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Vivere in un modo superficiale


Met88

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Concordo con Almadel quando dice che la "superficialità" è relativa, relativa innanzitutto al contenuto, cioè a quali sono i tuoi interessi: uno potrebbe ritenermi superficiale perchè parlo di fumetti, argomento di cui non gli interessa una mazza, mentre io potrei ritenerlo superficiale perchè parla di vestiti, argomento di cui non capisco un bel niente.

E poi la relatività è anche verso il momento in cui si ha la conversazione: per esempio c'è un giorno in cui sono scazzato e parlo solo di futilità e mi giudicheranno superficiale perchè non mi imbarco in discussioni impegnate, o un altro giorno in cui sono infervorato e parlo solo di politica o argomenti seri e mi giudicheranno di nuovo superficiale perchè magari non do attenzione a problemi personali altrui ecc.

 

Però è anche interessante la "correzione" che ti sei fatto riguardo l'argomento del thread, cioè in effetti forse il fastidio che avvertiamo è spesso dato dalla monotematicità di una persona; notare che una persona non è mai in grado di affrontare nemmeno per tentativi un tema di discussione che vada fuori dal solito schema delude parecchio e obbliga anche a autolimitarsi nel proporre argomenti o cose da fare insieme.

 

E ovviamente la delusione raddoppia quando ti accorgi che il tuo interlocutore prova fastidio se non addirittura repulsione nei confronti di quasiasi alternativa gli venga proposta.

 

Comunque questo non ha a che fare con l'orientamento sessuale delle persone, quello di incontrare persone superficiali è un rischio universale.

Non è assolutamente facile trovare persone disposte a conoscere quacosa di nuovo.

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Però è anche interessante la "correzione" che ti sei fatto riguardo l'argomento del thread, cioè in effetti forse il fastidio che avvertiamo è spesso dato dalla monotematicità di una persona; notare che una persona non è mai in grado di affrontare nemmeno per tentativi un tema di discussione che vada fuori dal solito schema delude parecchio e obbliga anche a autolimitarsi nel proporre argomenti o cose da fare insieme.

 

Possiamo sostituire "superficiale" con "noioso"?

Perché il contrario di "superficiale" è "profondo"

mentre il contrario di "noioso" è "stimolante".

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Ho frequentato per anni le discoteche e solo quelle, coi miei amici naturalmente facevo anche altro, passavamo serate in casa, si faceva qualche roba fuori in diurna, ma principalmente si andava in disco.

 

Erano (e sono) begli amici, un'ottima compagnia, e quello della discoteca era un bell'ambiente, ci si divertiva, si parlava molto, si ballava molto, si beveva molto, si faceva palestra sociale e personale, tra camerini, trucco, outfit, cessi, sigarette, sconosciuti, cubisti da agghindare, bella gente e gentaglia, limonate, cretini inutili, e poi piantarsi su di un cubo a ballare sino alle 5 del mattino per il piacere della musica, delle luci, del movimento, dell'essere lontani da tutto e tutti, indisturbati e irraggiungibili. Per come la vivevo io era una bolgia, una bolgia e un baccanale, e ci sguazzavo dentro con una naturalezza pressoché assoluta. Entravo al Block e mi sentivo a mio agio, in sintonia, nel mio habitat.

 

Poi a un certo punto, mentre in me era in corso un'evoluzione personale, le discoteche hanno iniziato a chiudere, e quelle aperte a produrre più una serie di "eventi" che un "ambiente", allontanandosi da quella che era la percezione di partenza che avevo io. L'ambiente c'era ancora (c'è sempre), ma non era quello di prima, e non era alimentato da nulla che non fosse l'intraprendenza degli avventori: e lì ho scoperto quanto fosse poco intraprendente, interessante e piacevole la maggior parte di quelle persone in assenza di un contesto che le disinibisse e corroborasse.

Il baccanale era finito, e le baccanti erano ritornate massaie noiose e impettite, schive e socialmente impedite. La maggioranza di quelle persone non era diversa dalla maggioranza di persone che era fuori dai locali, per strada, in università: era noiosa, relegata in gruppi e gruppuscoli, ripetitiva per impostazione sociale nelle dinamiche, nelle conversazioni, nei modi.

 

Da un anno oramai frequento principalmente attivisti lgbti, ma la sostanza delle persone non è cambiata: quel che è cambiato è che interagisco con molte meno persone, e in particolare molti meno sconosciuti, e applicando un'elezione molto più stringente nelle mie conoscenze.

