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Anche i gay invecchiano...


PietroUomoDiPietra

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Guarda che il primo problema non è mica l'essere gay o meno...

 

Il primo problema è che nessun 25enne vivrebbe volentieri con un anziano

e nessun anziano vivrebbe volentieri con un 25enne: neanche se sono parenti.

 

Di "nipoti" simili ce ne sono ben pochi 

e se non vengono pagati come badanti

per lo meno si aspettano di ereditare.

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Bah...questa mi pare una tua personale

concezione "tragica" della vita...

 

Libero di pensarlo, e di andare in Svizzera

a 50 anni per farti sopprimere XD

 

Però io non mi sento nè di condividere,

nè di supportare questo cinismo

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io l'idea di @Hinzelmann non la trovo peregrina, tutt'altro

ci sono tantissimi giovani gay, soprattutto in Italia, che vivono situazioni molto ma molto pesanti in famiglia

e non lo dico per sentito dire, ho visto le cose con i miei occhi: ragazzi gay ostracizzati dai propri stessi genitori e fratelli,

costretti a buttare nel cesso un talento non comune e magari a ripiegare sul lavoro occasionale (commessi, camerieri) quando avrebbero potuto fare tutt'altro se opportunamente guidati e supportati, anche economicamente

in queste circostanze il rapporto "nonno - nipote" descritto da Hinzelmann potrebbe funzionare, chiaramente sulla base di un reciproco interesse che sarebbe affettivo e anche monetario: ma niente affatto sessuale

l'unica critica che mi sento di fare a quanto dice Hinzelmann è che queste situazioni sono frequenti in un paese come l'Italia, retrogrado e bigotto, forse con il tempo andranno scomparendo vista la lenta evoluzione in atto: tuttavia, se la loro scomparsa è legata proprio all'evoluzione della società, sarà questa stessa evoluzione che probabilmente risolverà il problema del "gay anziano"

che ha una sua specificità ma non è molto diverso dal problema dell'etero anziano con figli, divorziato trent'anni prima, solo e ridotto in miseria dagli alimenti con i figli che neanche gli rispondono al telefono

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No scusa ma se ti riferisci all'innamoramento di Vattimo

per un cubista...non mi pare sia la cosa che dico io XD

 

Io non sto parlando di adottare un giovane che non puoi sposare

sto parlando di fare il nonno

 

Ah era un cubista? Mi pareva di ricordare fosse un cubano...vabbè!

Ok tu parli di un welfare gay transgenerazionale, io di giovincelli mantenuti...però dai, più o meno...

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ci sono tantissimi giovani gay, soprattutto in Italia, che vivono situazioni molto ma molto pesanti in famiglia

e non lo dico per sentito dire, ho visto le cose con i miei occhi: ragazzi gay ostracizzati dai propri stessi genitori e fratelli,

costretti a buttare nel cesso un talento non comune e magari a ripiegare sul lavoro occasionale (commessi, camerieri) quando avrebbero potuto fare tutt'altro se opportunamente guidati e supportati, anche economicamente

in queste circostanze il rapporto "nonno - nipote" descritto da Hinzelmann potrebbe funzionare, chiaramente sulla base di un reciproco interesse che sarebbe affettivo e anche monetario: ma niente affatto sessuale

 

Queste tue frasi mi han dato da riflettere...

ne conosco di ragazzi che, provenendo da famiglie piuttosto reazionarie (sono veneto) hanno preferito vivere per conto proprio sin da giovani, arrangiandosi con quel che capitava, perché le loro amicizie, i loro affetti e le loro relazioni erano invise ai genitori...è molto triste come cosa, perché capita che ci si trovi a dover scegliere se, che ne so, proseguire gli studi a carico della famiglia (magari con una cappa di tristezza appesa al collo) o andare a stare per conto proprio lavoricchiando, che lì per lì dà molta soddisfazione, ma talvolta "penalizza" sul lungo periodo...

Edited by schopy
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In primo luogo perchè cinico io non lo sono

quindi non capisco perchè coltivare un ideale

di autarchia, quando è ben possibile che le

persone - per quanto diverse- possano darsi

una mano.

