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riducendo il discorso fascismo ad una mera serie di pro e contro

 

Questo approccio in realtà è abbastanza tipico di quasi tutti gli intellettuali

di sinistra italiani, che avendo professato per decenni un antifascismo ideologico

hanno finito per smarrire il senso storico e quindi fattuale del giudizio sul fascismo.

 

E' vero che Franco morì nel suo letto, ma ciò accadde perchè non volle minimamente

modernizzare la Spagna e concepì il suo regime come una restaurazione tradizionalista

Mussolini che invece la rivoluzione fascista la voleva realizzare e voleva nazionalizzare

le masse proletarie non poteva non portare il paese in guerra ( anzi si tende a non

ricordare che ce lo portò nel 1923 in Libia, nel 1935 in Etiopia, nel 1936 in Spagna )

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AndrejMolov89

OT: Ma non capisco come mai si tenda a cercare di rottamare l'idea di uno stato totalitario come quello fascista. Un conto è fare un giudizio storico e quindi affermare cosa è successo durante il fascismo, un conto è usare le poche cose buone per dire che non era una brutta cosa. Cioè, se anche gli intellettuali liberali e di sinistra cercano di rottamare il fascismo, mi pongo il problema di quale difesa culturale abbiamo di fronte ai regimi totalitari. A prescindere dai dati storici, ovvero delle cose buone che potrebbe aver fatto il regime fascista, rimane sbagliato il come ha imposto obbligatoriamente un pensiero unico, da cui, se eri escluso, eri semplicemente rovinato a vita. Un'altra questione legato al recupero del Fascismo è che mina il concetto di Antifascismo, facendolo sembrare come una semplice posizione aprioristica nei riguardi del partito fascista, ovvero sembra che chi è antifascista abbia identificato come male assoluto il fascismo e che non considera il suo aspetto storico. A mio modesto parere l'antifascismo non è una condanna aprioristica nei confronti del Fascismo, senza considerarne la dimensione storica, ma è un aperta condanna a tutti gli aspetti anti-liberitari, repressivi, totalitari e reazionari del Fascismo.  Ritengo lecito che si possa avere un opinione "positiva" del fascismo, ma in questo caso ti poni al di fuori di un discorso democratico e plurale. Io sono fermamente convinto che la Hack abbia fatto un discorso superficiale, nel senso che ha considerato due o tre aspetti del Fascismo, senza considerare il prezzo pagato per quelle conquiste sociali, sia in termini di libertà, sia in termini materiali, mi pare strano che non abbia pensato minimamente all'implicazione di questo suo discorso, però non mi sorprende, visto che ritengo fortemente che il "fascismo" sia una malattia endemica italiana.
 

Non è che in realtà siano chissà quali conquiste sociali...

c'è anche una forte sottovalutazione di ciò che già era stato

fatto prima del fascismo. In realtà il fascismo ha "pubblicizzato"

creato enti statali e facendo questo creato il presupposto per

una capitalizzazione etc. Questo sistema ha fatto fallimento su

un piano economico, perchè parte dei capitali furono distolti dalla

finalità previdenziale per la guerra ed in ogni caso furono investiti

in titoli di stato ( la cui redditività fu annientata dall'inflazione determinata

dalla sconfitta in  guerra )

 

Ciò che è transitato è solo il concetto di Ente statale, se sia un bene

o un male si può discutere...certo l'INPS in Italia è un Ente statale, di

fatto monopolista. Ma non è che in paesi in cui il fascismo non c'è stato

non esistano sistemi previdenziali pubblici...

iceland_hitchhike

però io non me l'aspettavo che la Hack che senbrava così avanti così intelligente ecc da giovane

aveva fatto i giochi littori ed era campionessa quindi premiata ufficialmente da autorità fasciste

devono essere emozioni che non si dimenticano poi forse per questo quando è diventata comunista

non è riuscita a rinnegare il suo passato

penso anche che non è l'unica ex fascista che poi è diventata antifascista e comunista

almeno ha avuto le palle a differenza di altri di non rinnegare il passato.