Inoltre il contesto e le dinamiche dell'attivismo son per loro natura costrette a sviluppare e sostenere più un "ambiente" che degli "eventi": le persone vi partecipano principalmente per piacere di un ambiente, non per presenziare a un evento, e questo le libera da tutte le sovrastrutture e l'ansia da performance e le aspettative che l'evento porta con sé.

Possono rilassarsi di più, mettersi in gioco di più, lasciarsi andare di più.

 

Ciononostante si trovano comunque, anche in questo contesto, persone che bramano l'evento dell'incontrarsi più che il piacere dell'ambiente.

Si trovano comunque persone ripetitive nelle dinamiche, nelle conversazioni e nei modi, persone noiose.

 

Poche persone sono realmente monotematiche, la maggior parte di quelle che sembrano tali sono in realtà persone che seguono un copione di scena fissato nelle loro interazioni con gli altri, e che non riescono ad allontanarsene: spesso perché non se ne rendono conto, o perché le interazioni secondo copione le rassicurano, e le soddisfano a sufficienza. Non ho mai indagato a fondo su questi aspetti: la sola idea del copione mi mette ansia, e tendo ad allontanarmi istintivamente da chi ne ha uno, perché per interagirvi compiutamente è necessario (non avendone io uno) stare al loro, adeguarsi e recitare la propria parte in una conversazione, in un contesto. Piuttosto passo la serata da solo.

 

Non è neanche una questione di superficialità: una persona che per copione ti parla solo di cazzi e culi e grindr, di chi si è fatto e di chi no, di pettegolezzi, di discoteca, di vestiti, è fastidiosa quanto una che per copione di parla solo di attivismo, attivisti, associazioni, progetti, diritti e beghe associazionistiche.

 

E questi son due esempi estremi, ma anche a mescolare questi due, e a tirarne fuori un copione equilibrato tra i due estremi, il problema è nel copione: sarà comunque una persona alla quale non fotterà una sega del fatto che tu abbia letto un bel libro poliziesco, visto un bel cane per strada, comprato le tende nuove per il bagno, pianto ascoltando Chopin, giocato a un bel gioco da tavolo, litigato con un passante sgarbato, e non perché non gli interessi parlare di quelle cose, ma perché non è interessata a te!

Perché qualsiasi cosa tu dica e faccia sei solo un personaggio col quale può recitare il proprio copione, e non un individuo interattivo da conoscere e dal quale farsi conoscere.

 

Una persona senza copione, invece, arriverà a reputarti realmente noioso, o interessante, in ragione dei propri interessi e gusti, che è lecito e naturale, perché fortunatamente non siamo interessanti agli occhi di tutti, ma non scadrà irrimediabilmente in un sistema di argomenti e dinamiche prefissate, non forzerà le interazioni in quel senso, al più deciderà di non averne altre con te, se la annoi.

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Mah non capita sempre così tutti i giorni?

 

Su dieci conoscenti che si incontrano per strada

con quanti ci si limita a parlare "del più e del meno"?

 

Noi viviamo in una società che in generale ci vuole

"socializzabili" e "socievoli" con chiunque, salvo il

fatto che al contempo si mantiene una distanza di

sicurezza ( data la genericità e non intimità dei discorsi )

per garantire la interscambiabilità e sostituibilità assoluta

degli interlocutori.

 

Magari un gay ti parla di cazzi e di culi e di grindr, come

se parlasse del tempo, o di una notizia sul giornale etc.

ma resta una conversazione "passatempo" un "cazzeggio"

 

Se poi consideriamo quanto i gay siano sensibili al tema

del giudicare ed essere giudicati è del tutto evidente che

vi sarà una paura addizionale ( inconsapevole ) a poter

apparire "diverso" al proprio interlocutore.

 

Non si può essere autentici e quindi degli interlocutori

insostituibili, senza essere allo stesso tempo "diversi"

dagli altri tre ragazzi, che ci stanno parlando a fianco.

 

Ma nel momento in cui sono del tutto autentico ed unico

posso anche essere giudicato, valutato, apprezzato o

disprezzato veramente...

 

La socialità è sempre, in una certa misura, una grande

"recita a soggetto" soprattutto se ci sono più di una decina

di partecipanti è quasi costitutivamente così...

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privateuniverse

 

Queste sono persone più 'monotematiche' (e, quindi, generalmente 'noiose') che 'superficiali'; ma, forse, quel che intendeva Met88 era 'frivole', il che esclude i nerd.

