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Papa Francesco scrive ad un ragazzo francese


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@Almadel

 

bisogna vedere se hanno confessato al prete di essere mafiosi, magari si ritengono dei commercianti normali senza peccato....

 

@Fe92

 

me lo disse anni fa mia madre perchè il prete disse credo che doveva contattare il vescovo per uno di questi peccati per qualcuno (e disse il nome che danno a questi peccati) e qualcuno gli chiese che erano sti peccati con quel nome e lui rispose appunto che erano i peccati per i quali il prete deve chiedere il permesso al vescovo per assolverli. questo quanto ricordo.

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@marco7, intendi dire che il prete di quartiere o di paese

di Riina, Provenzano, Brusca, Santapaola o Ciancimino

ignorano chi sta confessando? 

E pensi che chiami ogni volta il Vescovo per l'assoluzione

altrimenti non gli dà l'ostia al matrimonio delle figlie

o al funerale dello zio? Ma andiamo....

per me sono due cose non paragonabili: il comportamento sessuale privato di una persona e il criminale professionista che appartiene a un'organizzazione che uccide. non si tratta di ladri di biciclette.

 

io non sono pro-chiesa ma non credo che la chiesa attui una politica nascosta che assolve in privato i mafiosi per non perdere questi clienti. i preti che lo fanno sono fuori dalla chiesa, punto. questa la mia opinione.

 

c'è la scomunica per i mafiosi e chi li aiuta. punto.

 

http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=703&IDSezione=3927&ID=510732

 

http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/18/scomunica_mafiosi_sanzione_automatica_co_0_920618069.shtml

 

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/18/la-chiesa-scomunica-mafiosi-chi-li.html

 

http://www.radiomadeinitaly.it/notizie/?p=8310

 

Edited by marco7

Guarda che è esattamente quello che è successo a Fe92:

Ratzinger dice che i matrimoni gay sono "l'eclisse di Dio"

e poi il suo prete in privato lo assolve sempre.

Infatti sia lui che i mafiosi si considerano ancora cattolici.

io la penso così. puoi paragonare berlusconi, casini coi gay nel confessionale ma non coi mafiosi secondo me. sono due livelli di peccato troppo diversi. quello dei mafiosi è paragonabile al genocidio, non a fatti privati quotidiani della gente.

 

mi fa un po' ridere che usi la parola amen, tu da ateo convinto non me lo aspettavo.  :haha:

Edited by marco7

Il problema del pentimento autentico è facilmente (e tutto considerato ragionevolmente) risolto dalla Chiesa dicendo che il prete assolve per quello che può udire e capire, ma è rimessa alla divinità la cognizione dell'autenticità del pentimento e quindi l'efficacia reale dell'assoluzione.

 

Sul fatto dell'assoluzione come strumento per mantenersi i "clienti", Almadel è stato forse un po' rozzo, ma efficace e del resto questo è in concordanza con la mia opinione, corroborata del resto dalla mia conoscenza della dottrina e della prassi cattolica, che la Chiesa non respinga il peccatore in sé, neppure se pecca continuamente, purché riconosca di essere in peccato, si penta e chieda l'assoluzione e quindi purché riconosca l'autorità ecclesiastica, ma respinge certamente il peccatore che rifiuta il riconoscimento di essere nel peccato, la penitenza, l'assoluzione e quindi rifiuta l'autorità dottrinale della Chiesa.

 

 

 


Ricordate che molti preti NON hanno neanche vescovo da cui dipendere..

 

Ogni prete dipende da un vescovo, vicino o lontano.....

Edited by Mario1944

@Mario1944

 

è credibile dire di pentirsi e poi fare ancora gli stessi peccati ? alla fine i peccati che la gente confessa saranno sempre gli stessi e mi sembra più un giochino che una vera penitenza con conseguenza la non ripetizione del peccato ?

 

a me sembra molto poco credibile questo lava lava della chiesa.

Il problema del pentimento autentico è facilmente (e tutto considerato ragionevolmente) risolto dalla Chiesa dicendo che il prete assolve per quello che può udire e capire, ma è rimessa alla divinità la cognizione dell'autenticità del pentimento e quindi l'efficacia reale dell'assoluzione.

 

Sul fatto dell'assoluzione come strumento per mantenersi i "clienti", Almadel è stato forse un po' rozzo, ma efficace e del resto questo è in concordanza con la mia opinione, corroborata del resto dalla mia conoscenza della dottrina e della prassi cattolica, che la Chiesa non respinga il peccatore in sé, neppure se pecca continuamente, purché riconosca di essere in peccato, si penta e chieda l'assoluzione e quindi purché riconosca l'autorità ecclesiastica, ma respinge certamente il peccatore che rifiuta il riconoscimento di essere nel peccato, la penitenza, l'assoluzione e quindi l'autorità dottrinale della Chiesa.

