Jump to content

Omosessualità e religione


Panda1806

Recommended Posts

Si io parlo di perfezione! Hai detto bene il movimento dei pianeti! Prova a prendere tre arance lanciale e vedi se generi il sistema solare. Se si spostasse di un minimo l'orbita del sole tutti i pianeti collasserebbero su se stessi... Se non è perfezione questa non so cosa possa esserlo: è un equilibrio perfetto.

 

A parte che equilibrio perfetto e perfezione in astratto non sono la stessa cosa:  se metti due cose uguali, ognuna su ciascuno dei due piatti della bilancia, l'equilibrio sarà apparentemente perfetto  (nel senso che saranno in equilibrio senza pendere troppo da una parte o dall'altra per quanto possiamo percepire con i nostri sensi), mentre perfezione in astratto implica che la cosa cui è riferita la perfezione non manchi assolutamente di alcuna sua parte né prima né poi, non abbia bisogno di nulla, sia sufficiente a sé stessa, non dipenda da alcun'altra cosa, sia eterna, incorruttibile e simili cose.

Non per nulla si dice che la perfezione non è di questo mondo.

 

A parte questo, l'esempio dei pianeti del sistema solare ma anche dell'universo nel suo complesso dimostra chiaramente che quello che tu chiami equilibrio perfetto è in realtà un equilibrio precariamente temporaneo, sorto nel tempo e destinato a distruggersi nel tempo.

Certo i tempi dei corpi celesti, dell'universo stesso sono immensi, come immenso è lo spazio che occupano, rispetto alla brevità del nostro tempo umano e alla ristrettezza del nostro spazio terrestre.

Ma ciò non toglie che non ci sia nessun equilibrio perfetto, cioè innato ed immortale ed immutabile per la sua interna perfezione, né nelle cose dell'universo né nell'universo preso nel suo complesso, che infatti sappiamo bene è stato generato da un'esplosione e si espanderà fino a dissolversi in un'infinità nullificante oppure collasserà su sé stesso ritornando al punto iniziale.

Altro che equilibrio perfetto!

 

 

 

 

Sarò stupido ma non riesco a capire dove io confonda criterio dimostrativo e oggetto della dimostrazione :) ... Perché ho ribadito l'avverbio perfettamente? Allora sostituiscici armoniosamente se preferisci :)

 

Essere perfetto ed essere armonioso non sono mica la stessa cosa!

Comunque mi sembra che tu abbia una concezione molto riduttiva della perfezione: per te è perfetta una cosa in quanto esiste dopo essersi formata e prima di dissolversi.

Ma così pari implicare che ogni cosa sia perfetta e se tutto è perfetto, alla fine nulla lo è realmente e comunque che bisogno c'è di un dio esterno che assegni una perfezione che già è nelle cose stesse in quanto esistono?

 

 

 

 

Il bisogno di Dio nasce perché un Equilibrio perfetto ( SEMPRE SECONDO ME) non può mai essere frutto del caso ... Ma necessariamente frutto di un Intelligenza...

 

Come ho già detto prima, equilibrio perfetto non è perfezione, comunque assumiamo pure equilibrio perfetto nel senso di perfezione, a questo punto ti chiedo dove la vedi questa perfezione?

l'equilibrio delle cose, anche se intendi tutte le cose dell'universo, è instabile, è sorto, varia continuamente, si distruggerà:

come puoi chiamarlo perfezione? 

E comunque anche ammettendo che sia perfezione nel suo complesso, se è già perfetto in sé, perché postuli che sia stato creato da un dio esterno?

Che bisogno avrebbe avuto un dio perfetto di creare un universo perfetto come lui?

Per dargli maggior perfezione?

Quindi l'universo creato è più perfetto del suo dio creatore?

Oppure l'avrebbe creato facendolo meno perfetto di sé creatore?

E perché?

Per inettitudine nel suo disegno creatore?

Quindi dio è un creatore inetto?

Oppure per far risaltare la propria perfezione?

Quindi dio è un creatore invidioso?

 

 

 

 

Terzo punto ( provo a risponderti) :

"Quindi essere atrocemente tormentati è il sommo della perfezione?"

