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"I femminielli io lii vattevo"


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Fuor di dubbio che nella nostra società omofobia e modesta formazione culturale vanno di pari passo. Infatti il nostro modello culturale è sempre stato educato ad identificare con la normalità il positivo, è ciò che è più frequente come giusto. Anche per vantaggio dei vari capi e capetti che hanno sempre cercato - in modo più o meno subdolo - di condizionare le masse.

 

Quindi la gran parte delle persone con una bassa alfabetizzazione è indotta a identificare la diversità come qualcosa di sbagliato, necessariamente da correggere.

Cerchiamo però di non confondere la alfabetizzazione, cioè la semplice conoscenza delle cose in sé, dalla preparazione culturale, quell'insieme di saggezza e di esperienza che permette di interiorizzare i fatti e i dati in un sistema coerente e logico.

Per intenderci, Giovanardi potrà anche avere 2 o 3 lauree, ma resta un uomo ignorante che si ostina ad avere una accettazione acritica della morale cattolica insegnatagli. 

 

Mi domando se esistano culture (anche nella datate storia) in cui l'omosessualità è pienamente accettata ed inserita nel contesto socio-culturale come fenomeno "naturale" (ad esempio nell'antica grecia era visto come uno svago delle élite, e negli altri casi...plateali erano bollati quasi tutti come capricci del re/principe/potente di turno).

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Comunque evidentemente a Napoli certe uscite sono frequenti...ci sono stato recentemente, ed in solo un giorno solo ho sentito due battute omofobe in due distinti negozi...in pratica i commessi dileggiavano dei presenti con battute nel primo caso, e con mosse nel secondo caso.  

Io in una vita intera a Roma nei negozi non ho mai assistito a nulla di simile.

 

La cultura popolare napoletana ha sempre parlato dell'omosessualità con battute e altro, ma non in modo cattivo, anzi penso che Napoli sia la città con la mentalità più tollerante d'Italia.

Sfottere dei clienti che vogliono comprare la tua mercanzia è talmente grave che il proprietario del negozio dovrebbe licenziare quei commessi omofobi, è anche incredibile che le vittime dell' offesa se ne stiano zitte e mosca

Ma in ogni caso non ne farei assolutamente una questione di città, purtroppo abbiamo esempi di parlamentari come, appunto, buonanno, che dovrebbero rappresentare al meglio il popolo e si esibiscono in battute becere da bar dello sport, roba che in altri paesi ne scaturirebbe un tale putiferio, fino alle dimissioni e qui, invece, passa tutto come normalità

 

...a proprosito, ho letto in rete che buonanno avrebbe trascorsi omo...

Nel primo caso è stato proprio il proprietario ad aver fatto la battuta, nel secondo i commessi, ma il proprietario era li a un metro, alla cassa.

 

Sul lamentarsi. è chiaro che se ti chiamano frocio puoi rispondergli male, ma se fanno battute generiche seppur allusive, se ti lamenti, ti possono rispondere "ma che c'hai la coda di paglia? Mica sto parlando con te"

Mi domando se esistano culture (anche nella datate storia) in cui l'omosessualità è pienamente accettata ed inserita nel contesto socio-culturale come fenomeno "naturale" (ad esempio nell'antica grecia era visto come uno svago delle élite, e negli altri casi...plateali erano bollati quasi tutti come capricci del re/principe/potente di turno).

 

Assolutamente no! L'epoca che stiamo attraversando è la prima nella storia che cerca di fondare una soggettività giuridica in base al gender e in cui si sta cercando con tutti i mezzi e in tutti i modi di inserire l'omosessualità come una "pratica naturale" in una società etero-normativa.

 

Riguardo al volgarissimo servizio in questione, è palese la volontà della improvvisata giornalista di fare una grezza provocazione, allo scopo di raccogliere il maggior numero possibile di visite al suo canale su you tube. Probabilmente si tratta di un "pezzo" montato ad arte.

Edited by akinori
  • 4 weeks later...
  • 4 weeks later...

