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C.O. a lavoro


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Salve.

 

Ho cercato un thread dedicato alla questione ma non l'ho trovato. Come vi comportate voi sul posto di lavoro? Siete aperti o no? Ci sono differenze con la vostra vita privata (famiglia, amici etc) oppure no? Perché?

Insomma, mi piacerebbe leggere le vostre esperienze a riguardo.

 

La curiosità nasce dalla situazione in cui mi trovo attualmente. Ho da poco iniziato la mia prima esperienza lavorativa. È solo un tirocinio ma è molto "serio" e penso ci siano buone possibilità di essere assunto alla fine di questo. E non so cosa fare. Lì parlano tutti dei cazzi loro... ahahah. È un ambiente di ufficio (molto grande) con leggera prevalenza femminile e ci sono delle discrete curiosone/pettegole. Non so per quanto potrò glissare su certi temi (la mia vita privata).  

Da un lato, se penso ad un posto di lavoro in cui stare per lungo tempo (e questo è l'obiettivo: essere assunto stabilmente), non posso concepire di nascondermi. Sarebbe troppo pesante e un passo indietro, come persona, che non vorrei fare.

Dall'altro lato bisogna fare i conti con la realtà del mondo del lavoro, qui in Italia: quanto è difficile trovarlo, un lavoro, le probabili discriminazioni se decidessi di fare CO e l'impatto quasi sicuramente negativo sulle possibilità di essere assunto. Poi c'è il bisogno di diventare indipendenti economicamente. Questo potrebbe essere un rospo da dover ingoiare.

È difficile decidere...

 

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https://www.gay-forum.it/topic/24492-co-a-lavoro/
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Heeey :) Allora. Innanzitutto devi conoscere bene le tue colleghe e i tuoi colleghi,non che il primo giorno vai e dici a destra e a sinistra che sei gay e chi ti sei sbattuto,cerca di capire i loro caratteri,la loro apertura mentale e magari se è il caso ne parli! Però guarda,se sono pettegole che parlano sempre dei fatti degli altri non ti conviene,non si sa mai chi lo verrà a sapere! Piano piano capirai di chi ti puoi fidare,delle persone realmente mature o mature per finta,se non trovi persone mature,non ti confidare,fidati,è meglio per te! Perlomeno vivi in un ambiente pacifico senza il peso dell'omofobia che credo non ti piacerebbe,diventerebbe abbastanza pesante a lavoro,dove devi andare ogni giorno! Se è il caso fallo,altrimenti no...

Io ho fatto CO,come ti ho detto:con le persone di cui mi fido...

Ciao LoLLO!

Edited by Freccitè
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Aspetta di essere assunto a tempo indeterminato e poi decidi.

Ad essere mandato via ufficialmente per altri motivi, soprattutto se sei a tempo determinato, non ci vuole niente.

 

Detto cio' io al lavoro l'ho detto solo alle persone con le quali sono in confidenza; da me è un ambiente enorme, molti colleghi di settori diversi nemmeno si conoscono tra loro, ergo dirlo ai 4 venti non avrebbe senso; del resto nemmeno io so nulla della vita della maggior parte dei miei colleghi, eccezion fatta appunto per quelli che "frequento" lavorativamente parlando.

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https://www.gay-forum.it/topic/24492-co-a-lavoro/#findComment-688994
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Io tengo sempre fuori la vita di privata da quella lavorativa.

Io non so niente di più di quello che mi dicono i colleghi della loro vita privata e loro altrettanto con me.

 

A me l'ambiente è prevalentemente maschile e ci sono i solito luoghi comuni: figa, calcio, sfottò sui gay.

Ogni tanto butto la battuta su colleghe carine giusto per...

A parte questo, dicessero quello che vogliono a me non me ne frega niente, entro in discussione solo quando mi piace l'argomento se no li pianto e torno a lavoro.

 

Coi colleghi stessi esco poco, qualche cena (3, 4 all'anno) o una partita a calcetto ogni tanto, ma di uscite a 2 o 3 persone e cose strane mi rifiuto sempre.

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Grazie delle risposte.

 

Il dirlo ai 4 venti è fuori discussione, ci mancherebbe altro. Molti non so neanche come si chiamano (è un ambiente simile a quello descritto da ben). Ci sono però persone che frequento quotidianamente (per diverse ore) e vedo che fra loro hanno un rapporto molto amichevole (sono amici anche fuori dal lavoro). Essendo un ambiente di questo tipo, è difficile essere completamente elusivi sulla propria vita (perché questa è una parte fondamentale). Comunque, alla fine, penso che sarà questa la linea che terrò finché non avrò certezze. Anche se tirare avanti mesi così non sarà facile...

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Concordo fin ora detto. Stai sulle tue finché non c'è conferma. Stai sulle tue anche dopo. Evita di parlare di cose personali sei sul posto di lavoro non al bar con gli amici. Io personalmente quando i miei colleghi parlano di cose loro ascolto e basta, condivido se c'è qualcosa da condividere senò me ne sto zitto. Li da me c'è tanto da fare e poco tempo per parlare. É anche vero che loro non parlano quasi mai né di sesso né di f.... Tanti son sposati e molti fidanzati. Onestamente éun luogo serio.