Ma chi ha mai detto una cosa del genere? Tu mi parli di male e dolore ok? Tu dici se Dio esiste perché c'è il dolore giusto? Ma se Dio è il bene necessariamente deve esistere anche il male...

 

A parte che bene e male sembrano dipendere dai nostri giudizi e quindi essere alquanto variabili, comunque diamoli per oggettivamente esistenti.

Senza dubbio se c'è qualcosa che possiamo giudicare bene, ci dev'essere anche qualcosa che possiamo giudicare male.

Ma chi ha creato l'equilibrio che a te pare tanto perfetto, ma che implica anche il male?

L'ha creato un dio?

E perché un dio ha creato un equilibrio che implica anche il male per le sue creature?

Non poteva creare un equilibrio senza male e ovviamente senza bene?

A me non interessa che ci sia il bene, se il prezzo del bene reale è un male altrettanto reale!

Gli abbiamo chiesto forse noi di creare l'universo in questo modo che implica sì il bene, ma anche il male e quindi, a mio giudizio almeno, un universo imperfetto?

Per noi, penso possiamo essere d'accordo, poteva benissimo creare un universo senza bene, ma anche senza male!

Non era meglio?

Impossibile fare un tale universo?

Ma dio non è onnipossente?

 

 

 

 

Non può esistere un orgasmo più perfetto di quello che provi...

 

Ma chi lo dice?

Vedi che per te la perfezione coincide con l'esistente qui ed ora ed è quindi limitata dai tuoi, dai nostri limiti cognitivi?

E' una perfezione che non ha nulla di perfetto!

 

 

 

 

Ti ripeto la perfezione per te è nel piacere puro. Perfezione = assenza di dolore... Per me il punto di partenza è diverso.

 

Veramente non ho detto questo, ma certo ho difficoltà a considerare la perfezione dolorifica...... 

E comunque il piacere può essere considerato in senso epicureo, non cinetico ma catastematico.

In ogni caso per me possiamo benissimo togliere il piacere dalla perfezione, purché ne togliamo anche il dolore!

 

 

 

Quindi non sto dicendo " tutto è perfetto quindi nulla lo è".

 

Infatti non l'hai detto tu, l'ho detto io!

Se tutto l'universo fosse perfetto, benché sia evidente che non c'è proprio nulla che risponda al concetto, ordinario almeno (se tu ne hai un altro diverso, definiscilo.....), di perfezione, allora nulla sarebbe perfetto, perché mancherebbe l'imperfezione che desse il criterio della perfezione, salvo che tu non volessi affermare che l'imperfezione fosse nel dio!

 

E comunque, come ho già detto, se pur concedessimo che tutto l'universo fosse perfetto, non ci sarebbe bisogno di un dio esterno che ne creasse la perfezione:  l'universo avrebbe già la perfezione in sé.

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

  • Replies 210
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Mario1944

    61

  • Almadel

    22

  • wasabi

    19

  • privateuniverse

    17

 

 


Semplicemente i Cristiani di oggi hanno la Morale
che noi Laici abbiamo dato loro con l'Umanesimo e l'Illuminismo
e accettano dalla Bibbia e dalla Chiesa solo ciò che non la contraddice.

 

Non è che sia il contrario? che cioè i Cristiani accettano dalla morale laica solo ciò che non contraddice la dottrina cristiana?

Link to comment
Share on other sites

No no, ha proprio ragione Almadel, i Cristiani contestualizzano alla grandissima la Bibbia.

Non solo, si ritagliano tipicamente una morale come piace a loro, scartando ciò che non si adatta alla propria sensibilità o al proprio comodo. Sono MAESTRI in questo. I cattolici gay ne sono un esempio, ma neanche il più eclatante. Vogliamo parlare del tema della contraccezione (che non c'entra con la Bibbia ma con quanto dice il Papa)?

Link to comment
Share on other sites

@Mario1944, direi di no.

Anzi molti di loro sono convinti

- come sulla schiavitù, la tortura, il pacifismo

e persino sui diritti delle donne -

che sia tutta farina del sacco del Cristianesimo.

