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Italia in 36 Dipartimenti, sareste favorevoli?


  

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  1. 1. Favorevoli a 36 dipartimenti?

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Ho letto una notizia che risale a pochi mesi fa, in cui si sta ipotizzando di abolire le Regioni e le Province e costituire 36 Dipartimenti secondo anche una proposta della Società Geografica Italiana.

 

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Lo studio dell SGI propone una nuova divisione del territorio della Repubblica Italiana in 36 dipartimenti. Ecco quali:

 

  1. Aosta, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Biella, Ivrea
  2. Torino
  3. Cuneo, Asti, Alessandria
  4. Milano e Pavia
  5. Bergamo, Como, Lecco, Varese, Sondrio, Monza-Brianza
  6. Piacenza, Cremona, Parma
  7. Brescia, Verona, Mantova
  8. Trento e Bolzano
  9. Venezia, Padova, Vicenza, Treviso, Belluno
  10. Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia
  11. Ferrara e Rovigo
  12. Genova, Savona, Imperia
  13. Bologna, Modena, Reggio Emilia
  14. Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena
  15. Pisa, Livorno, La Spezia, Lucca, Massa e Carrara
  16. Firenze, Arezzo, Pistoia, Prato
  17. Siena e Grosseto
  18. Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo
  19. Perugia e Terni
  20. Roma, Viterbo, Rieti
  21. Latina, Frosinone, Isernia
  22. L'Aquila, Pescara, Chieti, Teramo
  23. Napoli e Caserta
  24. Salerno, Benevento, Avellino
  25. Potenza e Matera
  26. Foggia e Campobasso
  27. Bari e Barletta-Andria-Trani
  28. Lecce, Taranto, Brindisi
  29. Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone
  30. Reggio Calabria
  31. Messina
  32. Catania e Siracusa
  33. Ragusa, Agrigento, Caltanissetta, Enna
  34. Palermo e Trapani
  35. Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio-Campidano, Oristano
  36. Sassari, Nuoro, Olbia-Tempio

Sareste favorevoli?

 

Mercante di Luce

Per come la vedo io il problema non sono affatto gli enti, ma i clientelismi.

Puoi togliere province e regioni, ma se poi tutti i dipendenti li riversi in questi nuovi enti siamo punto e a capo, soprattutto se si considera che licenziare in PA è assoluto tabù.

 

Vi faccio notare che hanno messo insieme Ferrara e Rovigo che si odiano a morte. Sembra la divisione dei territori del Caucaso fatta dall'URSS.

Pisa + Livorno = Boom

Pisa + Lucca = Boom

 

Pisa + Livorno + Lucca = ?

 

 

(e anche gli spezini non è che ce l'abbiano tanto in simpatia Pisa :lol:)

Io avevo sentito mantova+cremona (BOOOM)+ lodi

 

Ma qui vedo bs e vr.. Sembra meglio.

 

Il problema di fondo dell'Italia sono quei

Mafiosi che governano. Ben venga eliminare

Gli enti inutili ma bisogna eliminare in primis

Quei politici corrotti e maiali che governano.

 

 


Puoi togliere province e regioni, ma se poi tutti i dipendenti li riversi in questi nuovi enti siamo punto e a capo, soprattutto se si considera che licenziare in PA è assoluto tabù. 

 

L'unico problema, per le regioni "boom", ci si farà l'abitudine se e soprattutto, si potrebbero avere grandi miglioramenti.

Ma perchè 20 regioni senza più le provincie vi fa schifo?

Si mette sempre altra carne al fuoco, la realtà è che siamo un paese di campanilismi ed ogni città vuole il suo ente........inutile.

E' un discorso di prestigio.

 

Ma se solo per parlare di Olimpiadi a Roma si è messa in mezzo anche Milano, non ne usciremo mai finchè non cambiamo.

Dobbiamo imparare a fare sistema, non importa dove si prendono le decisioni, l'importante è che si prendano (già sarebbe un grande passo per l'Italia) poi possibilmente anche giuste :P

20 regioni senza le province (come una volta) non fa affatto schifo.. anzi. 
Il problema è per i vari assessori, presidenti vari ecc che sono attaccati alle poltrone. Dove li metti? 

