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Scoperchiare il Vaso di Pandora


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Ho venticinque anni. Rientro a casa dopo un anno passato all'estero dove, tra le tante cose successe, è finita una storia di cinque anni ed e ne è iniziata un'altra internazionale, che adesso voglio e devo poter mandare avanti. Non ho mai sentito il bisogno di dover parlare ai miei della mia omosessualità, il mio ragazzo è per anni venuto a casa come amico ma i viaggi insieme, le vacanze, le uscite a due pensavo fossero sinonimi abbastanza palesi di una relazione tra due uomini. I miei stessi amici mi avevano più volte detto di andare tranquillo perché da come i miei genitori  ci guardavano si capiva che avessero inteso come stessero le cose e che potessi andare tranquillo. Forte di questa cosa e soprattutto forte dell'affetto che provo verso questo ragazzo con il quale ormai sto in pianta stabile decido di confessare a mia madre tutta la verità.

Fu lì che mi è crollato il mondo addosso.

 

Fortunatamente mia madre non mi ha cacciato di casa. Mi vuole bene e continuerà a volermene. Scopro tuttavia, a mio malgrado, che anni addietro ha scoperto che mia sorella fosse anche lei omosessuale. Mi dice di aver passato momenti bui, di aver affrontato tutto da sola, di averla voluta curare, ma che alla fine ha capito. E che sono fortunato che non debba passare per questo iter anche io. Non capisce ma ha bisogno di tempo. Quando le dico chi era il ragazzo che per anni è venuto a casa raggela. Non avevano mai capito niente, l'avevano tenuto sotto gli occhi per anni e avevano sempre ignorato il suo vero ruolo nella mia vita. Poi non ha chiesto più nulla, né del mio ex ragazzo, né del mio attuale. Come se la cosa fosse solo passeggera, di poca importanza. Ma ripeto, lo capisco, perché ha bisogno di tempo. Mi fa domande come "sei sicuro della tua SCELTA sessuale?" e cose del genere. Cerco di farle capire che il mio processo di accettazione è finito da anni, che non è una scelta. Lei cerca di non farmelo pesare, ma ogni suo movimento o ogni sua espressione in volto, per quanto involontaria, sono pugnalate.

Mio padre non lo deve sapere. O almeno, non adesso. Vengo a sapere di un passato di omosessualità in famiglia, di un parente che non c'è più e che non venne mai accettato. Venerato perché persona meravigliosa ma della cui omosessualità non si è mai parlato. Mia madre mi dice che mio padre avrà bisogno di aiuto per accettare questa cosa perché se lei, donna aperta con ideologie liberali, ha tutta questa difficoltà non sa come possa prenderla lui. Io non riesco più a guardarlo in faccia. Un po' perché mi fa rabbia sapere di questo comportamento omertoso, un po' perché ho il terrore che mio padre non mi vorrà più bene. 

Sono giorni che appena sono solo piango. Piango perché penso di essere una delusione per mia madre e una possibile delusione per mio padre. Il mio ragazzo, per quanto sia all'estero, cerca di sostenermi quanto più possibile. Il mio migliore amico idem, dice che tutto andrà bene ma io non vedo via d'uscita. Ero tornato con la voglia di condividere tutto con la mia famiglia, di essere libero finalmente di avere la felicità che per anni pensavo mi fossi negato per codardia. Invece, alla fine, ero più felice quando mi nascondevo. Mia madre mi ha detto di andarmene di nuovo, quando potrò. Di costruirmi la mia vita e che quando sarò pronto potrò dirlo a mio padre, e lei sarà al mio fianco. Ma questo significa altri tempi rosicati, altre bugie, altre cose non dette. Ed ho venticinque anni, sono stanco di fare questa vita.
Un passo avanti mi ha fatto solo tornare indietro. 

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https://www.gay-forum.it/topic/24067-scoperchiare-il-vaso-di-pandora/
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Non è un passo indietro.. è sempre un passo in avanti.

