alla propria condizione di essere soggetti alle leggi del mondo. Il vero tradimento è la relazione parallela, quella nascosta e tenuta nel suo fervore all'insaputa del povero disgraziato che subisce le corna. Ciò che fa differire i due eventi, la scopata occasionale e la relazione parallela, è la perdonabilità.

 

La scopata occasionale è perdonabile e il grado di perdonabilità dipende da molti fattori. Il perdono non deve essere però una scusa per far sì che si ripeta: deve essere accompagnato dalla comprensione dell'atto, il capire cioè i perché di ciò che è avvenuto.

 

La relazione parallela rappresenta l'imperdonabile, un male che nemmeno la rabbia può vendicare e il perdono cicatrizzare. L'unica soluzione è la nullificazione di chi ho dinanzi, nel senso che cessa di essere un uomo e diviene per me una cosa, un ente freddo e non comunicante. Questo è il tradimento, la consegna a un nemico di qualcosa che doveva essere solo fra me e te, entro la quale nessuno avrebbe mai dovuto metter piede. Il tuo corpo è, in quanto tale, tuo. La relazione è nostra e hai osato dilaniarla e condividerla con qualcun altro senza che io potessi dire nulla. Chi devo perdonare, quando l'unica cosa rimasta di una relazione così spaccata è il nulla?

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Mirrimaazduur

@Amor-fati

Invece dalle tue parole sembrerebbe che anche il corpo dell'altro appartenga alla sfera del "nostro".  Certo se uno arriva a farsi una storia parallela qualche motivo ce lo avrà avuto, no? Poi chi vive insieme a qualcuno che ha un'altra relazione e non lo capisce, forse quel tradimento se l'è meritato tutto, a mio avviso.

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Vedo quindi il tradimento vero e proprio come l'atto in cui si consegna un rapporto che era in principio dato a qualcuno, a qualcun altro. In poche parole: il tradimento è stare con un piede in due scarpe.

 

Su questo sono d'accordo, per il resto non condivido molto la tua impostazione.

 

Innanzitutto, mi sembra che tu svilisca troppo l'aspetto fisico dell'amore, non attribuendo alcuna importanza al corpo.

Dal momento che il corpo dell'altro non è tuo, che scopi pure con chi vuole, come se si trattasse di fare un esercizio in palestra ...

 

L'altro non ci appartiene in nessun modo, né anima né corpo, tuttavia esiste un impegno e un progetto comune che entrambi si ha il dovere di rispettare (definire questo progetto e questo impegno è prerogativa esclusiva di ogni singola coppia). La vita sessuale è parte integrante e, anzi, è una componente molto importante della vita di una coppia, quindi le modalità con cui gestirla devono essere assolutamente condivise. 

 

Inoltre, non credo si possa decidere con questi criteri cosa è perdonabile e cosa no.

Secondo me ciò che fa la differenza è se esiste qualcosa da salvare, se il rapporto esiste ancora ed ha un senso, se ci si può credere ancora, oppure no. Penso anch'io che sentirsi presi in giro, sapere che l'altra persona non è sincera con noi, sia tremendo e sia il peggio. Tuttavia, la domanda fondamentale, secondo me, è: crediamo ancora entrambi nella nostra storia al punto da metterci di nuovo in gioco anima e corpo, ridiscutendo magari qualcosa, ma consapevoli che ne vale la pena, oppure no?

Edited by wasabi
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Cerchiamo di dire cose credibili.

 

Il Tradimento NON è un problema di fiducia,

è fondamentalmente un problema di territorialità sessuale.

 

Caso A: Il mio ragazzo mi dice che ha mal di testa

e invece va al cinema con un ragazza brutta che mi sta antipatica.

 

Caso B: Il mio ragazzo mi dice sinceramente

che vuole "farsi un tipetto che ha un culetto tutto da mordere e vuole farlo urlare di piacere"

o "farsi sbattere da un tipo che ha una nerchia come un avambraccio"

O entrambe le cose.

 

Nel primo caso abbiamo un tradimento della fiducia di cui ci interessa ben poco,

nel secondo abbiamo una sincerità totale che ci fa uscire dai gangheri.

 

La territorialità sessuale non c'entra nulla con l'Amore.

Io posso essere gelosissimo anche di un ragazzo che mi piace solo sessualmente.