 

Io ho trovato interessante l'intervento di @Woland, ma e' andato fuori tema; perché il punto e' se ci sia una specifica tendenza dei gay a essere 'frivoli', 'monotematici' o concentrati solo su sé stessi (in altre parole, 'narcisisti'). Lo sappiamo tutti che a nessuno interessa degli altri. Anzi, provate a fare un esercizio: quanto sareste in grado di raccontare sulle persone che conoscete?

 

PS A @Met88 suggerirei un esperimento per rispondere alle obiezioni: va' in palestra e fatti gli addominali, poi vediamo.,

Edited by privateuniverse
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Io ho trovato interessante l'intervento di @Woland, ma e' andato fuori tema; perché il punto e' se ci sia una specifica tendenza dei gay a essere 'frivoli', 'monotematici' o concentrati solo su sé stessi (in altre parole, 'narcisisti').

 

Il rispondere fuori logica, più che fuori tema, era voluto :)

La sola idea di affrontare una discussione su "i gay hanno una specifica tendenza ad essere frivoli, monotematici e narcisisti?" mi risulta piuttosto ridicola, tant'è che nella mia risposta ho detto chiaramente che, alla fine della bolgia, la maggioranza dei gay da locale s'è dimostrata essere identica alla maggioranza delle persone che incontravo per strada e in università (volendo con questo includere anche la maggioranza eterosessuale), perché sostanzialmente aderivano a un copione e solo a quello. E col fastidio che si prova nel doversi rapportare ad esso, per quel che mi riguarda nulla hanno a che vedere la frivolezza e l'essere monotematici: quando una persona forza ogni suo contatto umano riducendolo al copione che s'è data, può farlo parlando di cose affatto frivole, e trattando decine d'argomenti diversi. Quel che ti infastidisce, e che ti lascia interdetto, è che non abbia il minimo interesse in te, qualunque cosa tu dica, pensi, senta, per lui sei solo qualcuno con cui recitare una parte: è la parte a interessargli, e solo quella.

 

 

 


Lo sappiamo tutti che a nessuno interessa degli altri.

 

Questo per me non vale, sicché mi tolgo volentieri da quel "nessuno".

Se poi per il resto del mondo sia così, non so.

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PS A @Met88 suggerirei un esperimento per rispondere alle obiezioni: va' in palestra e fatti gli addominali, poi vediamo.,

Ora sono in veneto e non riesco purtroppo a leggervi bene, ma appena torno leggerò tutto con calma.

Mi ha impressionato il tuo consiglio e ti dirò, non mi interessa proprio averli :D

Preferisco coltivare altri interessi che passare il tempo in palestra.

Nel passato ci ho provato ma ho capito che non fa per me :)

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Queste sono persone più 'monotematiche' (e, quindi, generalmente 'noiose') che 'superficiali'; ma, forse, quel che intendeva Met88 era 'frivole', il che esclude i nerd.

 

In effetti dici bene, si tratta soprattutto di persone "monotematiche", ma non so mi sembra ci sia un'eccessiva monotematicità che vada al di là dell'essere semplicemente monotoni. Monotematici sì, ma anche molti freddi in molte situazioni e poco profondi. So che è brutto da dire, ma un etero monotono può risultare noioso, ripetitivo, ma raramente anche freddo e poco profondo e soprattutto nella sua monotematicità non mi sembra infelice e/o che indossi una maschera per omologarsi. Per alcuni gay 'monotematici' l'impressione che ne ricavo è che soffrano di questa loro monotematicità ed abbiano difficoltà ad andare oltre

 

Ed io non mi riferisco affatto a persone che frequentano lo stesso ambiente o siano semplici conoscenze. E' logico che i frequentatori assidui di certi ambienti (discoteca, palestra,ecc.) abbiano molte probabilità di essere 'monotoni' e sembrarci poco profondi se ci scambiamo quattro chiacchiere, ma non io mi riferisco per nulla a loro. Parlo soprattutto di gente che magari conosco da anni, non frequentatrice assidua di nessun ambiente eppure in qualche modo abbastanza distaccata, fredda e 'monotona'. Per pura onestà devo dire che con gli etero è raro avere questa opinione, si tratti pure di colleghi o conoscenze che conosco da pochissimo e/o di cui mi frega davvero nulla. Per quanto possa esserci il nerd, il patito di cinema, di calcio o cos'altro, è rarissimo non riuscire a spaziare tra gli argomenti e avere l'impressione che la persona si 'trattenga'. Ribadisco che parlo in generale e sempre in base alla mia impressione/esperienza perché di etero superficiali ne è pieno il Mondo, figurarsi.