 

Non vale solo per i veri valori, ma anche per i disvalori.

I mafiosi non hanno alcuna difficoltà a dirsi cattolicissimi

e a pensare di essere ispirati da un'autentica fede.

Link to comment
Share on other sites

Il fatto che la morale Cristiana sia molto "adattabile" si vede anche da quanto è mutata nei secoli, anche se i libri di riferimento son sempre quelli. Prima si poteva torturare e uccidere in nome della fede, ora non più, per esempio, prima si poteva essere razzisti e dire che Dio ci ha creati di razze diverse perché non ci mescolassimo e ora non più, prima si poteva dire che la donna deve essere sottomessa al marito e ora non più (oddio, più o meno ...).

Link to comment
Share on other sites

Non solo, si ritagliano tipicamente una morale come piace a loro, scartando ciò che non si adatta alla propria sensibilità o al proprio comodo. Sono MAESTRI in questo. I cattolici gay ne sono un esempio

 

Tant'è che io sono sicuro che i gay cattolici favorevoli ai matrimoni gay sarebbero contrari se fossero eterosessuali.

 

Per il resto leggendo questo topic mi fa capire quanto siano deboli certi argomenti. Come quello sulla perfezione accostata ai pianeti. A parte che le orbite sono tutt'altro che perfette (sbilenche, schiacciate, non allineate tra loro, precarie nel corso dei miliardi di anni) ma davvero una giustificazione divina è inutile per queste cose dopo aver avuto una buona cultura scientifica, poi la perfezione è qualcosa che sta solo nella mente umana.

 

Infine sul rapporto con l'omosessualità per me è semplice: uno deve vivere l'omosessualità bene a prescindere che sia ateo o religioso. Se vive male sbaglia, se deve fare rinunce l'amor proprio è più importante di qualunque convincimento.

Edited by coeranos
Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Se un cristallo fosse perfetto, ci vorrebbero circa 4 ordini di grandezza di stress in più per frantumarli e noi virtualmente non esisteremo. 
Ancora con la balla della perfezione? I sistemi si auto-organizzano, non usate la scienza per affermare stronzate. C'è gente che ci lavora e la studia, magari non viene urtata dalla vostra fede, che è un fatto personale, ma viene urtata dall'uso che fate di risultati scientifici per dire stronzate. 

Link to comment
Share on other sites

A me però sembra che si stia analizzando la questione da un punto di vista strettamente cristiano, e non è bene questo, religione ed omofobia non sempre vanno di pari passo ( ovviamente si se si parla delle religioni monoteiste che sono poi le creatrici di quell'omofobia e di quella sessuofobia che in epoca precristiana non esisteva, basti pensare che la maggior parte delle civiltà antiche, in particolar modo quelle classiche, avevano una visione molto più aperta della sessualità e la vivevano molto più liberamente e come una cosa naturale, ne deriva quindi il considerare normale che si potesse essere attratti da individui dello stesso sesso, paradossalmente il cristianesimo, pur postumo alle religioni politeiste ha portato un forte regresso sotto tutti i punti di vista, non solo su quello sessuale )...Comunque ci sono anche correnti religiose nient'affatto omofobe ( parlo delle religioni pagane, neo-pagane o spiritualiste/animiste o ancora di quelle "filosofiche" come il buddhismo e lo dico per esperienza personale ) quindi sarebbe meglio scremare e parlare per singoli casi e non fare di tutta l'erba un fascio, nonostante io sia concorde nel dire che tra cristiani, islamici ed ebrei ( almeno quelli che lo sono per fede e non per retaggio culturale ) trovamene uno che sia mentalmente aperto e ti faccio un monumento...

