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Pena capitale


Liquid user

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cosa pensate della pena di morte? siete contrari o favorevoli? ovviamente mi riferisco solo e solamente a reati gravi quali omicidi ,magari premeditati,magari dopo stupro. 

 

Io personalmente ero contrario,ma ripensandoci sono d' accordo. in casi eccezionali e se si potesse avere la certezza della colpa. Ci sono persone che secondo me sono impossibili da rieducare e il carcere serve a quello.

Se hai commesso certi tipi di violenze,soprattutto per soldi o motivi stupidi, secondo me o sei pazzo (e allora carcere psichiatrico) oppure sei cattivo. E ho sempre pensato che le mele marce non tornano mai buone o mature.

Secondo me se togli la vita a una persona (non parlo di omicidio colposo) soprattutto in alcune situazioni. perdi ogni diritto da parte della tua società,che può trattarti come l' ultimo degli schiavi. è un discorso estremo,ma abbiamo visto dove porta la clemenza e gli indulti,e la buona condotta.Un alternativa, secondo il mio parere,sarebbe carcere duro, ma con lavori forzati pesanti e gratuiti,assolutamente senza nessuna retribuzione,per decenni.

PS: non penso sia valido il discorso dello stato che deve mantenersi superiore etc,perchè altrimenti persino il carcere è un abbassamento ai livelli del deliquente,in quanto lo privi della libertà e per crimini ben minori

Edited by Liquid user
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Contrario, perché è possibile arrecare agli uomini una sofferenza ben più atroce della morte..La morte può essere una sorella, una sposa, una liberazione, un dono supremo..Chi commette certi reati va annientato nell'anima...Va distrutto nel corpo e nella mente..

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ti posso chiedere come mai hai cambiato idea sulla pena di morte? ti è successo qualcosa di forte? anch'io sono contrario alla pena di morte però

se dovesse succedere qualcosa di forte non saprei quale fosse la mia reazione

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No, semplicemente mi sono reso conto di quanto la linea teorica a volte non è sufficiente...perchè alcune persone sono davvero animalesche...e di fronte a certi crimini,quando li paragoni a persone di tutt' altro spessore,ti chiedi se appartengano alla stessa specie e se,per rispetto nei confronti degli esseri umani,meritano di essere trattati come tali.

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Sono contrario. Capisco il tuo ragionamento e riesco anche in un certo senso a condividerlo, ma, nonostante tutto questo, credo che la pena di morte sia una soluzione giurisdizionale errata. Prima di tutto bisogna considerare che molto spesso a causa di soldi, potere, avvocati ammanettati e poco onesti i processi siano portati avanti in maniera ingiusta. Io studio giurisprudenza e in futuro vorrei fare il magistrato quindi figurati se non credo nella Giustizia... Però, forse essendo più a contatto con la realtà processuale italiana e straniera, ti dico che la legge non è, PURTROPPO, uguale per tutti ( PROBLEMA PRATICO). Oltre tutto credo che in un ordinamento costituzionale come il nostro, a cui spesso le associazioni per i diritti civili si appellano, anche al criminale devono essere garantiti dei " diritti civili e umani" che sono inviolabili e garantiti dallo Stato italiano ( Art 2 cost.) ( PROBLEMA GIURIDICO) . Non dobbiamo neppure dimenticare la funzione della pena che non è esclusivamente sanzionatoria/repressiva ma soprattutto riabilitativa... Tu dici che una mela marcia non possa mai essere recuperata? Forse hai ragione, però il compito di tutti noi è fare di tutto perché questa conversione possa avvenire (PROBLEMA MORALE) . E infine è dimostrato che il carcere ed in particolare l'ergastolo facciano da deterrente molto più della pena di morte, pensaci preferiresti passare una vita intera in carcere o morire? ( PROBLEMA SOCIALE)

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Contrario. Le motivazioni classiche sono già di per sé persuasive: 1) è più deterrente una pena che dura a lungo nel tempo che una istantanea (perché l'uomo tende costantemente a rimuovere l'idea della morte, considerandola come una "cosa che riguarda gli altri") 2) la pena di morte può suscitare compassione verso il condannato e far percepire la "giustizia" come crudele, delegittimandola 3) la pena di morte svaluta il bene vita, proprio quando vorrebbe sensibilizzare al suo rispetto 4) una condanna sbagliata è irreparabile. Il profilo 4) sottende una questione più ampia, che è la compatibilità con un sistema democratico, improntato ad una logica della possibilità: nessuna scelta in democrazia è stabile e irrevocabile (a parte ovviamente la stessa scelta per la democrazia), la pena di morte, per definizione, lo è.