Questa cosa dei dipartimenti mi sembra un contentino.. una via di mezzo. Boh.
A parte i campanilismi.. forse è più sopportabile per un livornese essere messo in una provincia unica con Pisa ma che ci sia anche Lucca, Massa-Carrara.. invece che con Pisa da sola. 
Anche se io da pisano.. con Livorno o con Lucca direi "un s'affronta" :D 

Ma alla fine è una questione di abitudine. A meno che non comincino di nuovo le frecciate per dare la colpa a una giunta piuttosto che a un'altra. 

 

 


Ma perchè 20 regioni senza più le provincie vi fa schifo?

Se è da abolire un livello di amministrazione quello più utile sarebbero le regioni e non le province, difatti è utile una gestione del territorio a livello provinciale piuttosto che regionale (trasporti, orografia, strutture etc.). La provincia di Milano ha ben poco in comune con quella di Sondrio, per questo è utile che esistano due enti separati. L'idea dei dipartimenti è ibrida e non so se potrebbe funzionare bene, già il megaprovincione (Varese-Lecco-Sondrio che in questa ipotesi dovrebbe essere un dipartimento non era visto di buon grado.

Se si vuole un ritorno al centralismo, delle macro-province

possono andare, se si vuole andare verso il federalismo

non dico sia necessario creare delle macro regioni come

si diceva negli anni '90, ma almeno non ridurre le attuali

a brandelli.

 

Vero è che, complice la crisi finanziaria e l'aumento della

spesa pubblica da devolution, siamo rimasti in mezzo al guado

 

Vi è poi da considerare il rapporto affettivo tra popolazione

e territorio, altrimenti creiamo degli enti artificiali ignorati dalla

pubblica opinione e non sentiti come propri....certo in Italia il

senso di appartenenza è verso il proprio Municipio, il Comune

la Regione è abbastanza ignorata...ma un Dipartimento penso

sarebbe percepito come un Consorzio di Capoluoghi provinciali

Allora, le grandi nazioni di successo si basano sul centralismo amministrativo (ovviamente non mi riferisco ai megastati tipo Canada, Usa, Russia, Argentina, Brasile ecc. dove è anche normale che ci siano forme di decentramento): Francia, Uk, Giappone,paesi nordici ecc.

Il discorso federalista vale nei paesi di grandi dimensioni, quelli di piccole o medie hanno di un sano centralismo amministrativo chi non ce l'ha ha visto aumentare vertiginosamente la propria spesa pubblica basta vedere l'Italia e il Belgio.

Solo la Germania può essere un esempio virtuoso ma il federalismo tedesco ha ragioni storiche diverse, sia ragioni di storia antica (la Germania è stata sempre divisa in vari piccoli stati) ma anche di storia moderna con il muro di Berlino e quant'altro.

Per il resto uno stato delle dimensioni dell'Italia non ha ragione di essere federale e infatti, storia moderna, possiamo dire che la riforma del Titolo V è stato un completo fallimento.

E non solo per le regioni del sud ma anche per quelle del nord dove abbiamo visto un incremento vertiginoso della spesa pubblica e parallelamente un taglio dei servizi.
E questo sono fatti, poi possiamo discutere sui principi, sui motivi culturali e sociali ma la cultura e la società si educano e si cambiano non sono totem immutabili.

 

Esempio lampante è il discorso aeroportuale dove la mancanza di centralismo ha determinato la costruzione di un aeroporto intercontinentale a servizio di una città di un milione di abitanti.

Per quanto Milano si creda di essere una megalopoli mondiale dove chiunque in tutto il mondo vorrebbe venire non si rende conto di essere un mollusco e il fatto di avere un'economia discretamente sviluppata non fa di Milano la nuova Pechino. Ecco che si è costruito un aeroporto a servizio della città e non del Nord d'Italia.

Se Malpensa fosse stata costruita seguendo indicazioni di politica economica e non di elettorato da quattro soldi, si sarebbe costruito un aeroporto intercontinentale e Bergamo o a Brescia e pazienza se l'elettore milanese avrebbe gridato allo scandalo, a quest'ora avremmo uno scalo utilizzato non solo per andare a Milano ma per recarsi in tutte le zone limitrofe del ricco e turisticamente attrattivo nord-est.