Link to comment
Share on other sites

A me però sembra che si stia analizzando la questione da un punto di vista strettamente cristiano, e non è bene questo, religione ed omofobia non sempre vanno di pari passo ( ovviamente si se si parla delle religioni monoteiste che sono poi le creatrici di quell'omofobia e di quella sessuofobia che in epoca precristiana non esisteva, basti pensare che la maggior parte delle civiltà antiche, in particolar modo quelle classiche, avevano una visione molto più aperta della sessualità e la vivevano molto più liberamente e come una cosa naturale, ne deriva quindi il considerare normale che si potesse essere attratti da individui dello stesso sesso, paradossalmente il cristianesimo, pur postumo alle religioni politeiste ha portato un forte regresso sotto tutti i punti di vista, non solo su quello sessuale )...Comunque ci sono anche correnti religiose nient'affatto omofobe ( parlo delle religioni pagane, neo-pagane o spiritualiste/animiste o ancora di quelle "filosofiche" come il buddhismo e lo dico per esperienza personale ) quindi sarebbe meglio scremare e parlare per singoli casi e non fare di tutta l'erba un fascio, nonostante io sia concorde nel dire che tra cristiani, islamici ed ebrei ( almeno quelli che lo sono per fede e non per retaggio culturale ) trovamene uno che sia mentalmente aperto e ti faccio un monumento...

 

Cosa intendi per Neopaganesimo e per Buddhismo?

Link to comment
Share on other sites

Di correnti neo-pagane ce ne sono un infinità ( secondo il Pantheon di riferimento ) e nessuna di loro parla dell'omosessualità come qualcosa di riprovevole, anzi la accettano di buon grado, e per buddhismo intendo esattamente la " filosofia di vita " così detta ( non la conosco molto bene lo ammetto, ma so che non ha regole che proibiscano l'omosessualità o che la discriminino in qualche modo )...

Link to comment
Share on other sites

 

 


@Mario1944, direi di no.
Anzi molti di loro sono convinti
- come sulla schiavitù, la tortura, il pacifismo
e persino sui diritti delle donne -
che sia tutta farina del sacco del Cristianesimo.

 

Sì ma questo non dimostra che i Cristiani abbiano preso la morale "laica" e la Bibbia e i Vangeli siano solo residuali.

Semmai c'è da dire che Bibbia e Vangeli ebbero poco peso nella dottrina morale cristiana, piuttosto incentrata su una sapiente commistione di stoicismo ed aristotelismo.

Qui però bisognerebbe anche distinguere tra Cristiani e Cristiani dato che la dottrina cattolica non è sovrapponibile a quella luterana né questa a quella calvinista od ortodossa e del resto anche in campo cattolico le differenze tra lassismo e giansenismo non erano lievi.

Parecchi distinguo sembra ci siano anche oggi non solo per quanto riguarda la pastorale verso gli omosessuali.

 

Link to comment
Share on other sites

A parte che equilibrio perfetto e perfezione in astratto non sono la stessa cosa: se metti due cose uguali, ognuna su ciascuno dei due piatti della bilancia, l'equilibrio sarà apparentemente perfetto (nel senso che saranno in equilibrio senza pendere troppo da una parte o dall'altra per quanto possiamo percepire con i nostri sensi), mentre perfezione in astratto implica che la cosa cui è riferita la perfezione non manchi assolutamente di alcuna sua parte né prima né poi, non abbia bisogno di nulla, sia sufficiente a sé stessa, non dipenda da alcun'altra cosa, sia eterna, incorruttibile e simili cose.

Non per nulla si dice che la perfezione non è di questo mondo.

 

A parte questo, l'esempio dei pianeti del sistema solare ma anche dell'universo nel suo complesso dimostra chiaramente che quello che tu chiami equilibrio perfetto è in realtà un equilibrio precariamente temporaneo, sorto nel tempo e destinato a distruggersi nel tempo.

Certo i tempi dei corpi celesti, dell'universo stesso sono immensi, come immenso è lo spazio che occupano, rispetto alla brevità del nostro tempo umano e alla ristrettezza del nostro spazio terrestre.

Ma ciò non toglie che non ci sia nessun equilibrio perfetto, cioè innato ed immortale ed immutabile per la sua interna perfezione, né nelle cose dell'universo né nell'universo preso nel suo complesso, che infatti sappiamo bene è stato generato da un'esplosione e si espanderà fino a dissolversi in un'infinità nullificante oppure collasserà su sé stesso ritornando al punto iniziale.

