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Gay che rifiutano il sesso fino a se stesso


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Io sono stato promiscuo e ne sono stato ben contento.Oggi non lo sono e sono contento uguale.

Dipende da come si vivono le situazioni,io non mi sono mai sentito un "lupo vizioso"e soprattutto nelle relazioni di solo sesso non cercavo certo l'amore.Ho proprio un modo diverso di intendere le due cose.Nel sesso occasionale ero egoista e dovevo avere sempre la situazione sotto controllo,baci in bocca con lingua assenti!

Quando sono innamorato entro in modalita' " fai di me ciò che vuoi"

amo perdere il controllo e condividere tutto.

Ora come ora è questo che mi manca e quindi il sesso fine a se stesso non mi interessa più.

Detto cio' non sto'in casa a masturbarmi senza frequentare più nessuno, esco come prima, mi guardo intorno come prima.

Negli ultimi due anni ho avuto alcune uscite a due ma quando capivo che non mi

interessava non me lo portavo a letto;anni fa'sicuramente si.Semplicemente oggi mi sento un uomo

"risolto"se cosi'si puo'dire e se devo scegliere tra una serata in compagnia di amici o una notte di sesso con

tizio o caio opto per gli amici.Mi diverto di piu' e non e'detto che prima o poi possa trovare ancora qualcuno,nel frattempo resto un segaiolo se cosi'devo essere definito.

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@ospite74, vedi che fai sempre paragoni che non mi piacciono? :D

Pensi che io preferisca un'orgia a una partita di un gioco da tavolo?

 

Ho solo detto che preferisco un'orgia rispetto a una sega

e visto che se non scopo mi faccio due seghe al giorno

e se scopo me ne faccio solo una

e non me ne faccio solo se scopo con due persone...

@almadel

 

Ho solo scritto una mia preferenza senza onestamente pensare che fosse più giusta o migliore della tua...

Non mi permetterei mai di pensare male di te...sei troppo bellino!!!(se sei quello della foto)

Davvero, capisco il tuo punto di vista però tu sforzati di capire il mio.

Francamente ho letto delle cose che mi hanno fatto accapponare la pelle . Cioè ..qualcuno crede veramente che ci siano due tipi di gay : uno che non fa altro che cercare cazzi in ogni dove come un lupo famelico, l altro che sa in casa a fare la calzetta aspettando il vero amore e guardando c'é posta per te?

Mah .

La realtà è sempre più complessa di come la si dipinge (e meno male, direi ...), solo che a volte vien facile ragionare per categorie fisse e dividere il mondo in bianco e nero, perdendo sia in realismo che in capacità di analisi.

 

 

 


L'esempio è giusto, ma ingeneroso...io potrei in ipotesi farlo con uno
"strafigo della mad**na" e certo non compenserebbe il dolore o la rabbia
di una storia finita, ma potrebbe farmi bene e comunque il confronto potrebbe
essere meno infelice del caso da te proposto.

 

Non dico che non potrebbe farmi bene, dico che non è scontato che non mi faccia stare peggio.

Come dicevo in un post precedente, per godersi appieno il sesso occasionale non bisogna essere nello stato d'animo di cercare "qualcosa in più", perché se si cerca sesso avendo in mente altro si rischia di sentire il vuoto e la mancanza. Ciò non significa che non si possa accogliere eventualmente quel qualcosa in più, se arriva anche quando non lo si cercava ...

 

E' ingeneroso dire che il sesso con uno sconosciuto è insipido, se paragonato a quello con una persona che ami?

Bah, può darsi ...

Certo, tu dici, se mi capitasse tra le mani Cristiano Ronaldo farei fatica a trovarlo insipido XD. Anche se, al di là della bellezza fisica, ci sono tanti elementi di compatibilità che favoriscono o meno l'attrazione erotica e che per me sono spesso ancora più importanti...

Però (e adesso tiro fuori la donna che è in me, peggio di @FreakyFred :-)), io continuo a trovare un abisso tra le due tipologie di sesso, forse non tanto nel momento dell'atto in sé, ma soprattutto nei momenti successivi. Sappiamo tutti che differenza intercorre tra il trovarti, una volta terminata la scarica ormonale, tra le braccia di uno sconosciuto o tra le braccia del tuo lui. Sappiamo cosa significa abbracciare una persona a cui tieni, idealmente addormentarti con lei, o trovarti lì con qualcuno di cui non ti frega niente ...

Può essere stata un'esperienza anche bellissima, ma se sei abituato ad altro, come fai a non sentire che c'è qualcosa che manca, qualcosa che vorresti e che ti lascia un senso di "incompiuto"?

Non contesto che possa accadere...ed essere vero.