Ma niente ognuno ha pensato ad avere il proprio aeroporto e il risultato è che se si vuole andare a venezia bisogna fare scalo a Parigi o a Londra e magari si preferisce restare la. Stesso discorso con la costruzione di un aeroporto intercontinentale a Napoli, la politica pensa che solo per la pizza e il mandolino sia necessario scomodare i Jumbo senza rendersi conto che Napoli avrebbe già un collegamento intercontinentale e si chiama Roma Fiumicino, basta far fermare i treni tav oltre che a Termini o Tiburtina anche a Roma Fiumicino e così anche i turisti potrebbero raggiungere le zone della campania senza problemi.

Ma certe decisioni devono essere presi da un ente centrale che deve ragionare secondo l'interesse collettivo e di sistema e non di quel o quell'altro bacino elettorale.

Se non impariamo a fare sistema resteremo esclusi.

Esempio di centralismo: rimaniamo in tema di aeroporti, Parigi e Londra sono le capitali economiche e politiche dei rispettivi paesi, pochi cazzi. Eppure sono servite rispettivamente da 3 e 5 aeroporti. In realtà i grandi aeroporti sono collocati a diversi decine se non centinaia di km dalle rispettive capitali, non solo per motivi logistici ma anche strategici.

Gli aeroporti di Londra, ad esempio, servono l'intera Inghilterra meridionale per la loro posizione, cossichè se voglio andare a Brighton, Birmingam, Manchester posso tranquillamente volare su londra e in men che non si dica sono arrivato.
Questo permette di ottimizzare i costi e costruire aeroporti più grandi ed efficienti con tariffe più vantaggiose mentre noi paghiamo le compagnie aeree per volare su uno piuttosto che su un'altro scalo.

 

Questo è un esempio ma potrei continuare.

La Francia è un paese rigidamente centralista, il Regno Unito ha un impianto federale, infatti Galles, Irlanda del Nord, Scozia e Inghilterra sono nazioni costitutive della Gran Bretagna, che poi è formata a livello locale di Contee.

Mi permetto di correggerti sulla questione Regno Unito, formalmente hai ragione in realtà la politica economica (che è poi quella che conta) è centralizzata, significa che alle singole nazioni che la compongono è lasciata ampia autonomia salvo poi andare a fare i conti a Londra.

Se non è una forma di centralismo.

Per quanto riguarda la contee esistono anche le regioni in Francia, sono enti con poteri limitati come le nostre provincie.

Sulla Scozia invece hai ragione, sono state fatte molte concessioni ma lì c'è un discorso indipendentista molto forte, l'anno prossimo ci sarà un referendum per l'indipendenza proprio di questi periodi.

Il Regno Unito ha un impianto cd. di federalismo asimmetrico,

perchè il parlamento dell'Inghilterra è il Parlamento del Regno

Unito...in pratica come se in Italia avessimo fatto il Parlamento

della Padania, solo per il Nord, come voleva la lega.

 

E' certamente un modello da evitare

 

La Germania è sicuramente il modello federale a noi più vicino

certo in Germania esiste una tradizione in tal senso, non tanto

per la moltitudine di stati che la compongono che c'era pure in Italia

quanto per il Sacro Romano Impero Germanico a cui l'impero intese rifarsi.

 

Inoltre...la seconda corona tedesca era la Baviera, certo un secondo

Regno esisteva al Sud anche in Italia...ma cadde ignobilmente per

opera di Garibaldi

 

Al contrario Ludwig II partecipò alla guerra Franco Prussiana del 1870

e propose all'alleato prussiano il titolo di Imperatore, inutile dire che

la delegazione bavarese ebbe come fine pressoché esclusivo quello di

mantenere lo status di Re del proprio sovrano

 

Poiché i sovrani bavaresi vennero però tutti dichiarati pazzi...la corona

fino alla caduta dell'impero fu tenuta da un reggente

@Iron84

Da come parlavi sembrava che già fosse operativo, ma forse volevi dire Grazzanise?! Sei così esperto di geografia politica mondiale e poi ti perdi per quella della tua regione. :music:

http://www.ecostiera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1540&Itemid=52&idvis=1

Mi sembra come Tremonti che presentava i suoi grafici e faceva vedere le cose come sarebbero dovute andare: se fosse successo quello che prevedevano le sue "tabelle" oggi saremmo con tonnellate di $$$ in più.