 

In secondo luogo mi pare giusto osservare che

se è vero che molti gay possono essere svantaggiati

nell'accesso alla filiazione, è anche vero che molti 

giovani gay potrebbero voler relazionarsi con gay

anziani, avendo dei genitori etero, famiglie etero etc.

 

Non vedo quindi perchè non sfruttare questa potenzialità

che esiste...e che io non credo sia destinata a scomparire

nell'immediato, non fosse altro per l'attitudine che i gay hanno

di spostarsi dalla provincia verso le grandi città etc.

 

Infine la mia esperienza mi dice che è vero che molte persone

anziane non vivrebbero affatto volentieri con altre persone, perchè

abitudinari etc....se poi sono molto anziane non tollerano neanche

la badante. Ma è pur vero che queste persone vogliono stare da sole

e non sopportano neanche gli altri anziani ed in genere finiscono per

"pesare" sulle figlie ed a me pare sia in parte anche egoistico ( anche

se vale più per gli etero che per noi )

 

Se un ipotetico gay avesse una chiusura difensiva di questo tipo

ovviamente non soffrirà affatto la solitudine...mica intendo precettarlo

per costringerlo a vivere come dico io....certo al 90% non avrà una

figlia a cui rompere le scatole.

Ah era un cubista? Mi pareva di ricordare fosse un cubano...vabbè!

Ok tu parli di un welfare gay transgenerazionale, io di giovincelli mantenuti...però dai, più o meno...

 

Non escludo affatto la possibilità del giovincello mantenuto

quella già c'è...quindi

 

Però Vattimo asseriva di essere innamorato...

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PietroUomoDiPietra

Su questa idea "nonni-nipoti" aggiungo un piccolo appunto personale: io, che sono ancora ben lungi dall'avere un'età da nonno ma ormai ho abbondantemente raggiunto, rispetto ad un ventenne (e anche più!), un'età da padre, nutro per gente troppo giovane (sotto i trent'anni per intenderci) un interesse poco più che "ormonale" - ovvero ci farei al più una scopata ma poi stop... e solo se ne val la pena (e molti proprio non la valgono: tanti giovani che a chiacchiere si fan passare per disinvolti, al dunque son più frigidi di un frigorifero, con cui perfino BACIARSI diventa un'impresa!) - mentre per tutto il resto i miei sentimenti nei confronti dei giovani vanno dall'indifferenza all'avversione aperta: non solo non ho niente in comune con loro ma, rispetto al mio vissuto, spesso e volentieri ci confliggo idealmente e anche molto praticamente: e questo semplicemente perché abbiamo idee, valori, aspettative e, buon ultimo, stili di di vita troppo differenti.

 

Il giovane "ideale" con cui "potrei" andare d'accordo (ma non è garantito, anzi!) sarebbe in effetti un giovane con il corpo di un venticinquenne ma con la testa di un cinquantenne... ovvero una chimera che non solo non esiste ma che, onestamente, ne dovessi incontrarne DAVVERO uno, lo spedirei sui due piedi da uno psicologo a farsi rimettere a posto i neuroni. L'ho già e lo ripeto: ogni melone lo si mangia alla sua stagione e il modo migliore e più diretto di farlo è accettare i propri coetanei così come sono e viverci insieme, punto e basta. E questo vale per tutte le età!

 

Ciao

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PietroUomoDiPietra

ci sono tantissimi giovani gay, soprattutto in Italia, che vivono situazioni molto ma molto pesanti in famiglia

 

Questo è tutto un altro problema e, onestamente non vedo proprio come questi ragazzi potrebbero risolvere questioni simili passando dal tetto familiare a quello  di un "nonno" che per lo più -.tanto per dire le cose chiaramente - è soltanto un vecchio pederasta che propone un baratto tra alloggio e compagnia fisica. Piuttosto questi ragazzi avrebbero bisogno di una VERA comunità composta da ALTRI RAGAZZI PiU' o MENO COETANEI (altro che nonni!)  che li accolga e gli dia un'opportunità di vivere alternativa al vivere in famiglia. Qualcosa di simile, per intenderci, al concetto che origiriamente stava alla base dell'esperienza dei kibbutz (che non so più che fine ha fatto) e che in realtà appartiene prima di tutto alle radici culturali della nostra specie: dopo lo svezzamento (diciamo dopo i sette-otto anni) i ragazzi dovrebbero essere cresciuti in effetti da altri  ragazzi che, come una lunga cinghia di trasmissione generazionale, trasformano i bambini in adulti partendo non dalle esigenze degli adulti (come si fa oggi) ma all'opposto proprio da quelle dei bambini e dei ragazzi. Che devono crescere soprattutto a propria misura e sommiglianza, non a misura di chi cresciuto lo è ormai da un bel pezzo!