 

Per quanto se con quella persona ti sei lasciato

a stretto rigore è il paragone con il ricordo di un amore

 

Non dubito che possa accadere, anzi credo prima o

poi sia capitato a chiunque si sia innamorato veramente

e poi lasciato...però è nostalgia di un amore finito, non

amore

 

Tanto è vero che il paragone tendiamo a farlo con quella

volta in cui....furono scintille, e fu perfetto e non certo con 

l'ultima...in cui si è intuito che qualcosa non andava più. 

 

Per quanto riguarda i momenti successivi...anche qui non è

che dici qualcosa che non è vero in sè...ma la domanda che

segue è: può capitare di addormentarsi accanto alla persona

che si ama, senza aver fatto sesso....e non pensare a lui, ma a

quel tipo che abbiamo visto in Metro nel pomeriggio e ci ha molto

attratti?

 

Può capitare....capita anche questo

Se questa interpretazione di @wasabi è vero,

allora il rifiuto per il sesso senza amore

dovrebbe essere tipico di chi ha già avuto una relazione

e non ha ancora elaborato il lutto per essere stato lasciato.

E' possibile, ma mi sembrano casi marginali rispetto al fenomeno.

 

Inoltre mi sembrerebbe più logico il contrario:

se soffro per il ricordo di un amore a rigore dovrei preferire il sesso senza sentimenti

rispetto a imbarcarmi subito in una nuova relazione, no?

Di solito quando ci si ricorda delle braccia dell'altro, dopo il sesso ci si riveste in fretta

e si dicono frase: "Scusa, ma non mi sento ancora pronto per una storia seria, sai dopo @Hinzelmann*..."

 

Invece secondo te proprio perché ci si ricorda di quel calore,

allora lo si cerca nuovamente anche nell'abbraccio con Cristiano Ronaldo?

La mia esperienza non mi dice qualcosa di simile.

 

*Visto che mi usi sempre al posto di Tizio o di Caio, ti ho eletto "nome per gli esempi".

Io non sto parlando solo della fase traumatica che si attraversa dopo la fine di una storia, né che ci sia per forza di mezzo il ricordo di una particolare persona. Dove ho detto che si tratta solo di questo? Io ho detto che ci possono essere esperienze sessuali che lasciano l'amaro in bocca, quel senso di "vuoto" o di "mancanza", in tutti quei casi in cui si vorrebbe altro oltre all'atto sessuale in sé. In generale, quindi, quando si cerca un legame affettivo, quando ci si sente soli, quando si vorrebbe essere amati and so on ...

Uno può avere un termine di paragone con il passato, oppure semplicemente confrontarsi con le sue speranze, le sue aspettative, i suoi desideri ...

 

 

 


Invece secondo te proprio perché ci si ricorda di quel calore,
allora lo si cerca nuovamente anche nell'abbraccio con Cristiano Ronaldo?
La mia esperienza non mi dice qualcosa di simile.

 

Infatti non ho detto che lo si cerca in Cristiano Ronaldo, ma che si percepisce la differenza perchè quel tipo di abbraccio (non proprio quell'abbraccio con una certa persona) non c'è.

Edited by wasabi

@wasabi, c'è una sola esperienza sessuale che ci lascia l'amaro in bocca:

quella fatta con una persona che non ci piaceva solo per non masturbarci al ritorno del locale.

Si spera però di essere generalmente più fortunati.

 

 


Uno può avere un termine di paragone con il passato, oppure semplicemente confrontarsi con le sue speranze, le sue aspettative, i suoi desideri ..

 

Anche questo può essere vero...però l'atteggiamento di chi

sposta la propria domanda di felicità fra passato e futuro

fra nostalgia e speranza, è quello di un melanconico che

rischia di non agire nel-godersi il presente.

 

Fa un po' Leopardi...diciamo 

 

Meglio delimitare la cosa a fasi traumatiche, piuttosto che

diluire oltre misura...ma certo esistono anche delle persone

"contemplative" "sensibili"

 

D'altronde e così mi sposto in campo neutrale...che dire

che 60nne etero - teoricamente tanto affranto dalla morte

della moglie - che però si sposa la rumena nel giro di pochi

mesi, perchè senza una moglie non può vivere?

 

Sarebbe un caso di sesso con benefits matrimoniali

 

Magari in quest'altro caso possiamo restare perplessi 

per l'eccesso di pragmatismo e di cinismo, come nel

precedente per l'eccesso di melanconia

Non si puo' trovare una risposta a questo quesito che accontenti tutti.

Nel mio caso c'è stato un periodo della mia vita in cui "ragionavo" solo con il pisello.

Ora la penso come @wasabi,ma cio' non toglie che che se domani incontrassi

quell' figo di Jo Weil.......Pero' sarei consapevole che sarebbe solo sesso e non ci farei ricami romantici.

Tutto cio' che ci fa stare bene è lecito.