Questo per dire che l'hanno deciso i tuoi amici che gli enti inutili così si azzererebbero. L'inutilità di un ente inoltre è in gran parte soggettiva, cioè dipende in base a cosa la si parametra (un ente improduttivo è molto molto utile ai suoi 3 dipendenti, specie se ciascuno degli stipendi serve a mantenere le rispettive famiglie monoreddito).

Questa cosa dei dipartimenti mi sembra una gattopardata, cambiare tutto perché nulla cambi.

Inoltre verrebbe meno il collante della regione o la mediazione più localistica della provincia. Infine, siamo così sicuri che Belluno e Venezia, o Benevento e Salerno abbiano le stesse esigenze? Ho preso coppie di città nello stesso distretto, eppure due di montagna/entroterra e due poste su una piana e che danno (o immerse) nel mare.

 

Io farei molte macro-regioni (non alla Maroni, che vorrebbe una macroregione: il nord, per poi chiamarla Padania e diventare indipendenti, in modo da contare la metà di un cazzo, considerato che tutta Italia oggi non conta un cazzo).

 

Le uniche regioni a statuto speciale sono Sardegna e Sicilia.

 

1)Accorpamento Veneto, FVG e TAA, regione del Triveneto con provincie Friuli e Venezia-Giulia(Udine e Trieste), Veneziana(Padova e metà provincia, Venezia, Treviso città e al suo sud, Rovigo da città al mare), Dolomitica(Belluno, parte montuosa della prov di Vicenza, restante provincia di Treviso) e Veronese(prov. Verona meno la zona del Lago di Garda, che va alla Lombardia, parte restante delle prov. di Vicenza e Rovigo) [6 province, 3 autonome, la zona Veneziana sarà città metropolitana]

Di queste Friuli, Dolomitica e Bolzano sono Provincie Autonome.

 

2)Lombardia, resta la stessa con l'aggiunta della zona lago di Garda e del Novarese.

Province: Milano, Brescia, Bergamo, Mantova, Pavia, Como (che assorbe il Novarese, Varese e Lecchese). [6 province, Milano città metropolitana]

 

3)Piemonte, unito a Liguria e Valle d'Aosta, meno la zona di La Spezia: Regione Sabauda.

Province: Torino, Alessandria-Asti, Cuneo, Aosta(con il Biellese), Genova, Imperia-Savona [6 province, 1 autonoma, Torino e Genova città metropolitane]

Aosta provincia autonoma.

 

4) Emilia-Romagna, quella di oggi+ Pesaro-Urbino e Ancona.

Province: Bologna, Parma, Modena, Ravenna e Ancona. [5 province, Bologna città metropolitana]

 

5) Toscana+ provincia di Perugia e metà di quella di Terni (fino a Orvieto escluso), la regione sarà l'Etruria

Province: Firenze, Pisa, Livorno-Grosseto, Arezzo, Siena, Perugia [6 province, Firenze città metropolitana]

 

6) Lazio+ quel che resta della provincia di Terni

Province: Roma, Viterbo, Terni (unito a Rieti), Frosinone (unito a Latina) [4 province, Roma città metropolitana]

 

7) Abruzzo+ Molise + la zona sud delle Marche: Terra degli Abruzzi

Province: Pescara (con Chieti), L'Aquila, Campobasso(assorbe Isernia), Teramo (con Ascoli Piceno). [4 province]

 

8) Regione Partenopea: Campania + Calabria + metà Basilicata (con Potenza)

Province: Napoli, Caserta (assorbe Benevento e Avellino), Salerno, Potenza, Reggio Calabria(assorbe Vibo Val.), Crotone (+ metà Cosenza), Catanzaro(+ l'altra metà della prov. di Cosenza) [7 province, Napoli e R. Calabria città metropolitane]

 

9) Puglie: Puglia+ metà Basilicata (con Matera).