E posso preferire mille volte di più un ragazzo fedele che dice di essere solo mio amico

a un ragazzo innamoratissimo di me - capace di dare la sua vita per la mia - che però faccia pompini in giro.

 

E perché? Perché la cosa che ci arrapa più di tutti è di essere proprietari di un culo, di un cazzo o di una bocca.

Ci importa poco o niente della sua migliore amica, dei suoi genitori o del suo professore che gli ha cambiato la vita;

perché è difficile che siamo gelosi dell'amicizia, dell'amore o della stima incondizionata che egli nutre.

Quello che ci importa è che stiano lontani da quei tre organi che intendiamo possedere.

 

La cosa che mi disturba non è il fatto che abbiamo questo sentimento scimmiesco,

la cosa che mi disturba è che qualcuno abbia il coraggio di chiamare Amore la territorialità sessuale.

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Per me il tradimento non è un fatto di territorialità sessuale anche se l'espressione "proprietario di un culo" (da mordere) è piuttosto arrapante :asd: io tendo ad  essere geloso prevalentemente dell'amicizia e dei sentimenti, anche se è innegabile che nessun approccio sessuale è esente da risvolti psicologici

ma forse la territorilità sessuale è piu tradizionalmente roba per etero

Edited by prefy
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@Almadel non sono per niente d'accordo con te ...

Non nego che esista un istinto di "territorialità sessuale", tuttavia questo aspetto non esaurisce affatto la sfera del tradimento, come non è assolutamente sufficiente per definire l'amore.

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Risponderò un giorno o l'altro. Su ciò di cui non si conosce, si dovrebbe tacere. Non imparo mai.

Edited by Amor-fati
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@prefy, non riesco a crederti.

E devi perdonarmi.

 

L'idea che tu preferisca un compagno che ha orgasmi anali con neri superdotati (che non ama)

a un compagno che adora la sua migliore amica cicciottella (con cui non fa sesso)

è assolutamente poco credibile. 

 

@wasabi

Puoi argomentare?

Ho solo detto che tra un negrone superdotato con cui è solo sesso

e una carissima amica con cui guardano solo film romantici,

tu saresti geloso del primo rispetto alla seconda di un milione a uno.

Anche se del primo tu fossi debitamente informato e della seconda tenuto all'oscuro.

Perché in "amore" non ce ne frega una fava dei sentimenti, ma solo della dilatazione anale del partner.

Quindi la prima cosa è gravissima, la seconda è - al massimo - discutibile.

 

Almeno io - prima di rendermi conto di quanto fosse ridicola la coppia chiusa -

ragionavo in questo modo, quindi mi pare molto facile mettermi nei vostri panni.

 

A me se il mio ragazzo stimava intellettualmente il suo prof di Analisi II più di me

o se voleva mangiare gelato alla vaniglia con la sua amica cicciona,

sinceramente le trovavo cose pressocché naturali.

Ma guai a dirmi che avrebbe voluto il pisello del bidello tunisino,

verso il quale non potevo avere nessuna competizione intellettuale né emotiva.

Il "tradimento" è una faccenda puramente sessuale.

E perché? Perché a me - come a voi, suppongo - quando dicevo "amore" intendevo "culo".

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@prefy, non riesco a crederti.

E devi perdonarmi.

 

L'idea che tu preferisca un compagno che ha orgasmi anali con neri superdotati (che non ama)

a un compagno che adora la sua migliore amica cicciottella (con cui non fa sesso)

è assolutamente poco credibile. 

Infatti non ho detto questo

Prefereirei un compagno che ha orgasmi anali con neri superdotati (che non ama) ??? :blink:

Insomma non è che mi ritrovi tanto nei tuoi esempi,

tra le altre cose il mio assunto era che qualsiasi rapporto sessuale difficilmente si esaurisce in un fatto fisico ma implica un certo coinvolgimento a livello  psicologico

Edited by prefy
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@Almadel Francamente ... quanto dici e' squallido ...

 

Poi mi chiedo sempre: questa supponenza da cosa deriva?

Cosa ti fa sentire in diritto di sparare sentenze su come vivono i sentimenti gli altri?

 

Dici cose disgustose in un modo disgustoso, ma soprattutto ti bei della tua saccenza ...

beato te che hai tutte queste certezze ...

 

Certo che potrei argomentare, certo che tengo in maggior conto i sentimenti del mio partner rispetto alla sua dilatazione anale, ma trovo assurdo fingere di non considerare la vita sessuale un'importante componente della vita di coppia, della cui gestione bisogna decidere insieme e non ognuno come cavolo gli pare.