@wasabi, guarda che sei tu che "non parli per te".

Io racconto le mie esperienze (come al solito)

mentre tu parli di "massimi sistemi" spacciandoli come "possibilità".

Beh, a mio avviso le "possibilità" non esistono:

esiste quello che è capitato a me, a te o agli altri forumisti.

Non chiedo nomi e cognomi, solo che tu ti esponga quando affermi qualcosa.

 

A cosa vi serve l'anonimato se non lo sfruttate?

Dimmi chiaro e tondo: "Sì, ho scopato con un figo passionale.

No, non portavo il lutto per una precedente relazione.

Sì, era bellissimo con un culo perfetto, un cazzo possente e grande capacità;

ma io avrei preferito non fare sesso con lui perché era l'ultima sera di vacanza

e anche se vicino al falò era splendido, è stato brutto che non mi ha abbia portato la colazione a letto:

così brutto che avrei preferito masturbarmi davanti a un porno della BelAmi"

 

Almeno di fronte a qualcosa di raccontato in maniera personale

potrei anche credere che il sesso occasionale in assenza di amore

possa essere peggio di un pornazzo; ma in assenza di questo

mi pare solo una "posizione ideologica" o una "legge generale"

che non ha alcun rapporto con la tua/vostra/nostra vita reale.

@Almadel, dai semplicemente prova di non aver capito una mazza del discorso che si stava facendo (dal momento che altri lo hanno capito, il problema e' tuo e non mio).

Tu racconti le tue esperienze e da quelle estrapoli leggi generali, peccato che il mondo non è fatto da miliardi di repliche di Almadel.

Io, come te probabilmente, non sono mai stato alla "ricerca dell'amore", che è sempre capitato e basta, quindi non ho mai vissuto il sesso sentendo la mancanza di un sentimento che volevo fortemente e che non arrivava. Però io vivo nel mondo, conosco persone, tanti gay (che sono in genere più colpiti dalla paura della solitudine amorosa), ci parlo, ci confrontiamo, ci raccontiamo esperienze, desideri etc ... Come mai tu fai così fatica, invece, ad immedesimarti nel punto di vista altrui? Io non so rispondere a questa domanda... Posso ipotizzare che tu viva in un mondo molto "piccolo", o fatto delle solite poche persone o fatto di persone tutte uguali tra loro e uguali a te. Anch'io amo circondarmi di persone che mi somiglino come sensibilità, e' ovvio, ma almeno a livello di esperienza siamo anche parecchio diversi.

Stando a questo forum, sai quanti si riconoscono in quello che ho scritto ma non dicono niente (o me lo dicono in privato) perché tu (non solo tu, ma tu soprattutto) li fai sentire degli sfigati? Perché se uno non la pensa come te sembra non sano di mente? Dovresti smetterla di catalogare tutti e magari provare a capire cosa c'è dietro a certe posizioni. Anche a me danno fastidio i finti moralismi, mi disturbano le persone che si nascondono dietro finti "valori" per nascondere le loro paure, che parlano di fare sesso come di un "regalo" che concedono al partner. Mi arrabbio con chi si comporta in modo troppo passivo (non a letto) e si considera "usato" dagli altri. Questo si'.

Ma con ciò non si può dire che nel fare sesso, anche con un figo pazzesco, sia sempre tutto bello, tutto facile, tutto semplice come mangiare una fetta di torta al cioccolato, perché si tratta di un'interazione tra persone, ognuna con la sua storia, la sua sensibilità, i suoi desideri etc ...

 

P.S. La storia dell'anonimato e' ridicola XD Metà del forum conosce il mio nome e cognome, un certo numero di forumisti ha il mio numero di telefono, sa dove vivo, che università frequento etc ... Con ciò, ho sempre raccontato di tutto della mia vita su questo forum, se ne potrebbe praticamente ricavare una biografia :-)

Edited by wasabi

Secondo me, avevo cercato di delinearlo prima...l'assenza di

matrimonio e di benefits matrimoniali, ha creato nei gay una

tendenza del tutto ragionevole ad idealizzare l'amore come il regno

dei puri sentimenti.

 

Sappiamo che non di soli sentimenti si può vivere, che ci vorrebbero

istituti di sostegno, diritti, però nel frattempo il cinismo matrimoniale

non ci appartiene.

 

Perché una autrice etero ha scritto "Ragione e Sentimento"

mentre un ipotetico scrittore gay scriverebbe oggi "Sesso e 

Sentimento"?