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Questo per me non vale, sicché mi tolgo volentieri da quel "nessuno".
Se poi per il resto del mondo sia così, non so.

 

Ma io non credo la si debba impostare così...forse è un po' il tipo

di vita così veloce e accelerata che porta - più o meno tutti - ad una

brutale semplificazione dei rapporti sociali.

 

Poi c'è chi ha i mezzi e/o cerca di sottrarsi e chi invece non li ha

o aderisce-subisce, ciò che la società ci spinge a fare

 

Inoltre se qualcuno mi avesse detto 20 anni fa che pagare x euro

per cenare su un a spiaggia con un intrattenimento significava

"partecipare ad un evento" credo che sarei rimasto perplesso.

 

Pare che se non c'è "evento" non ci siano "motivazioni" per partecipare

ma al contempo una volta creato l'evento si diventa dei partecipanti, il chè

secondo me porta con sé una modalità di comunicazione ridotta

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Condivido solo in parte quel che dice @Hinzelmann...

per un breve periodo durante l'uni ho avuto la possibilità di far molta vita sociale, e diciamo che conoscere tante persone diverse m'ha aiutato ad essere meno quadrato, ad essere disponibile ad interessarmi di una varietà di temi cui prima non pensavo affatto.

 

Non capisco benissimo il discorso sulle "modalità di comunicazione ridotta"...ho sempre sospettato che se stai con altri ragazzi gay solo perché si è tutti gay...sia un po' svilente, insomma, quel che ci accomuna può essere davvero molto poco.

 

Tendo ad impostare i miei rapporti "sul personale"...questo in parte evita il rischio di parlar sempre delle stesse menate.

Poi sta un po' alla fantasia di ciascuno il saper proporre altri argomenti, altre cose da fare...

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Non mi pare che nel mio intervento comparisse la parola "gay"

L'idea che la socialità gay sia svilente è - appunto - una idea, un

pensiero...per giunta essendo un pensiero omofobico, certamente

non mi appartiene.

 

Il discorso che ci si raduna - sempre più spesso - per partecipare

a degli eventi, è  il risultato di una cultura del marketing che ha tracimato

nel sociale ed è un fatto, la mia ipotesi è che questa impostazione in qualche

modo condizioni anche i modi della socialità.

 

Riguarda i gay? Beh i gay non vivono su Marte...anche se, vuoi per la

scarsezza delle risorse finanziarie ( nonostante tutte le polemiche sulla

"rapacità" dell'imprenditoria gay, in realtà...le iniziative commerciali a tema

sono modeste, rispetto a quelle etero ) vuoi per l'idea ancora diffusa tra

molti gay che la socialità a tema sia "svilente", direi che l'impatto sia minore.

 

In realtà se i gay hanno a disposizione non un singolo evento o locale, ma

un ambiente in cui convivono più possibilità, come nei luoghi di vacanze 

la situazione migliora sensibilmente

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Curioso come la parola «superficiale», nel suo voler intendere la frivolezza, ha nascosta in sé l'idea di superficie. E in fondo cosa sono i muscoli che si costruiscono in palestra, i nostri capelli, i vestiti se non «superfici» per mezzo delle quali possiamo apparire agli altri?

 

Che strano, è come se non volessimo ammettere ancora una volta che siamo condannati ad apparire, ed essendo il fatto dell'apparenza direttamente coinvolto con la vita, non possiamo liberarcene. Noi -e con noi intendo «gli uomini»- non possiamo fare a meno di ragionare a partire dalla nostra apparenza ad altri.

 

Scusate l'excursus, era solo una considerazione.

 

Io credo fermamente che ci siano degli argomenti attorno ai quali si tende a far ruotare un discorso. L'importante è, appunto, non essere monotoni. Io comprendo che si possa parlare principalmente di un argomento se si è appassionati entrambi di quell'argomento, ma se incontro delle resistenze da parte dell'interlocutore quando voglio parlare anche di altro, mi girano i coglioni. La superficialità credo che sia identificabile, al negativo, non tanto con l'insistenza su uno stesso argomento, ma come l'assenza di altri argomenti o comunque l'assenza di opinioni e conoscenze riguardanti altri argomenti. È terribile, a mio dire, pensare di incontrare una persona e sapere già fin dall'inizio di cosa si parlerà, mettendo a tacere la voce della possibilità.

