conrad65 Posted August 27, 2013 Share Posted August 27, 2013 (edited) c'era una volta un contadino, che aveva un pollaio il contadino curava direttamente le galline, tanto che tra le galline si era diffusa una astrusa teoria, per cui quel contadino era Dio ma non era Dio, era solo un contadino: però le galline lo veneravano perché apriva loro le porte del pollaio, le lasciava razzolare nell'aia, portava da mangiare il granone le galline avevano nominato una di loro gran sacerdotessa, e lei era addetta ad organizzare il culto di grazie al contadino gli anni passavano, le generazioni di galline si susseguivano, a volte qualcuna spariva e non si capiva esattamente dove fosse andata a finire, ma il contadino era sempre lì, tanto che la sacerdotessa Geltrude XVIII disse che era sempre lì perché era immortale maturati i contributi pensionistici, il contadino decise che era venuto il tempo di dare le redini dell'azienda agricola al figlio per dedicarsi interamente alla grande passione della sua vita, la scala quaranta il figlio, un tipo moderno ed evoluto, decise che era ora di cambiare le cose e di allevare polli in batteria al vecchio pollaio fu sostituito un grande capannone con la luce artificiale, regolata su un timer, le galline vennero rinchiuse in recinti e non poterono più andare fuori, il cibo veniva portato meccanicamente da un nastro trasportatore e le uova raccolte anche quelle con mezzi meccanici potenti getti d'acqua ad intervalli regolari lavavano il pavimento dai residui organici in breve, le galline non videro più il contadino, anzi non videro più alcun essere umano sembrava che tutto funzionasse automaticamente secondo delle immutabili leggi alcune cominciarono a dire che Dio non esisteva e che non era mai esistito, era solo una favola un'altra, molto intelligente, fondò una dottrina basata sul materialismo dialettico (almeno questo era il nome che le dette) dicendo che il granone era l'oppio del popolo delle galline un'altra disse che Dio era solo una proiezione psicologica, una struttura psichica e nient'altro altre ancora cominciarono a calcolare i cicli di luce e buio, la quantità di granone che veniva versata, e tutta una serie di cose, trovando delle astruse ma indubitabili correlazioni tra tutti gli eventi, e fondarono quella che chiamarono "scienza" la scienza era una cosa meravigliosa perché permetteva di prevedere esattamente cosa sarebbe accaduto in qualunque momento la sacerdotessa, che ora si chiamava Geltrude LXVII (era antica tradizione che tutte le sacerdotesse delle galline si chiamassero Geltrude), era sempre più trascurata e sola e nessuno più le credeva, le sue funzioni venivano disertate, ella stessa cominciò a dubitare dell'esistenza del contadino ma il contadino non era morto, era vivo, solo un poco invecchiato quando il figlio gli comunicò che voleva chiudere l'allevamento di polli in batteria per vendere il terreno a un supermarket, lui ascoltò a malincuore e un pomeriggio decise di andare a far visita alle sue galline, proprio come faceva un tempo per cui entrò nel pollaio apriti cielo: Geltrude LXVII andò in estasi mistica, i fautori del materialismo dialettico lo scrutarono con una certa diffidenza, gli scienziati rifecero migliaia di volte i loro calcoli ma quella cosa lì no, non era proprio prevista le galline lo guardavano intimidite e alla fine solo un giovane e spavaldo polletto osò avvicinarsi e gli disse: ma allora tu esisti! il contadino non potè che confermare la sua esistenza le guardò leggermente emozionato e poi si ritirò, voltando le spalle per uscire "aspetta un momento" schiamazzò Geltrude "sono migliaia di drat" (ndr il drat è la misura di tempo delle galline) "che ti aspettavamo, e adesso che sei venuto vai via senza dirci niente?" "avete ragione mie gallinelle" disse il contadino "cosa volete sapere?" "ma tu sei Dio?" gli chiese Geltrude "no non sono Dio, come vi viene in mente? Sono solo l'ultimo dei contadini, sopra di me c'è una schiera che neanche potete immaginare e non saprei neanche spiegarvi esattamente cosa faccia ognuno di loro e perché" "ti prego, non andar via" insistette Geltrude "povere gallinelle, cosa mai volete sapere? Domani vendiamo il terreno su cui sorge il vostro pollaio e voi sarete tutte uccise" "ohhh" mormoravano sommessamente e tristemente le gallinelle e tutte tremavano "ohhhh ohhhh ohhhh ... ma allora è l'Apocalisse!" "non saprei, se volete chiamarla così: a dire il vero è solo la fine di un pollaio, uno dei tanti, anche se per me è speciale perché è il mio pollaio" disse il contadino le galline però non potevano accettare la fine della civiltà di quel pollaio, e allora chiesero a Dio (perché cocciutamente così continuavano a chiamarlo) di graziare almeno una coppia di loro per fondare una nuova civiltà di galline, portando in salvo le loro conquiste scientifiche, letterarie ed artistiche "e quali sarebbero mai le vostre conquiste?" chiese Dio il contadino allora si avvicinò una gallinella e mostrò orgogliosa su un foglio di giornale una serie di impronte di fango lasciate dalle zampe di una gallina le impronte risalivano a molti drat prima di lei, lei era solo la custode di tutta quella bellezza, e spiegò che si trattava di un grande affresco il contadino non sembrò impressionato ma fece finta di crederci poi arrivò il più grande degli scienziati della progenie delle galline, e spiegò la sua teoria sui tempi di accensione delle luci artificiali e sulla correlazione con la distribuzione del granone disse che a volte gli intervalli non erano esattamente rispettati perché in certe circostanze il tempo si dilata e lo spazio si accorcia, e descrisse la sua teoria con una complicata danza e movimento di penne il contadino trovò la cosa piuttosto inutile (alla fine si trattava della regolazione di due temporizzatori) ma non volle deluderla e fece finta di crederci poi arrivò una gallina che spiegò il loro sofisticato ordinamento politico e sociale, come vivessero in una perfetta comunità socialista in cui era stata abolita la proprietà privata (ma di cosa starà parlando? - pensò il contadino - se qui è tutto mio, perfino le loro penne) comunque non volle deludere neanche lei e disse che effettivamente avevano raggiunto un notevole grado di sviluppo sociale per essere delle galline stette zitto un minuto, che alle galline sembrò un'eternità, e poi si grattò la testa dicendo che alla fine lo avevano convinto, che avrebbe valutato la possibilità di salvare qualcuna della loro stirpe dall'apocalisse del pollaio le salutò e uscì, fuori si era fatta sera, dette un'occhiata distratta alle stelle e, improvvisamente, ... si aprì come una porta nel profondo cielo e un'immensa ombra si proiettò sulla Terra intera Edited August 27, 2013 by conrad65 Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/24490-piccolo-apologo/ Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted August 27, 2013 Share Posted August 27, 2013 Spassosissimo. :) Link to comment https://www.gay-forum.it/topic/24490-piccolo-apologo/#findComment-688922 Share on other sites More sharing options...
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