 

Ciao

Piercarlo

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PietroUomoDiPietra

Ma una bella e sana solitudine, no?

Sentirvi parlare di omunculus e chimere, mi fa venire in mente

Fullmetal Alchemist o Goethe, non saprei:)

 

Anche la solitudine certo. Ma non si può vivere solo di solitudine (come non si può vivere solo di compagnia: ci vuole un mix, che ognuno si calibra a propria misura, di entrambi).

 

Ciao

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Ma è pur vero che queste persone vogliono stare da sole

e non sopportano neanche gli altri anziani ed in genere finiscono per

"pesare" sulle figlie ed a me pare sia in parte anche egoistico (anche

se vale più per gli etero che per noi )

 

Be sai, stiamo ipoteticamente parlando di persone che stanno "nel pieno" delle loro facoltà...

non so, se guardo ai vecchi che ho intorno è vero anche che, ahinoi, spesso son proprio i figli a salvarli "prendendoli per i capelli" nel corso di qualche emergenza medica...

è egoistico pesare sui figli...ma spesso chi pesa sui figli non si rende nemmeno bene conto di farlo.

 

Per tornare in topic, viva il nonno gay :)

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Mamma mia che paranoie ragazzi...

 

 

Quando sarò vecchio se sarò autosufficiente:

 

Mi sveglierò la mattina presto farò una colazione leggera

prenderò le pastiglie per il diabete per il colesterolo e per l'ipertensione

mi farò una piccola passeggiata per le vie del paese

mi accomodero'su una comoda panchina facendo due chiacchiere con i miei compaesani

tornerò a casa e mi cucinerò un piatto di pasta

dopo pranzo andrò nel mio orto a raccogliere i pomodori

aspetterò l'ora di cena navigando su internet sul sito gay Forum.it raccontando a tutti giovani iscritti di quando i gay si rifiutarono

di comprare la pasta Barilla.

poi cenero' tranquillamente insieme al mio cane Birillo

mi sdraiero' sul mio comodo divano guardando il telegiornale, poi un bel film romantico oppure di fantascienza in base al mio umore

mi berrò una tazza di camomilla con il limone e me ne andrò tranquillamente a dormire.

 

Se invece non sarò auto sufficiente:

 

Me ne andrò al ricovero facendo compagnia a tutte quelle persone che sono lì solo perchè

i loro figli o nipoti a casa non li volevano.

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La Svizzera la lascio a te!!!

 

Scherzo ovviamente.Chiaro che mi aspetto di meglio anch'io ma

metto in conto di poter avere una vecchiaia simile a molte

persone.Etero o gay.....

Io alla"vecchiaia gay "non credo.Ogni individuo anziano ha le

proprie problematiche non mettiamo sempre in mezzo l' orientamento sessuale.

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Credo ci convenga iniziare a crederci

 

Non vedo quale convenienza possa esserci nell'immaginare

un futuro fatto di tanti Renato Zero....che con l'andropausa

diventano "eterosessuali"

 

Pensare alla vecchiaia come ad una terapia di conversione

ormonale...XD

 

Poteva funzionare per le generazioni passate, ma non più oggi

anche se solo il 22% dei gay italiani anziani frequenta conoscenti

o amici gay coetanei..

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Non penso certo di convertirmi all' eterosessualità!!

 

Ma semplicemente penso che se un anziano gay è rimasto da solo forse è perchè non è riuscito a costruire dei rapporti solidi in precedenza.Non parlo di rapporti amorosi o perlomeno non solo di quelli.Parlo di rapporti di amicizia

che vanno coltivati prima di entrare in età matura altrimenti il rischio che si corre è quello di ritrovarsi soli.