 

L'eroina di quel tipo di romanzi era la donna che si ribellava

all'accettazione supina di un matrimonio di convenienza, ma

era costretta dal contesto sociale a farlo operando una scissione

quindi - dico io - se un gay di oggi usa il sentimento per volere

qualcosa di più del solo sesso, non possiamo negare sia in sè

qualcosa di positivo ( purché non sia un amore solo sognato ma

vissuto....realizzato ) ma se per poter realizzare questo risultato

deve operare una scissione, non possiamo neanche negare che

questo accade perchè la nobilitazione dell'oggetto serve ad in Io

che si sente debole

 

L'idealizzazione deve quindi essere creativa e non contemplativa

e per certi versi servire al confronto con la Realtà ( una realtà che

è più dura di quella di un etero, ma non inaffrontabile ) e l'esperienza

questa scissione dovrebbe tendenzialmente ricomporla...a posteriori.

 

Io, come te probabilmente, non sono mai stato alla "ricerca dell'amore", che è sempre capitato e basta, quindi non ho mai vissuto il sesso sentendo la mancanza di un sentimento che volevo fortemente e che non arrivava. Però io vivo nel mondo, conosco persone, tanti gay (che sono in genere più colpiti dalla paura della solitudine amorosa), ci parlo, ci confrontiamo, ci raccontiamo esperienze, desideri etc ... Come mai tu fai così fatica, invece, ad immedesimarti nel punto di vista altrui?

 

 

Il quinto argomento è la paura della solitudine:

tutte le nostre energie sono talmente indirizzate alla ricerca di un compagno

che qualunque contatto con un altro omosessuale non finalizzato a una relazione

ci sembra soltanto una perdita di tempo, giacché nel frattempo

i miei impulsi sessuali possono essere sfogati con la masturbazione.

 

 

Precisamente perché se io inserisco quello che dici tu come quinto punto di un elenco

dovrei "smetterla di catalogare tutti" e se lo fai tu dimostri grandi doti di empatia? :)

 

La paura della solitudine è una delle motivazioni che vengono date

per il rifiuto del sesso occasionale, lo so benissimo anche io.

 

Al massimo puoi dirmi che la tua interpretazione di questo fenomeno

sia migliore della mia o che secondo te è il motivo principale

e che l'insicurezza, il narcisismo o la sessuofobia siano meno importanti.

 

Tu hai messo in evidenza la parola "vuoto"

mentre io l'espressione "perdita di tempo".

A dire il vero nessuna delle due mi convince molto,

anche se probabilmente la tua rende meglio il detto latino:

post coitum omnia animalia tristia sunt (dopo il coito tutti gli animali sono tristi)

che spiega il bisogno di coccole dopo l'orgasmo per il calo di endorfine.

 

Probabilmente è proprio "coccole" la parola chiave.

Visto che dopo il sesso la mia astinenza da coccole si fa più pressante

cerco di evitare di farlo con persone che non mi amano,

un po' come quando non ho tabacco a casa ed evito pertanto il caffè

perché mi aumenta la voglia di fumare.

Probabilmente io cerco anche delle ragioni un po' troppo intellettualoidi

però non credo che una opinione o un comportamento umano, qualunque

esso sia, a maggior ragione se diffuso, si possa basare solo su delle "sensazioni"

 

Non mi convince quando si ipotizza che l'orgasmo e le sensazioni positive connesse

possano di per sè determinare una sessualità cd. "compulsiva", ma neanche credo che le

sensazioni negative post orgasmo possano spiegare il bisogno di farlo con persone che

ci amano.

 

Possiamo ipotizzare che se Almadel ha paura della solitudine, gli sia capitato di sentire

il senso di vuoto dopo aver consumato un rapporto sessuale, ma se Hinzelmann al contrario

avesse paura dell'intimità ne approfitterebbe per alzarsi, lavarsi e fumare una sigaretta.

 

In ambedue i casi la stessa sensazione produce diversi comportamenti ed emozioni, perchè

c'è alle spalle un diverso pensiero.

 

Forse è più facile associare a sensazioni negative, pensieri negativi ( paure ) e a

sensazioni positive, pensieri positivi

@schopy non è che lo dico io, lo dice la psicologia/sessuologia. Ovviamente si parla di sesso compulsivo, di quando il chiodo non schiaccia altri chiodi, ma rimane fisso. Ripeto tra il sessuomane compulsivo e la monaca di clausura ci sono milioni di alternative che mi sembrano meno estreme e più sane. A differenza di @Almadel io penso solo che le scelte estreme siano scorrette, ma le scelte diverse dalle mie non le vedo scorrette a differenza sua.

Vorrei aggiungere che la patologia di sesso compulsivo non sempre fa rima con casi estremi, molti dei sintomi che denunciano gli psicologi li ho riscontrati ai tempi in alcune ragazze. E lì la faccenda è più facile da vedere. ragazze in costante bisogno di attenzioni, ossessionate dall'attrarre e stuzzicare, che fanno e poi si pentono e poi rifanno (in un loop infinito), che alternano sfrenate fasi di promiscuità a fasi di ragazza sottomessa. In psicologia, e anche per pura logica, le cause sono evidenti visto che ho sempre visto che erano persone con forti problemi familiari, insicure e con carenze affettive. E per questo che penso che gente come Sara tommasi (esempio estremo lo so) sia vittima di sé stessa.

