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cambiapelle

É brutto essere superficiali, ma lo siamo ... Eccome ! Ma non noi come finocchi, é proprio il nostro istinto naturale che ci spinge a trovare " il bello "

Per fortuna il bello é soggettivo .

Ma ... Solo con degli scritti ed un paio di foto é impossibile sapere se la persona ti piacerà e trovo profondamente ingiusto non dare almeno una possibilità a chi ti interessava almeno per ciò che diceva. Lo trovo squallido . Ma siamo così .. Sempre a rincorrere i nostri ideali, il nostro principe azzurro che in fondo sappiamo non sarà mai come quello dei sogni . Curiosamente io ho scopato con centinaia di uomini belli , spesso molto belli, ma innamorato di uomini anonimi , dal fisico solo accettabile . Non so perché ma un Figo non mi rassicura . Preferisco altre qualità per qualcosa di serio

Ragazzi per sintetizzare il post di prima: non si è superficiali solo perché si tien conto anche di come qualcuno appare. Nessuno di noi ha nessun dovere morale nei confronti di una persona brutta, sia questa bruttura un carattere fisico o un carattere psichico, che non sia il dovere di rispettarla come essere umano.

 

È infido ridere dell'apparenza di qualcuno, è successo anche a me e le eco di quelle risate ancora oggi rintoccano nelle mie orecchie e mi bloccano. Tuttavia, nessuno di noi deve sentirsi in dovere di farsi piacere una persona che non ci piace a livello dell'apparenza solo perché ci piace la sua personalità. Le due cose si intrecciano, hanno lo stesso valore e la mancanza di una non è più o meno grave della mancanza dell'altra.

 

La domanda «sono superficiale se guardo solo l'apparenza di una persona?» non ha senso tanto quanto la domanda «sono profondo se guardo solo l'essenza di una persona?».

 

Si è in errore finché si accusa un brutto di essere brutto come se la cosa dipendesse da lui, ma è totalmente legittimo decidere di non intrattenerci una relazione se non si riesce a starci a causa della sua bruttezza. L'importante è tenere presente il fatto che indipendentemente dagli accidenti della sua apparenza, qualcuno, in virtù del fatto che mi appare, è un essere umano e ha una dignità che deve essere rispettata.

Se poi non mi riesce mai di vedere bello qualcuno e tutti sembrano più brutti di me, be', sono solo cazzi miei: rimarrò da solo e peggio per me. Ma anche in questo caso, sarebbe stata una scelta mia. Legittima.

Beh mi pare ovvio che ognuno fa ciò che vuole...

ed i gusti son gusti

 

Però, però...

 

Se si vuol dire qualcosa di significativo, bisogna ammettere

che dopo la fase del romanticismo bimbominkia e dei giochini

su internet, si apre una seconda fase nella vita del giovane gay

 

E questa seconda fase prevede una accentuata TIPIZZAZIONE

della propria immagine, a cui spesso corrispondono gusti altrettanto

tipizzati...ad esempio Cambiapelle riconosce di essere "grassofobico"

altri riconoscono di essere checcofobici o effeminatofobici etc etc

 

Questo fenomeno secondo me non ha molto a che vedere con la

superficialità ma con l'insicurezza, che porta a giudicare se stessi ed

anche gli altri con criteri più severi di quanto non convenga, rispetto

alla possibilità di un contatto emotivo-sentimentale che potrebbe essere

più probabile

 

Essendo i gay estremamente poco indulgenti verso se stessi, diventano

poco indulgenti anche verso gli altri gay

 

Le mie fisime, certo... 

A parte che ho detto "anche" e inoltre, ovviamente, non mi riferivo a due di picche o a fantomatici "approcci" finiti male ma al semplice atto del ridere di chi è brutto senza un motivo valido. Puoi piacere come non piacere, ma il rispetto verso gli altri, almeno perché appartengono alla tua stessa specie, è DOVUTO.

 

E comunque siamo OT.