Non esageriamo, si tratta di problemi di auto-accettazione, ma non è certo omofobia che è una cosa ben più brutta. Inoltre Martin ha pure vissuto in tempi in cui gli omosessuali non hanno la stessa visibilità e varietà pubblica di oggi quindi la cosa logicamente l'ha destabilizzato. Sapere di essere gay e vedere che nella società e nell'immaginario collettivo gay="gay alla solange/malgioglio" non facilitava i CO e faceva tenere le distanze. Poi ovviamente i tempi sono cambiati, Martin avrà conosciuti gay uguali a lui e ha fatto CO in un momento in cui dichiararsi gay non ti fa più perdere la tua personalità nell'immaginario pubblico.

 

L'omofobia direi che è purtroppo un'altra cosa ben più grave. É proprio l'odio ossessivo culturale, frivolo da parte di gente che non ha problemi se non quello di essere fin troppo semplice.

Mi chiedo sempre più spesso perchè alcuni si ostinano a negare ciò che è evidente, forse quest' articolo potrà aiutare a riflettere http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/stilidivita/2012/05/18/Omofobia-scienziato-e-cura-chi-ha-avversione-gay_6891162.html

 Sapere di essere gay e vedere che nella società e nell'immaginario collettivo gay="gay alla solange/malgioglio" non facilitava i CO e faceva tenere le distanze. Poi ovviamente i tempi sono cambiati, Martin avrà conosciuti gay uguali a lui e ha fatto CO in un momento in cui dichiararsi gay non ti fa più perdere la tua personalità nell'immaginario pubblico.

 

L'omofobia direi che è purtroppo un'altra cosa ben più grave. É proprio l'odio ossessivo culturale, frivolo da parte di gente che non ha problemi se non quello di essere fin troppo semplice.

Guarda che Martin non parla di velataggine o difficolta di autoaccetazione ma di omofobia

Potremmo, al massimo, osservare che essendo in passato  i gay dichiarati associati all'idea di emarginazione sociale molti, gay e maggiormente etro, avevano grosse remore ad avvicinarli ma anche questa non è omofobia reale

 

 


Anche,ma a chi è analfabeta e ignorante è facile fargli credere di tutto,anche che esiste babbo natale! Comunque purtroppo no,non credo sia solo un fatto di alfabetizzazione,che mi dici di preti o politici omofobi?

 

Infatti ho fatto riferimento anche alla superficialità e al background culturale. Puoi anche essere ricco e medico/politico, ma se vivi a Dubai avrai una certa concezione dell'omosessualità (nonostante gli studi, la ricchezza e l'aver girato il Mondo) o se vivi in un paese "ambiguo" l'essere istruito o essere medico/politico può aiutarti se non sei una persona 'frivola' o che guarda solo il suo orticello. Più che la cultura o la capacità d'acquisto, è l'intorno sociale e personale e l'eventuale mancanza di sensibilità/empatia verso il prossimo che alimenta omofobia e crea omofobi. Ovviamente più il ceto è basso e più è facile ritrovarsi in un intorno 'sempliciotto' e retrogrado che alla fine influisce sulla tua personalità, certo non è una verità assoluta (fortunatamente), ma le probabilità omofobiche aumentano con background del genere.

 

@Prefy bisognerebbe capire in cosa consisteva l'omofobia di Martin. Ho difficoltà a credere che un omofobo gay possa far più che tenersi lontano dai gay, fare qualche battutina omofoba(giusto perché in presenza di etero) o guardare i gay dall'alto in basso. Non ce lo vedo proprio Martin o un omofobo gay che si prendano la briga di picchiare un gay, andare a manifestazioni anti-gay, insultarli per strada o altre infime azioni realmente omofobe e gravi.

Infatti ho fatto riferimento anche alla superficialità e al background culturale. Puoi anche essere ricco e medico/politico, ma se vivi a Dubai avrai una certa concezione dell'omosessualità (nonostante gli studi, la ricchezza e l'aver girato il Mondo) o se vivi in un paese "ambiguo" l'essere istruito o essere medico/politico può aiutarti se non sei una persona 'frivola' o che guarda solo il suo orticello. Più che la cultura o la capacità d'acquisto, è l'intorno sociale e personale e l'eventuale mancanza di sensibilità/empatia verso il prossimo che alimenta omofobia e crea omofobi. Ovviamente più il ceto è basso e più è facile ritrovarsi in un intorno 'sempliciotto' e retrogrado che alla fine influisce sulla tua personalità, certo non è una verità assoluta (fortunatamente), ma le probabilità omofobiche aumentano con background del genere.

