Isher Posted August 17, 2013 Author Share Posted August 17, 2013 (edited) Woland: Sono totalmente d'accordo con il concetto che hai precedentemente espresso. L'idea di poter scindere la componente affettiva dell'omofobiada quella cognitiva è su un piano culturale e sociale del tuttoperdente.Per poter sconfiggere il razzismo quindi l'affetto non basta e lostesso vale per l'omofobia. Sono d'accordo anche con te, Hinzelmann, sul concetto - Su mamy il mio giudizio però sarebbe parzialmente diverso, più sfumato.Colgo proprio quest'occasione per precisare una cosa che non h forse detto esplicitamente, ma che è alla base del mio topic. È cioè il contrasto tra le due istanze, quella dei princìpi e quella affettiva. Se rispondiamo: assolutamente no, è indegno di essere mio amico; no, non è l'affetto che conta; io distinguo tra 'conoscenti' e 'amici, saltiamo completamente questo contrasto, che può essere un doloroso contrasto, e fingiamo in certo mondo un mondo moto più facile, e in questo senso più irreale, di quello che nella realtà sia.Saltiamo cioè il fatto che, per mantenere i propri principi, a volte bisogna operare delle amputazioni. E le amputazioni costano, fanno male - anche se possono essere necessarie. Mi spiego?Viceversa, alcuni di voi, a volta, parlano in modo troppo quasi asettico, ripeto, come se il problema (dell'amputazione, o del contrasto, o del conflitto) non esistesse. (Certo, bisogna che il côté affetto sia sia sviluppato con quella persona: non stiamo parlando di un rapporto bloccato sul nascere. Esempio: una madre, con la quale si hanno ottimi rapporti, ma contraria ai matrimoni gay: che fai, la butti nel secchio dell spazzatura?)In questo senso, benché privateuniverse esprima nel complesso una posizione che non è mia, capisco che per lui, anche con quel quid di amarezza che talvolta esprime, contare sull'affetto, sulla concretezza giornaliera di certi rapporti, sia, rispetto alle difficoltà della vita, una questione molto seria, un fatto che non si lascia liquidare. Proprio perché, tra l'altro, non sempre si riesce ad avere tutto, si può ottenere 'tutto', in e da un rapporto.Con queste osservazioni non disdico e non sfumo la mia tesi generale: insisto solo sul contrasto a volte doloroso, sulla presenza di un elemento affettivo, che può essere anche forte, che è anche io segno più evidente dell'ingiustizia - per gli omosessuali, avanti tutti, ma in certa misura anche per gli eterosessuali - della pressione culturale e sociale che genera l'omofobia.Insomma una volta erano i marxisti che dicevano che nella realtà ci sono contraddizioni: contraddizioni, cioè contrasti irrisolvibili: ora lo devo dire io?:-) Edited August 17, 2013 by Isher Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted August 17, 2013 Share Posted August 17, 2013 @Isher Se sfumo....mi dicono che non sono chiaro XD Per tornare IT io credo che sia proprio il fatto che un gay non ha scelto tutta una serie di persone a partire dalla famiglia di origine, in cui l'affetto è in ogni caso coinvolto ed il doloroso contrasto esiste che induca o a cancellare l'omofobia o a farsene carico sotto il profilo anche emotivo, sforzandosi però di individuare delle tecniche di autotutela. Per questo mi dispiace ( al di là del discorso sui principi su razzismo, antisemitismo, omofobia ) il senso di un "tornare indietro" che vedo nel discorso di private. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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