Non esiste una patologia detta "sesso compulsivo"

 

Esiste - semmai - l'ipotesi di un disturbo psicologico detto

"ipersessualità"

 

Viene detto tale - ipersessualità- perchè si propende per una

interpretazione non nel senso del disturbo ossessivo-compulsivo

che anche a voler tutto patologizzare si adatta meglio al masturbatore

cronico, bensì nel senso della "dipendenza" altrimenti detta "sex addiction"

 

E' possibile ipotizzare che una personalità "dipendente" possa anche

sviluppare una dipendenza dal sesso...ma non è una compulsione

 

Inoltre bisogna specificare che si tratta di una mera ipotesi perchè:

 

 Nella comunità medica, scientifica e specialistica della sessuologia non si è raggiunto

il consenso sul fatto che la dipendenza sessuale esista effettivamente e su come descrivere

il fenomeno

http://it.wikipedia.org/wiki/Ipersessualit%C3%A0

 

 

In ogni caso anche coloro che ritengono tale disturbo possa esistere hanno elaborato

dei test, che avrebbero la funzione di distinguere il soggetto dipendente dal sesso dalla

persona che ha un'attività sessuale intensa, ma non evidenzia alcun problema o sofferenza

 

In secondo luogo....non prendiamoci in giro!

 

Dove sta la tolleranza nel giudicare scelte diverse dalla propria "estreme" o "patologiche" ?

 

Essere tolleranti significa dire, non condivido...ma se a te sta bene non contesto o non

pretendo di dirti che sei malato, se te la vivi bene

 

Questo mi sembra imprescindibile!

La psicologia dice che vi è patologia quando c'è sofferenza.

E francamente mi pare una buona ipotesi di lavoro.

Appunto: "se te la vivi bene" allora stai bene.

 

Il resto sono valutazioni di tipo moralistico.

Pensare che tre rapporti occasionali alla settimana siano "patologia"

e quindici rapporti sessuali la settimana col proprio partner siano "passione travolgente"

è una valutazione che non ha nulla a che fare con psicologia o sessuologia.

@Schopy

 

Io ho replicato all'ipotesi di una "sessualità compulsiva"

che in senso tecnico mi pare una ipotesi azzardata per

tante ragioni:

 

Qualcosa di compulsivo è qualcosa di involontario....tipo lavarmi le mani perchè mi sento sporco anche se vedo che sono pulite etc

e quindi se penso ad una compulsione sessuale posso pensare a gesti semplici automatici: aprire un impermeabile, masturbarsi

applicata ad un certo stile di vita che implica comportamenti complessi tipo andare in cruising mi torna poco

 

Ciò premesso...per non dare l'impressione che "se è sesso, va tutto bene" che sarebbe un messaggio

sbagliato ho tentato di delineare dei casi in cui si fa sesso non per procurarsi un benessere, ma per

compensare un malessere ( che non sarebbe un sesso compulsivo, ma un sesso infelice un po' nevrotico

forse...limitiamoci ad infelice )

 

Non è che il mio parametro di riferimento sia la normalità, ma il benessere individuale

 

Se ad esempio tu @Schopy hai ridotto l'attività sessuale, alternando fasi di masturbazione

ad incontri occasionali più saltuari di prima....può essere benissimo che sia una situazione

per te più "giusta", non solo è del tutto evidente che non ti devi vergognare di niente ( né

di ciò che facevi prima, né di ciò che fai oggi ) ma io credo che il punto sia semplicemente

chiedersi se stai meglio ora di prima

 

Non sto meglio a dire il vero...ma se mi comportassi come prima starei peggio, perciò sto nel limbo.

il fatto che tu hinzelmann e @ilromantico abbiate ricominciato a discutere di cos'è patologico e compulsivo prova che avevo ragione a ritenere che le vostre "stime" differiscono...forse tu non "quantifichi" un particolare comportamento prima di ritenerlo compulsivo, ma mi pare invece che per ilromantico funzioni così.

 

Scrivi che andare in un cruising non può esser considerato un es. di comportamento compulsivo ma al più nevrotico, se agito per "compensazione"...su questo ti posso dar ragione.

Comunque, tanto per sintetizzare, dopo un periodo di "divertimento" ora a dire il vero sono un po' spaventato dall'intimità e pure dalla promiscuità che tanto mi piaceva! Non mi capisco tantissimo...forse avrei dovuto "accettarmi" di più per com'ero nella fase godereccia e cercare di partire da lì per riaggiustare il tiro, invece è come se mi fossi un po' "nascosto" ma senza diventare la persona che avrei voluto essere.