Credo che un ragazzo gay con delle amicizie solide non debba temere di rimanere solo durante la propria vecchiaia

O perlomeno non lo deve temere più di un eterosessuale.

Quindi io penso che sarebbe buona cosa cercare di risolvere i nostri problemi di solitudine

adesso che siamo giovani perchè quando si invecchai diventa più dura crearsi dei legami forti.

 

 

Tanto per un gay quanto per un etero.

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A me sembra un'ipotesi irrealistica quella del gay au pair. Piuttosto tirerei la cinghia e vivrei in un piccolo appartamento in condivisione con altri coetanei (e di universitari spiantati se ne trovano a bizzeffe). Io trovo per esempio difficile condividere con i miei nonni qualcosa di più di un semplice pranzo ogni tanto, benché voglia loro bene, non passa molto tempo ché si avvertano le prime incomprensioni, certe rigidità loro e lassismi miei (o viceversa). Mi è risultato molto più facile vivere in un appartamento con ragazzi provenienti da diverse parti d'Italia e con gusti pur molto dissimili dai miei. E forse gli si perdonano più cose perché è  più attraente e "romantica" l'idea di una dinamica ed insicura sregolatezza giovanile (che si immagina cmq temporanea) del tranquillo alloggio presso un anziano, dato che la si avverte come un momento di libertà e conquista. Non a caso il mio coinquilino ha i nonni che vivono a Milano, ma pur di non alloggiare presso di loro si paga l'affitto e campa come può. Se poi si parla di un anziano gay si aggiungerebbe la questione delle "chiacchiere", che probabilmente indurre molte famiglie omofobe (ma anche la mia, che non lo è particolarmente) a dissanguarsi pur di evitare che il loro figlio si "prostituisca" per un alloggio.

Edited by anakin
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O perlomeno non lo deve temere più di un eterosessuale.

 

Ma l'etero ha la famiglia i figli ed i nipoti...o no?

 

Le statistiche inoltre ci dicono il contrario solo il 22% dei gay

frequentano dei coetanei gay ad età avanzate

 

Certo la situazione potrebbe cambiare e ci auguriamo tutti che

possa cambiare in meglio...sia sul primo fronte che sul secondo

dirsi però che l'omosessualità è irrilevante è una grossa negazione

 

 

 


certe rigidità loro e lassismi miei

 

Sono etero...

 

Certo se si parte dal presupposto che l'omosessualità - vostra o loro -

sia sempre irrilevante....non si può che arrivare alla conclusione che....sia

necessariamente priva di rilievo.

 

Che da questo assunto si possa ricavare un miglioramento della

situazione ne dubito.

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Questo è tutto un altro problema e, onestamente non vedo proprio come questi ragazzi potrebbero risolvere questioni simili passando dal tetto familiare a quello  di un "nonno" che per lo più -.tanto per dire le cose chiaramente - è soltanto un vecchio pederasta che propone un baratto tra alloggio e compagnia fisica.

 

io non vivrei una situazione del genere in questo modo, ma con responsabilità pienamente "genitoriale": l'obiettivo sarebbe valorizzare il talento di un giovane e dargli la possibilità di crescere umanamente e culturalmente senza dover combattere contro una famiglia a volte ostile

è un impegno economico ma soprattutto affettivo, insomma aprirgli quel minimo di spazio che serve perché lui possa farsi la sua strada in autonomia... e poi lasciarlo andare, perché questo è il destino dei figli

e ritrovarsi infine all'ospizio in mezzo agli etero abbandonati dai figli XD

Edited by conrad65
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Anch'io sono d'accordo con Hinzelmnn nel ritenere che un rischio serio che corre l'omosessuale vecchio possa essere quello di regredire a eterosessuale o senza-orientamento-sessuale.

Ho letto qulcosa in materia,e questa regressione, dovuta alla solitudine e alla mancanza di frequentazione di gay coetanei, o comunque di gay, mi ha sempre impressionato e fatto irritare.

È ovvio che se si vuole evitarla bisogna reagire attivamente a questo stato di cose e la soluzione del giovane gay au pair (che del resto è stata resa famosa da un film di 12 anni fa, di cui

non ricordo il titolo), è una soluzione validissima, che però richiede alcuni ingredienti: ognuno deve sapere vivere il proprio ruolo, al meglio. È qualcosa che si impara, che richiede un certo

impegno o talento e che proprio per questo può riempire quella fase della vita.