 

 

Forse c'e' un fraintendimento: e'  chiaro che chi ride dell'aspetto altrui e' un idiota, non credevo nemmeno fosse cosa da sottolineare, tanto e'  ovvia. Ma rinunciare ad andare in certi posti solo perche'  in quei posti potrebbe esserci gente idiota che potrebbe prenderci in giro, lo trovo allucinante.  Innanzitutto abbiamo una bocca per rispondere ad eventuali battute idiote, fermo restando che bisogna imparare a fregarsene delle cattiverie a

ltrui.  Detto cio'  ti faccio un esempio pratico: non sono un adone, sono un ragazzo nellla media, e da sempre sono grasso. Secondo il tuo ragionamento avrei dovuto rinunciare ad andare per locali o anche solo ad andare al mare perche'  qualcuno, al quale la ciccia non piace, poteva prendermi in giro e non gradire il mio aspetto. Ma sti grandi cazzi, io di certo non  mi privo di frequentare certi posti per paura di non piacere a qualcuno. Non so se rendo l'idea.

 

E questa seconda fase prevede una accentuata TIPIZZAZIONE

della propria immagine, a cui spesso corrispondono gusti altrettanto

tipizzati...ad esempio Cambiapelle riconosce di essere "grassofobico"

altri riconoscono di essere checcofobici o effeminatofobici etc etc

 

Questo fenomeno secondo me non ha molto a che vedere con la

superficialità ma con l'insicurezza, che porta a giudicare se stessi ed

anche gli altri con criteri più severi di quanto non convenga, rispetto

alla possibilità di un contatto emotivo-sentimentale che potrebbe essere

più probabile

 

Essendo i gay estremamente poco indulgenti verso se stessi, diventano

poco indulgenti anche verso gli altri gay

 

Sì, ma la categorizzazione eccessiva ha già in sé i semi della propria distruzione. Watzlavick ha fatto notare come il gay che cerca uno dei cosiddetti «etero che vanno a uomini», ovvero dei gay insospettabili, si trovano nella contraddizione più totale, contraddizione che prima o poi fa cadere se stessa mettendo il ragazzo gay di fronte a una scelta: o rimane da solo, o la smette di essere così categorico. 

 

E in ogni caso, la categorizzazione magari può ledere la persona rifiutata perché non corrispondente alle caratteristiche richieste dal categorizzatore, ma lede innanzitutto quest'ultimo, che grazie al suo stesso rifiuto rimane solo. Io personalmente a livello di aspetto fisico sono abbastanza di bocca buona. Chiaro, vedo con gli occhi a cuoricino da anime giapponese certi individui, ma mi sono reso conto che comunque se l'intreccio di apparenza ed essenza è buono le persone mi piacciono. Ho qualche piccola fissa nel senso che cerco sempre qualcosa che sia in qualche modo «poco scontata» in chi ho davanti: occhi azzurri e capelli scuri, occhi di colore diverso l'uno dall'altro, degli hobby particolari, qualche stranezza...  e quindi tanto meglio se ci sono dei fattori «unicizzanti», però non ne faccio una malattia. È tutto rimandato a me.

Io non ho mai visto un ''cesso'',anzi io non ci credo nei ''cessi''... Fin'ora ho visto persone con qualcosa di brutto e qualcosa di bello o con qualcosa di brutto che però a loro stava bene,come il naso a patata a  Jerard Depardieu,non so se mi spiego. Orbene,fin'ora non ho mai visto nessuno tutto brutto o tutto bello quindi non credo che neanche lui fosse un cesso (Buon cielo che brutta parola!) Quindi dato il fatto che io non ho mai considerato nessuno completamente brutto vedo l'aspetto come una cosa marginale,forse ci sono caratteristiche che mi piacciono di più e se ci sono sto ancora più volentieri con una persona. Comunque se poi infondo è una brava persona gli perdonerei anche la bugia perché evidentemente non si sente bene con il suo aspetto e voleva mentirti perché si vergogna di essere com'è... 

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