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BARILLA = OMOFOBIA!!!!


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PietroUomoDiPietra

Comunque per farla breve, Guido Barilla è un grosso imbecille commercialmente e pubblicitariamente parlando, perché nessun imprenditore intelligente getterebbe sic et simpliciter una fetta pur non rilevante dei suoi clienti attuali o potenziali solamente per tenere un punto ideologico suo personalissimo.

 

Se ne sei convinto, piacere tuo... Io non ne sarei così sicuro! :-) Dare l'impressione di essere uno che dice quel che pensa (e lo dice ad una radio con la sua propria voce) senza lasciarsi condizionare da quelli che (secondo te) sarebbero i suoi stessi interessi  paga sempre. Sempre ammesso che questa storia abbia scalfito più di tanto l'impatto commerciale della Barilla, come fai ad essere sicuro che, per ogni EVENTUALE cliente gay perso non ne abbia ALTRETTANTI e di PIU' come clienti non gay? Io, per parte mia, penso che non ne abbia persi ne guadagnati nessuno ma sarei davvero curioso di sapere per quale meccanismo, secondo te, dopo  questa polemichetta da pausa caffè, dovrebbe averne SOLTANTO persi...

 

Ciao

 

PS - Nessuno ha messo in discussione la competenza in italiano di nessuno ma visto che qui la gente "sensibile" e "perseguitata" (neppure fossimo iraniani o russi, neh?) non manca, è bene precisarlo....

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PietroUomoDiPietra

Un triste ma veritiero articolo in merito.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/26/mi-dia-mezzo-chilo-di-barilla-e-solito-anestetico-grazie/724067/

 

Speriamo che all'estero la gente, che ha più cervello, la faccia pagare cara a Barilla. Nel frattempo noi facciamo la nostra parte(il signor Barilla ci ha invitato esplicitamente a non comprare i suoi prodotti, quindi facciamo come dice) e seguiamo il consiglio finale dell'articolo: "cominciamo a boicottare questa politica"

 

Letto quell'articolo... ma sarebbe veramente utile sapere quanto le aziende che "si son belle" sulla gaffe di Barilla facendosi passare per "gay.friendly" a più non posso, lo sono poi veramente nei fatti oltre che a parole (anche perché produrre parole, per un adetto ale PR, non costa esattamente nulla: è soltanto il suo mestiere...)

 

Ciao

privateuniverse

Dare l'impressione di essere uno che dice quel che pensa (e lo dice ad una radio con la sua propria voce) senza lasciarsi condizionare da quelli che (secondo te) sarebbero i suoi stessi interessi  paga sempre.

 

Se era quel che pensava, perché ha fatto marcia indietro?

 

Io invece segnalo questo bellissimo articolo di Marco Giusti sul Manifesto di oggi.

 

 

Barilla, la pasta che si mangia col fucile

 

 
Non è una pasta per gay. Dovremo farcene una ragione. Tortiglioni, penne, pipe rigate e rigatoni. Magari pure le orecchiette. Da oggi in poi saranno solo per etero se marchiati Barilla. Scordiamoci «Dove c'è Barilla c'è casa», «Un mare d'amore», «La pasta del buon appetito», ma soprattutto il democratico «Questa è la pasta di tutti». Non lo è più. Il popolo gaio è meglio che faccia incetta di quella pasta a forma di cazzetto che ogni tanto troviamo come stravaganza nei negozi più discoli. Che tristezza.

«Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale», ha detto stentoreo Guido Barilla, anche se poi si è scusato su twitter. «Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri». Il nuovo motto potrebbe essere qualcosa di simile a quello ideato da Marcello Marchesi per la pasta Combattenti: «La pasta che si mangia con la baionetta!". Era dai tempi di un vecchio spot animato anni '60 di Lele Luzzati che non si sentiva la parola censura da parte della Barilla. Allora la colpa era stata mostrare Pulcinella che va a mangiare con gli amici all'osteria concludendo «All'osteria si mangia Barilla!». No, all'osteria non si poteva mangiare Barilla. Solo a casa si poteva mangiare Barilla. E non con gli amici maschi, ma con la propria tradizionalissima famiglia. Eppure? vi sembrava così etero l'immagine dellla pasta Barilla? Così casalinga? Anni di languori di Mina vestita e diretta da Piero Gherardi come una musa che accarezza sinuosamente le scatole di pasta Barilla. E anni di fusilli in tasca che i padri si ritrovano pensando al «ritorno a casa» commentato dalla musica di Vangelis. E anni di gattini sperduti sotto la pioggia.

Come si può credere a quest'assurda dichiarazione antigaia da parte di Guido Barilla come fosse un Calderoli qualsiasi proprio il giorno che esce il film più gaio dell'anno, «Lo sconosciuto del lago», con esibizione di atti sessuali e schizzi dappertutto, e mentre la Boldrini vieta in pubblicità le mogli che servono a tavola come accadeva già a casa Barilla nei primi anni '60 nella serie di caroselli «Vita con Bettina». E' un po' come vietare la vecchia Fiat 1100 o la Punto alle coppie non etero. Con l'ovvia domanda: ma allora qual è la macchina per coppie gay? La Peugeot 206? Il Maggiolino? La Golf? «Questa non la beve», diceva in un vecchio carosello Barilla del 1959 Mimmo Craig al «ballista» Dario Fo. «E questa la mangi?», rispondeva Fo mostrando la scatola di pasta disegnata da Herbert Carboni.

A quel tempo Fo era il massimo del trasgressivo in tv. Ma era ancor più stravagante l'imitatore Mario Di Gilio che al già vecchio maestro D'Anza si mostrava con un rigatone in testa nell'imitazione dell'inimitabile pasta Barilla. Che poi, ripetiamo, tutta questa virilità in anni e anni di pubblicità di pasta e prodotti Barilla non traspariva proprio. Né i primissimi tempi quando nella sua Parma Pietro Barilla si faceva aiutare dal critico cinematografico Pietro Bianchi, anche lui parmense, a ideare i primi caroselli, come quelli con Dario Fo, adorato da Bianchi o quelli con Giorgio Albertazzi (chiacchieratuccio, direi?) che declamava poesie d'amore per il ppubblico della tv del 1959, né quando, dieci anni dopo, un raffinato regista non proprio etero come Mauro Bolognini girava le «Prove del fuoco» di Massimo Ranieri e concludeva con la finta zia del cantante che esibiva una padella al fuoco al ritornello di «Io per Massimo mi fido solo dei Tortiglioni Barilla».

 
Ma neppure le lunghe serie dei caroselli Barilla girate da grandi maestri del cinema, come Valerio Zurlini o Duccio Tessari, erano così machiste. E quando Pietro Barilla chiese a Federico Fellini di girare con Mina, Fellini passò il lavoro al suo costumista e scenografo, Piero Gherardi, che portò nei caroselli tutti gli abiti e le location incredibili che aveva studiato per il mai realizzato «Viaggio di G. Mastorna» che Fellini avrebbe dovuto realizzare per Dino De Laurentiis e che abbandonò tragicamente dopo mesi di preparazione. Ovvio che i fan di Mina, tutti etero, no?, siano pazzi di questa incredibile serie Barilla. Mettiamoci anche gli spot Barilla degli anni '80 e '90, quello con Falcao con la maglietta giallorossa che si presenta con un «Obrigado, Barilla» («Non ho mai mangiato così bene come in Italia, e la cosa più buona è la pasta»). O quello, incredibile e trashissimo, con Alberto Tomba biondo, modello «Alex l'ariete», che fa l'uomo bionico nel 1995. Molto più mascolini gli spot diretti da Ridley Scott e David Lynch con Gérard Depardieu in una Roma solare che mette d'accordo coppie in crisi (in una c'è anche la Cucinotta) con un piatto di pasta.
 