AndrejMolov89

@Hinzelmann da quanto so, la maggior parte delle cose fatte dal Fascismo, erano progetti del Governo Giolitti, anche il piano di bonifica era un piano del governo di Giolitti, il fascismo ha solo attuato qualcosa già progettato. Anche il progetto di cartografia, se non erro, era stato voluto da Sella, progettato da lui e poi è stato attuato dal Fascismo. Molte conquiste spacciate per fasciste, da quanto ho memoria sono il prodotto dell'attività del governo precedente, se non sbaglio. 

la Hack era una persona schietta, il suo essere incauta e avventata faceva parte della sua autenticità: non possiamo aspettarci da lei gli abili e noiosi equilibrismi dialettici di un politico

è giusto criticare certe affermazioni ma non darei troppo peso, un'esistenza è una cosa più complessa di un paio di frasi

 

 Molte conquiste spacciate per fasciste, da quanto ho memoria sono il prodotto dell'attività del governo precedente, se non sbaglio. 

 

OT per questo adesso non funziona più una minchia, stanno attuando le cose progettate dal fascismo XD

Non capisco che c'entra questo discorso sul fascismo: se in quel periodo è stato fatto un minimo di positivo, rispetto al tanto di negativo e la Hack lo ha riconosciuto, significa solo che è stata obiettiva, non che ha fatto un' apologia del regime, allo stesso modo se prendiamo atto che forse l'unica cosa buona fatta dai governi berlusconi sia stata l'abolizione delle leva obbligatoria, mica significa che ne elogiamo l' operato in toto!

iceland_hitchhike

forse non hai capito che non ha detto il "minimo di positivo",

ha detto che uno stato sociale come quello fascista oggi ce lo sogniamo, il che significa affermare indirettamente il fallimento totale del partito democratico ex comunista al quale apparteneva

e nel quale militava

e questa si chiama apologia e allo stesso tempo è anche una specie di apostasia politica

non credo fosse rincoglionita quando diceva quieste cose, aveva semplicemente la certezza che l'avrebbe passata liscia

data l'età e i meriti ed è stata semplicemente se stessa,

una fascista nostalgica che si è camuffata da comunista per decenni

per così le conveniva e così è convenuto a tanti intellettuali italiani

poi se la volete difendere ad oltranza perché è andata a fare la serataa gay a Torre del Lago.....

ossignur, un po di dignità dai!

Edited by iceland_hitchhike
AndrejMolov89

Credo che qualcuno abbia confuso gli account... Ma guarda un po'. 
La questione dell'apostasia potrebbe essere un valido argomento per scagionarla, ma dubito che in sé stessa fosse una fascista nostalgica. Se fosse così, se fosse una semplice apostasia, avrebbe una certa ragion d'essere, ma dato che non ho in mano l'intervista completa, è meglio che la ricerchi per contestualizzare l'asserzione.

iceland_hitchhike

secondo me qualcuno è uscito fuori di testa

un utente ha riportato (hinzelmann mi sembra) un link

di un' intervista in cui Margherita Hack difendeva le conquiste sociali dello stato fascista

che uno stato così ce lo sogniamo etc

io e altri rileviamo delle contraddizioni nel fatto che una comunista dichiarata

faccia affermazioni del genere

anzi io mi spingo addirittura a dire che è una sorta di apostasia politica

nel senso che è come ripudiare il suo essere comunista

e altri aprlano di confuisione di account

professoresse di filosofia e ban

facendo dei palesi off topic incomprensibili

e pensare che pensavo che era un forum serio

@prefy

 

OT: rispondo all'OT:

 

sono poco presente perchè ho fatto 6 settimane in sardegna e domani ritorno a casa...... bella terra la sardegna, peccato che abbiano devastato alcune zone col turismo di massa e le relative costruzioni. questa mattina ho scoperto che un nuraghe (costruzione in sassi grossi neolitica) fu anche devastata dai soldati italiani della prima o seconda guerra mondiale perchè hanno utilizzato le pietre del nuraghe per costruirsi un loro fortino.