 

Vabbè, si cambia, indietro non si torna e forse ho solo bisogno di qualche nuovo stimolo...

Edited by schopy

 

 


ma mi pare invece che per ilromantico funzioni così.

 

Ho capito...ma sbaglia.

 

Al più si può dire che sia un indizio, tipo stare in palestra 7 giorni su 7 per 7 ore

 

Per parlare di dipendenza bisogna però immaginare che il giorno di chiusura

io stia male e la mia qualità di vita sia compromessa perchè non posso lavorare

mangiare cibo normale, evitare di prendere steroidi, divertirmi etc. 

 

Peraltro sarebbe una dipendenza certamente più nociva...

 

Rispetto alla nevrosi non conta la quantità, ma la qualità.

Rispetto alla dipendenza la quantità è necessaria ma non

sufficiente...il concetto di compromissione della qualità della

vita ed il malessere che ne deriva sono grandemente rimessi

alla valutazione del paziente

 

Insomma sono mie opinioni fino ad un certo punto...anche se il campo

è scivoloso, perchè si tratta di psicologia

 

Tu hai semplicemente cambiato stile di vita, o meglio ti sei messo in pausa

però io non credo ( e neanche tu lo credi  secondo me ) che la paura peraltro

equamente condivisa fra promiscuità e intimità, possa fondare una scelta di

un nuovo stile di vita.

 

Come minimo bisognerebbe sostituire alla "paura" dei "desideri"

possibilmente desideri veri...non "voglio diventare questa persona"

che a me pare un dovere o comunque un secondo fine.

 

Prescindiamo da te....facciamo un esempio banale

 

Se in ipotesi io mi sento impotente, fin da piccolo mi sentivo debole

poi scopro che son frocio etc. e si forma nella mia testa l'idea di diventare

attraverso il sesso e l'amore Potente...al 90% finirà male

 

Ma non è colpa nè del sesso, nè dell'amore è che li ho usati

come armi improprie contro di me 

 

Allo stesso modo sarebbe sbagliato usarli contro armi improprie

contro gli altri

 

Questo è un caso diffusissimo a 20 anni...d'altronde se a 20 anni

ci si accettasse al 100% non avrebbe senso vivere fino ai 40 XD

 

Quindi kept calm...tutto si risolve crescendo

Se in ipotesi io mi sento impotente, fin da piccolo mi sentivo debole

poi scopro che son frocio etc. e si forma nella mia testa l'idea di diventare

attraverso il sesso e l'amore Potente...al 90% finirà male

 

Ma non è colpa nè del sesso, nè dell'amore è che li ho usati

come armi improprie contro di me.

 

Sì credo che per certi versi il tuo esempio "banale" si attagli anche alla mia situazione...

è che, cavolo, a 26 anni dovrei essere già abbastanza cresciuto XD

Beh, insomma...alla fin dei salmi hai appena finito

l'Università, per tot anni hai vissuto da studente

universitario. Questo al di là di ogni considerazione

che segue, può portare ad una routine ripetitiva

 

( mi dispiacerebbe però se tu dessi un giudizio negativo

del tipo bianco-nero...sicuramente è un periodo che ti

ha anche giovato )

 

Io volevo fare una considerazione più generale

sul sesso "fine a se stesso", tutti sembrano dare

per scontato che il sesso debba avere un secondo

fine e che questo secondo fine lo nobiliti.

 

La realtà è che si dice questo, ma spesso lo si fa

con secondi fini che non lo nobilitano affatto. E non

mi riferisco al secondo fine dichiarato di chi in modo

consapevole usa il sesso per un obiettivo - che sò il

lavoro... - e quindi finisce sotto la lente di un giudizio

morale.  Esistono secondi fini meno intenzionali e chiari

che non sono legati al puro piacere ( per questo io in

precedenza segnalavo il fatto di scegliere persone 

"attraenti" in senso stretto )

 

Se esiste un problema del sesso è nel fatto di non

essere fine a se stesso....

 

OT

 

A questo punto tu lo sai....arriva la paternale sulla

amicizia gay, la cultura gay etc. sul fatto cioè che tu

ti sei costruito un imbuto omosessuale, escludendo

ogni rilievo dell'omosessualità al di fuori del gambo-sesso

( intendo il gambo dell'imbuto...non so come si chiama XD )

 

Uso l'immagine dell'imbuto per segnalarti che tutta l'acqua finisce

per scaricarsi lì...e quindi rischia di traboccare, non so se mi spiego.

 

Non è che io pretenda che siccome hai studiato filosofia, tu debba diventare

un "filosofo gay" ma non mi torna il fatto che tu ti sia costruito tutta una

tua filosofia, che esclude l'omosessualità da tutti gli altri aspetti della tua vita, che

sono quelli che però ti connotano o ti definiscono nella tua interezza.