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dove lavoro sono una manica di nerd, le pause caffe' sono un tripudio alla noia e quelle pranzo fanno venire il latte alla ginocchia che la parmalat mi ha offerto un posto come vacca (per il latte ovviamente)

io ci provo a parlare di Britney spears, tinture di capelli e peni, ma loro preferiscono discuttere di sistemi operativi, fragmentazione della memoria e puntatori a metodi c++

sai che faccio? sto li le mie 8 ore, scambio due chiacchere ed esco per frequentare chi preferisco (purtroppo non ho ancora trovato chi vuole parlare di Britney Spears quanto me, ma tengo duro)

 

prova a frequentare persone diverse o a cercare di proporre argomenti, gli spunti non mancano, dalle 1400 persone gassate in Siria, alla clemenza a Berlusconi o alla fine di tutte le guerre grazie al digiuno del papa!


 

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  • 2 weeks later...

Sentiti una mosca bianca, e continua ad essere diverso, è la cosa più bella che ci sia.

 

Io amo le persone che non siano allineate, frequento solo quelle. Ho la fortuna di avere 3 amici gay così, e due amiche lesbiche.

 

Sono persone con cui si parla di sociale, religione, di tutto un po'. Soprattutto ci si confronta senza quegli orribili confronti fisici che fanno sentire le persone "normali" dei brutti anatroccoli.

 

Questa è la società dell'apparire, basta accendere la tv e vedere se ci siano altri contenuti oltre a muscoli, culi femminili di tonicità estrema e tette abbondanti.

 

Altri "valori" non importano pressoché a nessuno, parlo per i grandi numeri.

 

D'altra parte le persone "evolute" sono sempre state poche.

 

In bocca al lupo, di cuore

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Sentiti una mosca bianca, e continua ad essere diverso, è la cosa più bella che ci sia.

 

Io amo le persone che non siano allineate, frequento solo quelle. Ho la fortuna di avere 3 amici gay così, e due amiche lesbiche.

 

Sono persone con cui si parla di sociale, religione, di tutto un po'. Soprattutto ci si confronta senza quegli orribili confronti fisici che fanno sentire le persone "normali" dei brutti anatroccoli.

 

Questa è la società dell'apparire, basta accendere la tv e vedere se ci siano altri contenuti oltre a muscoli, culi femminili di tonicità estrema e tette abbondanti.

 

Altri "valori" non importano pressoché a nessuno, parlo per i grandi numeri.

 

D'altra parte le persone "evolute" sono sempre state poche.

 

In bocca al lupo, di cuore

 

Bellissime parole.

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Beh, se il discorso "superficialità" non riguarda

gli argomenti frivoli ma le qualità superficiali

(capelli, peli, altezza, muscoli, lineamenti, eccetera)

la mia reazione è generalmente piuttosto ostile.

 

1) O si è Belli e Superficiali e si scartano solo i Brutti, superficiali o profondi che siano

2) O si è Belli e Profondi e si scartano solo i Superficiali, belli o brutti che siano

3) Anche i Brutti e Profondi scartano solo i Superficiali, quindi rimorchiano più o meno come la loro controparte bella

4) Mentre i Brutti e Superficiali - venendo scartati sia dai Superficiali che dai Profondi - se ne stanno da soli.

 

Il rischio dei Primi è che quando uno dei Secondi ti conosce meglio, ti molla subito

e si ritrovano ad avere tantissime microrelazioni da una settimana o al massimo due mesi.

 

I Secondi non hanno nessun vero svantaggio, se non quello di dover mollare i Primi dopo un po'

e di dover subire le cattiverie dei Primi e dei Quarti quando si fidanzano con uno dei Terzi.

 

I Terzi hanno il vantaggio di non frequentare mai i Primi e di non avere a che fare con la loro imbecillità,

ma anche lo svantaggio di non poterli "sfruttare" per una settimana di sesso.

E ovviamente vengono odiati dai Quarti, ogni volta che si fidanzano con uno dei Secondi.

Almeno quando si fidanzano tra loro è difficile che qualcuno li disturbi.

 

I Quarti - ahiloro - vengono considerati "patetici" da tutte e quattro le categorie.

Essi stessi non si mettero mai con qualcuno come loro e nonostante questo

lamentano negli altri la stessa superficialità che loro stessi dimostrano.

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