Ma il grandioso spot che finalmente Federico Fellini diresse per la Pasta Barilla nel 1985, «Alta società», la dice lunga sulla voglia di trasgressione dell'azienda e sull'ambiguità del messaggio. In un ristorante di lusso, altro che la fetida osteria allegra del Pulcinella di Luzzati, il grosso cameriere Franco Javarone, già uomo-pesce per Sergio Martino, snocciola piatti prelibati alla signora in attesa. Poi lei apre la bocca con i denti un po' aperti e mormora in primo piano: «RIGATONI». E il cameriere conclude con un ammiccante «Ah! Noi come un'eco rispondiamo BARILLA». E smaltito il gioco di parola sul doppio significato in romano della parola rigatone (lo sapete, dai, lo sapete, come lo sapevano alla Barilla) si conclude lo spot con un «Vi fa sentire sempre al dente». Ora, che la pratica del rigatone sia proprio qualcosa che ci riporta al calore della famiglia e alla sessualità tradizionale?
 
PietroUomoDiPietra

 

Se era quel che pensava, perché ha fatto marcia indietro?

 

Forse non hai molto chiaro cosa è DAVVERO fare marcia indietro! :-) quando si è "scusato" lo ha fatto soltanto per aver, come dire, "agitato" gli animi di alcuni. NON SI E' ASSOLUTAMENTE SCUSATO IN NULLA per le affermazioni che ha fatto (che sono implicitamente rimaste TALI E QUALI come le aveva enunciate). Se è qesta è una "marcia indietro", beh, valgono molto poco... Se le può permettere anche Putin senza cambiare nulla di quello che sta facendo in Russia! :-)

 

Quanto al "bellissimo articolo del Manifesto"... è solo uno di quei tanti articoli (in cui includo in toto anche quello di oggi del "Fatto Quotidiano", che è un giornale che peraltro leggo volentieri) che si scrivono tanto per dire qualcosa su una "notizia" di cui parlano tutti anche quando in realtà non si ha niente di concreto da dire... Dopotutto il mestiere del "commentatore" di qualunque giornale alla fine della fiera è proprio riempire di parole un po' di colonne che altrimenti rimarrebbero "disoccupate" per mancanza di materiale giornalisticamente più sostanzioso da metterci, tutto qui...

 

Ciao

PietroUomoDiPietra

A casa mia non usiamo da tempo le grandi marche xD

 

Anche a casa mia: ho il discount a due passi e non vedo perché dovrei pagare qualcosa il triplo di quel che costa realmente solo perché ci hanno stampato qualche marchio prestigioso e una foto in genere ultraritoccata per farla sembrare più vera e più bella del vero! :-)

 

Ciao

Ma state leggendo i commenti della bacheca Barilla FB Italia. Sono allucinanti. L'Italia è ben 15 anni indietro rispetto ad altri paesi europei. Altro che matrimonio gay, chi può se ne vada da questo paese. Roba che a Teheran ci fanno un baffo!!

PietroUomoDiPietra

Ma state leggendo i commenti della bacheca Barilla FB Italia?

 

No. Me li immagino e me li risparmio. Del resto questo genere di bacheche ha preso il posto delle famose "lettere al direttore" sui quotidiani. Il dottore, nonostante la mia più che robusta costituzione, mi ha da tempo diffidato dal leggere simili obbrobri... ;-)

 

Ciao

A me Guido Barilla sembra un bell'esemplare di omofobo perbenista ed inconsapevole (d'altra parte ce lo si poteva benissimo aspettare da un ricco figlio di papà, milanese, vissuto in un contesto dai valori sicuramente molto omogenei e quindi mai sottoposti a critica o sviluppati nelle loro più crude conseguenze, con un pizzico di vago progressismo - magari ottenuto dopo una "esperienza di crescita" internazionale in gioventù - che è sempre à la page), il che spiega la sua ingenuità. È un po' come quelle persone che riconoscono pieni diritti ai neri, ma poi non ci si siederebbero accanto sull'autobus. Non a caso ritiene la convivenza gay degna di un riconoscimento giuridico importante come il matrimonio, ma non delle sue pubblicità (sia mai!). È una forma subdola di omofobia, difficile da estirpare.