 

@Prefy bisognerebbe capire in cosa consisteva l'omofobia di Martin. Ho difficoltà a credere che un omofobo gay possa far più che tenersi lontano dai gay, fare qualche battutina omofoba(giusto perché in presenza di etero) o guardare i gay dall'alto in basso. Non ce lo vedo proprio Martin o un omofobo gay che si prendano la briga di picchiare un gay, andare a manifestazioni anti-gay, insultarli per strada o altre infime azioni realmente omofobe e gravi.

 

Roma' il tuo messaggio non l'avevo letto proprio xD

Si è spesso portati a credere che qualsiasi cosa si trovi scritta in un libro sia accomunabile alla "cultura" e che i libri stessi siano incontestabili proprio perché conservati come sacre reliquie nelle cattedrali universitarie. Ecco, io credo che anche questa sia una forma d'ignoranza. La parola scritta non ha alcun valore aggiunto rispetto a quella tramandata in senso orale. Entrambi possono essere imbecilli, entrambi possono essere sensate o persino le due cose contemporaneamente se contestualizzate nel tempo e nel luogo in cui nascono. Le idee devono germinare nella testa di chi le adopera e mi sembra chiaro che questo signore abbia il muscolo celebrare atrofizzato. 

 

Purtroppo se c'è la volontà a sopraintendere l'intelletto, le parole diventano sassi da lanciare contro chi meno ci aggrada. Anzi, in tal senso sono gli eruditi che armano i lapidatori. 

Guarda che Martin non parla di velataggine o difficolta di autoaccetazione ma di omofobia

Potremmo, al massimo, osservare che essendo in passato  i gay dichiarati associati all'idea di emarginazione sociale molti, gay e maggiormente etro, avevano grosse remore ad avvicinarli ma anche questa non è omofobia reale

 

Se l'omofobia è una forma di interiorizzazione che

deriva da una gerarchizzazione della sessualità è

chiaro che qualunque gay che abbia attraversato

l'autoaccettazione ha dovuto confrontarsi con una

omofobia diretta in primo luogo contro se stesso.

 

Che nel caso di una conflittualità individuale molto

alta di un rifiuto verso se stessi, questa omofobia possa

proiettarsi contro altri gay è altrettanto possibile. Se Ricky

Martin ci è arrivato "vicino" perchè non credergli? Ovviamente

partendo dal fatto che era un ragazzino prodigio, ma pur sempre

un ragazzino...che frequentava un mondo "frocissimo" ad età

acerba.

 

Esattamente come per qualunque ragazzo etero avremo

la possibilità di una omofobia irrazionale, potenzialmente

violenta. Non credo che l'odio o il disprezzo in un etero

debbano necessariamente implicare una omosessualità latente

questo per il fatto che l'omofobia si sorregge attraverso più

dispositivi, ad esempio quelli di genere. Un ragazzino etero

potrebbe essere omofobico perchè avendo idealizzato la maschilità

si ritiene non sufficientemente maschile etc.

 

Ciò che distingue il gay dall'etero è la parte cognitiva dell'omofobia

 

Un etero per dirsi tale e rafforzare la propria identità tenderà a

fare di tutta l'erba un fascio...sono i famosi stereotipi che tanto

ossessionano i giovani gay, che soffrono questa pressione culturale

e psicologica sulla loro pelle

 

Un gay per reazione - e per l'istanza primaria di salvare se stesso - sarà

portato invece a distinguere, suddividere, analizzare.

 

Se si è in questa fase il gay avrà per così dire "smontato" la possibilità

dell'odio e disinnescato l'omofobia violenta, ma può avvertire una serie

plurima di "fastidi" delimitati ( l'effeminato, il travestito, il sessuomane )

 

Non è detto che questi fastidi debbano o possano tradursi in comportamenti

discriminatori, molti gay per il fatto che nel frattempo entrano nel mondo gay

riescono ad imporsi la tolleranza ( cosa che ovviamente un etero può tranquillamente

omettere di fare ) ed eventualmente a traslare il fastidio nella valorizzazione dell'opposto

 

Da qui l'ossessione tipica dei gay dei paesi più omofobi per il gay "normale"

( mi piace se sembra etero ) o per il gay "maschile" ( mi piace se sembra

maschile ) etc

 

Le strade fra il giovane etero ed il giovane gay a questo punto divergono

in maniera significativa, pur originando da un sentiero comune...