 

Affrontando invece le tue specifiche considerazioni.

 

in casi eccezionali e se si potesse avere la certezza della colpa. 

 

Già la condanna penale è condizionata all' "oltre ogni ragionevole dubbio", non capisco come pensi di quantificare l'ipotesi della "certezza della colpa": Reo confesso? Flagranza? Tutte ipotesi che non danno cmq la certezza.

 

Ci sono persone che secondo me sono impossibili da rieducare e il carcere serve a quello.

 

Il carcere serve a rieducare, pacifico, ma cosa ci impedisce di usarlo anche per "neutralizzare" un soggetto (ovviamente se non si può rieducarlo)? L'ergastolo "condizionato", come il nostro, è una buona alternativa.

 

Volevo intervenire anche sulla questione dei lavori forzati, ma tirare in ballo un problema di "dignità umana", dopo i commenti che avete scritto, credo vi suonerebbe incomprensibile.

Edited by anakin
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Sono contrario. Capisco il tuo ragionamento e riesco anche in un certo senso a condividerlo, ma, nonostante tutto questo, credo che la pena di morte sia una soluzione giurisdizionale errata. Prima di tutto bisogna considerare che molto spesso a causa di soldi, potere, avvocati ammanettati e poco onesti i processi siano portati avanti in maniera ingiusta. Io studio giurisprudenza e in futuro vorrei fare il magistrato quindi figurati se non credo nella Giustizia... Però, forse essendo più a contatto con la realtà processuale italiana e straniera, ti dico che la legge non è, PURTROPPO, uguale per tutti ( PROBLEMA PRATICO). Oltre tutto credo che in un ordinamento costituzionale come il nostro, a cui spesso le associazioni per i diritti civili si appellano, anche al criminale devono essere garantiti dei " diritti civili e umani" che sono inviolabili e garantiti dallo Stato italiano ( Art 2 cost.) ( PROBLEMA GIURIDICO) . Non dobbiamo neppure dimenticare la funzione della pena che non è esclusivamente sanzionatoria/repressiva ma soprattutto riabilitativa... Tu dici che una mela marcia non possa mai essere recuperata? Forse hai ragione, però il compito di tutti noi è fare di tutto perché questa conversione possa avvenire (PROBLEMA MORALE) . E infine è dimostrato che il carcere ed in particolare l'ergastolo facciano da deterrente molto più della pena di morte, pensaci preferiresti passare una vita intera in carcere o morire? ( PROBLEMA SOCIALE)

 

 

ovvio intendo in caso di certezza,in linea teorica, mi spaventa anche a me l' uso politico che potrebbe derivarne. sicuro che funziona piu da deterrente? e i lavori forzati sei d' accordo?

 

una persona del genere davvero credi che possa essere recuperata? masu dai

Edited by Liquid user
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Contrario. Le motivazioni classiche sono già di per sé persuasive: 1) è più deterrente una pena che dura a lungo nel tempo che una istantanea (perché l'uomo tende costantemente a rimuovere l'idea della morte, considerandola come una "cosa che riguarda gli altri") 2) la pena di morte può suscitare compassione verso il condannato e far percepire la "giustizia" come crudele, delegittimandola 3) la pena di morte svaluta il bene vita, proprio quando vorrebbe sensibilizzare al suo rispetto 4) una condanna sbagliata è irreparabile. Il profilo 4) sottende una questione più ampia, che è la compatibilità con un sistema democratico, improntato ad una logica della possibilità: nessuna scelta in democrazia è stabile e irrevocabile (a parte ovviamente la stessa scelta per la democrazia), la pena di morte, per definizione, lo è.

 

Affrontando invece le tue specifiche considerazioni.

 

 

Già la condanna penale è condizionata all' "oltre ogni ragionevole dubbio", non capisco come pensi di quantificare l'ipotesi della "certezza della colpa": Reo confesso? Flagranza? Tutte ipotesi che non danno cmq la certezza.

 

 

Il carcere serve a rieducare, pacifico, ma cosa ci impedisce di usarl o anche per "neutralizzare" un soggetto? L'ergastolo "condizionato", come il nostro, è una buona alternativa.