Prima o poi i tuoi genitori ti avrebbero chiesto perché non hai una donna al tuo fianco. Tua madre ha solo bisogno di metabolizzare la cosa.. dopo del tempo l'accetterà tranquillamente. Deve solo rendersi conto che non avrà speranze nell'avere un nipotino.. la sorella è lesbica.. tu sei gay.. se ci sono altri figli magari porrà più attenzione a loro, ma non per questo ti vorrà meno bene. 
Deve ancora "studiarti".. vuole capire dove ha sbagliato (doppiamente) ma quando capirà che sei felice, che le parli del tuo ragazzo con naturalezza se ne farà una ragione :)

Non piegarti a lei o perlomeno ai tuoi genitori. Fatti vedere felice, che non te ne importa la sua opinione, smentiscila ogni volta che parla di "scelte", "se tu avessi avuto una ragazza.. ecc ecc".. Molte persone si definiscono di mentalità aperta o liberali.. ma quando si tratta sempre degli altri (cit la madre del mio ragazzo). 
Sul dirlo a tuo padre la scelta è tua. Il mio ragazzo ha preferito non dirlo al padre per via dei suoi problemi di salute (non voleva avere sulla coscienza la possibilità di farlo rimanere secco ;) )... con la madre ci sono stati mesi bui.. ma ora dopo anni va tutto benissimo. 
Pure io sono dichiarato con i genitori e all'inizio ci sono stati mesi di sconforto.. ma per me è stata una spinta a rendermi più indipendente.. e ora ne parliamo tranquillamente o quasi (l'affetto c'è sempre e c'è sempre stato). 

Ciao mrwant.

Ti capisco...anche se io ho aspettato moltissimo per dirlo a mio padre e invece la sua reazione è stata insospettabilmente migliore di quella di mia madre.

Quando si vuol bene ai propri genitori, e ci si è abituati a pensare di doverli rendere orgogliosi di noi, o comunque di non deluderli, può esser difficile accettare la loro  freddezza. Non so come se ne esce...dopo un po' passa. Mia madre ha iniziato ad andar dallo psichiatra dopo il mio coming out, figurati come mi son sentito bene...

è anche vero che se ci poniamo troppi dubbi e interrogativi su quel che i nostri genitori pensano di noi, non ne usciremo mai.

Pazienta...e adoperati per andar via di casa.

Guarda il lato positivo: tua madre ha detto che ti sosterrà. Quindi, non è stato per niente un passo indietro, anzi. Se ti può consolare il fattore età, io l'ho detto ai miei praticamente alla soglia dei 25anni. Alla fine non abbiamo un timer, quando sarà il momento giusto lo capirai, per me è stato così. Ed ora va tutto bene. Ma affrettare i tempi, magari quando siamo vulnerabili o insicuri, poi può dar luogo a reazioni esagerate da entrambi i lati...

E poi, anche io pensavo di aver davanti un sacco di persone omofobe, tra amici e parenti, ma penso che cambi il discorso tra il dirlo in generale oppure quando c'è di mezzo un membro della famiglia. Chi lo sa, magari tuo padre potrebbe anche sorprenderti...

Edited by Kador88

Ho letto quella brutta parola che inizia con la a..?!

I tuoi non devono accettare niente.

Anzi mi danno l'impressione di essere molto

superficiali oltre che ******.. Nel senso che se non

si accorgono che il loro figlio è innamorato, andom ben..

 

Piangi perché credi di averli delusi??? Ma tu sei fuori

come un balcone! Semmai piangi perchè loro di te non

hanno capito un cazzo.

Capacity92

Anche io a volte soffro per averli delusi, so che mio padre avrebbe voluto un figlio etero... Mi immedesimo in lui, con tutto il carico di aspettative che aveva verso di me che, per quanto non volesse farmele pesare... c'erano... Ma devi capire che sono loro a sbagliare. E cerca di pensare anche un po' a te stesso, dovresti piangere appunto perchè loro non ti capiscono...

@marco7 io non starei a generalizzare sui genitori. 