Altro che equilibrio perfetto!

 

 

 

 

 

Essere perfetto ed essere armonioso non sono mica la stessa cosa!

Comunque mi sembra che tu abbia una concezione molto riduttiva della perfezione: per te è perfetta una cosa in quanto esiste dopo essersi formata e prima di dissolversi.

Ma così pari implicare che ogni cosa sia perfetta e se tutto è perfetto, alla fine nulla lo è realmente e comunque che bisogno c'è di un dio esterno che assegni una perfezione che già è nelle cose stesse in quanto esistono?

 

 

 

 

 

Come ho già detto prima, equilibrio perfetto non è perfezione, comunque assumiamo pure equilibrio perfetto nel senso di perfezione, a questo punto ti chiedo dove la vedi questa perfezione?

l'equilibrio delle cose, anche se intendi tutte le cose dell'universo, è instabile, è sorto, varia continuamente, si distruggerà:

come puoi chiamarlo perfezione?

E comunque anche ammettendo che sia perfezione nel suo complesso, se è già perfetto in sé, perché postuli che sia stato creato da un dio esterno?

Che bisogno avrebbe avuto un dio perfetto di creare un universo perfetto come lui?

Per dargli maggior perfezione?

Quindi l'universo creato è più perfetto del suo dio creatore?

Oppure l'avrebbe creato facendolo meno perfetto di sé creatore?

E perché?

Per inettitudine nel suo disegno creatore?

Quindi dio è un creatore inetto?

Oppure per far risaltare la propria perfezione?

Quindi dio è un creatore invidioso?

 

 

 

 

 

A parte che bene e male sembrano dipendere dai nostri giudizi e quindi essere alquanto variabili, comunque diamoli per oggettivamente esistenti.

Senza dubbio se c'è qualcosa che possiamo giudicare bene, ci dev'essere anche qualcosa che possiamo giudicare male.

Ma chi ha creato l'equilibrio che a te pare tanto perfetto, ma che implica anche il male?

L'ha creato un dio?

E perché un dio ha creato un equilibrio che implica anche il male per le sue creature?

Non poteva creare un equilibrio senza male e ovviamente senza bene?

A me non interessa che ci sia il bene, se il prezzo del bene reale è un male altrettanto reale!

Gli abbiamo chiesto forse noi di creare l'universo in questo modo che implica sì il bene, ma anche il male e quindi, a mio giudizio almeno, un universo imperfetto?

Per noi, penso possiamo essere d'accordo, poteva benissimo creare un universo senza bene, ma anche senza male!

Non era meglio?

Impossibile fare un tale universo?

Ma dio non è onnipossente?

 

 

 

 

 

Ma chi lo dice?

Vedi che per te la perfezione coincide con l'esistente qui ed ora ed è quindi limitata dai tuoi, dai nostri limiti cognitivi?

E' una perfezione che non ha nulla di perfetto!

 

 

 

 

 

Veramente non ho detto questo, ma certo ho difficoltà a considerare la perfezione dolorifica......

E comunque il piacere può essere considerato in senso epicureo, non cinetico ma catastematico.

In ogni caso per me possiamo benissimo togliere il piacere dalla perfezione, purché ne togliamo anche il dolore!

 

 

 

 

Infatti non l'hai detto tu, l'ho detto io!

Se tutto l'universo fosse perfetto, benché sia evidente che non c'è proprio nulla che risponda al concetto, ordinario almeno (se tu ne hai un altro diverso, definiscilo.....), di perfezione, allora nulla sarebbe perfetto, perché mancherebbe l'imperfezione che desse il criterio della perfezione, salvo che tu non volessi affermare che l'imperfezione fosse nel dio!

 

E comunque, come ho già detto, se pur concedessimo che tutto l'universo fosse perfetto, non ci sarebbe bisogno di un dio esterno che ne creasse la perfezione: l'universo avrebbe già la perfezione in sé.