 

un 7 dal mio nick è scomparso perchè chiesi in passato di togliermelo ma poi non lo fecero (si perse il messaggio che mandai) e mesi dopo improvvisamente lo fecero quando ritrovarono il messaggio....

però io non me l'aspettavo che la Hack che senbrava così avanti così intelligente ecc da giovane

aveva fatto i giochi littori ed era campionessa quindi premiata ufficialmente da autorità fasciste

 

OT

se è per questo molti intellettuali, che nel dopoguerra furono di sinistra, sono stati a vario titoli "compromessi" durante il regime... basti pensare a Bobbio

ma insomma non ne farei un dramma, anzi non trovo neanche il motivo della condanna, nella vita si cresce e si capiscono molte cose, si cambia idea, lasciamo spazio alla redenzione (che non è necessariamente qualcosa di religioso, ma può essere anche qualcosa di laico)

l'unica cosa che non comprenderei è nascondere il passato, cosa che credo la Hack non abbia mai fatto: non c'è nulla di cui imbarazzarsi, anzi semmai è il contrario, c'è di che essere orgogliosi per aver percorso un difficile cammino e per essere approdati a un ripensamento

@Conrad 65, guarda che sono stato io ad affermare che l'atteggiamento della Hack non era un unicum, ma era tipico di tanti intellettuali italiani. Il che aggrava la questione, non legittima la Hack :shocked:

E no, mi dispiace, non accetto la tua assoluzione "buonista" e cattolica basata sulla "redenzione": il comunismo italiano si è costruito sull'antifascismo, elemento determinante della sua identità. Non si possono elogiare Gramsci e contemporaneamente la dittatura che lo ha incarcerato. Avrei compreso le affermazioni della Hack se fossero uscite dalla bocca di Alessandra Mussolini, o persino da quella della Binetti. Ma sono inaccettabili affermazioni del genere in bocca ad una marxista militante.

Del resto, dal fatto che nessuno sembra rendersi conto della gravità di questa contraddizione, si deduce perché demagoghi truffaldini, trasformisti e rinnegati abbiano sempre rappresentato lo zoccolo duro della classe dirigente italiana, forte del consenso pecorale di un popolo di ignavi. Continuate pure ad idolatrare acriticamente la vostra Margherita Hack, che dopo Torre del Lago è diventata un'icona gay friendly, e quindi inattaccabile, perché si è rifatta furbescamente una verginità pseudo-progressista, benedetta dalla canaille laicopretesca che gestisce il culto del politically correct. Ma non contate sul mio sostegno e sulla mia legittimazione: io sono uno spirito libero, prima di essere un intellettuale. :bye:
 

Edited by akinori

@Conrad 65, guarda che sono stato io ad affermare che l'atteggiamento della Hack non era un unicum, ma era tipico di tanti intellettuali italiani. Il che aggrava la questione, non legittima la Hack :shocked:

 

non voglio legittimare nulla, mi limito a dire che durante il Fascismo (non parlo della Hack, che all'epoca era giovine e si è limitata alle tenzoni di ginnastica artistica) la tessera del partito era obbligatoria, almeno se volevi fare l'intellettuale o il professore universitario

altrimenti c'era il carcere, o il confino

io non so bene cosa avrei fatto, non biasimo chi ha scelto la vita comoda ma certo su una cosa siamo d'accordo: questo paese non ha un passato di cui andare orgoglioso

forse un meteorite al momento giusto avrebbe potuto cambiare le cose, non certo la Hack da sola XD

Edited by conrad65
Dream_River

Una grandissima scienziata oltre che presidente onorario di un associazione di cui sono attivista (UAAR), che ha saputo dare coraggio a tanti non-credenti e che ha saputo valorizza tutta la forza di un'etica laica.

 

Inviato dal mio GT-I9300 con Tapatalk 2

 

 

 

 


io non so bene cosa avrei fatto, non biasimo chi ha scelto la vita comoda ma certo su una cosa siamo d'accordo: questo paese non ha un passato di cui andare orgoglioso

forse un meteorite al momento giusto avrebbe potuto cambiare le cose, non certo la Hack da sola XD

 

Certo, però la Hack, da intellettuale marxista e comunista, ex fascista, poteva evitare di esaltare lo stato sociale fascista, come il migliore che avessimo mai avuto. Voglio dire: esprimi un parere positivo sugli studi di De Felice, in ambito accademico - al limite.

Ma non fare così platealmente la figlia del Duce, perché non basta presentarti a Torre del Lago sponsorizzando i gay edipizzati, per avere una legittimazione culturale, nel senso pieno del termine.