 

So che in realtà hai letto Foucault, perchè a vario titolo

ne hai scritto...quindi non è neanche del tutto vero, però ho

l'impressione che preso così isolatamente sia finito in questo

imbuto ( parla di sesso ) e non ti abbia affatto giovato, anzi...per

certi versi ha finito per convalidare una serie di tue posizioni personali,

che probabilmente erano in radice sbagliate... 

 

fine OT

Non esiste una patologia detta "sesso compulsivo"

 

Esiste - semmai - l'ipotesi di un disturbo psicologico detto

 

"ipersessualità"

 

Ma in realtà parlare di "ipersessualità" è riduttivo in certi casi visto che molte volte entrano in gioco altri disagi interiori. E poi è vero non è 'ufficialmente' una patologia, ma sicuramente presto lo diventerà a detta degli esperti visto che molti di loro già la considerano di fatto una patologia che nulla ha di diverso dalla ludopatia.

 

http://www.elmundo.es/elmundosalud/2013/01/18/noticias/1358537623.html

http://www.psicozoo.it/2009/02/27/la-dipendenza-sessuale-come-riconoscerla-nel-proprio-partner/

 

Tra le cause a detta degli articoli vi sono: carenze affettive, insoddisfazioni emozionali con sé stessi o con la coppia, predisposizione ad ansia e depressione, bassa autostima di sé stessi, sensi di colpa misti a cinismo e bisogno compulsivo di sesso (come vedi non lo dico mica io).

La psicologia dice che vi è patologia quando c'è sofferenza.

E francamente mi pare una buona ipotesi di lavoro.

Appunto: "se te la vivi bene" allora stai bene.

 

Il resto sono valutazioni di tipo moralistico.

Pensare che tre rapporti occasionali alla settimana siano "patologia"

e quindici rapporti sessuali la settimana col proprio partner siano "passione travolgente"

è una valutazione che non ha nulla a che fare con psicologia o sessuologia

 

E' come dire a un ludopata: se passi tutto il giorno a giocare, non fa male se ti diverti e non ti giochi la casa e perdi pochi soldi. Peccato appunto che sta tutto il giorno dietro una macchinetta del Poker e si aliena dal Mondo, dai rapporti sociali e dalle responsabilità. Eh sì, proprio salutare..."basta che la vive bene". Sono sicuro che non hai problemi nel concordare che la ludopatia non è certo una bella cosa, così come qualsiasi tipo di dipendenza patologica. Quando si tratta però di sesso, tutto va bene e si cade sempre nel moralismo e negli esempi stupidi. Il problema non è il numero di rapporti, ma le priorità che si danno ai mille aspetti della vita (lavoro, famiglia, amici, tempo libero,ecc.). Sei colloquialmente astuto nel fare esempi di "3 rapporti occasionali/15 rapporti col partner" di cui non vedo nulla di strano, ma anche la travolgente passione con il partner sarebbe un problema patologico se si passasse tutto il tempo ad avere rapporti e a non avere tempo né priorità per i mille aspetti di una coppia. Sarebbe lo stesso patologico.

Dove sta la tolleranza nel giudicare scelte diverse dalla propria "estreme" o "patologiche" ?

 

Essere tolleranti significa dire, non condivido...ma se a te sta bene non contesto o non

 

pretendo di dirti che sei malato, se te la vivi bene

 

Questo mi sembra imprescindibile

 

Non pretendo di dirti che sei malato, se te la vivi bene sei ludopata o dipendente da Internet (tale da non riuscire ad instaurare rapporti sociali). Forse cambiando il tipo di dipendenza può aiutarti a capire che un limite tra "finché la vivo bene" e il "patologico" esiste. E per quanto potreste pure filosofeggiare e relativizzare all'infinito sul patologico le conseguenze della patologia sono reali e patenti. Avere un'ossessione per quanto "faccia bene" porta a un livello tale di alienazione dal Mondo che alla lunga i rapporti sociali, familiari e lavorativi ne risentono in modo pesante. E non è 'filosofia', è pura e triste realtà.

 

Io gli articoletti ve li ho linkati per approfondire un po', ma io parlo soprattutto per quello che ho visto con i miei occhi, per gli amici che ho visto distruggersi e alienarsi dal Mondo per colpa di questa dipendenza. Gente che ha perso il lavoro perché il bisogno di andare ai cruising era inevitabile, gente che in ogni luogo e ora doveva cercare sesso si trattasse pure di lanciare sguardi un tizio con la fidanzata in fila alla cassa del supermercato, gente che in lotta tra depressione e nervosismo che curava con pillole e dosi di sesso compulsivo, la stessa gente che poi aveva profondi sensi di colpa e di cinismo che poi scaricava sul marito o il fidanzato e che si allontana da tutti perché non vuole riconoscere che il 'vizio' sta diventando patologico e problematico in tutti gli aspetti della sua vita. Parlo di gente che in una chiacchierata tra amici non ha nulla da apportare se non le sue esperienze sessuali.