 

HAI RAGIONE! :)

Link to comment
Share on other sites

chi mi conosce sòà che è questo un argomento a me molto caro. Ho notato solo oggi questa discussione e mi ci vorrà un pò di tempo per leggere con attenzione tutto. Per il momento lascio solo qualche considerazione con la consapevolezza che magari possa risultare un pò forzata o superata a questo liello di discussione. Piu avanti sarò piu coerente. Per chji non mi cobnosce, io sono cattolico credente, osservant e praticante, nonchè educatore scout. E questo di certo ha provocato delle profonde riflessioni in me appunto perchè mi sentivo rifiutato come gay e non vedevo come portare avanti con coerenza una convivenza cosi particolare. Ne è scaturita una consapevolezza se vogliamo ancora piu forte. La questione fondamentale è distinguere gli insegnamenti che ci vengono dati da Dio, da quelli che gli uomini hanno formulato autonomamente e ci hanno fatto passare per messaggi divini. La parola "vangelo" vuol dire "lieta novella" ed in esso è contenuta una marea di messaggi positivi volti alll fraternità, all'amore per il prossimo, ecc... Se vogliamo è un pò come quando si stila una legge e lka stessa sostituisce le precedenti sullo stesso argomento. In quest'ottica tutti i terribili ammonimenti presenti nel Vecchio Testamento sono, per cosi dire, superati ma non privati di fondamento. All'epoca della redazione di quegli antichi testi fruttava di piu la paura di una condanna, il terrore delle punizioni che qualsiasi altro sistema. I divieti e i relativi pericoli di anatemi e pnizioni anche estreme, servivano per far capire determiati concetti ai popoli di allora. La promiscuità sessulae era condannata perchè se nasceva un figlio illegittimo, era un problema serio, tanto vale impedire qualsiuasi tipo di relazione extraconiugale in qualsiasi modo, anche mninacciando di morte dietro teribili torture. I vangeli funzionano in un'ottica piu moderna, invece di condannare terribilmente, promette il paradiso a chi si dimostra fedele, amorevole e caritatevole. E perdona anche chi pecca se il peccatore si mostra pentito. Una autentica inversione di tendenza. Tutto questo per dire che è necessario andare alla radice degli insegnamenti delle scritture e vedere dietro alle parole. E poer fare questo bisogna avere adeguata formazione, la stessa che hanno i sacerdoti che per questo diventano estremamente importanti perchè hanno le facoltà per scavare i sginificati delle scritture. Nei secoli però la corruttibilità umana ha permesso lo stratificarsi di insegnamenti, dogmi e quant'altro che si sono allontanati dall'insegnamento originale. Bisogna scrostare questa stratificazione e si scoprirà la bellezza del messaggio. Tutto stò logorroico pappone per dire che non vitrovo nessuna incoerenza fra l'essere cattolico e l'essere gay. Casomai ad essere incoerenti sono quelli che non osservano forse il comandamendto piu bello: ama il prossimo tuo come te stesso.Vero che la Chiesa è minata da una miriade di bigotti che remanocontro, ma essi sono figli di una cultura plurimillenaria in cui i cambiamenti sono ifficili, ma non impossibili...

Link to comment
Share on other sites

@wasabi, non credo che semplicemente "non possano più dirlo":

non tutti i Cattolici sono Inquisitori tenuti al guinzaglio dalla laicità dello Stato.

 

Sono cambiati proprio loro - e quando sono cambiati in bene -

siamo stati NOI ad averli fatti cambiare.

 

Anche i Cattolici - e anche il clero - sono cittadini come noi

e anche se partecipano al dibattito sul progresso civile

praticamente sempre dalla parte sbagliata,

ogni volta che una loro generazione viene sconfitta

piantiamo i semi di un miglioramento nei loro figli.

Link to comment
Share on other sites

Sì, sì @Almadel , hai perfettamente ragione. Con "non si può più dire" intendevo che anche a loro sembra assurdo, non che qualcuno li tenga al guinzaglio. Ci sono anche persone ragionevoli tra i Cattolici e ne conosco anche un certo numero (di solito però sono poco "ortodossi" e si ritagliano una fede un po' su misura e un po', a tratti molto, discordante da ciò che dice Santa Romana Chiesa).