 

 

Ogni prete dipende da un vescovo, vicino o lontano.....

Due cose:

 

- La Chiesa si rimette a volontà divina per comprendere l'autenticità di un pentimento, ok, ma il fatto qui è diverso.

Io ho ripetutamente e senza mezzi termini asserito di non essere pentito e di non avere nessuna intenzione di farlo. Non so se è chiaro..

Il che dovrebbe valermi la non-assoluzione dei miei peccati a meno che questi atti non siano considerati non peccato o comunque venialità di poco conto.

Che é molto diversa come cosa, da quella che dici.

 

- Il solo clero diocesano ha dipendenza da un vescovo. I religiosi non incardinati in una diocesi non hanno da dar conto a nessun vescovo se non quando immessi ad un ruolo "diocesano" nella stessa diocesi (es. Parroco etc.).

 

La dipendenza nelle congregazioni é al suo padre superiore provinciale, e naturalmente al Papa e agli organi centrali della Chiesa in quest'ultimo caso sempre dopo filtro, però,del diretto superiore religioso.

 

Riguardo inoltre l'assoluzione di "certi" peccati, ribadisco che la strada è tutta e solo a cura delle disposizioni della Penitenzieria Vaticana. Vedi il caso del peccato di furto d'ostie, tanto per citarvi una curiosità che vi faccia capire l'entità spirituale del peccato.

 

 


è credibile dire di pentirsi e poi fare ancora gli stessi peccati ? alla fine i peccati che la gente confessa saranno sempre gli stessi e mi sembra più un giochino che una vera penitenza con conseguenza la non ripetizione del peccato ?
a me sembra molto poco credibile questo lava lava della chiesa.

 

Che sia credibile o no, questa è la dottrina cattolica.

Comunque la polemica tra lassismo e rigorismo morale è antica nella stessa Chiesa, anzi è antecedente al Cristianesimo (basti ricordare la rigorosa concezione dello stoicismo greco per cui nella virtù non ci sono gradi, o c'è interamente e perfettamente o non c'è).

 

 

 


- La Chiesa si rimette a volontà divina per comprendere l'autenticità di un pentimento, ok, ma il fatto qui è diverso.
Io ho ripetutamente e senza mezzi termini asserito di non essere pentito e di non avere nessuna intenzione di farlo. Non so se è chiaro..
Il che dovrebbe valermi la non-assoluzione dei miei peccati a meno che questi atti non siano considerati non peccato o comunque venialità di poco conto.
Che é molto diversa come cosa, da quella che dici.

 

Non è che io possa sapere perché il prete ti abbia assolto nonostante il tuo (asserito) mancato pentimento.

Posso solo formulare ipotesi.

 

1)  Il prete ha sbagliato secondo la dottrina della sua stessa chiesa.

 

2)  Il prete non ha considerato peccato il progetto di vita e di amore in sé tra due uomini, ritenendo (correttamente) che l'evento peccaminoso fosse solo l'atto sessuale, di cui però non si trattava nella confessione specifica.

 

3)  Il prete ha considerato sufficiente e comprensivo di tutto il tuo confessarsi per i peccati eventualmente commessi fino ad allora, infatti la tua formula a quanto dici tu stesso è stata:

 

 

 


In queste occasioni mi son sempre detto pentito (perché pentito) di tutte le mie colpe, ma ho sempre tenuto a specificare che non mi pentivo affatto di vedermi con un ragazzo e di scambiare con lui ciò che sentivamo di fare.

 

Una formula sufficientemente ambigua per essere interpretata come pentimento da un prete molto (forse troppo.....) benevolo.

 

Aggiungo che il fatto stesso che tu sia andato a confessarti e a chiedere l'assoluzione implica che tu abbia riconosciuto l'autorità dottrinale e la facoltà assolutoria della Chiesa:  di questi tempi sei un cliente prezioso cui si possono concedere "sconti" che forse in altri tempi (anche solo ai miei tempi) non sarebbero stati concessi se non da qualche prete molto stravagante e poco ubbidiente.....

 

 

 

 


- Il solo clero diocesano ha dipendenza da un vescovo. I religiosi non incardinati in una diocesi non hanno da dar conto a nessun vescovo se non quando immessi ad un ruolo "diocesano" nella stessa diocesi (es. Parroco etc.).
La dipendenza nelle congregazioni é al direttore di comunità, al padre superiore provinciale (e successivi), e naturalmente al Papa

 

Pensavo che il papa fosse il vescovo per eccellenza...... vuoi forse dirmi che non è un vescovo?