Edited by wasabi
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Ilromantico

@wasabi ben svegliato!

 

@Almadel Non ho ben capito cosa ti abbia portato a fare questo scivolone, di solito sei bravo - con certi utenti - nel mascherare i tuoi reali pensieri. Fatto sta che hai dato la prova di predicare bene e razzolare malissimo. E' disgustoso sentire "coppia chiusa ridicola" , parole insultanti come "cicciona" e particolari porno o dettagli dei tuoi amanti.

 

A me pare evidente che tu stia tentando disperatamente di convincere qualcuno della bontà dei tuoi pensieri: te stesso. Tanta saccenza può solo significare insicurezza che combatti a suon di convincere gli altri ed autoconvincerti. Per praticità di discussione, l'unica cosa che differenzia una coppia dagli amici è che la coppia ha un'intimità che in genere è ANCHE sessuale per molta gente che non arriva ai tuoi livelli futuristi ed iper-evoluti. E intimità per praticità è una cosa intima, personale che si concede a pochi perché le si dà un valore speciale. E il valore non lo si dà al corpo (niente di più ridicolo sul serio!!!), quanto al fatto che le emozioni, il coinvolgimento e la passione appartengono solo alla coppia e si decide che sia una cosa intima. Nel momento in cui questa intimità viene condivisa con un terzo, a dare maggiormente fastidio sarà il fatto che si sono condivise emozioni e situazioni innegabili ed è questo che fa venire meno il concetto di 'intimità'. Ed il punto è che sono emozioni e complicità esclusive delle coppie e dell'amore in genere, gli altri elementi quali simpatica, intelligenza, ammirazione fanno anche parte dell'amicizia che è un valore grande quanto l'amore. Dovrei essere geloso se ha degli amici affettuosi o talentuosi? Scherziamo??? L'amicizia è importante quanto l'amore solo che quest'ultimo ha degli elementi esclusivi e che fanno parte solo della coppia.

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A me pare evidente che tu stia tentando disperatamente di convincere qualcuno della bontà dei tuoi pensieri: te stesso. Tanta saccenza può solo significare insicurezza che combatti a suon di convincere gli altri ed autoconvincerti.

 

Che caso, ne parlavo giusto in privato con wasabi. Non risponderò più nemmeno al topic da quanto sono schifato; com'è rassicurante poter credere d'essere pezzi di carne e istinto e nient'altro. Adieu.

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Non credo sia solo un fatto di "territorialità sessuale"...

credo che ci si senta traditi nel momento in cui si ha l'impressione che per l'altro non siamo così speciali, così importanti come avremmo voluto.

Mi sento tradito quando mi sento sostituito, e questa tesi trova maggior sostegno se il mio -ipotetico- ragazzo esce con qualcuno che io reputo molto bello.

Edited by schopy
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@Ilromantico Grazie, buongiorno anche a te :-D

Ti ricordo che è da più di un anno che mi ritrovo a discutere con Almadel perché certe sue uscite mi fanno venire il voltastomaco. La volgarità, in particolare, mi nausea sempre parecchio ...

Poi ci sono volte in cui sono d'accordo con lui, come capita con tanti altri utenti. Insomma, funziona così tra menti pensanti, no? Io non ce l'ho con qualcuno in particolare a livello personale (neanche ci conosciamo, che senso avrebbe?), mi piace il confronto di opinioni. Se poi c'è chi ritiene di aver capito tutto e di avere la verità in mano, allora non vale neanche più la pena di discutere ...

Edited by wasabi
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Mirrimaazduur

Alla fine anche se tentate di convincervi del contrario, il fulcro del discorso è quello. L'esclusività del possesso del corpo dell'altro. E' questo che vorreste far coincidere con la sfera sentimentale. In realtà il corpo non è compreso nel pacchetto. Ilcorpo è influenzato da processi chimici che sfuggono al nostro controllo. Quando scattano quelle alchimie chimiche e difficile rifuggirle. Quello che un monogamo può fare in questi casi è prenderne atto e lasciare la coppia. Se passano mesi e non si rende conto di stare suo malgrado in un ménage à trois, forse è lui che dovrebbe porsi qualche domanda. E' riduttivo sentirsi vittime e scaricare tutta la colpa sull'altro.

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