Avesse addotto come ragione una strategia di marketing, se la sarebbe cavata anche questa volta, in fondo le "minoranze" tendono ad essere per prodotti "generalisti" una percentuale di clientela esigua, quindi è sensato che ci si rivolga al modello prevalente. 

Edited by anakin

 

 


Perché era ospite al programma radiofonico "La Zanzara", dove due intervistatori (uno, Parenzo, vagamente a sinistra, l'altro, Cruciani, liberal, destrorso) sono campioni in domande a bruciapelo, e dove persone non proprio abituatissime con la retorica spesso cadono in dichiarazioni a bruciapelo, che hanno il pregio di avvicinarsi quanto più possibile a ciò che pensi tra te e te, ma tendono alla lunga a risultare sterili giochini o domande volutamente provocatorie.

 

grazie per la spiegazione :)

comunque state trascurando il fatto che forse anche nella sua azienda ci lavora qualche gay, noi potremmo pure boicottare la pasta ma chi è gay e lavora lì che dovrebbe fare?

PietroUomoDiPietra

A me Guido Barilla sembra un bell'esemplare di omofobo perbenista ed inconsapevole (d'altra parte ce lo si poteva benissimo aspettare da un ricco figlio di papà, milanese, vissuto in un contesto dai valori sicuramente molto omogenei e quindi mai sottoposti a critica o sviluppati nelle loro più crude conseguenze, con un pizzico di vago progressismo - magari ottenuto dopo una "esperienza di crescita" internazionale in gioventù - che è sempre à la page), il che spiega la sua ingenuità. È un po' come quelle persone che riconoscono pieni diritti ai neri, ma poi non ci si siederebbero accanto sull'autobus. Non a caso ritiene la convivenza gay degna di un riconoscimento giuridico importante come il matrimonio, ma non delle sue pubblicità (sia mai!). È una forma subdola di omofobia, difficile da estirpare.

 

Questa è sicuramente una critica molto sensata che in effetti riguarda Guido Barilla in persona e NON la Barilla azienda, che di per sé con questa querelle c'entra come una banana  in una pasta e fagioli... Mi piace molto che hai fatto notare come possa essere inconsapevole della sua omofobia (come in effetti lo sono anche molti gay che, dietro all'idealizzazione di partner piuttosto improbabili - che in fatti non esistono... - nascondono una paura fottuta dei gay reali, che esistono e quindi sono più che probabili! :-) ).

 

Ciao

Come sta cambiando il Mondo, un presidente di una multinazionale costretto a chiedere scusa ai gay, gongolo! Comunque dev'essere successo qualcosa di grave a livello di vendite, altrimenti non mi spiego tutta questa disponibilità e pentimento. Sicuramente faranno una pubblicità che includerà, implicitamente, tutti i tipi di famiglia.

 

Io comunque le scuse a questo punto le accetterei pure, altrimenti si rischia di esagerare troppo con la permalosità, in fondo una barilla pro-gay sarebbe un importante sponsor, vediamo che combina...

http://www.youtube.com/watch?v=XPkISOUlVz4&src_vid=FKBGVFxI3mo&feature=iv&annotation_id=channel%3A5238bbb1-0-26f4-9149-1a11c2d408

Barilla fa mea culpa

Vistoooo?

Se la polemica si fosse limitata alla sola italia non ci avrebbe neanche pensato ma in molta parte del mondo occidentale le cose vanno diversamente, per fortuna

intanto leggo i commenti dei nostri disgraziati connazionali che parlano di lobby omosessuali e continuano a di fendere il barilla contro i gay

odio gli italiani ogni giorno di più!