Bullfighter4

Una delle piu' belle citazioni della Hack:

“We all have a common origin: We are the product of the universe evolution and of the stars. The stars are democratic: they are accessible and the show is free to all. Nature is the utmost liberal: Nature never oppose your will to know and your intellectual faculties. Why seek miracles and dwell on superstition, while there are so many poems and fascination outside?” 

Ho scoperto che non solo partecipò ai Giochi Littori, ma allo scopo di accreditare la propria vittoria, Margherita giurò fedeltà al fascismo:

 

«Avevo finito il liceo e mi ero allenata duramente per quelle gare. Allo stadio c’ era tutta la mia città, era un grande onore per me» premette, per poi arrivare al punto. «A quel tempo i vincitori giuravano lealtà alla patria e al fascismo. Una formula rituale che veniva pronunciata durante la premiazione. Avevo vinto la medaglia d’ oro, dovevo giurare anch’ io: lo feci».

 

Poi giurò fedeltà al comunismo - ma questa è un'altra storia...

Ho scoperto che non solo partecipò ai Giochi Littori, ma allo scopo di accreditare la propria vittoria, Margherita giurò fedeltà al fascismo

 

embè altrimenti avrebbe dovuto rinunciare alla sudata medaglia: come si diceva all'epoca se non giuravi fedeltà al regime non potevi andare neanche al cesso, con rispetto parlando XD

c'era il ricevitore di giuramenti anche fuori dai vespasiani :uhsi:

 

però @akinori permettimi: la tua critica alla Hack la trovo tutto sommato poco incisiva

io farei un'altra critica: la donna, grande comunicatrice, era divenuta forse suo malgrado un'icona mediatica, una star della scienza mordi e fuggi, e oggi passando in libreria ho notato che nel reparto astronomia praticamente c'erano solo libri della Hack e di Hawking, per carità sommo rispetto per entrambi ma insomma.... qualcosa vien da pensare... soprattutto su cosa sia divenuta la scienza oggi, un fenomeno giornalistico da divulgazione semplificata e semplificante, inteso solo a fornire a qualche ingenuo l'alibi di "sapere" o che il sapere stesso sia a portata di mano

ecco questa è l'unica critica che mi sento di muovere alla Hack, di essersi prestata a questo gioco poco limpido

qualcosa vien da pensare... soprattutto su cosa sia divenuta la scienza oggi, un fenomeno giornalistico da divulgazione semplificata e semplificante, inteso solo a fornire a qualche ingenuo l'alibi di "sapere" o che il sapere stesso sia a portata di manoecco questa è l'unica critica che mi sento di muovere alla Hack, di essersi prestata a questo gioco poco limpido
La tua critica è molto pertinente, il discorso della spettacolarizzazione della scienza trasformata un banalità giornalistica è un elemento fondamentale della società attuale, e anche la nostra Margherita non è sfuggita al gioco dell'astrofisica come marketing(che poi tanto gioco non è perché ci sono interessi economici e politici importanti). Io penso che Margherita Hack esemplifichi anche per questo la figura dell'intellettuale italiano tipico, quindi svolgerei le due critiche in parallelo: quella del trasformismo politico e quella della mercificazione intellettuale.

 

Hai ragione akinori: la Hack fa schifo. Ci piaceva perché siamo dei poveri cretini che adorano tutti coloro che dicono "WIWA I GHEI!". Ma ora, la odiamo tutti. Grazie.
Tesoro, la Hack non faceva schifo più di quanto ne facesse o ne faccia ogni altro membro della Casta: era semplicemente un essere umano e un'italiana. Ho semplicemente cercato di fare un ritratto a tutto tondo di un'intellettuale, che, secondo me, veniva un po' troppo acriticamente esaltata, solo perchè ufficialmente gay friendly. Poi chi sa se avesse avuto una figlia lesbica come avrebbe reagito...io posso solo ricordare che almeno in un'occasione votò per la Binetti - sto cercando di rintracciare del materiale a riguardo (la Binetti era la teodem che si adoperò tanto per ostacolare il riconoscimento giuridico dei diritti delle coppie non eteronormativizzate).