Link to comment
Share on other sites

Di correnti neo-pagane ce ne sono un infinità ( secondo il Pantheon di riferimento ) e nessuna di loro parla dell'omosessualità come qualcosa di riprovevole, anzi la accettano di buon grado, e per buddhismo intendo esattamente la " filosofia di vita " così detta ( non la conosco molto bene lo ammetto, ma so che non ha regole che proibiscano l'omosessualità o che la discriminino in qualche modo )...

 

Si, in generale le religioni neopagane non solo non sono contrarie all'omosessualità ma anzi sono molto aperte sul tema. Conosco un paio di gay che si sono "convertiti" alla religione neopagana proprio per la grande apertura in merito. 

Sul Buddhismo ci sono opinioni molto diverse tra di loro, anche perchè non è una religione gerarchica come quelle monoteiste, ma ha decine di correnti, anzi molti non la considerano nemmeno una vera e propria religione ma appunto un "modo di vita". In generale comunque i paesi a maggioranza buddhista sono piuttosto tolleranti in merito, sempre in un contesto che la maggioranza di essi sono paesi in via di sviluppo e non occidentali.

Link to comment
Share on other sites

@ Fabius81 Verissimo, io stesso sono pagano e conosco una coppia di uomini ( amici di famiglia ) che l'anno scorso si sono sposati secondo il rituale celtico...Per il buddhismo come ho detto non ne so moltissimo, ma di certo sono d'accordo con te nel dire che i paesi buddhisti, tenendo conto che sono ancora in via di sviluppo, generalmente tendono ad essere più aperti sulla questione, almeno in confronto ad altri...Se invece andiamo verso le religioni spiritualiste o animiste, ti posso dire con certezza che alcune tribù di indiani d'America celebrano il matrimonio fra persone dello stesso sesso ( lo Stato garantisce agli indigeni la sovranità legislativa sulle loro riserve ) o quantomeno, se non riconoscono il matrimonio, almeno riconoscono e rispettano l'omosessualità, oppure se ci trasferiamo in Giappone ( dove la religione maggiormente seguita è lo shintoismo se non ricordo male ) troviamo una cultura in merito aperta e assolutamente pacifica e tollerante...

Edited by LordG
Link to comment
Share on other sites

Insomma, il bisogno di seguire una religione è molto radicato, anche al di là di quello che ci inculca la famiglia, la società etc .. se ci sono persone che se le vanno a cercare apposta ...

Link to comment
Share on other sites

 

 


I vangeli funzionano in un'ottica piu moderna, invece di condannare terribilmente, promette il paradiso a chi si dimostra fedele, amorevole e caritatevole.

 

A parte che la promessa di premio nella vita futura, per chi fosse fedele ad una certa dottrina religiosa o ad un certo modo di vita filosofico, non era certo una novità evangelica, comunque il Vangelo promette anche pianto e stridore di denti per chi non segue la "buona novella".

Tanto per gradire.....

 

 

 


Comunque ci sono anche correnti religiose nient'affatto omofobe ( parlo delle religioni pagane, neo-pagane

 

Ci mancherebbe anche che pagani e neopagani fossero omofobi, dopo i fasti di Zeus con Ganimede!

Link to comment
Share on other sites

 

 


comunque il Vangelo promette anche pianto e stridore di denti per chi non segue la "buona novella

 

e dove vengono espletate queste promesse? Al momento mi sfugge....

Link to comment
Share on other sites

 

 


e dove vengono espletate queste promesse? Al momento mi sfugge....

 

Ovvio che ti sfugga, se sei vivo: sono promesse che saranno espletate post mortem!

Link to comment
Share on other sites

 

 


e dove vengono espletate queste promesse? Al momento mi sfugge....



Ovvio che ti sfugga, se sei vivo: sono promesse che saranno espletate post mortem!