 

se dai confidenza gli altri se la prendono e un domani potrebbero farti domande, certe domande ..... Io non parlo e non parlerò mai di quel che faccio fuori di lì e gli altri pure: si parla quando si può in generale.

 

Consiglio mio: prima di rispondere pensa sempre. Aspettati sempre quella domanda e vedrai che la risposta sarà sempre pronta.

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Io l'ho tenuto nascosto per un annetto. Più che altro per gli stessi motivi che avete detto voi, trattandosi alla fine di "estranei". Poi però sono rimasto su quel posto di lavoro e cominciavo a sentirmi falso nel non condividere per nulla la mia vita personale. Sì certo, saranno pure fatti miei, ma non è giusto né per loro né per me. E poi è propaganda LGBT reale. Io lo dissi alle 3 persone più pettegole dell'ufficio per assicurarmi che spargessero la voce a tutti. La sindrome dell'eterno C.O. che deve spiegare sempre tutto a tutti cerco di evitarmela quanto più posso.

 

La verità comunque costa, ma il suo prezzo vale tutto. Prima del C.O. ero un visto come "uno di loro", poi dopo il C.O. molti hanno cominciato a ignorarmi più o meno velatamente e dopo un po' di tempo sono tornati normali. In ufficio ci sono molti altri colleghi apertamente gay, quindi non era quello il problema, sono rimasti infastiditi dal fatto che avessero preso un mezzo granchio su di me. La solita fastidiosa paura del LGBT eterizzato.

 

Ovviamente il C.O. sul lavoro si può fare se l'ambiente non è troppo omofobo o non ci sono grandi rischi nel perde il posto di lavoro. Concordo che sia meglio aspettare il contratto fisso, ma sono convinto che anche in quel caso poco importerebbe a un datore di lavoro omofobo. Se è un ambiente di lavoro omofobo utilizzeranno qualsiasi scusa per licenziare qualcuno. In quel caso per pura necessità economica ci può stare di fregarsene di raccontare la propria vita ed ingoiare il rospo (inutile fare gli attivisti gay a tutti i costi. Men che meno a costo della propria fame e indipendenza economica).

 

Ad ogni modo, ambiente di lavoro omofobo, pericoloso o no, io non troverei scuse per starmi zitto dinnanzi a continue battute omofobiche. Il silenzio mi sembra una sorta di complicità tacita.

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Ti conviene praticare bene i tuoi futuri "colleghi" prima di dire o fare qualcosa. Motivo molto semplice: l'essere portato in giro, visto che hai scritto che ci sono tizie abbastanza pettegole. Conosci bene la gente che ci lavora dentro, poi scegli persone fidate a cui dirlo: personalmente io farei così...

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Vale la pena dichiararsi, ovviamente non a tutti e subito, se dentro di te senti una vocina che ti dice di farlo...anche solo il fatto di pensare di voler fare CO implica che hai raggiunto una buona confidenza o feeling con qualcuno e non vuoi più mentirgli/le sui tuoi gusti sessuali.

 

Io ad esempio stavo per farlo qualche anno fa, ma poi ho cambiato luogo di lavoro :( eddai...

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Credo che dovresti aspettare e valutare con calma .Se deciderai di farlo,inizia da chi

ti ispira fiducia.Se poi vorrai"esagerare"e farlo sapere a tutti bastera' dirlo alle piu'

pettegolle e il gioco e' fatto.Io prima l ho detto a 2 colleghi,poi visto che tutti volevano sapere di piu'

sulla mia vita ho chiesto al mio ragazzo di venirmi a prendere al lavoro e quando è arrivato

gli ho dato un piccolo bacio a stampo.Da allora nessuno mi ha più chiesto nulla!!

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Nell'ambiente dove lavoro, purtroppo, vige l'idea un po' distorta del dover parlare della propria vita privata o del dover instaurare un rapporto solido con i colleghi, quindi includendo anche gli aspetti della propria (eventuale) coppia e via discorrendo; nonostante tutto, fin da subito ho preferito evitare di inscenare relazioni etero inesistenti e deciso semmai di accennare ad alcuni aspetti in maniera molto serena e senza arrivare al CO (tipo l'avere partecipato al Pride a giugno, il non sopportare alcune "battute" omofobe, etc.), più che altro perché va bene lavorare, ma può diventare logorante anche il continuo far finta di niente.

 

L'unica eccezione è stata due settimane fa, dove mi è capitato di dover parlare di alcune situazioni private con una mia responsabile e quest'ultima - in maniera molto delicata, devo dire - mi ha da lì chiesto se ho "un fidanzato o una fidanzata accanto, un qualcuno che ti sta vicino"; non ho sentito il bisogno di fare un vero e proprio CO perché non ho legami al momento, ma l'ho comunque ringraziata per avere posto la domanda in maniera "duale".

Dato l'ambiente estrememante fascistoide ed omofobo dubito arriverò ad altri episodi simili o con persone diverse da lei (che per altro mi ha sempre dato l'idea di non essere del tutto etero), però ho apprezzato il gesto in ogni caso.

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