 

Parlo di amici che nei momenti di lucidità erano bellissime ed interessanti persone, ma purtroppo la dipendenza alla fine ha avuto la meglio: perdita del lavoro, degli amici, dei familiari, peggioramento di ansia e depressione, bisogno compulsivo aumentato. Una spirale in cui a un certo punto è impossibile uscire.

Edited by Ilromantico

Non è che io pretenda che siccome hai studiato filosofia, tu debba diventare

un "filosofo gay" ma non mi torna il fatto che tu ti sia costruito tutta una

tua filosofia, che esclude l'omosessualità da tutti gli altri aspetti della tua vita, che

sono quelli che però ti connotano o ti definiscono nella tua interezza.

 

Non è che io mi sia costruito tutta "una mia filosofia" eh...

e se è vero che ho un po' relegato l'omosessualità ad un posticino "marginale",

al pari ho "relegato" tante altre cose che prima credevo mi definissero.

Mi sto ancora esercitando per riuscire a connotare molte cose,

e la "giusta" misura in fondo è quella che tutti -credo- andiamo cercando.

 

@Ilromantico

 

Ecco, secondo me esageri un filino. 

Conosco persone che alle loro conversazioni apportano solo commenti sulla partita di calcio della domenica...forse li trovo ancor meno interessanti di uno che mi parli solo della sua vita sessuale.

Di gente che "perde il lavoro" per il consumo compulsivo/nevrotico di esperienze sessuali non ne conosco...che perde il lavoro a causa dell'alcol o del gioco d'azzardo sì, specie se i datori di lavoro sono "coinvolti" nelle beghe dell'impiegato.

 

Se i rapporti familiari o sociali siano migliorati o no da certe "ossessioni", non mi esprimo.

Semmai forse sono rapporti familiari o sociali poco soddisfacenti a spingere qualcuno a cercare "compensazione" in qualche "dipendenza"...

Edited by schopy

 

 


E' come dire a un ludopata: se passi tutto il giorno a giocare, non fa male se ti diverti e non ti giochi la casa e perdi pochi soldi. Peccato appunto che sta tutto il giorno dietro una macchinetta del Poker e si aliena dal Mondo, dai rapporti sociali e dalle responsabilità. Eh sì, proprio salutare..."basta che la vive bene". Sono sicuro che non hai problemi nel concordare che la ludopatia non è certo una bella cosa, così come qualsiasi tipo di dipendenza patologica. Quando si tratta però di sesso, tutto va bene e si cade sempre nel moralismo e negli esempi stupidi. Il problema non è il numero di rapporti, ma le priorità che si danno ai mille aspetti della vita (lavoro, famiglia, amici, tempo libero,ecc.). Sei colloquialmente astuto nel fare esempi di "3 rapporti occasionali/15 rapporti col partner" di cui non vedo nulla di strano, ma anche la travolgente passione con il partner sarebbe un problema patologico se si passasse tutto il tempo ad avere rapporti e a non avere tempo né priorità per i mille aspetti di una coppia. Sarebbe lo stesso patologico.

 

Io non ho mai sentito di una coppia che finisca in terapia perché scopa troppo.

 

Ti ripeto che il tuo problema è il moralismo.

E' vero: per te una persona che scopa ogni sabato sera con uno diverso

ha un problema di "dipendenza" che una persona che scopa tutti i giorni col fidanzato non ha.

 

Sarebbe come se chi gioca tutti i giorni alla slot-machine fosse sano

e se invece giocasse una schedina diversa ogni sabato fosse malato.

E' chiaro che non ha senso.

 

Sai benissimo che per te non è affatto un problema di "priorità".

Per te è sbagliato il numero dei partner,

non la quantità di scopate o l'importanza che si dà al sesso.

Per te è più malata un'orgia al mese che un pompino al giorno al fidanzato:

però vuoi fare finta che sia un problema "medico" o "psicologico".

un limite tra "finché la vivo bene" e il "patologico" esiste.

No, non esiste e non ha senso in sé. Infatti tu devi alterare l'esperimento mentale per far funzionare la tua posizione, introducendo fattori a tutti gli effetti dannosi e che peggiorano la qualità della vita, come "alienazione dal mondo e dai rapporti sociali". 

E tuttavia io mi spingo tranquillamente a dire che, se fosse possibile a qualcuno vivere serenamente da "alienato", quella non potrebbe definirsi patologia. Il malessere e la pericolosità sociale sono gli unici parametri della malattia. 

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