Le strade fra il giovane etero ed il giovane gay a questo punto divergono

in maniera significativa, pur originando da un sentiero comune...

 

Già...

credo che molte delle mie incomprensioni con @Hinzelmann qui siano dovute al fatto che non accetto benissimo quest'ipotesi

Mi domando se esistano culture (anche nella datate storia) in cui l'omosessualità è pienamente accettata ed inserita nel contesto socio-culturale come fenomeno "naturale" (ad esempio nell'antica grecia era visto come uno svago delle élite, e negli altri casi...plateali erano bollati quasi tutti come capricci del re/principe/potente di turno).

 

 

Assolutamente no!

Certo che sì!

Ad esempio in varie tribù inidane d'america, si riteneva che gli omosessuali avessero il dono di portare in sé sia la mascolinità che la femminilità, ed erano perciò chiamati "due spiriti". Per questo motivo avevano spesso funzione sciamaniche, inoltre era considerato normale che avessero un compagno e che stessero insieme proprio come "marito e moglie", che vivessero insieme ecc.

(o forse grazie a questo elemento spirituale, la toglieresti dalla categoria dei fenomeni naturali?)

Ricordo qualcosa del genere anche tra gli eschimesi, ma non essendo ferratissimo, lascerei il campo a chi ne sa più di me.

Ancora con sta storia dei paesi più omofobi? Sui gusti non si comanda, un gay maschile(senza virgolette) ha il suo particolare fascino sia qui che in Ucraina. Fa ridere che proprio in un forum gay si debbano leggere fantasiose spiegazioni sui gusti.

Io ho parlato di "ossessione" non di gusti

 

Evidentemente stiamo parlando di gay omofobi

non di tutti i gay

 

E' possibile distinguere un gusto da una ossessione?

 

Eccome...che è possibile.

 

Che poi i gay omofobi siano più numerosi in paesi più omofobi

mi pare talmente ovvio, che non vale neanche la pena

perdere tempo a spiegarlo...

  • 1 month later...

in varie tribù inidane d'america, si riteneva che gli omosessuali avessero il dono di portare in sé sia la mascolinità che la femminilità, ed erano perciò chiamati "due spiriti". Per questo motivo avevano spesso funzione sciamaniche, inoltre era considerato normale che avessero un compagno e che stessero insieme proprio come "marito e moglie", che vivessero insieme ecc.

(o forse grazie a questo elemento spirituale, la toglieresti dalla categoria dei fenomeni naturali?)

Ricordo qualcosa del genere anche tra gli eschimesi, ma non essendo ferratissimo, lascerei il campo a chi ne sa più di me.

 

 

Non erano gay, Krad77! Potremmo definirli femminielli indiani, usando un termine dialettale della lingua italiana, politicamente scorretto (nella giudecca frocia)...

Fin quando vi lascerete abbagliare dai guru della gayness ( uno dei rappresentanti esemplari è qui, per esempio, l'Almadel(l)), non comprenderete mai la differenza fra omosessualità e frociaggine. Non riuscirete mai a distinguere, filosoficamente, come una deviazione dello Spirito, ovvero dell'essere, possa trasformarsi in identità. Ogni dubbio sulle vostre predilezioni sessuali verrà tacciato di omofobia dalla società omonormativa (non avete diritto al maschio, ma alla frocia) e di patologia dalla società omonormativa (sei una checca, perché non procrei). Non uscirete mai dalla triangolazione edipica. Perché vi hanno privato degli strumenti materiali per tracciare quella bisettrice che buca il triangolo e vi libera.

 

Poi, quando leggo Hinzelmann che cerca di collegare l'omosessualità a strutture cognitive, quasi che veramente ci fosse un terzo sesso, non posso dare che ragione a* i/e trans: un gay, per qualcuno (per molti), in/sub/supra consciamente, è meno di una donna mancata :-)

Edited by akinori

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