 

Volevo intervenire anche sulla questione dei lavori forzati, ma tirare in ballo un problema di "dignità umana", dopo i commenti che avete scritto, credo vi suonerebbe incomprensibile.

 

Anche il negare la libertà a un individuo al fine di levarlo di mezzo,al di la delle belle parole è la negazione di un diritto importante,quello della liberta e che appartiene a tutti gli umani..no? Se scopri dopo 30 anni che uno è stato condannato per nulla nessuno gli ridara mai un bel nulla,altro che.  il problema della certezza è reale e non so come risolverlo. ci sono casi in cui però le prove sono schiaccianti. riferiamo per ora a quei casi. (video ,foto, prove sicure).

L' uomo rifugge dal concetto di morte,ma solo se non se ne parla o non la sente su di se. quando fumi non pensi che ti verrà il tumore,ma se sai che hai una malattia, la senti eccome la preoccupazione. La morte mentre compi il delitto ti spaventerebbe eccome...

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@Liquid user Si in linea teorica potrei anche essere d'accordo... Però purtroppo la teoria è diversa dalla pratica. Poi per il resto, si sono certo che varie statistiche hanno dimostrato come l'ergastolo sia più un deterrente utile rispetto alla pena di morte, ma inoltre lo vedo anche su me stesso: preferirei sicuramente la morte al dover essere condannato a buttare 50 anni della mia vita in carcere! Per quanto riguarda i lavori forzati, sono d'accordo relativamente... Si potrebbero avere un senso, ma ti ripeto per me la pena più grave e non solo perdere la propria vita ( cosa che l'ergastolo e la pena di morte hanno in comune ) ma nel primo caso è soprattutto vederla scorrere lentamente ogni giorno e buttarla via! Ovviamente sono d'accordo che uno che uccise 10 donne non diventerà mai un bravo cittadino, però penso che ha diritto a delle possibilità. Prendiamola in questi termini se ragionassimo così l'assassino resterebbe assassino, il sessista non potrebbe mai evolversi, l'omofobo non potrebbe mai smettere di dire frocio... Sono d'accordo che sia così nel 99 % dei casi ma già quel 1% mi obbliga a dove provare! Senza considerare che le persone di cui parli sono persone "malvagie" senza alcun minimo dubbio... Tu parli di una persona irrecuperabile ma infondo chi lo è? Molto spesso certi gesti criminali non sono altro che frutto di errori della società, questo non sarà una giustificazione, ma almeno un attenuante. Io mi ritengo una brava persona ok? Ma è innegabile che se fossi nato in sud America in una baracca,oggi sarei con una pistola in mano a fare la guerriglia, ho reso l'idea? Mi rendo conto che questo discorso fatto a una madre che magari ha perso il figlio in una rapina risulta abbastanza astratto... Ma la VENDETTA non porta pace sociale ma il caos... Spero di essere stato chiaro, ho scritto tutto di getto xD

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chi sbaglia paga e dovrebbe passare il resto della vita a lavorare forzatamente o meno per il bene della società, non marcendo in una cella a fare niente. inoltre ritengo culturamente e tecnicamente errato quando all'esecuzione capitale viene invitata la famiglia della vittima, come accade negli stati uniti per esempio, come se lo stato dovesse garantire la soddisfazione primordiale della vendetta a chi ha subito il torto.

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Contrario.
La pena di morte è una pena fin troppo "giusta" per certi reati. 
Non è certo un deterrente per far sì che la gente non commetta quel determinato reato. La gente è sempre più spronata a farlo con la speranza di non essere beccati. 
Inoltre tanta gente innocente è stata uccisa per colpa di un sistema giudiziario carente dal punto di vista di indizi, prove ecc. 

io credo che il carcere, in isolamento, senza alcun privilegio, come libri e televisione, sia ben più duro della "dolce morte". D'altronde la pena di morte non risolve il problema e rende lo Stato, quindi il cittadino, assassino. 
Non mi interesserebbe il rispetto dei diritti umani (nel caso del carcere duro) nei confronti di un condannato, che magari ha ucciso tanti bambini. Il mio interesse è proprio l'annichilimento dell'anima, "ti rendo la vita una non-vita".. tanto che alla fine il condannato preferirà di gran lunga la pena di morte. 