 

detta cosi sembra un'affermazione nata da preconcetti piuttosto che fondata su effettivi riscontri...bisogna citare il punto incriminato per poterne discutere:

Link to comment
Share on other sites

Beh chi muore in peccato mortale, dovrebbe andare all'inferno:

 

Il Magistero della Chiesa sull'inferno insegna tre cose. La prima: esiste dopo la morte terrena uno stato, non un luogo, che spetta a chi è morto nel peccato grave e ha perduto la grazia santificante con un atto personale. E la cosiddetta retribuzione dell'empio. La seconda: questo stato comporta la privazione dolorosa della visione di Dio (pena dal danno). La terza: in questo stato c'è un elemento che, con espressione neotest amentaria, è descritto come «fuoco» (pena del senso). Le due pene, e quindi anche l'inferno, sono eterne. Il lettore che vorrà conoscere la secolare documentazione dogmatica potrà consultare un qualsiasi trattato teologico di escatologia

 

La libertà dell'uomo non può ridursi alla possibilità di scegliere tra un luogo e l'altro di villeggiatura o tra una cravatta a righe e una cravatta a pois; e neppure di scegliere la moglie o il partito politico: la nostra libertà, nel suo significato più profondo, è la spaventosa e stupenda prerogativa di poter costruire il nostro destino eterno. Per non essere puramente nominale, questa prerogativa deve necessariamente includere la reale e concreta possibilità di decidere per la perdizione. Come si vede, il mistero della dannazione è essenzialmente connesso col mistero della libertà, che è forse l'unico vero mistero dell'universo creato»

 

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/200421

 

L'articolo mi pare ben scritto...e rivendica a fronte della "presa in giro" di laici, circa il

fatto che la chiesa cattolica sarebbe approdata all'idea di un inferno vuoto...la continuità

di una dottrina secondo la quale non può esistere libertà senza dannazione eterna.

 

D'altronde Gesù stesso ha detto:

"...due sono le vie: una stretta ed angusta che porta alla vita, e pochi sono quelli che la prendono; l'altra larga e spaziosa che porta alla perdizione, e molti sono quelli che vi si incamminano" (Matteo 7:13-14).

Link to comment
Share on other sites

detta cosi sembra un'affermazione nata da preconcetti piuttosto che fondata su effettivi riscontri...bisogna citare il punto incriminato per poterne discutere:

 

OK, vedi Matteo 8.11-12, 13.41-42, 22.1-14 e 25, 41, Marco 9,43 e 9,47-48.

In più tutta l'"atmosfera" evangelica chiaramente propone una vita futura dove alcuni saranno premiati ed altri puniti per le azioni compiute in questa vita con specifico riferimento all'obbedienza o al rifiuto degli insegnamenti del maestro.  

Non è che le Chiese cristiane si siano inventate poi molto in proposito.

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

Mai detto che non esista l'inferno. Ovvio che questo venga usato come monito,. Ma vi rendete conto della differenza abissale dell'atteggiamento di Dio fra vecchio e nuovo testamento? La prima volta che Dio si è stancato di come andavano le cose, ha mandato il diluvio ed ha fatto tabula rasa, la seconda volta ha permesso che il suo unico figlio fosse ucciso in croce per permettere l'espiazione dei peccati. La questione meriterebbe di essere approfondita, ma temo che stiamo anmdfando OT visto che qui si dovrebbe parlare della coerenza tra essere gay ed appartenere ad una religione. Cmq sempre disponibile a parlarne.

Link to comment
Share on other sites

 

 


Ma vi rendete conto della differenza abissale dell'atteggiamento di Dio fra vecchio e nuovo testamento?

 

Altro che!

E viene anche spontaneo osservare che non ò esattamente un campione di coerenza e di costanza il tuo dio.

Ma vabbè, nessuno è perfetto......

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Più che altro Gesù Cristo ha detto testualmente che non voleva cambiare la legge del vecchio, ma portarla a compimento. Quindi in linea teorica ha una coerenza perversa.

Link to comment
Share on other sites

Se ci mettiamo a parlare della Trinità non ne veniamo fuori.

 

 

 


Altro che!

E viene anche spontaneo osservare che non ò esattamente un campione di coerenza e di costanza il tuo dio.

Ma vabbè, nessuno è perfetto......

 

Per quel che mi riguarda si tratta di eoluzione, non di incoerenza

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...