Edited by prefy

Questa è sicuramente una critica molto sensata che in effetti riguarda Guido Barilla in persona e NON la Barilla azienda, che di per sé con questa querelle c'entra come una banana  in una pasta e fagioli...

 

In ogni caso poco cambia ai fini del boicottaggio, Guido Barilla da presidente/proprietario della Barilla ne orienta l'attività alla promozione della famiglia tradizionale (non solo per, ma anche al di là (!) di una razionalità economica), ne fa la sua mission personale/familistica all'interno dell'azienda (ovviamente agisce sempre mosso dal profitto, ma com'è tipico degli imprenditori di seconda (o terza) generazione, ha perso il pragmatico e quasi bieco significato commerciale del "vendere un sogno", per identificarsi "ideologicamente" con questi valori e nobilitarsi, qualcuno credo l'abbia anche già detto). Ora noi sappiamo che questa "missione" è dettata da una, pur inconsapevole, omofobia e che quindi deve essere contrastata. Lui si avvale della potente carica persuasiva di una multinazionale? Noi cerchiamo di spuntargli l'arma.

Edited by anakin

http://www.youtube.com/watch?v=FKBGVFxI3mo

 

Adesso invece gli va di piacere?

E poi riflettete sull'abbimnamento "la salute, la famiglia, il concetto di famiglia", contrapposto al mondo  "gay".

Come si fa a dire che siamo dei perbenisti radical chic e che non dovremmo sentirci offesi?

Edited by omomon
privateuniverse

 

 


Forse non hai molto chiaro cosa è DAVVERO fare marcia indietro! :-) quando si è "scusato" lo ha fatto soltanto per aver, come dire, "agitato" gli animi di alcuni. NON SI E' ASSOLUTAMENTE SCUSATO IN NULLA per le affermazioni che ha fatto (che sono implicitamente rimaste TALI E QUALI come le aveva enunciate). Se è qesta è una "marcia indietro", beh, valgono molto poco...

 

Insomma, ha detto che lui non intendeva affatto offendere gli omosessuali, che dovranno riflettere sull'evoluzione della famiglia, e il suo intervento è iniziato con "I apologise" (mi scuso).

 

Queste non sono scuse, non è una marcia indietro?


 

Quanto al "bellissimo articolo del Manifesto"... è solo uno di quei tanti articoli (in cui includo in toto anche quello di oggi del "Fatto Quotidiano", che è un giornale che peraltro leggo volentieri) che si scrivono tanto per dire qualcosa su una "notizia" di cui parlano tutti anche quando in realtà non si ha niente di concreto da dire... Dopotutto il mestiere del "commentatore" di qualunque giornale alla fine della fiera è proprio riempire di parole un po' di colonne che altrimenti rimarrebbero "disoccupate" per mancanza di materiale giornalisticamente più sostanzioso da metterci, tutto qui...

 

Il tema dell'articolo è: altro che "valori tradizionali", per molto tempo nella sua pubblicità la Barilla ha puntato anche su altro, anzi, soprattutto su altro.

Io l'ho trovato interessante perché mi ha fatto sapere cose che non sapevo e mi ha offerto un punto di vista insolito.

Poi, se uno ritiene che i commenti, in quanto tali, siano inutili e ridondanti, che ci posso fare?

Solo che dovrebbe cominciare dai suoi, di commenti.

Il tuo modo di rispondere non è diverso dai catto talebani quando si parla dei gay.

Stai buono e non ti scaldare.

 

Quindi magari se proprio tu che devi cambiare e non vedere troll ovunque.

 

 

Veramente chi difende i catto talebani sei solo tu, visto che prendi le posizioni del sig. barilla, posizioni che piu' cattotalebane di cosi' non si puo'.

 

Per il resto confermo quanto detto: quando fate i soliti flames sul benaltrismo siete semplicemente ridicoli: non è che siccome in Iran impiccano i gay allora discorsi intolleranti come quello di barilla diventano automaticamente accettabili in base alla logica del "c'è ben altro di grave".