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@Liquid user Si in linea teorica potrei anche essere d'accordo... Però purtroppo la teoria è diversa dalla pratica. Poi per il resto, si sono certo che varie statistiche hanno dimostrato come l'ergastolo sia più un deterrente utile rispetto alla pena di morte, ma inoltre lo vedo anche su me stesso: preferirei sicuramente la morte al dover essere condannato a buttare 50 anni della mia vita in carcere! Per quanto riguarda i lavori forzati, sono d'accordo relativamente... Si potrebbero avere un senso, ma ti ripeto per me la pena più grave e non solo perdere la propria vita ( cosa che l'ergastolo e la pena di morte hanno in comune ) ma nel primo caso è soprattutto vederla scorrere lentamente ogni giorno e buttarla via! Ovviamente sono d'accordo che uno che uccise 10 donne non diventerà mai un bravo cittadino, però penso che ha diritto a delle possibilità. Prendiamola in questi termini se ragionassimo così l'assassino resterebbe assassino, il sessista non potrebbe mai evolversi, l'omofobo non potrebbe mai smettere di dire frocio... Sono d'accordo che sia così nel 99 % dei casi ma già quel 1% mi obbliga a dove provare! Senza considerare che le persone di cui parli sono persone "malvagie" senza alcun minimo dubbio... Tu parli di una persona irrecuperabile ma infondo chi lo è? Molto spesso certi gesti criminali non sono altro che frutto di errori della società, questo non sarà una giustificazione, ma almeno un attenuante. Io mi ritengo una brava persona ok? Ma è innegabile che se fossi nato in sud America in una baracca,oggi sarei con una pistola in mano a fare la guerriglia, ho reso l'idea? Mi rendo conto che questo discorso fatto a una madre che magari ha perso il figlio in una rapina risulta abbastanza astratto... Ma la VENDETTA non porta pace sociale ma il caos... Spero di essere stato chiaro, ho scritto tutto di getto xD

 

L' omofobo che ha detto frocio,il sessista che ha picchiato una donna, possono redimersi, non è senza ritorno quello che ha commesso. Altre cose invece,sono al di la della scusabilità perchè per compierle devi essere cattivo. Per farti capire. chiunque puo essere portato alle risse per cultura,ma per arrivare a uccidere e per futili motivi,deve mancarti quel sentimento di pietà e di empatia umana. e non ti verrà mai insegnata,perchè è istintiva. Non parliamo della colpa della società,perchè molti crimini non sono commessi da persone delle favelas ma anche da persone integrate e adattate. Stiamo parlando di cose piu concrete. esempio: ragazzi in india che hanno stuprato e ucciso una coetanea..

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chi sbaglia paga e dovrebbe passare il resto della vita a lavorare forzatamente o meno per il bene della società, non marcendo in una cella a fare niente. inoltre ritengo culturamente e tecnicamente errato quando all'esecuzione capitale viene invitata la famiglia della vittima, come accade negli stati uniti per esempio, come se lo stato dovesse garantire la soddisfazione primordiale della vendetta a chi ha subito il torto.

d' accordo.

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Contrario.

La pena di morte è una pena fin troppo "giusta" per certi reati. 

Non è certo un deterrente per far sì che la gente non commetta quel determinato reato. La gente è sempre più spronata a farlo con la speranza di non essere beccati. 

Inoltre tanta gente innocente è stata uccisa per colpa di un sistema giudiziario carente dal punto di vista di indizi, prove ecc. 

 

io credo che il carcere, in isolamento, senza alcun privilegio, come libri e televisione, sia ben più duro della "dolce morte". D'altronde la pena di morte non risolve il problema e rende lo Stato, quindi il cittadino, assassino. 

Non mi interesserebbe il rispetto dei diritti umani (nel caso del carcere duro) nei confronti di un condannato, che magari ha ucciso tanti bambini. Il mio interesse è proprio l'annichilimento dell'anima, "ti rendo la vita una non-vita".. tanto che alla fine il condannato preferirà di gran lunga la pena di morte. 

questo però lo vedo sadico più che funzionale a una "pulizia". è piu da un pensiero di vendetta che da un pensiero pratico volto a rieducare o a eliminare problemi sociali

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@liquid user Non ho compreso le obiezioni. Ovviamente il carcere è una limitazione della libertà personale(con scarse possibilità rieducative), e non a caso penso che ne debba essere limitato l'uso il più possibile. Non capisco come questa considerazione possa allora giustificare la lesione di un diritto maggiore, come quello alla vita. Salvo che tu non sostenga che il diritto alla vita sia pari o inferiore a quello alla libertà personale, se ne può discutere, io personalmente penso, per esempio, che il diritto alla dignità della vita, sia più pregnante di quello della vita stessa.