mi limito a dire che durante il Fascismo ...la tessera del partito era obbligatoria, almeno se volevi fare l'intellettuale o il professore universitario

altrimenti c'era il carcere, o il confino

No Conrad, ti sbagli: durante il fascismo la tessera non era affatto obbligatoria, era al contrario un privilegio. E nemmeno è vero che occorreva averla per fare l'intellettuale (ti rendi conto da solo che questa proposizione non ha molto senso) o il professore universitario. Ai professori universitari era richiesto il giuramento di fedeltà al regime, tanto è vero che ci furono i famosi 14 professori che non lo fecero (il che è un modo diverso di dire che una stragrande incredbile maggioranza di professori universtari giurarono). Mio nonno era giornalista (socialista) e non aveva la tessera, non l'aveva mia zio che era pubblicista (liberale). 

 

La tessera era, dicevo, un privilegio, e serviva a ottenere promozioni, benefici, e questa è la ragione per cui chiese e ottenne la tessera Nilde Jotti. 

 

È sotto i regimi totalitaristici (comunismo, nazionalsocialismo) che la tessera è obbligatoria. 

 

(Ma vedo che in questo topic la differenza tra regime totalitaristico e regime autoritario è ignota)

@Isher, sicuramente il fascismo era un regime autoritario e non un assolutismo come quello nazista o ex sovietico. Il punto è che il comunismo italiano, con le sue radici partigiane, si è fondato, anzi forgiato, nell'antifascismo militante e di principio. Quindi non è molto digeribile il fatto che uno che si proclami comunista e marxista, come ha fatto la Hack, poi ci spieghi che "lo stato sociale fascista ce lo sogniamo".

Se il fascismo, tutto sommato, non era da buttare, e oggi siamo messi peggio, ma scusate a che pro è stato ucciso Mussolini e si è fatto cadere quel regime con la violenza? A che pro i partigiani? (molti, ex fascisti)? A che pro il comunismo in Italia, che, pur essendo qualcosa di diverso dal totalitarismo sovietico, proprio sullo stato sociale ha fallito, secondo le osservazioni della Hack?

Premesso che la Hack stessa ha dichiarato

a proposito della sua vittoria nel 1941 :

 

A quel tempo i vincitori giuravano lealtà alla patria e al fascismo. Una formula rituale che veniva pronunciata durante la premiazione. Avevo vinto la medaglia d’oro, dovevo giurare anch’ io: lo feci. Un atto di viltà, un compromesso con me stessa”. 

 
I Littoriali ( dello sport, della cultura e del lavoro ) erano organizzati dal PNF di
concerto con la Scuola di Mistica Fascista  ovviamente per partecipare bisognava
essere iscritti ai GUF, o alla GIL o ai Sindacati corporativi di riferimento nel caso del
lavoro. Nel caso di vittoria si veniva proclamati "Littore" e quindi si giurava
 
Tuttavia senza essere iscritti a GUF, GIL etc, non si poteva partecipare
il punto cioè è che il partito tendeva a "mangiare" ambiti di attività, da cui
di fatto si veniva esclusi "se non", pur essendo l'iscrizione del tutto volontaria
 
Ora non vorrei sbagliare sulle datazioni ma nel 1939 fu approvata la Carta della
Scuola largamente inattuata che però - ripeto non lo so come funzionasse nel 1939-1942 
prevedeva in ogni caso la trasformazione del sistema da volontario ad obbligatorio:
 
PRINCIPI, FINI E METODI DELLA SCUOLA FASCISTA I Dichiarazione Nell'unita' morale, politica ed economica della Nazione italiana, che si realizza integralmente nello Stato fascista, la
Scuola, fondamento primo di solidarieta' di tutte le forze sociali, dalla famiglia alla Corporazione, al Partito, forma la coscienza umana e politica delle nuove generazioni. "La
Scuola fascista per virtu' dello studio, concepito come formazione di maturita', attua il principio d'una cultura del popolo, ispirata agli eterni valori della razza italiana e dalla
sua civilta'; e lo innesta, per virtu' del lavoro, nella concreta attivita' dei mestieri, delle arti, delle professioni, delle scienze, delle armi".

