wasabi Posted July 7, 2013 Share Posted July 7, 2013 Beh, il proprio personale rapporto con Dio non andrebbe definito "cattolicesimo". Si chiama senso religioso, spiritualità, senso del sacro etc ... ma il cattolicesimo e' qualcosa di ben preciso. Se poi qualcuno trova qualche buona ispirazione dalla dottrina cattolica, ben venga, può trarre spunto, anche senza sposarla in toto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sarokkia Posted July 7, 2013 Author Share Posted July 7, 2013 Sono d'accordo con te @privareuniverse. Il problema è che questo comporta una scelta.. Io voglio essere coerente con me stessa prima di tutto, non voglio vivere un dualismo interiore. Non posso prescindere quello che sono... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted July 7, 2013 Share Posted July 7, 2013 Se mi definisco marxista e sfrutto gli operai della mia fabbrica posso giustificarmi dicendo che "è il mio personale rapporto con Marx"? :) Al di là del sarcasmo, peraltro legittimo, la mia risposta è: ovviamente no. A chiacchiere ognuno può dire quel che gli pare, me compreso. Ovviamente, non si può pretendere di essere presi sul serio. Diego Della Valle non può essere preso sul serio quando dice che ci vorrebbe una politica diversa, se poi è amico di Mastella. Un cattolico che dica "sono gay e cattolico, per me non è un problema" (sottinteso: perché tanto di nascosto faccio quel che mi pare) non può essere preso sul serio come cattolico e, direi, neanche come uomo (nel senso di "persona rispettabile"). Beh, il proprio personale rapporto con Dio non andrebbe definito "cattolicesimo". Si chiama senso religioso, spiritualità, senso del sacro etc ... ma il cattolicesimo e' qualcosa di ben preciso. Se poi qualcuno trova qualche buona ispirazione dalla dottrina cattolica, ben venga, può trarre spunto, anche senza sposarla in toto. Appunto. Sono d'accordo con te @privareuniverse. Il problema è che questo comporta una scelta.. Io voglio essere coerente con me stessa prima di tutto, non voglio vivere un dualismo interiore. Non posso prescindere quello che sono... Questo è già un discorso diverso: significa, quanto meno, riconoscere una contraddizione, magari insanabile, senza negarla, e assumersene la responsabilità; qualcosa che, in maggiore o minor misura, facciamo tutti. Magari si può discutere del merito, valutare se nella contraddizione uno ci sguazza; ma è una posizione, secondo me, già più degna (e dignitosa), ed è cosa molto diversa dal dire "barcamenati e, nel frattempo, fa' quel che ti pare". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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