 

Se uno viene condannato ingiustamente verrà risarcito e liberato, certo non otterrà quanto ha perso, ma meglio questo che delle belle esequie.

 

Quanto all'esempio del fumo, considera che in nessun caso concreto la presenza della pena di morte ha determinato tassi di omicidio inferiori rispetto a quando non c'era, e in alcuni casi l'introduzione è stata addirittura controproducente. E poi, sinceramente, quanto pensi sia deterrente una pena che pensi di prevedere solo in presenza di una assoluta "certezza di colpa", dove questo mitico "assoluto" segna lo scarto dal già citato ed elevato livello dell' "oltre ogni ragionevole dubbio"?

 

@R.POST Siamo seri, nessuno vuole la pena di morte se non per malcelate brame di vendetta. Discutendo di questo tema mi son sempre ritrovato con sostenitori della pena capitale che erano assertori di un'idea retributiva della pena, ma che, non riuscendo a fondarla razionalmente, la camuffavano con una asserita particolare efficacia preventiva.

Edited by anakin
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Quoto @cesare_beccaria

 

« Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio"

(Cit.)

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se uno stato non è in grado di impedire ad esempio ad un capomafia di gestire i suoi affari dal carcere o se questo riesce a commissionare omicidi e vendette dal carcere la pena si morte è una opzione. certo è la sconfitta palese dello stato, ma lo stato non vince sempre.

 

il brutto secondo me è che in tanti stati i delinquenti gravi escono dopo 15 anni di carcere e sono ancora in giro a far danni nella società. l'ergastolo in alcuni casi dovrebbe veramente durare per sempre.

Edited by marco7
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L' omofobo che ha detto frocio,il sessista che ha picchiato una donna, possono redimersi, non è senza ritorno quello che ha commesso. Altre cose invece,sono al di la della scusabilità perchè per compierle devi essere cattivo. Per farti capire. chiunque puo essere portato alle risse per cultura,ma per arrivare a uccidere e per futili motivi,deve mancarti quel sentimento di pietà e di empatia umana. e non ti verrà mai insegnata,perchè è istintiva. Non parliamo della colpa della società,perchè molti crimini non sono commessi da persone delle favelas ma anche da persone integrate e adattate. Stiamo parlando di cose piu concrete. esempio: ragazzi in india che hanno stuprato e ucciso una coetanea..

Allora perdonami, ti chiedo : secondo te chi è privo di (Cito testualmente) "quel sentimento di pietà e di empatia umana"?

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@liquid user Non ho compreso le obiezioni. Ovviamente il carcere è una limitazione della libertà personale(con scarse possibilità rieducative), e non a caso penso che ne debba essere limitato l'uso il più possibile. Non capisco come questa considerazione possa allora giustificare la lesione di un diritto maggiore, come quello alla vita. Salvo che tu non sostenga che il diritto alla vita sia pari o inferiore a quello alla libertà personale, se ne può discutere, io personalmente penso, per esempio, che il diritto alla dignità della vita, sia più pregnante di quello della vita stessa.

 

Se uno viene condannato ingiustamente verrà risarcito e liberato, certo non otterrà quanto ha perso, ma meglio questo che delle belle esequie.

 

Quanto all'esempio del fumo, considera che in nessun caso concreto la presenza della pena di morte ha determinato tassi di omicidio inferiori rispetto a quando non c'era, e in alcuni casi l'introduzione è stata addirittura controproducente. E poi, sinceramente, quanto pensi sia deterrente una pena che pensi di prevedere solo in presenza di una assoluta "certezza di colpa", dove questo mitico "assoluto" segna lo scarto dal già citato ed elevato livello dell' "oltre ogni ragionevole dubbio"?

 

 

Quello che voglio dire è che a tuo modo di mettere le cose, fai parte della corrente che dice lo stato non si può abbassare al livello del delinquente, i diritti fondamentali etc,ma anche il carcere è un pesante violazione di entrambe le idee. Quindi secondo me non si puo tirare in ballo un discorso del genere per andare contro alla pena di morte ed essere favorevoli a un sistema carcerario cosi.