Si può dire che sono pessimi solo su questo presupposto ma non su altri. Tutte le persone hanno dei propri limiti.. e diventano brave quando riescono a superarle.. o almeno a guardare oltre. 
Io tenderei più a definire un pessimo genitore colui che ti sbatte fuori.. colui che vuole rinchiuderti in un ospedale psichiatrico, colui che ti fa le cattiverie dietro le spalle.. non uno che si dispera per un mese, arrovellato da dubbi solo perché non sa cosa vuol dire l'omosessualità e quello che sa è solo per ignoranza o per "sentito dire". 

Poi non ho capito una cosa.. @faby91 i genitori se non devono accettare niente.. cosa devono fare?? Dire: "ah non ti preoccupare.. lo sapevo da prima che tu nascessi" ??
Io non dico che ci si debba far insultare dai genitori.. ma nemmeno tenerci al loro livello.
D'altra parte siamo noi figli che possiamo migliorarli e quindi renderli dei buoni genitori. 

Io sinceramente non penso che i miei genitori debbano vergognarsi. Hanno i loro limiti, devono superarli, lo capisco. Quello che mi fa male è aver dovuto ricevere un peso quando volevo condividere con mia madre una mia gioia. I miei mi hanno dato tutto, davvero. L'unica colpa che posso dargli, finora, è quella di aver sempre voluto negare l'evidenza a se stessi. Per anni mi sono arrovellato il cervello pensando "se per loro tutto questo è palese, cosa gli costa un segnale? Voglio essere me stesso con loro", ma adesso mi rendo conto che a questa fase non ci sono mai arrivati. 
Piango, mi spiego meglio, non perché ho paura di deluderli. Fortunatamente sono un ragazzo intelligente, studioso, ho raggiunto tanti traguardi e so che i miei genitori sono orgogliosi di me. Ma ho paura che questa che loro possano vedere come "un'imperfezione" (che io invece giudico la cosa più bella mia sia capitata nella vita) possa in qualche modo offuscare il bene che mi vogliano, soprattutto per quanto riguarda mio padre. Avevo scritto loro una lettera quando ero all'estero, che fortunatamente non ho mai mandato. Penso che i danni sarebbero stati di proporzioni gigantesche, proprio perché ero io il primo a non aver capito i loro limiti.

 

Adesso non so come comportarmi, certi giorni va meglio, certi va peggio. Con mia madre è rimasto lo stesso rapporto di sempre, ma non abbiamo più parlato di questa cosa. Mi sembra che non voglia sapere. Forse ha solo bisogno di tempo, forse non vorrà mai sapere. Chi lo sa. Io, ad ogni modo, voglio vivere la mia vita. Senza paure, senza paranoie. Non posso perdere una cosa bella semplicemente per la paura che mio padre non mi accetti, sarebbe da folli. Questo ad ogni modo mi è servito da lezione. Mi è servito a capire che per quanto vogliamo professare di essere aperti e che la società è pronta no, non lo siamo ancora. Non tutti i genitori ti danno un bacio in fronte e ti dicono che tutto andrà bene. Solo che non l'avevo preventivato.
Questa è un'altra prova. Devo solo capire come affrontarla.

 

Ad ogni modo, grazie a tutti per i commenti. Nonostante siano solo parole su uno schermo mi sento meno solo.

Hinzelmann

Io credo che sarebbe più giusto essere delusi per

il fatto di dover constatare di essere cresciuti in una

famiglia in cui nessuno conosce veramente nessuno

 

A cominciare da te, che non sapevi di avere una sorella

lesbica e non sapevi neanche che tua madre ha pure

tentato di "curarla", senza dire niente a tuo padre

 

Se questo quadro è vero...scappa al più presto

 

Consapevole del fatto che la paura di deludere gli

altri è il problema dell'intera famiglia 

 

Uno sta già male per tutto questo, deve essere preso pure il culo. 

Grazie.

 

Ma no, non volevano prenderti per il culo... hanno solo criticato ironicamente una madre che, per non capire l'omosessualità dei propri figli, deve essere parecchio miope. E in più, una volta che «scopre» la loro sessualità, non la accetta come per loro fosse una scelta.

 

PS: ti ho scritto in privato.

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