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C'è un modo per aiutare i gay latenti?


AlanTuring

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Apro questa discussione più per noia che sul serio.

Spesso in giro si vedono tante persone che sono chiaramente gay senza averlo capito. Magari lo hanno capito tutti gli altri ma loro no. 

Ovviamente il cammino verso il CO interno è personale e ognuno ha il suo e nessuno può farlo al posto di un altro. Ma ci sono frasi, azioni o altro per indirizzare queste persone verso una maggiore consapevolezza ed accettazione? Oppure dobbiamo rassegnarci e stare a guardare? In ogni caso c'è qualche comportamento o frase da evitare per impedire una regressione ulteriore?

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Secondo me tutto ciò che vada nel senso di voler far capire che l'omosessualità è una "forma" di normalità può aiutare queste persone in difficoltà, che magari non si accettano - tra gli altri motivi - proprio perché vedono l'omosessualità come uno spiacevole incidente di percorso.

Se si accogliesse qualche non volgare ma appassionato "gesto gay" in più nella nostra società.... l'aria di semplice normalità aiuterebbe molto. Molto delle persone che, però, devono fare comunque e ad ogni modo un cammino personale senza forzature esterne che li limiterebbero e porrebbero ulteriormente in situazioni di difficoltà.

Ci si deve sempre e comunque arrivare da sé, fondamentalmente.

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Eh bello mio, è complicata la cosa. Mesi fa il primo confuso ero proprio io, e nonostante segni chiarissimi, io ero riluttante ad ammetterlo, metti un po' di omofobia della mia famiglia, metti un po' di omofobia interiorizzata, metti che non avevo alcun amico, ed era pronto il pentoloneeee :D

 

By the way, conosco un ragazzo con il quale gioco ad un videogame, e credo che sia nella situazione da te descritta.

 

La prima cosa che io faccio sempre, è prestare attenzione al linguaggio. Usare termini non binaristi di genere e/o sessuali, per esempio se gli devo chiedere se ha la ragazza, non dico "Hai la ragazza?" ma dico "Sei fidanzato? - Hai trovato una persona che ti piace?". E così via... anche parlare di cultura gaia è un ottimo modo per farlo sentire a proprio agio.

 

La prima cosa fondamentale è che deve essere la persona a rendersi conto di chi è davvero, ma credo sia pure importante creargli un ambiente favorevole e non ostile.

Edited by Mikafan
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Dichiararsi, ovviamente.

Non solo con quelli che sono evidentemente gay,

ma con tutti - anche quei gay che non lo sembrano -

Vedendo una persona che conoscono che si dichiara

sembrerà loro possibile uscire dal loro guscio.

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Più l'omosessualità rimane un tabù più la situazione non si risolverà.

 

Tipologia a)

Se una persona non ha ancora accolto interiormente la sua omosessualità, credo che debba farsi strada da solo. Gli amici possono aiutarlo o dargli opinioni/esempi, ma è da noi stessi che arriva l'accettazione.

 

Tipologia b )

Poi ci sono altri casi in cui l'omosessuale di turno sa di esserlo ma non ha ancora il coraggio di esprimerlo apertamente, sebbene altri abbiano intuito la sua sessualità.

E allora qui entrano in gioco gli amici scaltri, che parlano di omosessualità apertamente, o di esperienze personali ecc.. in modo tale da agevolare la fuoriuscita.

 

Ho conosciuto entrambe le tipologie e ora sto "lavorando" per così dire su un ragazzo di tipologia b. L'unico problema è che non siamo nemmeno tanto amici, per cui è difficile instaurare un dialogo di un certo tipo.

Edited by Dreamer_93
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Mi sembrano molto validi gli esempi fatti dai colleghi..

 

Btw io ti direi, oltre a fare il tuo c.o. E parlargli di argomenti lgbtq,

Di portarlo in un locale gay tipo discoteca e fargli seguire l'istinto.. :orc:

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Io credo che possa essere molto controproducente andare a punzecchiare una persona confusa, nel senso che credo sia il modo peggiore di approcciarla col rischio di farla chiudere ancora di più. Quindi non so cosa rispondere se non farsi i fatti propri e basta. Il discorso cambia quando è la persona stessa che chiede di sua iniziativa un confronto.

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Le cose che mi sono state utili:

Conoscere e interagire con ragazzi dal vivo.

Filosofeggiare meno per evitare di trovare una giustificazione al non volersi accettare, tipo l'illudersi di essere bisex per sentirsi meno gay, il pensare "se i gay sono così allora io non sono gay", il pensare "ma cosa penseranno gli altri di me?" (in questo caso la risposta è sempre male, a prescindere dal fatto che tu sia gay o faccia il finto etero)

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Concordo con @coeranos sul discorso di conoscere ed interagire dal vivo con le persone. In questo credo che associazioni e quant'altro potrebbero fare molto, se fatto in maniera giusta e scevro da questioni politiche.

Così come è anche vero che maggiore è il numero di persone che si manifesta, maggiore è la possibilità che la realtà dell'omosessualità che è sempre esistita possa diventare un ingranaggio ben inserito sulle mille sfaccettature della vita. Ammetto di non essere stata sempre di questo parere, ma forse credo che uno dei nemici contro cui bisogna fin da subito combattere è quella sensazione di solitudine e di alineazione che si prova nel ritenersi una particella di sodio in un grande mare.

Ma queste son solo alcune soluzioni, visto che alla fin fine poi subentrano anche le singole situazioni con le singole problematiche a cui si aggiunge anche l'indole della persona da cui deve sempre partire la scintilla per poter uscire fuori dall'armadio.

Come dice giustamente @Sampei andare a punzecchiare la persona insicura lo porterà a chiudersi maggiormente, ma creare un ambiente che ispira sicurezza e tranquillità, rende probabilmente più facile il cercare di informarsi e di compiere poi il gran salto.

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In questo credo che associazioni e quant'altro potrebbero fare molto, se fatto in maniera giusta e scevro da questioni politiche.

 

Peccato che senza politica, religione o soldi

nessuno faccia le cose :)

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Ahimé to do pienamente ragione, perché so che dietro ad un'associazione che agisce ci sonk mille meccanismi che devono muoversi affinché possa sopravvivere. Infatti è più un ingenuo desiderio nel "mondo che vorrei"

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Aiutare i gay latenti? Dipende dalla persona e dal caso specifico

Spesso questi temono come il fuoco ogni situazione che anche lontanamente riconduca al tema dell'omosessualità, forse per esser sicuri di non sbagliare dovremmo intervenire solo se l'input parta dalla persona interessata

Edited by prefy
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