Se ne sei convinto, piacere tuo... Io non ne sarei così sicuro! :-) Dare l'impressione di essere uno che dice quel che pensa (e lo dice ad una radio con la sua propria voce) senza lasciarsi condizionare da quelli che (secondo te) sarebbero i suoi stessi interessi paga sempre. Sempre ammesso che questa storia abbia scalfito più di tanto l'impatto commerciale della Barilla, come fai ad essere sicuro che, per ogni EVENTUALE cliente gay perso non ne abbia ALTRETTANTI e di PIU' come clienti non gay? Io, per parte mia, penso che non ne abbia persi ne guadagnati nessuno ma sarei davvero curioso di sapere per quale meccanismo, secondo te, dopo questa polemichetta da pausa caffè, dovrebbe averne SOLTANTO persi...

 

Ma guarda, io non sono sicuro di niente, neppure di essere qui a scrivere questo post: potrebbe essere un'allucinazione.....

Suppongo  solo che casalinghe etero che compreranno più pasta Barilla o che la compreranno d'ora in poi, se prima ne compravano d'altra marca, non saranno molte, dato che normalmente chiunque di noi acquista un prodotto in base al rapporto qualità/prezzo,  non certo in base alle offese arrecate a gruppi o ceti o razze di cui non facciamo parte, neppure se siano gruppi o ceti o razze che disprezziamo.

Per fare un esempio reale, ricordo che mio padre mi riferì che ai tempi delle leggi razziali in Italia i negozi di Milano che esponevano il cartello "questo negozio è ariano" non solo non erano presi d'assalto dai clienti non ebrei, neppure da quelli rigorosamente fascisti, a parte ovviamente qualche gesto plateale fatto per l'occasione pubblicitaria, ma erano visti con diffidenza anche da chi non era ebreo, come i miei genitori, non tanto per solidarietà verso i perseguitati, quanto per timore che il negoziante se ne approfittasse per rifilare merce scadente o che potessero accadere "incidenti".

Quindi non solo quei negozianti non acquisirono clienti ariani, ma forse ne persero anche, oltre ovviamente ad aver perso molti se non tutti i clienti ebrei 

Vedi un po' tu.....

Certo non è detto che nel caso specifico valga lo stesso criterio, però...... non mi sembra inverosimile.

 

Comunque, a parte la mia personalissima opinione e supposizione (che può anche essere sospettata di essere troppo pro domo mea), c'è l'opinione e la supposizione dello stesso Guido Barilla che taglia la testa al toro.

Infatti, come ho già riportato nel mio ultimo post ed al contrario di quello che tu affermi, il Barilla ha fatto una chiarissima marcia indietro, evidentemente perché si è reso conto, indipendentemente da quelle che sono le sue reali opinioni in merito, che quanto da lui precedentemente detto era commercialmente e pubblicitariamente un'imbecillità.

 

Riscrivo sotto il mio post di ieri:

 

<Per chi afferma che Guido Barilla non ha detto nulla di commercialmente riprovevole, riporto dal sito del Sole24Ore le parole correttive dello stesso Barilla le quali implicitamente smentiscono l'interpretazione minimizzante delle sue dichiarazioni precedenti:

"Barilla nelle sue pubblicità- conclude la nota- rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca".

Non si parla più di clienti omosessuali invitati ad acquistare i prodotti altrui: ora accolgono chiunque come una famiglia......>

 

Qualunque cosa ne possiamo pensare tu od io, è chiaro che Guido Barilla, a torto o a ragione,  ha fatto la mia stessa supposizione che cioè le sue parole gli potrebbero alienare non pochi clienti attuali e precludere non pochi clienti futuri in ambito gay o solidale con i gay, senza tuttavia fargliene acquisire altri in ambito antigay che possano compensare quelli perduti.