Province: Bari, Foggia, Taranto(con la zona Lucana), Salento (Lecce con il brindisino) [4 province, Bari città metropolitana]

 

10) Sicilia, province Palermo, Agrigento, Siracusa, Catania e Messina. [5 province, Catania e Palermo città metropolitane]

 

11) Sardegna, province Cagliari, Sassari, Nuoro-Oristano. [3 province, Cagliari città metropolitana]

 

Abbiamo così 11 regioni, 9 ordinarie e 2 a statuto speciale, 60 enti locali inferiori e cioè: 48 province (di cui 44 ordinarie e 4 autonome) e 13 città metropolitane.

Edited by Chris

 

 

Inoltre...la seconda corona tedesca era la Baviera, certo un secondo

Regno esisteva al Sud anche in Italia...ma cadde ignobilmente per

opera di Garibaldi

 

 

Ignobilmente? Garibaldi fu un idolo che combatté l'oppressione e le ingiustizie dei suoi tempi. Meno male che quei mafiosi dei Borboni sono caduti prima, chissà quali porcate avrebbero commesso. Che tristezza il revisionismo storico, il Regno borbonico era un letamaio clerico-feudale, tenuto in piedi dai baroni e camorristi alleati di Franceschiello, la mafia esisteva già dal Seicento. Tutti che criticano assiduamente l'Unita' bah, il brigantaggio e esisteva precedentemente. Scusate l'off topic ma non tollero affatto certe eresie storiche.

Non hai capito niente....XD

 

La caduta del Regno delle due sicilie fu ignobile-vergognosa

perchè un Regno intero, il più grande d'Italia con un esercito

di più di 100.000 uomini cadde ad opera di un manipolo di 1000

irregolari, nel giro di pochi mesi.

 

Tanto fu ignobile...da mettere a rischio il prestigio dell'istituzione

monarchica stessa e legittimare l'intervento del Piemonte in chiave

antirepubblicana

 

Quindi era impensabile una struttura federata fra due corone, come

avvenne in Germania. dove Ludwig schierò invece la Baviera al fianco

della Prussia. L'altro grande stato italiano era lo Stato della Chiesa che

avversava il Risorgimento...mentre il Lombardo Veneto era Austriaco

quindi non c'era la possibilità di confederare tra loro le maggiori entità

politiche del paese

In linea teorica io sarei favorevole a qualsiasi semplificazione amministrativa che faccia sparire le migliaia di dirigenti pubblici che prendono stipendi da favola per dirigere uffici vuoti e attività simboliche.

 

I 36 dipartimenti però li vedo troppo ispirati al modello francese, e forse una tale frammentazione non gioverebbe alle economie locali perchè diventerebbe più difficile da gestire la realizzazione e il mantenimento di infrastrutture e servizi di taglio nazionale (trasporti, sanità, scuola).

 

Quindi sarebbe meglio preservare enti che già, più o meno, funzionano o perlomeno sono avviati come le regioni accorpando quelle economicamente più deboli e riducendone il numero. Le province devono sparire.

 

Che poi la corruzione sia in grado di distruggere anche il più splendido modello teorico, questa è una certezza indiscutibile.

Il fatto che esistano degli enti non vuol dire che siano inutili, il fatto che ci stiano poltrone gonfie è un altro discorso.

Viene a mente il caso dei tribunali "piccoli" che grazie al governo Monti sono stati accorpati: ora io non so nel resto dell'Italia ma so che Desio aveva un suo tribunale con uffici di proprietà e una discreta possibilità di parcheggio nelle adiacenze. Ora è stato accorpato a Monza e tutto il personale che a Desio lavorava si è dovuto trasferire a Monza, costringendo a prendere in affitto nuovi uffici e fare uso di autorimesse private, il tutto con un costo che ovviamente grava su di noi...

 

Il problema di mantenere due livelli amministrativi (regioni e province) è secondo me principalmente un problema di discernimento delle competenze poiché per molte cose ognuna scarica il barile delle responsabilità all'altra e non si capisce chi debba avere le competenze per agire verso un problema concreto.

Per questo mi piace l'idea di vari consorzi di comuni (possiamo chiamarli province, dipartimenti o puffi verdi non importa) accomunati per precise aree geografiche, territori che hanno qualcosa in comune (la Valtellina, la Brianza, Milano con il suo retroterra...), enti che abbiano competenze precise e non sovrapposte.