 

L'altro probleme è quello della socializzazione tra gay anziani o vecchi. Anche questa è cosa difficile da realizzarsi proprio perché la dove l'omosessualità è più fortemente negata (socialmente e

quindi in certa misura psicologicamente) essa si esprime solo come sessualità. Passata l'età delle forti pulsioni sessuali passano anche gli stimoli a ricercare altri gay e instaurare rapporti con loro.

È un'equazione molto semplice che porta non solo e non tanto alla pura e semplice solitudine, ma ai rischi di cui dicevo.

 

Terzo rischio in cui si può facilmente cadere a livello individuale è trovarsi improvvisamente e senza preparazione davanti alla fatidica entrata nella terza età o all'incirca. A 50 anni si è ancora giovani e si hanno normali pulsioni sessuali. Creme, fitness, abbigliamento, possono allungare questa fase che invece è bene sia anche un trampolino di lancio per il futuro, di certo obbligatoriamente per i single, ma, siccome nessuno sa a quale età morirà o quando morirà il proprio compagno, in realtà per tutti.

 

L'omosessualità contemporanea (dopo l'84) ha puntato moltissimo sulla coppia (coppia subito; coppia tra coetanei, possibilmente nella prima parte della ventina) e nei Paesi evoluti continua a puntare in questa direzione con matrimonio e adozioni. Forse il complemento di questa strategia dovrebbe essere quello che Foucault chiamava elaborazione di un modo di vita gay - che lui riteneva non potersi edificare che sull'amicizia, in qualunque modo si intenda questo impegnativo termine. Ci può rientrare il gay au pair, ma anche condomini a forte presenza gay, associazioni, oppure luoghi come Sitges (popolata da anziani, prevalentemente).

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privateuniverse

Non è molto diverso per chi si avvicina alla maturità, se non alla vecchiaia, da single.

 

L'ideale sarebbe affrontarla potendo contare su una rete di rapporti che si è costruita nel tempo.

Ma che succede se questa rete si sfalda?

Io so già come andrà a finire.

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Come?

 

Vorrei ricordare che, in certa misura, i rapporti si costruiscono continuamente. Anche le reti si sfaldano, ma altre se non possono ricostruire. A questo livello, il vero problema è non smettere di crederci. 

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privateuniverse

Finirà che un bel giorno mi sveglierò con un dolore insolito, scoprirò di stare male sul serio, e creperò da solo o, al massimo, se mia sorella sarà ancora viva, se ne occuperà lei.

E i miei "amici" lo verranno a sapere due mesi dopo, considerata la frequenza con cui chiamano.

 

Peraltro, a questo punto preferisco così. Meno li vedo e li sento, meglio sto.

Edited by privateuniverse
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Sono etero...

 

Certo se si parte dal presupposto che l'omosessualità - vostra o loro -

sia sempre irrilevante....non si può che arrivare alla conclusione che....sia

necessariamente priva di rilievo.

 

Che da questo assunto si possa ricavare un miglioramento della

situazione ne dubito.

 

Cioè dici che questa convivenza potrebbe funzionare perché garantirebbe al giovane quell'insegnamento endofamiliare (omo)sessuale (in senso ampio) che nella famiglia d'origine per ovvie ragioni gli è negato? Insomma che si tradurrebbe, oltre che in un mezzo di sostentamento materiale, in uno strumento di crescita e sostegno per giovani che altrimenti faticherebbero a trovare una "guida" nell'affrontare le difficoltà e le peculiarità della realtà gay?

Edited by anakin
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@isher

 

Il pericolo di regredire da omosessuale a etero o addirittura a

persona senza orientamento mi pare strano ma se mi dici che

esistono fonti attendibili allora non posso obbiettare.

 

Io ho sempre pensato che diventando vecchio lo stimolo sessuale

regredisce ma la voglia di affettività andrà aumentando.