In Ogni caso secondo me il risarcimento è simbolico ma inutile e mette le due situazioni a un livello non dissimile. Riferiamoci comunque a casi certi e documentabili (seppur una minoranza) per centrare il significato più puro del topic. non sto parlando di come essere certi, o dei metodi,è una linea di pensiero

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Il motivo per cui sono contrario alla pena di morte

è che è assolutamente controproducente per la sicurezza pubblica.

 

Se vivo in Italia e uccido una persona davanti a una telecamera

so che se mi consegno alla Polizia e mi comporto bene in carcere

in una ventina d'anni potrei essere anche fuori di galera.

 

Ma se io vivessi in un Paese in cui vige la pena di morte,

sapendo di meritare già il supplizio capitale mi sentirei immortale

e non avendo più nulla da perdere farei anche qualche stupro e qualche strage

e invece di consegnarmi alle forze dell'ordine sparerei contro di loro all'impazzata

non appena cercassero di catturarmi. Preferirei insomma morire in una sparatoria

"trascinando con me all'inferno" quante più persone possibili.

 

Che poi è esattamente quello che succede negli Stati Uniti e non succede in Europa.

Inoltre parlerebbero di me tutte le televisioni e qualche altro sfigato come me

potrebbe credere che sia un ottimo modo per andarsene da questo mondo.

Mentre andare costituirsi e andare in carcere è così poco eroico...

 

Il motivo invece per cui sono contrario ai lavori forzati è ancora più semplice.

Il lavoro deve essere sempre retribuito.

Non credo che a un operaio della FIAT faccia piacere sapere che è stata reintrodotta la schiavitù

e che Marchionne ha trovato un modo per comprare allo Stato forza lavoro a basso prezzo... 

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secondo te chi è privo di (Cito testualmente) "quel sentimento di pietà e di empatia umana"?

 

Chi agisce in un certo modo,ricordiamoci che le azioni sono molto più importanti,per il nostro cervello, che la parola. Mentre hai un coltello in mano,se colpisci e non provi nessun rimorso,nessun freno,nessuna immedesimazione,secondo me ne sei privo. Mentre se insulti qualcuno, a parole la cosa è ben diversa. Quello che passa per la fisicità è immedesimabile,immediato, comprensibile a tutti. Quello che prova un nero quando è insultato no,a meno che sei particolarmente sensibile o l' hai provato su di te, qualcosa similissimo.

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Il motivo per cui sono contrario alla pena di morte

è che è assolutamente controproducente per la sicurezza pubblica.

 

Se vivo in Italia e uccido una persona davanti a una telecamera

so che se mi consegno alla Polizia e mi comporto bene in carcere

in una ventina d'anni potrei essere anche fuori di galera.

 

Ma se io vivessi in un Paese in cui vige la pena di morte,

sapendo di meritare già il supplizio capitale mi sentirei immortale

e non avendo più nulla da perdere farei anche qualche stupro e qualche strage

e invece di consegnarmi alle forze dell'ordine sparerei contro di loro all'impazzata

non appena cercassero di catturarmi. Preferirei insomma morire in una sparatoria

"trascinando con me all'inferno" quante più persone possibili.

 

Che poi è esattamente quello che succede negli Stati Uniti e non succede in Europa.

Inoltre parlerebbero di me tutte le televisioni e qualche altro sfigato come me

potrebbe credere che sia un ottimo modo per andarsene da questo mondo.

Mentre andare costituirsi e andare in carcere è così poco eroico...

 

Il motivo invece per cui sono contrario ai lavori forzati è ancora più semplice.

Il lavoro deve essere sempre retribuito.

Non credo che a un operaio della FIAT faccia piacere sapere che è stata reintrodotta la schiavitù

e che Marchionne ha trovato un modo per comprare allo Stato forza lavoro a basso prezzo... 

come al solito sei un filosofo del pratico e cinico,guardiamo al sodo. ahaaha nel topic di presentazione ho espresso quanto trovo affascinante e strano il tuo modo di porti domande.  non ho dubbi su quello,ma tu presupponi che uno che compie certi crimini ha solo l' interesse di portare nel baratro piu persone possibile,quindi neghi come me ogni possibile rieducazione,sbaglio?

 

Bhe c'è tanto lavoro che viene svolto dai volontari e in parte alcuni settori dell' italia si reggono su questo. se ci fosse del lavoro svolto da questi, sicuramente sarebbe una mano in certi contesti.  tu però esuli da un discorso morale etico,perchè vai a parare sul pragmatico e causa effetto..io volevo mettere in evidenza un altra cosa.