Forse hai colto nel segno tu, non io né Guido Barilla, però l'affanno di quest'ultimo a correggersi ed a scusarsi (I apologize) e la fretta dei concorrenti (Buitoni) a dichiarare che invece la propria casa è aperta a tutti, mi fanno invece pensare che sia stato tu a non cogliere proprio per nulla nel segno......

 

 

 

 

ma sarebbe veramente utile sapere quanto le aziende che "si son belle" sulla gaffe di Barilla facendosi passare per "gay.friendly" a più non posso, lo sono poi veramente nei fatti oltre che a parole

 

Mors tua, vita mea o, detto più volgarmente, questa è la legge del menga: chi l'ha preso se lo tenga (tanto più se l'ha preso per colpa sua......). 

Edited by Mario1944

Ahaha ma in quello spot c'è tutto tranne la pasta!

 

A meno che la spaghettata non sia implicita come tradizionale omaggio ai soldati dopo la vittoria contro i Klingon.

(Esatto saranno i Klingon i nemici dell'umanità nel 2215).

Insomma alla fine io mi convinco sempre di più che Barilla (p.s. figlio di papà parmigiano e non milanese  :P:) non sia omofobo, (altrimenti perchè avrebbe detto che comunque è a favore del matrimonio?) ma tutto sia nato per l'ennesima volta da quell'immane minus habens di Cruciani, uno che non meriterebbe di lavorare manco su Telequartieredue.

Edited by Fabius81
PietroUomoDiPietra

Forse hai colto nel segno tu, non io né Guido Barilla, però l'affanno di quest'ultimo a correggersi ed a scusarsi (I apologize) e la fretta dei concorrenti (Buitoni) a dichiarare che invece la propria casa è aperta a tutti, mi fanno invece pensare che sia stato tu a non cogliere proprio per nulla nel segno......

 

Guarda Mario, in agenzia pubblicitaria ci ho lavorato otto lunghi anni, abbastanza per capire quanto anche queste scuse (con tanto di video) puzzino un po'  troppo di "costruito" ad hoc non tanto dal Barilla (che comunque a questo punto ritengo QUANTOMENO una coda di paglia) quanto dal reparto marketing della Barilla che evidentemente, vista la prontezza a dir poco sospetta con cui altre aziende si son fatte bella la loro immagine a spese della Barilla, hanno pensato di correre ai ripari e mettere in pratica il sempreverde "Parigi val bene una messa" (o più modernamente, la protezione del proprio settore di mercato, per quanto pochissimo a rischio, val bene una balla ben raccontata).

Per il resto rimango sempre convinto che mister Barilla, in quanto tale, non ha cambiato una cippa di quel che pensa e che le sue reazioni sono dovute UNICAMENTE alle minacce d'immagine provenenti dai suoi CONCORRENTI (sicuramente molto più incisivi dei gay di cui in realtà nessuno sa veramente nulla di concreto, anzitutto a partire dal loro effettivo numero rispetto al resto della popolazione).

 

Comunque ci vuol poco a verificare se le scuse vanno oltre l'essere una pura operazione di rammendo dell'immagine della Barilla: Il signore in questione, alla fine delle sue "scuse", ha parlato di disponibilità a incontrare le persone offese e i loro rappresentanti. Ci va qualcuno a incontrarlo? Se sì dopo se ne può sapere qualcosa di come è andata? Grazie fin da ora! :-)

 

 

Ciao

Piercarlo

privateuniverse

Insomma alla fine io mi convinco sempre di più che Barilla (p.s. figlio di papà parmigiano e non milanese  :P:) non sia omofobo, (altrimenti perchè avrebbe detto che comunque è a favore del matrimonio?) ma tutto sia nato per l'ennesima volta da quell'immane minus habens di Cruciani, uno che non meriterebbe di lavorare manco su Telequartieredue.

 

L'importante è che tu non "infastidisca gli altri" e non richieda "diritti più o meno leciti". ;)

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