II Dichiarazione Nell'ordine fascista, eta' scolastica e eta' politica coincidono. Scuola, G.I.L. e G.U.F. formano, insieme, uno strumento unitario di educazione fascista. L'obbligo di
frequentarli costituisce il servizio scolastico, che impegna i cittadini dalla prima eta' ai ventun'anni. Tale servizio consiste nella frequenza, dal quarto al quattordicesimo anno,
della scuola e della G.I.L., e continua in questa fino ai ventun'anni anche per chi non seguita gli studi. Gli studenti universitari devono far parte dei G.U.F. - Un libretto
personale, da collegarsi opportunamente al libretto di lavoro, attesta il compiuto servizio scolastico, anche ai fini della valutazione individuale negli impieghi e nel lavoro.
 
Lo Stato fascista quindi - come minimo - si stava trasformando in stato totalitario 
non saprei dire se questo fosse già avvenuto nel 1941 o se si fosse rimasti a metà
per la dichiarazione di guerra, nell'ambito specifico di cui si tratta.
 
Ma che il fascismo non sia stato solo uno stato autoritario, ma qualcosa di più
e nella sostanza totalitario, seppur nella sua ultima fase, è indubbio 

Una cosa è certa: il fascismo era una dittatura. Poi che fosse o meno una dittatura "assolutista", credo che dipenda dalla sfumatura che si dà al termine. Sicuramente la dittatura fascista era più soft di quella nazista o sovietica. Non si fondava sulla superiorità ariana, e le uniche purghe furono quelle con l'olio di ricino, che saranno state anche disgustose, ma che fanno un po' ridere rispetto alle "purghe staliniane". Non ci è dato sapere cosa sarebbe diventata, col tempo...

Ricordo che nell'ordinamento originario della Repubblica italiana, l'apologia del fascismo era un reato, e ci volle una sentenza costituzionale per rimarcare che la semplice difesa elogiativa (quella che ha fatto la Hack), non lo era, mentre restava un reato la fattispecie di istigazione alla ricostituzione del defunto partito fascista...

Io, al posto della Hack, con maggior discrezione intellettuale, avrei semplicemente detto che la Repubblica italiana è stata un fallimento, che il welfare è stato distrutto e la responsabilità di tutto questo è anche dell'ex partito comunista, e magari mi sarei dimesso. Ma non avrei fatto l'apologia del fascismo.

La mia tesi, credo abbastanza condivisa - salvo i problemi di datazione

è che il regime si stesse trasformando in Totalitario

 

La Carta della Scuola, il completamento della Carta del lavoro in Stato

Corporativo, la Carta della razza...

 

Tutti questi documenti ci testimoniano un cambiamento in corso.

 

Ciò che dice Isher non è sbagliato, nel senso che dal 1922 al 1937-1939

il fascismo fu ciò che lui dice, nonostante Mussolini lo avesse autodefinito

Totalitario e Rivoluzionario, però diciamo che si avviava a diventarlo e forse

Mussolini ha sempre pensato dovesse diventarlo ( a differenza di un Franco

o di altri dittatori militari )

 

In ogni caso questo non significa di per sé "sanguinario" perchè il

fascismo non avrebbe in ogni caso promosso uno stragismo di classe

essendo questo fine del tutto estraneo alla sua ideologia.

 

Per quanto riguarda il razzismo i crimini principali del fascismo furono

commessi contro etiopi e libici, prima dell'approvazione della Carta della Razza

perchè non vi era bisogno di riferirsi al concetto di "ariano" per massacrare gli

Africani. Ciò non toglie che una politica antisemita fascista vi fu, ragionevolmente

non contemplava inizialmente l'uccisione fisica degli ebrei italiani, ma anche in Germania

se ci limitiamo allo sterminio la decisione è del 1941.

 

La cosa importante è che la Hack riconosce di aver compiuto un atto di viltà e non è che i casi

abbondino....

io non sono italiano. per me l'italia se avesse voluto veramente essere credibile quando ha cambiato regime una volta finito il fascismo avrebbe dovuto fare come oggi fanno in libia ora (credo): tutti quelli che sono stati coinvolti nel passato regime sono ineleggibili e gli si tolgono le cariche e posti di lavoro che il regime ha dato loro.

 

il fascismo ci fu perchè sostenuto dalla maggior parte degli italiani, anche se poi a regime finito molti hanno fatto finta di non essere stati fascisti.

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