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Chi agisce in un certo modo,ricordiamoci che le azioni sono molto più importanti,per il nostro cervello, che la parola. Mentre hai un coltello in mano,se colpisci e non provi nessun rimorso,nessun freno,nessuna immedesimazione,secondo me ne sei privo. Mentre se insulti qualcuno, a parole la cosa è ben diversa. Quello che passa per la fisicità è immedesimabile,immediato, comprensibile a tutti. Quello che prova un nero quando è insultato no,a meno che sei particolarmente sensibile o l' hai provato su di te, qualcosa similissimo.

Quindi tu parli di una persona che uccide senza sensi di colpa? Prendiamo allora un esempio: un serial killer. Tu vedi in lui solamente un mostro privo di diritti e che non merita nulla se non disprezzo giusto? Ma secondo te quella persona non è anche una vittima? Di se stesso, delle sue patologie magari da violenze che ha subito nel passato? Io non sono pro criminalità, dico solo che non esiste la colpa assoluta... Priva di ogni attenuante.

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Il motivo invece per cui sono contrario ai lavori forzati è ancora più semplice.

Il lavoro deve essere sempre retribuito.

Non credo che a un operaio della FIAT faccia piacere sapere che è stata reintrodotta la schiavitù

e che Marchionne ha trovato un modo per comprare allo Stato forza lavoro a basso prezzo... 

 

Benché concordi con il risultato, non mi convince il ragionamento. Anche una multa ragionando in questo modo è arricchimento senza causa. 

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Quindi tu parli di una persona che uccide senza sensi di colpa? Prendiamo allora un esempio: un serial killer. Tu vedi in lui solamente un mostro privo di diritti e che non merita nulla se non disprezzo giusto? Ma secondo te quella persona non è anche una vittima? Di se stesso, delle sue patologie magari da violenze che ha subito nel passato? Io non sono pro criminalità, dico solo che non esiste la colpa assoluta... Priva di ogni attenuante.

 tralasciamo le patologie,che son un capitolo a parte. Si parlo di quelle persone,infatti la pena di morte secondo me va limitata in determinati casi,ma non voglio dire come e quali su due piedi . 

il tuo discorso è quello che ho provato a fare da medico,

Se pero vediamo tutti i comportamenti disfunzionali come patologia e eliminiamo l' esistenza del male,del cattivo allora dobbiamo considerarli malati e perciò non puniti ma curati...però ogni crimine raggiunge un simile livello poi . io penso che il cattivo esista,come esiste il buono e l' altruismo. Non è detto che tutti siano stati vittime in passato,se lo sono,avranno un attenuante anche da parte mia, ma ci sono persone nel passato (mi ricordo Mengel il medico figlio di troia del nazismo) che in carcere era risultato sano,non malato ne pentito,semplicemente malvagio. Se vogliamo riportare la malvagita a una causa organica e irrecuperabile allora in ogni caso ragionando alla Almadel-pragmatismo meglio eliminare il problema, come si elimina una cellula trasformata.

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tralasciamo le patologie,che son un capitolo a parte. Si parlo di quelle persone,infatti la pena di morte secondo me va limitata in determinati casi,ma non voglio dire come e quali su due piedi .

il tuo discorso è quello che ho provato a fare da medico,

Se pero vediamo tutti i comportamenti disfunzionali come patologia e eliminiamo l' esistenza del male,del cattivo allora dobbiamo considerarli malati e perciò non puniti ma curati...però ogni crimine raggiunge un simile livello poi . io penso che il cattivo esista,come esiste il buono e l' altruismo. Non è detto che tutti siano stati vittime in passato,se lo sono,avranno un attenuante anche da parte mia, ma ci sono persone nel passato (mi ricordo Mengel il medico figlio di troia del nazismo) che in carcere era risultato sano,non malato ne pentito,semplicemente malvagio. Se vogliamo riportare la malvagita a una causa organica e irrecuperabile allora in ogni caso ragionando alla Almadel-pragmatismo meglio eliminare il problema, come si elimina una cellula trasformata.

Il mio era un esempio! Cmq si, ho capito il tuo ragionamento e ti spiego subito il motivo per cui non siamo d'accordo! Io non credo che il male o il bene assoluto siano su questa terra :) dentro ognuno di noi esistono entrambe le componenti. Non credo che esista una persona totalmente malvagia... Cosa invece in cui tu credi! Se esistesse allora potrei anche essere d'accordo alla pena di morte.

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