Se parliamo di solitudine affettiva che differenza c'è se a farmi compagnia in futuro

sarà un ragazzo gay o un anziano etero ?probabilmente avrò più cose in comune da condividere con il secondo che non con il primop

Se parliamo di solitudine amorosa purtroppo sarà la stessa che accompagna molti giovani.

Tocca a noi porvi rimedio,per quanto difficile possa essere...Sul come fare passo

la palla a voi perche' io non ho una risposta....

 

@privateuniverse

 

Nessuno può sapere come sarà esattamente la nostra vecchiaia,le delusioni che subiamo

chiaramente ci demoralizzano e non ci fanno credere in qualcosa di positivo per il futuro

ma la vita è la nostra e abbiamo il dovere di continuare a cercare soluzioni per renderla la migliore possibile.

MAI ARRENDERSI ALTRIMENTI MEGLIO NON ARRIVARCI ALLA VECCHIAIA

 

 

@hinzelmann

 

Io non ho figli però ho dei nipoti e spero che non si scordino di avere uno zio!!

 

Dici che solo il22% dei gay anziani frequenta coetanei,ma parliamo di persone che

erano giovani vent'anni fa e che avevano possibilità diverse da quelle che hanno i giovani al giorno d'oggi.

Ma soprattutto, quanti anziani cercano i ragazzi giovani solo per farsi una s******

invece di cercare di migliorare la loro condizione di anziani soli?

Penso piu'del 22%...

 

Quello che penso è che c'è una cosa che accomuna giovani e meno giovani e anziani

Tutti dicono di cercare un proprio equilibrio e stabilità ma la verità è che a volte è nettamente più facile e meno faticoso

arrendersi alla mediocrità.

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Sono stato un po' stenografico, ospite74. Con regressione a etero intendevo dire "de facto". Un anziano solo, ho letto, anzi anziani o vecchi soli, che magari si trovano stabilmente o spesso in qualche comunità, non hanno nessun interesse a parlare (non parliamo di stimoli!) della loro omosessualit, e allora si assimilano di fatto al gruppo etero o alle poche o molte che siano conoscenze eterosessuali, che sono le uniche persone che vedono o con cui hanno a che fare. So anche di CO regrediti, cioè di persone che erano dichiarate, ma in vecchiaia non lo sono più state. E con persona-senza-orientamento sessale intendevo dire la somma di questo. Ho letto però anche di uomini molto anziani che hanno contratto con un compagno di stanza, con una persona conosciuta in queste cliniche o comunità una sorta di amicizia amorosa, sde così si può dire, una amicizia adolescenziale si potrebbe anche dire, un rapporto molto pronunciato sia pure nei limiti di una rapporto puramente affettivo.

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Io non ho figli però ho dei nipoti e spero che non si scordino di avere uno zio!!

 

Io temo - ma questo vale per tutti - che il futuro ci riservi una società

che lascerà sempre meno spazio ai legami familiari....del tipo zio-nipote.

 

Un gay che ha un accesso più marginale alla famiglia etero, mediato dal

fatto che stiamo parlando dei figli di una sorella o di un fratello....però è

svantaggiato. Ovviamente ti auguro che per te non sia così...ma in media

sarà così.

 

Al contempo spero che quel 22% si modifichi, da un lato una crescita

della comunità gay, dall'altro...un depotenziamento della famiglia etero

potrebbero spingere verso la modifica, anche se come ha ben evidenziato 

Isher anche una comunità per anziani può "divorarsi" l'omosessualità di

un anziano solo

 

D'altronde all'estero il problema di creare dei luoghi e degli spazi

per gli anziani gay si è posto e a dire il vero anche in Italia...ma purtroppo

in modo velleitario per iniziativa di singoli o gruppi che si sono scontrati con

le ostilità di tante amministrazioni pubbliche, col risultato di essere costretti

ognuno a trovare una soluzione per sé.

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privateuniverse

ma la vita è la nostra e abbiamo il dovere di continuare a cercare soluzioni per renderla la migliore possibile.

 

Solo che è da sciocchi cercare ostinatamente le soluzioni in direzioni che si sono già dimostrate fallimentari.

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A questo punto l'unica è mettersi da parte un fondo per la vecchiaia

E assicurarsi il sostegno di un badante da cui si può pretendere anche altro.

In fondo non è quello che fanno anche gli etero?

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