 

 

 

 


Riguardo inoltre l'assoluzione di "certi" peccati, ribadisco che la strada è tutta e solo a cura delle disposizioni della Penitenzieria Vaticana. Vedi il caso del peccato di furto d'ostie, tanto per citarvi una curiosità che vi faccia capire l'entità spirituale del peccato.

 

Mi stupisco di questa osservazione!

Sei sicuro di essere cattolico?

L'ostia consacrata non è il corpo di Cristo?

Essendo dal cellulare, non riesco a citare bene per rispondere, ma rispondo ugualmente :).

 

Riguardo alla confessione, sono quasi completamente d'accordo su tutto ciò che dici.

 

Preciso comunque che l'allusione, anche al sesso, è stata in tutti i casi palese e talvolta citata.

 

Ma per completezza: io vado a confessarmi per i peccati. Se poi si parla anche di altro (anche di come sta Tizio) non significa che io lo dica perché lo considero peccato. Il prete non si illuda (e non si illude!).

 

Per ció che è l'obbedienza al vescovo.. suvvia, non andiamoci a parare su discorsi linguistici...

 

Allora se un prete non sa cosa fare e non ha il vescovo diocesano (non papa) che fa? Telefona al papa? Ahahahah

 

La procedura è quella da me descritta. Non è un'opinione. E i religiosi continuano a non dipendere dal vescovo, fosse anche quello di Roma (a cui dipendono invece perché Vicario di Cristo, di certo non per il titolo sulla diocesi di Roma).

 

In ultimis: sul furto di ostie sono stato semplicemente frainteso. È peccato gravissimissimo, per questo è di competenza della sola Penitenzieria. E io come tale lo considero, altro che... non capisco come si possa capire diversamente...

Edited by Fe92

@Fe92

 

quel che a me sembra strano è che sto prete da cui sei stato considera non peccato se tu hai rapporti sessuali con un uomo.

 

considererà pure non peccato i rapporti sessuali tra etero non sposati ? mah.

 

 


Per ció che è l'obbedienza al vescovo.. suvvia, non andiamoci a parare su discorsi linguistici...
Allora se un prete non sa cosa fare e non ha il vescovo diocesano (non papa) che fa? Telefona al papa? Ahahahah
La procedura è quella da me descritta. Non è un'opinione. E i religiosi continuano a non dipendere dal vescovo, fosse anche quello di Roma (a cui dipendono invece perché Vicario di Cristo, di certo non per il titolo sulla diocesi di Roma).

 

Scusa ma hai parlato di dipendenza, non di telefonare per informarsi......

Comunque non vedo come un prete possa non dipendere da un vescovo anche se non residente o comunque da chi abbia dignità episcopale .

In ultima istanza, se mancasse per qualche ragione il vescovo o il suo sostituto, il prete dipenderebbe pur sempre dal vescovo supremo cioè dal papa.

 

 

 


In ultimis: sul furto di ostie sono stato semplicemente frainteso. È peccato gravissimissimo, per questo è di competenza della sola Penitenzieria. E io come tale lo considero, altro che... non capisco come si possa capire diversamente...

 

Ho capito male.

@Fe92

 

quel che a me sembra strano è che sto prete da cui sei stato considera non peccato se tu hai rapporti sessuali con un uomo.

 

considererà pure non peccato i rapporti sessuali tra etero non sposati ? mah.

 

Lo considera peccato in quanto distrazione carnale, distrazione dalla contemplazione di vita spirituale, ma non si fa troppi problemi su chi sia l'altra persona...

Comunque non parlo di una persona soltanto.

 

Scusa ma hai parlato di dipendenza, non di telefonare per informarsi......

Comunque non vedo come un prete possa non dipendere da un vescovo anche se non residente o comunque da chi abbia dignità episcopale .

In ultima istanza, se mancasse per qualche ragione il vescovo o il suo sostituto, il prete dipenderebbe pur sempre dal vescovo supremo cioè dal papa.

Il discorso è nato in risposta a marco7 che diceva che per alcuni peccati il parroco ha bisogno di parlare con il vescovo. Mentre io dicevo, com'è giusto, che di queste questioni non si occupa l'ordinario del luogo, ma la Penitenzieria Apostolica e i suoi preposti. Solo all'uopo, facevo inoltre presente che tanti sacerdoti del mondo non sono alle dipendenze di un vescovo (ma di un superiore religioso e del Papa in quanto Papa, non perché vescovo in una sola delle tante diocesi del mondo, fosse anche la più importante).

Citando anche Wikipedia (come se ce ne fosse stato bisogno):

 

"Per quanto riguarda il votum obedientiae il clero regolare dipende dal proprio superiore religioso, il clero secolare dal proprio vescovo."

 

In questa contestualizzazione, credo che ogni cosa diversa da questa, sia errata o tendenziosa :). Tutto qui.

Edited by Fe92

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