Il problema degli stipendi d'oro e della corruzione è sicuramente da risolvere ma non vedo cosa centri con l'eliminazione delle province, tant'è che in genere i corrotti sono gli unici che riescono a riciclarsi veramente bene pressapoco ovunque...

Per questo mi piace l'idea di vari consorzi di comuni (possiamo chiamarli province, dipartimenti o puffi verdi non importa) accomunati per precise aree geografiche, territori che hanno qualcosa in comune (la Valtellina, la Brianza, Milano con il suo retroterra...), enti che abbiano competenze precise e non sovrapposte.

 

Premesso che quella piantina dei dipartimenti ha dell'assurdo, sposo anch'io l'idea dei consorzi di comuni.

 

La storia di un popolo combacia con quella del suo stato, non si può prescindere dalla cultura per aggregare qualsiasi comunità. Questo è da un lato la ricchezza e la dannazione del nostro paese. Un viaggio Aosta>Lampedusa, culturalmente parlando, corrisponde a una transiberiana o a qualche decina di route 66. Il tanto vituperato campanilismo è una ricchezza culturale. Spesso non serve neanche lasciare lo stesso "campanile" per trovare differenze tra rioni storici.

 

Detto questo, si deve pur tenerlo insieme questo paese. Le regioni a mio avviso sono state un fallimento là dove non hanno tenuto conto del percorso storico di quegli italiani che le andavano a formare. Per dire: Roma e il Lazio hanno funzionato perché la città ha conservato il prestigio che la sua storia gli dava insieme al territorio che le è rimasto profondamente legato. Il nord est, ad esempio, avrebbe dovuto conservare quell'identità veneziana, che non sarà stata lunga e gloriosa come quella di Roma, ma del cui valore e prestigio ha saputo onorare una lunga storia di potenza economica, navale e soprattutto culturale quando sia la prima che la seconda gloria oramai erano sciamate. Il Veneto e la venezia Giulia erano di per sé già una regione/stato che ha fatto combaciare la sua lotta di liberazione dal giogo austroungarico, col principio risorgimentale italiano.La città ne è stata ripagata con anni di abbandono, soffocata dalla burocrazia e stuprata da politiche industriali semplicemente scellerate.Ho nominato Venezia ma lo stesso si potrebbe dire di Napoli. Ecco, io credo che l'indipendentismo nasca proprio quando delle persone rivendicano il rispetto di un'identità storica.

 

 

Invece, con la riforma elettorale che ha portato all'elezione diretta del sindaco, inavvertitamente sì è ridato valore e importanza proprio al comune cioè il proprio campanile. Riconoscersi in un gagliardetto non è necessariamente deleterio. I sindaci hanno lavorato bene, le giunte sono state defenestrate quando non funzionavano. Le città sono tornate a influenzare la politica di Roma e in questo bisogna dare atto alla Lega che ha, nel bene (riportando nella politica nazionale le esigenze locali) e nel male (Malpensa credo che rimarrà l'emblema della rivoluzione celtica bossiana).

 

A ben vedere i consorzi di comuni esistono già. La storia e la cultura li ha tenuti uniti per questi 150 anni come lo hanno fatto per gli altri secoli di dominazioni straniere. Lasciamo stare le piantine e diamo la libertà ai sindaci di organizzarsi in rispetto delle loro esigenze. Poi magari cambiamo sto caspita di stato centrale. Abroghiamo il bicameralismo perfetto, di cui si lamentano tutti solo quando li fa cadere dalla poltrona, ma mai qualcuno che si battesse il petto nel momento che gli consegna la tiara repubblicana (sì, il nipote di Letta mi sta sul cazzo).

Completamente contrario, io sarei per lasciare il sistema attuale, tra l'altro previsto dalla Costituzione : Regioni, Provincie e Comuni. Anzi direi che il sistema migliore è quello centralista francese.

Le regioni andavano bene come divisioni amministrative (ante 1970) o al massimo con presidenti non elettivi (1970-1995), il federalismo dal 1995 in poi ha portato solamente ad un esplosione dei costi (oltre 1000 consiglieri regionali che percepiscono circa 10,000 € al mese!). 

Un ente inutile di cui non parla nessuno sono le comunità montane, fortunatamente la mia regione è l'unica assieme alla Sardegna ad averle soppresse. So cosa producono normalmente : il nulla assoluto!

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